Full text of "Liber de secretiis / J Luca de Barberiis ; a cura di Enrico Mazzarese Fardella"

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J. LUCA DE BARBERIIS

LIBER DE SECRETS

a cura di

ENRICO MAZZARESE FARDELLA

PER I TIPI DELL'EDITORE DOTT. ANTONINO GIUFFRÈ
MILANO * MCMLXVI

FONDAZIONE ITALIANA
PER LA STORIA AMMINI=
STRATIVA È STATA CO-
STITUITA DALLA CASSA
DI RISPARMIO DELLE

PROVINCIE LOMBARDE

CON L’ADESIONE DEL

MINISTERO DELL’INTER=-

NO E DEL COMUNE DI
MILANO

CERIICA Ac. erre siii nile

4°4

RACCOLTA DI DOCUMENTI

SULLA
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
IN ITALIA
DAL MEDIOEVO ALLA COSTITUZIONE

DELLO

STATO NAZIONALE

PUBBLICATA DALLA
FONDAZIONE ITALIANA
PER LA STORIA AMMINISTRATIVA

E DIRETTA DA

GIANFRANCO MIGLIO

NAILASINIMIAINIILDLINILINZOSZIA SL LL AMISNLMISLAI MALI LISA NICANIIANILINNTLIISA MI LSSTSMISLMAMNA MIL INLMILIASA

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ACTA ITALICA

SICILIA: Viceregno (1412-1818)

SERIE B: AMMINISTRAZIONE CENTRALE
DIVISIONE III: FINANZIARIA

Sezione a: Patrimonio, Demanio e «< regalia >

J. LUCA DE BARBERIIS

LIBER DE SECRETTIS

a cura di

ENRICO MAZZARESE FARDELLA

PER I TIPI DELL'EDITORE DOTT. ANTONINO GIUFFRÈ
MILANO * MCMLXVI

TUTTI I DIRITTI RISERVATI
ALLA

FONDAZIONE ITALIANA PER LA STORIA AMMINISTRATIVA

INTRODUZIONE GENERALE

CAPITOLO PRIMO

I «Capibrevia» e la problematica dell'amministrazione

dei « demania» in Sicilia.
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1 Liber de Secretiis di cui presentiamo la trascrizione fa parte
di una compilazione ufficiale voluta da Ferdinando il Cat-
tolico il quale costituì a tal fine un magistrato straordinario
nella persona del Maestro Notaro Giovan Luca Barberi.
Scopo di detta compilazione era quello di informare il

A d Sovrano circa la consistenza del Regio Patrimonio in Si-

ADE cilia, indicarne il reddito, suggerire il modo di reintegrare
ma *- il cespite per aumentare il gettito: essa fu compiuta dal

1506 al 1520 circa e dal suo autore ebbe il titolo di Capibrevium.

Mentre quest’ultima denominazione riguarda l’intera opera, essa risulta composta

da varie parti rispettivamente chiamate: I

Liber de Secretiis

Magnum Capibrevium*

Capibrevium feudorum Vallis Nothi, Vallis Demonum, Vallis Mazarie®
Beneficia ecclesiastica*. |

I. Si conserva tuttora inedito presso l'Archivio di Stato di Palermo Real Cancelleria, Manoscritti
Biblioteca N° 49. Contiene le informazioni sui feudi maggiori dell’intera Sicilia. "4

2. Edizione: I Capibrevi di Giovanni Luca Barberi ora per la prima volta pubblicati da Giuseppe Silvestri
3 v (Palermo 1879-1888) < Documenti per servire alla storia di Sicilia pubblicati a cura della Società si-
ciliana per la storia patria. I Serie, 4, 8, 13 >.

3. Edizione a cura di I, Peri, 2 v (Palermo 1962-1963).

INTRODUZIONE GENERALE

Tale suddivisione risponde ad un criterio pratico, presentando per altro il Ca-
pibreve una sua unità non solo concettuale ma risultante altresì dalla stretta connes-
sione tra le varie parti: unità che paradossalmente si manifesta nelle numerose ripe-
tizioni, o aggiunte, o contraddizioni, che si osservano tra le parti stesse. Sul < mec-
canismo > infatti con cui furono redatte le diverse < informazioni > poco sappiamo,
ma dalla lettera di Introduzione al Liber de Secretiis possiamo dedurre come il Bar-
beri avesse l'intenzione di seguire uno schema secondo cui, partendo dall'indicazione
dei benefici di regio patronato, egli sarebbe passato all'esame delle Secrezie e suc-
cessivamente a quello del territorio infeudato.

Poichè tutta la vasta compilazione deve considerarsi opera di un solo magistrato
straordinario, nel nostro caso la storia di quest’ufficio e la sua attività si confondono
con le vicende dell’uomo Luca Barberi, come vedremo: in questa prima parte
daremo un cenno sulle Secrezie, oggetto del primo Libro del Capibreve, esaminan-
done il sorgere e le successive evoluzioni. Essendo tuttavia nostro proposito di non
costringere istituti appartenenti ad un tempo assai diverso dal nostro a rientrare in
categorie loro estranee, non muoveremo da una preliminare definizione di < Se-
crezia >, ponendoci piuttosto questa definizione come punto di arrivo.

Abbiamo già detto come intenzione del Barberi fosse di descrivere in primo
luogo quei cespiti del Regio Patrimonio che non fossero stati infeudati: potremmo
quindi senz'altro dire che iniziando la sua relazione con il Liber de Secretiis egli in-
tendesse descrivere il Demanio del Regno di Sicilia. Ma è proprio questo termine
Demanio che abbisogna di una chiarificazione: la dottrina giuridica meridionale,
da Andrea da Isernia in poi, non ha mancato di esaminarne il problema nell'Isola,
e muovendo da modesti tentativi è giunta per gradi all'esposizione di una vasta pro-
blematica riguardante il Demanio stesso, e alla sistemazione dogmatica dell’argo-
mento.

Dobbiamo rilevare tuttavia che fino ai tempi in cui il Barberi compilava la sua
opera, tale attività dottrinaria era appena accennata; osserveremo inoltre come l’im-
postazione del problema divenisse, col passare dei secoli, di respiro sempre più am-
pio, coinvolgendo numerosi temi squisitamente politici.

Poichè scopo di questa Introduzione è anzitutto cercare di < capire > il Barberi,
abbiamo lasciato da parte la dottrina che cronologicamente gli succede, e ci siamo
avvalsi di quella che lo precede non per inquadrare sul suo sfondo la figura e le opi-
nioni del Nostro, ma solo in quanto testimonianza di un dato modo di sentire o in-
terpretare i fatti.

Nel linguaggio delle fonti legislative e documentali anteriori al secolo XVI os-
serviamo tre espressioni adoperate indifferentemente per esprimere lo stesso con-

INTRODUZIONE GENERALE

cetto: < regium demanium >, < regium patrimonium >, < regalia >: tale identità trova
a parer nostro spiegazione in quella visione regalistica propria a Reggero II ed affer-
mata precipuamente nella sua assisa «Scire volumus »4.

È innegabile tuttavia che tradizionalmente ognuna delle tre espressioni è stata
legata a diverse realtà, e precisamente:

a) <regium demanium> — a tutte le terre non infcudate;

b) < regalia > — a tutti quei diritti propri del Re, che in Sicilia
crano stati distinti già prima della Dieta di Ron-
caglia;

c) <regium patrimonium > — o alla somma di < demanium > e « regalia > (intesi
questi nel senso sopra indicato) ovvero, talvolta,
ad un supposto patrimonio privato del Re.

Pacifica è l’affermazione che «non tutte le città e terre vennero infeudate, molte
essendo rimaste al diretto governo del Re» proponendosi il Principe di stabilire
un equilibrio fra terre feudali e demaniali®. Equilibrio per altro da affidare alle con-
crete esigenze che potessero presentarsi, giacchè una distinzione <in elenco > fra le
une e le altre terre non venne in principio posta in atto, rimanendo a parer nostro
sempre valida l'affermazione documentata del Gregorio, che il Conte Ruggero non
abbia pensato di costituire un Demanio inalienabile e pertanto topograficamente
individuabile”. Bisogna poi aggiungere che già il primo Re, Re consacrato ed ele-
vatosi in virtù di tale unzione nettamente al di sopra di ogni altro antico commili-
tone, precisò nella già citata assisa « Scire volumus » la supremazia del Sovrano su
ogni forma di < regalia > e, conseguentemente, sullo stesso cosiddetto demanio ba-
ronale. Tale concezione, cui consegue la superfluità di una delimitazione dei Regi
Demani, fu riaffermata, e con maggior vigore, da Federico II il quale si limitò di
fatto a curare che le principali città del Regno non venissero infeudate.

Infeudazioni di terre tradizionalmente demaniali avvennero invece con gli An-
gioini, nè pare che Pietro d'Aragona abbia trovato opportuno arginare il fenomeno:
è solo ad opera di Giacomo, suo figlio, che fu assunto un atteggiamento preciso al
riguardo. Avendo considerato infatti che i proventi del Regio Fisco sono tanto più
abbondanti quanto minori siano state le concessioni del Demanio a terzi, Giacomo,
al Capitolo IX delle sue Constitutiones immunitatum ® assunse per sè e per i suoi discen-

4. Per le fonti documentali cfr. Diploma di Guglielmo, anno 1177, in R. Pirro Sicilia Sacra I (Pa-
normi 1733) 701 e una carta dell'Archivio Capitolare di Agrigento in P. CoLrura Le più antiche carte del-
Archivio Capitolare di Agrigento, 1092-1282 (Palermo 1961) 244. A detti documenti accennava R. GrRE-
corro Considerazioni sopra la storia di Sicilia, in Opere scelte (Palermo 1853) 211-212. Vedi pure i do-
cumenti dallo stesso GrecorIo pubblicati in Bibliotheca scriptorum qui res in Sicilia gestas sub Aragonum im-
perio retulere II (Panormi 1792) 500-501.

. | 5. F. Carasso Gli ordinamenti giuridici del rinascimento medievale (Milano 1953) 167-168.

6. Cfr. G. Da VercoTTINI Il diritto pubblico italiano nei secoli XII-XV (Milano 1959) 55 ss.

m, R. GrecorIo Considerazioni cit., 88.

8. Cfr. Capitula Regni Siciliae quae ad hodiernum diem lata sunt, edita cura eiusdem Regni Deputatorinm
I (Panormi 1741) 9 (Editi da F. TESTA).

INTRODUZIONE GENERALE

denti l'impegno di non procedere ad alienazioni®. Detto impegno, è naturale, sus-
sisteva nei confronti dei sudditi: veniva così implicitamente affermato — ed am-
messo — che il benessere comune è meglio garantito da un potere centrale il quale
goda in proprio di sufficienti mezzi finanziari!.

Ma quale valore pratico poteva avere questa solenne promessa del Sovrano se
non era stato precisato quali fossero i Demani, e in particolare quali fossero le Terre
demaniali? In verità tanto il Re quanto i sudditi preferivano restare nel vago, vago
ben presto trasformatosi in disordine e confusione durante i regni dei successori di
Giacomo, caratterizzati — secondo un'espressione usuale — dall’anarchia.

Allorchè il potere regio tornò a prevalere, durante il regno cioè di Martino I,
si procedette finalmente ad opera del Parlamento riunito in Siracusa ad una clen-
cazione delle terre, città, castelli, isole, < solatia > che dovessero essere considerati
come elementi del Regio Demanio: da reintegrare in primo luogo, perpetuamente
inalienabile per il futuro,

Mentre è innegabile che tali norme furono di capitale importanza per l’ordina-
mento giuridico del Regno, non si può non costatare che il conseguimento del fine
proposto non fu raggiunto nè immediatamente nè nel tempo. Quando nel 1414 —
a distanza cioè di sedici anni dal Parlamento siracusano — Ferdinando I volle rendersi
conto dell’entità del patrimonio demaniale nell'Isola con riferimento a qualsivoglia
cespite, dovette addirittura ricorrere all'istituzione di un nuovo ufficio, quello di
‘ Conservatore del Real Patrimonio >, che in primo luogo compisse «una vera e
propria opera di censimento dei beni e dei cespiti del fisco, attraverso una rigorosa
indagine sulla loro consistenza e produttività nonchè sui pesi da cui erano gravati »12,
Da ciò e dal fatto che l’incarico fu affidato ad uno spagnuolo si può facilmente de-
durre quanto poco si fosse fino allora realizzato di ciò che il Parlamento di Siracusa
aveva disposto, ed inoltre come un certo clemento isolano avesse osteggiato la lo-
devole iniziativa risanatrice e chiarificatrice.

I disegni di Ferdinando de Antequera d’altra parte non furono proseguiti dai suoi
successori, giacchè alla politica. di espansione di questi ultimi fu conseguente una
pressante necessità di danaro, sì che, come scrisse il Gregorio «non si videro mai
tante alienazioni di terre reali quanto in quell'epoca ».

È da notare tuttavia come formalmente le norme del Parlamento del 1398 non
venissero mai abrogate, ma piuttosto confermate: così nel 1446 da Re Alfonso —
famoso e famigerato dissipatore del Demanio — veniva ribadito il principio della

9. Il verbo < alienare >, di ampio significato, supera quel vocabolo < donationes > posto tra le prime
parole del Capitolo.

Io. Non vediamo motivo di. riferire l'impegno di Giacomo alle sole concessioni di tributi spettanti
al Re, come parrebbe asserire L. BraNcHINI Storia economica e civile di Sicilia I (Napoli 1841) 223. La frase
dell'Autore è per altro non molto chiara.

tI. Cfr. R. Gregorio Considerazioni cit., 401 ss.; G. B. RoccHettI Diritto Feudale comune, e sicolo
(Palermo 1806) «da noi consultato nell’edizione Palermo 1912) 48.

12. A. BAVIERA ALBANESE L'istituzione dell'Ufficio di Conservatore del Real Patrimonio e gli organi fi-
nanziari del Regno di Sicilia nel secolo XV, ne « Il Circolo Giuridico » (1958) 237.

XII

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Carta topografica delle Secrezie e delle Carricatorie.

INTRODUZIONE GENERALE

inalicnabilità del Regio Patrimonio, e ciò ad istanza dei sudditi ed in forma di legge
pazionata !. Lo stesso Re nell’anno 1448 con la Prammatica «Post bella »14 riaffer-
mava la sua volontà di ricostituire il Demanio: eppure fino al 1458 il Parlamento
muoveva lagnanza delle continue alienazioni,

Di tutti i contradditori aspetti della vicenda si troverà amplissima testimonianza
nei documenti trascritti dal Barberi o comunque transunti nel Liber de Secretiis: ven-
dite fatte in dispregio delle leggi attraverso l’abile uso di una terminologia di oc-
casione, altre effettuate addirittura in aperto contrasto alle leggi stesse, ma volte in
ogni caso alla realizzazione della volontà del Sovrano intrecciata ai desideri dei sud-
diti in un giuoco di interessi finanziari e politici non sempre chiaro e coerente.

Le vicende storiche cui abbiamo accennato con particolare riferimento alle Terre
demaniali, interessano ovviamente le sorti degli altri elementi costitutivi del < regium
patrimonium >. Sarà bene comunque, oltre a dare qualche indicazione sulla effet-
tiva consistenza delle altre fonti di reddito comprese nel patrimonio stesso, cercare
di meglio individuarle discernendole nell'ampio significato che il termine < dema-
nia > ha nei Capitoli del Regno, usato come sinonimo di < regalia > e viceversa.

Dovremo dunque in primo luogo chiederci: «Quae sunt demania in regno Si-
ciliae» » Ci risponde Andrea da Isernia, il quale dichiara di riferire l'opinione degli
antichi affermando che sono < demania » «civitates, castra et bona alia ut dohane,
cabelle, regalia retenta per antiquos reges in potestate et dominio suo non donata
et concessa aliis »19,

Accanto dunque agli immobili si pone una categoria di beni fruttiferi corrispon-
denti all'esercizio di determinate potestà proprie del Sovrano: e ciò, si badi, non in
base a distinzioni dottrinarie, ma partendo dall’osservazione dei fatti. Lo stesso An-
drea elencherà con coscienziosa seppur generica esattezza questi <iura regalia > di-
videndoli in antichi e nuovi”.

Orbene, pur rimanendo il < demanium> un <unicum»>, la più accentuata
individuazione degli < iura regalia >, manifestatasi attraverso il tempo, mosse a no-
stro parere da una distinzione delle competenze burocratiche!8. Da una competenza
generale attribuita probabilmente alla < Curia principis >, attraverso una < Dohana >,
organo specificamente finanziario diviso in due uffici, uno di Riscontro, l’altro del
Tesoro, si giunse al tempo dei Guglielmi alla partizione delle competenze finanziarie

13. Cfr. E. Mazzarese FarpeLLA Osservazioni sulle leggi pazionate in Sicilia, in « Atti dell’ Accademia
di Scienze, Lettere e Arti di Palermo» (48) 16 (1957) 51-83.

14. Cfr. Pragmaticae Sanctiones Regni Siciliae (Panormi 1791) 107 (Edizione F. P. DE BLASI).

15. Cfr. Capitula Regni Siciliae cit., 441 Capitolo XIX.

16. A. DA Isernia In usus feudorum commentaria (Lugduni 1579) 271; cfr. inoltre il commento dello
stesso Andrea alla Costituzione « Dignum fore credimus », in Constitutiones Regni Utriusque Siciliae (Ve-
netiis 1580) 1909.

17. Cfr. nell’edizione di cui alla nota precedente il commento alla Costituzione « Quanto caeteri
terrae principibus » pagina 14; C. N. pe ANGELIS La proprietà e il possesso (Napoli 1941) 351 ss: il De An-
pela sfiora questo problema giungendo ad affermazioni che non ci sentiamo assolutamente di condivi-

ere.

18. Su tutto l’argomento cfr. A. Baviera ALBANESE L'istituzione dell'Ufficio di Conservatore cit. Di
quest'opera condividiamo impostazione e conclusioni.

XII

INTRODUZIONE GENERALE

tra due grandi uffici: la < Duhana a (de) Secretis >!9 e la < Duhana Baronum >». Dicen-
do che si trattava di due grandi uffici non vogliamo contraddire l’opinione di coloro
che ritengono l’ufficio unico, ma sottolineare una separazione di competenze.

Della < Duhana Baronum > diremo solo che indicarne con sicurezza le mansioni
è problema ancora apertissimo.

La < Duhana de Secretis> amministrava i beni dello Stato, tanto quelli immo-
bili che i redditi derivanti da entrate pubbliche: conseguentemente era l’ufficio che
compilava e conservava i registri dei beni demaniali e che compiva tutti gli atti ne-
cessari alla conservazione del Patrimonio Regio: manutenzione delle fortificazioni,
pagamento e approvvigionamento dei militari, pagamento dei funzionari civili.
Ufficiali dipendenti dal vertice erano al centro i Gaiti; i Camerari e, subordinati ad
essi, i Baiuli, costituivano gli organi periferici.

Compito dei Camerari era quello di amministrare le entrate regie provenienti
sia dalla cura di beni immobili che da gabelle o da dazi. Essi potevano amministrare
i singoli beni o direttamente (in credenza) o in appalto (a staglio); godevano inoltre
una competenza giudiziaria che non abbracciava le materie penali e feudali.

Nell’epoca fridericiana dobbiamo distinguere quattro periodi:
a) prima del 1240;
b) dal 1240 al 1246;
c) dal 1246 al 1249; |
d) dal 1249 alla morte dell'Imperatore.

Nel primo di essi osserveremo innanzitutto la divisione amministrativa dell'Isola
in due zone: < citra > e < ultra flumen Salsum >. A capo di ciascuna delle due circo-
scrizioni era posto un Secreto con attribuzioni non dissimili da quelle dei Camerari
normanni dell’Italia meridionale. Questo ultimo nome per altro restava a indicare
alcuni ufficiali subordinati, come ancora i Baiuli, al Secreto: sappiamo che nella zo-
na <citra> ve n'erano tre. Immutate rimasero le competenze dell'ufficio considerato
nel suo complesso rispetto a quella della < Duhana de Secretis > di cui dicemmo più
sopra: notiamo soltanto l'incertezza delle fonti circa la sopravvivenza del Camerario
Palatino ?9, |

Nè troviamo altri sostanziali mutamenti dopo il 1240: nel campo organizzativo
avvenne invece allora l'unificazione delle due zone in cui era stata divisa l’Isola. A
capo dell'amministrazione del Demanio < per totam Siciliam > fu posto un «< Do-

19. Per l'etimologia del termine cfr. G. Sirvestri Sullo stato e sulla riforma della legislazione dei pub-
blici archivi in Italia, in « Rivista sicula » 5 (1871) 36.

20, Circa i problemi riguardanti la < Dohana de Secretis > durante il regno di Tancredi e quello di
Enrico VI rinviamo a E. MazzarEse FARDBLLA Aspetti dell’organizzazione amministrativa nello Stato nor-
manno e svevo (Milano 1966) 43-52. |

XIV

INTRODUZIONE GENERALE

hanerius de Secretis et Magister Questorum >: il suo ufficio comprendeva un Giudi-
ce, due Notai e otto impiegati inferiori. Organi periferici furono allora le Vicese-
crezie, composte dal Baiulo, da un Giudice, da Notai.

Abbiamo già detto come questa nuova organizzazione non avesse mutato le
competenze dell'ufficio ma è ancora da sottolineare come al < Secretus Sicilie > e agli
organi periferici da lui dipendenti spettasse l’amministrazione della attività connessa
agli <iura regalia >: attività che non si esauriva nella esazione dei diritti doganali o
delle gabelle, ma che comportava necessariamente il controllo di quei beni immo-
bili per così dire < strumentali > quali i fondaci, le < domus dohane >, le porte delle
città. Dal Secreto direttamente o indirettamente dipendevano inoltre quegli immo-
bili la cui strumentalità appare meno evidente ma che sono tuttavia connessi all’e-
sercizio di un diritto proprio del Sovrano, quali le saline, le foreste, le tonnare. È
appunto in relazione a particolari bisogni che attorno a quest'epoca vengono isti-
tuiti i Maestri Procuratori, i Maestri Forestari e i Fondacari mentre sono resi auto-
nomi i Portulani. Erano questi ultimi, ufficiali già esistenti nell’età normanna: in nu-
mero di due al vertice, essi erano incaricati della custodia dei porti a tutela dei diritti
del Fisco sul movimento delle merci, con particolare riguardo allo <ius cxiture >.

Dopo il settembre 1244 non riscontriamo più nelle fonti documenti che ci at-
testino esplicitamente l’attività del < Secretus Sicilie >: rimane tuttavia probabile la
stabilità dell'ufficio per tutto il 1245 e forse per buona parte del 1246. A partire
da quest'ultimo anno troviamo attribuite ad un Maestro Camerario le competenze
“del Secreto ed indubitabilmente ciò indica la soppressione dell’unica Secrezia e la
sua sostituzione con l'ufficio del Camerariato nuovamente diviso in zona « citra >
e zona < ultra flumen Salsum> almeno restando alle < intitulationes > dei Maestri
Camerari di cui abbiamo notizia ?2.

Il fenomeno, almeno allo stato delle nostre conoscenze, appare puramente ter-
minologico, e molto limitato nel tempo: nel 1249 e nel 1250 troviamo infatti nuo-
vamente un «imperialis dohane de secretis et questorum magister per totam. Sici-
liam » mentre del Maestro, o dei Maestri Camerari, spariscono le tracce 8.

Alla fine dell’epoca sveva, durante i regni cioè di Corrado e di Manfredi, l'ufficio
di Maestro Secreto, dopo una iniziale persistenza 24, pare cedere il posto ad un ufficio

21. Cfr. in proposito il documento pubblicato da S. Cusa in Documenti greci ed arabi di Sicilia Il
(Palermo 1882) 452. Cfr. inoltre doc. 68 in P. CoLcura Le più antiche carte cit., 132.

22. Essi sono nell’ordine: Philippus de Catania (1246-7) Johannes de Scalecta (1247-8) Gualterius

de Catania (1248-9), cariche assunte per anno indizionale — cioè dal 1 settembre al 31 agosto — con la
qualifica di < Magister Camerarius in Sicilia citra fumen Salsum >. Si rileva però dai documenti che la
loro competenza si estendeva forse a tutta l’Isola, proprio come ai tempi dell’unico Secreto: cfr. le carte
contemporanee nella citata opera del Collura e il doc. 45 nel Tabularium Regiae ac Imperialis Capellae Col-
legiatae divi Petri in regio Panormitano Palatio (Panormi 1835) 61. Cfr. inoltre E. MAZZARESE-FARDELLA
Aspetti dell’organizzazione amministrativa, cit. 85-861.
23. Cfr. il doc. 26 ne Les actes latins de S. Maria di Messina. A cura di L. R. MfnacgRr (Palermo
1963) 180. Cfr. inoltre la pergamena conservata nell'Archivio di Stato di Palermo Tabulario della Ma-
gione della SS. Trinità dei Teutoni n. 50; e la copia di un documento della Chiesa di Cefalù trascritto nel
volume Mss. QqH8 f 925 della Biblioteca Comunale di Palermo.

24. In proposito cfr. ancora il documento della Biblioteca Comunale di Palermo di cui alla nota
precedente. i

INTRODUZIONE GENERALE

collegiale: pur essendo assai numerose le fonti in proposito sarà necessario uno studio
particolareggiato per poter enunciare i profili del nuovo ordinamento.

Nel periodo angioino non si incontrano mutamenti di rilievo, perdura cioè la
collegialità dell'ufficio; possiamo perciò dire che gli Aragonesi del Re Pietro non
rinnovarono sostanzialmente la amministrazione dividendo l'Isola in due zone e
ponendo a capo di ciascuna di esse quattro funzionari costituenti un collegio che as-
sorbiva le funzioni dei Maestri Portulani e dei Procuratori.

In un secondo momento, che potremmo fissare sullo scorcio del secolo XIII, si
ritornava al sistema del Maestro Secreto unico per tutta la Sicilia, con competenze
simili a quelle del periodo svevo, ridata pertanto la antica autonomia ai Portulani.
Ciò fino alla fine del secolo XIV allorchè si inizia un processo di disgregazione in
conseguenza del quale i Secreti di Palermo, Messina, Catania e Malta divengono
autonomi dal Maestro Secreto del Regno, dipendenti cioè direttamente dalla Regia
Curia. Il che comportava che essi non ricevevano ordini dal Maestro Secreto, nè
a lui versavano gli introiti degli uffici, restando responsabili dell'’amministrazione
direttamente verso la Regia Curia. Poichè il processo di disgregazione non si limitò
al fenomeno suaccennato — come vedremo — e poichè ad esso si alternavano pe-
riodi migliori, esemplificheremo dando notizia della competenza territoriale del-
l’ufficio all’inizio del secolo XVI, secondo il testo del Barberi. i

Sono «sub administratione Magistri Secreti» le Secrezie di Trapani, Monte
San Giuliano, Sciacca, Sutera, Agrigento, Naro, Licata, Noto, Taormina, Milazzo,
Mistretta, Capizzi, Troina, Randazzo, Nicosia, Piazza, Castrogiovanni, Calasci-
betta, Castronovo, Polizzi: rette ognuna da un Secreto o Vicesecreto. Palermo,
Messina, Catania e Malta erano ancora allora autonome: delle altre diremo che si
trovavano in differenti posizioni, talvolta assai difficili da chiarire. Si ripetè infatti
per gli <iura regalia > la triste vicenda già osservata a proposito delle Terre dema-
niali: a vario titolo quei diritti furono alienati, sì che privati cittadini entrarono in
possesso di fondaci e di foreste, esercitando altresì diritti di gabelle e simili per ri-
trarne il corrispettivo utile; fermo restando il principio che quei diritti erano propri
del Re, il Patrimonio regio veniva mutilato dei suoi più ricchi cespiti. Inultimente
il già citato Capitolo IX di Giacomo d'Aragona sanzionava l'impegno del Sovrano
di non alienare il Demanio: vendite e donazioni e concessioni si susseguirono anche
nel campo degli < iura regalia > con un ritmo tale da impensierire gli stessi sudditi
che in altre occasioni le avevano occultamente sollecitate.

A tale deplorevole rovinio si cercò di porre argine nei Parlamenti di Catania e
di Siracusa, rispettivamente del 1397 ?° e 1398: nel primo di essi Martino I promulgò
dodici < prammatiche > 0 «< costitutiones >, due delle quali portano i titoli « Quod

25. La datazione e la disposizione di questi Capitoli nell'edizione del Testa lascia alquanto a desi-
derare, in particolare per la data e il luogo del Parlamento di Catania, supposto di Siracusa. Su ciò. cfr.
G. BeccARIA Note critiche sul Parlamento di Catania del 1397, in « Archivio Storico Siciliano » (ns) 13 (1888)
345 ss; vedasi poi a conferma il documento in Appendice a E. Mazzarese FARDELLA Osservazioni sul suf-
feudo in Sicilia, in « Rivista di storia del diritto italiano » 24 (1961) 176-177.

XVI

INTRODUZIONE. GENERALE

jura regalia et quod bona Secretiarum non possint alienari » e « Quod regales pre-
minentie observentur », l'una ‘e l’altra dichiarative di una assoluta impossibilità di
intaccare gli < iura regala >, riservandosi il Re soltanto la facoltà di disporre dei frutti
e redditi della Curia per remunerare sudditi benemeriti.

Nel Parlamento poi di Siracusa, e questa volta in forma di Capitoli, si stabilì
tra l’altro che il Re limitasse le disordinate ed eccessive donazioni fatte sulle Secre-
zie, collette e tratte dal tempo di Pietro il Giovane « usque ad presentem diem »;
che si ritenessero nulle le donazioni effettuate sulle tratte e collette e che si procedesse
alla reluizione delle gabelle e membri delle Secrezie, compensando i privati che le
avessero possedute dando loro in cambio < excadentie> e <mortitia > per un valore di
due terzi dell’antico possesso; che venissero osservate inoltre alcune norme di attuazione.

Disposizioni tutte in gran parte non realizzate, e ciò non solo perchè nei Capi-
toli stessi erano contenute alcune clausole che, indicando un criterio di opportunità
da seguire nelle reluizioni, lasciavano adito ad un certo lassismo, ma soprattutto per-
chè — come abbiamo più volte ripetuto — nè i Re nè i sudditi indietreggiavano di-
nanzi la prospettiva di un buon affare.

Una sbalorditiva serie di alienazioni fu compiuta, ad esempio, da Re Alfonso,
senza per altro che i Capitoli di Catania e di Siracusa venissero abrogati, richiaman-
dosi anzi ad essi il Sovrano ogni qual volta volesse riprendere ciò che a vario titolo
avesse distratto dal corpo delle Secrezie.

Tornando al Maestro Secreto sottolineeremo la figura del più importante tra
gli ufficiali alle sue dipendenze, il < Maestro Credenziere». Questi teneva tutte Je
scritture destinate a segnalare le entrate e le uscite dell'ufficio, i conti tutti cioè che
dovevano servire di riscontro alle scritture del Maestro Secreto. L'ufficio del Cre-
denziere era composto di un Maestro Notaro, di due «scriptores seu notarii» e di
un portiere: tutti costoro dovevano all’occorrenza recarsi in quel luogo del Regno
ove il Secreto li inviasse per necessità dell'ufficio.

Nè dobbiamo dimenticare come dipendenti dal Maestro Secreto fossero i Se-
creti, preposti alle singole Secrezie: essi versavano i loro introiti nelle casse del loro
superiore.

Non diremo qui delle entrate e delle uscite di ciascuna Secrezia: ciò risulterà con
sufficiente chiarezza dalla lettura del testo trascritto. Ci sembra invece opportuno
chiarire come, sia da tutti i settori affidati al Maestro Secreto, sia da quelli autonomi,
le somme che risultassero eccedenti una volta incassati gli introiti ed erogati gli esiti
confluissero presso il < Tesoriere del Regno >. Poichè questo ufficiale, in un certo
senso erede dell’antico Protocamerario, non ha diretta ingerenza nell'attività delle
Secrezie non ci soffermeremo ad esaminare le sue competenze, limitandoci a segna-
lare come durante brevi periodi il Tesoriere stesso sia stato elevato a supremo reg-

26. Circa le differenze tra Prammatiche e Capitoli cfr. C. GrarDina Le fonti della legislazione sici-
liana nel periodo dell'autonomia, in Storia del diritto I (Palermo 1963) 333-363, già in « Archivio storico per la
Sicilia» 1 (1935).

XVII

INTRODUZIONE GENERALE

gitore dell'amministrazione finanziaria, con attribuzione pertanto di tutte le com-
petenze del Maestro Secreto e del Maestro Portulano: ma — ripetiamo — ai tempi
del Barberi le ventilate minaccie di modifica nel campo dell’organizzazione delle
Secrezie erano già svanite. |

Ribadendo il nostro proposito di non operare alcun artificioso inquadramento,
possiamo così riassumere le caratteristiche della Secrezia del secolo XV: essa è un ufficio
finanziario < sui generis > cui corrisponde una circoscrizione territoriale entro la qua-
le gli ufficiali della Secrezia stessa esercitano diritti propri del Re, e in primo Juogo
l’amministrazione degli <iura regalia >. Nel detto ambito territoriale la Secrezia
amministra inoltre beni patrimoniali immobili, strumentali o meno.

È proprio l’amministrazione di questi immobili che, come vedremo più avanti,
pone problemi giuridici che allo stato delle nostre conoscenze restano aperti. Noi
per altro incliniamo a credere che parecchie contraddizioni affondino le loro radici
in una contraddizione originaria propria al Regno di Sicilia la cui struttura essenzial-
mente centralizzata e burocratica rimaneva apparentemente feudale e vincolata ad
una feudale terminologia.

XVIII

DOO ND E

CAPITOLO SECONDO

Il «Liber de Secretiis > e Giovan Luca Barberi.
Li

Il Liber de Secretiis, pur con le sue manchevolezze, costituisce una fonte preziosa
di informazione non solo per chi si interessi ai singoli cespiti, ma anche e soprattutto
per chi voglia conoscere la concreta realtà dell’amministrazione del Regio Demanio
in Sicilia, quale difficilmente potrebbe dedursi dalla sola conoscenza delle relative
norme. L’opera infatti è così composta: all’inizio si tratta delle Secrezie autonome,
Palermo, cioè, Messina, Catania, Malta e Gozzo, Termini. Segue l'informazione
sulla Secrezia di Roccella, alienata, e vengono poi quelle riguardanti le Secrezie di-
pendenti dal Maestro Secreto. Di esse vengono descritte prima quelle «in posse Cu-
rie » e successivamente quelle alienate.

Di queste ultime vien dato un elenco prima della relativa trattazione: possiamo
rilevare, confrontando detto elenco con il testo, che nel Liber de Secretiis mentre si
cita una «Secretia Vallis Nothi» di incerta individuazione, non vengono descritte
le Secrezie di Cefalù, di Marsala, di Mazara, di Siracusa, di Lentini, di Mineo, di
Francavilla, di San Filippo d’Argirò. Alcune di esse potremo trovarle nel Magnum
Capibrevium mentre per altre rimane la lacuna: vedremo in seguito i motivi di questa
mancanza e di queste dispersioni.

Per ogni Secrezia vengono elencate le gabelle «in posse Curie» con i relativi
gettiti (nella descrizione di quella di Palermo si aggiunge la distinzione delle « ca-
belle reservate »); lo stesso vien fatto per le gabelle alienate, desumendo il Barberi
il reddito dalla stima fattane, o da informazioni ricevute — in questo caso con note-
vole divario da quanto dichiarato dai possessori.

Alle notizie storiche sulle gabelle alienate seguono in genere, come si è già detto,
le allegazioni in favore del Fisco, e in ultimo si elencano i pesi gravanti sulla Secre-
zia, le < assignationes > a vario titolo effettuate dai Sovrani in favore di sudditi, e le
spese ordinarie e straordinarie di gestione o di manutenzione. Redditi ed esiti delle
Secrezie dipendenti dal Maestro Secreto sono riassunti in dieci elenchi posti all’ini-
zio della trattazione di dette Secrezie: introiti, stipendi al personale dei castelli, ri-
parazione ai castelli stessi, salari dei Secreti, dei Credenzieri, degli ufficiali della Cu-
ria, dei Collettori, degli ufficiali dell'ufficio del Maestro Secreto, ed ancora i pesi
ordinari delle assegnazioni annuali.

XIX

INTRODUZIONE GENERALE

Dalla lettura del Liber de Secretiis, ovviamente, potranno dedursi molte altre no-
tizie in aggiunta a quelle di cui l'Autore esplicitamente ci informa: dai ruoli degli
addetti agli uffici a quelli degli impiegati ai più modesti servizi; sarà inoltre possibile,
conoscendo gli introiti di ogni singola Secrezia, calcolare approssimativamente il
grado di ricchezza della rispettiva < terra >. Si potrà insomma cogliere — per quanto
sfuggente — tutto un sistema politico amministrativo.

Se non si può tacere come per giungere a questo risultato il lettore dovrà filtrare
una apparentemente monotona serie di informazioni relative a nascite, matrimoni,
morti, contratti, accennate con espressioni ricorrenti, è giusto aggiungere che a let-
tura esaurita tutto il codice apparirà quale un vivacissimo affresco in cui — proprio
come nelle opere degli antichi pittori — l’artista abbia offerto una visione d’insieme
della vita di una regione, per cui con piacevole ingenuità ha qui raffigurate le navi
che entrano in un porto sorvegliato da un castello, lì nell'entroterra ha fatto verdeg-
giare i regi < solatia >, e mentre nel mare ci si affanna alla pesca del tonno, fra i monti
si scavano le saline, in un ordinato e disordinato movimento di nobili e di mercanti,
di ricchi e di poveri, di vecchi al tramonto e di giovani che loro succedono nelle
molteplici attività, tutti segnati da un'impronta personale che può dare l’avvio a
notazioni psicologico-sociali.

Abbiamo voluto sottolineare al lettore stanco o impaurito dal «< filtraggio > l’a-
spetto artistico del nostro codice: si impone dunque adesso un esame del binomio
Autore-opera, Barberi - Liber de Secretiis.

È vero che in diversi modi può intendersi il detto rapporto autore-opera: v'è chi
sostiene che il primo rifletta nella seconda la sua, qual essa sia, biografia: che senza
cioè la conoscenza delle vicende anche minute della vita dell'Autore non si possa
comprenderne l’opera. V'è invece chi ritiene che solo attraverso l’opera l'Autore
si riveli, non essendo la sua vita, pur in quello che v'ha di libera scelta, genuina espres-
sione del suo io: nulla pertanto potrebbe aggiungere alla comprensione dell’opera
la cognizione delle circostanze che hanno accompagnato l'esistenza dell’uomo: ciò
che si rivelerebbe con maggiore evidenza nel caso di coloro che, durante una vita
mediocre, hanno generato capolavori, conducendo un'esistenza spregevole conce-
pito opere di notevole valore morale.

È un dato di fatto comunque che noi conosciamo in gran parte la vita di G. L.
Barberi: prescinderne non sarebbe possibile, informarne il lettore ci sembra doveroso:

... Nasce probabilmente in Lentini”,
27. Da Rocco Pirro (cfr. prefazione alla sua Sicilia Sacra cit.) in poi, si è ritenuto che il Barberi na-

scesse in Noto. Noi propendiamo per Lentini in relazione al documento di cui alla nota seguente, in cui
il Nostro viene qualificato < de terra Leontini >.

1484.
1487
1489
I49I

INTRODUZIONE GENERALE

Vien nominato Commissario della Regia Gran Corte ?8,
Nominato Scriba dei mandati nell’ufficio del Conservatore 2.
Nominato Maestro Notaro della Secrezia di Palermo89.

Nominato Maestro Notaro della Regia Cancelleria di Sicilia®; il privilegio
di tale nomina venne in seguito ampliato, concedendosi al Barberi il diritto
di nominare a succedergli un erede, o in mancanza di nomina, con diritto a
successione per il figlio primogenito ®?.

[1500 circa] Gli viene affidato per ordine del Re il compito di redigere il Capi-

1506

1507

1509

ISIO

breve.

Indica questo anno come «currente» nella prima parte del Capibreve, il Liber
de Secretiis.

Già nominato Regio Segretario straordinario, ma non immesso nella carica:
il Re ribadisce l’ordine di immissione in possesso. Il Sovrano rassicura il
Barberi inoltre del mantenimento dell’ufficio anche dopo il compimento del
Capibreve®*.

Lo stipendio di Maestro Notaro viene accresciuto di oz. 60, sino ad oz. 905.
Il Barberi viene poi sovvenzionato con 200 ducati d’oro 8° e riceve altra sov-
venzione di 350 ducati di lì a poco®”. Si reca in Ispagna per mostrare al Re
l’opera fin allora compiuta, preceduto da un atto del Parlamento siciliano
in cui la detta sua opera vien posta in cattiva luce®, Il Re risponde evasiva-
mente al Capitolo parlamentare e nello stesso tempo incoraggia il compi-
mento del Capibreve affidando inoltre al Barberi istruzioni da consegnare
personalmente al Vicerè Moncada”.

Inizia la descrizione dei feudi minori, proseguita lentamente attraverso gli
anni seguenti. Il Re dichiara la sua volontà che sia mantenuto nell'ufficio di
Segretario ordinario del Regno conferitogli dal Vicerè de Cardona‘°,

28. ASPa: RC Reg. 154 carta 203. (La numerazione indicata per le carte dei registri della Real Can-
celleria di Sicilia è la nuova, che abbiamo preferita perchè corrispondente alla riproduzione microfilm).

29.

ASPa: RC Reg. 164 carta 160.
ASPa: RC Reg. 175 carta 204.
ASPa: RC Reg. 179 carta 457.
ASPa: RC Reg. 228 carta 106.

. ASPa: RC Reg. 221 carta 389.

ASPa: RC Reg. 221 carta 390 e ASPa: RC Reg. 230 carta 534.

ASPa: RC Reg. 228 carta 231.

ASPa: RC Reg. 228 carta 128.

ASPa: RC Reg. 228 carta 127.

Capitula Regni Siciliae cit., 555 Capitolo LXII.

ASPa: RC Reg. 228 carta 272; pubblicate da G. Sirvestri I Capibrevi cit., 543.
ASPa: RC Reg. 230 carta 333.

XXI

INTRODUZIONE GENERALE

1514 Protesta vibrata del Parlamento siciliano contro il Barberi®. Il Re accoglie
la richiesta che non si dia valore ufficiale alle allegazioni dell'Autore del Ca-
pibreve e conferma questa disposizione con Lettera del 18 luglio 1515 ‘2.

Negli anni seguenti il Barberi continua la sua opera ed aggiunge nuove chiose
alle parti già compiute: egli è però politicamente in declino e a poco a poco entra
nel silenzio.

Dallo schema biografico può rilevarsi come la vita del Nostro non fosse me-
diocre, anche se non raggiunse l'eccezionale: molti altri particolari potrebbero forse
ricavarsi con ulteriori ricerche archivistiche, ma poco di significativo — crediamo —
potrebbero aggiungere a quanto già conosciuto attraverso le opere del Silvestri e del
Nobile, cui rimandiamo chi desiderasse più particolareggiate notizie ®.

È facile comprendere in ogni modo come un individuo che suscitò con la sua
attività la protesta dell'assemblea rappresentativa del Regno di Sicilia sia stato assai
variamente giudicato e come anche recentemente — quando cioè la polemica non
poteva più essere infiammata dall’attacco o dalla protezione di determinati interessi
patrimoniali — siano state espresse sul Barberi opinioni appassionate ed estreme.

Da parte nostra ci limiteremo a proporre un giudizio che si basi su elementi for-
niti dall'opera qui trascritta, e pertanto obbiettivamente controllabili anche se dif-
ferentemente valutabili: diremo innanzi tutto dell’uomo, riservandoci di concludere
con il giurista.

Il tipo umano del Barberi non pare quello del moralista rigoroso e infiammato,
ma piuttosto quello dell’ufficiale fiscale devoto al Re e allo Stato, all’organizzazione
cioè entro la quale egli sente affermato e difeso il proprio prestigio, se non addirit-
tura la sua volontà di potenza.

Se nelle sue allegazioni pare seguire un sistema giuridico ineccepibile, in seguito
ad un esame più attento si potrà osservare come assai spesso egli cerchi una scappa-
toia allorchè l'applicazione del sistema stesso possa tornare svantaggiosa all'interesse
del Fisco. Il suo zelo indiscreto non conosce limiti: la morte di un Inigo de Yivara
che agevola il recupero di alcuni beni, è narrata con una espressione di compiacenza
non priva di comicità: «Et nihilominus placuit Deo quod finito dicto tempore vi-
delicet in anno XI ind. 1462 dictus don Ennecus mortuus extitit »; e che dire della
ferocia con cui vorrebbe addirittura espulsi dal Regno i figli di Manfredi Vilardita,

41. Capitula Regni Siciliae cit., $86 Capitolo CIX.

42. ASPa: RC Reg. 230 carta 539.

43. G. SirvestrI Sullo stato ... dei pubblici Archivi cit., in « Rivista Sicula» 5; F. NoBILR I codici di
Giovan Luca Barberi (Palermo 1892). Si badi tuttavia alle imprecisioni contenute in queste due opere, spe-
cie in riguardo alle citazioni dei documenti conservati presso l'Archivio di Stato di Palermo.

XXII

INTRODUZIONE GENERALE

non apparendo sufficiente al solerte funzionario una Bolla apostolica di dispensa che
aveva reso possibile il matrimonio di detto Manfredi con una ex monaca? Gli esempi
potrebbero moltiplicarsi, ma sarà meglio ricercare il motivo profondo di una tale
acredine. |

A parer nostro molti atteggiamenti del Barberi possono essere chiariti inqua-
drando il Nostro sullo sfondo del tessuto sociale della Sicilia al principio del Cin-
quecento: riteniamo infatti che il Barberi fosse affetto da un complesso di inferio-
rità nei confronti dei feudatari, sopratutto se nobili, e cercasse di superarlo con una
rivincita in sede patrimoniale.

La società isolana a dire il vero, a partire dall'epoca normanna, non conosceva
una verticalizzazione rigorosa di classi, essendo affidato il governo del Regno ad
una burocrazia che traeva origine da tutte le stirpi dimoranti nel Regno stesso e che
proveniva da tutte le classi sociali, sì da non essere esclusivamente poggiata sulla classe
feudale. Tuttavia quel processo di < rinascimento feudale» che avvenne in conse-
guenza della diminuzione dell’autorità regia durante il secolo XIV, aveva indebo-
lito il prestigio della burocrazia a tutto vantaggio della classe militare. È ovvio che
questo fenomeno ai tempi del Barberi era pressocchè rientrato, ma ne restavano trac-
cie sufficienti ad amareggiare la vita di un Maestro Notaro, di un « intellettuale >
che probabilmente mutava in ingiurie una inconfessata adorazione snobistica. Nello
stesso Liber de Secretiis in cui solo poche volte ricorre il nome di grandi stirpi feudali,
si nota una tendenza ad appuntare proprio contro di esse gli strali più acuti. Il No-
bile con prudenti riserve, e più apertamente il Silvestri hanno interpretato alcuni
dati biografici del Barberi come prova dell’'appartenenza del Nostro ad una classe
elevata, non trascurando neanche di citare le formule di indirizzo nella corrispon-
denza del suo amico L. Marineo: ma come negare che netto restava in ogni caso il
divario tra il funzionario annobilito e i veri signori feudali? La carica di Maestro No-
taro della Real Cancelleria data la decadenza del prestigio politico dell’ufficio, non
era particolarmente rilevante, nè gli uffici successivamente affidatigli potevano porlo
in una situazione brillante: la funzione invece di < Segretario straordinario > del Re-
gno con l’incarico della compilazione del Capibreve poneva nelle sue mani delle armi
efficacissime di cui egli stesso si servì con tale asprezza da divenire in breve tempo
la personalità più notevole del Regno di Sicilia, una < eminenza grigia > del Sovrano.

Nel testo per altro il lettore riscontrerà ancora numerose prove sulle pretese a
volte assurde del Barberi, mentre nei Capitoli del Regno potrà leggere le pesanti
accuse di venalità in reazione a quelle pretese 44.

Ma per completare il rapido profilo dell’uomo resterebbe da chiarire come mai
il funzionario di cui pare impossibile negare la venalità trovi nella sua opera degli
accenti sinceri per bollare la disonestà degli ufficiali regi e di tutti gli espoliatori del

44. Richiamiamo ancora il già citato Capitolo CIX dell’anno 1514. Il Barberi attraverso il suo uf-
ficio di Maestro Notaro aveva trovato modo di « fari alcuni novi et illiciti guadagni ». Egli pretestuosa-
mente faceva in modo che i possessori di benefici o i baroni fossero obbligati a pagare diritti di cancel-
leria: diritti poi che egli calcolava in maniera eccessiva e «ad suo placiri ».

XXIII

INTRODUZIONE GENERALE

Regio Patrimonio: sono proprio questi accenti che lo hanno fatto considerare un
nuovo Catone da parte di alcuni autori, nè il termine di < ipocrisia > ci accontente-
rebbe con una facile soluzione del contrasto. Noi riteniamo piuttosto che il Barberi
costituisca un esempio di trasposizione nella vita < letteraria > di un problema cui
l’uomo aveva dato altra soluzione nella vita individuale. È stato detto che forse solo
nelle vite realmente viziose il problema morale può porsi con tutta la forza della sua
ansia, e noi restiamo stupiti nell'osservare il rigore con cui il Nostro denuncia gli
abusi. Questi infatti sono individuati con una abilità che presuppone una affinità
almeno potenziale nel male fra l’accusatore e gli accusati, mentre le rimostranze del
Parlamento dimostrano che tale affinità sussisteva anche in atto.

Considerando ora il Barberi come <uomo di leggi> diremo in primo luogo
come di scarso rilievo appaia il problema dell’effettivo addottoramento del Nostro,
e già il Nobile, pur ammettendo che la mancanza di ogni accenno al titolo di dot-
tore nelle carte ufficiali faccia presumere che esso non sia stato effettivamente con-
seguito, sottolineava la piena conoscenza del diritto siculo mostrata dall’Autore del
Capibreve.

Di ben altro interesse è l'osservazione, fatta per primo dal Gregorio, che il Bar-
beri «non appartiene propriamente all'ordine dei giureconsulti» riconoscendogli
lo stesso Gregorio il solo merito di aver «lasciate assai fatiche che possono essere utili
all'intelligenza del nostro diritto ».

Per quanto l'appunto del Gregorio sia per tanti versi esatto, è giusto riconoscere
tuttavia che le allegazioni che il Barberi nell’interesse del Fisco faceva seguire alle
sue informazioni lo pongono su un piano che non è quello del semplice raccoglitore
di notizie, impegnandolo in una particolare interpretazione del nostro diritto scritto,
e ancor più nella visione del < fundamentum > istituzionale del Regno di Sicilia,

La tradizionale storiografia si è finora occupata < per incidens> di catalogare il
Barberi in una delle diverse scuole di giuristi siciliani che si impegnarono nella in-
terpretazione dei Capitoli « Si aliquem» e « Volentes » relativo il primo alla succes-
sione feudale, l’altro alla possibilità di alienazione del Feudo: rimandiamo pertanto
alle opere che trattano specificamente questo problema. Esso meglio e più diretta-
mente può concernere altri volumi del Capibreve che non il De Secretiis: a noi infatti
preme maggiormente rimarcare i due temi conduttori che possiamo discernere nel
pensiero del Nostro, nel nostro codice: una teoria sul Demanio ed un’altra riguar-
dante i poteri del Re e i suoi concreti rapporti con i sudditi, strettamente connesse
tra loro.

Il Barberi infatti pare voglia scegliere quale punto fermo della vigente legisla-
zione, cui appoggiare tutte le sue allegazioni in favore del fisco, i Capitoli del Par-

XXIV

INTRODUZIONE GENERALE

lamento siracusano del 1398 «in quo » — egli scrive — « pendent leges et profete » #8,
Egli invocherà pertanto mille volte le disposizioni contenute in detti Capitoli, ri-
tenendo senz'altro revocabile quanto alienato contro di esse, e attuabile quanto non
ancora attuato in base alle norme di quel < generale consilium > 99, La stessa suddi-
visione dell’opera, basata su una contrapposizione Demanio-Feudo, muoveva dal-
l’identico presupposto.

Ma la situazione effettiva del Regio Patrimonio in Sicilia poteva consentirgli
di rispettare rigidamente lo schema prefisso? La risposta ovviamente negativa trova
conferma nella incerta redazione dell’opera. Il Barberi desiderava descrivere le Se-
crezie con i loro membri patrimoniali, fossero essi o meno in utile dominio della
Corona: poichè — come abbiamo più sopra detto — alcuni di essi erano stati in-
feudati, egli si trovò nella necessità di descrivere Feudi pur trovandosi in tema di
Demanio. Vero è che l’autore incluse quei membri patrimoniali (terre, case, diritti
o rendite date in feudo) nella descrizione delle Secrezie in quanto li considerava < de
iure > tuttora appartenenti alle Secrezie stesse e a non buon diritto detenuti a titolo
di infeudazione. La difficoltà tuttavia fu ben avvertita dal Barberi che di fatto ritorna
su un medesimo argomento in diverse sedi: ricordiamo la descrizione di Augusta
e suo territorio contenuta nel Liber de Secretiis (« Secretia Auguste ») e ripetuta con
il mutamento di poche parole all’inizio della lunga trattazione nel Magnum Capi-
brevium (« Comitatus Auguste »). Ricordiamo ancora alcune notizie riguardanti feudi,
saline, tonnare che ci vengono date nel Capibreve dei feudi minori con evidente ri-
petizione alcune volte rispetto al volume sulle Secrezie, altre con nuove notizie.

Desideriamo d’altra parte esprimere a parziale spiegazione del fenomeno la no-
stra opinione che il Capibreve debba considerarsi opera incompiuta.

La mole enorme del compito dovette necessariamente far sì che la ricerca dei do-
cumenti, la loro trascrizione, le indagini genealogiche risultassero frutto di un lavoro
di squadra: per quanto il Barberi frequentemente scriva: «et perquisitis per me ma-
gistrum notarium omnibus registris dicti temporis» è evidente che non sempre po-
tè bastare la sua personale attività. Fu probabilmente a causa di ciò che furono tra-
scritti più volte documenti per i quali sarebbe stato sufficiente un rinvio, o che non fu-
runo riunite in unica informazione le notizie riguardanti un dato cespite, disperse qua
e là nel Capibreve: il Maestro certamente controllava e certamente avrebbe eliminato
queste mende ove gli eventi politici glielo avessero permesso: in questo senso di-
cevamo più sopra che l’opera del Nostro deve ritenersi incompiuta. È innegabile
tuttavia che anche il giurista pagò il tributo alla evidente confusione di categorie, di
norme e di fatti esistente nell'Isola nel periodo di tempo a cavallo dei secoli XV-XVI.

45. Cfr. Matth, XXII 40.

46. ‘Tale atteggiamento non è esclusivo del Barberi: nel convincimento generale dei siciliani i < Ca-
pitula Regni > restavano i veri pilastri dell'ordinamento del Regno. Flusso e riflusso dei provvedimenti
regi diretti a conseguire scopi particolari (ad esempio la Prammatica « Post bella » o le procure a vendere)
potevano talvolta sommergerli, mai eroderli. Il particolare rilievo che a nostro parere mantengono i Ca-
pitoli in confronto alle altre fonti legislative non dovrebbe del resto meravigliare ove si rifletta al carat-
tere del rapporto Corona-Sudditi, in Sicilia durante il secolo XV ancora largamente pattizio.

XXV

INTRODUZIONE GENERALE

Abbiamo più sopra detto come l'impostazione del < problema Demanio > di-
venisse col passare dei secoli di respiro sempre più ampio, coinvolgendo numerosi
temi squisitamente politici, e principalmente quello dei poteri del Sovrano. Orbene,
nell'opera del Nostro tali temi non sono esposti in forma dottrinaria — l'Autore
non giunge ad alcuna affermazione di principio — ma la loro presenza si avverte
in tutto il contesto dell’opera e soprattutto nelle allegazioni, con notevole effetto
di drammatica testimonianza dell'evoluzione delle concezioni politiche.

Anteriormente al Barberi, in Sicilia — accenneremo al problema nei limiti che
una Introduzione comporta — la concezione della sovranità e degli speciali rapporti
Re-Demanio aveva già assunto un definito profilo. Notammo già come Ruggero II
avesse affermato la sua supremazia in modo così deciso da rendere superflua la in-
dividuazione di un Demanio inalienabile e più ancora di un patrimonio privato del
Re: derivando il Sovrano il suo potere direttamente da Dio ne conseguiva «la ac-
centuazione della persona fisica del governante su quella morale dello Stato, del Re
sul reenum »4; per questo non temiamo di attribuire a Ruggero una concezione
che, propria ai primi secoli del cristianesimo, venne sottolineata da quegli influssi
orientali che gli Altavilla si dimostrarono prontissimi ad assimilare.

Quando poi Federico II giungerà a proclamare: «nos... qui sumus domini per-
sonarum... » elevando il Sovrano al livello del « Dominus ac Deus», osserveremo
un ulteriore scolorirsi delle varie possibili distinzioni: su tutto, cose e persone, grava
il dominio del Re, tutto costituisce il suo < demanium >». In particolare nel campo
della amministrazione finanziaria la mancanza di una organizzazione <a piramide >
degli uffici ognuno dei quali parrebbe svolgere un'attività < a circolo chiuso > rivela
— attraverso forse più le spese che gli introiti degli uffici stessi — la esistenza di un
unico nucleo propulsore: è questo il Sovrano stesso, non vertice culminante di una
costruzione, ma piuttosto estremo di un vortice cui tutto affluisce, da cui tutto
rifluisce. I

La crisi della monarchia conseguente alla fine della dinastia sveva e alla scarsa
autorità dei sovrani della Casa d’Aragona-Sicilia durante il secolo XIV pose invece
le basi di una diarchia, Re e sudditi, la cui essenza pattizia va ricercata in un vincolo
di natura feudale piuttosto che in un principio di soggezione volontaria del Principe
alla Legge. Demanio e Feudo diventano espressione territoriale delle due autorità
che contrapposte si equilibrano: Corona e Parlamento.

Tale presupposto pattizio rimase abbastanza saldo per lungo tempo in Sicilia,
certamente ben oltre la vita del Barberi*; tuttavia l’assolutismo regio già ai suoi
tempi aveva trovato modo di scuoterlo: basterebbe ricordare quegli ordini peren-
tori del Re di esecutoriare atti emanati «de plenitudine nostre potestatis legibus
absolute » ‘9.

47. M. Gauzia La teoria della sovranità dal medioevo alla rivoluzione francese (Milano 1951) 19.

48. Cfr. su questo argomento: R. DE MATTEI Il contrattualismo nel pensiero politico italiano del Seicento,
in Studi in onore di G. Zanobini V (Milano 1962) 138 ss.

49. A. BavIERA ALBANESE L'istituzione dell'Ufficio di Conservatore cit., 243.

XXVI

INTRODUZIONE GENERALE

L’opera del Barberi non poteva non riflettere questo stato di cose: la sua presa
di posizione infatti, relativa alla assoluta intangibilità dei Capitoli di Siracusa por-
tava come conseguenza il dover riconoscere come illegale una certa attività aliena-
trice del Sovrano venendo a porre il problema dei rapporti con i sudditi su quella
base pattizio-feudale di cui dicemmo poc'anzi. La < restauratio fisci> doveva avve-
nire nell'interesse e per auspicio del Regno non meno che del Sovrano castigliano;
ma fino a che punto il Barberi ammise su un piano di eguaglianza sovrano e sud-
diti? Di fatto egli compilò il suo Liber de Secretiis in modo che Ferdinando il Cat-
tolico non dovesse che compiacersi del suo zelante ufficiale. Qualunque sia infatti
l'apparente apprezzamento che l'Autore fa dell'operato del Re, perchè contrario ai
Capitoli di Siracusa circa il Demanio o perchè lesivo di altre prerogative del Regno,
egli è spinto dall’interesse di arrivare ad una conclusione favorevole agli interessi
del Fisco, identificato in ultima analisi col Sovrano-Stato: in contrasto con la diar-
chia cui accennavamo il Barberi ritiene che i sudditi non siano che « materia su cui
scende dall’alto la forma della vita civile » 50,

Così egli dirà che il < solatium Cubbe> dichiarato demaniale dal Parlamento
di Siracusa non poteva essere concesso a Guglielmo Raimondo Moncada: se in ef-
fetti lo fu, ciò avvenne perchè il Re non era bene informato, la concessione dunque
è revocabile. E il tema della cattiva informazione ricorre molto spesso: citiamo ad
esempio il caso della concessione di esenzioni a Messina e a Reggio, o quello della
tonnara della « Terra >) di Termini.

Il Re vien dunque scusato come un bambino viziato cui non si possa attribuire
tutta la colpa del suo comportamento, imputandola in primo luogo al suo < entou-
rage >. Vicerè infatti e funzionari minori sono spesso additati al lettore come autori
di ogni regio malestro: alcune volte senza un preciso riferimento personale, altre
specificando la responsabilità individuale dei Vicerè fra i quali maggiormente citati
il Cardona con il Vescovo di Lerida e soprattutto Lop Ximen d’Urrea. Si direbbe
pertanto che il Barberi negando al Re la possibilità di emanare valide disposizioni
particolari «ex absoluta principis potestate » allorchè queste disposizioni siano in con-
trasto ai Capitoli del Regno, venga a porre questi ultimi ad un livello costituzionale:
nè si può negare che lo stesso Sovrano abbia lictamente accettato questa concezione,
ma soltanto allorchè gli tornasse comoda; crediamo di non azzardare troppo ipo-
tizzando come Ferdinando il Cattolico mediante il Capibreve abbia divisato di ren-
dersi disponibile un inventario di tutto ciò che avrebbe potuto vantaggiosamente
riscattare per tornare poi a rivenderlo: l'atteggiamento dei sovrani e dello stesso
Ferdinando non fu mai eccessivamente scrupoloso al riguardo: si confronti ad esem-
pio la vicenda della Secrezia di Roccella.

Volendo infine dare un giudizio riassuntivo, diremo che la figura del Barberi
non risalta quale originale interprete di leggi sulla successione feudale o sulla alie-

so. M. Gauizia La teoria della sovranità cit., 130.

XXVII

INTRODUZIONE GENERALE

nazione dei feudi, anche se la sua influenza fu notevolissima su tutti i giuristi e gli
storici del diritto siciliano fino al secolo XIX. Detta influenza dimostra piuttosto
ancora una volta che l'originalità di un Autore non è sempre elemento proporzio-
nale alla diffusione della sua opera, ma che il valore intrinseco dell’opera stessa ri-
siede spesso nel suo carattere e nella sua forza d'espressione.

Notevole ci appare invece il rilievo del Barberi quale giuspubblicista: sarebbe
interessante confrontare la sua figura e il suo pensiero con quello dei contemporanei
del continente d’Italia, allo scopo di verificare se il problema dell’essenza dello Stato
fosse sentito in egual modo nell'Isola e nella Penisola, all’inizio del 1500. Sarebbe
tuttavia necessario a tal uopo uno studio accurato di tutta l’opera del Barberi, edita
ed inedita.

A noi non resta che considerare il Regio Segretario nel suo malinconico tra-
monto, circondato dal rancore dei suoi connazionali, perduto lo stesso favore del
<suo > Re che lo metteva ora da parte: meglio del Barberi Ferdinando aveva riflet-
tuto che il Principe deve «sopra tutto, astenersi dalla roba d'altri; perchè gli uomini
sdimenticano più presto la morte del padre che la perdita del patrimonio ».

Abbiamo già sottolineato come per giungere a cogliere un sia pur sfuggente si-
stema attraverso il Liber de Secretiis, sia necessario affrontare la lettura di una serie
di vicende minute, apparentemente di scarso interesse. Ribadendo come a parer no-
stro si trovi anche in queste informazioni un notevole valore, contribuendo esse a
darci testimonianza di una realtà che la nostra mente ricompone quasi fosse artico-
lata in piani diversi, riteniamo tuttavia utile segnalare difficoltà e problemi che emer-
gono con maggior rilievo dall'opera del Barberi.

Innanzi alle altre, perchè basilare, si è presentata la necessità di accertare quali
beni venissero colpiti, quali tributi riscossi, in base ad alcune gabelle dalla singolare
denominazione. Questo lavoro di esplicazione, semplice quando ci si poteva avva-
lere delle Pandette, si presentava più difficile allorchè le Pandette stesse fornivano
poco o nessun aiuto: in tal caso la ricerca è stata prevalentemente archivistica, come
può rilevarsi ad esempio dalle note 11 e 80. Nelle note al testo infatti abbiamo po-
tuto chiarire il significato di alcune espressioni oscure.

Ovviamente, non ci occuperemo qui di tali risultati particolari, credendo in-
vece opportuno indicare le difficoltà di fondo, sotto il profilo della storia dell’am-
ministrazione, che la lettura del nostro codice riproponeva. Esse trovano origine:

a) nelle contraddizioni che si riscontrano a causa delle < intersecazioni ) feudali
in campi estranei alla feudalità;

b) nelle sovrapposizioni di competenze, attribuite a più di un ufficio.

XXVIII

INTRODUZIONE GENERALE

I problemi saranno quindi:

a) esaminando l'ufficio < Secrezia > ritrovare una distinzione tra il filone de-
maniale e il feudale, essendo per loro natura i due relativi concetti opposti e respin-
genti;

b) rilevare una < stratificazione > che spieghi le suddette sovrapposizioni di com-
petenze, con riguardo agli uffici di Secreto e di Portulano.

Circa il primo problema, notiamo che esso va ancora distinto, per i numerosi
aspetti che presenta. Il primo di essi a cadere sotto la nostra osservazione è quello
della concessione in feudo di regie gabelle: si confronti uno dei primi esempi che
ne riscontriamo nel De Secretiis: la relazione sulla «cabella scannature » della città
di Palermo. Il carattere feudale della concessione è indubbio, nonostante ci si trovi
in presenza di una vendita, fatta per giunta «cum carta gratie redimendi ». Ogni
possibile disquisizione di carattere teorico non potrebbe infatti prescindere dalla co-
statazione della effettiva prestazione del servizio militare che caratterizza fortemente
il rapporto tra Re e suddito. Un criterio rigorosamente feudistico tuttavia potrebbe
farci considerare la prestazione del servizio, nel caso particolare, più come un onere
di carattere privatistico che feudale, essendo il < servitium > correlativo ad una con-
cessione graziosa del Sovrano. Oltre dunque a concludere che si tratta di rapporti
feudali impropri, bisognerà anche ricordare come nel Regno di Sicilia di feudale
si osservi più una terminologia tralatizia che una effettiva organizzazione. E di ciò,
per restare al nostro testo, si troverà evidente conferma nelle informazioni e nella
allegazione che il Barberi compilò relativamente alle < plance > della città di Pa-
lermo: argomento da noi esaminato nella nota 23 alla quale rimandiamo.

Più complessa appare la problematica riguardante il cosiddetto Patrimonio delle
Secrezie. Abbiamo già notato infatti come nel secolo XV questi uffici, destinati in
primo luogo alla amministrazione degli <iura regalia >, fossero in possesso di beni
immobili, strumentali o meno. L'unione dei tre cespiti costituiva il < corpus secretie >
cui più volte fa espresso riferimento il testo, mentre ogni cespite singolarmente con-
siderato riceve il nome di < membrum >. Così nel de Secretiis i beni immobili non
strumentali vengono chiamati alcune volte « membrum patrimoniale », altre «no-
bile membrum patrimoniale », altre ancora «membrum feudale ».

Circa le prime due qualificazioni, noteremo innanzitutto che nonostante non
designino beni necessari all'attività dell’ufficio, esse non ci suggeriscono che detti
beni debbano considerarsi < appannaggi> dell’ufficio in quanto tale. Portiamo ad
esempio il caso di Santo Stefano: osserveremo come il Re avesse destinato il casale
ad una sua figliola, sorte questa riservata a beni demaniali e che potrebbe persino,
per quanto forzatamente, distinguersi dalla concessione in feudo. Successivamente
però Santo Stefano fu confermato ad un precedente feudatario, Roberto de Naso,
un uomo che i francesi avrebbero chiamato < un particulier >. La contesa che ne venne
tra il De Naso e gli ufficiali della Secrezia ci inclina a ritenere che le Secrezie fossero

XXIX

INTRODUZIONE GENERALE

amministratrici, in un senso assai ampio che giungeva fino alla nomina degli ufficiali
e dei giudici, di un bene che idealmente era ricollegato ad un < demanium > nazio-
nale, Le espressioni «nobile membrum patrimoniale » «de iuribus regie secretie »
non dovrebbero quindi intendersi se non come indicazioni di competenze territo-
riali. Nei Capitoli del Secreto di Sicilia approvati da Federico II d'Aragona nel 1310
più volte si parla infatti di simili beni come «bona quae sunt de demanio curiae no-
strae » 51, Il fatto poi che il testo del Barberi faccia esplicito riferimento ai < Procu-
ratores > conforta la ipotesi che si tratti dei beni affidati in epoca sveva a quegli uf-
ficiali, i cui rapporti con le Secrezie non sono molto chiari, e che il ritrovare i beni
stessi quali « membra > delle Secrezie sia conseguenza di una avvenuta < sedimen-
tazione >.
Circa la qualificazione di «membrum feudale» tre sono le ipotesi possibili:

1) il termine non contiene un significato tecnico, e il Barberi se ne servì quale
sinonimo di «nobile membrum patrimoniale »;

2) esso indicherebbe beni destinati all'infeudazione, < excadentiae > di cui la
Secrezia avesse temporanea amministrazione 52;

3) le Secrezie verrebbero considerate « domine dirette» di veri e propri feudi.

Eliminata la prima ipotesi, giacchè troppi elementi ci fanno scartare una così fa-
cilistica soluzione, diremo che accettare la seconda interpretazione significherebbe
accettare al tempo stesso una individuazione territoriale, già prima del 1398, delle
terre destinate all’infeudazione; bisognerebbe inoltre supporre che la Secrezia in-
vadesse le competenze degli organi preposti al controllo del territorio feudale.

A tal riguardo è però da notare che, allo stato delle nostre conoscenze, una ri-
partizione delle terre siciliane tra Feudo e Demanio che risalga all’epoca normanna
e che fosse stabilita nel rispetto di determinate proporzioni, è da porre tra le ipotesi
fantastiche di alcuni scrittori 5. Per quanto poi attiene alle competenze, e allo stesso
funzionamento della < Duhana Baronum> nel tempo, bisognerà apertamente dire
che siamo ancora privi di valide testimonianze documentarie e dottrinarie al riguardo.

Noi pensiamo che lo Stato burocratico quale fu concepito da Ruggero Il e con-
solidato da Federico II di Svevia si distinguesse nettamente da un regno feudale, quale
fu ad esempio quello di Gerusalemme: in Sicilia l’infeudazione avveniva quale li-
bero atto di disposizione da parte del Sovrano, che non era tenuto ad infeudare i
beni che restassero vacanti. Ciò emerge in modo chiarissimo dalla Costituzione « Ut

st. Cfr. detti Capitoli in G. LA MANTIA Le Pandette delle gabelle regie antiche e nuove di Sicilia nel se-
colo XIV (Palermo 1906) 103-111.

52. Attribuiamo qui al termine < excadentia > il significato generico di < bene che fosse solito con-
cedersi >; non è però da ritenere che le < excadentiae > fossero destinate esclusivamente all’infeudazione: si
vedano le Costituzioni « Si quando forte contigerit » e « Constitutionem divae memoriae » ed ancora Hur-
LarD-BréHoLLEs Friderici II historia diplomatica V 2 (Parisiis 1859) 713, 753. Per alcune interpretazioni di
< excadentia > cfr. pure E. Mazzaress FarDBLLA Osservazioni sul suffeudo cit., 124 ss. È auspicabile che
del suddetto termine nelle fonti fridericiane venga compiuto un esame più ampio e profondo.

53. Alludiamo particolarmente a Carro DI Napoli nella sua opera Concordia tra’ diritti demaniali
e baronali (Palermo 1744).

XXX

INTRODUZIONE GENERALE

de successionibus » ove è detto tra l’altro: «... Si tamen nos, vel in demanio nostro
feuda ipsa tenere velimus, vel aliis ex mera liberalitate donare, iniuriam nullus sibi
fieri cxistimet...». Nè può obbiettarsi che la Costituzione « Dignum fore credi-
mus» tratta del Demanio come se esso fosse stabilmente determinato da una con-
suetudine di fatto, giacchè il significato di detta Costituzione è anzitutto politico,
mirando il Sovrano a distinguere i beni che fossero tenuti in base a regolari conces-
sioni da quelli usurpati. Sul piano della legislazione l'esattezza di questa interpreta-
zione può verificarsi confrontando la Costituzione « Personas rebus aliis praeferentes »
mentre sul piano dei fatti nessun dubbio può sorgere, essendo ben nota l’opera di
Federico II intesa a ridurre numero ed estensione dei territori già concessi in feudo.

Poichè manca dunque un territorio < feudale di diritto > ne consegue che l’espres-
sione < demanio > corrispondesse per il Sovrano svevo all'insieme dei beni che, con-
siderati in un determinato momento, risultassero di fatto non concessi in feudo: al-
lorchè quindi i beni infeudati tornavano per qualsivoglia motivo al Re, venivano
amministrati dagli organi centrali e periferici cui già abbiamo fatto cenno nella
Parte I, e non da un ufficio < ad hoc > 54, Le competenze della Secrezia riguardavano
appunto l’amministrazione dei beni demaniali, < iura regalia >, mobili ed immobili 95;
i loro limiti precisi però, le affinità e le convergenze con le competenze di altri uf-
fici — e particolarmente con quello di Giustiziere — non sono praticamente di-
mostrabili. Nonostante infatti la sua stessa disposizione « quod iura cuiuslibet officii
sint discreta» l'Imperatore ricorreva all'opera dei suoi funzionari servendosi di
un criterio prevalentemente pratico; le stesse Costituzioni del < Liber Augustalis >
in cui vengono precisati i compiti di ciascun ufficio contrastano con altre fonti di-
plomatiche: fenomeno spiegabilissimo ove si rifletta sia che esse rappresentano vari
momenti dell’attività realizzatrice di Federico II, sia che lo Svevo si considerava,
non meno di Giustiniano, «lex animata in terris » cui « et ipsas Deus leges subiccit ».
Nè è certo che utilizzando tutto il materiale diplomatico si possa giungere a discer-
nere le varie tecniche amministrative volute dall'Imperatore nelle sue numerose ri-
forme, giacchè la vera causa della difficoltà che incontriamo consiste — per quanto
ciò possa apparir strano — nella compattezza della Curia, vera <spirazione > del
Sovrano.

La discriminazione delle Terre demaniali avvenuta in età aragonese — per quan-
to, si badi, non fu mai stabilito che le Terre feudali al 1398 non potessero essere an-

s4. Cfr. al riguardo il doc. 921 in E. WinkELMANN Acta Imperii inedita 1 (Innsbruck 1880) 697.

$5. L’amministrazione degli < iura regalia >, intesi questi in senso molto ampio, comportava una
certa competenza anche sui beni infeudati: cfr. ad esempio una < Lettera a Maiore de Plancatone> ove tra
l’altro si accenna a certi obblighi dei baroni: il Secreto avrebbe dovuto costringere costoro, in caso di
mancata prestazione (cfr. HurLarn-BréHoLtes Friderici II historia cit., V 2, 812-816, in particolare 814).

56. Le interferenze di fatto tra i due uffici ci pare riguardino e le competenze nell’ambito giudi-
ziario e quelle nell'ambito feudale.

S7. Questo concetto è innumerevoli volte ripetuto nelle fonti fridericiane; qui citiamo perchè in
attinenza al nostro oggetto HurrLarnp-BréHoLres Friderici II historia cit., V1 (Parisils 1857) 595-596; V 2,

952 € 953.

XXXI

INTRODUZIONE GENERALE

nesse al Demanio in tempi successivi — non alterò il primitivo concetto, e le Secrezie
rimasero amministratrici di < iura regalia >, di beni immobili strumentali e di quei
beni immobili che ormai stabilmente sarebbero stati amministrati dalle Secrezie stesse,
non potendo più venire infeudati per espressa richiesta dei sudditi. Accadde però,
per un fenomeno psicologicamente comprensibilissimo, che gli immobili cui ab-
biamo accennato venissero poco a poco considerati come < pertinenze > delle Sc-
crezie e mentre l’espressione < corpus secretie > bene esprimeva l’idea di un tutto
ormai ben individuato cui non potesse sottrarsi una parte senza operarne la muti-
lazione, si poneva in ombra l'appartenenza dello stesso < corpus secretie > ad altro
< corpus > più ampio, il < demanium curie >. Bisogna ancora aggiungere che per
quello strano fenomeno che in Sicilia ci fa assistere ad un <rinascimento feudale >
proprio nel tempo in cui il feudalesimo si esauriva nel resto d'Europa, quei beni-
pertinenze furono qualificati secondo una terminologia feudale, singolarmente con-
trastante con la natura dell’ufficio cui i beni stessi erano collegati.

Dovremo considerare in ogni caso quella terminologia come pura e semplice
sostituzione di vocaboli? Saremmo piuttosto propensi a credere che lentamente la
mentalità che essa esprimeva permeasse gli istituti cui veniva sovrapposta facendoli
alla fine decomporre: e quello che noi osserviamo in Sicilia nel campo amministra-
tivo alla fine del secolo XV è un fenomeno almeno di disgregazione. La terza ipotesi,
che cioè il termine di «membrum feudale » indichi come le Secrezie nel secolo XV
venissero considerate « domine dirette» di veri e propri feudi, è pertanto a nostro
parere accettabile purchè si sopprimano gli aggettivi < veri» e < propri > ricondu-
cendo il termine < feudo > a quel significato particolare che esso esprime nella Si-
cilia del 1400: e sempre tenendo presente come in un primo tempo anche i beni de-
maniali potessero divenir feudo senza alcuna difficoltà.

Sulla base di queste considerazioni la nostra conclusione sul problema del Pa-
trimonio delle Secrezie è che ancora nel secolo XV l'ordinamento amministrativo
dei beni demaniali poggiasse sulle basi sveve, ben individuabili sotto le incrostazioni
aragonesi: incrostazioni tuttavia tali da alterare l'originario profilo delle istituzioni,
rendendoci possibile solo la costatazione di situazioni di fatto. Se non deve infatti
dimenticarsi come le rendite di tutti gli uffici secreziali confluissero in definitiva
presso la Curia (salva sempre una certa autonomia di amministrazione) e come per-
tanto sia spiegabile l’uso indifferenziato che si fa nel De Secretiis delle espressioni « de
iuribus regie secretie » e « de iuribus regie curie », non deve neanche trascurarsi l’os-
servazione di quegli elementi che inducono a pensare che durante il 1400 la Secrezia
quasi si isolasse, costituendo una entità i cui legami con il < demanium curie > ap-
paiono indeboliti: la narrazione che il Barberi ci fa relativamente alle vicende del
Feudo La Culea dell’isola di Malta è al riguardo una delle più vive esemplificazioni.

Le considerazioni sin qui fatte possono costituire uno sfondo utile per l'inqua-
dramento del problema che riguarda gli uffici di Secreto e di Portulano. Diciamo
subito che non intendiamo effettuare una ricerca che si muova in direzioni diverse
da quelle finora seguite dagli studiosi, ma utilizzare le notizie che il testo ci dà, o delle

XXXII

INTRODUZIONE GENERALE

quali ci fornisce lo spunto, per giungere a spiegarci alcuni aspetti particolari dell’at-
tività dei due suddetti uffici al principio del 1500. Muoveremo pertanto facendo
nostri i risultati cui giunge la Baviera Albanese nel tracciare i profili delle due ma-
gistrature dopo un'indagine che, oltre a tener conto di tutta la vasta bibliografia sul-
l'argomento, utilizza largamente la sicura testimonianza delle fonti archivistiche.
In una estrema sintesi, potremo così dire che riguardo l’amministrazione degli < iura
regalia > le competenze del Secreto abbraccerebbero tutte le mansioni collegate al-
l'esercizio dei diritti regi relativi a movimenti di merce sulla terraferma; quelle del
Portulano riguarderebbero le stesse mansioni, ma relativamente allo « ius exiture >
in via principale, e, secondariamente, ad altri traffici avvenuti nei porti. Entro quali
limiti vediamo realizzata in pratica questa separazione di competenze? Nelle Pan-
dette delle gabelle regie si fa espresso riferimento a diritti percepiti in casi di traffico
portuale: le < cabelle dohane maris > ne sono l’espressione più evidente, e come si
potrà agevolmente controllare, dette gabelle comprendevano numerosi diritti. Ora,
parrebbe che il denaro incassato in base a tale esercizio dovesse essere versato al Se-
creto, ma risulta d’altra parte che numerose riscossioni venivano effettuate dal Por-
tulano. Noi abbiamo esaminato in particolare i problemi della < cabella cantarata-
rum > e di quella < supplementorum > e non è qui il caso di ripetere quanto scritto
nella nota 80. Vogliamo però sottolineare l’espressione contenuta nel registro 95
dell'Archivio del Real Patrimonio «omni cosa passa per la duana » ove è evidente
che per < duana » ci si riferisce all'ufficio del Secreto. La stessa legislazione riguar-
dante Secreto e Portulano già citata nella suddetta nota 80 è tale da farci giungere
ad affermare che vi sono casi, nell'epoca del Barberi, nei quali il Portulano ci ap-
pare quasi un ufficiale del Secreto. Non intendiamo dare a questa costatazione un va-
lore che superi l'osservazione di determinati fatti contingenti facendola così assur-
gere a individuazione di un aspetto normativo dell'ordinamento amministrativo:
troppo dettagliata è la legislazione riguardante il Portulano, troppo importante la
sua figura storica quale ufficiale indipendente e privato capitalista anticipatore di
somme, perchè noi possiamo arrivare a una simile conclusione. Ci pare piuttosto che
detto fenomeno sia da considerare quale una prevedibile traccia del pensiero infor-
matore dell'ordinamento originario che vedeva nella Secrezia, come abbiamo detto
più sopra, l'organo territoriale cui era demandata l’amministrazione di tutti i cespiti
costituenti il Demanio.

La specificazione, cui già accennammo nella prima parte di questa introduzione
e che nel nostro caso rese autonomo il Portulano, va considerata come un processo
di generazione < per gemmazione > di cui i fenomeni da noi segnalati sono una con-
seguenza e una riprova. In tal senso è pienamente valida l’affermazione che « uno
dei caratteri peculiari dell’organizzazione amministrativa del Regno di Sicilia è stato
sempre... la staticità delle sue istituzioni le cui linee essenziali permasero, attraverso
i secoli, conformi a quelle originarie » 98,

58. A. BAVIBRA ALBANESE L'istituzione dell’Ufficio di Conservatore cit., 233.

XXXIII

INTRODUZIONE GENERALE

In quella staticità, riferibile più al sostanziale che al contingente, è da vedere a
nostro parere una conferma della superiorità del sistema svevo. Esso per altro
riceveva vita e valorizzazione da un sovrano-genio quale fu Federico II, era espres-
sione di una personalità accentratrice ed autoritaria. Senza confondersi con il < Rex
Siciliae > gli uffici da lui dipendenti ne costituivano allora una emanazione: occu-
pato il trono dai più modesti sovrani aragonesi, era naturale che gli uffici stessi ac-
centuassero disordinatamente la loro individualità, e ciò non solo nei confronti del
sovrano, ma l'uno ufficio nei confronti dell’altro, dando così luogo a una certa con-
fusione amministrativa; nè a questo fenomeno potè essere estranea l'evoluzione dello
Stato c dei suoi compiti, sì che in definitiva anche certe incoerenze appaiono con-
seguenza delle mutate condizioni sociali e politiche.

Affinchè il sistema trovasse una espressione che potesse dirsi coerente, ope-
rarono due sovrani anch'essi dotati di forte personalità: Ferdinando de Antequera
durante il breve periodo del suo regno e con scarsi risultati, Filippo II con maggiore
fortuna. Il periodo storico in cui il Barberi compilò il Capibreve non è troppo lon-
tano dall’avvento al trono di quest'ultimo monarca, e pertanto ci offre in visione
di insieme forse il limite massimo di < fermentazione > cui l'ordinamento ammini-
strativo del Regno di Sicilia sia giunto dopo due secoli di influenze aragonesi, prima
del nuovo tentativo di riorganizzazione operato dal sovrano absburgico.

XXXIV

E REARTA TATA BN

CAPITOLO TERZO

Descrizione del manoscritto e della presente edizione.

Il manoscritto originale del Liber de Secretiis è conservato presso l'Archivio di
Stato di Palermo: appartenente all'Archivio della Real Cancelleria, esso è segnato
al N° 48 Biblioteca Manoscritti II.

È un codice cartaceo di mm. 211 X 295 che oggi si presenta rilegato in pelle ®9,
Il testo originale è preceduto da cinque fogli non numerati; il primo di essi servì
evidentemente ad uno scrivano per far prove di scrittura: vi si trovano frasi e parole
interrotte senza alcun nesso tra loro. Il foglio II è bianco; i fogli III, IV e V sono oc-
cupati da due indici: uno relativo alle Secrezie descritte nel testo, ed un secondo più
dettagliato che fa riferimento a vari cespiti o spese con particolare riguardo a saline
e tonnare: detti indici appaiono compilati da mano del secolo XVII.

Il testo è contenuto in 334 carte numerate in cifre arabe 8° ed è seguito da un fo-
glio bianco e dalla continuazione del secondo indice, contenuta questa in carta non
numerata: i fogli sono in gran parte filigranati con il segno di una mano dalle dita
serrate — il solo pollice divaricato — caricata sul palmo da lettere non costanti tra
cui sempre ricorrente un < P > latino o greco, sormontata da un fiore.

La lingua usata è la latina ed è possibile riscontrare, in una generale trasandatezza
di stile sintattico e spesso anche grammaticale, degli isolati preziosismi che ricor-
dano la prosa umanistica.

La mano appare unica, con alcune differenze che potrebbero attribuirsi alla mag-
giore o minore cura impiegata dallo scrivano; le carte 331 e 332 recto sono però di
altra mano, più tarda: la scrittura è la tipica cancelleresca in uso negli uffici pubblici
centrali del Regno di Sicilia alla fine del secolo XV e ai primi del XVI. In essa sono
ancora evidenti elementi del tipo gotico corsivo: chiara e rotondeggiante, si presenta
poco legata sì che le parole sono tra loro ben staccate e le lettere ben individuabili.
I segni di interpunzione sono scarsissimi e spesso arbitrariamente usati, così come

59. Rilegatura avvenuta alla fine del secolo scorso: cfr. G. Sirvestri Sullo stato ... dei pubblici Ar-
chivi cit., in « Rivista Sicula» 5 (1871) 536.

60. Ivi compreso però il testo relativo alla informazione sui benefici di regio patronato di cui di-
ciamo in fine; il testo del < De Secretiis > inizia alla carta 18. Notiamo inoltre: presenza di numerose fac-
ciate in bianco; due fogli portano il n. 91; dal foglio 174 si passa al 180, senza lacune apparenti del testo.

XXXV

INTRODUZIONE GENERALE

le maiuscole; al contrario le abbreviazioni sono numerose e per lo più tipiche: esse
consistono in sigle, abbreviazioni per troncamento, per contrazione, per letterine
soprascritte e per segni speciali. Si riscontrano anche alcune note di origine tironiana;
frequenti sono pure i nessi sovente stilizzati.

Il segno abbreviativo più costante per tutti i tipi di abbreviazione è la lineetta
orizzontale; la mancanza di <r> <er> <ur> è contrassegnata dalla linea ondulata,
ovvero da una linea diagonale che interseca la lettera precedente. Si ritrovano però
inoltre, quali segni abbreviativi nei troncamenti, il punto, il punto e virgola e i due
punti; le espunzioni sono indicate da puntini nella parte inferiore del rigo.

Per la indicazione di dati numerici sono adoperate in prevalenza le cifre romane;
tale numerazione è spesso eseguita con singolare criterio, per cui ad esempio DCCC®
vale 8.000 (cfr. carta 23), D® coLxxxx vale 5.290 (cfr. carta 106); sottolineiamo inol-
tre che noù sempre la cifra indicata quale somma degli introiti o degli esiti di una
data Secrezia corrisponde alla addizione aritmetica delle singole cifre indicate in ri-
ferimento ai singoli cespiti.

Facciamo poi rilevare che le indizioni dei documenti citati sono spesso errate;
pur dovendo, per i documenti più antichi, tener conto del fatto che la Cancelleria
di Sicilia seguiva il computo degli anni < ab incarnacione Christi >, restano numerosi
casi di evidente non coincidenza dell’anno indizionale. Di ciò abbiamo preferito av-
visare in questa sede, e una volta per tutte, giacchè la stessa fedeltà dello scriba del
Barberi nel trascrivere l'eventuale errore contenuto in un documento non può esser
sempre controllata per la irreperibilità del documento stesso ®!.

Notiamo in ultimo che sola copia sufficientemente corretta del codice è quella
esistente presso la Società siciliana per la storia patria, in Palermo, proveniente dalla
biblioteca del Principe di Fitalia. Essa è attribuibile a data alquanto posteriore all'ori-
ginale e ce ne siamo avvalsi solo per integrare, fra parentesi quadre, le indicazioni
relative a < grani > che nel nostro codice erano scomparse in seguito alla rilegatura.
La copia poi esistente presso la Biblioteca Comunale di Palermo, eseguita nel se-
colo XVIII, è assai scorretta e non presenta pertanto alcun interesse.

Criseri di trascrizione:

Il manoscritto è stato riprodotto con la massima fedeltà all'originale. Si sono
sciolte le abbreviature con la sola eccezione dei riferimenti monetari, per altro chia-
riti nella tavola annessa. Maiuscole e punteggiatura, nel rispetto dell'originale, solo
talvolta sono state modificate per le necessarie esigenze di una migliore compren-
sione. Data la enorme frequenza di errori grammaticali attribuibili allo scriba ab-

61. Peri problemi di datazione sarà utile consultare l’opera di G. LA MANTIA Su l’uso della registra-
zione nella Cancelleria del Regno di Sicilia dai Normanni a Federico III d’ Aragona, in « Archivio Storico Sici-
liano » (ns) 31 (1906) 197-219.

XXXVI

INTRODUZIONE GENERALE

biamo rinunziato all'uso dei < sic> o delle note. Pertanto abbiamo posto ogni cura
perchè l'edizione risultasse conforme all'originale.

Non abbiamo riprodotto la «Informatio ac repertorium omnium beneficiorum
Regni Sicilie ultra pharum quorum collatio spectavit et spectat ad sacram Coro-
nam dominorum regum Aragone et Sicilie » giacchè argomento del tutto estraneo
a quello del nostro De Secretiis; ricordiamo inoltre che la genealogia dei Re di Si-
cilia è già edita®?,

BIBLIOGRAFIA 8

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F. CHALANDON Histoîre de la domination normande en Italie et en Sicile (Paris 1907).

W. Conn Das Zeitalter der Normannen in Sizilien (Bonn 1920); Das Zeitalter der Hohenstaufen in
Sizilien (Breslau 1925). |

P. Cortiva « Magistri Camerarii » e « Camerarii » nel Regno di Sicilia nell'età di Federico II, in « Ri-
vista di Storia del diritto italiano» 36 (1963) 651-126; Ricerche sul principio di legalità nell’am-
ministrazione del Regno di Sicilia al tempo di Federico II (Milano 1964).

G. pe VercoTTINI Il diritto pubblico italiano nei secoli XII-XV (Milano 1959). ”

C. A. GARUH L'ordinamento amministrativo in Sicilia, in « Archivio Storico Italiano » (5 s) 27 (1901)
225-263.

Censimento e catasto della popolazione servile, in « Archivio Storico siciliano» (ns) 49 (1928).

L. GenvaARDI Il Comune nel medio evo in Sicilia (Palermo 1921).

R. GiurrrinA L'Archivio del Tribunale del Real Patrimonio e la sua funzione di archivio centrale del
Regno di Sicilia alla fine del secolo XVIII, in « Archivio Storico Siciliano» (3 5) 8 (1957) 261-
282.

R. Gregorio Considerazioni sopra la storia di Sicilia, in Opere scelte (Palermo 1853); Delle leggi
doganali e de’ Secreti. Ms. della Biblioteca Comunale di Palermo, Qq. F 66 £118 <la pater-
nità attribuita finora al Gregorio ci pare dubbia).

62. Cfr. F. Giunta Cronache siciliane inedite della fine del Medioevo (Palermo 1955) < Documenti per
servire alla storia di Sicilia. Serie IV, 14 > 129.

63. La presente nota bibliografica, compilata secondo l’ordine alfabetico dei nomi degli autori, si ri-
ferisce alle opere essenziali per la base di uno studio sull’amministrazione del Regno di Sicilia < ultra pharum >
fino al secolo XVI. Pur comprendendo qualcuna delle opere generali maggiormente significative, essa è
limitata alla produzione più strettamente connessa all'argomento: il Lettore per altro potra trovare fra le
opere più recenti che qui vengono citate una vasta informazione bibliografica.

XXXVII

INTRODUZIONE GENERALE

A. DA Isernia Commentaria in Constitutiones Regni Utriusque Siciliae (Venetiis 1580).

E. Jamison Admiral Eugenius of Sicily. His Life and Work (London 1957).

G. LA MANTIA L'ordinamento interno di Sicilia sotto gli Aragonesi (Palermo 1934).

B. MasseL Descritione et relatione del governo di stato e guerra del Regno di Sicilia (Palermo 1694).

G. MastrILLI De Magistratibus eorumque imperio et iurisditione (Venetiis 1667).

E. Mayer Italienische Verfassungsgeschichte von der Gothenzeit bis zur Zunftherrschafi (Leipzig 1909).

E. Mazzarese FarpeLLA Aspetti dell’organizzazione amministrativa nello Stato normanno e svevo
(Milano 1966).

G. M. MonTI Lo Stato normanno-svevo (Trani 1945).

R. Moscati Primo censimento di fonti aragonesi per la storia di Sicilia, in Studi medievali in onore di
A. Di Stefano (Palermo 1956) 359-363. |

E. PonmsrI Ferdinando il Cattolico ed i Regni di Napoli e Sicilia nella storiografia italiana dell’ultimo
cinquentennio, in « Rivista storica italiana » 64 (1952) 398-422.

G. B. ScAGLIA Codice doganale, o sia le leggi riguardanti la dogana di Palermo. Ms. presso l'Archivio
di Stato di Palermo, Mss. Biblioteca n° 41.

F. TestA De ortu et progressu iuris siculi; de Magistratibus siculis. Prefazione a Capitula Regni Si-
ciliae quae ad hodiernum diem lata sunt (Panormi 1741).

C. Trasserri L'Archivio del Patrimonio del Regno di Sicilia, in « Notizie degli Archivi di Stato» 14
1954) 106-127.

E. WINKELMANN De regni Siciliae administratione (Berlin 1859).

REPERTORIO DELLE ABBREVIATURE
USATE

ASPa: = Archivio di Stato di Palermo.

CVD = Capibrevium feudorum Vallis Demonum.
CVM = Capibrevium feudorum Vallis Mazarie.
CVN Capibrevium feudorum Vallis Nothi.
RC = Real Cancelleria di Sicilia.

TABELLA DI CORRISPONDENZA
DELLE MONETE, DEI PESI E DELLE MISURE

Monete:
d. = denari.
gr. = grani (1 grano = 6 denari).
tr. = tarà (1 tarà = 20 grani).
oz. = onze (I onza = 30 tarì).
Pesi:
onza = 0,026445 kg. circa.
rotolo = 30 onze.

cantàro = 100 rotoli (detto anche quintale).

Misure di capacità per gli aridi:

mondello = 4,2982 litri circa.
tumulo o tummino = 4 mondelli.

sal. o sl. (= salma) = 16 tumuli.

XXXIX

]. LUCA DE BARBERIIS

LIBER DE SECRETIIS

Sefior

Vuestra Alteza por sus cartas y instructiones despachadas por su secretario
mossen Calcena mando al Visorey de Sicilia mossen Joan de Lanuga que fe-
cisse uno Cabreo o libro de information de todas las cosas de aquel Reyno
el qual Visorey mando ammi Joan Lucas Barberi maestre notario dela Can-
cellaria que como informado del todo fiziesse el dicho Cabreo, y ansi sefior
por el dicho mandado y port lo que cumple al servitio de Vuestra Alteza ya
empece afazer este libro.

En lo qual primeramiente se tracta dela genelogea de todos los Reyes dela
Casa de Aragona y de Cicilia nonbrados de uno en uno docientos y tantos an-
nos antes dela venidas y conquesta de aquel por el Conde Rogerio de Enor-
mandia de poder delos moros fasta al dia de ahoyi.

Despues se tracta de todos los beneficios de aquel Reyno que son delos
patronazgos reales de Vuestra Alteza y de sus antecessores de uno en uno y
de Rey in Rey conla continuada possession de aquellos fasta ala muerte del
sefior Rey don Joan su padre sancta gloria haya y fallase sefior gran quantia
dellos occupada y usurpada por el Sancto Padre. !

Y mas Vuestra Alteza serra enformada de todas las cabellas y miembros
delas Secretias de aquel Reyno de quanto rentavan primero fasta ala muerte
del seîior su padre y de quanto rentan agora en su felicissimo regimento y go-
verno las rentas delas quales son sobradas por cinquo veces y mas delo que
solean rentar.

Y tractasi ahun delos introitos y exitos de todas las dichas cabellas y miem-
bros delas secretias y delos salarios delos officiales del Reyno y delas assigna-
tiones perpetuas a vida y a beneplacido.

Y mas de todas las agenationes delas cabellas y miembros delas dichas se-
cretias ansi perpetualmiente como a vida y beneplacido por los Reyes ante
passados y por mi son fechas de una en una || las allegationes en favor delas
gran iustitia de Vuestra Alteza por las quales claramente se veera y parecera
que de iustitia se las puede revocar y volver a su real patrimonio sin pagarle
aleun equivalenti ni fazer sin iustitia anadi.

Y despues se tractas de los contados villas y fegos del Reyno y otras muchas
cosas agenadas contra las constituciones capitulos y pragmaticas del Reyno
y dela ordination del parlamento syracusano in quo pendent leges et profete

f Iv

LUCA DE BARBERIIS:

que de vertad gran parte dellos son del demanio real y tambien de capitulo
en capitulo esta la allegation por mi fecha en total declaration dela gran ius-
titia que tiene Vuestra Alteza como por el libro de tan alta information veera.

Y tractase dela genelogea de todos lon Condes Barones y pheudotarios
del Reyno del primero acquisitore fasta al postiero possidente y fallanse mu-
chas genelogeas extinctas y accabadas que por tal respectu los contados villas
y phegos o algunos dellos son transferidos en lineas transversales contra forma
y tenor delos privilegios y titles dados y concessos alos primieros acquisidores.

Sefior alo que se dice delas cabellas y membros agenados por los Reyes
passados ansi perpetualmente como a vida y beneplacido se responde que no
se podian agenar en preiuycio de Vuestra Catholica Magestat felicissimo suc-
cessor y contra los Capitulos del Reyno que por iustitia Vuestra Alteza se las
puede todos revocar a su real demanio sin darle alguno equivalenti y se Vuestra
Alteza querera usar alguna clementia y mercedes cn non le quitar la renta que
les dada por los dichos Reyes puede por los Capitulos y parlamento syracu-
sano tomarse los cuerpos delas dichas cabellas y miembros y volverlos alas Se-
cretias del Reyno dandoli su equivalenti en renta segun que le fue proveyda
sobre || las mortitias y accadentias reales con la tertia parte minos y ya en el
libro dela information en stan algunas sententias ganadas por el fisco de Vuestra
Alteza en simil caso como aquella entendera y maximamente la cabella del pan
de Palermo que fue dada por el Rey don Alphonso a Petro Speciali y sus he-
rederos em perpetuo en phego con la dicha reservation por Lxx oz. de renta
y agora vale ccLxxx oz. cadanno y ansi la Corte la gano por dos sententias
en virtud de los dichos Capitulos y del parlamiento syracusano con esto que
le dio la dicha renta de Lxx oz. sobre los introitos dela dicha cabella, el do-
minio dela qual quedo y queda en poder del Secreto de cadanno y pues que
Vuestra Alteza esta in possession de tal iustitia ansi puede fazer de todas las
otras cabellas agenadas, lo que Vuestra Alteza fiziendo no fara agravio ni sin
iustitia anadi dandole el suyo devidamente segun la taxa y forma de sus pri-
vilegios y ganara su Real Corte en todas las agenationes de las cabellas del
Reyno mas de cent mil florines de renta cadaun anno los quales mandera re-
servarse por su mesa y su real servitio.

| GENELOGIA DOMINORUM REGUM
ARAGONUM ET SICILIE .

.. Regnum et insula Sicilie antiquissimo tempore possidebatur per Impera-
torem Constantinopolis, in quo regno residebat quidam nomine. Maniacus
qui tanquam preses prefati Imperatoris sibi regnum iam dictum occupavit,
et vocatus tandem ex Imperatore ad illum accedere recusavit, ob quod Im-
perator ipse finxit se defunctum. fuisse: Imperatrix vero eidem Maniaco pre-
sidi mellifluis verbis scripsit ut libere se ad cam conferret ex eo quod illum in
cius. virum quercbat et optabat. Qui quidem Maniacus preses facile credens
relicto eius filio in regimine regni cidem Imperatrici misit multa corpora sanc-
torum tunc in huiusmodi regno existentia et ad cam prompto animo se con-
tulit: que Imperatrix tandem dictum Maniacum proditorem decapitavit unde
ob cius mortem prefatus Maniaci filius qui regnum ex providentia patris sui
tenebat illud obtulit et presentavit regi Maurorum provincie Tunisi: quod
regnum per Mauros detentum et possessum extitit per annos ducentos et ultra.

Venit exinde comes Rogerius enormandus videlicet in anno MC et a ma-
nibus Maurorum regnum. predictum acquisivit. I di:

Et mortuo dicto comite Rogerio successit sibi in dicto regno rex Roge-
rius pius iustus et prudens cius filius. © e uu
. Quo quidem rege Rogerio defuncto successit sibi in eiusmodi regno rex
Valguillelmus eius filius. sei
Ipsoque Valguillelmo mortuo successit rex Bonguillelmus filius ipsius regis
Valguillelmi.

—. Quo Bonguillelmo ab hac luce functo absque filiis et heredibus de suo cor-
pore successit regina Constantia soror prefati Bonguillelmi que erat monaca
in monasterio Sancte Marie de Panhormo. È |

Tranquedus vero filius naturalis dicti regis Valguillelmi || frater regis Bon-
guillelmi et dicte Constantie ex ea dictum regnum occupavit et abstulit il-
ludque per annos tres tenuit et indebite possedit.

Constantia predicta videns regnum huiusmodi per cundem Tranquedum
usurpatum nupsit Imperatori Henrico Alemanie qui Imperator statim venit
in regnum et invenit eundem Tranquedum morte subitanea extinctum. Pe-
perit tandem prefata Constantia cum dicto Imperatori Henrico filium voca-
tum Federicum,

f 3

f 3v

f 4

LUCA DE BARBERIIS

Quo Friderico Imperatore mortuo successit sibi Corradus cius filius qui
Corradus genuit filium vocatum Corradinum, I

Quo Corrado mortuo Manfridus bastardus eius frater sibi idem regnum
occupavit in quo succedere debebat Corradinus minor.

Quo Manfredo bastardo mortuo tandem et interfecto per regem Carolum
de Francia, dictus Corradinus venit contra eundem Carolum et tandem per
Carolum ipsum dictus Corradinus fuit decapitatus. I

Qui Carolus tenuit et possedit dictum regnum per annos XVIII et propter
ingratitudinem disonestates et gravamina facta per dictum Carolum et Gallos
contra Siculos corumque mulieres, Siculi omnes Francigenas in regno cxistentes
interfecerunt et prefati Siculi exinde Petrum regem Aragonum in eorum re-
gem et dominum invocarunt.

Quo Petro mortuo successit Jacobus eius filius secundogenitus, nam Al-
phonsus primogenitus erat rex in Aragonia.

Quo Alphonso mortuo sine filiis dictus Jacobus successit in regno Arago-
num et illuc se contulit.

Et successit exinde in hoc regno rex Fridericus frater dicti regis Jacobi ter-
tiogenitus. Qui rex Fridericus tenebat in regno XXXX triremes.

Quo Friderico mortuo successit sibi Petrus secundus eius filius primoge-
nitus. I I

Quo Petro secundo mortuo successit sibi Lodovicus eius filius primoge-
nitus. ||

Quo Ludovico mortuo sine filiis successit alius Fridericus eius frater se-
cundogenitus. | !

Quo Friderico mortuo successit in regno regina Maria que regina nupsit
cum rege Martino. |

Quo Martino mortuo successit sibi Ferdinandus frater regis Castelle.

Quo Ferdinando mortuo successit sibi rex Alphonsus eius filius primoge-
nitus.

Quo Alfonso mortuo sine liberis successit sibi rex Joannes eius frater legi-
timus.

Quo Joanne mortuo successit sibi Ferdinandus eius filius legitimus et na-
turalis, qui in presentiarum currente anno 1506 sancte catholice et iuste vivit
et regnat.

iber omnium et quorumcumque
introituum cabellarum mem-
brorum et iurium secretiarum regni Sicilie
ultra pharum nec non et omnium alienatio-
num ipsarum cabellarum et membrorum
‘comitatuum villarum pheudorum et bur-
gensaticorum factarum per retroprincipes
tam in perpetuum quam ad vitam et ad
beneplacitum una cum allegationibus in
favorem regii fisci omniumque benefitio-
rum regii patronatus compositus et actus
per me Joannem Lucam de Barberiis ma-
cistrum notarium regie cancellarie de man-
dato catholici et invictissimi catholici do-
mini nostri Ferdinandi regis Aragonum
Hierusalem utriusque Sicilie etc., in presen-
tiarum currente anno 1506 feliciter regnan-
tis ad sui suorumque successorum totalem
et integram informationem. è®

Il titolo del Liber de Secretiis.
ASPa: Mss. Biblioteca n. 48 f 18.

È)

Co]

SECRETIA PANHORMI

Fe primo incipiemus de
cabellarum et iurium

omnium
urbis

infotmatione
secretie felicis

Panhormi introitus et exitus illius dictarumque

cabellarum et

membrorum alienationum et sala-

riorum regiorum officialium dicte secretie

videlicet

Cabella pannorum! predicte secretie Panhormi antiquitus redditus erat an-
nuatim untiarum sexcentarum computatis computandis. Nunc vero cur-
rente anno 1506 regnante catholico et invictissimo Ferdinando domino
nostro rege valet redditus quolibet anno de liquido in pecunia reservata ?
oz. due milia septemcentum sexaginta sex et gr. tres, dico

OZ. I! DCCLXVI tr. VI gr. I

Cabella bucherio* redditus antiquitus erat oz. CL, nunc autem Deo gratias va-

let de liquido curie in pecunia reservata

1. Tale gabella gravava sui panni impor-
tati, e in minor misura su quelli stessi prove-
nienti dall'Isola. Rappresentava una conside-
revole fonte di reddito per il fisco giacchè «li
denari di lo Regno, ut plurimum, nexino per
li vestimenti di panni e siti... » (Capitula Regni
Siciliae cit., 574 Capitolo XCI). Per mag-
giori notizie cfr. quanto scrive P. VayRA nella
sua Prefazione a Q. SaLLA Pandetta delle ga-
belle e dei diritti della Curia di Messina (Torino
1870). Cfr. ancora: G. LA MANTIA Le pan-
dette delle gabelle regie antiche e nuove di Sicilia
nel secolo XIV (Palermo 1906) xxx1 n. 4,
xxxm n. 2, Vedi inoltre C. TrasseLLI Il mer-
cato dei panni a Palermo nella prima metà del
secolo XV, in « Economia e Storia» 4 (1957)
295. Una ricca raccolta di fonti notarili sul-
l'argomento è in V. D’AressanpRO Politica e

‘OZ. DCCXXVINI tr. XXIII gr. X

Società nella Sicilia aragonese (Palermo 1963)
221-222.
2. Gabelle riservate erano dette quelle il

cui reddito era destinato direttamente al Re:

le somme relative, parimenti dette riservate,
erano versate presso alcuni determinati banchi
(cfr. A. Baviera ArBanEsE L'istituzione del-
l'Ufficio di Conservatore cit., 249 e 288). Im-
precise le definizioni del Bianchini e del Gre-
gorio i quali ritengono che l’appellativo di
< riservata > fosse proprio di alcune gabelle
«eccettuate dalle continue vendite». Cfr. L
BIANCHINI Storia economica cit., I 233; R.
GrecorIO Considerazioni cit., 400.

3. Non è certamente da identificare con
quella < scannature > o l’altra < plancarum bu-
cherie > anch'esse vigenti in Palermo. No-
tiamo per altro che il testo delle Pandette

LUCA DE BARBERIIS

Cabella pili4 et mercium antiquitus redditus erat untiarum pceccrxxxm nunc
autem in pecunia iam reservata valet redditus liquidi pro curia

Cabella piscarie 5

Cabella sumeriorum *
Cabella possessionum ”
Cabella dirictus salis 8
Cabella fumi caldarie?

OZ. I" DCCXXX tr. XXVII

Cabella lignorum!° et cabella seu tonnaria Capicelli.
Omnes iste septem cabelle antiquitus reddebant untie cct et fuerunt vendite
pro oz. Mcccc et redempte per curiam, in presentiarum reddunt in pecu-

nia reservata

OZ. DXXXVII

Cabella daynorum que ad presens extat in rubrica pecunie reservate redditus
antiquitus erat oz. cc nunc vero nil valet ac parum reddit causa tempo-
rum mutatione quia ab antiquo omnes cuiuscumque dignitatis gentes tra-
here solebant ocreas ac stibalas pellium daynorum, et propterea dicta ca-

del 1312 così si esprime: «cabella bucherie
sive scannature que .dicebatur dohana car-
nium »; la Pandetta del 1328 (data probabile):
«iura cabelle scannature animalium sive bu-
cheriarum ». Su ciò cfr. G. B. ScAGLIA Codice
doganale, o sia le leggi riguardanti la dogana di
Palermo etc., ms. presso l'Archivio di Stato
di Palermo, Mss. Biblioteca n° 41; Gli atti
della città di Palermo, trascritti da F. PoLLACI
Nuccio e D. Gnorro (Palermo 1892) LXXXI
e LXXxLx, Dal nostro testo risultano esistenti
in concomitanza le due gabelle < bucherie > e
< scannature > anche a Sciacca e a Castronuovo.

4. È una delle gabelle < nuove> del se-
colo XIV, così dette per distinguerle da quelle
contenute in precedenti pandette. Essa riguar-
dava cotone, formaggi, lana, cuoio, pelli,
burro, strutto, miele, sego che fossero intro-
dotti a Palermo, esclusi restando i derivati
dalla macellazione effettuata nella stessa città.

5. A Palermo, riguarda principalmente il
pescato messo in vendita. È ragionevole pen-
sare che esistesse un divieto di vendere detto
pescato al di fuori della < piscaria> come
esplicitamente veniva precisato nella Pandetta
di Trapani. Vedi pure CVM 477: segnaliamo
l'esempio rarissimo di scrupolo nel Barberi,
relativamente ad un indennizzo forse non ef-
fettuato,

6. Consisteva in una tassa sugli equini
venduti.

7. Veniva esatta in tutti i casi di trasfe-
rimenti immobiliari secondo i Capitoli (me-
glio Prammatiche) del 1317: cfr. Pragmati-
carum Regni Siciliae III (Panormi 1700) 363 e
D. Orranpo Un Codice di leggi e diplomi si-
ciliani del medio evo (Palermo 1857) 161. Ci
sembra comunque che rimanga qualche in-
certezza riguardo questa materia che abbiso-
gnerebbe di ulteriore approfondimento.

8. Per la privativa del sale, introdotta da
Federico II, abolita poi da Pietro d'Aragona,
cfr. L. BrancHINI Storia delle finanze di Na-
poli I (Palermo 1839) Capo III e dello stesso
autore Sforia economica cit., I 215; R. Gre-
coro Considerazioni cit., 258. Ignoriamo la
differenza tra la gabella <dirictus salis> e
quella < salis parva maris et terre > di cui più
avanti.

9. Oltre le tasse dovute dai fornai, erano
compresi in detta gabella alcuni altri diritti,
come quelli sulle macellazioni effettuate nel
macello dei Giudei, o quelli sulle fave cotte.
Per le vicende della < cabella fumi caldarie >
a Palermo cfr. più avanti. |

ro. Erano escluse le legna necessarie al-
l’arte cantieristica, come risulta dalla Pandetta
del 1312 sotto il titolo « Cabella piscarie ».

LIBER DE SECRETIIS

bella ita valebat: modo vero non utuntur || illis pellibus set pannis etc. et

ideo tot valet cabella pannorum prout supra

OZ.

Cabella cantaratarum* verum est quod antiquitus redditus erat oz. CCCCxxxI
ex causa tot zuccarorum caseorum et equicaseorum quantitatum eorumque
per orbem extractionum: nunc vero minuit hoc arbitrium zuccari et ex-
tractiones caseorum fiunt in portu civitatis Thermarum et non in urbe,
tamen dicta cantaratarum cabella in presentiarum de liquido pro curia in
pecunia reservata valet redditus quolibet anno oz. CCCCLXxXXI tr. xx gr. 1

Summa summarum totius antiqui introitus istarum cabellarum reservatarum

erat oz. Il° CCXV

Et in presentiarum regnante catholico domino nostro rege Ferdinando dicte
cabelle reddunt liquide pro curia oz. ve ceLvi tr. xvi gr. 1 ||

Cabelle non reservate

Cabella dohane maris sive membro dohane terre antiquitus omnibus compu-
tatis reddebat liquide pro curia quolibet anno untias DCXXVI tr. xml gr. x
nunc vero dicta cabella reddit annualis redditus

oz. I° CCCCXXXVII tr. xVM gr. I[n]

Cabella dohane terre redditus erat oz. CLXXx et fuit vendita pro untiis cccc et
redempta per curiam nunc reddit quolibet anno

OZ. CCCLXVIM tr. XXI gr. v[n]

Cabella panis!? antiquitus redditus erat annuatim oz. cxx et fuit vendita Ni-
colao Speciali et suis heredibus in perpetuum et in feudum, et redempta

per curiam pro equivalenti excambio nunc reddit liquide pro

curia
OZ. CCLXX

Cabella salis parva maris et terre antiquitus valebat oz. ... et nunc reddit

II. Pur riscontrando nelle pandette nu-
merosi casi di tributo riscosso «pro quolibet
cantario » di varie mercanzie, non troviamo
la disposizione precisa con la quale la < ca-
bella cantaratarum > fu istituita. Lo Scaglia
(Codice doganale ms. cit., £ 129) fondatamente
suppone che si tratti di un dazio esistente già
prima del 1410, da pagarsi « super pinguibus »
in caso di estrazione fuori Regno: riguardava
probabilmente, oltre le merci nominate dal
testo, la tonnina, lo zolfo, le paste alimentari
e tutte le « mercantie di cantarate ». La ipotesi
dello Scaglia è confermata dalla legislazione,
Capitoli e Prammatiche, che riguarda l’ufficio
di Maestro Secreto e quello di Maestro Por-

OZ. XVII tr. xx gr. I|i]

tulano, rendendosi anzi evidentissima una pre-
valenza di competenze di quest’ultimo. Poi-

chè per altro dallo stesso nostro testo vediamo .

sussistere una < cabella cantaratarum > oltre
che in molte città di mare anche a Troina e
Mistretta, centri dell'interno, è prudente con-
siderare anche quanto dallo stesso Scaglia sug-
gerito e cioè che nel volgere dei tempi la can-
tarata «s’intese per il peso soltanto». Rin-
viamo poi alla nota 80 nella quale più este-
samente viene preso in considerazione il pro-
blema, a proposito dei < supplementi > ma
con riferimenti validi anche per le < canta-
rate >.

12. Cfr. più avanti per le vicende storiche.

f 22v

f 23

f 23v

Cartha gratie
redimendi
quandocumque

In perpetuum

£24

LUCA DE BARBERIIS

Summa antiqui introitus erat oz. DCCCCXVI tr. XII gr. X

Et in presentiarum currente anno 1506 summat introitus oz. Il CLXVII tr. XII

Et in totum omnes dicte cabelle Panhormi reddunt liquide oz. Dcce® coccxxm
tr. vm sive oz. 8434 tr. 9 |l

Alienationes regiarum cabellarum secretie Panhor-
mi antiquitus facte per retroreges tam in perpe-
tuum quam cum carta gratie redimendi

videlicet

Cabella scannature antiquitusredditus erat communiter quolibet anno
OZ. CKXV que fuit alias per drain regem Alphonsum vendita Nicolao Sub-
tili tunc secreto Panhormi cum carta gratie redimendi sub feudali servitio !*
pro pretio ducatorum sex mille et redempta per Curiam fuit exinde per eun-
dem dominum regem Alphonsum iterum et de novo vendita Joanni de Ca-
strono pro untiis MCCCCXXxMI tr. x sub cadem facultate redimendi vigore
contractus firmati per quondam Gisbertum Desfar regium procuratorem manu
notarii Andree de Aprea puplici notarii dicte urbis, que cabella in presentia-
rum currente anno 1506 possidetur per heredes dicti quondam de Castrono
et valet redditus annualis liquide ut patet per informationem credenceriorum
quando placet eidem maiestati catholice potest cam redimere oz. CLXXX.
«Cui Joanni de Castrono successerunt ciusdem filii et heredes. In presentia-
rum autem currente anno 1512 fuit mortuus Jacobus de Castrono et succes-
serunt sibi in duabus partibus dicte cabelle Christoforus et Hieronimus de Ca-
strono eiusdem Jacobi filii qui ceperunt a don Ugo Moncata vicerege inve-
stituram die XVIII Februarii XV indictionis 1512 notata in libro cancellarie
anni ISII f° 356-337.

Predicti omnes de Castrono ob mortem domini nostri Ferdinandi regis
de dicta cabella a don Joanne de Luna preside ceperunt investituram die XVI
peer Ed V indictionis notata in libro anni 1516 f 4or. Et iurarunt reddere tan-
tundem. | | |

| Cabella tonnarie!* Sancti Georgii fuit per dominum regem Alphonsum
vendita Joanni de Valguarnerio || et Joanni de Calatagirono eorumque here-

13. Abbiamo già avvertito nella Introdu- sione a cittadini benemeriti, ci si sarebbe aspet-
zione, II, come il carattere feudale di simili tata una infeudazione! |
concessioni sia largamente improprio. Si noti 14. Mentre avvertiamo che qui per ga-
come, più avanti, le gabelle « mirtus et fumi bella della tonnara si intende la concessione
caldarie » vengano segnalate quali allodi pro- della tonnara stessa, rimandiamo a CVM 29
prio allorchè, stante che si tratta di conces- ss, con ampia informazione e allegazione; per

LIBER DE SECRETIIS

dibus et successoribus in perpetuum pro oz. cccc ut patet per contractum et
privilegium de dicta venditione actum Neapoli XXX° septembris XV indic-
tionis 1421 per manus Francisci de Arigno, tunc temporis redditus erat oz. LX;
que cabella nunc possidetur per heredes ipsorum et in presentiarum currente
anno 1506 reddit liquide oz. ...

Nota quod privilegium nec exequutoria huiusmodi venditionis non appa-
rent in registris cancellarie nisi tamen quedam viceregia provisio de danda
possessione dicte tonnarie cisdem de Valguarnerio et de Calatagirono data
Panhormi XXVIII octobris XV indictionis predicte.

Tertia pars cabellarum. mirtus!5 et fumi caldarie que erat regie curie fuit
per dominum regem Alphonsum. donata Joanni de Valguarnerio et suis here-
dibus et successoribus in perpetuum, ad francum allodium absque aliquo ser-
vitio mediantibus eius notabilibus servitiis per oz. centum. quas solvit regie
curie. Que tertia pars ipsarum cabellarum tunc temporis redditus erat oz. xv
et nunc currente anno 1506 valet redditus annualis liquide oz. ...

Notandum est. |

Cabella ancoragii!” antiquitus redditus erat oz. xm. Fuit concessa ad vitam
Nicolai de Viparano et exinde ampliata ad vitam unius filii seu filie de legi-
timo matrimonio. In presentiarum vero currente anno 1506 dicta cabella pos-
sidetur per Bartholomeum de Mastro Antonio ad eius vitam tantum virtute
regii privilegii dati XXVI ianuarii II° indictionis 1509 et reddit quolibet anno
liquide e YI

Adnotatur bene quod dictum ancoragium est cabella de membris dicte
regie secretie et in dicto privilegio ipsius Bartholomei nominatur officium:

gli <iura granorum>» relativi cfr. infra nel
testo e l'informazione contenuta in CVM 484.
Si veda anche A. Monerrore Monumenta

historica S. Domus Mansionis (Panormi 1721)

75 ss, e ancora A. Moncirore Bullae, privi-
legia et instrumenta Panormitanae Metropolitanae
Ecclesiae etc. (Panormi 1734) 85, 86, 126, 128,
164, 171, 20I.

Per altre notizie riguardanti la tonnara di
San Giorgio e quella di Solanto cfr. il ms.
Qq E 164. della Biblioteca Comunale di Pa-
lermo; quanto alle tonnare in genere, oltre
a CVM 606 ove è contenuta una brevissima
allegazione, cfr. V. LA MANTIA Le tonnare
in Sicilia (Palermo 1901).

15. Le foglie del mirto, o meglio della
mortella, erano adoperate per la concia del

cuoio, come ricorda il Pasquarino citato dal
LA MANTIA (Le pandette cit., xxxvI nota 1). È
probabile però che esse venissero utilizzate
inoltre per la conservazione delle carni, come
era in uso fino a poco tempo fa in qualche
regione italiana.

16. Queste parole introducono in genere
una allegazione. Nel Codice tuttavia dopo
breve spazio inizia la successiva trattazione:
potrebbe dunque trattarsi di un semplice in-
vito a notare la cosa.

17. Pagata dalle navi, barche di qualun-
que genere che gettassero l'ancora nel porto
anche senza effettuare alcuna operazione di
carico o scarico; cfr. le Pandette sveve < Do-
hana maris > e < Cathena portus > in Gli atti
della città di Palermo cit., 337, 339, 340.

In perpetuumi

f24v

Ad vitam

Ad cutiam

f25

In perpetuum.
Tunc reddebat
OZ, XXXXx et nunc
valet oz LX

LUCA DE BARBERIIS

non poterat propterea concedi nec a dicta secretia segregari in deteriorationem

regil patrimonil.
Cabella arcus cuctoni*8
Cabella domus sete!
Cabella figulorum
Cabella salarie sardarum ®
Cabella iocularie ?2
Cabella vermicellorum

minute

Predicte sex cabelle primitus solebant quolibet anno reddere oz. xxx. et
fuerunt per dictum dominum regem Alphonsum gratiose concesse quondam
Rogerio de Paruta in excambium officii viceadmirati Panhormi quam diu
dictum officium recuperaret seu aliud equivalens a regia curia haberet, vigore
privilegii dati Messane XXT° octobris XI° indictionis 1432. || Deinde fuerunt
ampliate ad unum eius heredem et eo mortuo confirmate Jaymo de Paruta
cius filius, qui Jaymus tenens et possidens prefatas cabellas in anno 1446 VI°
martii VIII indictionis mortuus fuit et sic dicte cabelle devolute fuerunt ad
regiam curiam et in presentiarum currente anno 1506 valent redditus annualis

liquide pro curia oz. ...

Cabella plancarum bucherie Panhormi que erat de membris et cabellis re-
gie curie redditus antiquitus erat oz. xxxx. Fuit per dominum regem Alphon-
sum gratiose donata et concessa sine aliqua reservatione per liberum et fran-
cum allodium in perpetuum monasterio Sancti Martini ordinis Sancti Bene-

18. Pur senza conoscere nei particolari il
trattamento che il bioccolo di cotone riceveva
come prima lavorazione, si direbbe che l’ope-
razione cui corrispondeva la gabella < arcus
cuctonis > fosse la sgranatura. La Pandetta di
Palermo tuttavia riferisce il tributo alla im-
bottitura mediante cotone, lasciandoci così
nell’incertezza. A questo proposito diremo una
volta per tutte che, mentre variavano da terra
a terra i modi di imposizione, restavano in-
variate le denominazioni delle gabelle: nelle
nostre note pertanto è da escludere una pre-
tesa di esauriente informazione, valida per
ogni luogo; simile informazione per altro è
materialmente impossibile data la scomparsa
di numerose pandette. Vedi in ogni modo
sulla gabella < arcus cuctonis > P. VAYRA Pre-
fazione a Q. SBLLA Pandetta cit., 27 e G. S-
vestri Sullo stato ... dei pubblici archivi cit.,

47 SS.

19. Relativa alla tintura della seta.

20. Oltre che per i lavori tipici dei figu-
lini tale gabella veniva esatta sulle tegole e
sulla calce. A Catania troveremo una «< cabella
quartararum > cioè delle brocche, e un'altra
< tegularum >. Una <cabella tegularum> si
pagava pure in Castrogiovanni. Cfr. poi: Sta-
tuti capitoli e privilegi della città di Castronuovo
di Sicilia. A cura di L. Trrrito (Palermo 1876)
< Documenti per servire alla storia di Sicilia
pubblicati a cura della Società siciliana per la
Storia Patria. Il Serie, 1> Capitolo 24.

21. Circa la salatura delle sarde ed il re-
lativo commercio fiorente in Palermo, Ter-
mini, Castellammare del Golfo, cfr. G. LA
MAnTIA Le pandette cit., XXXVI.

22. Doveva esser pagata dagli ebrei nel
caso di festeggiamenti con musica o altre at-
trazioni in occasione di nozze « secundum ri-
tum Sarracenorum »,

LIBER DE SECRETIIS

dicti Panhormi ut patet per privilegium datum Messane XX° octobris 1432
et nunc currente anno 1506 redditus annualis est 2 OZ. LX.

Cabella cannamelarum ®4 segregata ab aliis cabellis et iuribus dicte regie
secretie fuit per dominum regem Alphonsum concessa quondam Joanni de
Vigintimiliis marchioni Geracii et suis heredibus et successoribus in perpetuum
contemplatione grandium servitiorum cum potestate ipsam vendendi et alie-
nandi etc. virtute privilegii dati Cayete XI° februarii XIII indictionis 1436.
Que cabella tandem in presentiarum possidetur per don Joannem de Viginti-
milio provisorem castrorum tanquam legitimum successorem, et tunc tem-
poris redditus erat oz. pcc quolibet anno. Nunc autem currente anno 1506
ob temporis maliciam et indigentiam in maximam partem dicti arbitri can-
namelarum valet redditus annualis eidem domino Joanni cc oz. ||

Due partes cabelle vini forensis venientis ab extra Panhormum redditus
erat oz. ... et ob permutationem quam regia curia fecit cum universitate Pan-
hormi dicta curia habuit ab ipsa universitate redditus oz. cc super introitibus
medietatis cabelle bucherie spectantis ad ipsam universitatem: nam alia me-
dietas fuit et erat prout de presenti est dicte regie curie. Prefata curia vendidit
dictas oz. cc redditus universitati predicte cum, cartha gratie redimendi pet
Oz. MCC. et postea fuerunt addite dicto pretio oz. ccc. In presentiarum vero

23. Alcune < plance > tuttavia sfuggivano
al pagamento dei loro pesi fiscali: il Barberi
vi fa accenno in CVM 534 a proposito di una
concessione fatta a Puchio de Simone. Altre
< plance > poi erano esenti da pesi ima sog-
gette — secondo il Nostro — a devoluzione:
di tre di esse concesse ai Ventimiglia e per-
venute poi ai Santapace ci parla il Barberi
ancora in CVM 465, 466, 467. Di altre an-
cora egli si limita a ricordare la concessione:
cfr. CVM 504, 513, 514. L'interesse mostrato
alla reluizione alla Curia delle tre < plance >
dei Ventimiglia ci inclina a ritenere che la
concessione al monastero di San Martino delle
Scale, di cui al nostro testo, avesse dei limiti
precisi: ma potrebbe anche darsi che fosse il
Barberi a volerli stabilire. Segnaliamo poi in
modo particolare quanto si legge in CVM 491
in relazione a tre < plance > riguardo l'onere
annuale di un pan di zucchero « Regie Curie
ubicumque in Regno residenti prestando ».
Poichè non si trova cenno della effettiva pre-
stazione, il Barberi auspica che detto onere

venga annotato e trascritto «in ipsius regie

Secrecie panhormitane compotis et pandectis
pro regie Curie indempnitate ». Infatti — egli
continua — «ipsarum militaris servicii usur-
pacio in non modicum sacri regii demanii
deterioracionem tendit ». Secrezia, Curia, cen-
so, servizio militare: chi si voglia soffermare
a considerare l'evidente confusione di fatti e
il travisamento dei concetti, troverà una ri-
prova della impossibilità di riportare entro
schemi precisi le modalità amministrative ap-
plicate in Sicilia durante il secolo XV: nè il
Barberi fa sforzo alcuno per riordinare, quanto
meno, questi concetti, Si osservi in proposito
in CVM 599 il Paragrafo «De plancis regni
pro macellando animalia ».

24. La coltivazione della canna da zuc-
chero e le relative industrie estrattive ebbero
notevole importanza in Sicilia. Cfr. L. BIAN-
cHINI Storia economica cit., I 361 e la nota di
R. Grecorio «Degli zuccheri siciliani», in
Considerazioni cit., 753. Quanto alla < cabella
cannamelarum Panhormi> vedi pure CV.M 593.

In perpetuum

f 25v

Carta gratie
redimendi,
Antiquitus paucis
redditus et nunc
valet oz. DC

Ad vitam

£ 26

Carta gratie
redimendi

f 267

LUCA DE BARBERIS

extat dicta cabella vendita cum dicta carta gratie eidem universitati pro un-
tiis MD et valet redditus ultra oz Dc.

Cabella olei quod intrat ab extra Panhormum concessa fuit per dominum
regem Alphonsum Jaymo de Nota ad vitam; exinde illam vendidit Gilio Ray-
mundo pro untiis cKx consentiente domino rege durante vita ipsius Gilii usque
ad summam redditus oz. xxx. Residuum vero dicte cabelle olei concessum
fuit Joanni de Rinaldo: exinde fuit confirmata dicta cabella pro dictis untiis
triginta redditus Joanni Raymundo Sichiliano filio dicti Gilii. Quo Joanne
Sichiliano mortuo habuit confirmatam dicta cabella Auctilia eius soror, que
Auctilia ultimo loco cabellam eandem renuntiavit Antonio Yslor qui virtute
regii privilegii dati Cesarauguste 28 februarii VI? indictionis 1503 habuit con-
firmationem dicte cabelle quo ad dictas oz. xxx redditus pro se et uno eius
herede quem voluerit et sic in presentiarum currente anno 1506 ipse Anto-
nius Yslor illam possidet et per heredes dicti Joannis Rinaldo possidetur re-
siduum ipsius cabelle || que antiquitus redditus erat oz. quinquaginta nunc autem
reddit quolibet anno oz. ... I

Notandum est.

Cabella statere 25 vendita fuit per dominum regem Alphonsum Jaymo de
Paruta pro ducatis MI currentibus cum cartha gratice redimendi cum privilegio
dato Cayete XX° aprilis 1440 registrato in libro 1441 f° 112. Exinde dictus
Jaymus candem cabellam vendidit Joanni Crispo pro dicto pretio quod est
OZ. CCCCXXXXIM tr. XIII gr. VI cum omnibus oneribus ordinariis debitis super
dicta cabella maxime solvendi salaria ordinaria credenceriorum ordinatorum
per curiam ut in alio privilegio acceptationis dicte venditionis dato... f° ... di-
citur contineri. Super qua cabella Aloysius de Campo et nunc sui successores
habent et consequuntur oz. xx redditus quolibet anno virtute privilegii do-
mini regis Friderici dati... Ob dictam venditionem ipsius cabelle eidem Aloysio
respondebatur super aliis redditibus dicte secretie de dictis oz. xx videlicet de
oz. XV quas habebat virtute privilegii domini regis Friderici dati in anno 7371
n° 12 f° 267 et in libro 1374 f° 75 n° 13, et de untiis v virtute privilegii domini
regis Alfonsi dati Neapoli ultimo decembris 1423 cum conditione et clausula
quod dato sibi excambio super bonis feudalibus aut burgensaticis revertantur
ad curiam, que || cabella antiquitus redditus erat oz. LXX et in presentiarum
currente anno 1506 illa possidetur per diversas personas et reddit annuatim
OZ. se» || |

25. Come nota G. LA MAnTIA Le pan- lare mercanzie proprie. È bene tuttavia av-
dette cit., xxIv n. 2, gli Aragonesi resero più vertire che non in tutte le città o terre il di-
mite questa gabella rispetto l'epoca sveva. ritto di statera assumeva la stessa importanza,
Era fatto divieto di pesare « nisi cum stateris essendo qua e là limitato ad alcune merci
Curie » a meno che non si trattasse di control- soltanto.

LIBER DE SECRETIIS

Solacium turris vocate la Ziza ? cum aquis arboribus iuribus et territoriis
suis quod est extra menia Panhormi antiquitus regium solacium de prehemi-

nentiis et iuribus officii maioris siniscalli regni Sicilie, redditus erat tunc tem-

poris oz. Xx et fuit per dominum regem Alfonsum concessum Antonio de
Bononia pocte de Panhormo ad cius vitam et exinde concessum et ampliatum
alteri Antonio de Bononia filio dicti Antonii ob mortem ipsius eius patris sua
vita durante ut patet per privilegium datum Neapoli XXIII iulii IN indic-
tionis cum exequutoria viceregia data Panhormi II° maii III° indictionis 1455.
In anno vero VIII: indictionis 1489 don Ferdinandus de Acuna tunc vicerex
istius regni emit a dicto Antonio de Bononia dictum solacium dictamque emp-
tionem et omnia prout tacendo, que vero non poterant fieri cum sit quod functo
dicto Antonio ab hac vita solacium iam dictum debebat revolvi et reduci ad
regium demanium sub iuribus dicte regie secretie, impetravit sibi de codem
solacio a domino nostro rege Ferdinando privilegium datum in castris contra
civitatem Bacce die XXX°© septembris VIII* indictionis iam dicte, donationis
perpetue sibi et heredibus suis et quibus voluerit non intitulando solacium cum
eisdem prout supra set quendam ortum sive viridarium una cum domibus
eidem contiguis nominatum la Zisa: non declarando qualiter erat regium so-
lacium et de iuribus regii patrimonii cum aquis arboribus territoriis etc., quod
virtute capitulorum regni et constitutionum non poterat fieri ista donatio et
alienatio: non urgente causa speciali regia curia decepta fuit ex sinistra informa-
tione; quod solacium et territorium nunc possidetur per donnam Mariam de Acu-
na uxorem et heredem dicti quondam don Ferdinandi, et iura dicti solacii et ter-
ritorii di la Zisa reddunt liquide quolibet anno ultra untias ducentas, sive oz. cc.

. Advertatur quod regia curia dominorum regum Aragonum et Sicilie sem-
per fuit et erat in possessione dicti solacii tanquam boni regii patrimonii, ut
constat et apparet per quandam regiam provisionem in libro 1398 VI° indic-
tionis f Io per quam fuit mandatum ut infra, videlicet: « Quia nos dedimus
et concessimus Chillino de Chillino de Panhormo custodiam || solacii nostri
di la Zisa ad nostre beneplacitum maiestatis, volumus quod dictus Chillinus
habeat salarium competens pro se et aliis servientibus» etc. Ideo non potest
ex adverso allegari quod regia curia nunquam fuit in dicta possessione. Et sic
provideatur quod dictum solacium restituatur dicte regie secretie cum. hoc
quod perpetuo exolvantur oz. xx ecclesie beatissime sancte Agathe Cathanie
super dicta Zisa ?”. |

26. Cfr. CVM 133: ivi vengono date
notizie su una concessione anteriore al 1398
e sui successivi possessori fino al 1516. Lo
Antonio de Bononia di cui si parla nel testo
è il noto Panormita fondatore dell'accademia
detta poi Pontaniana: i Beccadelli furono più
spesso chiamati a Palermo <i Bologna» o

II ACTA ITALICA! 2.

addirittura <i Bologni >. La concessione del
< solacium > al Panormita, a detta del Barberi,
avvenne per rimeritare l'ufficio di precettore
svolto dal Beccadelli presso Alfonso d’Ara-
gona.
‘27. La Corona non curò mai di mante-
nere nel demanio i regi <solatia >: in pro-

Im perpetuum.
‘Tunc reddebat
oz. XX et nunc
reddit oz. Cc

f 27V

Ad vitam

f 28v

LUCA DE BARBERIIS

Solacium Cubbe? cum suis territoriis et aquis erat de membris dicte se-
cretie Panhormi ut patet per capitulum domini regis Martini in parlamento
siracusano sic dictante videlicet: «civitas cum palacio et castro ad mare Pan-
hormi cum solaciis suis», sub rubrica declarationis perpetue civitatum terra-
rum et locorum regii demanii; antiquitus redditus erat oz. LXX et possidebatur
tunc temporis per Simonem de Artali castellanum sacri palacii ex resignatione
facta in manibus curie per Gomecium de Quatro qui illud ad vitam cum. dictis
iuribus obtinebat, et deinde concessum extitit per dominum regem Tristaino
Artali et uni eius heredi sub servitio militari ut in quadam regia provisione data
Neapoli XX decembris 1421 de qua quidem regia provisione non apparet um-
quam fuisse emanatam exequutoriam ut decet set tantum dicta provisio que
extracta fuit a quodam transumpto notarii puplici nullo ostenso originali: nam
perquisitis per me diligenter registris officii regie cancellarie in quibus adno-
tantur omnes exequutorie et alie etc. non inveni exequutoriam candem, et
licet in provisione dicti Simonis Artali confirmationis dicte castellanie pro uno
cius herede ad vitam tantum fit mentio de solacio Cube cum suis territoriis
et aquis inadvertenter fuit absoluta dicta provisio: nam advertendum est quod
solacium Cubbe est membrum secretie appartatum et separatum a dicto of-
ficio castellanie, et quod hoc sit verum constat per investituram cum, inserto
tenore regii privilegii concessionis dicti solacii ad vitam dicti Tristaini et unius
cius heredis quam cepit dictus Simon registratam in libro anni 1453 f9 318.
Quod dictum solacium fuit vocatum solacium regium cum suis iuribus sepa-
ratum ab omni adunatione coadunatione vel annexione forsan existentibus
cum dicta castellania palacii: postea vero dictum solacium cum suis territotiis
et iuribus possidebatur per quondam don Guillelmum Raymundum Moncata
vigore privilegii domini regis Alphonsi dati Neapoli XXHI septembris V? in-
dictionis 1456 et illius exequutorie viceregie date Panhormi V° octobris V°
indictionis 1456 registrata in libro dicti anni f 68, || per quod privilegium evi-
denter apparet quod solacium Cubbe cum suis et aquis predictis est ius regium
patrimoniale et de secretia predicta: verum quod dominus Rex de hoc non
plene informatus quo ad vitam dicti quondam don Guillelmi Raimundi tan-
tum et non ultra concessit sibi dictam castellaniam palacii cum dicto solacio
eis modo et forma prout illa tenebant et possidebant dictus Tristainus Artali

sieguo di tempo anzi la Zisa fu infeudata e
sul palazzo venne, nel 1672, concesso il titolo
principesco di Castelreale a Don Giovanni
Sandoval e Platamone. Simile fu la vicenda
della Cuba su cui venne appoggiato un titolo
egualmente principesco concesso a Vincenzo
Rao e Torres nel 1730. ,

28. Cfr. CVM 116: informazione assai
più completa della presente, sia per gli anni

precedenti il 1421 qui appena presi in esame,
sia per gli sviluppi seguiti fino al 1s11: il Bar-
beri si mostra geloso difensore degli interessi
regi, informando il Sovrano relativamente alle
insinuazioni di Bernardo de Tandaydono circa
l'effettivo reddito del <solatium>. Non si
trascuri di leggere le parole rivolte dal Bar-
beri al Re circa la situazione dei < regia so-
latia > in CVD 316.

LIBER DE SECRETIIS

et postmodum dictus Simon Vitali dicti Tristaini filius ad vitam et sub servitio
militari , ita quod hac vita functo dicto Tristaino et exinde Simone patre et
filio solacium predictum illico debebat reverti et reduci ad secretiam iam dic-
tam, licet obstante dicto capitulo parlamenti siracusani ac constitutionibus et
pragmaticis regni quibus dictum solacium annexum fuit et est non poterat illud
concedi nec alienari, quod capitulum syracusanum in pede istius capituli re-
gie informationis de verbo ad verbum notatum extitit pro curie cautela. Et
mortuo dicto Guillelmo Raymundo successit sibi in cisdem castellania et so-
lacio Joannes Thomasius Moncata eius filius qui etiam dicitur habuisse am-
pliationem ad eius vitam. Eodemque Joanne Thomasio mortuo successit in
eisdem castellania et solacio Guillelmus Raymundus Moncata comes Ader-
nionis unicus filius dicti Joannis Thomasii, qui habuit et habet privilegium a
domino nostro rege Ferdinando ampliationis de eis ad cius vitam tantum, da-
tum in villa Maioreti XXX martii 1478 et exequutoriam viceregiam datam
Panhormi VIII iunii XII indictionis 1479 registratam in libro dicti anni f 674.
Et nunc currente anno 1506 dicta castellania et solacium Cubbe et eius terri-
toria et iura possidentur per cundem don Guillelmum Raymundum, Moncata
comitem. Adernionis et redditus annualis est ultra oz. ... ||

Notandum est quod provisio concessionis istius castri sacri palacii Panhormi
fuit facta eidem Tristaino Artali per dominum regem Martinum id est pro ca-
stro tantum ad vitam registrata in libro anni 1393 1396 et 1397 f° 67.

Advertendum est etiam quod dominus rex Alfonsus tanquam non infor-
matus de annexione dicti solacii cum secretia predicta et iuribus regiis patri-
monialibus virtute dicti capituli et constitutionum ut supra concessit dicto
Tristaino et Simoni Artali solacium iam dictum cum expressa separatione a
dicto castro palacii eorum tantum et non ultra vita durante in feudum et sub
militari servitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo armato. Et hec tacendo
dicti de Monte Catheno habuerunt pro eorum vita dictam castellaniam ct so-
lacium eo modo prout illi de Vitali et per consequens sub feudali servitio, et
nunquam. serviverunt. Et plus quod dictus dominus rex Martinus postquam
dictum solacium Cubbe cum iuribus suis fuit cidem regie secretie dicte urbis
annexum et incorporatum ad supplicationem dicti Simonis Artali castellani
sacri palacii dedit sibi quousque duraverit in officio ipsius castellanie et non ultra
dictum territorium et iura ipsius Cubbe in satisfactionem et solutionem annue
provisionis et salari dicte castellanie palacii ut patet in provisione dicti domini
regis data Catanie VI° februarii VIII® indictionis 1399 registrata in libro dicti
anni £ sr. Et mortuo dicto castellano dicta Cubba erat regie curie: et sic per
multa capita Cubba ipsa deberet reduci dicte regie secretie. Cur igitur iste qui
ad presens illam possidet recipit duo salaria videlicet salarium in dicta secretia
ut patet per computo secreti, et omnes redditus Cubbe que fuerunt dati dicto
Simoni Artali predecessori istorum de Monte Catheno pro dicto salario et
provisione dicti castri palacii? Ideo advertatur in hoc et bene: nam possidens

f 29

29V

LUCA DE BARBERIIS

teneretur regie curie ad restitutionem tanto tempore predicti salarii. Ideo ad
minus advertatur nec post mortem istius don Guillelmi dictum solacium alteri
concedatur || set revertatur ad regale patrimonium et pro eo ad candem se-
cretiam.

Capitulum parlamenti siracusani hoc est videlicet: «Item quod omnes do-
nationes facte de quibuscumque collectis membratim aut super tractis habean-
tur pro nullis et penitus revocentur. Item quod omnibus habentibus cabellas
et membra secretie seu tonnarias et earum partem detur et tradatur excambium
valens in redditibus per tertiam partem minus de excadentiis videlicet et mor-
titis de eis fiat et fieri debeat excambium, et satisfactio supradicta remanen-
tibus tamen ipsis cabellis et tonnariis interim in posse tenentium» etc. ®. ||

Cabelle antiquitus et perpetuo alienate

Cabella auropellium® antiquitus redditus erat oz. L; nunc vero reddit oz. ...
Cabella fructuum antiquitus redditus erat oz. xvi; nunc vero reddit oz. ...
Cabella mirtus et fumi panis® antiquitus reddebat oz. xxx; nunc vero

reddit I CÀ
Cabella biscocti** canapis ct sepi antiquitus redditus erat oz. xxv; nunc vero
reddit OZ. LXXX
Cabella merci coirorum antiquitus redditus erat oz. xv; nunc vero red-
dit I 04,
Cabella tinctorie 8 antiquitus redditus erat oz. x; nunc vero reddit OZ, ss.

29. Il testo è evidentemente scorretto. Se-
condo l'edizione del TrastA Capitula Regni
Siciliae cit., 134 Capitolo III, esso risulta: « Item
quod omnes donationes, factae de quibus-
cumque collectis membratim, aut super trac-
tis, habeantur pro nullis, et penitus revocentur.
Item quod omnibus habentibus gabellas, et
membra secretiac, seu tonnarias, et carum par-
tem, detur et tradatur excambium, valens in
reditibus tertiam partem minus, de excaden-
tiis, et mortitiis, de caetero proventuris: quibus
excadentiis, et mortitiis successis, de eis fiat,
et fieri debeat excambium et satisfactio supra-
dicta; remanentibus tamen ipsis gabellis et
tonnariis interim in posse tenentium... ».

30. Per questa gabella e per la seguente
cfr. CVM 137.

31. Cfr. CVM 139.

32. Di biscotto si rifornivano le navi in
partenza; un’ampia informazione seguita da

allegazione in favore del Fisco vedi in CVM
133 © 135.

33. È una delle gabelle più diffuse. La
ritroveremo a Messina, Catania, Trapani,
Sciacca, Agrigento, Noto, Randazzo, Nicosia,
Castroreale. Per quanto può dedursi dai testi
delle gabelle rimasteci e da altre notizie, nes-
suno poteva tingere tessuti o filati se non nella
regia tintoria: il divieto riguardava talvolta
soltanto alcuni colori, quali il verde o il ce-
leste, potendosi tingere < extra tinctoriam > in
altri colori: in ogni caso era dovuta una tassa.
Sono purtroppo perdute le < Lettere patenti >
indirizzate al Secreto di Palermo dai Re Pie-
tro e Ludovico riguardanti il divieto di tin-
gere « coloribus vetitis nisi in tinctoria ». Cfr.:
G. LA MANTIA Le pandette cit., XXI, 15, 63,
97; P. VAyRA Prefazione cit., 26; C. GALLO -
Guacuiarno Il setificio in Sicilia, in Nuova
raccolta di opuscoli di autori siciliani I (Palermo

LIBER DE SECRETIIS

Cabella arrantarie® antiquitus redditus erat oz. mi; nunc vero reddit oz. ...
Cabella baiulationis judeorum.® antiquitus redditus erat oz. x; nunc vero
reddit _ De
Cabella vini gisie et augustalis judeorum 8° antiquitus redditus erat. oz. LKXXxVI
tr. VIS nunc vero reddit. | OZ. ...
Iura censualia que erant regie curie et exinde possessa per Aloysiam de li Sages
antiquitus redditus erat oz. XXVI tr. xI; nunc vero reddit OZ, su
Castrum pheudum et cabella tonnarie Solanti que erant de membris dicte se-
cretie et nunc currente anno 1506 possessa per istos de Spatafora antiquitus
redditus erat oz. cc; nunc vero reddit liquide oz. M. ||
Iura granorum tonnariarum Solanti et Sancti Georgii antiquitus redditus crant

liquide oz. IXXxXx; nunc vero currente anno 1506 reddunt OZ.

1788) 220; Capitoli, gabelle e privilegi della città
di Alcamo. A cura di V. Di GiovannI (Pa-
lermo 1876) < Documenti per servire alla
storia di Sicilia pubblicati a cura della Società
siciliana per la Storia Patria. II Serie, 1>.
Circa l'alienazione di detta gabella in Palermo
cfr. CVM 124.

34. Apprendiamo dal M. Pasquarino
Dizionario etimologico (Palermo 1785) che la
<rantaria > sarebbe un «carcere per gli ani-
mali quadrupedi erranti»: il proprietario de-
gli animali stessi avrebbe potuto riscattarli
entro un anno, pagando una adeguata somma.
Ciò ad evitare che venissero danneggiate le
culture: potremo infatti trovare in Alcamo i

Capitoli della camperia « per la bestiame che

fa danno nelli seminati»: cfr. Capitoli... di
Alcamo cit., 70} V. LA MANTIA Antiche con-
suetudini delle città. di Sicilia (Palermo 1900)
122, cons. di Catania; F. Porracci Nuccio
Introduzione a Gli atti della città di Palermo
cit., CXIX. Sinceramente però non compren-
diamo come, anche solo sotto il profilo del
danneggiamento, potessero essere accomunati
agli animali « vacchini, jumentini, sumerini »
gli schiavi, che pare abbiano la loro parte nella
< cabella rantarie >: cfr. Membrana gabellarum
terre Alcami, in Capitoli... di Alcamo cit., 53.
In effetti «servi fugitivi et animalia oberran-
tia» vengono presi in considerazione insieme
nelle consuetudini di Palermo: cfr. V. LA
Manta Antiche consuetudini cit., 178. Cfr.
anche L. GenuARDI Il Comune nel medio evo
in Sicilia (Palermo 1921) 207-208. In CVM

128 si troverà una «cabella arrantarie sive

«merci et arrantium animalium felicis urbis

Panhormi » ma si tratta di un testo molto in-
certo che fa riferimento a due gabelle distinte:

cfr. infatti CVD 307.

Tutto ciò abbiamo riferito per concludere
che molto probabilmente e almeno in qual
che luogo la gabella della <rantaria > con-
tasse tra i suoi introiti anche le somme
percepite a titolo di indennizzo per i danni
causati alle culture da animali sfuggiti al con-
trollo del padrone.

35. Come è stato giustamente osservato
da V. D’Arzssanpro Politica e Società cit.,
175 n. 68, sugli ebrei di Sicilia bisogna ancora
ricorrere al vecchio studio di G. DI GIOVANNI
L'ebraismo della Sicilia ricercato ed esposto (Pa-
lermo 1748); opere più recenti sono fondate
sulla documentazione offerta dal Di Giovanni,
Questi dedica un capitolo ai pesi finanziari
che gravavano sugli ebrei (Capo VI) ma cade,
ci pare, in alcune inesattezze. Egli considera
una sola imposiizone la < gisia > e l’< augu-
stale > dicendo di non aver trovato scrittura
«che dalla gisia l’augustale dividesse »: a smen-
tita cfr. infra nel testo riguardante la Secrezia
di Agrigento. Per quanto riguarda la Secrezia
di Palermo in particolare cfr. Informacioni di
cabelli raxuni et diricti di la regia secretia di Pa-
lermo li quali si perdino et di lo tutto si annichi-
lano per la partenza di li Judei di la ditta Ci-
tati..., in ASPa: Secrezia di Palermo Reg. 49
carta 76-77.

36. Cfr. CVN 185.

f 30v

f 3I

In perpetuum

f 3Iv

In perpetuum.
Quere titulum
a possidente et

fiat allegatio

LUCA DR BARBERIIS

Tonnaria Arinelle nunc possessa per istos di lu Calanello antiquitus redditus
erat oz. Lj nunc vero reddit I OZ. ...
Iste tresdecim cabelle alienate fuerunt in perpetuum et pro heredibus et

successoribus tam sub feudali servitio quam ex gratia et sine aliqua solutione

per dominum regem Fridericum et successive per alios reges successores. Dico
quod per capitulum dicti parlamenti siracusani supra folio precedenti notatum
et per capitula constitutiones et pragmaticas regni regia curia possit et potest
dictas cabellas de iure redimere. Ideo stetur arbitrio sacre catholiceque volun-
tati domini nostri Regis ciusque successorum.

Quere omnia privilegia et titulum concessionis omnium dictarum cabel-
larum et fiat allegatio in favorem regie curie. Nam clare videtur quod dicte
cabelle nullo pacto poterant alienari?. |

Assignationes super cabellis per curiam redemptis
et factis reservatis, ut puta piscarie, possessio-
num etc.

Assignatio Simonis Patella fili et heredis quondam Friderici Patella oz. xxxx
tr. xII emptarum per dictum quondam Fridericum a quondam Joanne Jaymo
de Vigintimiliis tanquam herede eius patris Friderici Vintimigla quas habe-
bat super gisia judeorum Panhormi pro se et suis heredibus et successoribus
de corpore legitime descendentibus in perpetuum in feudum sub militari ser-
vitio et quod vivant iure francorum etc. vigore privilegii domini regis Al-
fonsi dati Dertuse XIII februari 1420 et ob expulsionem judeorum ab hoc
regno fuit provisum quod super eisdem cabellis per curiam redemptis et factis
reservatis ex summa illorum florenorum centum mille compositionis ipsorum
judeorum exolvantur redditus et assignationes dominis et possessoribus om-
nium assignationum gisiarum predictarum et per consequens dicto Simoni
Patella ut patet per viceregiam provisionem datam Messane XX Maii XT°
indictionis 1493. Dico OZ. XXXX tr. XII

Quere privilegia et titulum istius Simonis Patella antecessorum et fiat al-
legatio in favorem curie. ||

Assignatio Joannis Burro et Constantie eius uxoris succedentis ob mortem
Francisci Antonii Barbera eius fratris sine filiis oz. octo tr. xv quas dictus quon-
dam Franciscus Antonius et eius heredes de suo corpore legitime descendentes
in feudum sub servitio militari et quod vivant iure francorum habebant et
consequebantur super gisia judeorum terre Montis Sancti Juliani ut patet per

37. Come si può chiamare gabella «ca- strumentali: l’esercizio di una tonnara richie-
strum et pheudum... Solanti»? Ciò costituisce de la disponibilità di un certo spazio sulla
un notevole esempio di beni solo in parte terraferma.

LD)

LIBER DE SECRETIIS

notam investiture die XVI° februarii XV indictionis 1497 notate in libro anni
1496 f° 276 et nunc currente anno 1506 exolvunwur dicte pecunie super eisdem
cabellis per curiam redemptis ut supra ut patet per provisionem mandati da-
tam Messane XVI° aprilis XV indictionis 1497 in qua nulla fit mentio de pri-
vilegio. Dico OZ. VII tr. XV.

Dicta Constantia cepit de dicto redditu ob mortem domini regis Ferdi-
nandi a don Joanne de Luna preside investitaram XVIII ianuarii V® indictionis
1517 notatam in libro anni 1516 f° 397. ||

Assignatio Francisci de Bosco heredis Antonelli de Bosco oz. XXXxv quas
ipsi de Bosco et eorum heredes et successores in perpetuum in feudum sub
militari servitio ita quod vivant iure francorum habebant super gisia Drepani
vigore privilegii quondam domini regis Martini dati Cathanie III° augusti
VII indictionis 1400. Et nunc ob dictam judeorum expulsionem consequitur
dicta assignatio super eisdem cabellis redemptis per curiam et factis reservatis
ut in viceregio mandato dato in turri Bundi de Campo prope Panhormum
XVI° novembris XII indictionis 1493 continetur. Dico OZ. XXXXV. ||

Assignatio Petri de Monteaperto filii et heredis quondam Bartholomei de

Monteaperto oz. xx!! tr. XI et gr. X quas virtute interloquutorie late per of-
ficium magistrorum rationalium die XXVI° martii XV indictionis 1497 ob-
tinuit dictus quondam contra Franciscum de Valuarnerio quas quidem pe-
cunie consequebatur super gisia judeorum Panhotmi et nunc consequitur dicta
assignatio per eundem Petrum super eisdem cabellis per curiam redemptis et
factis reservatis in vim trium viceregiorum mandatorum, unius dati Messane
XVI ianuarii XIII indictionis 1496, alterius dati ibidem codemque anno et
alterius dati in eadem civitate XIII° martii XV indictionis 1497. In quibus man-
datis nulla fit mentio de privilegio prime concessionis. Ideo perquiratur et fiat
allegatio in favorem curie. Dico OZ. XX tr. xM gr. x. ||

Assignatio domini archiepiscopi et venerabilis capituli panhormitani oz. xI
tr. xxIM et gr. XV quas in perpetuum debet consequi maior ecclesia urbis Pan-
hormi super gisia judeorum dicte urbis virtute regii privilegii serenissimi quon-
dam regis Friderici dati Panhormi X° ianuarii XIII indictionis M°CC°... Et
nunc currente anno 1506 virtute viceregii mandati dati Messane II iunii XI
indictionis 1493 dicti archiepiscopus et capitulum consequitur dictam assigna-
tionem super eisdem cabellis per curiam redemptis. Dico

OZ. XI tr. XXHI gr. XV. ||

Assignatio monasteri Sancte Marie de nova luce civitatis Cathanie et pro
eo archiepiscopo pe eiusdem monasteri commendatario oz. XXXX
quas virtute privilegii domini regis Friderici et post modum confirmati per

Iam fuit
presentatum in
officio cancellarie
privilegium et
sua die etc.

In perpetuum.
Videatur privile-
gium huiusmodi
alienationis et fiat
allegatio

f 32v

In perpetuum.
Habeatur titulus
a possidente et
fiat allegatio pro
curia

£ 33

In perpetuum.
Habeatur
privilegium et
fiat allegatio

f 33v

In perpetuum.
Habeatur
privilegium et
fiat allegatio

In perpetuum.

Habeatur omnino

titulus a
possidente et
fiat allegatio

f 34v

In perpetuum,
Ex quo pro
Ecclesia non

audeo in
contrario loqui

£ 35

In perpetuum.
Ex quo pro
Ecclesia non

audeo in
contrario loqui

f 3sv

In perpetuum.

LUCA DE BARBERIS

dominum regem Martinum consequebatur super gisia Cathanie in perpetuum.
Et nunc virtute viceregii mandati consequitur super cisdem cabellis per curiam
redemptis. Quod mandatum datum est Panhormi primo octobris III* indic-
tionis 1499 in quo nulla fit mentio de data dictorum privilegiorum. Ideo per-
quirantur in cancellaria privilegia predicta. Dico OZ. XXXX. ||

Assignationes super cabella pili et mercium reservata

Assignatio onerosa Francisci Crispo filii et donatarii quondam domine
Constantie de Crispis uxoris quondam Friderici Crispo oz. xx quas longo tem-
pore consequitur super cabella pili et mercium absque exequutoria annuali
nec aliquo alio regio aut viceregio mandato: et perquisito per me magistrum
notarium repertorio officii regie cancellarie in quo extant notata omnia pri-
vilegia et concessiones feudorum assignationum et aliarum non inveni privi-
legium aliquod concessionis dicte annue assignationis set tantum exitum in
computo secreti istius felicis urbis officio presentato. Dico OZ. XX. ||

Assignatio oz. mi monasterii Sancti Martini de Scalis de summa oz. x quo-
niam relique oz. sex sibi solvuntur anno quolibet super introitibus cabelle can-
taratarum. in extractionibus faciendis per monasterium absque exequutoria an-
nuali nec aliquo alio regio aut viceregio mandato. Et perquisito per me dicto
repertorio non inveni privilegium aliquod concessionis dicte annue assigna-
tionis set tantum exitum in computo secreti in officium rationalium presen-
tato. Dico sE oz. II. ||

Assignatio Sancte Marie de Nemore oz. quatuor de summa oz. x quoniam
relique oz. vi sibi solvuntur anno quolibet super introitibus cabelle cantara-
tarum in extractionibus per dictum monasterium faciendis absque exequutoria
annuali nec aliquo alio regio aut viceregio mandato. Et perquisito dicto re-
pertorio ciusdem officii non inveni privilegium aliquod concessionis dicte an-
nue assignationis set tantum exitum in computo secreti in officio rationalium
presentato. Dico oz. IM. ||

Assignationes super cabellis non reservatis

videlicet

Assignatio Petri Rimbao® filii et heredis Guillelmi Raymundi Rimbao
succedentis ex Guillelmo filio Raymundi untiarum quatraginta #H eisdem
cabellis quolibet anno quas habent in feudum pro se et heredibus de suo cor-

Habeatur titulus
istius assignationis
a possidente et
fiat allegatio pro

curia

38. Una informazione dettagliata circa veda in CVM 492. Si leggerà fra l’altro la
l'origine e le vicende di questa assegnazione si conclusione finale del Barberi e cioè che tutte

LIBER DE SECRETIIS

pore legitime descendentibus et in defecta ipsarum cabellarum super cabella
pili et mercium cum annuali exequutoria ordinaria virtute regii privilegii dati
Cesarauguste X° septembris 1418. Dico 0%. XXEXX,

Dictus vero Petrus Rimbao ob mortem domini nostri regis Ferdinandi a
don Joanne de Luna preside cepit de dicta assignatione investituram die XXI°

januarii V° indictionis notatam in libro anni 1516 f 433. ||

Assignatio gayti seu iudicis dicte secretie annualis ordinarie untie unius
tr. I pro honorantiis suis quas pecunias consequi solet absque aliquo mandato

nec exequutoria. Dico

OZ. I tr. ILL

Cogatur gaytus ad ostendendum titulum istius assignationis nam non ap-

paret in cancellariis et fiat allegatio®,

Assignatio Joannis Currituri et Perne de Garlano oz. xi de summa oz. xv,
quoniam oz. tres redempte sunt per curiam ratione quinte quas habent super
dictis cabellis cum annuali exequutoria ipsi et eorum heredes de corpore le-
gitime descendentes in perpetuum virtute regiorum privilegiorum et vicere-

le assegnazioni sopra i redditi delle Secrezie
fatte dai predecessori di Re Giovanni furono
revocate dallo stesso Re con la Prammatica
«Cogitantibus nobis assidue ». Detta Pram-
matica per altro non abbiamo saputo rintrac-
ciarla, rinvenendo soltanto un privilegio « pro
Didaco Guivara comiti Ariani» in cui Va-
renga inizia appunto con quelle parole. Cfr.
ASPa: RC Reg. 110 carta 241. Si noti che
il Barberi a proposito di due fondi apparte-
nenti alla Segrezia di Malta e concessi a Inigo
o Diego Yivara riferisce l'intenzione di Re
Giovanni di recuperare «omnia patrimonialia
alienata » e cita testualmente le parole del So-
vrano, senza però esplicitamente affermare che
egli le tragga dalla arenga di un privilegio:
cfr. infra nel testo. Detto privilegio fu però
da lui trascritto nella descrizione dei feudi del
Val di Mazara: cfr. CVM 417). Non si può
escludere che ulteriori ricerche archivistiche
conducano al ritrovamento di una Pramma-
tica il cui inizio sarebbe stato utilizzato nella
detta arenga: allo stato attuale delle nostre
conoscenze l’ipotesi più probabile è che il
Barberi abbia elevato a dignità di Prammatica
la citata arenga « Cogitantibus nobis assidue »;
a ciò spinto dalla considerazione di tutta l’at-
tività legislativa di Giovanni d'Aragona, senza
dubbio in un primo momento del suo regno

ben intenzionato a rimettere ordine nell’am-
ministrazione. Ancora nel campo delle asse-
gnazioni si veda, ad esempio, la Prammatica
«Notum satis» in cui vien ribadito solenne-
mente il principio che nessuno possa ottenere,
sotto qualsiasi forma, un vantaggio finanziario
proveniente dalle Secrezie e dai porti, se prima
non siano state soddisfatte le necessità della
Curia «salva Magistri Portulani, et Ministro-
rum. dicti officii, sine cuius servitio et opera
extractiones predicte fieri non possent, salarii
solutione et satisfactione » (Pragmaticae... Regni
Siciliae cit., 127). Cfr. pure Capitula Regni Si-
ciliae cit., 447 Capitolo XXVIII. I saggi pro-
grammi del Sovrano furono però resi irrea-
lizzabili dalla rivolta in Ispagna e dall’atteg-
giamento ostile dei siciliani. Cfr. Capitula
Regni Siciliae cit., 454 Capitolo XLIII; e, circa
l'ipotesi di Prammatiche dirette ad abolire le
< gratiae > (oltre le fonti già conosciute): Ca-
pitula Regni Siciliae cit., 503 Capitolo CVI e
CVII: il «placet regio» apposto al Capitolo CVI
ci appare come un notevole passo indietro
rispetto alle istruzioni date in Valenza il 26
aprile 1459, nè pare che il Barberi ne abbia
tenuto sufficiente conto.

39. Su origini e funzioni del Gayto cfr.
A. Baviera ALBanEsE L'istituzione dell’ Ufficio
di Conservatore cit., 275 n. 4.

f 36

In perpetuum.

In perpetuum.
Videantur dicta
privilegia et fiat
allegatio

f 36v

Ad vitam et ad
beneplacitum

f 37

In perpetuum

f 37v

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

giarum provisionum datarum in civitate Neapoli XVII decembris 1423 et X°
ianuarii 1438. Dico OZ. XII. ||

Assignatio Ysolani de Fonte oz. LX videlicet oz. xx durante eius vita et
oz. XXxx ad regium beneplacitum quas consequitur super cisdem cabellis non
reservatis, et illis deficientibus dictas oz. xx tantum consequi valeat super ca-
bella pili et mercium ut patet per privilegium datum in villa Maioreti primo
aprilis XI indictionis 1478 et viceregiam exequutoriam datam Panhormi XIII
martii XII indictionis nec non et per aliam regiam provisionem datam Cor-
dube die XXX iunii VIII indictionis 1490 cum exequutoria viceregia data XII
septembris indictionis predicte. Dico OZ. LX.

Videantur privilegium et provisiones et fiat allegatio pro fisco ex quo as-
signatio ipsa non debet habere locum obstantibus pragmaticis regni‘. |

Assignatio domini Violantis uxoris Andree de Castello heredis quondam
Andree de Navarro oz. quatuor tr. XXVII et gr. XV quas consequitur in cxtrac-
tionibus per eam vel alios nomine sui faciendis anno quolibet in perpetuum
virtute privilegii. Dico OZ. IMI tr. XXVII gr. XV.

Quere titulum istius assignationis a possidente quod non invenitur et fiat
allegatio. ||

Assignatio heredum quondam Joannis Matthei Speciali succedentis ob
mortem domini Petri de Speciali redditus oz. rxxvm annualis redditus super
cabella panis istius felicis urbis quam cabellam dictus dominus Petrus de Spe-
ciali habuit a domino rege Alfonso pro se et eius heredibus et successoribus
de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum in purum et francum
allodium cum clausula equivalentis excambii etc. ut patet per privilegium dicti
domini regis datum Cesarauguste primo martii 1422 de qua cabella dictus do-
minus Petrus cepit investituram tanquam in feudum et pro feudo absque ser-
vitio datam Panhormi XXVII iunii prime indictionis 1453 registratam in libro
dicti anni f 188. Et exinde regia [curia] voluit redimere dictam cabellam pro
equivalenti excambio in redditibus quantumcumque fuisset concessa in feudum

40, L'affermazione del Barberi, non mo-
tivata, potrebbe farci supporre che il benefi-
ciario non fosse < incola Regni >. Per le con-
cessioni < ad beneplacitum > osserveremo co-
me esse avessero termine cessando il bene-
placito stesso alla morte del concessionario o
alla morte del concedente. Dovrebbe distin-
guersi poi la concessione < ad regie dignitatis
beneplacitum > non legata alla morte del So-
vrano concedente giacchè, come dirà più

avanti il Barberi, «regia dignitas domus Ara-
gonum numquam moritur », ma vedremo co-
me le due formule siano state in pratica equi-
parate. Troveremo infatti concessioni < ad re-
gium beneplacitum > fatte da Alfonso e per-
duranti durante il regno di Giovanni: il che

‘ ci conduce a ritenere quanto meno che l’e-

spressione <ad regium beneplacitum > possa
talvolta essere interpretata come <ad regiae
dignitatis beneplacitum >.

LIBER DE SECRETTIS

et pro heredibus in perpetuum tandem servatis servandis, partibus ac regio
fisco plene auditis per magnam regiam curiam rationum fuit sententiatum. et
postmodum per iudices delegatos per eorum sententiam declaratum senten-
tiam predictam fuisse et esse validam: quod dicta regia curia haberet dictam
cabellam panis dato prius equivalenti excambio in redditibus iuxta formam
capituli parlamenti siracusani, quod capitulum notatum extitit superius in pre-
senti informatione £° ... Et post latas casdem sententias transactas iam in rem
iudicatam fuit ordinatum et decisum quod dictus de Speciali haberet dictos
redditus oz. 78 super cadem cabella panis et mandatum vigore viceregie pro-
visionis date Panhormi XXIII decembris V® indictionis 1486 f° 132 quod se-
cretus Panhormi deberet solvere eidem de Speciali dictas annuas oz. 78 super
dicta cabella panis et nunc currente anno 1506 heredes ipsius quondam Joannis
Matthei Speciali et pro cis alie diverse persone cessionarie consequuntur dic-
tam assignationem super cadem cabella panis. Dico OZ. IXXVII. |

Ecce quod catholicus dominus Rex noster virtute dicti generalis siracusani
consilii similiter potest ad cius regiam curiam revocare tot et tantas cabellas
redditus ultra florenorum cc® alienatas per retroprincipes ut in presenti in-
formatione inferius patebit, dato prius possessoribus equivalenti excambio per
tertiam partem minus super excadentiis redditibus et fiscalibus regiis: nemini
iniuriam aliquam faciendo et in hoc non est responsum...

Multe alie assignationes abolite fuerunt ob mortem eas possidentium in
maximam reddituum quantitatem. ||

Salgria dicte secretie Panhormi que extant ad pre-
sens ordinarie solvi solita una cum gravitiis or-
dinariis

Salarium secreti computatis oz. Xx pro vestitu oz. LXX

Salarium magistri credencerii

41. Questo < magister credencerius > non
è, come potrebbe ritenersi, un ufficiale del-
l'amministrazione centrale, bensì il capo dei
numerosi credenzieri della locale Secrezia: di
coloro cioè che personalmente erano preposti
alla gestione della gabella <in credencia >
eseguendo le relative scritturazioni. Per quanto
riguarda gli altri ufficiali citati nel ruolo, ri-
cordiamo che giudice corrisponde a < gaytus >
e che i < collettori> si riscontrano numerosi
soltanto nella Secrezia di Palermo, mentre
più frequentemente sono in numero di uno
per ogni Secrezia, a Trapani probabilmente

OZ. L

due. Restiamo tuttavia perplessi nel notare
che non si riscontra nei ruoli riportati dal
Barberi lo stipendio dei < collettori > di Mes-
sina e Catania: mentre per quest’ultima città
l'omissione è spiegabile data la particolare si-
tuazione nei confronti del Vescovo, per Mes-
sina resta da chiarirsi. Utilissimi particolari
sui funzionari addetti alle Secrezie si trovano
nel manoscritto dello Scaglia citato (f 366 ss):
il riferimento, dalla Secrezia di Palermo, può

estendersi ad altre Secrezie, sempre però te-

nendo presente che lo Scaglia scriveva nel
secolo XVIII.

f 39

LUCA DE BARBERIIS

Salarium iudicis secretie OZ. XXX
Salarium magistri notarii OZ. XVIII
Salarium credencerii dohane maris et terre OZ. XVII
Salarium collectoris dicte cabelle OZ. XXXINI
Et pro conservando pignora OZ. — tr. XV
Et pro cera rubea dicte secretie oz. 1
Salarium collectoris cabelle salis OZ. 1
Salarium credencerii cabelle cantarate OZ. XII
Salarium collectoris dicte cabelle OZ. XII
Salarium credencerii cabelle pannorum OZ. XII
Salarium collectoris dicte cabelle OZ. XII
Salarium, missi dicte cabelle OZ. VIII
Salarium credencerii cabelle pili et mercium OZ. XVII
Salarium. collectoris dicte cabelle computatis untiis
octo pro salario missi | OZ. XXVIII
Salarium magistri massarii OZ. XII
Pro loerio domus dohane OZ. XX
Salarium imballatoris OZ. XVI
Salarium apodixarii OZ. VII
Salarium porterii porte maritime OZ. VII
Salarium custodis dicte porte OZ. XX
f39v Salarium alterius custodis dicte porte OZ. ... ||
Salarium alterius custodis dicte porte OZ. XX
Queratur titulum —Pro assignatione et gratia Petri de Banquerio quam

non inventuri habet ad eius vitam Oz. IMI
Salarium scribe dicte secretie OZ. IMI
Salarium missi dicte secretie OZ. VII
Salarium custodis porte moli OZ. VII
Salarium custodis porte grecorum OZ. X
Salarium custodis porte Thermarum OZ. VI
Salarium credencerii dicte porte OZ. VI
Salarium alterius credencerii dicte porte OZ. VI
Salarium portarii porte Sancte Agathe OZ. INI
Salarium portarii porte Mazarie oz. III
Salarium. portarii porte nove OZ. IMI
Salarium portarii porte Careni OZ. INI
Salarium portarii porte Sancti Georgii OZ. III
Salarium portarii porte Christine OZ. VII
Salarium puplici preconis Oz. — tr. VI
Salarium librarii pro confectione librorum secretie oz. III
Salarium missi cabelle carnium Vv

(È

LIBER DE SECRETIIS

Salarium cappellani cappelle Sancti Antonii regii ho-

spicil “ OZ. VI
Pro cartis ad opus librorum regie secretie OZ. VII
Salarium castellani sacri palacii urbis Panhormi OZ. XXIII
Salarium unius portarii dicti castri oz. IM tr. XxIM
Salarium et stipendium, castri ad mare «OZ. LXXXXIII

Salarium castri Pantellarie OZ. CXX

Notandum est quod insula Pantellarie per privilegium domini regis Mar-
tini registratum, in libro anni XIII indictionis 1406 £° 214 reducta fuit ad re-
gium demanium in perpetuum ut inferius in rubrica feudorum f° ... appare-
bit et ideo non poterat alicnari. ||

Reparationes ordinarie dictorum castrorum Panhormi oz. vi

Salarium provisoris castrorum oz. L
Salarium castellani regii hospicii OZ. XII
Salarium iardinarii regii hospicii oz. II
Pro cultura viridarii regii hospicii OZ. — tr. XX
Salarium custodis portus Panhormi ! OZ. XVI
Salarium credencerii cabellarum salis et olei OZ. XI tr. XV
Elemosine certarum ecclesiarum I Oz. XII tr. VI gr. X
Medictas salarii magistri iustitiarii sesignata super dicta

secretia OZ. CL

Assignatio Alfonsi Larosa OZ. XII
Expense extraordinarie que succedunt in dies oz. ...; salarium sociorum addi-
torum in castro et citatella Panhormi oz. CC tr. xVMI gr. VI[n]
Pro iure luminaris debito super cabellis non reservatis maragmati ecclesie ma-
ioris Panhormi 4 oz. xN tr. IM gr. vili]
Pro dicto iure luminaris debito super cabellis non reservatis dicte maragmati
ad rationem granorum mm° pro qualibet oz. redditus |
OZ, XXI tr. VIM gr. XV...
Et sunt alique expense extraordinarie que solvi solent super dicta secretia.
Summa summarum totius prescripti exitus est OZ. MCCCCLXXXII tr, XXI gr. + ||

42. < Magnum Hospicium > veniva chia- 43. Cioè la fabbriceria della Cattedrale.

mato il palazzo Chiaramonte, detto anche
< Hosterium > volgarmente < lo Steri >. Cfr. [E.]
GaBriIcI - [E.] Levi Lo Steri di Palermo e le
sue pitture, in « R. Accademia di Scienze Lettere
e Arti di Palermo, Supplementi agli Atti» 1 (sd).

Per l'etimologia del termine cfr. S. 'TESsIToRE
La maramma o fabbriceria di Sicilia (Torino
r9IO) 3 ss. Circa la assegnazione < pro iure
luminaris > cfr. A. Moncrrore Bullae cit.,
209.

f 40

Quere titulum
istius assignationis
a possidente

f 4I

f 4IV

LUCA DE BARBERIIS

SECRETIA MESSANE

Informatio omnium cabellarum et iurium secretie
nobilis civitatis Messane introitus et exitus il-
lius dictarumque cabellarum et membrorum alie-
nationum et salariorum regiorum officialium
dicte secretie

et primo

in eadem secretia dicte nobilis civitatis Messane sunt infrascripte cabelle
videlicet

Cabella dohane maris et cabella nova tareni
Cabella predicta dohane maris sive membro dohane terre et aliis membris alie-
natis ut infra, antiquitus redditus erat oz. D licet antea solebat dicta cabella
cum alia cabella nova tareni esse pauci redditus propter indispositionem
temporum quod quasi vix attingebat summam oz. Dc nam dicte due ca-
belle consistunt in diversis et variis membris et iuribus mercantiarum que
extrahuntur et immictuntur per dictam civitatem ct cxinde ob frequentem
extractionem animalium vaccinarum equorum et ovium fuerunt redditus
ipsi augmentati ad ultra oz. Mm. Hoc vero tempore currente anno 1506 re-
gnante catholico et invictissimo domino nostro rege Ferdinando dicta ca-
bella dohane maris redditus liquide pro curia deductis quintis cabellotorum
est OZ. OZ. DLXXXXI tr. XXI gr. VI[n]
Cabella nova tareni‘* cum suis iuribus sive aliquibus membris alienatis ven-
ditis et concessis ut inferius patebit, antiquitus liquide redditus erat oz. Dc.
Nunc vero currente anno 1506 dicta cabella valet redditus quolibet anno
pro curia liquide | OZ. MCCCLXXXXI gr. x[m] ||
Cabella dohane sete antiquitus possidebatur per illos de Chirino et de Porco
et tunc redditus erat oz. CXXXX et redempta per curiam nunc redditus an-
nualis est Oz. M
Jura extractionum equorum mulorum et mercium solet reddere aliquando
maximam summam et aliquando parvam iuxta extractiones que veniunt
in dies. Tamen hoc presenti anno iura predicta redderunt oz.
OZ. XXI tr. IMI gr. X
Quinte et modificationes * hoc anno sunt OZ. LCCIMI tr. XII

44. Si pagava un tarì ad onza, cioè il 3% mata perchè ammontava ad un quinto del
circa, nella vendita di alcune merci e degli salario stesso; venivano inoltre colpite in mi-
immobili. Cfr. nota 7. sura diversa le mercedì e le assegnazioni gra-

45. Imposta che colpiva i salari corri- vanti sui proventi delle Secrezie. Cfr. Capi-
sposti nella specie dalle Secrezie, così chia- tula Regni Siciliae cit., 460 Capitolo LV; A. BA-

LIBER DE SECRETIIS

Cabella dohane terre que alias vendita fuit per dominum regem Alfonsum
magistro Guillelmo de Parisio pro oz. cca tr. xv cum carta gratie redi-
mendi antiquitus redditus erat oz. xvi. Exinde redempta per curiam nunc
redditus liquide pro curia est Oz. LMI tr. XIl gr. V

Introitus iurium plancarum solet esse oz. ... Hoc vero anno reddidit

OZ. VI tr. XII

Summat introitus antiquus oz. MCCLVI —

Summa summarum totius suprascripti moderni introitus computatis oz. X
receptis a Joannocta Navarro et oz. Im tr. xvm exactis ex bonis iudeorum
in hoc presenti anno est oz. IMP XXVI tr. XVII gr. XVII.

Est notandum quod dicta secretia habet plures cabellas iura et membra que
contra constitutiones regis Jacobi et capitulorum parlamenti siracusani ac con-
stitutionum cet pragmaticarum regni alienate fuerunt et vendite tam per re-
troprincipes quam. per dominum regem Alfonsum ut inferius apparebit. ||

Alienationes regiarum cabellarum secretie nobilis
civitatis Messane antiquitus facte per retroreges
tam in perpetuum quam carta gratie redimendi
vel ad vitam sunt hec que sequuntur

et primo

Foresta maior vocata la Porta di Tavormena alias di lo Castro vel Lignaria ‘°
sita in territorio dicte terre spectans ad magnam forestam regie curie fuit ct
est membrum dicte regie secretie et primitus possessa erat per quondam Ni-
colaum de Laurea virtute privilegii domini regis Petri secundi dati II° maii
IIIe indictionis 1338. Exinde mortuo dicto Nicolao ab intestato successit in
dicta foresta tanquam maior natu Elisabecta eius filia uxor Francisci de Vigin-
timilio comitis Golisani et Geracii. Qui comes successit in dicta foresta ex causa
dotis et postmodum foresta ipsa possessa fuit per cundem comitem nomine
dicte eius uxoris, qui comes Franciscus et dicta Elisabecta de cadem foresta
donationem fecerunt iudici Raynaldo Crispo de Messana et suis heredibus et
successoribus in perpetuum, et per dominum regem Fridericum talem dona-

VIERA ALBANESE L'istituzione dell’ Ufficio di Con-
servatore cit., 283.

46. Questo reddito veramente esiguo mise
in sospetto il Barberi il quale auspicò una re-
visione di tutte le concessioni relative alle
< plance > di Messina: cfr. CVD 286, La sua
informazione circa dette < plance > meglio sa-
rebbe stata collocata nel Liber de Secretiis: ri-
sulta comunque dalla lettura di CVD 285-296

che le concessioni avevano in genere come
corrispettivo una certa quantità di sego, e che
dette < plance > non erano meno di dicias-
sette. |

47. Si veda ancora infra pagina 349 e
CVD 41 e 45: si osserverà come la presente
informazione si riferisca solo a una parte della
foresta < Lignaria>; cfr. pure la brevissima
nota «de Regni forestis» in CVM 559.

f 42

f 42V

Î 43

LUCA DE BARBERIIS

tionem acceptatam. et confirmatam extitit iuxta dicti instrumenti ipsius do-
nationis continentiam cum istis propriis verbis videlicet: «quatenus donatio
ipsa iuste et rite ac rationabiliter facta est » etc. Nec non et ultra predicta verba
in fine privilegii ita loquutum et reservatum extitit videlicet: «et nostre curie
tamen reservato quod cidem curie sit licitum forestam ipsam quoties elegerit
et voluerit eidem Rainaldo et dictis eius heredibus in annuis redditibus oz. Lv
pro quibus dicta foresta prefato Nicolao de || Laurea per dictum dominum
regem genitorem nostrum concessa extitit super motticiis et excadentiis nostre
curie per cundem in excambium dicte foreste assignato sibi prius dicto ex-
cambio de quo se habeat merito contentari » etc. Quemadmodum in privilegio
ipsius regis Friderici registrato in libro 1364 fè 198 diffusius continetur. Postea
vero dicta foresta fuit confirmata per infantem Joannem vigore sui privilegii
dati Cathanie XXV iulii VIII©: indictionis 1416. Et ultimo loco confirmata
Joanni Crispo heredi dicti Raynaldi per don Lop Ximenem Durrea viceregem
vigore suarum exequutoriarum dicte confirmationis datarum Panhormi XXV°
februarii X indictionis 1446 registratarum in libro anni 1447 f 482 cum pre-
narrata reservatione; que quidem foresta fuit tandem per dictum Joannem
Crispo vendita Joanni Henrico de Balsamo pro certo pretio cum licentia data
Panhormi VII° maii X indictionis 1477 ut patet per contractum ipsius vendi-
tionis dicte foreste factum manu Antonii Sollima locumtenentis et magistri
notarii in officio prothonotarii. Que foresta antiquitus redditus erat oz. LX,
in presentiarum autem currente anno 1506 reddit quolibet anno O
Advertatur quod regia curia tam ex dispositione capitulorum regni potes
ad se dictam forestam absque aliqua solutione revocare, quam virtute textus
dicti privilegii cum responsione equivalentis excambii. Ergo quomodo huc
usque non pretenditur in huiusmodi revocatione in tam grave preiudicium
iuribus regii demanii? cum sit foresta ipsa sit notabile membrum regie secretie
tanti redditus. Ideo fiat verbum catholico domino nostro regi. || I

Foresta parva vocata de Plati 48 et terre Sancte Lucie de membris dicte ma-
gne foreste annexa cum dicta regia secretia existens apud terras Castri regalis
et Sancte Lucie, fuit per dominam reginam Mariam concessa Siriperi de Per-
vitali et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub feudali ser-
vitio. Cui Siriperi seu Perrello fuit vendita dicta foresta seu feudum per Aloy-
sium de Bonagratia pro untiis nonaginta ut in instrumento venditionis pre-
dicte acto die XHII° ianuarii VII® indictionis 1383 continetur. Quod instru-
mentum de verbo ad verbum est insertum in privilegio confirmationis dicte

‘venditionis facte per vicereges episcopum ylardensem et Antonium Cardona

dato Messane XX° ianuarii X® indictionis 1416 registrato in libro dicti anni
f° 217. In quo quidem instrumento venditionis ipsius feudi nec in privilegio

48. Cfr, CUD 48.0

LIBER DE SECRETIIS

dicte confirmationis nulla fit mentio qualiter dictum feudum fuit et est de
membris dicte regie secretie set tantum in narrativa privilegii posita sunt ista

verba videlicet « quod. cum Aloysius de Bonagratia tenuisset et possedisset a .
nostra curia quoddam feudum suum sive forestam vocatum de Plati et terre

Sancte Lucie de plano Melacii spectantem ad magnam forestam nostre curie
lignarie » etc. Que foresta antiquitus redditus erat oz. xxx nunc vero currente
anno 1506 illa possidetur per Antonium Gotto filium Nicolai sub feudali ser-
vitio ut patet in nota investiture registrata in libro anni 1488 f° 446 et valet
quolibet anno liquide d4. XIX.
Tenetur ad equum unum armatum ex privilegio *. || |

Medietas dicte foreste parve redditus erat oz. xv ct possidebatur per Ju-
lianum Pancaldum ex antiqua concessione facta per retroprincipes suis prede-
cessoribus, nunc vero currente anno 1506 illa possidetur per Henricum et Hie-
ronimum. Pancaldo fratres et valet redditus annualis liquide OÙ. DI,

Nota quod de ista medietate foreste loquitur diffusius in ista informatione
inferius in rubrica Castri regalis f° ... Mirum et turpe mihi videtur tale mem-
brum feudale dictarum forestarum annexarum cum dicta secretia dicte nobilis

civitatis Messane huc usque non fuisse per curiam redemptum et ad candem

secretiam reductum ®, ||

Censualia curie existentia in civitate Messane in contrata Sancti Joannis a
lo burgo usque ad redditus oz. xxm de membris dicte regie secretie concessa
fuerunt per dominum regem Alfonsum Salvatori Luportu et suis heredibus

de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub militari servitio et con-

firmata per vicereges Matheo Luportu filio Masulli Luportu vigore privilegii
ipsorum viceregum dati Panhormi X° maii XIII indictionis 1420 registrato
in libro anni 1416 f° 356 in quo privilegio de uno in unum sunt notata dicta
censualia et nomina possessorum illorum. Nunc vero currente anno 1506 dicta
censualia possidentur per... I OZ. XXI tr. XII
Advertatur quod dicta censualia curie non poterant de iure alienari nec
segregari a dicta regia secretia maxime in preiudicium successoris. |

Censualia curie cxistentia in dicta civitate de membris dicte secretie usque
ad summam redditus oz. XxX possessa tunc per Thomasium de Gregorio pro
parte eius uxoris filie Margarite de Serafinis alias de Griso sororis Violantis

de Griso maioris filie quondam Philippi de Mauro cui fuerunt ipsa censualia

49. Avrebbe di regola dovuto prestare il CVD 218. Lo stesso dicasi per i paragrafi se-
servizio di due cavalli armati, uno per ogni guenti, e precisamente: per i De Mauro-
venti onze di reddito. Griso CYD 206; per i Falcone-Barbulitta

so. Cfr. infra, pagina 349. si CVD 213; per Bartolomeo Anzalone. CVD

SI. Una informazione assai più ampia in ‘216. SEE

YI ACTA ITALICA: 3. 33

f 43v

In perpetuum,

£ 44

In perpetuum

f 447

In perpetuum

f 45

LUCA DE BARBERIIS

concessa per retroprincipes pro se et suis heredibus sub feudali servitio et con-
firmata exinde per cpiscopum ylardensem et Antonium Cardona vicereges in
anno X® indictionis 1416, registratum in libro... f° ... Dictusque Thomasius
de Gregorio in mense septembris anni XIII indictionis 1464 mortuus extitit.
Et nunc currente anno 1506 illa possidentur per... OZ. XX.

Advertatur etiam quod dicta censualia non poterant ullo pacto dismem-
brari dicta regia secretia obstantibus regni capitulis in preiudicium succes-
soris.

Censualia curie existentia in civitate Messane usque ad summam, redditus
oz. XX que confirmata fucrunt filie Antonii de Falcono et Antonio Barbulita
marito dicte fille Antonii et suis heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus sub feudali servitio ut patet per privilegium ipsius confirmationis datum

Cathanie XXI decembris X indictionis 1416 ft ... in quo sunt descripta par-

ticulariter censualia predicta que in presentiarum currente anno 1506 illa pos-
sidentur per... | OZ. XX.

Notandum est quod regia curia potest dicta censualia in capitulo mentio-
nata ad eius manus et demanium revocare proviso prius de equivalenti ex-
cambio in morticiis et excadentiis regie curie ut patet per privilegium regi-
stratum in libro anni 1418 f° 289.

Censualia curie existentia in Messana de membris dicte regie secretie usque
ad summam redditus oz. XX possessa per Bonsignorum de Ansalone virtute
privilegii domini regis Alfonsi registrati in libro anni 1418 ft 259, et postmo-
dum per Bartholomeum de Ansalono cui et suis heredibus de suo corpore le-
gitime descendentibus confirmata fuerunt sub feudali servitio per presidentem
archiepiscopum Panhormi ut in suo privilegio dato die XXV° ianuarii 1453
II° indictionis f° 274 continetur. Nunc vero currente anno 1506 dicta censualia
possidentur per... I OZ. XXXII tr. XX gr. HI.

Provideatur quod dicta censualia reducantur ad dictam regiam secretiam
tanquam contra ius et in preiudicium successoris alienata. ||

Cabelle infrascripte civitatis Messane alienate

videlicet 52
Salis:
Cannapis
Biscocti et
Salsuminis

52. A quelle che seguono nel testo è op- nis>: cfr. CVD 123, e una <cabella scan-
portuno aggiungere una <cabella baiulatio- narie >: cfr. CVD 290.

4.0

LIBER DE SECRETIIS

Iste quatuor cabelle possidebantur per quondam Fridericum Spatafora cui
et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum sub
feudali servitio ut asserebatur fuerunt concesse per dominum regem Marti-
num virtute sui privilegii dati Cathanie V° iulii V? indictionis 1408 registrati
in libro anni 1407 £° 247. Et perlecto per me de litera in literam dicto privi-
legio inveni quod eidem Friderico fuerunt concesse tantum due cabelle, vide-
licet biscocti et salsuminis, que date fuerunt cum conditione quod dato sibi
vel suis heredibus equivalenti excambio in feudis videlicet redditus oz. centum
ille ad manus curie revocentur. Et plus in huiusmodi privilegio fit expressa
mentio de quibusdam patentibus literis ipsius domini regis datis Cathanie XVI°
maii VII indictionis 1399 concessionis et confirmationis dictarum duarum ca-
bellarum biscocti et salsuminis eidem Friderico et suis etc. cum consulta de-
liberatione cius consilii et iudicum magne curie que hec iudicarunt ob litem
et questionem de eisdem cabellis motam per Raynerium de Naso filium Ro-
berti pretendentem super cisdem cabellis ius habere, dictusque Fridericus ob-
tinuit dictas cabellas biscocti et salsuminis, que patentes litere registrate sunt
in libro anni 1399 VIII indictionis f 129: non inveni tandem ullo modo dictas
quatuor cabellas in capitulo mentionatas nisi istas duas in privilegio et literis
pretaxatis, virtute cuius privilegi et literarum mortuo dicto Friderico .sine
filiis successit in cisdem || cabellis Antoninus Spatafora ciusdem Friderici nepos
filius quondam Sallimbeni Spatafora fratris secundogeniti dicti quondam Fri-
derici et virtute testamentarie dispositionis prefati quondam Friderici. Qui
Antoninus obtinuit de dictis cabellis investituram a vicerege qui tunc erat iure
francorum VIII ianuarii XV indictionis 1481 notatam in libro cancellarie dicti
anni ft 96. Et ut patet etiam in provisione viceregia data Panhormi XII° sep-
tembris prime indictionis 1482 f° ... per quam fuit mandatum quod dictus
Antoninus manuteneatur in possessione dictarum cabellarum; nunc vero cur-
rente anno 1506 possidentur ille per Fridericum Spatafora viventem qui ultimo
loco cepit investituram cum inserto tenore dictorum privilegiorum registratam
in libro anni 1459 £ 571 de predictis cabellis que antiquitus redditus erant oz.
LX, et in presentiarum reddunt quolibet anno liquide oz. LXxXX; et nihilominus
nulla ratio dari potest cuius ipse Fridericus erat filius et si descendit recte ex
dicto Antonino Spatafora. Ideo bene advertendum est si omnes dicte cabelle
quas iste de Spatafora possidet intelliguntur in concessione dicti regis Martini:
nam videre meo dico quod in dicto privilegio quo ipse gaudet comprehen-
duntur due cabelle videlicet biscocti et salsuminis tantum et non ultra, quod
si alie tres cabelle non essent de iuribus et membris dictarum duarum cabel-
larum regie curie occupatas esse viderentur.

Fridericus vero Spatafora filius dicti Antonini Spatafora cepit investituram a
domino don Ugone de Moncada vicerege ob mortem domini regis Ferdinandi die
XVINI iulii II° indictionis 1516 notatam in libro dicti anni V indictionis 1516 £
65. Et iuravit reddere oz. LX tamen falso prout alias pater eius iuravit reddere. ||

In perpetuum

f 45V

Debet poni prius
et ante annum
1482

f 46

Habeatur relatio
secreti Messane
et fiat allegatio

In perpetuum.
Hoc casale fuit
concessum
tempore quo
valebat oz. XV
redditus nunc
valet oz. XXX

f 46v

LUCA DE BARBERIIS

Domus subtus dohanam secretie Messane de iuribus ipsius secretie primitus
possidebatur per Bertum Chirino ex concessione alias sibi facta per... redditus
circa Oz. INI. | | I

Casale Sancti Stephani existens in territorio Messane cum censualibus suis
quod erat et erant de membris dicte regie secretie ® concessa fuerunt per do-
minum regem Fridericum magistro Roberto de Naso phisico de Messana suis-
que heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub feudali servitio ana
videlicet oz. xx pro quolibet equo armato: per quod privilegium nominatur
casale nostre curie vocatum Sancto Stephano et non fit in co mentio aliqua de
illius segregatione a regia secretia predicta, ut in privilegio dato Policii III°
septembris XIII indictionis 1359 continetur. Et virtute alterius privilegii dicti
regis Friderici dati primo octobris X indictionis 1371 fuit eidem magistro Ro-
berto confirmatum dictum casale non obstante donatione exinde facta per
ipsum dominum regem de dicto casali domine infanti Marie eius filie primo-
genite. Et mortuo dicto magistro Roberto per aliud privilegium dicti domini
regis datum Messane XXVIII decembris XI indictionis 1371 fuerunt confir-
mati filiis et heredibus dicti magistri Roberti eorumque heredibus de eorum
corpore legitime descendentibus redditus cabellarum biscocti et salis dicte ci-
vitatis de iuribus dicte secretie. Qui quidem filii et heredes tenentes et possi-
dentes casale predictum virtute dictorum privilegiorum, secreti et magistri
procuratores dicte regie secretie Messane ex antiqua consuetudine ex eo quia
dictum casale erat membrum dicte secretie solebant creare et ordinare officiales
et iudices in civili. Dominus rex Martinus || ad supplicationem magistri Ray-
nerii de Naso baronis dicti casalis ad eius literas datas Messane XXVI° iulii
XII indictionis 1404 providit quod dicti officiales dicti casalis fierent per com-
missarios regios ad evitandam materiam litigandi inter dictos barones et
secretos. Nec minus et virtute alterius privilegi viceregum domini regis
Alfonsi dati Messane XVIII martii X® indictionis 1416 registrati in libro
dicti anni f° 202 fuit eidem magistro Raynerio de Naso et suis heredibus
de corpore legitime descendentibus confirmatum dictum casali sub dicto
militari servitio. Quod casale tunc temporis valebat redditus annualiter oz.
xv. Nunc vero currente anno 1506 illud possidetur per... de Naso et
reddit oz. XXX. e

Dictum casale in presentiarum invenitur in posse Mariani de Naso qui as-
serit cepisse investituram ob mortem. Nicolai de Naso cius patris die XVII sep-
tembris Ve indictionis 1502 que non est notata in cancellaria. I

53. Si noti come il Barberi rimarchi il serito che in nessun modo poteva avvenire la
fatto che non fu data dispensa dall’osservanza <segregatio > del casale dal corpo della Se-
dei Capitoli di Siracusa, pur avendo già as- crezia.

LIBER DE SECRETIIS

Et noviter ipse Marianus ob mortem domini nostri regis Ferdinandi a don
Joanne de Luna preside cepit investituram die XVIII martii V* indictionis no-
tatam in libro anni 1516 £° 473. Et iuravit reddere tantundem.

Advertendum est quod in rei veritate casale predictum fuit et erat nobile

membrum patrimoniale et de iuribus dicte regie secretie et non poterat ullo
modo alienari nec a dicta secretia segregari: nec in privilegio concessionis dicti
casalis superius mentionatis fit aliqua mentio de premissis aut de segregatione
separatione et dismembratione casalis predicti a dicta regia secretia cum di-
spensatione capituli parlamenti siracusani et constitutionum regni. |

Cabella bilantie civitatis Messane ® que antiquitus concessa fuit per do-
minum regem Martinum quondam Lodovico de Rayadellis et suis heredibus
de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub servitio militari et co
modo quo tenebat terram Calatavulturi pro oz. xxxx redditus tantum una
cum aliis redditibus super cabellis Bizini, Paludis Leontini et .D. tractis in portu
Heraclie ad complimentum oz. cc redditus in excambium dicte terre Calata-
vulturi quousque de equivalenti excambio per curiam sibi provideretur ut
patet per privilegium dicti domini regis Martini datum in castro Auguste XVII°
octobris XIII° indictionis 1404 registratum in libro dicti anni f° 126. Et mortuo
dicto Lodovico de Rayadellis successit sibi in dicta cabella bilantie Joanna neptis
et heres testamentaria et in proximiori gradu succedenda ex linea ut asseruit
descendens ex dicto quondam Lodovico. Que quidem cabella demum fuit ven-
dita per Arnaldum de Vilademani de Blanes maritum et procuratorem dicte
Joanne quondam Thomasio Romano pro oz. DCcc virtute contractus facti
manu notarii Nicolai de Florellis alias de Abatellis XVII februarii VI® in-
dictionis 1442 ut patet per privilegium domini regis Alfonsi cum inserto te-
nore dicti contractus confirmationis dicte venditionis bilantie facte eidem Tho-
masio et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus datum Nea-
poli XV martii VI indictionis 1443 de quo privilegio fuit emanata exequutoria
data Panhormi XVIMI martii VI° indictionis predicte registrata in libro dicti
anni £° 32. In qua quidem regia provisione et confirmatione apposita extant
hec propria verba videlicet: «retento tamen ac reservato nobis nostrisque here-
dibus et successoribus in dicto: regno iure feudali et militari seu alio quocum-
que iure nobis et nostre curie pertinente, ac prout in concessionibus et con-
firmationibus factis dicto quondam Lodovico de Rayadellis per quondam re-
colende memorie iam dictos Reges Aragonum et Sicilie predecessores nostros
eis et heredibus eorum et successoribus in dicto regno reservabatur et retine-
batur ». Exinde vero dictus dominus rex Alfonsus ad informationem dicti Tho-
masii cum iuramento factam asserentis quod licet dictum privilegium et scrip-
ture confecte in personam dicti Thomasii et suorum heredum tantum dictent,

s4. Cfr. CVM 232.

£ 47

In perpetuum

£ 47V

£ 48

LUCA DE BARBERIIS

error eorum qui ea procurarunt || processit: nam in rei veritatem tractatum et
procuratum. fuit per cundem Thomasium et Gilium de Stayti cius socerum et
pro corum heredibus et precium dictarum oz. Dccc fuit de pecunia dictorum
Gilii et Thomasii et pro equali portione solutum dictamque cabellam. bilantie
a tempore dicte venditionis et regie confirmationis per utrosque comuniter et
pro indiviso possessa et redditus inter cos equaliter divisos habitos fuisse, per
eius privilegium datum Tibare XXVIII martii X indictionis 1447 providit
quod predictum predictum privilegium confirmationis venditionis ipsius ca-
belle intelligatur pro eisdem Thomasio Romano et Gilio Staiti corumque he-
redum de eorum corpore legitime descendentium in solidum. Exinde vero
dictus Thomasius cepit investituram dicte medietatis ipsius cabelle a domino
presidente archiepiscopo panhormitano die XVI februarii II° indictionis 1453.
Est bene verum quod perquisitis per me diligenter duobus magnis libris officii
regie cancellarie dicti anni 1453 in quibus sunt registrata omnia privilegia et
investiture feudorum et baroniarum regni non inveni investituram candem.
Et mortuo domino rege Alfonso nec non dicto 'Thomasio Romano, Masius
Mattheus et Scipio filii et heredes testamentarii dicti quondam Thomasii ce-
perunt a don Lop Ximenem Durrea vicerege investituram et confirmationem
cum inserto tenore privilegiorum predictorum dicte medietatis ipsius cabelle
bilancie ut in huiusmodi investitura data Panhormi ultimo iunii VII indictionis
1459 f0 288 continetur. Et similiter Joannes Stayti cepit investituram alterius
medietatis dicte cabelle bilantic cum inserto tenore ipsorum privilegiorum
codem anno et in dicto libro 1459 f 356. Que cabella bilantie antiquitus red-
ditus erat oz. ... Et nunc currente anno 1506 illa possidetur pro medietate et
indiviso per dictum Scipionem Romano qui adhuc vivit et alia medietas per
Geroctam Stayti qui de ca nullam cepit investituram et in presentiarum. ca-
bella ipsa reddit annuatim ultra oz. LX.

Medietas dicte cabelle possidetur per Scipionem Romano et alia medietas
per Cassandram sive Nicolaum Jacobum de Bonfilio que Cassandra dicitur
fecisse de dicta sua medietate donationem conventui Sancti Francisci Messane
tamen ipse Nicolaus Jacobus cepit investituram a don Ugone Moncata vicerege
ob mortem domini nostri regis Ferdinandi die XX iulii III indictionis 1516

notatam in libro || anni V® indictionis 1516 f© 66. Et iuravit ipse Nicolaus Ja-

cobus dictam medietatem cabelle reddere oz. x tamen falso ex quo constitit
officio reddere prout supra oz. Lx.

Dictus vero Thomasius Romanus quondam Masii Matthei cepit investi-
turam ob mortem regis Ferdinandi a don Joanne de Luna preside die XII sep-
tembris V® indictionis 1516 notatam in libro dicti anni fo 58 et iuravit quartam
partem cabelle reddere oz. x contra primam taxiam.

Advertendum est quod dicta cabella bilantie non poterat vendi per heredes

dicti Lodovici, nam fuit illa sibi concessa per dominum regem Martinum cum
conditione illam redimendi pro equivalenti excambio. Et sic transgressus est

4.0

LIBER DE SECRETIIS

formam predicti privilegii. Et plus quod dictus Arnaldus de Vilademani alias
de Blanes maritus dicte Joanne et venditor ipsius cabelle ut supra cum dicta
Joanna habitabant in partibus Cathalonie extra Siciliam et possidebant dictum
feudum, fructus redditus et proventus illius percipiendo ut patet per procu-
rationem per ipsam Joannam factam dicto Arnaldo eius viro de eandem ca-
bellam vendendo insertam in privilegio confirmationis dicte venditionis men-
tionato. Quod virtute constitutionum et pragmaticarum ac capitulorum regni
non poterat dicta venditio fieri: nam de necessitate debebat esse incola regni
nec minus et alia ratione quod per dictum dominum regem Martinum quali-
ficative et conditionaliter fuit facta dicta concessio ipsius cabelle dicto Lodo-
vico Rayadello et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus cum
daretur sibi equivalens excambium ut prefertur, propterea videtur mihi quod
dicta ampla venditio fuit et est nulla et nullius momenti. Item etiam adver-
tatur quod dicta cabella fuit licet nulliter prima facie concessa per dictum do-
minum regem Martinum predicto Lodovico Rayatello primo acquisitori pro
OZ. XXXX redditus tantum et non ultra cum illa conditione de dando sibi equi-
valens excambium in privilegio mentionata: quo casu catholicus dominus
noster rex potest corpus dicte cabelle ad cius curiam revocare dando equiva-
lens excambium pro dictis oz. xxxXx redditus super redditibus eiusdem cabelle:
et sic nemini iniuriam faciet. ||

Cabella statere civitatis Messane ® de iuribus dicte regie secretie antiquitus
per dominum regem Lodovicum concessa fuit quondam Orlando de Gregorio
et eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub mi-
litari servitio pro redditu oz. xx quolibet anno in excambium certorum cen-
sualium existentium in Messana nd summam predictam oz. xxt! redditus, que
censualia tenebat et possidebat quondam Galterius de Machina et eius filii vir-
tute privilegii domini regis Petri, et ob felloniam ingratitudinem et demerita
contra regiam maiestatem commissa per dictum Galterium cet filios per que
ipse Galterius ad relegationem. et dicti cius filii ad ultimum supplicium per Cu-
riam condemnati fuerunt, propter que ab eisdem censualibus servatis servandis
amoti et penitus extincti fuere dictaque censualia cidem iudici Gregorio suis-
que heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub feudali servitio ana
videlicet pro dictis xx unius equi armati concessa fucrunt, exinde vero pet
regiam curiam ablata ab eisdem de Gregorio dicta censualia restituta sunt Ni-
colie filie iudicis Joannis de Magina et Philippo de Mauro eiusdem Nicolie
marito. Et pro equivalenti excambio ipsorum censualium concesse fuerunt
cidem Orlando succedenti ex recta linea ex dicto Bartholomeo et Bartholo-
meus ipse ex dicto iudice Gregorio suisque heredibus de eius corpore légitime

55. Cfr. tutta l'informazione susseguente connessione alle vicende di alcuni < censualia >
con CVD 206-212 già citate perchè in stretta (vedi nota st).

f 48v

In perpetuum,.
Fuit ista cabella
concessa pro Oz.
Xx redditus et
nunc valet

OZ. LXX

£ 49

f 40V

LUCA DE BARBERIIS

descendentibus omnes redditus dicte cabelle staterarum in feudum et sub dicto
militari servitio unius equi ut patet per privilegium dicti regis Lodovici datum
Cathanie XXI octobris XII indictionis 1344 et per aliud privilegium do-
mini regis Friderici datum Messane VI° novembris VI? indictionis 1368. Exinde
mortuo dicto Orlando successit sibi in cisdem redditibus staterarum Antonia
cius filia uxor Antonii de Carbono que habuit confirmationem de dicta sta-
tera a domino rege Martino pro se et suis heredibus de eius corpore legitime
descendentibus sub servitio annualis prestationis paris unius calcarium deaura-
torum ut patet per cius privilegium datum Cathanie II° augusti XV indic-
tionis 1407. || Qua quidem Antonia moriua successit sibi in cisdem redditibus
staterarum Margarita eius filia et heres uxor quondam Joannis Ricii que pro
ca et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus habuit de eisdem
confirmationem a domino rege Alfonso per eius privilegium datum Caite
XXVII februarii 1438 de quo privilegio nulla fuit emanata exequutoria vice-
regia iuxta regni capitula. Et elapso anno infra quem debebat fieri exequutoria
ipsius privilegii don Lop Ximen Durrea tunc vicerex in regno sub pretextu
quia per capitula tunc inita inter regiam maiestatem et regnum Sicilie maie-
stas ipsa confirmavit in forma privilegiorum omnes comitatus baronias et feuda
iuxta formam privilegiorum eorumdem concessit eidem Margarite exequu-
torias dictorum privilegiorum et confirmationem ipsorum reddituum dicta-
rum staterarum ac in privilegio ipsius exequutorie et confirmationis dato Pan-
hormi XX iulii prime indictionis 1453 f© 122 continetur. Qua quidem Mar-
garita mortua in anno VI? indictionis 1473 perquisitis per me diligenter regi-
stris officii regie cancellarie videlicet a dicto anno 1473 in quo debebat aliquis
heres et successor dicte Margarite de dicta statera investiri, usque per totum
annum 1480 et ultra, non solum a dicto anno 1473 set incepi ab anno 1457
usque ad eundem annum 1480 non inveni investituram nec confirmationem
aliquam captam de dictis iuribus ipsius cabelle set tantum in anno predicto
1480 f° 231 apparet quedam nota investiture de dictis redditibus capte per Joan-
nem Thomasium Rizo informantem successisse in cis tanquam filius quondam
Joannis Antonii Rizo. Qui redditus ipsarum staterarum antiquitus valebant
oz. XXV. Et nunc currente anno 1506 possidetur predicta cabella per Nicoliam
filiam dicti Joannis Thomasii et nunc uxorem Francisci Romano et valet red-
ditus quolibet anno liquide oz. Lxx. Et perquisitis per me registris regie can-
cellarie de dicto anno 1480 usque ad annum presentem 1506 non inveni in-
vestituram ullam captam per dictam Nicoliam. |

Notandum est pro interesse regie curie quod quo ad concessionem exe-
quutoriarum dictorum privilegiorum per eundem don Lop viceregem eidem
Margarite factam sub auctoritate confirmationis regie per capitula regni om-
nium feudorum etc. dico quod talis confirmatio privilegiorum intelligitur pro
illis privilegiis qui fuerunt solemnitatibus adimpletis et iuris. ac capitulorum et

dò

LIBER DE SECRETIIS

constitutionum regni forma expeditis, et non pro illis quibus fuit nunquam
expedita aut concessa debita exequutoria. Insuper advertendum est quod dictus
quondam Orlandus de Gregorio habuit dictos redditus staterarum Messane
pro equivalenti excambio dictorum censualium: que censualia crant pro summa
redditus oz. XX tantum et non ultra, et pro totidem prout tunc valebant dicti
redditus staterarum habuit ipse Orlandus ipsam cabellam in feudum et nunc
illa valet redditus quolibet anno oz. 1xx; illud superfluum redditus oz. xx est
et esse debet regie curie, que isto casu mirum in modum decepta fuit et est ct
ille qui eam possidet possessor est male fidei et tenetur ad restitutionem dicte
regie curie de toto capto ultra dictam summam redditus oz. xx usque ad ho-
diernum diem. Et nihilominus prima facie veniat in posse curie totum corpus
et dominium, dicte cabelle iuxta regni capitula et respondeatur possidenti super
introitibus cabelle iam dicte de dictis oz. xx annuatim prout illa tantum et
non ultra fuit concessa et iura volunt. ||

Cabella rotuli Messane antiquitus possidebatur per illos de Guerchiis ex
post per Rayneriam de Barbulicto filiam et heredem dictorum de Guerchiis
quibus ut asseritur concessa fuit per dominos retroprincipes in feudum. et pro
heredibus de corpore legitime descendentibus: que Rayneria nullo ostenso
privilegio nec provisione aliqua de huismodi concessione habuit a don Lop
Ximenem Durrea tunc vicerege concessionem et novam investituram de ca-
bella predicta pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
sub militari servitio etc. iuxta formam novi capituli huic regno per dominum
regem Alfonsum indulti super confirmationibus privilegiorum feudorum ut
patet per dictam investituram et novam concessionem registratam in libro
anni 1453 f° 677. Et mortua dicta Rayneria successit sibi in dicta cabella An-
tonius de Barbullit eius filius primogenitus, qui tandem et pro eius heredibus
de suo corpore etc. sub dicto militari servitio habuit confirmationem ab ar-
chiepiscopo panhormitano presidente in regno de dicta cabella ut patet in pri-
vilegio huiusmodi confirmationis registrato in libro 1454 IM indictionis f 193.
Quo quidem Antonio ab hac luce subtracto absque filiis masculis et feminis
per suum testamentum. regiam curiam suam fecit heredem de dicto iure seu
cabella rotuli. Quapropter comparuit Mayulla de Jordano soror dicti Antonii
et filia dicte Raynerie et tandem per aliquos dies cum regia ‘curia litigando no-
lens amplius cum, ea litigare solvit et subvenit dicte regie curie de oz. xxxxt
et sic habuit pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
cum integro militari servitio cabellam eandem ut patet per privilegium vice-
regium datum Panhormi XV maii III indictionis 1470 f° 179 notatum in libro
anni 1469 £° 180. Et mortua dicta Mayulla de Jordano successit sibi in dicta
cabella Lucretia cius filia relicta quondam Petri de Bonfilio et cepit investi-
turam registratam in libro anni 1477 f° 197. Qua Lucretia mortua successit
sibi in dicta cabella Nicolaus de Bonfilio eius filius qui de ea cepit investituram

f 50

In perpetuum

in feudum,
Reddebat oz. x
nunc valet oz. XX

f sov

Tsi

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

registratam in libro anni 1480 f 43. Que quidem cabella tunc redditus erat
oz. Xx et nunc currente anno 1507 illa possidetur per dictum Nicolaum de Bon-
filio et valet redditus annualis oz. xx. |

Quere primam facie titulum concessionis istius cabelle a possidente ut possit
per me fieri allegatio in favore regie curie: nam clare videtur quod dictus don
Lop Ximen prorex qui tunc erat non poterat de huiusmodi cabella tanquam
membro dicte secretie confirmationem facere obstante tabula parlamenti si-
racusani. Et advertatur etiam quod tempore dicte prime asserte concessionis
ipsius cabelle cabella ipsa valebat annuatim oz. x et pro totidem ut compre-
henditur fuit facta concessio, in presentiarum vero cabella ipsa reddit oz. xx.
Ideo provideatur quod corpus dicte cabelle veniat in posse curie et possidenti
respondeatur super cisdem redditibus de dictis oz. x pro quibus fuit concessa
dicta cabella ac quod tunc temporis tantum valebat. Quo facto viso privilegio
predicto fuit aliter provisum. 9. ||

Cabella arcus cuctoni Messane antiquitus concessa fuit quondam notario
Nicolao de Antonio et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
in perpetuum ita quod vivant iure francorum ita quod maior natu aliis fra-
tribus et coheredibus suis ac masculus feminis preferatur ut patet per quod-
dam privilegium domini regis Friderici registratum in libro anni 1369 f° 305.
Et mortuo dicto Nicolao de Antonio venit dicta cabella ad Petrum de Antonio
cius filium et alios filios suos. Qui Petrus fecit venditionem de tertia parte dicte
cabelle quondam Perrello de Pervitali et Antonie iugalibus, et post factam de
multo tempore dictam venditionem fuit cisdem iugalibus per dominum regem
Martinum confirmata dicte cabelle pars tertia una cum suis heredibus et suc-
cessoribus in perpetuum ut patet per privilegium dicti domini regis datum
Messane XVI° aprilis II° indictionis 1394, quod privilegium in registris officii
regie cancellarie tempore dicti domini regis non apparet notatum nec regi-
stratum. Exinde vero in tres partes dicta cabella divisa fuit quarum unam habuit
tenuit et quasi possedit dicta Antonia, alteram quondam Petrus de Pervitali
frater Henrici de Pervitali, tertiam vero dictus Henricus de Pervitali qui pro
dicto fratre suo morte prevento cidem in dicta tertia parte ipsius cabelle suc-
cessit. Et ex tunc duas tertias partes ipse Henricus tenuit et possedit, et de tertia
parte ipsius Antonie prefata Antonia eidem Henrico et suis heredibus in per-
petuum donationem fecit: qui quidem Henricus de Pervitali habuit confir-
mationem de tertia parte ipsius cabelle sibi per Antoniam donata ab episcopo
ylardensi et Antonio de Cardona tunc in regno presidentibus, datam, Messane
XX° martii X° indictionis 1416 f° 222. Et perquisitis per me diligenter regi-
stris officii regie cancellarie videlicet a dicto anno 1416 usque ad annum 1463

56. Cfr. CVD 297: informazioni fino al 1513. L'ultima frase del nostro testo resta tut-
tavia inspiegata.

(È)

LIBER DE SECRETIIS

nullum privilegium nec investituram inveni de concessione aut confirmatione
huiusmodi cabelle; in anno vero predicto 1463 © 352 apparet quedam nota
investiture capta per quondam Nicolaum Gocto qui asseruit tenuisse || et pos-
sedisse dictam cabellam arcus cuctoni et nullam rationem dedit quomodo et
qualiter in ea successit. Quo Nicolao mortuo successit sibi in dicta cabella An-
tonius Gocto filius dicti Nicolai qui etiam. cepit investituram ipsius cabelle tan-
quam succedens ex dicto eius patre ut patet in libro anni 1488 f0 445: et mi-
nime nequaquam dat rationem quomodo in ea succesit dictus quondam Ni-
colaus eius pater nec ipse Antonius. Que cabella antiquitus valebat quolibet
anno oz. quinque et nunc currente anno 1506 illa possidetur per eundem An-
tonium Gocto et redditus annualis est oz. X. ||

Advertendum est quod dicta tertia pars ipsius cabelle mortuo dicto Ni-
colao patrono et primo acquisitore non poterat vendi nec alienari per dictum
Petrum de Antonio filium dicti notarii Nicolai, cum sit quod fuit dicto quon-
dam concessa dicta cabella et suis heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus iure francorum in forma strictissima, et tanquam membrum regie
secretie non debebat illam alienare nulla preeunte licentia principis. Nam si
primus acquisitor et patronus non potuit È in licentia dictam cabellam ven-
dere ex quo illam qualificative habuit, quanto magis eius filius et heres! Ad-
vertatur etiam quod post aliquos annos dictus dominus rex Martinus nulla
informatione prehabita de venditione dicte tertie partis ipsius cabelle facte per
dictum Petrum absque licentia superioris confirmavit et acceptavit dictam ven-
ditionem per illud privilegium quod non invenio in dicto officio cancellarie
registratum: videatur modo si forsan valet talis confirmatio vel ne: nam vi-
detur mihi sub involucro et tacita veritate fuisse emanatum, nec minus quo-
modo ista cabella venit in posse dictorum quondam Nicolai et Antonii de
Goctis presentis possessoris. Et nihilominus advertat catholica maiestas quod
tempore prime concessionis ipsius cabelle cabella ipsa reddebat oz. quinque
et nunc valet annuatim oz. x. Veniat propterea prima facie in posse dicte regie
secretie corpus huiusmodi cabelle ut iura volunt, et ex nunc respondeatur pos-
sidenti de dicti annuis oz. quinque super introitibus ipsius cabelle et postea co-
gatur possidens ad ostendendum titulum et provideatur super tota revocatione
ad curiam cabelle iam dicte. ||

Fundacum vocatum di lo Re quod est feudale membrum dicte regie se-
cretie antiquitus possidebatur per Margaritam filiam quondam Joannis de Axi-
vili et olim uxorem quondam Joannis de Vaglono virtute certorum assertorum.
privilegiorum que non apparent nec inveniuntur registrata in archivo regie
cancellarie. Et in anno 1402 dicta Margarita fecit donationem de dicto fun-
daco irrevocabiliter inter vivos Joanni de Vaglono ct suis heredibus in per-
petuum in feudum sub militari servitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo
armato, virtute cuius donationis dominus rex Martinus confirmavit dictam

f sIv

f 62

f s2v

In perpetuum

f 53

LUCA DE BARBERIIS

venditionem eidem Joanni de Vaglono et suis heredibus de suo corpore legi-
time descendentibus in perpetuum sub dicto militari servitio ut patet in pri-
vilegio dicti domini regis dato Cathanie XIII° martii XI° indictionis 1402
registrato in libro dicti anni f 32. Et mortuo dicto Joanne successit sibi in dicto
fundaco Jacobus de Vaglono eius filius qui habuit a don Lop Ximen Durrea
tunc in regno vicerege confirmationem et investituram dicti feudi pro se et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum cum inserto
tenore contractus predicte donationis et huiusmodi privilegii ut patet in libro
anni 1453 f° 398. Exinde vero quondam. Mattheus Compagna sibi impetravit
a dicto don Lop vicerege dictum fundacum certis ex causis in huiusmodi con-
cessione contentis, que concessio non invenitur in registris, ct tandem, litigatum
fuit coram magna regia curia per quam, fuit lata sententia in favorem dicti Mat-
thei. Et sic dictus Jacobus renuntiavit cidem Mattheo eius iura que habebat in
dicto feudo et ipse Mattheus dedit sibi oz. xXv in auro propter assertam bonam
voluntatem quam ipse Jacobus habuit erga dictum Mattheum, qui Mattheus
demum reportavit a dicto vicerege confirmationem dicte renuntiationis et
concessionis dicti fundaci sub dicto militari servitio ut patet per provisionem
dicti domini viceregis datam in civitate Montis Regalis die III° iulii XV in-
dictionis 1467 £ 279: et habuit ipse Mattheus || a domino rege Joanne con-
firmationem dicte viceregie provisionis cum inserto tenore illtus registratam
in libro anni 1477 XI° indictionis f° 219. Et mortuo dicto Mattheo successit
sibi in dicto fundaco Franciscus Compagna eius filius: et perquisitis per me
registris dicti officii non apparet investitura aliqua de dicto feudo capta per
dictum quondam Franciscum. Post modum vero ipse Franciscus mortuus ex-
titit nullis relictis filiis masculis et successit sibi in dicto fundaco et feudo An-
gelus Compagna eius frater et filius secundogenitus dicti quondam Matthei
registratum in libro dicti anni Ve indictionis 1501 f 300. Quod fundacum et
feudum tunc temporis redditus erat annuatim oz. XV et nunc currente anno
1506 illud possidetur per dictum Angelum et valet redditus quolibet anno de
liquido oz. xx. | |

Advertatur bene si semel dictus Jacobus Baglonus tenebat et possidebat pro
se et heredibus de suo corpore legitime descendentibus dictum fundacum in
feudum sub servitio militari in forma stricta et erat et est membrum feudale
de iuribus dicte regie secretie, quomodo poterat dictus Mattheus Compagna
tale feudum et cabellam a dicto vicerege impetrare? Cum sit extincta vera ge-
nelogia dictorum de Baglono dictum feudum tanquam in forma stricta te-
nentium debebat reverti ad dictam regiam secretiam de qua concessione vi-
ceregia ipsius feudi nullum apparet privilegium ut prefertur; et postmodum

quomodo obtinuit sententiam a dicta regia magna curia de tali feudo, et qua-

liter etiam, solvit idem Mattheus dictas oz. xxv pro illius renuntiatione? cum
sit non poterat talis renuntiatio fieri nisi prehabita expressa licentia principis.
Videtur propterea fraudulenter obtinuisse dictum feudum tanquam membrum

LIBER DE SECRETIIS

dicte regie secretie. Et nihilominus advertat catholica maiestas quod tempore
prime concessionis predicte dictum fundacum sive feudum || reddebat oz. quin-
decim et nunc reddit liquide oz. xxt!. Veniat tandem prima facie corpus dicti
feudi penes candem secretiam et responideatur possidenti de dictis oz. xv super
inttoitibus ipsius fundaci ut iura volunt et postea iniungatur parti quod osten-
dat titulum huiusmodi concessionis et provideatur quid iuris fuerit. ©
Et mortuo dicto Angelo Compagna successit sibi in dicto fundaco di lo
Re Mattheus Compagna cius filius qui tam ob mortem dicti eius patris quam
ob mortem domini nostri regis Ferdinandi a domino Hectore Pignatello comite
Montisleonis locumtenenti generali de dicto fundaco di lo Re cepit investi»
turam die XVIII maii Ve indictionis 1517 notatam in libro anni 1516 £° 582.
Et iuravit reddere tantumdem... ! I | !

Cabella campi victualium civitatis Messane ® antiquitus redditus erat oz. xx
annuatim et fuit per quondam dominum regem Petrum secundum per eius
privilegium datum Sacce 1339 VINI decembris VIII indictionis concessa in
perpetuum monasterio Sancte Marie de Basico existenti in civitate Messane.
Et postmodum confirmata per quondam dominum regem Lodovicum vit-
tute cius privilegi dati Cathanie XXIII° maii XI° indictionis 1343 registrati
in libro dicti anni f° 8. Et nunc currente anno 1506 dicta cabella possidetur per
dictum monasterium et valet redditus quolibet anno oz. xv. ||

—. Cabella gisie aliame seu judaice Messane membrum dicte regie secretie
antiquitus possidebatur per Christoforum Romano sine privilegio nec scrip-
tura aliqua, postmodum vero per dominum regem Martinum fuit cidem, Chri-
stoforo et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum
in feudum sub servitio militari iure francorum acceptata confirmata et de novo
concessa dicta cabella gisie ob incautam rebellionem Jacobi Crispo et Joannis
Filingeri qui super cam ius habebant ut patet in privilegio dicti regis Martini
die VINI decembris V? indictionis 1396. Et perquisito libro et registro dicti
domini regis eiusdem anni V® indictionis 1396 non inveni in dicto libro tale
privilegium notatum nec registratum; et mortuo dicto Christoforo successit
sibi in dicta cabella gisie Joannes Antonius Romanus eius filius qui Joannes
Antonius pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub
dicto militari servitio habuit a quondam don Lop Ximen Durrea vicerege
confirmationem et investituram cum inserto tenore dicti privilegi ipsius ca-
belle ut patet in libro anni 1453 f° 797. Mortuo vero dicto Joanne Antonio

57. Gravava sulle imbarcazioni di qualsiasi vano sulla base del tempo durante il quale dette
tipo ‘che introducessero in Messina frumento, merci venivano tenute nei magazzini, o sullo
orzo ed altre vettovaglie. I pagamenti avveni- stesso vascello, a disposizione per la vendita.

f s3v

In perpetuum.
Pro Ecclesia et
monasterio non
audeo in contra-
rium allegare

f 54

In perpetuum

f S4qv

È 55

LUCA DE BARBERIIS

successit sibi in dicta cabella Thomasius Romanus baro terre Chisaro filius
dicti Joannis Antonii qui pro se et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus sub dicto servitio habuit confirmationem ipsius cabelle ab archie-
piscopo panhormitano tunc presidente in regno registratam in libro anni 1455
f° 140. Exinde successit in dicto feudo foannes Antonius Romanus baro dicte
terre qui cepit investituram registratam in libro anni 1479 f° 320 ob mortem
domini regis Joannis et non ob mortem eius patris, que gisia reddere primitus
solebat oz. xxxxt* quolibet anno et ex post propter expulsionem judeorum
fuerunt deputate annuatim in perpetuum cidem Joanni Antonio Romano
oz. XXXx annualis redditus super cabella sete crude dicte civitatis in excambium
dicte cabelle gisie ut patet in viceregia provisione data Messane || XX° iulii
XI° indictionis 1493 f° ... Et nunc dicti redditus oz. quatraginta solutarum et
solvendarum, super dicta cabella sete crude possidentur per eundem Joannem
Antonium Romano. Oz. xxxx. |

Advertatur qualiter in registris cancellarie non invenitur dictum privile-
gium domini regis Martini. Et nihilominus cogatur possidens ad ostendendum
titulum prime concessionis nec non et aliud privilegium dicti domini regis
Martini quod non invenitur, ut eis visis possit fieri allegatio. ||

Fundacum curie civitatis Messane de membris dicte regie secretie fuit an-
tiquitus per dominum regem Fridericum concessum Oliverio de Prothono-
tario de Messana et suis heredibus et successoribus in perpetuum in feudum
sub servitio unius balistrarii ita quod vivant iure francorum etc. ut patet per
privilegium dicti domini regis Friderici datum Messane XX° iunii II° indic-
tionis 1349 £°. ..., quod privilegium non apparet registratum in registro dicti
anni penes regiam cancellariam conservatis. Et mortuo dicto Oliverio suc-
cessit sibi in dicto fundaco Joannes de Prothonotario eius filius, quo Joanne
mortuo sine filiis successit sibi in huiusmodi feudo Simon de Turtureto eius-
dem Joannis consobrinus; exinde mortuo dicto Simone successit sibi Nicolaus
de Turtureto cius filius legitimus et naturalis qui cepit ab archiepiscopo pa-
nhormitano presidente confirmationem et investituram dicti fundaci ut patet
in libro anni 1453 f° 316 in quo insertum est de verbo ad verbum dictum pri-
vilegium dicti domini regis Friderici quod ut prefertur non invenitur; et mortuo
dicto Nicolao successit sibi in dicto fundaco Thomasius Turturetus ciusdem
Nicolai filius. Et perquisitis per me diligenter registris officii regie cancellarie
videlicet a dicto anno 1453 usque per totum annum 1479 non inveni investi-
turam aliquam captam per dictum Thomasium: verum quod in registro anni
predicti 1479 f° 192 apparet quedam nota investiture capta per dictum Tho-
masium de dicto fundaco quod per candem notam vocatur hospicium Bitonti
ob mortem quondam domini regis Joannis et non ex morte eius patris; exinde
mortuo dicto Thomasio sine filiis successit sibi in dicto fundaco Mattheus Tur-
turetus eius frater qui Mattheus ultimo loco cepit investituram de dicto fun-

LIBER DE SECRETIIS

daco ab isto don Joanne de Lanuza nunc in regno vicerege ut patet in libro
anni V® indictionis 1501 f° 397. Quod feudum antiquitus valebat annuatim
oz. XV et nunc currente anno 1506 illud possidetur per dictum Mattheum ct
valet redditus quolibet anno oz. xx 8. ||

Advertatur bene qualiter dictum privilegium dicti domini regis Friderici
non invenitur in registris dicte regie cancellaric nec etiam investituram dicti
Thomasii ex successione dicti quondam, Nicolai eius patris. Et nihilominus
advertat catholica maiestas quod dictum fundacum tempore eius alienationis
valebat redditus quolibet anno oz. xv et pro totidem comprehenditur. fuisse
concessum et nunc valet ultra oz. xXx annuatim. Veniat ergo corpus ipsius feudi
penes curiam ut iura volunt respondendo possidenti de dictis annuis oz. xv
et exinde viso titulo provideatur quid iuris fuerit. ||

Cabelle et membra secretie dicte civitatis Messane
alienate vendite et concesse per dominum regem
Alfonsum |

Cabella tintorie Messane de membris et iuribus dicte regie secretie fuit olim
per dominum regem Martinum concessa et donata Mattheo Sanches de Sancta
Fimia castellano Capitis Orlandi eius tantum vita durante quousque sibi de
equivalenti excambio in cius vitam tantum provideretur ut patet per privile-
gium dicti domini regis registratum in libro anni 1406 XIII indictionis f0 44.
Et exinde mortuo dicto Mattheo Sanches fuit per dominum regem Alfonsum
dicta cabella data et concessa Antonio Sanches de Sancta Fimia filio dicti quon-
dam Matthei eius etiam vita perdurante ut dicitur contineri in privilegio dicti
domini regis Alfonsi dato Dertuse VIII° februarii 1457, quod privilegium per-
quisivi in registro dicti anni et illud non inveni. Qui quidem Antonius ven-
didit dictam cabellam quondam Thomasio de Gregorio de Messana certo pre-
tio, et dictus dominus rex Alfonsus eandem venditionem ipsius cabelle accep-
tavit et per cius privilegium datum Panhormi XX septembris 1434 concessit
cidem Thomasio in vitam, ad regie dignitatis beneplacitum et post eius obitum
uni suo heredi etiam in vita tantum quem elegerit in testamento ‘aut alias etc.
Et facta demum per dictum Thomasium electione de dicta cabella in persona
Nicolai de Gregorio eius fili virtute cuiusdam capituli sui testamenti fuit per
quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno viceregem dicta cabella con-
firmata eidem Nicolao de Gregorio in vita et ad regium tamen beneplacitum,
ut patet in privilegio dicti viceregis dato Calatagironi VI° octobris XIII in-

58. Conferma di questa vicenda si tro- Cfr. inoltre ancora in CVD 95 e 97:
verà in CVD 199: le informazioni proseguono questi rinvii danno un'idea della stratifica-
fino al 1519 ed è notevole che ivi si dica che zione attraverso la quale si formava l’opera
il fondaco rende ogni anno oz. sedici, del Barberi,

f $Sv

f 56

Ad vitam.
Concessa fuit per
Oz. XV et nunc
valet oz. XX

f s6v

f 57

In perpetuum
Penes curiam

LUCA DE BARBERIS

dictionis 1465 f° 44. Et ultra dictus Nicolaus servivit regie curie de oz. xx. Et
don Lop vicerex ampliavit dictam cabellam ad unum ciusdem Nicolai here-
dem filium aut filiam virtute sui privilegii dati Panhormi anno 1467, quod
privilegium dominus rex Joannes confirmavit per cius privilegium || datum
Dertuse anno 7468 de quo habuit viceregiam exequutoriam notatam in libro
cancellarie dicti anni £° 215. Et ideo advertatur ne post mortem dicti Thomasii
cabella ipsa alteri concedatur; exinde vero mortuo dicto Nicolao cabella ipsa
tintorie confirmata fuit Thomasio de Gregorio filio ipsius Nicolai ad eius vi-
tam vigore provisionis viceregie date Drepani VII decembris IMI indictionis
1470. Et perquisitis per me de pagina in pagina duobus registris dicti anni IMI
indictionis 1470 non inveni dictam provisionem viceregiam concessionis dicte
cabelle cidem Thomasio de Gregorio filio Nicolai, per quem Thomasium tan-
dem in presentiarum currente anno 1506 cabella ipsa possidetur in vita tantum,
que antiquitus valebat oz. xv et nunc reddit quolibet anno ultra oz. xx.

Et notandum est quod de dicta viceregia provisione primo loco facta con-
firmationis ipsius cabelle in vita dicti Nicolai de Gregorio data Calatagironi
VII octobris XIII indictionis 1465 nunquam fuit emanata a regia maicstate
provisio aliqua confirmationis dicte viceregie provisionis. Et propterca dictum
beneplacitum fuit et erat extinctum ut patet in pragmaticis et instructionibus
regiis sua die demonstrandis: licet, quod fortius est, quantumcumque appareret
aliqua regia provisio confirmationis dicte cabelle ut supra non faciens men-
tionem de dicto beneplacito extincto et de dispensatione dictarum pragmati-
carum et instructionum non esset talis concessio valida, et plus, quod fuit error
peior prioris , don Lop Ximen Durrea tunc vicerex non poterat mortuo dicto
Nicolao Gregorio talem cabellam tintorie confirmare et de novo dicto Masio
cius filio concedere virtute dicte sue viceregie provisionis anni predicti 1470
cum sit talis concessio tendebat et tendit contra formam dictarum pragmati-
carum et instructionum intimatarum per banna puplica. Et sic beneplacitum.
cextinctum fuit et est et tenetur iste ad restitutionem reddituum per eum a dicto
die perceptorum. || Et nibilominus advertatur quod dicta cabella tempore dicte
alienationis reddebat oz. xv et nunc oz. xx. Veniat igitur corpus ipsius cabelle
penes curiam ut iura mandant respondendo possidenti ad eius vitam de dictis
OZ. XV, et exinde provideatur prout supra. I e

Cabella dohane serici crudi antiquitus possidebatur per illos de Chirino et
de Porco messanenses et redditus tunc temporis erat oz. cxxxx. In anno vero
primo iulii XI° indictionis 1493 dicta cabella fuit redempta per regiam curiam
et reducta per regium demanium ut patet per viceregiam provisionem datam

59. Ancora una volta lo zelo suggerisce all'Autore reminiscenze evangeliche: cfr. Matth.
XXVII, 64. |

LIBER DE SECRETIIS

dicto die, et nunc currente anno 1506 redditus annualis est liquide pro curia
oz. mille ut patet in computo superius notato f°_ 53 OZ. M

Super qua cabella fuerunt consignate quolibet anno in perpetuum domino
Joanni Antonio de Romano baroni Chisaro oz. xxxx in feudum sub mili-
tari servitio pro se et suis heredibus de legitimo corpore descendentibus in per-
petuum in excambium gisie iudeorum dicte civitatis ut patet in viceregia provi-
sione data Messane XX° dicti mensis iulii de qua assignatione superius in pre-
senti informatione f° ... fit expressa mentio. ||

Cabella ancoragii shifagii et grana duo pro quolibet tareno redditus cabelle
nove Messane et cabella quartuchii terre Melacii fuerunt primo loco per do-
minum regem Alfonsum concesse quondam Joanni de Ricio et uni eius heredi
de suo corpore legitime descendenti in feudum sub militari servitio eorum, vita
tantum durante ut patet per privilegium dicti domini regis datum in portu
Vermeri die XVIII ianuarii 1436 de quo privilegio nulla apparet exequutoria
viceregia. Et mortuo dicto Joanne Ricio successit sibi in cisdem cabellis Joan-
nes Antonius Riccius eius filius primogenitus qui tandem habuit a dicto do-
mino rege confirmationem et concessionem dictarum cabellarum quamdiu
vixerit ut prefertur in feudum ut patet citam per privilegium datum Caiete
XII martii prime indictionis 1438 de quo habuit exequutoriam viceregiam
datam Panhormi die primo iunii prime indictionis predicte f 145. Et mortuo
dicto domino rege ipse Joannes Antonius habuit confirmationem dictarum
cabellarum a domino rege Joanne ad vitam virtute privilegi dati Barchinone
die XX iunii VIII indictionis 1460 de quo habuit exequutoriam datam Pa-
nhormi XXII aprilis VIII indictionis 1460 fè_ 329. Et post mortem dicti do-
mini regis Joannis ipse Joannes Antonius habuit confirmationem a domino
nostro rege Ferdinando pro se et uno suo herede ad vitam ut patet in privi-
legio dato in villa Pratorum Regis XII septembris XV indictionis 1466, de quo
emanavit viceregia cxequutoria data Panhormi XXMI maii XV indictionis
1467 f° 252. Et mortuo dicto Joanne Antonio successit sibi per testamentum
in dictis cabellis virtute dicte ampliationis ad unum heredem Bernardinus Ric-
cio filius dicti Joannis Antonii qui Bernardinus cepit investituram dictarum
cabellarum in feudum pro sua vita tantum redactam in libro anni 1479 f° 345.
Que cabelle antiquitus redditus erant annuatim oz. IxXX nunc vero currente
anno 1506 valent redditus quolibet anno liquide oz. crxx. || Et sic clare vide-
tur quod tempore alienationis dictarum cabellarum cabelle ipse reddebant
OZ. LXX et pro totidem comprehenditur fuisse concessas et nunc valent oz. CLKX.
Ideo veniat illico penes regiam curiam corpus dictarum cabellarum ut iura
volunt respondendo possidenti de dictis annuis oz. Lxx. Et exinde provideatur
quid iuris ct advertatur ut infra videlicet: quod mortuo dicto Bernardino Ric-
cio catholica maiestas concessit Joanni Antonio Riccio eius filio ad eius vitam
tantum ius ancoragii et schifagii Messane et facultatem cudi faciendi in regia

XI ACTA ITALICA: 4. 49

f S7v

Ad vitam.
Reddebat tunc
oz. LKXX et nunc
reddit OZ. CLXX

f 58

f 58v

LUCA DE BARBERIIS

sicla libras xv monete argenti vel cris quolibet die in feudum sub servitio mi-
litari, de quibus iuribus ipse Joannes Antonius ad vitam obtinuit a vicerege
investituram II° maii XI indictionis 1508 notatam in libro 1507 f 540. Ce-
teras vero cabellas et alia iura que dictus quondam Bernardinus eius pater ex
regiis concessionibus tenebat et maxime ‘sciliscet cabellam, quartuchii Melacii
et grana duo pro quolibet tareno cabelle nove Messane fuerunt regie curie re-
vocata. Dictus vero Joannes Antonius Riccio de dicto iure ancoragii et schi-
fagii secretie Messane nec non et cabelle quartuchii Melacii cepit a don Ugone
de Moncata vicerege ob mortem domini regis Ferdinandi investituram die
XVII iulii III indictionis notatam in libro cancellarie anni V indictionis 1506
f° 70 et iuravit reddere oz. ... I

Miror quomodo dederunt sibi investituram de cabella quartuchii Melacii
que ex provisione regia fuit revocata et ad curiam reducta. Ideo provideatur
super his. || Et notandum est quod dictus dominus rex Alfonsus primitus con-
cessit predicto quondam Joanni Riccio et uni suo heredi cabellas casdem, ex
co quia dictus dominus rex vendebat sibi cabellam bilantie Messane pro flo-
renis p® de Florentia, que cabella bilantie ob mortem quondam Lodovici de
Rayadellis qui ex concessione domini regis Martini pro se et suis heredibus de
suo heredibus legitime descendentibus illam possidebat. Et mortuo sine here
dibus regie curie devoluta fuit et postmodum restituta et tornata Arnaldo de
Villademani tanquam marito Jannelle neptis dicti quondam Ludovici in sa-
tisfactionem dictorum quinque mille florenorum dictus Joannes de Riccio
dictas cabellas in capitulo mentionata tenebat et possidebat et tandem ut supra
exprimitur dictus dominus rex in recompensam et satisfactionem dictorum D®
florenorum et aliarum pecuniarum per cum dominum regem mutuatarum in
partibus Cathalonie fecit concessionem dictarum cabellarum in vita dicti Joan-
nis et unius eius heredis, et nihilominus facta prius huiusmodi concessione iam
predictus dominus rex providit quod cidem Joanni et suis infra decem annos
exolverentur dictorum D* florenorum super omnibus cabellis dicte civitatis
videlicet quod quolibet anno consequeretur untias centum et quod ipse Joan-
nes et sui quousque sit eis integre solutum sint primi dicitores et cabelloti dic-
tarum cabellarum civitatis predicte; et mortuo dicto Joanne antequam de toto
sibi satisfieret provisum extitit per dictum dominum regem quod Margarite
uxori dicti Joannis et eorum filiis pro equali portione iuxta statutum Messane
quod natis filiis bona confunduntur etc. exolverentur dicte pecunie ut patet
per privilegium dicti domini regis datum Caete XII° martii prime indictionis
1438 insertum in uno privilegio emanato ad petitionem dicti Joannis Antonii
Riczio registrato in libro 1438 £ 06. Et sic clare videtur quod non titulo one-
roso set ex gratia habuit dictus quondam Joannes habuit pro se et dicto eius
herede cabellas iam dictas. Et ideo in hoc bene advertatur: nam si semel eis-
dem de Ricio fuit integre solutum de dictis pm florenis et de aliis pecu-
niis mutuatis ut supra dicte cabelle non poterant pro nihilo alienari nec

LIBER DEB SECRETIIS

adhuc in huius- modi | alienatione permanere: immo tenetur possidens ad
restitutionem, etc.

Advertatur etiam quod concessio dictorum duorum granorum pro quo-
libet tareno dicte cabelle nove est decima pars reddituum dicte cabelle tareni,
quam ut opinatur dictus dominus rex non intellexit tempore huiusmodi con-
cessionis. Et nihilominus actendendum est ne dicte cabelle que sunt de prin-
cipalioribus et utilioribus dicte regie secretie post mortem istius possidentis
alteri concedantur set revertantur ad regium demanium iuxta regia edicta. ||

Cabella ferri de iuribus dicte regie secretic Messane antiquitus fuit per do-
minum regem Alfonsum concessa quondam Francisco Siguer ad vitam re-
spectu suorum servitiorum ut patet per privilegium datum Capue Vo martii
1439 et exinde ampliata ad unum eius heredem cum certo titulo oneroso ut
patet in alio privilegio dato Caete XV februarii III° indictionis 1440. In anno
vero prime indictionis 1452 fuit dicta cabella reducta ad regiam curiam et re-
stituta officio dicte regie secretie de regio mandato facto secreto Messane anno
XV indictionis 1452: et hoc ob certam satisfactionem quam. dictus dominus
rex fecit cidem Francisco Siguer super redditibus cabellarum pannorum. vini
et cantaratarum urbis Panhormi. In anno vero 1465 don Lop Ximen Durrea
tunc in regno vicerex tanquam regius procurator vendidit dictam. cabellam
ferri et cabellam novam di lo tari di lo ferro Joanni Henrico Staiti nunc viventi
pro se et heredibus et successoribus suis pro pretio untiarum ccc cum carta
gratie redimendi quandocumque, ita quod durante vita dicti Joannis Henrici
regia curia non possit dictam cabellam redimere set post cius mortem quan-
documque ut patet in contractu celebrato manu notarii Joannis Calatanixecta
die X° ianuarii XIII indictionis 1465 et in provisione dicti viceregis de danda
possessione ipsius cabelle dicto Joanni Henrico iuxta dicti contractus formam,
registratam in libro sub titulo rationum 1465 f0 176. Que cabella primitus va-
lebat annuatim oz. xxx, in presentiarum vero currente anno 1506 illa possi-
detur per eundem Joannem Henricum Staiti nunc secretum dicte secretie Mes-
sane et redditus annualis est oz. LX. ||

Notandum est quod regia curia ut in capitulis iurium secretiarum superius
mentionatis declaratur, potest quandocumque virtute capitulorum parlamenti
siracusani constitutionum et pragmaticarum regni redimere quascumque ca-
bellas et iura patrimonialia quantumque concesse fuerint in perpetuum et in
feudum, cum titulo oneroso, vel vendite cum carta gratic redimendi cum. equi-
valenti excambio in redditibus super morticiis et excadentiis regiarum secre-
tiarum ctc. et qualiter regia curia semper fuit et est in ista quasi notoria pos-
sessione iam videtur quod recuperavit dictam cabellam ferri a manibus dicti
Francisci Siguer qui pro se et uno eius herede illam tenebat et possidebat cum

clausula in privilegio segregationis dicte cabelle a iuribus et membris dicte se-.

cretie, et corpus et dominium cabelle predicte reduxit ad regium patrimonium

f 59

f sov

f 60

f Gov

f 6I

LUCA DE BARBERIIS

secretie iam: dicte dando eidem. Francisco Siguer equivalens excambium non
dico in redditibus set in pecunia pro conservatione regii honoris et augmentu
reddituum regii patrimonii. Et ita advertatur quod regia curia similiter potest
procedere in aliis superius deductis. Et nihilominus iam clare videtur quod
dicta cabella ferri tempore cius alienationis reddebat oz. xxx et nunc oz. Lx:
veniat igitur prima facie in posse curie corpus ct dominium dicte cabelle et
respondeatur possidenti de dictis oz. xxx super redditibus illius ut iura volunt
et exinde provideatur super tota restitutione dicte cabelle ct fiat quid iuris
erit. ||

Franquitie cabellarum et iurium cabellarum dicte
regie secretie Messane I

Nobilis civitas Messane habuit a quondam domino rege Alfonso gratiam
faciendi forum. et nundinas in eadem civitate duraturas per dies XXI videlicet
per dies quindecim concessos per dictum dominum regem primo loco inci-
piendo a primo augusti in antea ct consequenter per alios dies sex ampliatos
et concessos per dominum infantem Petrum cum exemptione seu relaxatione
cabellarum regie curie pro mercantiis rebus et bonis mittendis vendendis mer-
cimoniandis et extrahendis in et de dicta civitate durante dicto tempore ut
patet in provisione dictorum domini regis et infantis registrata in libro anni...
fo ... que gratia communiter valet annuatim quando plus quando minus oz. c.

Et advertatur quod concessio domini infantis est ad regium beneplacitum
et tangit solum franchitiam et exemptionem cabelle dohane. Etiam notandum
est quod omnia bencplacita nec non et concessiones ad regie dignitatis bene-
placitum facta per dictum dominum regem Alfonsum et alios reges anteces-
sores eorumque vicarios et vicereges in vim pragmatice et instructionum do-
mini regis Joannis date Valentie die XXVI° aprilis 1459 registrate in libro anni
1458 fè 232 una cum pragmatica dicti regis Alfonsi quod sint valide conces-
siones in quibus sint scripta manu regis hec verba « Yo e leido la presente e
plazeme que assi se faga»® etc., revocata penitus fuerunt et ideo non valet
amplius eidem civitati dictum beneplacitum: immo tenetur regie curie ad. re-
stitutionem totius capti et lucri a die datarum exequutoriarum dictatum in-
structionum, Insuper advertendum est quod dictus quondam dominus rex
Alfonsus in prima concessione per dies quindecim || dicte franquitie non fuit
bene informatus qualiter in dictis diebus valebat hoc ius ultra oz. centum, nec
fuit eius intentionis fecisse dictam gratiam cum tam magna franquitia omnium
dictarum cabellarum pro dicto tempore nundinarum quo mercatores emunt

60. Tale formula compare nei documenti L'istituzione dell'Ufficio di Conservatore cit.,
esecutoriati dal Conservatore Generale. Su Capo VII anche per quanto riguarda l’aboli-
codesto Ufficiale cfr. A. Baviera ALBANESE zione dell'ufficio, avvenuta nel 1458.

DÒ

4.0

LIBER DE SECRETIIS

et vendunt ac extrahunt et mictunt mercantias in preiudicium et dannum re-
giarum cabellarum quod dannum est dictarum oz. centum; immo fuit pro-
positum consulere candem sacram, maiestatem ut declararet cius intentionem
et ob negligentiam regiorum istius regni officialium qui tunc erant eandem
consultationem minime facere procurarunt et sic in presentiarum extat tale
regie curic preiudicium.

Universitas civitatis Rhegii partium Calabrie ex concessione quondam do-
mini regis Alfonsi habuit franquitiam exemptionem et immunitatem in regno
Sicilie de quibuscumque rebus corum usui necessariis vendendis seu emendis
in dicto regno, etiam si res ipsas continget mercantiliter contractare a solu-
tione et tracta ferri, frumentorum, ordei et leguminum, coiraminis, panni,
carnium, vini et animalium et a solutione dohane cantaratarum, et iurium om-
nium quorumcumque regie curie ac iurium ancoragii et grani baronum in
perpetuum: que communiter annuatim ascendit in cadem secretia Messane
super qua fiunt pro maiori parte ad oz. ... ut patet in privilegio dicti domini
regis registrato in libro anni 1425 IMI indictionis f° 49 ct in alio privilegio con-
firmationis earumdem immunitatum dato in castris contra Garruffum XXV
septembris VIII indictionis 1445 f° ... Et in anno 1503 per catholicam maie-
statem domini nostri regis Ferdinandi fuit mandatum observari debere uni-
versitati dicte civitatis Rhegii dictam franquitiam pro corum usu tantum ut
patet in privilegio dato Barchinone XXV augusti VI indictionis 1503 de quo
habuit a vicerege exequutoriam datam Panhormi XXV septembris VII indic-
tionis 1503 f° ... ||

Notandum est quod dicta franquitia in vim infrascripti capituli instructio-
num quondam domini regis Joannis sic dictantis: «Item assi mesmo manda
la prefata majestat que las exemptiones fechas a las ciudades e tierras del realme
de Napoles no scan servadas ances paguen segun que pagar suelien ances que
las dichas exemptiones les fuessen octorgadas», quod capitulum registratum
est in libro anni 1458 f? 20: cessare penitus debebat, nihilominus videatur si
a die dicti capituli usque ad istud mandatum domini nostri regis Ferdinandi
dicta universitas Rhegii in hoc regno dictis franquitiis fungebatur, nam tali
casu secreti locorum et regii officiales tenerentur regie curie de proprio. Item
dictus dominus rex in cius concessione istius ultimi mandati dati Barchinone
ut supra quod fecit super observatione huiusmodi franquitie non fuit infor-
matus de forma dicti capituli revocatorii dictarum gratiarum. Ideo cidem
maiestati fiat verbum. |

Terra castrum et universitas Xigli partium Calabrie habuit a quondam in-
fante Petro tunc vicerege in regno franquitiam et immunitatem ut patet in
privilegio registrato in libro anni... f° ... pro usu et substentatione dicte terre
et castri de rebus extrahendis a civitate Messane et exinde confirmatam per

f GIv

f 62

f 62v

LUCA DE BARBERIIS

dominum nostrum regem virtute eius privilegii dati Cordube XXVI° augusti

III° indictionis 1485 de quo habuit exequutoriam datam Panhormi VII iulii

III° indictionis 1486 f ... Quere titulum istius immunitatis et fiat allegatio.
Iam fuerunt exinde presentate scripture in officio cancellarie. ||

Assignationes et gratie annuales dicte regie se-
coetie

Assignatio Joannis Crisaphi et cius heredum et successorum in perpetuum
oz. X super iuribus cabellarum dicte secretie sub onere et recognitione tareni
unius pro qualibet oz. donec sibi vel suis super excadentiis et morticiis regie
curie in totidem in pecunia provideatur ut patet in privilegio domini regis
Martini cum inserto tenore privilegiorum regis Petri secundi registrato in libro
anni 1407 £° 179. Que assignatio translata fuit in personam Thomasii de Gre-
gorio ultimo loco tanquam successoris ex linea feminea dictorum de Crisaphi.
Et in presentiarum currente anno 1506 dicta assignatio possidetur per dictum
Thomasium sub dicto onere tareni unius pro untia solvendi quolibet anno
officio dicte secretie. |

Advertatur quod regia curia semper potuit et potest virtute dictorum pri-
vilegiorum redimere dictam assignationem pro totidem in pecunia: miror
quomodo hucusque non fuit nec est redempta ct ad candem secretiam reducta,
co maxime quod dicta assignatio fuit vendita predecessoribus dicti Thomasii
per partem tunc illam possidentem ut patet in privilegiis in officio regie can-
cellarie presentatis. ||

Assignatio oz. x in feudum et in perpetuum. super cabella dohane maris
Messane antiquitus concessa fuit hoc modo: quondam Mattheus de Limogiis
de Messana habuit pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus in feudum sub servitio medii equi armati a quondam domino rege Fri-
derico primo quandam vineam cum terris et palmentis regie curie existentem
in territorio terre Nasi; exinde restituta vel capta per curiam dicta vinea cidem
Mattheo et suis heredibus per eundem dominum regem Fridericum fuerunt

| assignate oz. x in feudum annuatim sub dicto servitio super iuribus et reddi-

tibus dicte terre Nasi que tunc erat de regio demanio; exinde vero dictus quon-
dam Mattheus permutationem habuit de dicta assignatione oz. x super red-
ditibus dohane maris dicte nobilis civitatis Messane ut in tribus patentibus li-
teris dictorum regum Friderici primi, Petri secundi tunc infantis et corregentis
et Friderici tertii continetur. Et mortuo dicto Mattheo de Limogiis, Gentilis,
Jacobinus, Salvagia et Lombarda filii et filie dicti Matthei successerunt in dicta
annua assignatione et per dictum dominum regem Fridericum tertium fuit
confirmata dicta assignatio untiarum decem Lombarde predicte et suis here-
dibus de suo corpore etc. ut patet in privilegio dato Messane XXVII novem-

3 $

LIBER DE SECRETIIS

bris VI° indictionis 1367. Cui quidem Lombarde successit in dicta assignatione
prefata Tura cius soror et filia dicti quondam Matthei que habuit confirmatio-
nem de dicta assignatione a domino rege Martino pro se et suis heredibus de
corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio ut in privilegio
anni 1400 XX ianuarii X indictionis f0 ... apparet. Et mortua dicta Tura suc-
cessit sibi in huiusmodi assignatione Philippus La Celsa filius dicte Ture et Ray-
naldi La Celsa iugalium, qui tandem Philippus habuit confirmationem dicte
assignationis a quondam, domino rege Alfonso pro se et suis heredibus de cor-
pore legitime descendentibus sub dicto servitio ut patet in privilegio huius-
modi confirmationis || cum inserto tenore privilegiorum dato in civitate Agri-
genti XXI° aprilis XII indictionis 1434 registrato in libro ordinationum magne
curie 1433 f° 158. Deinde vero dicta assignatio translata fuit in personam Petri
La Celsa filii dicti Philippi ob renuntiationem de ca sibi factam per dictum eius
patrem de qua subsecuta fuit viceregia confirmatio data Agrigenti XX martii
II° indictionis 1469 f° ... Quo Petro La Celsa mortuo sine filiis successit sibi
in dicta assignatione Jacobus Signorino ciusdem Petri assertus nepos ob renun-
tiationem et donationem irrevocabiliter inter vivos sibi factam tempore quo
vivebat dictus quondam Petrus ut patet in actis notarii Jacobi de Carissimo
XXII° ianuarii IN indictionis 1499. Dictusque Jacobus cepit investituram de
dicta assignatione registratam in libro anni 1499 II° indictionis f° 463. In pre-
seatiarum autem currente anno 1506 dicta assignatio possidetur per cundem
Jacobum Signorino. Oz. x.

At ultimo loco dictus Jacobus de huiusmodi assignatione donationem fecit
Mattheo Signorino eius filio virtute contractus acti manu notarii Jacobi de
Friderico de Messana XIII iulii XII indictionis 1s10. Et tandem dictus Ja-
cobus mortuus fuit et dicta assignatio hodie currente anno 1513 possidetur per
dictum Mattheum Signorino de quo hucusque non apparet in cancellaria in-
vestitura capta ut tenetur tanquam in feudum ut supra.

Advertatur bene quod iste Jacobus Signorino non descendit ex recta linca
dictorum de La Celsa, nam in cancellaria non invenio cuius est filius et quo-
modo et qualiter est nepos dicti quondam Petri: ob quod dicta donatio non
potuit fieri in preiudicium regiarum regaliarum, immo fuit et est fictitia et
collusiva ad fraudandum ius regium patrimoniale, dictaque assignatio ob dic-
tam geneclogiam extincta devoluta ad dictam regiam curiam videretur etc. ||

Assignatio untiarum duodecim super iuribus et introitibus dicte secretie
fuit primo loco per dominum regem Martinum concessa ad beneplacitum
tantum quondam Angelo de Balsamo ut patet in privilegio dicti domini regis
Martini dato XXIII° aprilis XV indictionis 1407 f° ... Confirmata exinde per
vicereges episcopum ylardensem et Antonium Cardona ad beneplacitum do-
mini regis Alfonsi cum privilegio dato Cathanie XI° februarii X® indictionis
1416 f. ... Postmodum vero per cundem dominum regem Alfonsum fuit am-

f 63

f 63v

In perpetuum
et tamen ad
beneplacitum

£ 64

f 64V

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

pliata dicta assignatio oz. xm prefato Angelo et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus cum. alio privilegio dato Neapoli XXIII octobris 1423
de quo nulla fuit emanata exequutoria viceregia, nam perquisito libro dili-
genter dicti anni nullam exequutoriam ipsius privilegii inveni. Et mortuo dicto
Angelo fuit dicta assignatio confirmata Sicilie mulieri eiusdem Angeli filie et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus ut in alio privilegio dicti
regis Alfonsi dato Caete X° martii 1436 super cabella nova dicte secretie nec
non et in alio privilegio dato Neapoli VIII aprilis VI° indictionis 1442. Et
mortua dicta Sicilia sine liberis de suo corpore confirmata fuit predicta assi-
natio Tonie sorori ipsius Sicilie et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus ut patet in privilegio don Lop Ximenem Durrea in registro vi-
ceregis registrato in libro anni 1450 f° 142. Confirmata exinde per privilegium
domini regis Joannis datum Barchinone XVI° ianuarii VIII indictionis 1460
fo ... de quo habuit exequutoriam viceregiam XXII augusti VIII indictionis
predicte notatam in libro anni 1459 rationum. f? 355; que quidem Tonia mortua
fuit die ultimo octobris XII* indictionis 1463 et successit sibi in dicta assigna-
tione Joannes cius filius primogenitus, et propter mortem immediate succes-
sam dicto Joanni superstitibus Andrea, Joanne Henrico, Mattheo, Petrucio,
Gilio, Joanne Antonio, || Sicilia, T'antia et Aloysia filiis ipsius Joannis omnes pre-
dicti tanquam heredes prefati Joannis Stayti successerunt in dicta assignatione
ut patet in provisione viceregia data Messane XXVI° augusti VIII indictionis
1476 f° 271. Et per eosdem heredes in presentiarum currente anno 1506 as-
signatio ipsa possidetur. Oz. xu. | se e

Advertatur quod dicta assignatio fuit concessa condicionaliter donec regia
curia solverit oz. cxx. Nec non et quod de privilegio dato Neapoli XXIII
octobris 1423 et de alio privilegio dato Caete X° martii 1436 nec non et alio
dato Neapoli VIII aprilis VI® indictionis 1442 nulla apparet exequutoria vi-
ceregia in registris cancellarie dictorum annorum. ||

Assignatio cerei luminaris ecclesie maioris Messane solita offerri in festi-
vitate assumptionis gloriose Virginis Marie anno quolibet de mense augusti
ordinarie ab antiquo super iuribus ct redditibus dicte secretie et maxime pro
fabricis et maragmatibus dicte ecclesie quam assignationem dominus rex per
quoddam capitulum concessum messanensibus mandavit omnino singulis annis
fieri debere. Oz. x. I

Assignatio untiarum sex super dicta secretia que primo loco fuit concessa
uxori et filiis quondam Aloysii Lombardo per dominum regem Martinum. et
reginam Mariam virtute privilegii dictorum dominorum regum dati Cathanie
XIII° aprilis V indictionis 1396; exinde extincto dicto beneplacito ob extre-
mum finem dictorum regis et regine fuit dicta assignatio concessa et confir-
mata per episcopum ylardensem et Antonium Cardona tunc vicereges in regno

LIBER DE SECRETIIS

ad regium beneplacitum ut in privilegio dato Messane XVIMI martii X in-
dictionis 1416 f° ... continetur, et subsequenter per alios vicereges episcopum
cathaniensem et Nicolaum Castagna concessa et confirmata quondam Bilie de
Gacto. filie dicti quondam Aloysii et Jorlando de Gacto iugalibus eorumque
heredibus de corum corporibus legitime descendentibus in perpetuum cum
privilegio dato Cathanie primo februarii XV indictionis 1421, confirmata po-
stea per dominum regem Alfonsum in perpetuum ut supra cum privilegio dato
Neapoli XX° maii 1423 et alia provisione data in castris prope Giraldum II°
octobris XI° indictionis 1447 de quibus non apparet viceregia exequutoria. ||
Exinde mortuo dicto Jorlando dicta Bilia habuit confirmationem de dicta as-
sienatione a quondam Joanne de Moncayo vicerege in perpetuum pro se
et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus cum privilegio dato
Panhormi XI° septembris XI indictionis 1462 f° 12. Et mortua dicta Bilia suc-
cessit sibi in dicta assignatione oz. sex Nardus Gactus filius legitimus dicte Bilie
et habuit confirmationem ad provisionem magistri iustitiarii tunc presidentis
in regno datam Panhormi Il° maii XI indictionis 1477 © 156. Et nunc currente

anno 1506 assignatio ipsa possidetur per ... OZ. VI

Advertendum est quod extincto dicto beneplacito ob mortem dictorum
dominorum. regum Martini et Marie, assignatio ipsa non poterat per vicereges
episcopum ylardensem et Antonium Cardona nemini concedi aut confirmari
ad beneplacitum nec aliter set illico ad candem secretiam cam reducere debe-
bant, nec etiam exinde per dictos alios vicereges episcopum cathaniensem et
Nicolaum Castagna poterat in perpetuum et pro heredibus talis concessio aut
confirmatio fieri contra formam constitutionum et capituli parlamenti sira-
cusani ct pragmaticarum regni; dictusque dominus rex Alfonsus tanquam non
informatus de iure suo et de constitutionibus et capitulis predictis confirmavit
dictam viceregiam concessionem in perpetuum et pro heredibus. Ideo adver-
tatur pro regie curie indemnitate ad tam grande dannum et preiudicium ac
derogationem earumdem constitutionum. capitulorum et pragmaticarum. ||

Assignatio oz. Lxx Sigismundi de Paternione durante eius vita tanquam
fili et heredis quondam Joannis de Paternione qui habuit a domino rege Al-
fonso ad vitam castellaniam castri terre Nothi et ex certa causa fuit ab ca amo-
tus et concessa Orlando de Avola, et in excambium dicte castellanie fuerunt
concesse cidem quondam Joanni ad cius vitam ille oz. IX que assignabantur
pro castro Sille illiusque custodia super iuribus et redditibus dicte secretie ut
patet in privilegio dato in castris prope Roccam Bernardam die XV novem-
bris VIII indictionis 1444 confirmato exinde per dominum regem Joannem
cum suo privilegio dato Barchinone XXIIII° ianuarii VIII indictionis 1460.
Exinde mediantibus servitiis dicti Joannis nec non et quod regie curie subvenit
de oz. Cxx, dictus quondam dominus rex Joannes confirmavit eidem quon-
dam Joanni Paterno dictas oz. LXX super iuribus et redditibus dicte regie se-

f 65

f 6sv

Ad vitam

f 66v

LUCA DE BARBERIIS

cretie ad eius vitam et unius cius heredis quem verbo aut testamento seu alias
duxerit nominandum seu eligendum, vigore sui privilegi dati Barchinone X°
augusti VIII indictionis 1475 de quo habuit exequutoriam datam Panhormi
II° ianuarii VIII indictionis 1476 registratam in libro anni 1475 f° 165. Et
mortuo dicto Joanne successit sibi in dicta assignatione prefatus Sigismundus
Paterno filius dicti Joannis ob nominationem et electionem dicti patris sui, et
sic dictus Sigismundus Paterno obtinuit a vestra catholica maiestate privile-
gium confirmationis dicte paterne nominationis ad cius vitam tantum, datum
Barchinone X° iulii XI° indictionis 1493 de quo viceregia emanavit exequu-
toria data in turri Bundi de Campo prope Panhormum XXVIII octobris XII°

indictionis 1493. Et in presentiarum currente anno 1513 dicta assignatio pos-

sidetur per dictum Sigismundum Paterno... sive oz. LXX. ||

Assignatio oz. quinque super dicta secretia Tuchii de Humano et eius he-
redum de suo corpore legitime descendentium in feudum sub militari servitio
et descendit hoc modo videlicet: dominus rex Petrus secundus virtute sui pri-
vilegii dati Castri Joannis 1388 VIII iulii VI. indictionis ©! concessit quondam
Francisco Sala et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in per-
petuum ius augustale iudeorum civitatis Agrigenti spectans ad officium secretie
et procurationis regni in feudum sub servitio unius militis ita quod dato sibi
excambio equivalenti liceat regie curie dictum ius quandocumque ad manus
suas revocare; et mortuo dicto Francisco successit sibi in dicto iure Simon Sala
eius filius et heres et dum vixit tenuit et possedit predictum ius. Quo Simone
mortuo successit sibi in dicto iure Aloisius Sala eius filius qui pro se et suis he-
redibus sub dicto militari servitio habuit confirmationem de ipso iure augu-
stali a domino rege Friderico ut patet in suo privilegio dato Cathanie 1370
primo iulii V indictionis. Et ex post dictus Aloysius pro se et dictis suis here-
dibus de suo legitimo corpore etc. sub dicto militari servitio habuit confir-
mationem a quondam domino rege Martino et regina Maria ut patet in eorum
privilegio dato Cathanie 1392 primo februarii prime indictionis; et mortuo
dicto Aloisio successit sibi in dicto iure augustali Ysmiralda eius unica filia et
heres que tandem et pro cius heredibus de suo corpore legitime descendentibus
sub dicto militari servitio habuit confirmationem de dicto iure a domino in-
fante Joanne tunc vicerege in regno fratre et procuratore quondam domini
regis Alfonsi, ut patet in suo privilegio dato Cathanie 1416 XII augusti VIII
indictionis. Que Ysmiralda fuit uxor Angeli de Humano, ipsaque de hac vita
migrante successit in dicto iure Tuchius de Humano filius dictorum Ysmi-
ralde et Angeli iugalium cui Tuchio et suis heredibus de suo corpore legitime

61. Di questo privilegio torna a parlarsi troviamo di fronte a due errori del copista,
infra, pagina 184, e lo si data 1308. A parte giacchè Pietro II non regnava nè al 1308 nè
ogni calcolo indizionale, è evidente che ci al 1388.

LIBER DE SECRETIIS

descendentibus sub dicto militari || servitio et iuxta formam. omnium dictorum
privilegiorum fuit confirmatum dictum ius augustale per Antonium de Car-

dona, Ferrandum Velasci et Martinum de Turribus ut in eorum privilegio dato

Panhormi 1420 VINI maii XIII indictionis apparet. Quo Tuchio mortuo suc-
cessit in dicto iure Joannes Antonius de Humano. Verum perquisito repertorio
regie cancellarie non inveni cundem Joannem Antonium cepisse confirmatio-
nem nec investituram dicti iuris. In anno vero 1496 XII° indictionis f 54 fuit
virtute literarum et viceregiarum exequutoriarum illarum provisum quod
propter expulsionem iudeorum in excambium redditus oz. quinque super dicto
iure augustalis dictus Joannes Antonius de Humano haberet dictos redditus
oz. quinque in feudum assignatas super cabella serici crudi dicte secretic; et
mortuo dicto Joanne Antonio, Tuchius de Humano eius filius cepit investi-
turam de dicto redditu oz. quinque registratam in libro anni 1496 f 334. Et
nunc dicta assignatio possidetur per cundem Tuchium de Humano oz. v.

Quere privilegium et fiat allegatio pro curia. I

Dictusque vero Tuchius de Humano dictum redditum oz. quinque ven-
didit Aloisio de Humano licentia viceregia precedente. Et sic dictus Aloysius
habuit investituram dicti redditus a vicerege qui tunc erat datam Panhormi
XXI februarii XII° indictionis 1510 notatam in libro cancellarie anni 1509
fo 427. Et in presentiarum currente anno 1513 dictus redditus possidetur per
dictum. Aloisium de Humano oz. ... ||

Assignatio oz. quindecim perpetua monasteri Sancte Marie de Basico exi-
stentis in civitate Messane sibi dari solita quolibet anno ordinarie super iuribus
et redditibus dicte regie secretie pro elemosina considerata laudabili vita et
observantia monialium circa cultum divinum, vigore provisionis viceregis date
Messane XXVII aprilis XIII indictionis 1466 in qua est insertus tenor cuius-
dam privilegii domini regis Petri secundi. Oz. xv.

Assignatio oz. x Joannis Henrici Stayti quas habuit eius vita durante ex con-
cessione quondam don Lop Ximenem Durrea viceregis tunc in regno assignatas
super introitibus et redditibus dicte secretie Messane et presertim super ex-
tractione animalium facienda singulis annis ex portu dicte civitatis ut patet in
provisione dicti viceregis data Cathanie XXVII martii III° indictionis 1471
registrata in libro anni 1470 f° 222. Oz. x.

Dicta assignatio ad vitam non poterat per dictum quondam viceregem fieri
absque provisione et mandato ac confirmatione regia, virtute regiarum. con-
stitutionum. pragmaticarum et instructionum regni et maxime quod dominus
rex Joannes in libro et anno 1458 f° 232 revocavit omnes et quascumque con-

cessiones factas de iuribus patrimonialibus et officiorum per dominum, regem

Alfonsum ad beneplacitum et ad regie dignitatis beneplacitum: que regia di-
gnitas domus Aragonum nunquam moritur, et intelligitur ad vitam et tan-

f 67

f 67v

In perpetuum

Ad vitam

f 68

f 68y

Ad regie
dignitatis
beneplacitum

LUCA DE BARBERIIS

dem dictam dignitatem penitus revocavit et in exequutoria dicte pragmatice
facte per eundem || viceregem don Lop Ximen Durrea sunt apposita ista verba
videlicet: «quia visis et recognitis instructionibus dicti magnifici Calcerandi
Oliver et certis aliis provisionibus et literis emanatis a regia maiestate super
revocatione et annullatione concessionum factarum ad beneplacitum apparet
esse omnimode voluntatis et intentionis non solum gratias et concessiones factas
ad beneplacitum per dictum serenissimum divi recordii dominum regem Al-
fonsum set etiam quascumque alias factas per retroprincipes etiam per nos
dictum viceregem aut alios vicereges predecessores nostros, ctiam quod dic-
tarent ad regie dignitatis beneplacitum seu ad regium beneplacitum: propterea
volentes regie voluntati esse conformes dicimus et mandamus vobis quatenus
regiam provisionem preinsettam exequentes gratias et concessiones predictas
ut supra factas ad regie dignitatis beneplacitum vel ad regium beneplacitum
revocetis et penitus annulletis iuxta voluntatem dicti domini regis prout nos
serie cum presenti revocamus et annullamus sub penis in dictis regiis literis
contentis et declaratis. Lop Ximen Durrea». Ergo dictus vicerex obstantibus
dictis constitutionibus pragmaticis et capitulis regni ac prefatis instructionibus
nullo pacto poterat candem concessionem ipsius assignationis facere. Ideo pro-
videatur quod dicta assignatio vacet et possidens tanquam male fidei posses-
sor teneatur regie curic ad restitutionem totius petceptionis dicte assignationis
a tempore dicte invalide concessionis usque ad presens. | |

— Joannes Henricus de Balsamo et Jacobus de Balsamo fratres emptionis no-
mine tenebant et possidebant secretiam civitatis Pactarum nec non secretiam
et castellaniam terre Castri Regalis et dohanam nobilis civitatis Messane pro
certo pretio cartha gratie redimendi quandocumque mediante virtute con-

tractus confecti manu notarii Jacobi de Donato; exinde redempta per curiam,

dicta officia attentis serviciis regie curic prestitis per dictos Joannem Henricum
et Jacobum dominus noster rex Ferdinandus per capitulum suarum instruc-
tionum providit et mandavit ut infra: « Mucho placer ovimos que con tanta
justification como decis se ha fecho la luition de la secretia de Pacti y la del
Castro y la cabella de la dohana de la tierra de Mecina: y porque nuestra in-
tention no es de fazer ni permectir que anadi sea fecho un puncto des iniustitia
y mucho mas a nuestros mismos vassallos porque resultaria al interesse de nue-
stra corte no es agora necessaria la confirmation demandays de los capitulos
fechos con Joanne Henrico de Balsamo e Jacobo de Balsamo hermanos por
rason de la dicha luition se no que del dinero dela composition delos Judios
quiteys luego las dichas rentas de secretias y cabella alos dichos ermanos y las
cobreis por la corte y seyendo ellos personas tales y haviendo servido como
decis queremos y nos plaze que les encommendeys a ellos los officios delas di-
chas secretias y cabellas como se havrian de encomendar a otras personas porque
otros se accuden a bien servir. Datum en Barsalona a III° de febrero 1493.

LIBER DE SECRETTIS

Almacan pro secretario ». Et sic virtute dicti capituli instructionum prefati
Joannes Henricus et Jacobus de Balsamo fratres in solidum habuerunt a domino
Joanne de Lanuza tunc vicerege || in regno dicta officia secretiarum civitatis
Pactarum et Castri Regalis ac castellaniam ut supra ad regie dignitatis benepla-
citum ut in provisione viceregia data Messane XI° iulii XI indictionis 1493
fo 289 apparet. Exinde vero regia curia certis suis necessitatibus emergentibus
vendidit quondam domino Jacobo Russo legum doctori dictas castellaniam
et secretias carta gratie redimendi quandocumque et sic dicti de Balsamo fra-

tres contentarunt se habere untias xi tantum quolibet anno de summa dic-

torum solidorum oz. xvm super iuribus dicte secretie Messane ad regie digni-
tatis beneplacitum, dictusque dominus prorex dedit et assignavit cisdem Joanni
Henrico et Jacobo fratribus in solidum dictas annuas untias duodecim super
dicta secretia Messane dum duraverit beneplacitum dicte regie dignitatis in
excambium. solidorum dictorum officiorum, ita quod uno premoriente alter
supervivens dicto beneplacito dictas oz. xm super cisdem iuribus consequi va-
leat, ut patet per provisionem viceregiam datam Messane XXVII ianuarii VI°
indictionis registratam in libro anni 1502 f° 140. Exinde dictus Joannes Hen-
ricus mortuus exitit dictusque Jacobus nec non et filii et heredes dicti
Joannis Henrici percipiunt dictam annuam assignationem oz. xi ut in
computo secreti Messane anni VII indictionis 1504 f° 24 officio presentato
apparet ®2. || |

Advertatur quod virtute dicte regie instructionis in vim pragmatice per-
petuo valiture facte per dictum quondam dominum regem Joannem omnia
beneplacita et regia dignitas ad beneplacitum facta de officiis et aliis per do-
minos reges preteritos et per dictum dominum regem ac per vicereges fuerunt
penitus annullata et revocata. Ergo quomodo poterat dicta concessio ipsorum
officiorum ad regie dignitatis beneplacitum fieri? et plus quod per dominum
nostrum. regem Ferdinandum fuit mandatum quod incommendarentur eisdem
Joanni Henrico et Jacobo fratribus in solidum dicta officia et non quod eis con-
cederentur ad regie dignitatis beneplacitum, ex quo ut in precedenti capitulo
et folio declaratur regia dignitas domus Aragonum nunquam moritur, et ni-
hilominus fuit alias revocata ut prefertur nec etiam minus poterat candem as-
sigenationem ad regie dignitatis beneplacitum concedi rationibus et respectibus
iam dictis. Et quod hoc sit verum ecce quod heredes dicti quondam Joannis
Henrici percipiunt dictam, assignationem quam dictus Jacobus solus deberet
illam percipere tanquam in solidum cum mortuo et non dicti heredes ex quo
mortuo dicto Joanne Henrico quo ad cum extincta fuit et est ipsa gratia, alias
in eternum et de herede in heredem dicta assignatio restaret in preiudicium et
derogationem regiarum regaliarum constitutionum capitulorum et pragmati-
carum regni. |

62. Su queste vicende cfr. infra in « Secretia Castri Regalis».

f 69

f 69v

f 70

In perpetuum

f 7ov

£f 71

LUCA DE BARBERIIS

Assignatio oz. xXxX Joannis Antonii Romano baronis terre Chisaro de-
scendentis ex recta linea a Christoforo Romano primo acquisitore super ca-
bella serici crudi dicte secretie Messane in qua habuit illas assignatas in feudum
sub militari servitio in excambium cabelle gisie aliame iudaice dicte civitatis.
Et quomodo et qualiter dictus Joannes Antonius tenet et possidet dictam an-
nuam assignationem quere in f° ... in presenti informatione in capitulo quod
incipit cabella gisie et invenies formam provisionis huiusmodi assignationis.
Oz. KXXXX. |

Multe alice assignationes abolite fuerunt ob mortem cas possidentium in
maximam reddituum quantitatem. ||

Salaria dicte secretie Messane que extant ad pre-
sens ordinarie solvi solita cum gravitiis ordi-
nariis et stipendia infrascriptorum

videlicet

Salarium secreti Messane | OZ. LX
Salarium iudicis dicte secretie oz. IMI
Salarium magistri notarii dicte secretie OZ. XVII
Salarium magistri credenzerii dicte secretie OZ. XX
Salarium notarii et credencerii totius magistratus OZ. XII
Salarium alterius notarii et credencerii OZ. XII
Salarium credencerii dohane maris OZ. VINI
Salarium dohane matris et terre OZ. VI
Salarium credencerii cabellarum novarum et tareni | oz. vi
Salarium imballatoris totius secretie OZ. XII
Salarium massarii ipsius secretie OZ. X
Salarium guardiane ipsius secretie OZ. VI
Salarium alterius guardiani OZ. VI
Salarium alterius guardiani OZ. INI
Salarium alterius guardiani oz. I
Salarium alterius guardiani oz. III
Salarium alterius guardiani oz. I
Salarium alterius guardiani oz. IM
Salarium alterius guardiani OZ. III
Salarium dohane terre OZ. IMI
Salarium alterius guardiani dohane terre oz. IM ||

Salariam in vim assignationis Bernardini Rizo magistri

notarii officii magistrorum rationalium ad eius vitam

quod consequitur quolibet anno super iuribus dicte

regie secretie OZ. XXKX
Salarium notarii conficientis apocas Oz. Il

LIBER DE SECRETIIS

De solutis pro cartha et pagina Oz. II

De solutis pro serico | OZ. — tr. XXIII
Salarium comitis regalis ® OZ. IMI

De solutis pro alia elemosina cerei OZ. IM

Stipendium castri palacii ciusdem civitatis Messane cum

duodecim sociis computato portario deputatis ad cu-

stodiam dicti castri videlicet castellano ad rationem

oz. xVI et dictis decem servientibus ad rationem

oz. IM tr. xxm° pro quolibet, sunt in totum OZ. LXVI
Stipendium, castri Mactagrifonis ipsius civitatis videlicet

castellano oz. xxmm°", cappellano oz. m tr. xvi, ser-

vientibus ad rationem de oz. mn et tr. xxun° pro

quolibet sunt in totum OZ. LXXXXVIl tr. XII
Stipendium castri Melacii quod solvitur super pecuniis

secretie Messane videlicet castellano oz. xx viceca-

stellaino oz. vi, cappellano oz. Im tr. xvi, servien-

tibus deputatis ad custodiam dicti castri ad rationem

oz. IM°* tr. xxmm° quolibet anno sunt in totum oz. CXX tr. VI
Summa summarum suprascripti exitus est OZ. DCCXXXXI tr. Il
finis ||

SECRETIA CATHANIE

Informatio omnium cabellarum et iurium secretie
clarissime civitatis Cathanie introitus et exitus
illius dictarumque cabellarum et membrorum
‘alienationum et salariorum regiorum officialium
dicte secretie.

Et primo videlicet

Cabella vini intus menia civitatis Cathanie que est trium quartuchiorum pro
quartaria de vino quod venditur ad minutum per tabernas ®, antiquitus
redditus erat oz. ... nunc vero quantumcumque dicta cabella secundum
qualitatem temporum recipit augmentum et diminutionem in iuribus suis
nec non ct propter varias concessiones et gratias quas fecit dominus rex
Alfonsus et alii reges nonnullis personis faciendo exemptas tabernas que
erant de membris melioribus dicte cabelle et propter alienationem et con-

63. Il comandante delle regie galee. trovano nel nostro testo, si veda: «cabella

64. Il Barberi tornò sull’argomento: CVD caxie vini ex vinea Nessime Cathanie »; « vi-
354. Ivi si rileverà come dall’unica gabella se nee di la Picania» sempre in CVD 355 e
ne fossero in seguito formate altre, che man 356. Per la gabella del casale di Mascali cfr.
mano venivano vendute. Oltre quelle che si CVD 358.

f 72

f 72v

f 73

LUCA DE BARBERIIS

cessionem cuiusdam notabilis membri ciusdem cabelle sciliscet de vino quod
venditur extra menia et in casali Mascallarum, reddit quolibet anno liquide

pro curia untias

OZ. CKXMI tr. XXI gr. VI[n]

Cabella tareni dicte secretie cum, membris suis antiquitus redditus erat oz. cen-
tum, nunc vero licet ad presens propter maliciam temporis et pauca ne-
gocia que sunt in civitate Cathanie reddit quolibet anno liquide pro cu-

ria

OZ. CXX

Cabella maltillecti 5 que longo tempore possessa fuit per illos de Platamone
ex concessione domini regis Alfonsi antiquitus redditus erat oz. Ccxxx et
noviter redempta per curiam valet redditus annualis liquide pro curia

OZ. CL |
Ius census nove cancellarie OZ. I
De proventis ex pretio venditionis vinearum OZ. III
Ex iure tracte biscoctorum oz. — tr. XX
Ex furtivis 9 I Oz. IM tr. XV
Ex censu tonnarie sive thoni Sancti Calogeri Oz. — tr. XV

Nota quod super cabella maltillecti regia curia habet et consequitur red-
ditus tantum oz. cL de primis introitibus, et corpus dicte cabelle est universi-
tatis quam ab antiquo tempore possedit, de qua possessione non apparet pri-

vilegium nec aliqua alia scriptura.

Summa antiqui introitus erat oz. ...

Summa summarum, presentis temporis est liquide pro curia oz. CCCLKXX
tr. xXI gr. vi nam alie pecunie ad complimentum oz. 403 tr. xm solvuntur

pro certis gravitiis ordinariis. ||

Salaria

officialium dicte

sectetie cuîn stipendio

castri Ursini dicte civitatis cum una tantum as-

signatione

Salarium secreti dicte secretie
Salarium credencerii
Salarium. notarii dicte secretie
Salarium porterii

OZ. XXINI
OZ. VI
OZ. HI
OZ. HI

Stipendium castri Ursini dicte civitatis Cathanie videlicet
castellano oz. xxx, vicecastellano oz. vi, cappellano oz. vi,

65. Conosciamo la pandetta di una « ca-
bella mantillecti » a Caltagirone, e da essa ri-
caviamo come l'imposizione colpisse vari ge-
neri commestibili: cfr. G. ZancHI Statuti della
città di Caltagirone (Caltagirone 1909) 40. La
gabella catanese potrebbe essere stata dello
stesso contenuto: in realtà il termine, giun-

toci in differenti versioni (mantillecti, martil-
lecti, maltellecti, maltulletti) non mostra una
chiara etimologia.

66. Si riferisce alle composizioni pecu-
niarie per le esportazioni o importazioni ope-
rate di contrabbando o da altri introiti derivati
dalla repressione di quella attività

dò

LIBER DE SECRETIIS

bombarderio oz. vI et tr. xv, servientibus computato por-

tarlo et muratore oz. LXI tr. xx. Et sic summam capiunt oz. CXXI tr. XX
Et annuali ordinaria reparatione OZ. III
Assignatio domini Hieronimi La Rosa tanquam cappellani

cuivsdam altaris iurispatronatus intus maiorem ecclesiam

dicte civitatis Cathanie OZ. XII
Summa summarum totius presentis exitus est oz. CLXXIII tr. XX. ||

Cabella biscocti.

Cabella sepi.

Cabella cannapis.

Iste tres cabelle sunt regie curie et quando fiunt extractiones dictarum re-
rum a civitate Cathanie regia curia habet pro quolibet cantario tr. 1m sciliscet
de dictis mercantiis et rebus non extrahuntur de dicta civitate frequenter. Et
ideo raro de illis habet introitus et iura perveniunt.

‘Tonnaria Sancti Calogeri usque ad mare di Langluni que concessa fuit ad
beneplacitum per dominum regem Alfonsum commendatori dicte commende
Sancti Caloyeri cum responsione noviter tarenorum. quindecim de iuribus dicte
regie secretie, antiquitus reddere solebat oz. ... et nunc reddit oz. ...

Notandum est quod omnia beneplacita concessa per retroreges et preser-
tim per dominum regem Alfonsum per pragmaticam in vim legis perpetue va-
lituram et per instructiones et provisiones quondam domini regis Joannis fue-
runt penitus revocata ct annullata ut patet in parcita que incipit assignatio ad
vitam in presenti informatione notata f° 80. Ergo concessio dicte tonnarie facta

‘prefato commendatori ad regium beneplacitum extincta est et ipso iure nulla.

Et plus advertatur et bene quod verus census dicte tonnarie fuit et erat untia-
rum quinque solvendarum dicte regie secretie quolibet anno, exinde quon-
dam Perius Vacca olim commendator dicte comende virtute cuiusdam || regie
provisionis habuit gratiam et relaxationem quo ad eius vitam tantum et non
ultra de dicto censu, set ut tantum solveret quolibet anno dicte regie secretie
tarenos XV census pro dicta tonnaria. Mortuo vero dicto Perio Vacca regia
curia a die eius mortis in antea debebat consequi totum integrum ius dicti
census oz. quinque et non tarenos quindecim: quos secreti dicte secretie po-
nunt in introitu eorum computorum officio presentatorum. Ideo secreti pre-
teriti tenentur de proprio cidem regie curie. Et nihilominus provideatur quod

regia curia predicta recuperet dictum eius integrum censum oz. quinque. ||

Cabelle ab antiquo alienate sunt ut infra
videlicet
Cabella decime musti communiter redditus est. OZ. LKXXX
Cabella mercimonii reddit OZ. XXV

II ACTA ITALICA: 5.

f 73v

£ 74

f 74V

f 75

f 75v

LUCA DE BARBERIIS

Cabella herbagiorum reddit OZ. XV
Cabella merci reddit oz. II
Cabella farine Oz. I tr. X
Cabella tegularum communiier reddit OZ. V
Cabella tintorie reddit Oz. II
Cabella iarrecte 9° communiter reddit OZ. XXXV
Cabella viridarii Chifali reddit OZ. XXX
Cabella scannature muntorie reddit OZ. I tr. XV
Cabella quartararum reddit OZ. — tr. XV
Cabella mirtus reddit OZ. — tr. XV
Cabella cuniculorum 98 OZ. — tr. VI
Cabella lini oz. — tr. #Y
Cabella fori mensis augusti reddit ds X
Cabella castanearum reddit oz. VII
Cabella scannarie magne reddit OZ. LX
Cabella dohane reddit OZ. LKXXX
Cabella victualium communiter reddit OZ. LXXXX
Cabella nemoris seu glandium reddit OZ. XXXV
Iura censualium redditus communiter est OZ. LXXXX
Introitus mastratici Mascallarum cum affidamento et aliis iuri-

bus communiter est OZ. X
Cabella statere redditus communiter est OZ. XII |
Cabella bilantie redditus est da, —

Iste xx1mo* cabelle possidentur per ecclesiam cathaniensem ab antiquo ex
concessione illustris comitis Rogerii enormandi regis primi acquisitoris Sicilie.

Cabella vini iudeorum ad minutum.

Cabella vini empti pro usu iudeorum.

Cabella iocularie.

Cabella sete vocata lu manganello.

Iste quatuor cabelle ab antiquo possidebantur per monasterium Sancte Ma-
rie de nova luce ex concessione de eis sibi facta per dominum regem Marti-
num virtute sui privilegii dati Cathanie in anno 1392 XV indictionis quod in
registris dicti anni non invenitur. In anno vero 1403 f° 136 apparet privilegium
dicti domini regis Martini cum inserto tenore nonnullorum capitulorum ab
olim factorum et ordinatorum infra dictum monasterium et iudaicam dicte
civitatis Cathanie in quibus quidem capitulis comprehenduntur omnes predicte
quatuor cabelle cum declaratione summe et quantitatis carum reddituum et
iurium, que capitula fuerunt per dictum dominum regem pro salute cius anime
animarumque predecessorum suorum approbata et confirma:a. |

67. <Giarretta > veniva chiamata la barca 68. Relativa all’arte del cotone, si pagava
con cui si effettuavano i traghetti. anche a Naro e a Licata.

LIBER DE SECRETIIS

Cabella gisie iudeorum dicte civitatis ab antiquo possidebatur per quon-
dam Joannem de Richari heredem quondam Golini Richari de dicta civitate
ct antiquitus redditus erat oz. XX et perquisitis titulo et concessione huiusmodi
cabelle nunquam fuit inventum privilegium aliquod sive scriptura et iam alias
fuit mandatum dicto Joanni ut ostenderet titulum dicte concessionis et asse-
ruit candem cabellam tenere et possidere prout illam tenebant sui antecessores
iuxta assertam informationem olim habitam a secreto dicte secretie. ||

Cabella tertie dohane civitatis Cathanie ® pro qua ut dicitur solvitur ius
granorum decem pro untia a personis terrarum et locorum rendabilium pro
rebus et mercibus eorum, antiquitus possidebatur per quondam Fridericum
de Salvagio ex concessione de cabella ipsa sibi facta ad eius vite decursum per
quondam dominum. regem Martinum, et exinde dictus Fridericus illam ven-
didit quondam Nicolao de Paternione tunc secreto dicte civitatis virtute con-
tractus facti manu notarii Petri de Laquila civis eiusdem civitatis dictusque
quondam Nicolaus ut asserebatur habuit a dicto domino rege Martino de
huiusmodi cabella ampliationem et confirmationem. Et postmodum habuit
ipse Nicolaus illam confirmatam a domino rege Alfonso die XII° octobris
1423 in castro novo Neapolis, que provisio refertur ad privilegium ipsum do-
mini regis Martini. Exinde vero dictus Nicolaus de huiusmodi cabella dona-
tionem. fecit Antonio de Paternione eius filio et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus in feudum sub militari servitio vigore instrumenti
notarii Petri de Pistono notarii dicte civitatis celebrati Cathanie die XXI martii
Il indictionis 1423, qui quidem Antonius habuit confirmationem dicte cabelle
a domino rege Alfonso pro se et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus in perpetuum sub dicto militari servitio vigore privilegii dicti
domini regis dati Panhormi XXVII septembris 1424. Et ultimo loco dictus
Antonius habuit de huiusmodi cabellam confirmationem et investituram a
quondam archiepiscopo panhormitano tunc presidente in regno registratam
in secundo libro anni 1453 f 619, que cabella redditus est oz. xxx. Dicta vero
cabella tertie dohane venit in posse quondam Joannelli de Paternione filii quon-
dam, Alfonsi et in cancellaria nulla apparet investitura patris nec filii. Et mortuo
dicto Joannello interfecto per populum terre Ferule, Francisca de Paterno eius
uxor || relicta, tanquam mater et tutrix Alfonsi de Paternione eius filii et dicti
quondam Joannelli, tam ob mortem dicti eius patris quam ob mortem catho-
lici domini nostri Ferdinandi regis de dicta tertia dohane a don Joanne de Luna
preside cepit investituram die XXII° decembris V indictionis 1516 notatam
in libro dicti anni f 395 et iuravit reddere oz. x.

69. Cfr. CVD 309. L'informazione si Secrezie riprova come tutta l’opera fosse in
ferma al 1513: il fatto che il Barberi abbia ag- attesa di sistemazione. Su ciò cfr. Introduzio-
giunto le ultime notizie al manoscritto sulle ne II 4 xxv.

In perpetuum

f 76

In perpetuum
in feudum

f 76v

£ 77

£ 77v

LUCA DE BARBERIIS

Notandum est et bene advertendum quod privilegium dicti domini regis
Martini concessionis ipsius cabelle facta ad vitam dicti Friderici Salvagio non
apparuit in registris dicti domini regis registratum nec apparebit in cternum,
nec etiam apparet aliqua provisio regia aut viceregia de licentia data dicto Fri-
derico vendendi cabellam eandem in perpetuum et pro heredibus, cum sit
illam ad vitam tenebat ut in provisione dicti domini regis Alfonsi inserta de

verbo ad verbum in dicta ultima investitura clare declaratur, nec etiam ap-

paret provisio dicti domini regis Martini confirmationis et ampliationis post
candem venditionem, ipsius cabelle factam dicto quondam Nicolao emptori:
nam perquisitis diligenter registris dicte regie cancellarie tempore dicti domini
regis Martini nec non annorum 1423 et 1424 non inveni dictum privilegium
nec ipsas regias provisiones in capitulo mentionatas. Ideo opus est ut iniun-
gatur parti candem cabellam in presentiarum possidenti quod ostendat privi-
legia dicti domini regis Martini et provisionem licentie concesse dicto Fride-
rico Salvagio vendendi dictam cabellam et omnia alia privilegia et provisiones
in capitulo contentas et contenta pro cautela et declaratione regie curie, que
alias perquisita et nunquam fuerunt inventa neque inveniuntur. Et propterea
dico quod regii officiales ad quos spectet tenentur ad interesse ipsius regie curie.

Summa reddituum cabellarum et iurium secretie Cathanie alienatarum ab
antiquo per retroprincipes est OZ. DCXXXXII tr. XVI. ||

Cabelle et membra regie secretie Cathanie alie-
nate per dominum regem Alfonsum n

Cabella seu membrum vini quod venditur extra menia per totum terri-
torium civitatis Cathanic antiquitus redditus erat oz. cxv.

Cabella casalis Mascallarum redditus erat oz. x, in presentiarum vero dicta
cabella vini quod venditur extra menia redditus annualis est oz. c et cabella
ipsa Mascallarum reddit annuatim oz. cc; que due cabelle nunc possidentur
per don Guillelmum de Monte Catheno comitem Adernionis etc. tanquam
heredem et succedentem ex quondam Joanne de Monte Catheno eius bisavo,
item ex Guillelmo Raymundo eius avo et ex Joanne Thomasio eius patre et
reddunt dicte due cabelle anno quolibet oz. ... || |

Notandum est quod quondam Joannes de Monte Catheno antiquus habe-
bat et recipiebat ad vitam indeficienter et secure annuatim florenos mille auri
de Aragonia in regno Aragonum super certis dirictibus et iuribus regiis do-
minusque quondam rex Ferdinandus pater domini regis Alfonsi assignationes
atque solutionem illorum sibi proinde permutasset in isto Sicilie regno in quo
aliquibus annis illas recepit super pecunia secretiarum Sicilie, et succedentibus
regiis necessitatibus dictus quondam habuit permutationem dictorum. mille
florenorum super iuribus tractarum dicti regni, ampliata et extensa dicta as-

sb;

LIBER DE SECRETHS

sionatio in persona unius eius heredis ut in privilegio dato in obsidione Bo-
nifacii VIII ianuarii 1421 patet. Exinde dictus Joannes de dictis mille florenis
pro se et dicto uno eius herede habuit aliam permutationem super cabella do-
morum secretie civitatis Nothi quantumcumque redditus ipsius cabelle non
ascenderet ad summam eandem de qua merito se contentavit ut etiam patet
in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato in castro novo Neapolis XXX
aprilis 1423 inserto in infrascripto privilegio registrato in libro anni 1425 fè 102.
In alio vero libro anni 1423 f? 275 apparet alia provisio dicti domini regis data
Neapoli II° octobris II° indictionis 1423 cum exequutoria Nicolai Speciali tunc
in regno viceregis, data Panhormi VI° februarii indictionis predicte et in dicto
folio continens in effectu per hec verba videlicet: « Quum pridie concesseri-

‘mus et assignaverimus magnifico Joanni de Monte Catheno militi suisque he-

redibus et successoribus certis iustis causis rationibus et considerationibus ac
motivis ad id inducentibus mentem nostram et presertim in excambium flo-
renorum mille de auro de Aragonia ad quos anno quolibet nostra curia tene-
batur super cabella domorum terre Nothi etc. ut in privilegio continetur »
etc., ad que verba regius fiscus allegare debet quod diu regia curia super huius-
modi concessione in pra et pro heredibùus mirum in modum decepta
fuit et est ex quo ut clare videtur ex errore || regii secretarii qui tunc erat pro-
cessit, nam dictus quondam dominus rex nunquam fecit eandem concessionem
dicti redditus florenorum mille cidem Joanni et suis heredibus in perpetuum
videlicet sibi et uni suo heredi tantum. Et quod hoc sit verum; in uno eodem-
que tempore et anno dictus quondam Joannes virtute regii privilegi predicti
dati II° octobris II° indictionis 1423 et exequutorie dicti Nicolai Speciali re-
gistrate in libro 1425 et f 102 clare constat et videtur dictum quondam Joan-
nes pro se et uno suo herede tantum habuisse dictas cabellas vini forensis Ca-
thanie et vini Mascallarum pro oz. cxxv redditus et non pro heredibus in per-
petuum: et ad clarificationem veritatis per calendaria temporum clare videtur
fuisse de dictis duabus cabellis eidem Joanni et uni cius tantum heredi provi-
sum et non pro heredibus in perpetuum ut prefertur, quod privilegium con-
cessionis perpetue ipsarum cabellarum de quo in huiusmodi provisione regia
fit mentio nunquam apparuit nec in eternum apparebit. Et quod hoc etiam
sit verum, ecce quod in annò 1460 f° 181 apparet privilegium domini regis
Joannis confirmationis cuiusdam asserti privilegii dicti quondam domini regis
Alfonsi dati Neapoli II° aprilis Ile indictionis 1443 ampliationis dictarum dua-
rum cabellarum facte Guillelmo Raymundo de Monte Catheno tanquam filio
et heredi dicti quondam Joannis et suis heredibus et successoribus in perpe-
tuum, de qua habuit exequutoriam a quondam Joanne de Moncayo tunc vi-

cerege datam Cathanie XXIII novembris VIII indictionis 1460 f® predicto 181.

Et nihilominus perquisito repertorio et registro regie cancellarie dicti anni 1443
et certorum annorum ante et post nunquam inveni dictum privilegium regis
Alfonsi nec exequutoriam ullam viceregiam ut decet. n se

f 78

f 78v

f 79

LUCA DE BARBERIIS

Advertatur etiam ad datam dicti primi asserti privilegii perpetue conces-
sionis dictarum cabellerum facte dicto quondam Joanni et suis heredibus que
fuit anno 1423 Il° octobris II° indictionis quod nunquam fuit inventum || nec
invenietur in registris. Nec non et ad datam alterius privilegi concessionis
ipsarum cabellarum facte dicto Joanni et uni suo heredi tantum cum exequu-
toria dicti viceregis Nicolai de Speciali que est in anno 1425: nam si primum
privilegium ipsius perpetue concessionis verum, est et perfectum erat et solem-
nitatibus ordinariis adimpletis, non erat opus inde ad annos duos obtinere aliud
privilegium pro se et uno herede et amictere perpetuam concessionem. Et
istis et aliis rationibus sua die etc., ille qui in presentiarum possidet dictam. ca-
bellam male fidei possessor est. Et ideo cogatur ad ostendendum predictum
originale privilegium dicti domini regis Alfonsi ampliationis perpetuo ad he-
redes et exequutoriam viceregiam huiusmodi privilegii. ||

Assignationes exemptiones et franquitie facte per
dominum regem super cabella vini secretie Ca-
thanie de tabernis que erant regie curie et nunc
segregate et dismembrate a dicta secretia

Andreas de Castellis quondam habuit ex venditione et concessione sibi facta
per dominum regem Alfonsum pro oz. cL franquitiam et exemptionem ca-
belle vini suarum vinearum. pro se et suis heredibus in perpetuum de vino quod
venditur ad minutum in suis tabernis cum privilegio dato Panhormi... XIII
indictionis 1421. Et perquisito registro dicti anni non inveni privilegium pre-
dictum. I Oz. xv.

Quondam Baptista de Platamone habuit a dicto domino rege Alfonso
exemptionem. et franquitiam cabelle vini videlicet a solutione iuris trium quat-
tuchiorum dicte cabelle vini ex quovis vino in tabernis suis usque ad oz. x an-
nuatim in perpetuum sibi et suis heredibus legitimis et naturalibus ut patet in
privilegio dato in civitate Yscle die INI februarii 1433 cum exequutoria vice-
regia data Panhormi primo aprilis XI indictionis registrato in libro dicti anni
1433 f° 147. Oz. x.

Quondam Aloisius de Alferio gener quondam domini Antonii de Alexan-
dro habuit illam franquitiam cabelle vini concessam alias eidem Antonio de
Lixandro pro se et suis heredibus in perpetuum super vino quod vendebatur
ad minutum in suis tabernis cum privilegio dato Yscle XVIMI martii XI in-
dictionis 1433 usque ad summam oz. xv confirmatam exinde cidem Aloisio
eius genero et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus super
vino suarum vinearum vendendo in tabernis Cathanie ut patet in privilegio

20.

LIBER DE SECRETIIS

dicti domini regis dato Neapoli XV iunii VIII indictionis 1445 registrato in
libro anni 1444 f° 481. Oz. xv. ||

Heredes quondam Joannis de Vitellino habuerunt exemptionem dicte ca-
belle de vino vince sue site in contrata Licadie quod venditur in suis tabernis
dicte civitatis Cathanie sibi et suis heredibus in perpetuum concessam cum
privilegio dato Drepani III° martii III° indictionis 1424. Et perquisito in re-
gistro dicti anni non inveni dictum privilegium nec exequutoriam aliquam.
Quod ius redditus est circa Oz. VI.

Monasterium Sancte Marie de nova luce habuit ex concessione regia anno

quolibet super vino quod venditur ad minutum in suis tabernis ex suis vineis
anno quolibet in perpetuum oz. tres cum privilegio dato Capuane Neapolis
XXI martii VI indictionis 1443 f° 20 donec in regulari observantia perdura-
verit. |

Monasterium predictum Sancte Marie de nova luce de Cathania habuit
super cabella vini dicte civitatis anno quolibet in perpetuum ex provisione
domini regis Alfonsi pro emenda cuiusdam Biblie” quam habuit serenissimus
quondam dominus rex Martinus a dicto monasterio oz. x de summa oz. xX
sibi in excambium et satisfactionem dicte Biblie concessarum dicto monasterio
annuatim super secretia Cathanic per dominum regem Ferdinandum ex pri-
vilegio dicti domini regis Alfonsi dato Messane XXVII maii XIMI indictionis
1421, vigore cuius dictus dominus rex Alfonsus voluit et mandavit quod in
satisfactionem et excambium dicte Biblie et dictarum oz. xx concessarum per
dictum dominum regem Ferdinandum tantum assignarentur sibi dicte oz. xn
quas dictam, Bibliam valere existimavit. Oz. XI.

Item pro luminariis ordinariis dari solitis super dicta secretia ecclesie Sancte
Agathe de Cathania et monasterio Sancte Marie Annuntiate ordinis carmeli-
tarum dicte civitatis anno quolibet... 2. ||

Onera ordinaria que solvuntur de redditibus epi-
scopatus civitatis Cathanie

Monachi XVII cun lu priolu lu quali havi oz. xv et li altri

oz. X pro quolibet sunt in summa I OZ. CLXXXXV
Item lu iudichi OZ. X
Item lu recvuri OZ. XX

mo. La sorte di questo codice ci è ignota. 71. Per completezza di informazione cfr.

Da informazioni verbali ci risulta che essa è CVM 533 («planca in Cathania») e 534 (« di-
rimasta sconosciuta agli studiosi che ne hanno chituria prima cabelle caxie vini, cabella ta-
fatto ricerca. — reni Cathanie»).

f 79v

In perpetuum

f 80

f81I

LUCA DE BARBERIIS

Item lu magistro notario oz. III
Item lu procuraturi di lo dicto episcopatu. | Oz. VI
Item lu advocatu OZ. VI
Item lu notario di lo porto I I OZ. VI
Item lo guardiano di la porta di la Dechima cum la porta
di Yachi chi recoglino li dohani I | oz. II
Item lu statioto ?2 te Oz. INI
Item lu procuraturi seu collecturi chi recogli li victuagli p
li censuali ultra lo sopra dicto oz, VII tr. XV
Item lu credenceri di la scannaria circa Oz. — tr. XX
Item a la universitati et notari anno quolibet per rividiri li I
limiti et lu terra Jaci OZ. VII tr. XV
Item lu guardiano di lo Bosco ‘oz. INI
Item li guardiani di la Scaffa © n a | Si E.
Item per chira ordinaria cum la candilora OZ. XX
Item per oglo et lampi. 000000 OZ. V
Item per lo salario di lo Malingreri | OZ. IMI
Item per spisa di xarti per reparationi di li barchi seu jar
recta cum, reparationi di ponti circa | OZ. XX ||
SECRETIA MELIVETI ET GAUDISII
Informatio omnium cabellarum et iurium secretie
civitatis et insularum Meliveti et Gaudisii in-

troitus et exitus illius dictarumque cabellarum
et membrorum alienationum ac salariorum re-
giorum officialium dicte secretie

Et primo videlicet
In'eadem sceceretia civitatis et insule Meliveti sunt
subscripte cabelle
videlicet
Cabella caxie 3 et ponderis dicte civitatis antiquitus redditus erat annuatim

pro curia Oz. XXXX nunc vero currente anno 1506 regnante catholico et in-
victissimo domino rege Ferdinando redditus est OZ. LXXXXII tr. XX

72, Il seguito del testo ci dispensa da una particolare gabella. Muovendo dall’osserva-

più approfondita ricerca sulle competenze di
questo funzionario.

73. A sè stante la specificazione < caxie >
non può condurre alla identificazione di una

zione che il vocabolo <caxia> si riferisce
evidentemente alla «caxia ubi asservatur pe-
cunia» (C. Du Canc Glossarium mediae et
infimae latinitatis II, Graz 1954, 245), note-

LIBER DE SECRETIIS

Redditus feudorum viridariorum censualium et ter-
ragiorum

Dicta feuda viridaria censualia et terragia que sunt de membris dicte regie
secretie antiquitus redditus annualis erant oz. 351 tr. 25, nunc vero reddunt
de liquido OZ. D.

Que feuda et alia sunt hec videlicet:

Feudum Benhyrrad reddit liquide OZ. XXXVII tr. X

Feudum di lu Fideni OZ. XXI tr. XX
Viridarium vocatum di Hayncay OZ. X

Viridarium. Sancti Michaelis OZ. VII tr. XX
Viridarium Talmulfar oz. Vl tr, Il
Viridarium. Thanachile OZ. VI

Viridarium Talmichasca OZ. X tr. XX

Viridarium vocatum Ychusira oz. VII tr. XXI gr. [vm] ||

Notandum tamen est quod vestra catholica maiestas suo cum privilegio
dato in civitate Burgorum ultimo ianuarii XV indictionis 1512 de quo vice-
regia emanavit exequutoria data Messane XXVII maii eiusdem indictionis et
anni notata in registris cancellarie rationum libro anni XV indictionis 1511
fo 287, concessit priori, fratribus et conventui Sancte Marie de gructa ordinis
predicatorum insule predicte Meliveti corumque in perpetuum successoribus
salmatas sex terre laborate in contrata et possessione regia sive feudo vocato
Fiden et salmatas tres in contrata et possessione regia sive feudo nuncupato

Bingiurad sicuti in ipsis continetur

Viridarium vocatum lu Girgenti reddit
Census viridarii et terrarum vocatarum di Hiribacat

remo che in senso traslato esso passò ad in-
dicare «tributa et vectigalia ». Lo stesso Du
Cange cita in proposito quel passo del Chro-
nicon Siculum ove si dice che Federico d’Ara-
gona per le necessità di guerra «imposuit in
ea insula Siciliae cassiam unam, dictam cas-
siam propter guerram» (cfr. R. GREGORIO
Bibliotheca cit., 212); si parlerà infatti di uno
«ius caxie propter guerram»: cfr. De Vio
Felicis et fidelissimae utbis panornitanae privi
legia (Panormi 1706) 145. Altre volte però
l’accenno alla < caxia > indica qualsivoglia ga-
bella appartenente al regio fisco: oltre ai nu-
merosi esempi che si possono riscontrare nel
nostro testo cfr. De Vio Felicis et fidelissimae
urbis cit., 72 e 73; L. BIANCHINI Storia econo-
mica cit., 217 (pur sembrandoci che quest’'ul-
timo non abbia esattamente interpretato il

OZ. VII tr. XXVI gr. X
OZ. I

documento a pagina 72 del De Vio). Risalen-
do poi dal Capitolo CDXCIV di Re Alfonso
ad una Prammatica dello stesso Alfonso (cfr.
Regni Siciliae Pragmaticarum Sanctionum I, Ve-
netiis 1582, ed. R. RAMONDETTA, 221) la ga-
bella della < caxia > si intenderebbe identica a
quella del tarì e il La Mantia, se non abbiamo
frainteso il suo pensiero, intende < caxia >
come sinonimo di gabella < possessionum >
(cfr. G. LA MANTIA Le pandette cit., xLvuI
n. 3); egli però chiama altrove cabelle < caxie >
le gabelle nuove. Richiamando come fosse
chiamata ancora <caxia > < tout court> la
gabella sugli schiavi e schiave, dovremo in
definitiva ripetere che ove l’espressione
<caxia > o <cabella caxie> non sia seguita
da un genitivo una identificazione precisa ri-
sulta impossibile.

f 8Iv

f 82

f 82v

LUCA DE BARBERIIS

Census viridarii magni di Hirilbacat
Census terragiorum di lu Charicu
Ius territorii vocati Taburcza
Introitus animalium extractorum a dicta insula
Ius terragiorum in frumentis

Ius terragiorum in ordeis

Ius thumini

Ius cuctonis

Ius coiraminis

Ius lini

Ius census terrarum tintorie
Censualia minuta reddunt

Ius cabelle Petrelongue

Ius tractarum bestiarum

Ius biscocti

Ius ancoragii

Ius Maurorum de riscapto

OZ,
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ,
OZ.
OZ,
OZ,
OZ.
OZ.
OZ.
OZ,
OZ.

XXX

Xx
I |!
I
I

tr. xIl

tr. VI

tr. XVII

tr. XX gr. XII
tr. XII

tr. XV

tr. XX

t. X

tr. XII gr. X

tl. X

tr. VI

Summa summarum antiqui introitus erat OZ. CCCLXXXX tr. XXV
Summa introitus presentis temporis est OZ. DXI tr. XXVI gr. X

Introitus insule Gaudisii

Dictus introitus insule Gaudisii est

«OZ. CC

Summa introitus secretie Meliveti et Gaudisii est oz. DCCXI tr. xxvm gr. X ||

Exitus dicte secretie Meliveti et Gaudisii cabella-
rum feudorum et iurium que sunt in posse curie

Provisiones et onera ac assignationes que solvuntur ordinarie anno quo-

libet super dicta secretia, videlicet:

Salarium castellani et sociorum
Salarium, secreti

Salarium credencerii

Salarium missi secretie
Salarium falcunerii

Salarium massarii

OZ. CCXXII
OZ. XXX

OZ. VIII

OZ. I tr. XVII
OZ. VI

OZ. Il

LIBER DE SECRETTIIS

Assignationes
Solvuntur anno quolibet pro assignatariis ut inferius patebit OZ. XXX

Solvuntur super eadem secretia pretia falconum et pascua ipsorum secun-
dum numerum eorum "4,

Onera ordinaria insule Gaudisii

Salarium secreti OZ. VI
et pro eius preheminentiis oz. va in vm secundum recollectiones
victualium. et cuctonis OZ. VII
Salarium massarii oz. II
Salarium. missi OZ. I

Summa onerum predictorum est oz. CCCXI tr. XVII |

Assignationes et gratie annuales dicte regie se-
cretie I

Assignatio oz. XI super iuribus dicte secretic civitatis Meliveti concessa
quondam Angelo Vaccaro tanquam filio et heredi quondam Pini Vaccaro et
eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum in feu-
dum sub militari servitio quas habuit a domino rege Martino in excambium
cuiusdam feudi vocati la Culea quod certis ex causis renuntiavit in manibus
regie curie, quam quidem assignationem, habuit mediantibus servitiis per cun-
dem quondam Pinum patrem dicti Angeli prestitis eidem domino regi maxime
in reducendo dictam insulam ad regium dominium tunc detentam et occu-
patam per quondam Guillelmum Raymundum de Monte Catheno et... donec
sciliscet et quousque de equivalenti excambio eidem Angelo vel suis heredi-
bus per curiam quandocumque provideretur, ut in privilegio dicti domini
regis Martini dato Cathanie XXI augusti prime indictionis 1408 registrato in
libro anni 1407 f 350; que assignatio nunc possidetur per Antonium de Fal-
zono tanquam maritum cet legitimum administratorem Catherine eius uxoris
filie et heredis quondam Petri de Vaccaro fili dicti quondam Angeli oz. x.

Ipseque Antonius dedit in dotem dictam assignationem quondam Lau-
rentio de Falzono eius filio qui cepit investituram die V° martii VIII indic-
tionis 1506 notatam in libro dicti anni fd ..., cepitque etiam investituram. ob
mortem domini regis Ferdinandi die XIII februarii V indictionis 1517 in li-
bro... © ... Et mortuo dicto Laurentio successit in dicto redditu Antonellus

74. Malta era centro di raccolta dei fal- loro nutrimento. Re Alfonso in particolare era
coni che avevano voce in bilancio anche per il appassionatissimo a questo tipo di caccia.

f 83

In perpetuum

£ 83v

In perpetuum

f 84

LUCA DE BARBERIIS

eius filius qui cepit investituram die XVIII ianuarii VIII indictionis 1520 no-

tatam in libro dicti anni f 234. |

Alia assignatio oz. x1 super iuribus dicte regie secretie Meliveti concessa
quondam Ugoni Vaccaro in feudum sub servitio militari et suis heredibus de
suo corpore legitime descendentibus in perpetuum virtute privilegii domini
regis Martini in anno 1400 quod non invenitur in registris dicti anni in ex-
cambium huiusmodi feudi di la Culea per eundem Ugonem possessi dum vixit
et exinde cidem secretie agregati. Et mortuo ipso Ugone successit in dicta as-
sionatione Joannes Vaccaro eius filius, quo Joanne Vaccaro mortuo successit
in eadem assignatione Lancea eiusdem Joannis filius et heres qui habuit con-
firmationem de dicta assignatione a quondam Joanne de Moncayo tunc vice-
rege virtute eius provisionis date Panhormi XIMI iulii X® indictionis 1462.
Exinde mortuo dicto Lancea sine filiis de suo corpore etc., successit in dicta
assignatione Chicca soror dicti quondam Joannis Vaccaro avuncule dicti Lan-
cee: que Chicca habuit assignationis ipsius investituram registratam in libro
anni 1485 et 1484 f° 284. Mortua vero dicta Chicca, Nardus Bordinus eius
maritus et tanquam pater et legitimus administrator Joannis de Bordino filii
dictorum iugalium habuit investituram de dicta assignatione registratam in
libro anni 1493 XII indictionis © 21. Et nunc assignatio ipsa possidetur per
Paulum Vaccaro tutorem dicti Joannis Bordini filii quondam Nardi predicti.

Et mortuo prefato Joanne Bordino successit in dicta assignatione Emperia
eius filia infans, que Imperia in infantili etate cxistens fuit mortua et in cadem
assignatione successit clericus don Petrus de Monbron asserens se successisse
in ‘eadem ex pacto et providentia principis ct sub hac informatione obtinuit
a domino don Ugone de Moncada vicerege de dicta assignatione investituram.
pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus datam Pa-
nhormi XVII augusti Il° indictionis 1414 notatam in libro cancellarie dicti
anni f° 321. Dictusque don Petrus cepit aliam investituram ob mortem catho-
lici regis Ferdinandi datam Panhormi XI ianuarii V indictionis 1517 notatam
in libro 1516 £ 357. Exinde vero dictus don Petrus de Monbron dictum feu-
dum ac assignationem resignavit in dotem Emporie eius || nepti ex sorore et
Antonio Xibirrasi eius marito qui ceperunt investituram de dicto iure a do-

mino comite de Monteleone vicerege die XXII° ianuarii VII indictionis 1519

notatam in libro cancellarie anni 1518 VII indictionis fd 355. se
Notandum. est quod mortuo dicto Lancea sine filiis de suo corpore suc-

cessit in assignatione ipsa dicta Chicca soror predicti quondam Joannis Vac-

caro patris dicti Lancee, cui quidem Chicce per quondam Raymundum de
Sancta Pace et Joannem Valguarnera tunc presidentes in regimine regni fuit
concessa et confirmata dicta assignatio oz. XII ad eius vitam tantum ut patet
in provisione dictorum presidentium data Cathanie primo februarii III° in-
dictionis 1484 registrata in libro sub titulo rationum 1485 III indictionis £° 115.

LIBER DE SECRETIS

Ergo si ad vitam ipsius Chicce tantum fuit sibi confirmata dicta assignatio,
quomodo illa pervenit ad Nardum et Joannem Bordinum patrem et filium,
tanquam maritum, et tanquam, filium dicte Chicce post ipsius Chicce mortem
contra formam dicte provisionis dictorum presidentium? Ideo in hoc adver-
tatur et bene. || |

Alienationes cabellarum membrorum et feudorum
ae territorierim bi peciarim terrarum faete pet
retroreges nec non per quondam dominum regem
Alfonsum et per dominum nostrum regem Fer-
dinandum.

Feudum vocatum la Culea existens in dicta insula Meliveti fuit per quon-
dam dominum. regem Joannem concessum quondam Bernardo Impax eius

vita durante ut patet in privilegio dicti domini regis dato in villa de Fagures

XV ianuarii 1472. Et recusantibus officialibus dicte insule Malte dare posses-
sionem. dicti feudi eidem quondam Bernardo ex eo quod ex fructibus dicti
feudi fiebat solutio salariorum, castellano capitaneo et ofticialibus dicte insule ”,
dictus quondam dominus rex Joannes providit et mandavit quod salaria dic-
torum officialium exolverentur ex pecuniis reddituum dicte regie secretie et
illis deficientibus, eo casu introitus dicti feudi ad solutionem dictorum. sala-
riorum. teneatur in totum aut in partem, ut patet in privilegio dicti domini
regis dato Perpiniani VIII iulii VI® indictionis 1473 de quo viceregia emana-
vit exequutoria data Panhormi VIII martii VII indictionis 1473 registrata in
libro rationum dicti anni £ 190. Exinde dictus quondam Bernardus habuit
confirmationem dicti feudi a domino nostro rege Ferdinando ad vitam ipsius
Bernardi ut patet in privilegio registrato in libro 1480 f° 16. Postmodum vero
habuit a dicto domino rege ampliationem de dicto feudo ad unum eius here-
dem quemcumque voluerit ad vitam tantum et non ultra ut patet etiam in
privilegio registrato in libro... f0 ... Et facta per cundem Bernardum electione
de huiusmodi feudo in Nicolaum Impax eius filium, idem Bernardus mor-
tuus extitit ipseque Nicolaus virtute dicte electionis habuit investituram de
feudo ipso sua vita durante registratam in libro anni 1489 f 154, quod feu-
dum tempore dicte concessionis reddebat oz. xxx nunc vero currente anno
1506 illud possidetur per dictum Nicolaum Impax in vita. Et ut ex relatione...
percepi ipsum feudum redditus est annualis ultra oz. LXXX. ||

. Notandum est quod in privilegio domini nostri regis Ferdinandi confir-
mationis dicti feudi facte in personam dicti quondam Bernardi ad vitam re-

75. Il rifiuto avviene al di fuori dell’espe- simpliciter > gli ufficiali impediscono l’immis-
rimento di una prevista legittima garenzia, ad sione in possesso del concessionario, e il Re
esempio il rifiuto della esecutoria: <sic et deve cedere.

#7,

f B4v

Ad vitam

f 85

f 8sv

Cartha gratie
redimendi

LUCA DE BARBERIIS

gistratum in libro 1480 f 16 est insertum privilegium, dicti domini regis Joan-
nis prime concessionis ipsius feudi, in quibus nulla fit mentio de predicto pri-
vilegio seu provisione dicti domini regis Joannis registrata in libro 1473 fè 190,
cum. illa conditione quod deficientibus pecuniis ordinariis dicte secretie super
fructibus dicti feudi exolverentur dicta salaria castellano, capitaneo armorum
et aliis officialibus nam. alias iam evenit casus maxime necessitatis quam habe-
bat dicta insula metu invasionis Teucrorum unde fuit opus mictere Franciscum
Patella macistrum portulanum cum barchis et navibus ac comitiva gentium
in custodia dicte insule. Et tandem regia curia de pecuniis regiis istius regni
solvit pro dicto armamento et custodia illius insule ultra... ut patet in com-
puto dicti magistri portulani tunc temporis in officio presentato. Et ideo si
dicta regia curia habebat noticiam de huiusmodi provisione seu privilegio,
redditus dicti feudi obligati et deputati erant ad salaria capitanei armorum et
omnium dictarum rerum. Et propterea dico quod in privilegio dicte confir-
mationis et ampliationis ad dictum heredem qui ad presens dictum feudum
possidet, debebaî inseri de verbo ad verbum dicta provisio pro curie cautela.
Insuper talis concessio dicti feudi virtute dicte regie pragmatice et instructio-
num. per quas revocantur omnes concessiones et beneplacita et ad regie digni-
tatis beneplacitum, que dignitas beneplaciti intelligitur ad vitam, ut in capi-
tulo quod incipit « dicta assignatio » notato in presenti informatione superius
f° 80 diffusius enarratur, nullo pacto poterat fieri maxime non facta mentione
de huiusmodi pragmatica et instructionibus ac totalis revocationis dictarum
concessionum, factarum tam per retroregem quam per eundem dominum re-
gem Joannem, et aliis rationibus sua die allegandis etc. ||

Cabella baiulationis 9.

m6. Per intendere in che cosa consistesse
tale gabella nel 1500 è bene, riteniamo, risa-
lire almeno alle fonti sveve (i Baiuli, istituiti
da Ruggero, assumevano una denominazione
già usata dai bizantini: su ciò cfr. L. GRNUARDI
II Comune cit., 85 ss). Diremo innanzitutto
che l’espressione < baiulationes > si riferiva alla
competenza in senso genetico dei Baiuli: id
loro Federico II scriveva a Guglielmo de An-
glono: «immo dum cogis eos coram te as-
sidue permanere baiulationes suas exercere non
possunt »: cfr. HurrLarn-BréHorres Friderici
secundi historia diplomatica V/2 (Parisiis 1859)
871; cfr. pure 866. In senso traslato poi < baiu-
lationes > esprimeva la rendita fiscale che de-
rivava dall’esercizio di dette competenze, ivi
comprese dunque le gabelle: < baiulatio > sa-
rebbe dunque un <genus>, <cabella> una

< species >»: cfr. HurrAarD-BréHoLiss Friderici
secundi cit., V/r (Parisiis 1857) 568 ss. Sa-
remmo pertanto propensi a credere che la
< cabella baiulationis > del 1500 dovesse com-
prendere una serie di entrate relative all’eser-
cizio di più diritti: di alcuni di essi troviamo
espliciti riferimenti in alcune pandette (cfr.
Capitoli... di Alcamo cit., 53 ss). Dalle sud-
dette entrate il Baglio ritraeva i suoi proventi:
in questo senso la < gabella di la baglia > an-
che nei Comuni feudali risultava composta
dai più diversi diritti: cfr. Capitoli... di Al-
camo cit., 90. Anche in questo caso dunque
una precisa indicazione valida per ogni terra
non può esser data. Noteremo infine che il
Du Cange rende la voce < baiulatio > come
«gubernatio, vexatio, molestia » e che il Ge-
nuardi sottolinea come detto vocabolo ve-

30,

LIBER DE SECRETIIS

Cabella barbarie seu barbe tonsozie ?”. |

Iste due cabelle possidebantur per quondam Antonium de Ysguanes et
Simonem de Mazaria ex venditione eis facta pro oz. cc per quondam Nico-
laum Speciali et Joannem Olzina regios commissarios cum carta gratie redi-
mendi quandocumque vigore contractus facti manu Andree Gazulli XXI°
maii XV indictionis 1437, deinde quondam Petrus de Busco in dictis cabellis
habuit illam partem et locum quam et quem habebat dictus quondam, Simon
de Mazaria qui illas sibi cessit et solvit medietatem dicti precii sciliscet oz. cen-

tum, virtute regie litere date Caete V° novembris 1437 inserte in litera vice-

regia data Panhormi VI decembris prime indictionis continentis concessionem
officii secretie ad cius vitam. Exinde mortuo dicto Antonio Sguanes, Goffridus
Sguanes eius filius donavit et in locum suum posuit Tristayno de Yvara et
Clare eius uxori sorori dicti Goffridi illam partem quam habet super cabella
baiulie pro debito oz. LI ad quas ipse Goffridus ipsis iugalibus tenebatur certo
modo, ut clare patet per contractum factum manu notarii Luce de Xillato de
Malta die V° aprilis VI* indictionis 1473 confirmatum per viceregem quondam
don Lop Ximen Durrea ut patet in provisione data Panhormi XXIII mail
dicti anni VI indictionis 1473 registrata in libro 1473 et 1472 f° 192. Et mortuo
dicto Tristaino Givara marito dicte Clare sororis dicti Goffridi sine filiis per-
venerunt dicte due cabelle penes Joannem de Yvara nunc viventem nepotem
dicti quondam Tristaini et dicte domine Clare, que Clara adhuc etiam vivit,
ob renuntiationem eidem Joanni de Yvara factam per eandem Claram de ca-
bellis predictis, de qua renuntiatione vel de quavis successione non invenitur
in registris aliqua provisio. Ideo perquiratur et videatur bene quomodo ipse
Joannes illas possidet, que quidem cabelle antiquitus tempore impignorationis
valebant redditus oz. xx, in presentiarum autem per baiulos exiguntur anno
quolibet ultra oz. cc || ut ex relatione oretenus in officio facta per don Nico-
laum de Gaudisio, magistrum Angelum de Anello phisicum, et fratrem Pau-
lum de Pellegrino constat. _ Oz. cc.

Habeatur titulus ab isto Joanne de Yinara possidente et fiat allegatio. Et
advertatur quod dicte cabelle tanti redditus extant pignorate pro oz. cc in
pecunia cum carta gratie redimendi quandocumque et quod regia curia in-
venitur esse decepta ultra dimidiam iusti pretii etc. ||

Pheudum Garexim situm et positum in insula Meliveti de membris et iuri-
bus dicte regie secretie, fuit alias per quondam dominum infantem Joannem

nisse usato in Sicilia per indicare la < camera > zione — ma che a Malta si pagava già in

o la amministrazione finanziaria, generale e epoca sveva: cfr. E. WINKELMANN Acta Im-
locale. perii cit., I 713, doc. 938. A Siracusa prima

77, È una gabella che non riscontriamo del 1296 i barbieri pagavano la < cangemia >:
altrove almeno con la stessa denomina- cfr. R. GrecoRIO Considerazioni cit., 33I.

f 86

f 86v

In perpetuum

f 87

f 87v

LUCA DE BARBERIIS

concessum quondam notario Stephano Blundo et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus in excambium medietatis feudi vocati Limbaccari siti
in territorio terre Placie, de qua quidem medietate ipsius feudi per dominum
regem Ferdinandum fuerat facta concessio eidem notario Stephano: de qua
Stephanus ipse nunquam possessionem habuit set ex quo per dictum domi-
num infantem fuerat antea donata et consignata possessio ipsius feudi domino
Joanni de Calathagirono pro oz. centum sibi debitis per regiam curiam, non
potuit dicto Stephano assignari possessio ipsius medictatis feudi ob quod dictus
dominus infans providit sibi dari dictum feudum de Garaxim cum conditione
quod non possit a suis manibus tolli aut auferri nisi prius provideatur sibi de
equivalenti excambio aut solutis tandem prius sibi dictis oz. centum pro quibus
fuit extimata dicta medietas ipsius feudi di Limbaccari communiter valere,
nec non ct cum illa recognitione annualis census et alia quacumque regie curie
facienda cum qua et prout quondam Henricus de Osa et Guillelmus de Guan-
ges et alii dictum feudum possiderunt, quam. recognitionem idem Stefanus
pro se et dictis suis heredibus coram dicto domino infante se sponte constituit
prestiturum, ut in privilegio dicti domini infantis dato Cathanie XXVIII iunii
VII indictionis 1416 registrato in libro anni 1415 f? 309. Exinde dictus nota-
rius Stephanus huiusmodi feudum. vendidit quondam Antonio Ysguanes pro
pretio oz. centum et mortuo dicto Antonio de Ysguanes successit in dicto
feudo presbyter Lancea de Ysguanes eiusdem Antonii filius. Quo presbytero
Lancea mortuo, successit sibi in dicto feudo Antonius de Ysguanes spurius
filius dicti presbyteri et per ipsum spurium dictum pheudum in presentia-
rumpossidetur. Quod antiquitus redditus erat oz. xI et nunc redditus an-
nualis est oz. XX. ||

Notandum est quod prima facie dictus quondam notarius Stephanus ha-
buit dictum pheudum pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus cum illa conditione quod non possit illa ab co vel suis heredibus tolli
nisi proviso de equivalenti excambio vel solutis sibi dictis oz. centum et cum
responsione annui census ut consueverant primi possessores. Ergo quomodo
dictus quondam. notarius Stephanus poterat dictum feudum vendere et alie-
nare dicto. quondam Antonio Ysguanes cum, sit non invenio licentiam potuisse
per ipsum notarium. Stephanum vendi dictum feudum: Et plus dato quod ven-
ditio ipsa fuisset valida et iuris ordine facta, dictus Antonius Ysguanes spurius
filius dicti clerici Lancee Ysguanes natus ex damnato coitu et non ex legitimo
corpore ut dictat privilegium dicti domini infantis prime concessionis feudi,
quomodo poterat succedere in feudo ipso? Ideo bene advertatur super his pro
interesse regie curie et etiam quod dicti de Ysguanes nunquam, solverunt nec
solvunt ius census dicti feudi cidem regie curie vel secretie ut patet in com-
puto secreti officio ‘prèsentato. Ft nihilominus nonnulli offerunt dicte regie

curie oz. CCC pro dicto feudo cum carta gratis Rene, melius esset dictum

feudum redimere et ad dictam secretiam reducere. ||

LIBER DE SECRETIIS

Pheudum vocatum, la Marza quod est de maioribus et utilioribus feudis
dicte regie secretie et de eius iuribus et preheminentiis fuit primo loco per do-
minum. regem Alfonsum venditum quondam Petro de Busco militi et suis
heredibus et successoribus in perpetuum cum carta gratie redimendi quando-
cumque pro precio ducatorum de Camera Mm tr. II qui summam, capiunt
OZ. DCI tr. XVIM gr. VII virtute instrumenti acti et dati Caete die III septem-
bris III indictionis 1440 de quo emanavit exequutoria viceregia Giliberti Cen-
telles et Baptiste de Platamone cum inserto tenore illius data Panhotmi primo
decembris III indictionis 1440 registrata in libro anni 1441 f° 181, in qua qui-
dem viceregia exequutoria fuit per dictos vicereges mandatum quod dictus
Petrus de Busco infra quatuor menses deberet ostendere cedulam thesaurarii
dicti domini regis nominati Jaimi de Anugo de receptione dictarum pecu-
niarum precii dicti feudi in officio magistrorum rationalium et conservatoris
regii patrimonii: alias elapso dicto termino possessio dicti feudi reverteretur
in posse curie non obstante quod vigore dicti privilegi et exequutorie habuis-
set possessionem predictam; et mortuo dicto Petro de Busco ab intestato nullo
sibi herede de suo corpore legitime descendente superveniente, medietas dicti
feudi pervenit in posse Paule uxoris ipsius quondam Petri ad eius tantum vite
decursum ut in narrativa infrascripti privilegi concessionis alterius medietatis
dicti feudi ad vitam infrascripti Didaci Grayera registrati in libro anni 1452
fo 290 continetur. Alia vero medietas ipsius feudi ad regiam curiam deventa
seu quesita ac devoluta fuit ex co quia dictus quondam Petrus de Busco qui
titulo emptionis dictum feudum tenebat, ab intestato nulla sibi superveniente
legitima prole decessit. Et tandem Petrus Gonzalbem de la Rua regni Castelle
oriundus et in regno illo degens qui se heredem dicti quondam, Petri de Busco
proficisse asserebatur, et quidam Petrus Valdem tanquam assertus procurator
dicti Petri Gonzalbem la Rua post obitum dicti quondam Petri de Busco pro-
curatorio nomine predicto cepit possessionem dicte medietatis feudi illamque
detinuit || per certos menses et ex quo dictus assertus heres Petrus Gonzalbem
la Rua subditus et fidelis dicto domino regi Alfonso non erat: ob quam rem
prohibentibus constitutionibus et capitulis regni et aliis iuribus, venit a pos-
sessione ipsa privandus; fuit tandem dictus assertus heres et dictus Petrus Val-
des eius procurator per dictum dominum regem Alfonsum dicta possessione
privatus, ipsaque medietas dicti feudi per dictum procuratorem occupata ut
supra, fuit per cundem dominum regem Alfonsum concessa et donata Didaco
de Grayera eius camerario ad cius vitam tantum sub feudali servitio ut patet
in privilegio dato Neapoli VINI septembris prime indictionis 1452 de quo
habuit exequutoriam a quondam don Lop Ximenem Durrea vicerege regi-
stratam in libro 1452 f? 290. Et exinde ampliata dicta medietas ipsius feudi ad
unum ex filiis dicti Didaci utriusque sexus ex suo legitimo corpore legitime
descendentem quem verbo aut testamento elegerit et in defectu filiorum de
suo corpore etc. ad vitam unius alterius heredis et successoris dicti Didaci ut
SI

II ACTA ITALICA: 6,

Car
redi

ta gratie
mendi,

Reddebat oz LX

et
OZ.
in
OZ.
tr.

f 88

nunc reddit
CCXXX et stat
pignore pro
DCCII

XVII gr. VII

f 88v

LUCA DE BARBERIIS

patet in privilegio dato Neapoli XVIII novembris prime indictionis 1452.
Et ultimo loco ipse Didacus habuit aliam ampliationem de dicta medietate
feudi ad alium filium heredem et successorem dicti cius filii per eum. eligen-
dum ex legitimo corpore descendentem, ut in alio privilegio dato Ncapoli
XV maii II° indictionis 1454 de quo habuit exequutoriam ab archiepiscopo
panhormitano tunc in regno presidente datam Panhormi XIII septembris
III° indictionis 1455 f° 21 clare patet. Exinde vero dictus Petrus Valdes pro-
curator ut supra dicti Petri Gonzalmem la Rua non obstante quod per duo
privilegia et per quandam regiam provisionem in uno ipsorum privilegiorum
insertam de verbo ad verbum fuit penitus destitutus a possessione dicte medie-
tatis feudi, de huiusmodi medietate feudi donationem fecit quondam Joanni
de Nava una cum iuribus que tanquam procurator dicti asserti heredis habe-
bat super alia medietate feudi predictam Paulam uxorem dicti quondam Petri
de Busco, cum qua ipse procurator || questionem fecit in magna regia curia
per quam sententiatum fuit quod cidem Paule exolveretur precium medietatis
dicti feudi empti per dictum quondam Petrum eius virum actento quod dicta
emptio fuit facta tempore constantis matrimonii et sic facta reemptione per
quondam viceregem de dicta medictate feudi possessa per dictam Paulam, can-
dem medietatem pheudi dictus prorex auctoritate regia vendidit dicto quon-
dam Joanni de Nava. Et sic virtute dicte venditionis ipsius medietatis feudi
redempte per curiam nec non et virtute prefate donationis alterius medictatis
facte per dictum Petrum Valdes procuratorem ut prefertur, dictus Joannes de
Nava habuit totum integrum feudum predictum di la Marcza cum carta gratie
redimendi quandocumque pro se et suis heredibus et successoribus sub feudali
servitio, et casu reluitionis illius non possit ipsa reluitio fieri nisi pro reducendo
feudum ipsum ad regium demanium et non aliter ut in contractu venditionis
facto per notarum Gabrielem Vulpi de Panhormo inserto in privilegio domini
regis Joannis de verbo ad verbum dato Barchinone primo augusti VIII indic-
tionis 1465 cum exequutoria viceregia data Panhormi XXI novembris VINI
indictionis 1475 registrata in dicto libro f 102 clare patet. Quo Joanne de Nava
mortuo successit sibi in dicto feudo Petrus de Nava eius filius qui cepit inve-
stituram pro dicto feudo registratam in libro anni 1488 f° 49. Et in presentia-
rum currente anno 1506 dictum pheudum possidetur per cundem Petrum quod
antiquitus redditus erat oz. LX et nunc reddit quolibet anno oz. ccxxx. Et
mortuo dicto Petro de Nava successit sibi in dicto feudo Alvarus de Nava dicti
Petri filius, qui Alvarus de Nava pro se et suis heredibus et successoribus de

dicto feudo obtinuit a don Raymondo de Cardona tunc vicerege investitu-

ram datam Panhormi XIMI martii XII indictionis 1509 notatam in libro can-
cellarie anni 1508 ft 369. Et ultra dictus Alvarus de Nava ob mortem catholici
domini regis Ferdinandi a don Joanne de Luna preside de dicto feudo Marcze

‘cepit investituram die VI marcii V® indictionis notatam in libro anni 1516

LIBER DE SECRETIIS

fo 447. Et clericus Michael Cassia procurator ipsius Alvari iuravit hoc anno red-
dere CLX contra primum iuramentum |

Notandum, est quod semel dictum pheudum di la Marcza fuit per dictum
dominum regem Alfonsum venditum dicto quondam Petro de Busco et suis
heredibus cum carta gratie redimendi pro pretio in precedenti capitulo con-
tento, et exinde mortuo dicto Petro de Busco ab intestato nullis relictis filiis
neque heredibus, totum integrum feudum devolutum fuit et erat de iure dicto
domino regi et eius curie. Ergo quomodo prima facie dicta medietas feudi
venit ad manus et posse dicte Paule ciusdem, Petri uxoris de qua successione
dicte medietatis feudi in ipsam Paulam non apparet provisio regia nec vice-
regia nec aliqua investitura? Alia vero medietas predicti feudi quam. dictus
dominus rex per dicta eius privilegia et rescripta ac per aliam provisionem
in capitulo mentionatam penitus declaravit fuisse et esse devolutam ad eius
regiam curiam, ex co quod dictus Petrus Gonzalbem la Rua crat oriundus in
partibus Castelle et non incola huius regni nec fidelis aut subditus dicto domino
regi Alfonso, per quem dominum regem dicta medietas pheudi fuit ablata a
posse dicti Petri Valdes procuratoris ciusdem Petri Gonzalbem asserti heredis
dicti quondam Petri de Busco ut in eisdem privilegiis et provisione clare patet,
et concessa predicto Didaco de Grayera cum ampliatione ad eius heredem et
ad vitam unius ex filiis dicti heredis de suo corpore etc., cum revocatione sub
inserto tenore provisionis impetrate per dictum Petrum Valdes procuratorem
ut supra, quod manutencatur in possessione dicte medietatis pheudi. Ergo Pe-
trus ipse Valdes procurator ut supra quomodo poterat eandem donationem et
iurium cessionem eidem quondam Joanni de Nava facere de utraque medie-
rate feudi» Certe si hoc bene consideretur, totum integrum pheudum predic-
tum, devolutum est dicte regie curie rationibus predictis et aliis in dictis privi-
legiis contentis. Et nibilominus perquiratur in officio magistrorum rationalium
et conservaforis si in primo anno prime concessionis et venditionis dicti feudi
facte dicto quondam Petro de Busco, idem Petrus ostendit et presentavit in
dictis officiis infra quatuor menses ut tenebatur cedulam. dicti regii thesaurarii
qui tunc crat reccptionis dictorum ducatorum trium milium cLx tr n P
pretio dicti feudi. || Et quod hoc sit verum qualiter mortuo dicto quondam,
Petro de Busco nullis relictis filiis et heredibus ut in precedenti capitulo patet,
omnia bona feudalia et alia que sibi et'suis heredibus in perpetuum per dic-
tum dominum regem concessa fuerunt, devoluta et restituta cidem regie curie
fuere, constat plenissime officio quod feudum vocatum Aytufegha alias con-
cessum eidem Petro de Busco et suis heredibus in perpetuum, statim post cius
mortem fuit restitutum ad candem regiam curiam ut infra patebit. Item ad
maiorem cautelam ipsius regie curie duo pecia terrarum vocatarum Ginen-
el-fre e la Captara sitarum prope candem civitatem Meliveti fuerunt per cun-
dem dominum regem concesse eidem domino Petro de Busco et suis here-
dibus cum privilegio dato in felicibus castris apud Capuanum die XI septem-

f 89

£ 89v

f 90

f gov

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

bris VIII indictionis 1439 £° ... redditus oz. v tr. xv. Et mortuo dicto domino
Petro de Busco non relictis per cum filiis et heredibus ut supra, dicta pecia ter-
rarum, illico mortuo predicto Petro ut supra restituta et devoluta fuerunt cidem,
regie curie ut plenius ct diffusius constat officio. ||

Pheudum, vocatum Tabaria de iuribus et prcheminentiis dicte regie secretie
quod antiquitus redditus erat oz. viginti annuatim, fuit olim per dominum
regem Fridericum secundum concessum domino Artaldo de Barba et here-
dibus suis de suo corpore legitime descendentibus sub servitio unius militis
exceptis duobus viridariis que diccbantur esse de feudo, possessis per Arnal-
dum de Solinella, cum privilegio dato Messane XXI ianuarii XIII indictionis
1315. Quo quidem feudo possesso demum per Emperiam mulierem uxorem
Antonii de Sguanes, et mota contra eam questionem per Joannem de Lan-
dolina, fuit condemnata ad traditionem dicti feudi prefato Joanni faciendam
per sententiam latam Panhormi XXVII iunii III° indictionis cuius vigore
dictus Joannes possessionem dicti feudi fuit adeptus ut patet tenore instrumenti
acti in dicta insula Meliveti XXVII iulii III: indictionis 1441; qui quidem
Joannes de eodem feudo habuit confirmationem et novam, investituram, in
cadem, forma a don Lop Ximen Durrca vicerege cum privilegio dato Pa-
nhormi XVII iunii prime indictionis 1453 f° 388. Et perquisitis per me magi-
strum. notarium diligenter omnibus registris officii de dicto anno 1453 usque
ad annum 1504 VIII indictionis proxime elapse non inveni investituram ali-
quam captam de dicto feudo nisi in anno 1478 f 116 apparet quedam nota
investiture capta per Joannem Landolina quondam Rogerii ob mortem sere-
nissimi domini regis Joannis. In presentiarum vero dictum feudum possidetur
per quendam Joannem Landolinam et valet redditus OZ. LX.

Ideo iniungatur huic Joanni Landolina nunc possessori dicti feudi ut osten-
dat quomodo illud possidet et quomodo in eo successit. ||

Pheudum Hayntufegha super habebat quondam Joannes de Reyula assi-
gnatas oz. XV pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
in perpetuum. Devoluto dicto feudo ad curiam per mortem dicti quondam
Joannis et eius filii sine heredibus de suo corpore legitime descendentibus, con-
cessum, fuit per dominum regem Alfonsum quondam domino Petro de Busco
pro se et suis heredibus cum privilegio etc.; deinde mortuo dicto domino Petro
in anno VIII indictionis absque heredibus, prefatum feudum restitutum fuit
eidem regie curie, quod antiquitus redditus erat oz. xxII et nunc valet redditus
annualis oz. L. Istud feudum Haintufegha postquam devolutum et restitutum
fuit ecidem regie curie per mortem dicti quondam Petri de Busco sine here-
dibus ut supra, in presentiarum invenitur in posse Joannis de Yivara nunc vi-
ventis, et perquisito repertorio ofticii regie cancellarie non inveni privilegium
ullum nec aliquam aliam scripturam concessionis dicti feudi in personam dicti
Joannis. Ideo advertatur in hoc pro interesse regie curie.

. LIBER DE SECRETIIS

Notandum est qualiter officium regie cancellarie habuit relationem quod
his proximis diebus dictus Joannes de Yivara alienavit dictum feudum domine
Imperie de Ysguanes uxori Antonini de Naro, et in presentiarum dictum feu-
dum possidetur per dictam Imperiam. Ideo regia curia advertat in hoc quod
tale feudum. non poterat alienari nulla preeunte licentia principis, actento quod
feudum ipsum semper fuit et est membrum patrimoniale et de preheminentiis et
iuribus dicte regie secretie, ipseque Joannes tanquam secretus hoc non ignorat. ||

Duo pecia terrarum vocatarum Gimen-yl-firen et la Captara sita in dicta
insula de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie, fuerunt concessa quon=
dam Petro de Busco et suis heredibus ad beneplacitum ut patet in privilegio
dato in castris apud Capuanum die XI° septembris III indictionis 1439. Que

‘pecia terrarum antiquitus redditus erant oz. quinque et nunc valent redditus
‘circa | OZ. XXX.

Et mortuo dicto Petro de Busco sine heredibus dicta pecia terrarum devo-

luta fuerunt dicte regie curie ut constat officio. Advertendum est quod dicta

duo pecia terrarum in presentiarum, inveniuntur in posse Joannis de Yivara
secreti dicte insule, et perquisitis registris dicte regie cancellarie non invenitur
aliquod privilegium nec rescriptum de concessione sibi facta de dictis terris:
quas vel unam illarum dictus Joannes similiter alienavit in personam alterius,
nulla prchabita licentia principis; de quibus quidem terris prefatus Joannes de
Guiara tanquam secretus in suis compotis nullam facit mentionem. Apparuit
exinde quod dictum feudum Haintufegha et dicta duo pecia terrarum Sinel-

firen et la Captara fuerunt vendita quondam Enneco Yinara per regem Al-

fonsum pro oz. CCCXXXHII tr. X carta gratie redimendi. Ideo regia curia potest
dicta feuda luere ut patet inferius in presenti folio. |

Feudum. Haintifega in presenti informatione in precedenti folio notatum
et duo pecia terrarum vocatarum Ginenfiren et la Captara etiam in dicto folio
notata, ac castellania et secretie dicte insule Meliveti et Gaudisii habuit alias
quondam don Ennecus de Yinara post mortem quondam Petri de Busco qui
erat castellanus et secretus dictarum insularum Meliveti et Gaudisii a domino
rege Alfonso ex venditione sibi facta cum carta gratie redimendi cum omnibus
redditibus ipsarum que dictus dominus Petrus ad vitam que devoluta fuerunt

‘ad curiam per eius obitum et hoc pro ducatis mille quinguentis que sunt de
‘moneta Sicilie oz. CCCKXx gr. x receptis per Mattheum Pujades thesaurarium
.generalem dicti regis a dicto domino Enneco, et quia illa ipse Ennecus habe-

ret et possideret in vita sua ut patet in regio contractu dicte venditionis dato
in civitate Theani VI octobris VIII indictionis 1446 registrato in libro anni
1445 f° 359. || È | 0 : I
Notandum est et bene advertendum quod mortuo dicto domino rege Al-
fonso serenissimus dominus rex Joannes volens omnia patrimonialia quomo-

f 9I

Reddebant oz. v
et nunc reddunt
OZ, XXX.

Ad beneplacitum

f oIv

f QIbis

f orbis v

LUCA DE BARBERIIÎS

documque per retroprincipes et maxime per dictum regem Alfonsum alienata
ad eius regiam curiam et coronam revocare recuperare ct reducere per hec
verba videlicet: « Cogitantibus nobis assidue quodammodo patrimonium no-
stre corone in regno nostro Sicilie exhaustum invenimus et reperimus de pre-
senti illudque pro ingenio et viribus nostris recuperare et nobis nostreque co-
rone agregare et adiungere revolventibus ut statum nostre domus nostrisque

propriis erariis pecuniis et redditibus substentare possemus, querimus iuxta

posse operam dare ut reintegrato patrimonio ipso nostra maiestas necessita-
tibus in dies maioribus ne vexetur» etc., omnia patrimonialia quomodocum-
que etiam cum titulo oneroso vendita et alienata renuntiavit et penitus ad eius
curiam reduxit predictas tamen castellaniam secretias cum carum iuribus et
redditibus et feuda de Haintifega, Ginenfiren et la Captara etc., que titulo emp-
tionis dictus Ennecus aut Didacus a dicto domino rege Alfonso tenebat me-

diantibus nonnullis servitiis per eum prestitis in omnibus fortune et pacis tem-
poribus etc., se contentavit et concessit eidem Enneco aut Didaco de Yivara

quod per annos duos dumtaxat et non ultra incipiendo a primo die septem-
bris VIII indictionis 1460 in antea numerando teneret, quibus quidem duobus
annis elapsis ad eandem regiam curiam et secretiam reverterentur tanquam

ad regiam coronam debite spectantes ct pertinentes ac spectantia et pertinentia

quemadmodum, hec et alia clare patent in quodam, privilegio dicti domini
regis Joannis emanato ad petitionem dicti Didaci dato in villa de Fraga die
XV novembris VIII indictionis 1460 f° 223 || cum exequutoria viceregia data
Panhormi XXIII ianuarii indictionis predicte f 1461 f° predicto. Et ab inde
in antea clapsis dictis duobus annis predicta feuda et pecia terrarum et alia ac

redditus et introitus dictarum secretiarum et castellanie restituta et penitus de-

voluta fuerunt prefate regie curie, Et nihilominus placuit Deo quod finito dicto
tempore videlicet in anno XI indictionis 1462 dictus don Ennecus mortuus
extitit. Ecce quod rex Joannes recuperavit et de iure recuperare potuit dicta
patrimonialia alienata et per dictum precium vendita carta gratie redimendi
etc., absque revenditione et restitutione pecuniarum per dictum Ennecum so-
lutarum pro precio predictorum officiorum feudorum, et aliorum. Advertatur
propterea catholica maiestas Ferdinandi domini nostri regis quod tot et tanta
cius patrimonialia alicnata per cius predecessores potuit et potest quando placet
recuperare et ad eius sacram coronam reducere. Et nihilominus mortuo dicto
Enneco aut Didaco fuit dicta secretia ad regie dignitatis beneplacitum con-
cessa Joanni de Yivara cui fuit mandatum quod clapsis dictis duobus annis de-
beret apprehendere possessionem dictorum feudorum de Haintifega et viri-
darii ac omnium membrorum reducendorum ad regiam curiam et de illis an-
nuatim ipsi regie curie debitum computum reddere una. cum aliis introitibus
et iuribus dicte regie secretie ut patet in privilegio registrato in libro anni 1460
fo 225. Et viso computo dicti secreti in officio presentato, ipse secretus nullum
facit introitum de predictis feudo et terris ac viridario, sciliscet ipse secretus

LIBER DE SECRETIIS

tanquam rem propriam ca tenet et possidet vel ca alienavit ut in capitulo in
precedenti folio contento declaratur. Ideo provideatur in hoc, nam regia curia
mirum in modum lesa et decepta fuit et est nisi aliud esset in contrarium, quod
ego non invenio.. || |

Quoddam pecium terre vocatum la Saccaya situm in territorio dicte insule
de membris et iuribus dicte regie secretie, fuit alias per dominum regem Al-
fonsum concessum et donatum quondam Antonio de Ysguanes pro se et suis
heredibus et successoribus in perpetuum vigore privilegi dati in castris apud
Candulam XXV octobris VI indictionis 1442. Quo privilegio per eundem
Antonium, presentato don Lop Ximen Durrea tunc viceregi in regno fuit vi-
sum dicto proregi quod talis donatio non poterat fieri in deteriorationem regii
patrimonii actento quod dictum territorium erat de membris dicte regie se-
cretie. Et sic pro indemnitate ipsius regie curie fuit facta dicto quondam An-
tonio exequutoria dicti privilegii conditionaliter videlicet donec consultaretur
regia maiestas de hoc intelligeretur dictum privilegium ad beneplacitum et
non aliter ut patet in excquutoria dici viceregis data Panhormi Il° augusti VI
indictionis 1443 unde postea nondum. facta consultatione nec habita respon-
sione de intentione et voluntate dicti domini regis, dictus quondam Antonius
habuit aliud mandatum a dicto domino rege datum apud Fontem Populi II°
iulii VII indictionis 1444 quod omnino dictus vicerex deberet exequi dictum
privilegium eidem Antonio non obstante dicta exequutoria viceregia vigore
cuius fuit facta alia exequutoria et habuit possessionem dicti territorii, quod
antiquitus redebat oz. VI et noviter currente anno 1506 illud possidetur per
Claram de Stugnica et redditus annualis est oz. decem. Oz, x

Perquisitis diligenter registris regie cancellarie dictorum annorum non in-
veni dicta privilegia nec dictas viceregias exequutorias. Et nihilominus dico
quod si dictus dominus rex consultabatur de tam claro iure suo quod regium
patrimonium, non poterat alienari ctc., dictus Antonius nunquam consequere-
tur dictum territorium. Ideo ex culpa dicti proregis processit. |

Assignatio oz. sex super dicta secretia Dominici de Malta alias Pullichino
tanquam fratris et heredis quondam Salvatoris de Malta quam habuit hoc
modo videlicet: fuit per quondam dominum regem Alfonsum pignoratam
quondam Jaimo de Cardona pro certo pretio feudum sive territorium di la
Guarda cum carta gratie redimendi et exinde dictum feudum ipse Jacobus
vendidit Stephano Parera pro oz. XxX ut patet per puplicum, instrumentum ac-
tum, VIII novembris XII indictionis 1448. Dcinde fuit provisum, et manda-
tum per curiam quod dictus Jaimus haberet annuatim super codem feudo
OZ. sex ex quo per dictam venditionem regia curia erat decepta quoniam dic-
tum feudum inventum fuit maioris introitus quam habuerat informationem
dicta regia curia: que quidem oz. sex fuerunt confirmate per quondam Jai-

f 92

In perpetuum,
Reddebat oz. VI
nunc reddit oz. X

f 92v

Oz. VI.

Carta gratie
redimendi precio
OZ. XVII

f 93

LUCA DE BARBERIIÎS

mum de Moncayo tunc viceregem in regno cum privilegio dato Panhormi
XXI maii VIII indictionis 1461. Et ex post in excambium predictarum oz.
sex assignatarum super dicta secretia habuit duas pecias terre vocatas la Cap-
tara et Girenfiren cum hoc quod si ipsa regia curia voluisset et voluerit habere
dictas pecias terre, solvere deberet ducatos centum currentes u: patet in pro-
visione «data Messane XXII martii XII indictionis 1464. Et mortuo dicto Ste-
phano fuit per dictam regiam curiam provisum quod quondam Salvator de
Malta posset dictas oz. sex redditus redimere a posse et manibus heredum dicti
quondam Stephani pro oz. xx pro quibus idem Stephanus tenebat a regia curia
cum dicta carta gratie redimendi cum hoc quod quandocumque ipsa regia
curia voluisset illas redimere a posse dicti Salvatoris et suorum heredum. te-
neatur ipsa curia consignare eidem Salvatori vel suis oz. xvi tantum, ut patet
in provisione viceregia directa secreto Malte data Panhormi XV ianuarii XIII
indictionis 1480 registrata in libro anni... f0 ... Exinde restitutis prius dictis pe-
ciis terrarum eidem regie curie dicta assignatio remansit penes dictum. Salva-
torem. Et co mortuo sine filiis successit in ca patruus Dominicus de Malta et
per cum in presentiarum illa possidetur.. i Oz. VI. ||

Miror qualiter dicta assignatio oz. VI pro tam minimo pretio oz. xvi hu-
cusque non sit redempta. Et nililominus ad informationem catholice maie-
statis domini nostri Ferdinandi regis dico quod recuperatis et ad eandem re-
giam, curiam. reductis omnibus cabellis feudis territoriis viridariis et aliis de
membris redditibus et iuribus secretie predicte alienatis per retroreges et prin-
cipes tam in perpetuum quam ad beneplacitum et cum carta gratie etc. que
omnia facilius per leges constitutiones et iura et per illam provisionem dicti
quondam serenissimi domini regis Joannis super recuperandis rebus dema-
nialibus quomodocumque alienatis ut in capitulo in presenti informatione no-
tato et declarato f© ... continetur, sine aliqua in contrarium ratione aut alle-
gatione ad regium patrimonium devolvi debent dicta catholica maiestas suis-
que successores nullam. aliam impensam aut labores habebunt circa custodiam,
et protectionem. dictarum insularum Meliveti et Gaudisii contra teucros et ho-
stes, nam redditus ipsi sufficiunt non solum ad eandem custodiam et defen-
sionem ipsarum insularum verum etiam ad maiorem locum. Ideo advertatur
in hoc pro servitio beneficio et utilitate catholice maiestatis et successorum
suorum. I : I

Et notandum finaliter est quod in anno 1399 VII indictionis in libro vide-
licet dicti anni © 171 dominus rex Martinus cum matura deliberatione totius
sacri regii consilii providit ut infra videlicet: « Secreto et magistro procura-
tori insularum Meliveri et Gaudisii etc. Licet a tempore reductionis dictarum
insularum et agregationis ipsarum ad nostrum regium demaniuni citra aliquas
donationes et alienationes certorum feudorum et aliorum bonorum nostre
curie in dictis insulis existentium nonnullis fidelibus nostris fecimus sub certa
forma: tamen ex certis iustis et rationabilibus causis maxime qua bona nostri

LIBER DE SECRETIIS

demanii ex antiqua consuetudine regni nostri non poterant alienari nec a dicta
nostra curia modo aliquo segregari, per magnam nostram curiam officii cum
cxamine diligenti totius nostri consilii noviter || est provisum quod omnia
bona tam feudalia quam burgensatica quibuscumque donata et concessa per
nos a dicto tempore reductionis insularum, predictarum ad nostrum demanium
citra non obstante quod fuerunt aliis ut predicitur per nos concessa, deberent
secretie insularum carundem per te pro parte dicte nostre curie adduci advo-
cari et penitus agregari » etc. Et in conclusione dicte regie provisionis ita dixit
videlicet: «Et propterea fidelitati tue de certa nostra scientia precipimus et
mandamus firmiter et expresse quatenus omnia quecumque bona nostre curic
existentia in insulis supradictis tam feudalia quam burgensatica quibuscumque
per nos donata et concessa ut est dictum, authoritate presentium pro parte dicte
nostre curie ad manùs tuas revocare et reducere caque tenere possidere et lo-
care ac fructus redditus et proventus eorundem. recolligere percipere et habere
ad opus et pro parte ciusdem nostre curie studeas penitus cum effectu» etc.
Ergo iam clare videtur quod omnia feuda et bona curie in dictis insulis exi-
stentia fuerunt penitus revocata et ad candem regiam secretiam reducta. Cur
igitur omnia supradicta feuda sita in dictis insulis extant in posse aliorum alie-
nata contra formam dicte regie provisionis? Et si dictus dominus rex Martinus
qui fecit concessionem dictorum feudorum. agnoscens illas tendere in preiu-
dicium et derogationes Constitutionum. et consuctudinum regni illas revoca-
vit, quanto magis catholicus dominus noster rex legitimus successor feuda pre-
dicta ad eius curiam revocare posset: et in hoc bene advertatur ?8, | |

dica di tutti i beni alienati — non è men vero
che con altre disposizioni particolari i sovrani
contraddicevano sè stessi, e che i sudditi ben
avrebbero potuto ostacolare una radicale so-
luzione. In definitiva diremo che l’infeuda-

#8. Le vicende dei beni demaniali di
Malta esemplificano, crediamo meglio di ogni
altra documentazione, il disordine e la corru-
zione dell'amministrazione siciliana. Un Re
che infeuda i beni occorrenti al pagamento

dei suoi ufficiali, un Vicerè che inutilmente
tenta di difendere il patrimonio regio contro
la decisa volontà del monarca, un Secreto
che amministra i beni della Secrezia come sua
proprietà privata e che non rende i conti.
È evidente che in una simile situazione doves-
sero correre voci sulla opportunità e possibi-
lità di disfarsi di un bene tanto poco reddi-
tizio quanto oneroso perchè esposto alle in-
vasioni. Ed ecco il Nostro il quale avverte

come i. redditi delll’antico Demanio dell’isola

possano bastare a coprire le spese di custodia

e difesa. Il toccasana delle riduzioni al De-

manio era tuttavia un'utopia giacchè — se è
vero quanto il Barberi asserisce citca la riven-

zione che Carlo V fece di Malta nel 1530 ai
Cavalieri di San Giovanni dovette essere pre-
disposta quasi come una liberazione da un
peso. Le informazioni su Malta contenute nel
nostro Codice vengono integrate da una lunga
trattazione inserita in CVM 415-455. Il tro-
vare in quella sede numerosi appezzamenti di

terra concessi in feudo senza che il Barberi

elevi la sua protesta - ad esempio il «teni-
mentum. Jaymucii Cathalani» permetterebbe
una valutazione dei membri della Secrezia in
rapporto alla superficie totale dell’isola: siamo
purtroppo costretti a desistere da un simile
tentativo che risulterebbe basato su congetture
incerte e nozioni contraddittorie. | |

f 03v

f 94

LUCA DE BARBERIS

SECRETIA THERMARUM

Informatio omnium cabellarum et iurium secretie
splendidissime civitatis Thermarum introitus et
«exitus illius dictarumque cabellarum et mem-
brorum alienationum ac salariorum regiorum of-
ficialium dicte regie secretie |

et primo

Cabella dohane maris antiquitus reddebat oz. xx nunc vero
currente anno 1506 regnante catholico et invictissimo
Ferdinando domino nostro rege valet redditus quolibet

anno de liquido pro curia circa OZ: CERTX
Cabella baglie sive baiulationis antiquitus redditus erat oz. x
nunc autem, reddit annuatim OZ. XXX

Cabella scannarie reddebat oz. x et in presentiarum, redditus

est circa OZ. XX
Cabella bardarie ® reddebat oz. 1 tr. xv nunc autem reddit oz. v
Cabella regii demanii reddebat oz. ... et nunc reddit oz. II
Cabella vini primitus redditus erat oz. xxx et nunc redditus |

annualis est | OZ. XXXX
Cabella cantaratarum antiquitus redditus erat oz. xxxx in

It® in presentiarum autem. reddit I OZ. CCLXXX
Cabella statere primitus redditus erat oz. m et in presentia-

rum Deo gratias redditus annualis est = OZ. XXXX
Cabella supplementorum 8 reddebat oz. ... et nunc redditus

est o OZ, LX

79. Riscossa sulle bardature per i cavalli.

80. Per la esatta definizione degli < iura
supplementorum > o <supplementa > inutil-
mente abbiamo esaminato le Pandette da noi
conosciute: in esse infatti non risultano com-
prese quelle espressioni. Riesaminando i testi
del Barberi in CVN 533 trovammo la se-
guente definizione: « Supplementa, supplemen-
torum iura civitatis Syracusarum, que pro
quibuscumque cantaratis a portubus et mari-
tima civitatis eiusdem per quevis navigia ex-
trahendis regie Curie consueverunt et debent ».
Che si trattasse poi di una gabella e quindi di
un introito per la Secrezia trovavamo con-
ferma in una allegazione del Nostro il quale

così si esprimeva: « Nihilominus actendendum
est quod dicta supplementa, tanquam cabella
seu dicte regie Secrecie membrum, concedi
non poterant». (Cfr. CVM 470). Contrasta-
vano tuttavia la semplice soluzione « supple-
menta id est maldinaru» un’altra asserzione
del Barberi il quale dichiarava erogata dal-
l'ufficio del Maestro Portulano una somma
dovuta su < supplementi > (cfr. CVM 469), e
quanto scritto da A. BAvIERA ALBANESE (L'i-
stituzione dell'Ufficio di Conservatore cit., 307):
qui si asseriva che i supplementi consistevano
in uno <ius> riscosso dal Maestro Portulano.
Si imponeva dunque una ricerca tendente non
solo a chiarire in che consistessero i < supple-

4.5

Ius statere missionis lini reddit ultra

LIBER DE SECRETIS

oz. I

Cabella terrarum parvularum antiquitus redditus erat oz. ...

nunc autem reddit

Ius saltus molendinorum. reddere solet

Ius caxie reddere solet ultra

menti > stessi, ma soprattutto a precisare le
modalità della riscossione relativamente alle
competenze del Secreto e del Portulano. Ef-
fettuata detta ricerca ci pare di poter affermare
che i < supplementi > erano quegli oneri fiscali
dovuti da coloro che, avendo caricato fru-
mento sulla loro nave, aggiungessero «cum
eo mixtae» altre merci esportabili. Poichè,
come è noto, i diritti sulla esportazione dei
frumenti venivano pagati agli uffici dei Por-
tulani, era a questi stessi uffici che, per ragioni
pratiche, venivano pagati anche i detti sup-
plementi: ciò si ricava esplicitamente dai Ca-
pitoli del Maestro Portulano Bernardo Re-
quesenz (cfr. Pragmaticarum Regni Siciliae II,
Panormi 1637, 195) e implicitamente dai Ca-
pitoli del Maestro Portulano contenuti nel
Registro n. 1 della Real Cancelleria di Sicilia.
Ma poichè i supplementi, null’altro essendo
che una particolare quota della < cabella can-
taratarum > nelle città di mare, dovevano
< naturaliter > costituire un introito per la Se-
crezia, ipotizzammo un trasferimento — sia
pure contabile — dell’introito stesso, dal Por-
tulano al Secreto. E di ciò avemmo conferma
in una nota intitolata « Introytus iurium can-
taratarum et supplementorum carricatorii Ca-
stri ad Mare de Gulfo anno presentis XIII
indiccionis M°CCCC°XXXVI° » (ASPa: Con-
servatoria del Real Patrimonio Reg. 843 carta 30).
Nel nostro stesso De Secretiis poi si faceva
chiaro cenno di una appartenenza dei < sup-

‘plementi > al corpo della Secrezia lasciando

perfino supporre una diretta amministrazione
da parte del Secreto (cfr. infra pagina 188 e
189 e ASPa: Conservatoria del Real Patrimonio
(Mercedes-copie) Reg. 745 carte 112, 113, 120).
Vero è che non mancano testimonianze di

«una completa amministrazione dello < ius sup-

plementorum > da parte dell'ufficio del Por-
tulano: ad esempio una partita di introito del
Maestro Portulano dell’anno 1407-1408 la
quale testualmente suona: «Daza indananti

OZ. XV
OZ. I tr. VI
Oz. II ||

arricolsi lu dirictu di li supplimenti misser
Nicola Subtili per manum de Andria de Je-
remia per commissioni di lu Magistru Portu-
lano per essiri megliu guardatu in quanto
omni cosa passa per la Duana et tamen lu
Magistru Portulanu sindi fa introytu ». (ASPa:
Tribunale del Real Patrimonio Reg. [provvi-
sorio] 95 carta 182). E che in linea di mas-
sima fosse il Portulano a incassare e ammini-
strare le somme è testimoniato non solo dal
già citato CVM 469 ma soprattutto dal fatto
che i diplomi con cui venivano fatte delle
< assignationes > o delle concessioni in feudo
gravanti sui redditi provenienti da < supple-
menti > fossero indirizzate per competenza al
Maestro Portulano, al Vice Portulano, ai Potr-
tulanoti: cfr. in proposito ASPa: RC Reg. 43
carta 182 bis; ASPa: RC Reg. 46 carta 264;
ASPa: RC Reg. 54 carta 183). Bisogna però
considerare: a) che nel caso delle < assigna-
tiones > il Sovrano < fermava > per così dire
le somme ancora in mano ai Portulani
realizzando così una abbreviazione dello iter
burocratico la quale non contraddiceva l’ap-
partenenza dei <supplementi > alle Secrezie;
b) che nel caso della partita summenzionata il
testo va interpretato nel senso che il Maestro
Portulano aveva rinunciato a esigere un tri-
buto il cui importo avrebbe dovuto trasmet-
tere, dando incarico della riscossione allo stesso
destinatario. È probabile perciò che l’introito
segnato nel nostro Codice a Termini, ad Agri-
gento, a Roccella, provenisse da pagamenti
fatti in primo tempo al Portulano. Mentre
per un completamento dell'argomento riman-
diamo alla nota 90, sottolineiamo come resti
a nostro parere confermata la derivazione < per
specificazione > del Portulano dal Secreto do-

‘vuta alla necessità dell’amministrazione di un

< demanium > ché, sorto compatto, tale re-
stava anche nell’epoca aragonese, nel suo ap-

parente scompiglio. Tenga inoltre presente il

lettore che gli < iura supplementorum > di cui

f 95

In perpetuum

Summa onerum predictorum est oz. CLX tr. XXVII,

LUCA DE BARBERIS

Ius terragii regii demanii reddit | I OZ. I
Ius furtivorum, solet reddere OZ. I
Summa introitus dicte secretie est 637 tr. I0° oz. DCKXXVI tr. x 8.

Salaria dicte secretie Thermarum que extant ad
presens ordinarie solvi solita una cum gravitiis
ordinariis |

| | ——videlicet

Salarium secreti | sn OZ. VI
Salarium credencerii oz. VI
Salarium custodie OZ. VI
Salarium alterius credencerii | OZ. V
Loherium domus dohane OZ. V RA
Salarium. notarii OZ. — tr. XVHI
Salarium servientis Be, OZ. — tr. IN
Et pro carta et cera — I I oz. — tr. VI
Salarium. castri dicte civitatis 'Thermarum I I OZ. CXXVIII
Reparatio dicti castri 0. I

Alienationes cabellarum membrorum et iurium

dicte secretie facte ab antiquo per retroprin-
cipes. | I | I

Tonnaria Sancti Nicolai territorii et maritime dicte civitatis Thermarum

que erat de membris et iuribus dicte regie secretie fuit prima facie per domi-

num regem Fridericum virtute privilegii dati in anno 1367 f0 26 gratiose con-
cessa et donata quondam Francisco de Vigintimiliis comiti Geraci Golisani

etc. et eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus; exinde dictus

quondam comes Franciscus eandem tonnariam in feudum sub militari servitio
regie curie prestando dedit et concessit quondam Rainaldo Crispo et cius here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum ut patet in pri-

vilegio dicti comitis Francisci dato in castro Roccelle XXVIII decembris XII

indictionis 1374 quod privilegium dictus dominus rex Fridericus acceptavit

et confirmavit ut in privilegio dicti domini regis registrato in libro 1375 et

si fa cenno nel nostro testo a proposito della fossero le concessioni. < super portubus > giac-

Secrezia di Noto erano probabilmente dovuti chè i più volte citati Capitoli di Siracusa esclu-

su uno dei vicini caricatori, nè: si dimentichi devano queste ultime non meno della aliena-
‘che le concessioni dei <supplementi> non zione dei primi.

erano, per il solo fatto che si trattasse di mem- 81. Parrebbe opportuno ricordare qui i

bri delle Secrezie, meno lecite di quanto non due < iura pontagii > di cui in CVM s00 e 503.

LIBER DE SECRETITIS

1343 XII indictionis f° 245 clare patet; quo quidem Raynaldo mortuo suc-
cessit sibi in dicta tonnaria Jacobus Crispus cius filius et codem Jacobo mortuo
successit Henricus Crispus filius dicti Jacobi et Fridericus Crispo patruus dicti
Henrici pro quarta parte ipsius tonnarie tantum, qui tandem habuerunt con-
firmationem dicte tonnarie a domino rege Martino ut in ciusdem regis pri-
vilegio dato Cathanie X° octobris X indictionis 1401 notato in libro cancel-
larie anni 1406 XV indictionis f° 30. Exinde dictus Henricus Crispo mortuus
fuit et successerunt in dicta tonnaria Thomasius frater dicti quondam Henrici
et Joannes Crispo filius dicti Thomasii et alter Joannes Crispo pater Friderici
Crispo etc. Et demum dictus Thomasius pro una parte et dimidia prefatus
Joannes tantundem, et ipse Fridericus Antonius Joannes eius filius pro quarta
parte de quatuor partibus in communi et pro indiviso habuerunt de tonnaria
predicta || pro se ipsis et eorum, heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus in perpetuum sub feudali servitio confirmationem et novam investituram
ab archiepiscopo panhormitano tunc in regno presidente datam Panhormi
primo ianuarii II° indictionis registratam, in libro anni 1453 £° 347. In presen-
tiarum autem currente anno 1506 prefata tonnaria possidetur per Rainaldum
Crispo. Et perquisito repertorio in quo sunt scripte et notate omnes investi-
ture feudorum cet alia non inveni investituram, aliquam captam per dictum
Raynaldum de huiusmodi tonnaria, que tandem antiquitus redditus annualis
erat oz. xv et nunc valet redditus oz. ...

Nota quod in privilegio dicti domini regis Friderici confirmationis dona-
tionis dicte tonnarie facte cidem quondam Raynaldo Crispo per cundem quon-
dam comitem Franciscum, sunt apposita hec verba videlicet: « Quatenus do-
natio ipsa iuste rite et rationabiliter facta est» ad que verba advertatur bene
quod dicta tonnaria fuit et erat membrum patrimoniale regium et de iuribus
dicte regie secretie et non iuste nec recte tonnaria ipsa poterat alienari nec quo-
vis modo concedi et donari. ||

Iura granorum, et naufragii dicte tonnarie Sancti Nicolai Thermarum que
erant de iuribus dicte regie secretie antiquitus per rettoprincipes concessa fue-
runt quondam domine Pretiose uxori Antonii de Agrignano de Marsalia et
suis heredibus de suo corpore in perpetuum in feudum sub militari servitio.
Exinde dicta Pretiosa cum decreto licentia et provisione magne regie curie dicta
jura granorum ipsius tonnarie permutavit cum Thomasio Crispo cum eius
territorio vocato lu Cheuzo di Ja Mendula di li Canalocti sito et posito in ter-
ritorio Drepani, pro qua quidem permutatione dictus Thomasius Crispo ha-
buit a dicta Pretiosa oz. LXX pro parte maioris pretii dicti territorii ut patet
in puplico contractu ipsius permutationis ac decreto et consensu dicte magne
curie nec non et in privilegio domini regis Alfonsi confirmationis illius cum
inserto tenore dicti contractus et decretus dato Neapoli ultimo aprilis VII in-
dictionis 1444 virtute cuius dictus Thomasius Crispo habuit possessionem dic-

f 9$v

f 96

In perpetuum

f 96v

f 97

LUCA DE BARBERIIS

torum iurium granorum seu naufragii dicte tonnarie, et ultimo loco habuit
confirmationem et novam, investituram de dictis iuribus ipsius tonnarie pro
se et heredibus suis de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum sub
dicto militari servitio et iure francorum etc. ab archiepiscopo panhormitano
tanquam presidente in regno datam Panhormi ultimo ianuarii II° indictionis
1453 registratam in libro dicti anni f 237. In presentiarum autem dictorum
granorum iura et naufragii dicte tonnarie possidentur per Raynaldum Crispo,
que iura antiquitus reddebant oz. v et nunc reddunt oz. ... Et viso repertorio
ofticii regie cancellarie videlicet de dicto anno 1453 usque ad annum presen-
tem, VIII indictionis 1506 non inveni investituram. aliquam de dictis iuribus
granorum, tonnarie ipsius captam per dictum Raynaldum Crispo ut tenebatur
virtute regni constitutionum et capitulorum. Ideo videatur quomodo ca pos-
sideat.

Notandum est quod dicta iura decime ipsius tonnarie || de preheminentiis
et iuribus dicte regie secretie antiquitus per retroprincipes concessa fuerunt
in feudum antecessoribus dicte Pretiose de Agrignano quibus eius antecesso-
ribus mortuis successit ipsa Pretiosa in dictis iuribus et ca mortua debebant
succedere cius filii et heredes, videatur modo si ipsa Pretiosa poterat facere
dictam permutationem ct si dictus dominus rex Alfonsus in preiudicium sua-
rum, regaliarum et iurium patrimonialium poterat eandem permutationem, seu
quasi venditionem, pro dictis oz. LXX facere, cum sit non fuit ipse dominus
rex Alfonsus qui prima fronte ipsa iura concessit nec ipsa Pretiosa fuit illa cui
prima facie dicta iura donata et concessa fuerunt.

Amalfaragium ** dicte tonnarie.

Item et alias dominus rex Fridericus concessit dictum, ius amalfaragii quon-
dam Blandino de domino Gabriele et suis heredibus de suo corpore legitime
descendentibus in feudum sub servitio unius equi notato in libro anni 1371
f° 244. Et ultra exinde apparet aliud privilegium domini regis Martini conces-
sionis seu confirmationis iurium amanfaragii et decime dicte tonnarie quon-
dam Orlando Graffeo et suis heredibus notatum, in libro annorum 1393 1396
1397 fè 137. Et ideo edat possidens quo titulo dicta Pretiosa possidebat dictam
tonnariam et iura. ||

Tonnaria terre Thermarum que erat antea thonus de preheminentiis et
iuribus dicte regie secretie fuit antiquitus concessa quondam Pino Caxuni se-
cretario ad vitam, quo mortuo fuit dicta tonnaria per Rogerium de Paruta
tunc viceregem in regno concessa Antonio de Cachato cius vita durante cum
subventione regie curie oz. XXX, deinde dictus Antonius illam cessit et renun-

82. È il luogo ove si scaricano i tonni stessi. Spesso non si tratta di edificio vero e
procedendosi in seguito alla lavorazione degli proprio ma di un riparo.

LIBER DE SECRETIIS

tiavit dicto Antonio Olzina commendatori de sacra ordinis Sancti Jacobi de
spata, qui tandem dictam tonnariam tenuit et possedit per certa tempora;
exinde ob eiusdem Antonii Olzina demerita per sententiam cegiam amisit om-
nia cius bona et maxime dictam tonnariam, que tandem propter dicta deme-
rita et excessus commissos per cundem Antonium Olzina devoluta et resti-

tuta fuit ad regiam curiam et postea per dominum regem Alfonsum concessa

quondam Antonio Sin et suis heredibus et successoribus in perpetuum. cum
subventione oz. centum cidem regie curie ut patet in privilegio dicti domini
regis dato in turri Octavi V° octobris XIII indictionis 1449. Exinde mortuo
dicto domino rege Alfonso fuit per dominum regem Joannem cidem Antonio
Sin confirmatum dictum, privilegium concessionis dicte tonnarie ut patet in
privilegio dicti domini regis Joannis dato Barchinone X° ianuarii VII indic-
tionis 1460 de quo fuit emanata viceregia exequutoria data Panhormi X° maii
VIII indictionis predicte registrata in libro anni 1459 ft 275. Qui quidem An-
tonius Sin et cius heres de dicto anno 1449 usque ad annum 1481 pacifice te-
nuit et possedic tonnariam predictam cum. redditibus et iuribus suis universis.
In dicto vero anno 1481 Joanna de Risignano tanquam cessionaria et dona-
taria Macthie neptis quondam Simonis de Risignano ad quam Mathiam per
interpositam personam Francisce eius uxoris omne ius dicti Simonis et ad cun-
dem Simonem spectans et pertinens super dicta tonnaria fuit translatum sub
pretextu quod dictus quondam Simon tanquam creditor in certa summa dicti
quondam Antonii Olzina sibi adiudicavit dictam tonnariam tanquam, de bonis
dicti || quondam Antonii Olzina questionem intentavit contra magistrum Ja-
cobum de Salvo tutorem Bernardini Sin filii spurii et asserti heredis dicti quon-
dam Antonii Sin super possessione dicte tonnarie et tandem dicta Joanna ob-
tinuit et sic per dictum dominum nostrum, regem Ferdinandum fuit confir-
mata dicta tonnaria cidem Joanne Resignano virtute regii privilegi dati To-

leti VIN novembris XIII indictionis 1479 de quo habuit exequutoriam vice.

regiam datam Messane XVIH® maii XIII indictionis 148... registratam in libro
rationum. 1480 £° 135. Qua Joanna mortua successit Jacobus de Resignano cius
filius in dicta tonnaria. Et noviter ipso Jacobo mortuo successerunt in eadem

Joannes Antonius Sigismundus Baptista et Aloysius eius filii et heredes, que

tonnaria antiquitus reddebat oz. xx, et nunc currente anno 1506 illa possi-
detur per eosdem heredes et redditus annualis est oz. C. |

Notandum est et bene advertendum quod predicta tonnaria de iuribus et
preheminentiis dicte regie secretic prima facie fuit concessa ad vitam dicti quon-
dam Pini secretarii et per eius mortem fuit per viceregem Rogerium de Pa-
ruta quondam. Antonio de Cachato etiam concessa ad vitam tantum cum, illa
subventione oz. xxx regie curie. Exinde dictus Antonius de Cachato candem
tonnariam renuntiavit et cessit dicto quondam Antonio Olzina. Quo modo
tamen dictus Antonius Cachato poterat tonnariam ipsam dicto Antonio Ol-
zina renuntiare et cedere nulla prehabita licentia principis» Ergo talis cessio et

f 97

f 98

f 98v

LUCA DE BARBERIIS

renuntiatio fuit et est ipso iure nulla. Deinde dictus Antonius Olzina cepit sibi

possessionem sine aliquo rescripto de concessione ipsius tonnarie ex quo erat

familiaris et scriba rationum domus domini regis Alfonsi. Et propterea fuit et
erat possessor male fidei ut officio regie cancellarie de hoc plene constat et sua
die etc. Item dictus dominus rex Alfonsus per eius privilegium revocationis
dicte tonnarie ad regium demanium ita loquutum extitit videlicet: « Acten-
dentes nuper propter demerita Antonii Olzina militis ordinis militie Sancti
Jacobi dela Spata olim scriptoris domus nostre portionis fisco nostro causa ter-
minationis contra cum iudicialiter prosequente constituto propter merita pro-
cessu de fisci intentione inter cetera nos bona in quibuscumque consisterent
partibus nostre curie publicasse ut nostra sententia inde lata ad quam nos re-
ferimus continetur, unde cum idem Antonius ex concessionibus nostris ad eius
vitam, obtineret in regno Sicilie ultra pharum quandam tonnariam dictam vul-
gariter di Termini: que ipsa sententia resoluta dicta concessio fuit pleno iure
ad nostrum demanium restituta » etc. |

Ergo quicquid sit quantumcumque nunquam apparuit nec apparebit in
eternum privilegium, aliquod concessionis dicte tonnarie facte eidem Antonio
ad vitam nec in perpetuum, tamen dictus dominus rex Alfonsus per dicta verba
in dicto rescripto apposita registrata in libro 1459 ft 225 clare declaravit quod
dictus Antonius Olzina ad vitam tenebat dictam tonnariam et non pro here-
dibus in perpetuum. Quo modo ergo dictus quondam, Simon de Resignano
tanquam assertus creditor dicti Antonii Olzina sibi adiudicari fecit tonnariam
predictam tanquam de bonis dicti Antonii || Olzina cum sit quod tonnaria
ipsa semper fuit et est membrum regii patrimonii et de iuribus dicte secretie?
Et licet non poterat alienari ad vitam nec aliter, tamen illam dictus Antonius
tencbat ad vitam, ut supra ut dum cius vita duraverit fortasse Simon ipse cre-
ditor poterat tonnariam ipsam sibi adiudicari facere et non ad in perpetuum.
Et nihilominus catholica maiestas domini nostri Ferdinandi regis tanquam. de
premissis non bene informata in privilegio confirmationis dicte tonnarie facte
predicte quondam Joanne de Risignano voluit et mandavit quod ipsa Joanna
prestaret apud acta prothonotarii istius regni de restituendo dicte cius catho-
lice maiestati aut cius curie possessionem dicte tonnarie, casu quo fuerit iudi-
catum legitime dictam tonnariam ad candem maiestatem regiam spectare et
pertinere, et cum hac conditione et fideiussione dicta Joanna habuit et isti de
Risignano tenent et possident tonnariam predictam. Advertatur etiam si ve-
rum, est quod tempore vite dicti Antonii Olzina cum tenebat et possidebat
dictam tonnariam prefatus quondam Simon de Resignano tanquam creditor
dicti Antonii ut supra tonnariam eandem sibi adiudicavit, quomodo nunquam
habuit de ca possessionem; nam clare per calendaria remporum videtur quod
amoto dicto Antonio Olzina a possessione dicte tonnarie per sententiam ut
supra illam habuit ex regia concessione dictus quondam Antonius Sin et cam
ipsa et tutor cius fili et heredis per annos XXX et ultra renuit et possedit post

Ch;

LIBER DE SECRETIIS

dictam assertam ipsius Simonis adiudicationem. Et propterea videtur mihi
quod regia curia fuit et est mirum in modum decepta et fraudata actento quod
mortuo dicto Antonio Sin nullus apparuit legitimus heres. Et propterca ton-
naria ipsa restitui debebat ad regium demanium immo isti qui nunc illam pos-
sident non solum tenentur dicte regie curie ad restitutionem dicte tonnarie,
verum etiam ad restitutionem fructuum, et reddituum illius per cos percep-
torum a tempore capte possessionis usque ad legitimam ipsius tonnarie resti-
tutionem. ||

lus census untie unius solvende cidem regie secretie de molendino vocato
di la Porta sito in contrata di la Tarbia territorii civitatis Thermarum de iuri-
bus et antiquis preheminentiis dicte secretie fuit per dominum regem Alfonsum
concessum et relaxatum quondam, Leonardo de Bartholomeo patrono dicti
molendini et suis heredibus in perpetuum ut patet in privilegio dicti domini
regis dato Barchinone XI° septembris 1441 oz. L

Et nihilominus in codem anno et tempore non inveni dictum privilegium
nec exequutoriam viceregiam illius.

Tonnaria sive mare vocatum Laira di la Vitrana videlicet a capite dicte ayre
di la Vitrana usque ad locum sive territorium molendinorum ‘Tarbie territorii
civitatis Thermarum fuit per dominum regem Alfonsum concessa quondam
Leonardo de Bartholomeo cet suis heredibus et successoribus ad opus faciendi
tonariam thonum et palamidarium ® liberum et expeditum ab omni onere
solutionis decime granorum et aliorum quorumcumque onerum cum, usu ripe
maris ad opus sarciarum ct rerum necessariarum ipsius tonnarie et logiarum
ut patet in privilegio dicti domini regis dato in castris prope portum Bara-
tum XIMI decembris XI indictionis 1447 de quo emanavit viceregia exequu-
toria-data Panhormi XII augusti XI indictionis registrata in libro 1447 f 1553.
Dictaque vero tonnaria in presentiarum currente anno 1506 possidetur per
Blascum Lancea legum doctorem tanquam maritum... 84 eius uxoris filie Nar-
duchii de Bartholomeo filie et heredis dicti quondam Leonardi et valet red-
ditus hoc anno oz. C. ||

Ius census untiarum duarum super duobus molendinis vocatis di la Turri
et lu Soprano que molendina sunt sita et posita in loco di la Tarbia territorii
Thermarum et erant de membris dicte regie secretie que ex regia concessione
possidebantur per quondam Bernardum de Tricocta et per eum. solvebatur

83. Una attrezzatura di pesca più sem-. qui e più oltre è Aloisia. Il matrimo-
plice della tonnara, consistente in una serie nio di costei con il celebre giureconsulto Bla-
di ami affidata ad una sola, lunga fune. sco Lanza diede nuovo splendore al casato del

84. Il nome mancante nel Manoscritto . . marito, allora decaduto.

II ACTA ITALICA: 7. 97.

f 99

In perpetuum

f 99v

In perpetuum

f 100

In perpetuum

IOOV

giis literis datis Neapoli XX° iunii VIII° indictionis 1445

LUCA DE BARBERIIS

regie curie dictum ius census. In quibus molendinis ex dispositione testamen-
taria dicti quondam successit monasterium seu conventus Sancte Marie de
Monte Carmelo de Panhormo, fuit concessum eidem monasterio in perpe-
tuum per dominum regem Alfonsum pro honore gloriosissime Virginis Marie
et remissione peccatorum dicti domini regis, ita quod dictum monasterium
a dicta responsione untiarum duarum sit perpetuo exemptum et solum, habeat
recognoscere et respondere regie curie de uno pare chirothecarum vigore pri-
vilegii dicti domini regis dati Caete X° augusti II° indictionis 1440. Exinde
dictum monasterium permutavit dicta molendina cum Leonardo de Bartho-
lomeo pro certis possessionibus et bonis stabilibus in urbe Panhormi redditus
circa OZ. VI, ita quod dictus quondam Leonardus et sui heredes teneantur regie
curie ad dictum par chirothecarum ut patet in contractu ipsius permutationis
ct privilegio regio cum exequutoria viceregia registrata in libro 1445 ft 307. |

Territorium sive terre vocate di la Tarbia quod et que incipiunt ex parte
orientis a vallone Tarbie, ex parte meridiei confinatur cum via qua itur de ci-
vitate Thermarum ad urbem Panhormi, ex parte vero occidentis cum vallono
vocato la Finaida et ex parte aquilonis cum ripa maris, fuerunt olim concesse
per universitatem dicte civitatis Thermarum quondam Leonardo de Bartho-
lomeo ad emphiteosim sive ad annuum censum oz. trium ut patet in contractu
celebrato manu notarii Antonii de Bonafide die ultimo decembris VIII indic-
tionis 1444. Et mortuo dicto Leonardo successit in eo Narduchius de Bartho-
lomeo eius filius, quo Narduchio hac vita functo successit sibi eius filia... que
nupsit Blasco Lancea legum doctori et per eundem Blascum tanquam ma-
ritum prefate eius uxoris dictum territorium in presentiarum currente anno
1506 possidetur et reddit anno quolibet oz. ...

Advertatur quod dictum territorium fuit et est de membris et iuribus dicte
regie secretie et non poterat per dictam universitatem prefata concessio fieri
in preiudicium regiarum regaliarum ex eo quia proprietas et dominium huius-
modi territorii ad regiam curiam spectabat et pertinebat ac spectat et pertinet, ||
ipsamque universitatem tantum in eo habere usum pabuli animalium et iam
alias dictus quondam Leonardus qui erat legum doctor et peritissimus in iure
valde in hoc dubitavit et recursum habuit ad dominum regem Alfonsum: a
quo tandem actento quod ex parte dicte universitatis ex adverso allegabatur
tale territorium esse bonum proprium ipsius universitatis regiamque curiam
solum habere in eo ius affidandi forensibus herbam silvestrem, obtinuit literas
favorabiles cum permissione in sua regia et bona fide quod casu quo erit de-
cisum et declaratum dominium, et proprietatem territorii predicti spectare et
pertinere regie curie, quod contractus emphiteoticus quo ad dictum Leonar-
dum et eius heredes stet et stare debeat in suo robore cum pactis et obligatio-
nibus in eo contentis sitque regie curie emphiteota etc. ut Lg in eisdem re-

e quibus viceregia

LIBER DE SECRETIIS

emanavit exequutoria data Panhormi primo iulii indictionis predicte registrata
in libro anni 1444 £° 475. Et nibilominus ut mihi videtur tale negocium mi-
nime fuit nec est decisum sitque dictus Blascus nomine quo supra tenet ct pos-
sidet dictum territorium virtute huiusmodi concessionis emphiteotice facte per
dictam universitatem dictaque regia curia remanet lesa et preiudicata. Et prop-
terea provideatur super his et advertatur quod dictus dominus rex Alfonsus
non poterat candem gratiam facere dicto quondam Leonardo in damnum re-
giarum regaliarum, ac preiudicium catholici domini nostri regis felicissimi suc-
cessoris 85, ||

SECRETIA CASTRI ROCCELLE

Informatio omnium cabellarum et iurium secretie
castri Roccelle introitus et exitus illius dicto-

rumque castri et feudorum alienationum ac sa-
lariorum regiorum officialium dicte secretie vi-

delicet:

Dicta secretia castri Roccelle que in presentiarum, extat in posse regie curie

reddere solet ut infra, videlicet

Cabella cantarate reddit quolibet anno

Cabella statere reddit

Ius falangagii 8 |

Ius cabelle dohane terre

Ius fidagle lignorum ®

Ius loerii fundaci

Ius loerii viridarii

Ius loerii amborum feudorum
Ius restuchiorum 88.

Ius mortille

85. L’indubbio rigore logico del Barberi
non fu tenuto in alcun conto e nel 1601 Fi-
lippo HI concesse a Ottavio Lanza Centelles
il titolo di Principe di Trabia, sesto del Regno.
Fosse domina diretta la Curia, fosse la < Uni-
versitas Thermarum > non può non sorpren-
dere la concessione di un così elevato titolo
su una terra posseduta in enfiteusi.

86. Una volta per tutte desideriamo no-
tare che il trovare esplicitamente menzionate
in alcuni luoghi determinate gabelle non im-

OZ. XX

OZ. II tr. X
OZ, — IL X
DZ. «= E, VI
OZ. — tr. XV
OZ. VI

OZ. Il tr. VI
OZ. XV

OZ. Il

OZ. VI

plica che esse si pagassero soltanto in quelle
Secrezie.

Il diritto di falangagio ad esempio, è re-
golato a Palermo sotto il titolo < cabella
dohane maris >.

87. Pensiamo che < fidagla > stia per « fi-
dagia >.

88. Riconducendoci agli usi presenti, pen-
siamo che questo < ius > si riscuotesse dai pe-
corai cui si permetteva l'ingresso delle greggi
fra le ristoppie, quali pascoli estivi.

f 102

f 102v

f 103

LUCA DE BARBERIIS

Iura terragiorum in frumentis et ordeis et molendini:

Ius frumentorum dictorum, terragiorum sal. c
Ius ordeorum ipsorum terragiorum sal. XV
Ius cabellationis molendini sal, xxx

Summa introitus dicte secretie in pecunia oz. LIM tr. XVI
Summa introitus dicte secretie in frumentis sal. CKxxx et in ordeis sal. xxv ||

Onera dicte secretie in pecunia

Salarium castellani OZ. XXXIII
Salarium secreti OZ. VI
Salarium credencerii | OZ. III

Onera in frumentis pro corum preheminentiis

Castellano I sal. VI
Secreto I sal. m
Summa onerum in pecunia OZ. XXXXII
Summa onerum in frumentis sal. vi ||

Notandum est quod castrum Rocelle cum omnibus et singulis suis forti-
liciis feudis nemoribus vineis campis molendinis et iuribus suis universis quod
fuerat devolutum ad regium demanium per mortem domini infantis Petri
fuit concessum quondam Joanni de Vigintimilio marchioni Geracii per domi-
num regem Alfonsum contemplatione suorum grandium et notabilium ser-
vitiorum primo loco ad vitam et consequenter multiplicatis servitiorum ct
virtutum meritis ampliatum pro se et suis heredibus et successoribus in per-
petuum titulo et nomine donationis cum omnibus et singulis iuribus predictis
quibuscumque exceptis dumtaxat carricatoriis dicti castri super quibus solum
haberet illas oz. ccc annuas quas pro se et uno eius herede super iuribus trac-
tarum et cantaratarum ex concessione antiqua dicti domini regis ad vitam te-
nuit et possedit ut patet in privilegio dicte perpetue donationis dato in castro
Averse XXVII iulii 1440 notato in libro mercedum in perpetuum anni II°
indictionis 1439 conservato in officio conservatoris. Et tenente et possidente
dicto quondam marchione et eius heredibus usque ad vitam don Henrici de
Vigintimiliis marchionis nepotis dicti comitis Joannis dictum castrum cum
feudis et iuribus universis iuxta formam dicti privilegii ipsius domini regis Al-
fonsi, catholica maiestas domini nostri Ferdinandi regis Castelle Aragonum
Sicilie Granate etc. pretendens predictum castrum cum cius integro statu ut
supra ad se et cius regium demanium spectare et pertinere ac fuisse et esse sibi
et eius maicstati debitum et restitutioni subiectum et minime potuisse in eius
preiudicium. et detrimentum per dictum dominum regem Alfonsum illud dari

IOO

LIBER DE SECRETTIS

concedi nec quomodolibet alienari nec in alium quovis modo aut titulo trans-
ferri, providit et ad cius provisiones mandavit don Gaspari de Spes tunc in
regno viceregi quod audito dicto marchione vel quovis alio possessore et pro-
curatore regii fisci ad plenum provideret de iustitia super dicti feudi recupe-
ratione et ad eius regium, demanium revocatione. || Et nibilominus dicta ca-
tholica maiestas mediantibus servitiis dicti don Gasparis viceregis cidem ct
suis heredibus et successoribus in perpetuum cessit et donavit omne ius quod
habebat et habere poterat et potuit super dicto castro et feudis cum integro
statu etc. Et tandem convocatis et auditis partibus quarum interesse tangebatur
fuit per magnam regiam curiam servatis servandis lata sententia ut sequitur
videlicet: « Providenda est questio petitionis possessionis castri et terre Rocelle
cum iuribus et pertinentiis suis maris et terre et integro statu existens penes
regiam curiam procuratoris regii fisci nomine in processu deducto et deeiezana
per magnam regiam curiam confirmari beneficio legis finalis de edicto divi et
quatenus opus esset de novo dari et in ca se immicti beneficio dicte legis fi-
nalis vertens inter procuratorem regii fisci actorem ex una parte et magistrum,
Joannem de Coffitellis legum doctorem, nobilem Franciscum de Vitali, Joan-
nem Bernardum de Bonfanti conistabilem magne regie curie et Joannem de
Marco regium porterium curatores ad hoc datos in solidum per candem ma-
gnam regiam curiam illustri don Henrico de Vigintimiliis marchioni Geracii
et quemlibet ipsorum curatorum conventos parte ex altera. Provisum est facta
prius relatione illustri et potenti domino viceregi quod dicta possessio castri
et feudi Rocelle cum, iuribus et pertinentiis suis maris et terre et integro statu
confirmetur prout eam confirmamus dicto regii fisci procuratori et quatenus
opus esset sibi de novo detur et concedatur et in ca immictatur prout sibi qua-
tenus opus esset de novo donamus et concedimus eumque immictimus bene-
ficio dicte legis finalis de edicto divi. Pronuntiata Panhormi XXVII novem-
bris III: indictionis ». è |

Virtute cuius quidem sententie dictus don Gaspar de Spes cui per dictam
catholicam maiestatem fuerunt concessa dicta iura super dicto castro et feudis
ut supra habuit possessionem | et investituram illorum ut pacet in privilegio
dicti domini regis dato Hispalis XV ianuarii III indictionis 1485 et exequu-
toria illius data Panhormi XXVIII novembris III indictionis 1485 et alia pro-
visione viceregia observatoria dicti privilegii et sententie data Panhormi ul-
timo ianvarii III indictionis 1486 registrata in libro anni 1485 f 137. Exinde
vero ob delinquentiam et demerita dicti don Gasparis de Spes dictum castrum
cum eius feudis et integro statu devoluta et restituta fuerunt dicte regie curie
predicte, que quidem regia curia per nonnulla tempora stetit in possessione
illorum. In anno vero V? indictionis 1501 in libro rationum folio 245 dicta
catholica maiestas vendidit donavit et concessit dictum castrum cum eius feudis
et carricatoriis ac cum mero et mixto imperio don Raimundo de Spes pro
pretio florenorum xxx" monete Sicilie ad rationem tarenorum sex pro quo-

IOI

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f 104

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f 105

LUCA DE BARBERIIS

libet florerio, quod pretium dicta sacra maiestas fatetur habuisse et recepisse
per cius ima thesaurarium eius nomine manualiter ut in dicto privilegio
continetur ct in presentiarum. illud possidetur per dictum don Raimundum de
Spes, quod antiquitus redditus erat oz. ... ét nunc valet redditus annualis oz. ...

Advertatur quod totum integrum pretium dictorum florenorum triginta
milium non fuit solutum dicto domino regi nec cius generali thesaurario prout
in privilegio narratur, set facta certa asserta excomputatione de pretensis per
ipsum don Raimunduni de salariis suis eius patris et avunculi tanquam conti-
nuum et continuorum, regie domus. Et nihilominus perquirantur computa
dicti generalis thesaurarii in quibus apparebit veritas ne regium demanium ita
pro nihilo quasi alienetur: ecce quod de iure omnia iura regia patrimonialia
non possunt modo aliquo alienari ut patet ex regni constitutionibus capitulis
et cx || legibus et ex forma dicte sententie magne regie curie super revocatione
dicti castri et feudorum ad regium demanium alienatorum per dictum do-
minum regem Alfonsum notata in folio precedenti istius informationis. Ergo
advertatur ad tot et tanta feudalia ct iura secretiarum regiarum per retroprin-
cipes alicnata et transportata in detrimentum sacri regii demanii: nam si dicta
maiestas domini nostri regis et sui successores rion haberent eorum redditus
proventus et iura eis debita, quomodo nos corum. gregem ab hostibus et in-
fidelibus custodire possent? Ergo etc. nu i

Nota quod dictum castrum cum integro statu Rocelle dictus don Rai-
mundus restituit catholico domino nostro regi Ferdinando. Et in presentiarum
per regiam curiam illud possidetur rationibus ut infra patebit videlicet ® quod
facta exinde dicta renuntiatione ct restitutione vestra catholica maiestas per
se et suos heredes et successores perpetuo castrum, et territorium, Roccelle an-
tedicta cum iuribus et pertinentiis suis universis et cum omnibus his cum, quibus
dicto Raimundo de Spes concessa fuerant nihil retinendo de concessis eidem
Raimundo preter dictas tractas frumentorum et cantaras caseorum pretio octo
milium florenorum monete huius Sicilie ultra pharum regni mediante regio
privilegio dato in Castello novo Neapolis XXVII maii X° indictionis 1507
de quo viceregia emanavit exequutoria data Panhormi XIMI iunii X indic-
tionis predicte 1507 et in regie cancellarie libro anni 1506 f° 897 notata, quon-
dam Antonio Alliata suisque heredibus et successoribus ac quibus voluerit gra-
tia tamen redimendi quandocumque pro eodem pretio mediante ad habendum
tenendum. possidendum utendum et fruendum veridendum et alienandum et
quicquid ipsis suisque heredibus et successoribus predictis deinceps placuerit
faciendum ac cum aliis clausulis conditionibus et pactis in codem regio privi-
legio contentis et expressatis vendidit prout in illo continetur. || Mortuo de-

mum dicto Antonio Alliata sibi in dictis baronia castro et territorio Rocelle

successit Andreocta Alliata eius frater utimquam coniunctus qui pro se suisque
89. In verità l’affermazione del Barberi, considerato quanto segue, è incomprensibile.

102

4.0

LIBER DE SECRETIIS

in perpetuum. heredibus et successoribus iuxta formam concessionis et alie-
nationis dicti castri et baronie ac privilegii antedicti cum dicto pacto de re-
trovendendo quandocumque pro eodem pretio ob mortem dicti quondam
Antonii eius fratris sine filiis legitimis et naturalibus decedentis ac virtute te-
stamenti conditi per dictum quondam Antonium Alliata manu notarii Petri

de Monaco Panhormi XXV augusti XV indictionis 1512 de codem castro cet

territorio Rocelle a don Petro Sanches de Calataut moderno preside XXIII
februarii prime indictionis 1513 investituram in regie cancellarie libro anni
1512 f° 487 notatam reportavit. In presentiarum autem anno 1513 currente
dicta secretia castrum ct territorium Rocelle per prelibatum Andreoctam Al-
liata possidetur, que anno quolibet redditus est oz. centum ita iuravit, sive

oz. c. Qui dominus Andreocta exinde emit a catholico domino nostro rege

Ferdinando ius luendi dicti castri pro oz. 800 sciliscet ducatis auri duobus mille
ut patet ex regio privilegio sive instrumento acto Maioreti die X° martii 2°
indictionis 1514 exequutoriato in regno 16 februarii 3° indictionis 1515 notato
in libro dicti anni f 952. Ipseque dominus Andreas Alliata ob mortem domini
regis Ferdinandi de dicto castro Rocelle a don Joanne de Luna preside cepit
investituram die XVIIII° ianuarii V indictionis notatam in libro anni 1516
fo 456 et reddere iuravit oz. C. ||

REDDITUS TOTIUS REGNI SICILIE REGIARUM SECRETIARUM

SUB ADMINISTRATIONE OFFICII MAGISTRI SECRETI
SPECTANS AD SACRAM REGIAM MAIESTATEM

Introitus annualis dicti magistri secretiatus officii.

Secretia civitatis Drepani antiquitus reddere solebat oz. cecxxxmM tr. v. Et
in presentiarum currente anno 1506 regnante catholico et invictissimo do-
mino Ferdinando rege Castelle Aragonum Sicilie etc. redditus annualis

est oz. DCHMI tr. II gr. IM
Secretia terre Montis Sancti Juliani antiquitus redditus erat oz. xxxxv. In pre-
sentiarum autem reddit anno quolibet — OZ. LXIMI tr. XIII
Secretia civitatis Sacce antiquitus introitus erat oz. ccct. In presentiarum autem
redditus est OZ. CCCLXXXV tr. vI gr. [x]
Secretia terre Sutere antiquitus redditus erat untiarum XXXXI tr. xv et nunc
reddit | OZ. LKXXXVI tr. XVIMI
Secretia civitatis Agrigenti antiquitus reddere solebat oz. ... ct nunc reddit quo-
libet anno de liquido. OZ. CCCCLVII tr. XVIII

Secretia terre Nari antiquitus reddere solebat oz. ... et nunc reddit annuatim
o OZ, CCCLXXXIII tr. XV

103

f 106

f 106v

LUCA DE BARBERIIS

Secretia terre Leocate antiquitus redditus erat oz. 310. In presentiarum, autem

reddit quolibet anno

OZ. CCCCKXXXVI

Secretia civitatis Nothi reddere primitus solebat untias... In pena autem.

Restuchie terre Auguste

+ DCXV
OZ. X

Secretia nova terre T'auromenii antiquitus redditus erat oz. LXVI et in presen-

tiarum reddit anno quolibet liquide

OZ. CXXXII tr. xX|mm gr. 1]

Secretia vetus dicte terre antiquitus comprehendebatur i in dicta summa et nunc

redditus annualis est

“oz. LI tr. xx gr. [nu] ||

Secretia terre Melacii primitus redditus erat Oz. ... et nunc vero in anno 1506

Secretia terre Mistrecte antiquitus reddere solebat oz.

nuatim liquide

OZ. XII tr. MI gr. VI
... et nunc reddit an-
OZ. CCKXXXII tr. XVII gr. II

Secretia terre Capicii antiquitus reddebat « OZ. .. et nunc reddit

OZ. CKXXXI tr. XVI gr. X

Secretia terre Trahine antiquitus pedine erat oz. XVI et nunc reddit quolibet

anno

OZ. CLXXXXIMI tr. XXVI gr. XVII

Secretia terre Randacii reddere solebat oz. ... et nunc reddit annuatim liquide

pro curia

OZ. CLXXXII tr. XI gr. IMI

Secretia terre Nicoxie reddere solebat oz. cxxv et nunc redditus annualis

est

OZ. CKXXXI

Secretia terre Placie reddere antiquitus solebat oz. ... et nunc reddit anno quo-

libet liquide

Oz. LVII tr. XX gr. VII

Secretia terre castri Joannis antiquitus redditus erat oz. CLXXXXx tr. XXVI et nunc

redditus annualis est liquide

OZ. CCLKXXXXVII tr, III 8g II+

Secretia terre Calaxibecte antiquitus reddebat oz. xxxxVIM tr. xx et in pre-

sentiarum reddit anno quolibet

OZ. LKXXXVII tr. XVI gr. VI

Secretia terre Castrinovi reddere solebat oz. ... in presentiarum autem redditus

annualis est

OZ. CCCCXI tr. X gr. XV

Secretia terre Policii reddere solebat oz. cCvi tr. xv et nunc reddit liquide pro

curia

OZ. CCXV tr. V gr. VI

Carricatorium® terre Tuse reddere solebat untias... et nunc reddit quolibet

anno

OZ. XXXXI tr. x gr. VII+

Carricatorium Castri ad mare antiquitus reddebat oz. ... et nunc currente anno

1506 reddit annuatim

90. Il trovare alcuni < catricatoria > in un
elenco che riguarda «introitus annualis ma-
gistri secretiatus officii » non deve stupirci dopo
aver considerato quanto esposto nelle note II
e 80. Detti < carricatoria > infatti erano geo-
graficamente appartenenti a terre feudali il cui
< dominus > aveva avuto la concessione dei

104.

Oz. I tr. XIl gr. X

diritti ricadenti nelle competenze del Mae-
stro Portulano. È pertanto presumibile che la

Curia tutelasse i suoi interessi riguardanti

<cantarate > e <supplementi > inviando sul
luogo ufficiali direttamente interessati alla ri-
scossione di quei tributi, e cioè ufficiali del-
l'ufficio del Maestro Secreto.

LIBER DE SECRETIIS

Summa summarum totius predicti introitus est oz. D" CCLXXXX tr. XIII

gr. XVII+ || f 107
Exitus anualis dictarum secretiarum
Stipendia castrorum

Pro stipendio castri civitatis Drepani OZ. CC tr. XXIII

Pro stipendio turris Columbarie dicte civitatis OZ. LXVI

Pro stipendio castri terre Montis Sancti Juliani oz. Ln tr. xxmI

Pro stipendio castri civitatis Sacce OZ, LXXV tr. XVI

Pro stipendio castri civitatis Agrigenti OZ. XXXVII tr. VI

Pro stipendio castri terre Nari OZ. XXXXII

Pro stipendio castri terre Leocate OZ. CXX tr. XXIII

Pro stipendio castri civitatis Nothi OZ. CX

Pro stipendio castri terre Tauromenii OZ. XXXVII

Pro stipendio castri terre Mistrecte OZ. XXI

Pro stipendio castri terre Capicii OZ, XII

Pro stipendio castri terre Trahine oz. VI

Pro stipendio castri terre Mole Tauromenii OZ. XXVII

Pro stipendio castri terre Nicoxie OZ. XXVII

Pro stipendio castri terre Placie OZ. XXIII

Pro stipendio castri terre Castri Joannis OZ. XXVII

Pro stipendio castri novi terre Castri Joannis OZ. VI

Pro stipendio castri terre Castrinovi OZ. XXIII

Pro stipendio castri terre Sutere OZ. XII

Summa summarum totius supradicti exitus est oz. DCCCCXXXX tr. VI || £ 107v

Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro

Reparationes castrorum regni

reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione

castri civitatis Drepani
castri sive turris Columbarie

castri terre Montis Sancti Juliani

castri civitatis Sacce
castri civitatis Agrigenti
castri terre Nari
castrorum. terre Leocate
castri civitatis Nothi
castri terre Tauromenii
castri Mole

castri terre Mistrecte
castri terre Capicii

OZ,

. XII

III
II
III

o IL

VI
II

o ALI

III
XI

. INI

10$

f 108

f 108v

LUCA DE BARBERIIS

Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro

reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione
reparatione

castri terre Trahine

castri terre Nicoxie
castri terre Placie

castri terre Castri Joannis
castri terre Sutere

castri terre Castrinovi

OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.

Summa onerum totius predicti exitus est Oz. LXV. ||

Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro
Pro

Summa totius supradicti exitus est OZ. CLXXVI ||

salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario
salario

secreti
secreti
secreil
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti
secreti

Salaria secretorum

civitatis Drepani
civitatis Sacce
terre Montis Sancti Juliani
civitatis Agrigenti
terre Nari

terre Leocate
civitatis Nothi
terre Sutere

terre Tauromenil
terre Melacii

terre Mistrecte
terre Capicii

terre Trahine

terre Randacii
terre Nicoxie

terre Placie

terre Castri Joannis
terre Calaxibecte
terre Policii

terre Castrinovi

OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.

0%,

OZ,
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.
OZ.

INI
III
III
III
HI
III

XXIII
XII
IMI
XVII
XII
XI
XII
INI.
X

IMI
VI

Salaria credenceriorum

Pro salario magistri credencerii civitatis Drepani oz. x
Pro salario credencerii dohane dicte civitatis
Pro salario credencerii caxe dicte civitatis
Pro salario credencerii civitatis Sacce

Pro salario credencerii carnium et scannature dicte

civitatis
Pro salario credencerii vini dicte civitatis

Pro salario dohane maris et terre dicte civitatis

credencerii

106

OZ.
OZ.

OZ.

OZ,
OZ.

VII
VII
VI

III
IM

OZ. HI

4.0

Pro salario credencerii statere predicte civitatis
Pro salario credencerii baiulie civitatis Agrigenti
Pro salario credencerii dohane maris et terre dicte

civitatis

Pro salario credencerii possessionum. dicte civi-

tatis

Pro salario credencerii salsuminis et vini dicte ci-

Vitatis

Pro salario credencerii bucherie et scannature dicte

civitatis
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Nothi
Pro salario
civitatis
Pro salario
tatis
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario
Pro salario

credencerii
credencerii
credencerii

credencerii
credencerii

credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencetii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii
credencerii

terre Nari
terre Leocate
cabelle domorum civitatis

vini et cabelle nove dicte
cabelle dohane dicte civi-

carnium dicte civitatis
terre Tauromenil
terre Melacii

terre Mistrecte

terre Capicii

terre Trahine

terre Randacii

terre Nicoxie

terre Placie

terre Calaxibecte
terre Castri foannis
terre Policii
carricatorii terre Thuse
terre Castrinovi -
terre Sutere”

Summa totius supradicti exitus est OZ. CXXXX.

Onera ordinaria

Pro oneribus ordinariis secretie civitatis Drepani
Pro oneribus ordinariis secretie terre Montis Sancti

Juliani

Pro oneribus ordinariis secretie civitatis Sacce
Pro oneribus ordinariis civitatis Agrigenti

OZ.

LIBER DE SECRETIIS

HI
II

III

VII

» INI

. INI

XX tr. XVIII

ce i, VII

». V_ tr. XXVI
. XIMI tr. XXI

107

f 109

Pro oneribus ordinatiis secretie terre Nari OZ. I tr. XVII
Pro oneribus ordinariis secretie terre Leocate oz, VIm tr. II
Pro oneribus ordinariis secretie civitatis Nothi oz. — tr. mi
Pro oneribus ordinariis secretie terre Tauromenii oz. mi tr. xx
Pro oneribus ordinariis secretie terre Mistrecte oz. — tr. xvII gr. X
Pro oneribus ordinartis secretie terre Capicii OZ. — tr. XVII
Pro oneribus ordinariis terre Trahine OZ. — tr. IM
frov Pro oneribus ordinariis terre Nicoxie OZ. — tr. XVI |

Pro oneribus ordinariis secretie terre Placie dî — ti WI
Pro oneribus ordinariis secretie terre Calaxibecte oz. — tr. m
Pro oneribus ordinariis secretie terre Castri Joan-

nis OZ. Il tr. VIII
Pro oneribus ordinariis secretie terre Policii OZ. — tr. XII gr. X
Pro oneribus ordinariis secretie terre Castrinovi oz. — tr. xM gr. x
Pro oneribus ordinariis secretie terre Sutere Oz. — tr. I
Pro oneribus ordinariis secretie terre Randacii d%, — tu XX
Pro oneribus ordinariis secretie terre Melacii bz, — iL I
Summa totius supradicti exitus est oz. LXII tr. XII gr. X.

Salaria collectorum

Pro salario collectorum secretie civitatis Drepani oz. xI
Pro salario collectoris secretie civitatis Sacce Oz. IMI tr. XXI gr. VI
Pro salario collectoris secretie terre Tauromenii oz. mi tr. m gr. xva
Pro salario collectoris secretie terre Mistrecte ‘oz. — tr. XVII
Pro salario collectoris secretie terre Castrinovi OZ. — tr. XXVMI gr. X
Pro salario collectoris secretie terre Nari Oz. I
Pro salario collectoris carricatorii terre Thuse | oz. m

LUCA DE BARBERIIS

fimo Summa totius supradicti introitus est oz. XXVI tr. xXMI gr. XII |

Assignationes annuales

Pro assignatione magnifici Alphonsi Madrigal OZ. L
Pro assignatione Palmerii de Homodeis OZ. VI
Pro assignatione Joannis de Aras OZ. X
Pro assignatione cappellani regalis Sacce oz. III
Pro assignatione Francisci Patella | oz. L

Pro assignatione universitatis civitatis Agrigenti oz. XX
Pro assignatione Gasparis de Torres (vacat ob eius

mortem) 00: PR |
Pro assignatione Orlandi Caracholi OZ. XXXVII tr. XXVII gr. [x]
Pro assignatione Orlandi de Leto OZ. VI I |

108

LIBER DE SECRETS

Pro assignatione magistrorum excubiarum® civi-

tatis Nothi OZ. XXIII
Pro assignatione episcopi syracusani OZ. VI
Pro assignatione don Joannis de Vigintimilio OZ. LXXXK

Pro assignatione Margaritelle Pudjades

Pro assignatione monasterii Sancti Georgii terre
Randacii OZ. VI

Pro assignatione presbiteri Jacobi de Aversa oz. IM

Summa totius supradicti exitus est OZ. CCCLXXXXVII tr. V gr. XVI,

oz. XXI tr. VII gr. ni[n]

Nota quod maior pars supradictorum assignationum concessa fuit et est

ad vitam tantum ut inferius patebit: ................... Larter ssivii

Salaria officialium curie

Pro salario magistri iustitiarii 0%, - CL
Pro salario provisoris castrorum OZ, XXX
Pro salario apposentatoris OZ. XX

Summa oz. Cc.

Salaria officialium officii magistri secreti

Pro salario officii dicti magistri secreti OZ. CC

Pro salario coadiutoris dicti officii 0%. XXX

Pro salario notarii dicti officii OZ. XV |
Pro salario porterii dicti officii oz. XIM tr. XI
Pro cartha et quinternis ad opus dicti officii —©z. Il

Summa totius supradicti exitus est Oz. CCLXI tr. XI,

Summa totius prescripti introitus est oz. D" CLXXXVIM tr. XIMI gr. XVII
Summa totius prescripti exitus est OZ. Il CCLXX tr. XX gr. XVII
Restant pro curia liquide

oz. I XVII tr. xx gr. — d, n ||

OI. Per la sorveglianza notturna come Regni Siciliae cit., 55 Capitolo XVII e DI

problema generale nel Regno, cfr. Capitula Capitolo XLVII.

109

f r1I10v

f 111V

f 112

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

INFORMATIO SECRETIARUM DICTE IURISDICTIONIS
OFFICII MAGISTRI SECRETI
ET ILLARUM MEMBRORUM ALIENATIONES

Ht primo tractatufr de Nécefetia civitatis Drepani
que habet ad presens subscriptas cabellas que
sunt regie curie videlicet:

Cabella dohane maris redditus erat oz. LxxX nunc vero
currente anno 1506 regnante catholico et invictissimo
domino nostro rege Ferdinando reddit de liquido

curie OZ. LKXXX
Cabella caxie reddebat oz. 230 et nunc reddit liquide oz. coxxxxvm
Cabella arrantarie reddebat oz. van et nunc reddit OZ. XVI
Cabella tintorie redditus erat oz. I et nunc reddit OZ. VI tr. XXI
Cabella fumi redditus antiquitus erat oz. ... et nunc OZ. Il
Cabella arcus cuctoni reddebat oz. ... et nunc valet Oz. — tr. XX
Cabella curallorum quando minus et quando plus se-

cundum piscationes, tamen hoc anno reddit OZ. VI
Cabella ancoragii antiquitus redditus erat oz. VI et nunc

redditus est annuatim OZ. XV

Cabella biscocti devoluta ad regiam curiam ob mortem
Lanzoni Fardella antiquitus redditus erat oz. xn in

presentiarum, autem redditus est OZ. XXXII
Ius census molendini Philippi Crapanzano | OZ. — tr. VII gr. X
Ex furtivis I oz. Il ||

Alienationis cabellarum et membrorum secretie
dicte civitatis Drepani facte ab antiquo per re-
troprincipes. |

Cabella piscarie civitatis Drepani usque ad summam oz. xvi redditus fuit
antiquitus per dominum regem Fridericum concessa quondam Salvatori de
Sierio et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum
in feudum sub servitio unius equi armati ut patet in privilegio dicti domini
regis dato Drepani INI februarii XIII indictionis 1364. Quo Salvatore mortuo
successit in dicto redditu quondam Riccardus de Sierio eius filius, qui Ric-
cardus habuit a quondam domino rege Martino confirmationem de dicto red-
ditu super cadem cabella pro se et heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus in perpetuum ut patet in privilegio dicti domini regis Martini dato
Panhormi penultimo iulii XV indictionis 1392 notato in libro cancellarie anni

TIO

LIBER DE SECRETTIS

predicti f or. Exinde vero mortuo dicto Riccardo successit sibi in dicco red-
ditu Franciscus filius ipsius Riccardi. Et postmodum mortuo dicto Francisco
successit iste alius Riccardus Sieri filius Francisci predicti qui tandem Riccardus
habuit confirmationem, ab archiepiscopo panhormitano de dicto redditu oz. xvI
super dicta cabella piscarie pro se et suis heredibus de suo corpore etc. sub dicto
servitio unius equi armati ut in privilegio dicti presidentis registrato in libro
anni 1453 fè 860 clare patet. Et ultra habuit ipse Riccardus a don Lop vicerege
aliam confirmationem, notatam in libro annorum 1458 1459 f® 412 nec non
et ultimo loco Riccardus predictus habuit de dicto redditu confirmationem
a quondam, domino Joanne de Moncayo tunc in regno vicerege cum inserto
tenore omnium predictorum privilegiorum pro se et dictis suis heredibus de
corpore ut supra, sub dicto servitio militari unius equi ut patet etiam in pri-
vilegio dato Panhormi Vo maii VIII indictionis 1461 registrato in libro ra-
tionum 1460 f° 324. In anno vero 1474 dictus Riccardus habuit a don Lop Xi-
men Durrea vicerege || confirmationem et ampliationem de tota predicta in-
tegra cabella pro se et dictis suis heredibus dismembrata et segregata a dicta
regia secretia cum subventione oz. XX quas recepit quondam, Antonius Sin
thesaurarius sub pretextu quia dicta cabella reddebat usque ad dictam sum-
mam oz. xvi et non ultra, ac sic dictus dominus rex Joannes confirmavit dic-
tam viceregiam provisionem ampliationis. totius integre cabelle predicte ut
patet in privilegio dicti domini regis Joannis dato Barchinone XVI augusti
1474 de quo habuit viceregiam exequutoriam datam Calathagironi Il° no-
vembris VIII indictionis 1474 f 107, que cabella piscarie antiquitus reddebat
oz. sexdecim et nunc illa possidetur per eundem Riccardum Sieri et valet red-
ditus annualis circa I | i OZ. XXX
Nota quod in privilegio dicti domini regis Martini confirmationis primi
privilegii domini regis Friderici de dicto redditu oz. xvI continetur et apparet
hec conditio et reservatio videlicet «iuribus regiis et alioram quibuslibet sem-
er salvis si et in casu quo dictus supplicans sibi concessa in presenti privilegio
lievi inconcussa possederit usque ad nostrum felicem adventum, et non
alias nec aliter ». Ideo advertatur ad candem conditionem, et reservationem, per
dictum dominum regem Martinum factam nec non et quod don Lop Ximen
Durrea vicerex non poterat totam integram cabellam predictam dismembrare
et segregare a dicta secretia obstantibus capitulis et pragmaticis regni. Et plus
dicta segregatio fuit facta sub pretextu quod dicta cabella non reddebat ultra
dictam summam. oz. xVI immo redditus erat oz. XVI et nunc reddit oz. xxx
per quod regia curia decepta et fraudata fuit et est. || Dictus vero Riccardus
Sieri cepit investituram ob mortem domini nostri regis Ferdinandi a don Joanne
de Luna preside in regno pro se et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus die XXII decembris V indictionis 1516 notatam in libro dicti anni £°
299. Et iuravit Nicolaus Fardella ciusdem Riccardi procurator dictam cabellam
una cum feudo Culcasi reddere untias octuaginta. Et sic cabella reddit oz. ...

III

f 112V

f 113

In perpetuum

f 113v

f 114

LUCA DE BARBERIIS

Cabella gisie et augustalis iudeorum civitatis Drepani antiquitus fuit in
feudum concessa quondam Antonio de Bosco et suis heredibus virtute privi-
legii domini regis Martini dati Cathanie II° augusti VIII indictionis 1400.
Exinde mortuo dicto Antonio illa possidebatur per Elisabectam filiam dicti
Antonii uxorem Petri Avellaneda. Demum vivente dicta Elisabecta cabella
predicta fuit devoluta ad curiam dato sibi excambio sub certa forma super
portu Panhormi oz. quinquaginta annualium. Exinde vero dicta cabella fuit
per dominum regem Alfonsum concessa dicto Petro Avellaneda et suis here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus sub servitio militari trium equo-
rum armatorum super qua fuerunt onerati, per dictum Petrum solutis regie
curie oz. CCC videlicet oz. centum in urbe Panhormi in pecunia numerata et
alie oz. CC quas antea mutuaverat regie curie, super castellania Drepani. Et
sic dictus dominus rex obligaverit et intra manus misit dictam cabellam gisie
pro omnibus dictis oz. Ccc cum carta tamen gratie redimendi et voluit quod
a manibus dicti Petri nec suorum heredum nullo modo cabella ipsa auferri
nec capi possit nisi prius solvantur sibi dicte oz. ccc ut dicitur apparere tenore
privilegii seu provisionis dicti domini regis Alfonsi dati Panhormi XXIII no-
vembris 1434. Quod privilegium non invenitur in registro || dicti anni. Mortuo
ex post dicto Petro Avellaneda dictus dominus rex impignoravit et obligavit
domino Antonio Olzina commendatori de sacra tam castellaniam dicti castri
Drepani quam dictam gisiam videlicet castellaniam pro oz. D et gisiam pro
dictis oz. ccc solvendis per eundem Antonium heredibus dicti quondam Petri

Avellaneda pro ipsius gisie redemptione et luitione ut patet in contractu regio

firmato per Arnaldum Folloneda die XXVI° novembris VII indictionis 1442.
Et quia dictus Antonius Olzina non solvit eisdem heredibus dictas oz. ccc
cabella ipsa restavit in posse heredum ipsius quondam Petri Avellaneda vigore
dicte venditionis facte de illis eidem Petro cum carta gratie redimendi ut supra.
Et ultimo loco in anno VII indictionis 1503 dicta cabella inventa fuit in posse
quondam Francisci de Bosco quondam baronis feudi Bayde, de qua una in-
simul cum dicto feudo simpliciter cepit investituram sine ostensione privile-
giorum nisi tantum. constitit de possessione registratam in libro 1503 f° 31.
Qui tandem Franciscus propter expulsionem iudeorum habuit in excambium
dicte gisie deputatas et assignatas oz. XXXXV redditus in perpetuum et in feu-
dum, nam tanti tunc temporis valebat cabella ipsa, super cabellis redemptis
per curiam in secretia Panhormi virtute viceregie provisionis date in turri Bundi
de-Campo XVI novembris XII indictionis 1493 f° ... ut in capitulo presentis
informationis superius notato f° 32 continetur. Et mortuo dicto Francisco de
Bosco in presentiarum dicta assignatio possidetur per Franciscum de Bosco
filium ipsius Francisci ut patet per notam investiture capte per cum registra-
tam in libro 1503 f° 31. OZ. XXXXV. ||

Notandum est quod prima facie viso et diligenter inspecto registro et libro.
domini regis Martini dicti anni 1440 III° augusti VIII indictionis non invenitur

112

LIBER DE SECRETIIS

dictum privilegium concessionis dicte cabelle eidem quondam Antonio de
Bosco et ita debet cogi ad ostendendum et presentandum dictum privilegium
in curia, ideo dato quod illud forte appareret iam a posse Elisabecte filie et
heredis dicti quondam Antonii pro quo ipsa successit in dicta cabella fuit ca-
bella ipsa per dominum regem ablata et ad curiam reducta dato sibi equiva-
lenti excambio in oz. L redditus in Panhormo. Et postquam fuit cabella ipsa
modo predicto penes curiam, illam dictus dominus rex concessit dicto quon-
dam Petro Avellaneda et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
in perpetuum sub servitio militari in stricta forma cum illa conditione redi-
mendi illam pro dictis oz. ccc. Quomodo ergo cabella ipsa venit ad manus et
posse istorum de Bosco alterius cognominis et genealogie non descendentium
cx virga legitime dicti quondam Petri Avellaneda ut dictat suum privilegium?
Et nihilominus ad clarificationem veritatis incepi perquirere repertorium officii
regie cancellarie in quo sunt notata particulariter de uno in unum omnia pri-
vilegia concessionis feudorum et aliorum quorumcumque omnium investitu-
rarum non semel aut bis set pluries videlicet ab anno 1391 usque ad annum
1493: in quo anno 1493 Antonellus de Bosco habuit provisionem assignationis
dictarum oz. xxxxv super cabellis Panhormi redemptis ut supra et non inveni
privilegium aliquod concessionis ac restitutionis et confirmationis dicte cabelle
in persona istorum de Bosco nec aliquam aliam investituram quam capere
tencbantur et tenentur. Ideo advertatur ad omnia supradicta pro interesse regie
curie, nec non et quod quando isti de Bosco ostenderent dictam annuam
assignationem. oz. 45 legitime tenere et possidere illa extat pignorata pro oz. ccc
pro quibus regia curia potest cam redimere. ||

Cabella fundaci rive civitatis Drepani et ius thoni territorii Montis Sancti
Juliani fuit olim concessa quondam Henrico de Bosco et exinde Antonio de
Bosco et heredibus virtute privilegii domini regis Martini et regine Marie
dati Leocate V° februarii II° indictionis 1393. Et post eorum mortem, successit
in dicta cabella Elisabecta uxor Petri Avellaneda filia dicti quondam Antonii
et neptis dicti quondam Henrici; que Elisabecta deinde virtute virtute cuiusdam,
instrumenti celebrati manu notarii Jacobi de Michalecto de Drepano die XIIIIO°
decembris 1433 de dicta cabella donationem fecit dicto quondam Petro Avel-
laneda eius marito, de qua ipse Petrus habuit confirmationem cum privilegio
dato Panhormi XII novembris 1434. In anno vero 1459 f? 114 dicta cabella
fundaci et rive venit in posse Jacobi de Bosco qui tunc asseruit quod sui ante-
cessores a longissimis temporibus citra tenuerunt et possiderunt dictam ca-
bellam fundaci et ripe Drepani percipiendo illius iura et redditus. Et quia ad
manus dicti Jacobi nunquam pervenit de concessione ipsius cabelle privilegium
aliquod seu scriptura et hoc suo iuramento firmavit dictus Jacobus aut eius
procurator. Et clausis oculis officialium curie habuit ipse Jacobus confirma-
tionem et novam concessionem dicte cabelle virtute capituli tunc novissimi

IT ACTA ITALICA: 8. 113

f II14V

In perpetuum

f 115

f 1I1Sv

LUCA DE BARBERIIS

pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub feudali
servitio a quondam Simone archiepiscopo panhormitano tunc presidente no-
tatam in libro anni 1453 II° indictionis £ 837. Et mortuo dicto Jacobo sine
filiis successit sibi in dicta cabella Petrus de Bosco cius frater qui cepit notam
investiture registratam. in libro anni 1468 f° 202. Et in presentiarum cabella
ipsa possidetur per Petrum Joannem de Bosco, que antiquitus redditus erat
oz. ... et nunc valet redditus annualis untias OZ. C

Qui quidem Petrus Joannes de Bosco ob mortem catholici domini nostri
regis Ferdinandi de dicta cabella fundaci et ripe a don Joanne de Luna preside
cepit investituram die XVIII ianuarii V indictionis notatam in libro anni 1516
f° 414. Et Joannes Bicchisan dictu Corsu eius procurator tactis scripturis iura-
vit dictam cabellam in presentiarum reddere oz. L. ||

Et in captione dicte investiture requisito primo dicto procuratore presen-
tavit in officio alteram primam investituram captam per ipsum Petrum Joan-
nem de dicta cabella ob donationem de ea sibi factam per quondam Petrum
Lu Bosco eius patruum die VI° martii XI indictionis 1508 que ad fraudandum
ius nunquam venit in cancellariam set hodie ad cautelam illam registrari feci
in registro dicti anni 1508.

Notandum est quod dictum privilegium domini regis Martini et regine
Marie datum Leocate Vo februarii II indictionis 1393 non invenitur in registris
dicti anni conservatis in archivio regie cancellarie. Et nihilominus fuit alias
dubitatum super dicta concessione facta per eosdem dominos reges Martinum
e Mariam quoniam non apparuit clare per tale privilegium fuisse predictam
cabellam fundaci realiter concessam eo modo et forma quo dicta Elisabecta
cam possidebat set apparuit in illo concessio domus fundaci propter quod esset
actendendum si ex verbis dicti privilegii dicta cabella comprehendebatur in
concessione et esset quod magis dubitatur quod in privilegio confirmationis
facte per dominum regem Alfonsum non est insertus tenor dicti privilegii
prefatorum dominorum regum Martini et Marie set tantum forma contractus
donationis. Est insuper actendendum qualiter apparet quedam provisio dicti
domini regis Martini data Cathanie VII: iunii VII indictionis 1399 registrata
in libro VII indictionis 1399 f? 162 emanata ad personam dicti Antonii de Bosco
et in narrativa ipsius provisionis sunt apposita ista verba videlicet: « Quod
cum per nostras exellentias fuerint dicto Antonio de Bosco concessa castrum
Cifale, Careni et Bayde ac feudum vocatum la Cudia, fundacum et iudaicam
sita et posita in terra Trapani, que fuerunt Riccardi Abbatis et aliorum nostro-
rum rebellium propter corum rebellionem nostre curie devoluta» etc. || Per
que verba clare comprehenditur fuisse cidem Antonio de Bosco concessum
fundacum id est domus fundaci et non cabelle fundaci et ripe tanti redditus
ultra oz. centum annualis redditus de iuribus regii patrimonii et de ‘prehemi-
nentiis dicte regie secretie; cum qua cabella fundaci percipitur ius dohane terre,
et in concessione regis Martini non continetur nec declaratur dicta cabella. Et

114

4.0

LIBER DE SECRETIIS

nihilominus facta iniunctione per officium rationalium dicto quondam Jacobo
de Bosco qui ex successione dicti quondam Guillelmi dictum fundacum te-
nebat ut ostenderet quo titulo et iure candem cabellam possidebat, ipse Jaco-
bus contractum quendam ostendit donationis ipsius cabelle facte per dictam
quondam Elisabectam filiam dicti quondam Antonii de Bosco et uxorem dicti
Petri Avellaneda prefato quondam Guillelmo de Bosco, succedente postmo-
dum regia confirmatione in persona dicti Guillelmi et heredum suorum data
Neapoli XXII° decembris VII indictionis 1443. Que quidem Elisabecta ut
supra exprimitur ex donatione sibi antea facta per dictum quondam dominum
Antonium de Bosco eius patrem fundacum predictum tenebat et possidebat
concessum cidem quondam Antonio patri suo et suis heredibus per dictos Mar-
tinos et Mariam virtute prenarrati privilegii dati Leocate anno 1393 quod pri-
vilegium in sui formam ostendit officio: quod in registris non invenitur ut
supra dicitur, nec non etiam presentavit eidem officio quoddam testimoniale
transumptum confectum manu notarii Vannis de Scannatello de Drepano die
XVI iunii INI indictionis 1466 in quo continentur depositiones diversorum
testium. receptorum per dictum. notarium in numero copioso die XXIII no-
vembris XIII indictionis ad literas officii rationalium ex quibus probatum fuit
fundacum ipsum intellegi debere cum cabella ct iuribus ipsius cabelle fundaci,
et dicendo fundacum intelligitur ipsa cabella: et sic testificantur et declarant
testes ipsi fuisse obtentum et possessum per dictum quondam Antonium de
Bosco ex successione predicta, ut in depositionibus || ipsorum testium testi-
ficantium ab annis LXt® et ultra constitit. Quibus visis per dictum officium
rationalium remansit dicta cabella fundaci et ripe in feudum in posse dictorum
de Bosco licet nulliter et contra clarum ius sacre regie maiestatis. Et sic dico
quod dictum officium magistrorum rationalium non intellexit punctum iuris
regie curie. Et primo quod si fundacum predictum intelligebatur tota cabella
fundaci et ripe Drepani cum perceptione iuris dohane terre et aliorum iurium
spectantium officio regie secretie predicte, in dicto privilegio dominorum re-
gum. Martini et Marie prime concessionis fundaci fieret expressa mentio de
fundaco cum cabella ripe et dohane terre et de illius segregatione separatione
et dismembratione a dicta regia secretia cum clausula non obstantibus consti-
tutionibus regis Jacobi et aliis pragmaticis et capitulis regni in contrarium di-
sponentibus et propterca dicta cabella cum dictis cius iuribus fuit usurpata et
furto subtracta. Et plus quod est magis advertendum si semel prima fronte
prefata Elisabecta uxor dicti quondam Petri Avellaneda fecit donationem de
dicto fundaco prefato Petro eius marito, ipseque Petrus habuit a domino rege
confirmationem dicte donationis pro se et heredibus suis de suo corpore le-
gitime descendentibus ut de contractu ipsius donationis pro se et heredibus suis
patet in actis dicti notarii Jacobi de Michalecto de Drepano die XIII decem-
bris 1433 et privilegio confirmationis regie in anno 1434 XXIII novembris,
ergo quomodo dicta Elisabecta poterat aliam donationem exinde de dicto

IIS

f 116

f 116v

f 117

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

fundaco facere dicto Guillelmo de Bosco? cum sit quod mortuo dicto Petro
Avellaneda donatario sine filiis de suo corpore legitime ut iam mortuus fuit
quemadmodum dictat donatio ipsa et privilegium dicte regie confirmationis
illius, fundacum ipsum devolutum erat eidem regie secretie prout antea erat.
Et propterea videtur ultimam assertam donationem factam per dictam Elisa-
bectam eidem Guillelmo de Bosco fuisse fraudulentam ad decipiendum regiam
curiam, ex quo dictus Petrus Avellaneda mortuus extitit nullis relictis filiis. ||
Item dictus Jacobus de Bosco qui in anno 1459 habuit confirmationem et no-
vam. donationem dicti fundaci ex quo ipse vel eius tutor iuravit non tenere
nec habere privilegium aliquod nec ullam scripturam de huiusmodi conces-
sione ipsius fundaci. Quomodo ergo Jacobus ipse antea, videlicet in anno 1456,
presentavit in officio rationalium dictum privilegium prime concessionis do-
minorum regum Martini et Marie in persona dicti quondam Antonii de Bosco
patris Elisabecte in sui propria forma quod una cum dicto testimoniale tran-
sumptum extat conservatum in officio conservatoris in libro confirmationis feu-
dorum II’ indictionis 1453? Ergo dictus Jacobus aut cius curator periuravit
et talis confirmatio et nova donatio fuit tacita veritate et sub involucro im-
petrata et nulliter obtenta. Et propterca officiales regii debent bene aperire ocu-
los ne fraudetur ius regie curie etc.??. ||

Cabella bucherie civitatis Drepani de preheminentiis et iuribus dicte regie
secretie fuit olim per dominum regem Fridericum concessa quondam Andree
de Manuele de Drepano et suis heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus in feudum, sub servitio unius militis ut patet in privilegio dicti domini
regis dato apud Montem. Sancti Juliani XXVI aprilis XIII indictionis 1314.
Et mortuo dicto Andrea successit Bartholomeus Manueli eius filius, quo Bar-
tholomeo mortuo successit in dicta cabella Ludovicus de Manucli filius dicti Bar-
tholomei, qui Ludovicus habuit a domino rege Martino confirmationem dicte
cabelle pro se et heredibus ut supra sub dicto servitio militari cum hac condi-
tione videlicet «si ita est quod possiderit dictus Lodovicus usque ad predictum
nostrum adventum predictam, cabellam » ut etiam patet in privilegio dicti do-
mini regis Martini dato Cathanie VI° aprilis V® indictionis 1393. Exinde mor-
tuus fuit dictus Ludovicus et successit sibi in dicta cabella Joannes Manueli
ciusdem Lodovici filius legitimus et naturalis qui Joannes pro se et suis here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio habuit
confirmationem de dicta cabella ab episcopo ylardensi et Antonio de Cardona
tunc viceregibus in regno, constitutionibus tamen et capitulis quondam domini
regis Jacobi et aliorum retroregum semper salvis, ut continetur in provisione
dictorum viceregum data Panhormi X° maii X indictionis 1417 et in libro
1416 f° 280. Mortuo vero dicto Joanne successit sibi in dicta cabella Salvator

92. Cfr. l’allegazione « de feudo Bayde et fundaco Drepani» in CVM 19.

116

LIBER DE SECRETIIS
de Manuele eius filius de quo non inveni in registris investituram aliquam de
possessione dicte cabelle; quo Salvatore mortuo successit Thomasius Manueli
filius dicti Salvatoris qui tandem Thomasius habuit ab archiepiscopo panhor-
mitano tunc in regno presidente confirmationem et investituram dicte cabelle
pro se et heredibus suis de suo corpore etc. sub dicto militari servitio unius
militis, capitulis et constitutionibus regis Jacobi et aliorum retroregum editis
semper salvis, ut patet in confirmatione ipsa registrata in libro anni 1453 f° 248.
Et perquisito repertorio ofticii regie cancellarie videlicet de dicto anno || 1453
usque per totum annum 1504 non inveni aliquam investituram factam. de dicta
cabella, que in presentiarum possidetur per Joannem Aloisium de Manuele et an-
tiquitus valebat oz. xx nunc vero currente anno 1506 redditus annualis est oz. ...

Nota quod ut asseritur hec cabella nominatur la scannatura et quod cabella
que ibi nominatur di la buchiria est maior redditus et possidetur per univer-
sitatem civitatis Drepani ut infra patebit. I

Mortuo postmodum dicto Joanne Aloisio de Manuele sine filiis sibi in dicta
cabella scannature Drepani successit domina Elisabecta eius soror uxor Jacobi
de Castrono pro qua dictus Jacobus eius vir pro se suisque heredibus eius de
corpore legitime descendentibus iuxta formam suorum privilegiorum a don
Ugone de Montecatheno moderno regni prorege de ipsa cabella scannature
Drepani una cum arrantaria Panhormi ob mortem dicti Joannis Aloisii cius
fratris sub militari servitio iuribus curie et alterius semper salvis XXI° novem-
bris XIII indictionis 1510 investituram in regie cancellarie dicti anni libro
f° 169 notatam obtinuit. Decedente tamen predicta Elisabecta de Castrono
sibi in dicta cabella scannature Drepani successit Hieronimus de Castrono eius
filius et heres qui pro se suisque heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus de ipsa cabella scannature Drepani simul cum dicta arrantaria Panhormi
de qua in capibrevio regni feudorum f® 275 latius verba facta sunt, XII° ianua-
ri prime indictionis 1513 investituram in regie cancellarie libro anni 1513
fo 322 notatam reportavit. !

Noto tamen quod a dicto anno 1453 usque ad dictum annum 1s1o nulla
de ipsa cabella scannature investitura sive privilegium aliave scriptura repe-
ritur. Dictus vero Hieronimus de Castrono de dicta cabella scannarie Drepani
ob mortem domini regis Ferdinandi a don Joanne de Luna preside cepit in-
vestituram die XVII ianuarii V® indictionis notatam in libro anni 1516 f° 402
et iuravit reddere oz. x. ||

Saline civitatis Drepani de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie
cum domo et preheminentiis suis fuerunt primitus concesse per dominum re-
gem Ludovicum quondam magistro Roberto de Naso phisico et suis here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub servitio unius equi
armati; devolute ad curiam ob obitum quondam Petri Lopes de Boria qui
salinas easdem certo modo tenebat, et consequenter confirmate eidem ma-

ATTO

f 1177

f 118

In perpetuum

f 118v

LUCA DE BARBERIIS

gistro Roberto et dictis suis heredibus sub dicto servitio in forma stricta per
quondam dominum regem Fridericum cum privilegio dato Policii III° sep-
tembris III indictionis 1349 salvis tamen et penitus reservatis constitutionibus
et capitulis quondam domini regis Jacobi super demanialibus editis et aliorum
retroregum. Et mortuo dicto magistro Roberto successit sibi in eisdem salinis
Mattheus de Naso cius filius qui obtinuit a domino rege Martino de dictis sa-
linis investituram et confirmationem virtute privilegi dati Panhormi penul-
timo iunii XV indictionis 1392 notati in libro dicti anni f? 89. Quo quidem
Mattheo ab hoc seculo subtracto successit in dictis salinis Robertus de Naso
filius dicti Matthei qui Robertus habuit pro se et suis heredibus de suo cor-
pore legitime descendentibus sub dicto militari servitio confirmationem dicta-
rum salinarum a quondam episcopo ylardensi et Antonio de Cardona tunc
in regno viceregibus datam Panhormi VI° maii X indictionis 1417 registratam
in libro anni 1416 f° 256.

Nota quod de dicto anno 1416 usque ad annum 1453 nibil inveni de suc-
cessione et confirmatione dictarum salinarum; in dicto vero anno 1453 appa-
ret investitura capta de dictis salinis per Mattheum de Naso qui exposuit et
narravit ipsum Mattheum successisse in eisdem salinis tanquam filium et here-
dem quondam Roberti de Naso eius patris, in qua investitura est insertus te-
nor privilegi regis Lodovici et regis Friderici, et non facit mentionem de pre-
asserta confirmatione dictorum viceregum episcopi ylardensis et Antonii de
Cardona registrata in libro 1416 f 256: quam cepit dictus || Robertus de Naso
qui asseruit cisdem viceregibus fuisse filium Matthei de Naso, et Mattheus
de Naso predictus fuit filius dicti quondam magistri Roberti, cui prima facie
fuit concessa gratia, et sic apparet evidenter maximus error in genelogia nam
ut asseritur Robertus qui habuit dictam confirmationem a dictis viceregibus
cpiscopo ylardensi et Antonio de Cardona erat nepos dicti primi magistri Ro-
berti et non poterat ullo modo succedere in dictis salinis tanquam nepos dicti
magistri Roberti, cum sit eidem magistro Roberto fuerunt concesse dicte sa-
line et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus, quo casu eo mor-
tuo debebant succedere eius legitimi fili si quos habebat aut regia curia defectu
filiorum, et non nepos ex linea transversali. Ideo advertatur et magis actenda=
tur ad verba ambarum confirmationum et investiturarum videlicet de eisdem
viceregibus et de anno 1453 f? predicto 77°.

Et nihilominus de dicto anno 1453 usque ad annum 1480 fè 108 nil inveni
de successione dictarum salinarum nisi quandam notam investiture de eisdem
salinis captam per Bertum de Naso qui exposuit succedere tanquam filius dicti
quondam Matthei de Naso, ille qui cepit investituram in dicto anno 1453 f° 77,
que saline antiquitus reddere solebant oz. L, in presentiarum autem reddunt
quolibet anno 0%, CCG.

In anno vero 1496 £° 104 apparet quedam nota investiture capta de qua-
dam salina Drepani per Mactioctam de Naso tanquam filium Roberti de Naso

118

LIBER DE SECRETIIS

per cuius mortem ipse Mactiocta successit in ea. Et in anno X indictionis 1407
dictus Mactiocta de Naso fecit de dicta salina donationem Pretiose eius uxori
idest pro restitutione eius dotium, que Pretiosa cepit de dicta salina a don Rai-
mondo de Cardona nunc || in regno vicerege investituram notatam in libro
anni 1506 f0 724. | |

Tandem ultimo loco prefati Mactiocta et Pretiosa iugales de dicta salina
magna donationem contemplatione matrimonii fecerunt Joanni Andree de
Naso eorum filio legitimo et naturali ut patet in actis notarii Jacobi Ianferza
die XXVII decembris III indictionis 1515. Qui Joannes Andreas de salina ipsa
obtinuit a domino don Ugone de Moncada vicerege investituram pro se suis-
que heredibus de suo corpore legitime descendentibus iure francorum die Il
iunii III indictionis 1515 notatam in libro cancellarie anni predicti sciliscet 1514
fo 811. Iste tamen Andreas Joannes iuravit in presentiarum dictam salinam
reddere oz. xL. Et pro totidem solvit iura et sic realiter cognoscitur salinam
ipsam ob temporibus maliciam et ob quantitatem aliarum salinarum exinde
constructarum in diminuitionem devenisse. Oz. XL. ||

Tonnaria Palacii civitatis Drepani de preheminentiis et iuribus dicte regie
secretie antiquitus fuit per retroprincipes concessa quondam Opicino de Amari
de dicta civitate et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus. Et
mortuo dicto Opicino nullis de suo corpore legitimis heredibus derelictis ton-
naria ipsa devoluta fuit ad candem regiam secretiam, que tonnaria exinde per
dominum regem Fridericum fuit concessa quondam Rainaldo Crispo et suis
heredibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub militari ser-
vitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo armato secundum redditus, ut
patet in privilegio dicti domini regis dato Messane II° ianuarii VII indictionis
1368. Quo Rainaldo mortuo Thomasius Crispo cius filius successit in dicta
tonnaria, quo Thomasio ab hac luce subtracto successit sibi Nicolaus Crispo
filius ipsius ‘Thomasii, quo Nicolao decedente successit sibi in dicta tonnaria
Georgius Crispo filius dicti Nicolai, qui Georgius pro se et suis heredibus de
suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio habuit confir-
mationem ipsius tonnarie a quondam archiepiscopo panhormitano tunc in
regno presidente salvis constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et alio-
rum retroregum super demanialibus editis ut in ipsa confirmatione data Pa-
nhormi XI° februarii II° indictionis 1453 f° 815 continetur. Quo quidem Geor-
gio ab ac vita subtracto successit in dicta tonnaria Nicolaus Crispo minor, fi-
lius dicti Georgii. Quo Nicolao in pupillari etate defuncto successit in dicta
tonnaria Franciscus de Homodeis tanquam filius legitimus ac primogenitus
quondam domine Catherine uxoris domini Paridis de Homodeis et filie le-
gitime quondam Jannelle uxoris Francisci de Vigintimiliis, filic legitime ct
naturalis prefati quondam Thomasii Crispo: qui quidem Franciscus de Homo-
deis succedens modo predicto habuit a quondam don Lop Ximen Durrea tunc

I19

f 119

f 119V

In perpetuum

f 120v

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

vicerege in regno confirmationem dicte tonnarie et aliorum bonorum pro se
et suis heredibus de suo || corpore legitime descendentibus iure francorum sub
dicto militari servitio, salvis constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi
et aliorum retroregum super demanialibus editis, ut patet in provisione vice-
regia huiusmodi confirmationis data Panhormi XXVI° augusti XV indictionis
1466 registrata in libro 1465 ft 546. Et mortuo dicto Francisco de Homodeis
sine filiis masculis successit in dicta tonnaria domina Virginea filia legitima et
naturalis dicti Francisci et uxor quondam Giliberti de Bononia de Panhormo,
cui Giliberto ipsa Virginca apportavit in dotem dictam tonnariam et certa alia
feuda et bona perventa modo predicto. Et quomodo ipsa Virginea successit
et cepit possessionem dicte tonnarie, nulla apparet investitura in registris. Exinde
mortuo dicto Giliberto de Bononia eius viro dicta Virginea cepit possessionem
de dicta tonnaria et aliis feudis et bonis apportatis per cam in dotem ut supra,
et habuit a quondam don Ferdinando de Acuna tunc vicerege in regno inve-
stituram de dicta tonnaria et feudis datam Messane XVI augusti XI indictionis
1493 registratam in libro dicti anni f° 393; que quidem tonnaria antiquitus va-
lebat redditus oz. x et nunc currente anno 1506 redditus annualis est ultra
OZ. XX.

Decima dicte tonnarie

Item etiam patet etiam dominum regem Fridericum concessisse decimam
dicte tonnarie quondam Blandino de domino Gabriele et suis heredibus de suo
legitimis in feudum sub servitio unius equi armati, tam pro se quam nomine
cius uxoris Benvinute filie quondam Garcie de Sparsa filii quondam Michaelis
de Sparsa, notato in libro anni 1371 f° 245. ||

Ius decime predicte tonnarie civitatis Drepani antiquitus possidebatur per

quondam Benvenutam mulierem filiam quondam Gasparis de Sparso et nep-

tem quondam Michaelis de Sparto de terra Salem patris dicti Garsie ex suc-
cessione dictorum quondam patris et avi sui, quibus dictum ius fuit conces-
sum pro se et heredibus suis in perpetuum per quondam dominum regem
Fridericum in feudum sub servitio dimidii equi armati. Et mortua ipsa Benve-
nuta tam ex testamento quam ab intestato eidem Benvinute successit in dicto
iure Perna mulier eius soror carnalis ac filia dicti Garsie et neptis prefati Mi-
chaclis, que Perna nupsit Orlando Graffeu, qui Orlandus tanquam maritus et
procurator dicte eius uxoris pro se et filiis ex ca legitime descendentibus in
perpetuum iure francorum sub dicto servitio obtinuit confirmationem dicti
iuris decime a quondam domino rege Martino, servatis et semper illesis re-
manentibus constitutionibus et capitulis quondam domini regis Jacobi super
patrimonialibus editis, ut patet in privilegio dicti domini regis Martini dato
Cathanie VII aprilis Ve indictionis 1397 registrato in libro 1393 1396 et 1397

120

LIBER DE SECRETTIS

fo 137. Qua quidem Perna ab hoc seculo subtracta successit sibi in dicto iure
Nicolaus de Graffeo eius filius. Quo Nicolao mortuo successit in iure predicto
Pretiosa urgor Antonii de Grignano filia dicti Nicolai, que Pretiosa pro se et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari ser-
vitio habuit confirmationem et investituram de dicto iure decimarum ipsius
tonnarie a quondam archiepiscopo panhormitano tunc in regno presidente,
constitutionibus et capitulis dicti domini regis Jacobi et aliorum retroregum
super demanialibus editis semper salvis et illesis permanentibus, ut patet in pro-
visione dicti domini presidentis data Panhormi penultimo novembris II° in-
dictionis registrata in libro anni 1453 f° 801, quod ius antiquitus reddere solebat
untias xI et nunc redditus annualis est oz. ... || o

Nota quod perquisito repertorio officii regie cancellarie de dicto anno 1453
usque per totum annum 1504 non invenitur de successione et possessione dicti
iuris aliqua investitura, et nihilominus illud in presentiarum possidetur per...

lura granorum tonariarum civitatis Drepani et Castri ad Mare de Gulfo

de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie antiquitus possidebantur per.

quondam Joannem de Cavalerio per se et heredes suos in perpetuum ex con-
cessione facta per dominum regem Fridericum predecessoribus suis cum pri-
vilegio dato Drepani XXII februarii VI indictionis 1322, de quibus granis pre-
decessores dicti Joannis de Cavalerio vendiderunt medietatem predecessoribus
quondam Joannis de Crispo de Panhormo remanente alia medietate penes
dictum Joannem de Cavalerio, que medietas ipsorum granorum vendita dicto
Joanni Crispo fuit eidem Joanni et suis heredibus confirmata et de novo donata
per dominum regem Alfonsum virtute sui privilegii dati Caete XXIIII° iunii
1443. Et plus dictus quondam Joannes de Cavalerio vendidit quondam Tho-
masio Vento ius granorum Castri ad Mare pro oz. CLXXXx, insuper Ninus de
Cavalerio vendidit suas tertias partes granorum qui vocantur li mezi grani to-
narie Sancti Theodari civitatis Drepani Jacobo et Polidoro Lo Lino in vim
contracti acti manu notarii Roberti de Sinara die primo aprilis XIII indictionis
confirmati per don Lop Ximen Durrea tunc viceregem in regno cum sua pro-
visione data Panhormi XVIII iulii XIII indictionis 1466 registrata in libro anni
1465 £ 614. Que quidem omnia iura granorum tonnariarum predictarum an-
tiquitus reddere solebant oz. xxxxm et reddunt annuatim oz. ... ||
Notandum est quod prima facie privilegium dicti quondam. domini regis
Friderici datum Drepani 1322 prime concessionis granorum ipsarum tonna-
riarum predecessoribus dicti quondam Joannis de Cavaleri et eius heredum non
invenitur in registris officii regie cancellarie et propterea non possum actendere
nec considerare ad verba privilegii et ad ius regie curie. Ideo perquiratur om-
nino titulus dictorum iurium a possidente. Nec minus in registris tempore
dicti domini regis Alfonsi anni 1443 non inveni provisionem illam de qua lo-
quitur in capitulo mentionato f° instanti confirmationis dicte medietatis dic-

121

f 12X

In perpetuum

£ 12IV

f 122

Ad vitam

f 122v

LUCA DE BARBERIIS

torum iurium venditorum per dictum Joannem de Cavalerio vel cius prede-
cessores prefato Joanni Crispo nec invenitur licentia aliqua concessa dicto quon-
dam Joanni de Cavalerio aut suis predecessoribus potuisse vendi dicto quon-
dam Thomasio Vento dictum ius granorum Castri ad Mare nec esset de dicta
medietate omnium iurium dictarum tonariarum Drepani prefato quondam
Joanni Crispo aut suis predecessoribus cum sit eos oportebat obtinere licentiam
eandem vendendi iura predicta ex quo iura ipsa erant de regio patrimonio et
de iuribus dicte regie secretie. Et sic regia curia fuit et est lesa et decepta in
iuribus suis. Ceterum perquisito repertorio dicti officii de anno 1312 usque
ad annum 1504 non invenitur aliqua provisio nec investitura capta vel obtenta
per illos qui in dictis iuribus per mortem possidentis successerunt nisi tantum
quedam provisio emanata a dicto quondam don Lop vicerege die XVI iunii
VINI indictionis 1446 registrata in libro anni 1445 f 484 ad instantiam dicti
Joannis Crispo et Joannis Lu Cavaleri continens simpliciter quod cenent ct
possident dicta iura ipsarum tonnariarum quod respondeatur cis de iure ton-
narie Santi Juliani quantumcumque tonnaria ipsa de novo fuisset || concessa
per curiam in qua non mentionatur nec continetur tenores et forma dictorum
privilegiorum contractuum venditionum et licentiarum. Ideo fiat inquisitio
de predictis pro interesse regie curie. Immo invenitur aliud ‘privilegium domini
regis Martini notatum in libro anni 1392 f 93 per quod conceditur quondam
Bartholomeo Spagnolo et heredibus suis tertia pars granorum dictarum ton-
nariarum Castri ad Mare et Drepani. Et ultra est notatum in libro predicto
f° 93 aliud privilegium de tribus granis ipsarum tonnariarum concessis quon-
dam Joanni Russello et heredibus de quibus privilegiis in capitulo nulla fit
mentio. Et ideo edant possessores quo titulo possident.

Ius annafragii tonnariarum civitatis Drepani videlicet a tonnaria Bonaxie
usque ad tonnariam Sancti Theodari inclusive de iuribus et preheminentiis
dicte regie secretie antiquitus possidebatur ad vitam per quondam Nicolaum
Sieri ex concessione ut asseritur dominorum retroprincipum; exinde dictus
Nicolaus de dicto iure donationem seu renuntiationem fecit Riccardo Sieri
ciusdem Nicolai nepoti virtute contractus facti manu notarii Benedicti de
Truxello XVIII octobris III indictionis 1456 confirmatum exinde eidem Ric-
cardo ad eius vitam per dominum regem Alfonsum vigore eius privilegii dati
Neapoli XXV septembris XV indictionis 1457. Et tandem impetita exequu-
toria fuit per quondam don Lop Ximenem Durrea viceregem provisum quod
reciperentur testes ad informationem curie quomodo possidebat dictus Ni-
colaus dictum ius, et receptis testibus constitit || dictum Nicolaum, possedisse
ius annafragii tonnarie Bonaxie, Sancti Juliani, Palacii et Sancti Theodari a plu-
ribus annis citra. Et sic habuit dictus Riccardus a dicto vicerege exequutoriam
dicti regii privilegii datam Panhormi VI iunii VI indictionis predicte; post-
modum vero predictus Riccardus habuit a quondam Joanne de Moncayo tunc

122

LIBER DE SECRETIIS

in regno vicerege confirmationem et investituram dicti iuris annafragii ipsa-
rum tonnariarum co modo et forma quibus illud tenebat et possidebat dictus
quondam Nicolaus cum prestatione iuramenti et homagii in forma feudi iuxta
formam, pragmaticarum et constitutionum regni, constitutionibus et capitulis
domini regis Jacobi et aliorum retroregum super patrimonialibus editis semper
salvis, ut patet in provisione dicti viceregis data Panhormi XXVII iulii VII
indictionis 1459 registrata in libro anni 1458 f 264. Que iura antiquitus red-
ditus erant oz. ... et nunc currente anno 1506 illa possidentur per Riccardum
Sieri nepotem dicti quondam Riccardi Sieri et valet redditus quolibet anno
de liquido oz. ...

Nota quod perquisitis registris officii regie cancellarie videlicet a dicto anno
1459 usque ad annum 1504 non inveni provisionem aliquam nec ullam inve-
stituram de dicto iure captam per istum Riccardum Sieri in presentiarum pos-
sidentem. Advertatur ergo quomodo iste Riccardus nepos dicti quondam Ric-
cardi dicta iura possidet nulla apparente in sui persona concessione actento
quod dictus quondam Riccardus eius avus ipsa iura tenebat ad vitam tantum
et non ultra. Et propterèa cogatur ad ostendendum titulum dictorum iurium
pro interesse regie curie®. ||

Ius malfaragii tonnarie di lo Cofino civitatis Drepani in presentiarum. pos-
sidetur per eundem Riccardum Sieri ex concessione sibi facta ad vitam et unius
eius heredis, videlicet .de grano uno pro quolibet pisce, ut patet in privilegio
viceregio dato Drepani XIII° decembris III indictionis 1470 quod ius anti-
quitus reddere solebat oz. ... et nunc valet quolibet anno oz. ... Nota quod in
registris dicti anni III indictionis 1470 non inveni dictum viceregium privi-
legium. Ideo cogatur possidens ad ostendendum illud.

Insule Favagnane cum iuribus suis antiquitus possidebantur per Riccardum
et Nicolaum de Abbate fratres de dicta terra Drepani et propter carum pro-
ditionem et rebellionem per iuratos et quatuor probos homines de dicta ci-
vitate electos ad hec et habentes potestatem et commissionem a domino rege
Martino et regina Maria eius uxore conferendi et distribuendi bona rebellium
que erant in dicta civitate confiscata civibus et fidelibus servitoribus dicti do-
mini regis vigore literarum et commissionum cum ampla potestate predicta
faciendi, fuerunt predicte insule cum dictis iuribus concesse et donate quon-
dam Aloisio de Carissima secreto dicte civitatis Drepani tanquam uni ex fi-
delibus regiis, virtute puplici instrumenti acti per quondam notarium Fran-
ciscum de Cava || de Drepano die XIII° martii VI indictionis 1397. Exinde
mortuo dicto Aloisio in dictis insulis successit Melchior de Carissima etiam
secretus Drepani, filius dicti Aloisii, qui tandem Melchior habuit illas confir-

93. Cfr. CVM 585 dove più correttamente è detto: «iura amanfaragii... ».

123

f 123

In perpetuum

f 1237

f 124

Textus

LUCA DE BARBERIIS

matas a domino rege Alfonso si et prout cas melius tenuit et possedit, cum
privilegio dato Neapoli XII° iunii VIN® indictionis 1445. In presentiarum autem
currenti presenti anno 1506 dicte insule, castrum cum tonnaria di la Favagnana
possidentur per Andream Rizo de Drepano ex renuntiatione de cis sibi facta
et heredibus suis in perpetuum per prefatum Melchiorem de Carissima. Que
quidem insule antiquitus redditus erat oz. x et nunc ille possidentur per cun-
dem Andream Rizo et reddunt quolibet anno oz. 0% 000
Qui quidem Andreas etiam cepit investituram de dictis insulis et tonnaria
a don Joanne de Luna preside ob mortem serenissimi domini regis Ferdinandi
et successionem domine regine Joanne et Caroli cius filii regis Hispaniarum
etc., die Vo decembris V® indictionis 1516 notatam in libro cancellarie dicti
anni f° 265. Et iuravit reddere oz. septem sive OZ. VII
Notandum est et bene advertendum quod concessio antiqua dictarum in-
sularum in personas dictorum de Abbate non invenitur in registris nec apparet
in eis aliqua alia scriptura de cis capta tanquam in feudum nullo unquam tem-
pore. Et propterea non possum informare quo titulo et quo iure illas possi-
debant nec non perquisitis diligenter omnibus registris dicte regie cancellarie
dicti anni 1397 XII [octobris] VI indictionis non inveni illam provisionem
dictorum dominorum regum Martini et Marie directam predictis iuratis ct
quatuor probis viris drepanensibus licentiam et potestatem conferendi et di-
stribuendi bona dictorum rebellium civibus fidelibus dictorum dominorum
regum de qua fit mentio in capitulo mentionato, nec ullam confirmationem
dicti contractus donationis || dictarum insularum eidem Aloisio de Carissima
per dictos iuratos et quatuor probos homines nec etiam apparet in registris
illa confirmatio dicti domini regis Alfonsi in dicto anno 1445 in capitulo de-
clarata, immo quod magis actendendum est dicta asserta concessio et donatio
facta et data in anno 1397 VI? indictionis XIII octobris et in capitulis dicte ci-
vitatis Drepani decretatis per dictos dominos reges in anno 1398 VII indictionis
III° ianuarii apparet infrascripta provisio et regia declaratio, videlicet:
«Quia propter dissolutionem regni regia maiestas est astricta multis ne-
cessitatibus, et specialiter pro subventione gentis armorum, placet sibi quod
habeat anno quolibet de dictis cabellis untias centum post custodiam castri
dicte terre et castri Columbarie immediate, et proinde computatis medictate
redditus Favagnane in ipsius castri predicti, custodia et alia medietas detur
Aloisio de Carissima pro satisfactione sui debiti pro expensis predictis quous-
que dante regnum reformabitur in melius dictum castrum Favognane custo-
diatur ». | |
Que capitula cum declaratione registrata sunt in libro 1397 f° 112. Ergo
quomodo potuit et potest esse quod in dicto anno 1397 XIII octobris VI in-
dictionis dictus Aloisius de Carissima habuit a dictis iuratis et probis viris electis
ut supra dictum, castrum et insulas Favognane, cum sit quod capitulum iam
dictum per quod clare constat et patet videlicet quod castrum et insule Fa-

124

LIBER DE SECRETS

vognane fuerunt et erant dicte regie curie et per cam possidebantur et deti-
nebantur, fuit actum decretatum et datum in dicto anno VII indictionis 1398
post lapsum unius anni dicte asserte donationis ipsius Favognane facte per elec-
tos eidem Aloisio? Et sic per temporis calendaria apparet fraudulenter et do-
lose isti de Carissima tenuisse et possedisse dictas insulas et castrum. Et plus
in registris dicti domini regis Martini anni 1397 V indictionis ft 49 apparet
quedam provisio in favorem regie curie directa predicto Aloisio Carissima tan-
quam magistro secreto dicte civitatis Drepani et totius vallis Mazarie, quod
de pecuniis curie exolvantur per eum solida dicti castri Favognane, quo casu
ostenditur clare quod regia maiestas et cius regia curia ante et post || dictam
assertam donationem factam cidem Aloisio per cosdem electos tenuisse et pos-
sedisse ac tenebat et possidebat prefatas insulas cum castro Favognane cum
consecutione omnium illarum reddituum et proventuum ut patet per aliquas
provisiones in registris dictorum dominorum regum dicti temporis registratas
et notatas ut sua die etc. Insuper ecce quod dictus Melchior de Carissima tan-
quam filius et heres dicti Aloisii iuste vel iniuste tenebat et possidebat dictas
insulas: quomodo, cum quo titulo et potestate fecit de cis donationem vel ven-
ditionem prefato Andree de Ricio nunc illas possidenti? Cum quod in cancel-
laria non apparet provisio aliqua regia vel viceregia de licentia sibi concessa
vendendi donandi vel renuntiandi eidem Andree Rizo predictas insulas ca-
strum et tonnariam, que licentia principis omnino debebat precedere cum sit
quod dictum castrum et insule semper fuerunt et sunt de iuribus regiis patri-
monialibus et de preheminentiis dicte regie secretie. Ergo donatio ipsa fuit
et est nulla et nullius efficatie dictusque vero Andreas Rizo qui nunc possidet
nunquam cepit investituram de dictis insulis et castro ut de iure in pragmaticis
capitulis et constitutionibus regni tenebatur: facta super hoc instantia contra
eum per collectorem decime et tareni super consecutione regiorum iurium
comparuit coram domino Joanne de Lanuza nunc vicerege in regno et cepit

investituram. de dictis insulis et tonnaria registratam in libro 1503 f° 618 nar-

rando et informando hoc modo, videlicet: « Magnificus Andreas Rizo de ci-
vitate Drepani tenens et possidens ob donationem sibi factam per magnificum
Melchiorem de Carissima insulas et tonnariam di la Favognana in feudum
pro se suisque heredibus et successoribus in perpetuum iuxta formam suorum
privilegiorum » etc. Per quam eius informationem iam fatetur quod tenebat
et possidebat dictas insulas et tonnariam in feudum et pro feudo ex donatione
sibi facta ut supra. Quare ergo nunquam cepit de cis investituram? Et plus ||
advertatur quod talis tonnaria dictarum insularum non nominatur nec compre-
henditur in omnibus concessionibus ipsarum insularum et castri tam eisdem
de Abbate proditoribus quam prefatis de Carissima, nec in aliqua alia scriptura
fit mentio de huiusmodi tonnaria. Et propterea videatur quomodo ipse An-
dreas possidet tonnariam candem nulla precunte licentia principis nec aliquo
alio privilegio de illius concessione. Et nihilominus in omnibus et per omnia

125

f 124V

f 126

f 125V

In perpetuum

f 126

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

refero me ad privilegia et provisiones si que sunt de huiusmodi concessionibus
iuris ordine et solemnitatibus adimpletis factas: ex quo de predictis non invenio
privilegium aliquod nec aliquam aliam scripturam in favorem presentis pos-
sidentis nec eius predecessorum. Ideo provideatur quid iuris est. Item quod
magis actendendum est dicta insula Favognana în capitulo consilii generalis
siracusani fuit declarata in regio demanio perpetuo permanere. ||

Iura seu dirictus pontagii portus Drepani antiquitus possidebatur per quon-
dam magistrum Robertum de Naso ex concessione retroprincipum Sicilie et
postmodum per Nicolaum de Naso et Joannem de Naso heredem dicti Ni-
colai, et ultimo loco per Mechiorem de Carissima. In presentiarum vero dicta
iura possidentur per Andream Rizo ex concessione renuntiatione de cis sibi
facta per cundem Melchiorem, que iura antiquitus reddebant untias... et nunc
reddunt anno quolibet oz. ...

Quere prima facie titulum antique possessionis magistri Roberti de Naso
et titulum dictorum iurium. ab isto possidente nec non et licentiam principis
renuntiandi iura predicta. Nam perquisitis registris regie cancellarie non inveni
concessionem ullam dictorum iurium ipsius pontagii factam cidem de Naso
ac prefato Melchiori Carissima, nec dicto Andree Rizo.

Summa summarum reddituum et iurium dicte secretie Drepani ab antiquo
per retroprincipes alienatorum est oz. ... ||

Cabella baiulationis civitatis Drepani de iuribus et preheminentiis dicte
regie secretie primo loco fuit concessa per dominum regem Alfonsum quon-
dam Joanni Ferrandes de Lisquem ad cius vitam, et mortuo dicto Joanne Fer-
randes cabella ipsa fuit devoluta ad regiam curiam. Exinde per eundem do-
minum regem Alfonsum concessa fuit Alfonso Ferrandes de la Ribera et uni
eius heredi quem elegerit, ut patet in privilegio dicti domini regis dato in Ca-
stro novo regali Averse die XV septembris 1422 £ 136. Exinde dictus Alfonsus
habuit a dicto domino rege Alfonso ampliationem et novam, concessionem de
redditu oz. xi baglie dicte civitatis pro se et heredibus et successoribus suis in
perpetuum. cum licentia illas vendendi alienandi et quovis titulo transferendi
cu cumque voluerit nulla amplius petita licentia a dicto domino rege nec a
vicerege, ut patet in privilegio dato Neapoli XXIII iulii 1423 de quo habuit
exequutoriam a quondam Nicolao de Speciali tunc in regno vicerege regi-
stratam in libro 1422 prime indictionis f° 456 virtute cuius ipse Alfonsus ven-
didit dictum ius redditus oz. xx quondam Francisco Sieri et suis heredibus in
perpetuum pro oz. cxx. Et mortuo dicto Francisco Sieri successit sibi in dicto

94. Inutilmente abbiamo cercato di rin- volume del notaro Francesco de Cava; nè è
tracciare il pubblico strumento del 14 marzo possibile attingere qualcosa di notevole in
1397 VI indizione, non più esistendo alcun CYVN 22.

126

3 $

LIBER DE SECRETIHS

redditu oz. x quondam Riccardus Sieri eius filius. Quo Riccardo ab hac luce
subtracto in presentiarum tandem currente anno 1506 dictus redditus oz. xn
et quasi corpus ipsius cabelle invenitur in posse Riccardi Sieri et per cum illud
possidetur. oz. XI ||

Advertatur bene quod cabella baiulationis idest totum corpus ipsius cabelle
possidetur per dictum Riccardum contra formam privilegi concessionis il-
lius, nam per huiusmodi privilegium patet quod tam dicto Joanni Ferrandes
de Lesquem quam successive dicto Alfonso Ferrandes de la Ribera fuerunt
concesse ille oz. xt que annuatim debebantur regie curie per baiulum dicte
civitatis Drepani aut per officium baiulationis. Et sic non exprimitur in pri-
vilegio tota ipsa cabella. Ergo quomodo cabellam eandem iste Riccardus pro
dictis oz. XII tantum tenet et possidet cum sit quod in computo secreti Drepani
officio presentato in rubrica cabellarum curie non invenitur hec cabella baiu-
lationis: Ideo mandetur secreto Drepani quod respondeat et faciat responderi
dicto Richardo aut suis de dictis oz. x super dicta cabella, et corpus ipsius
cabelle recuperet pro regia curia. |

Cabella vermicellorum, sepi, maccarronorum et simule tam civitatis Dre-
pani quam portuum terrarum Leocate, Agrigenti, Sacce, Mazarie et Marsalie
fuerunt antiquitus per dominum regem Alfonsum concesse et assignate quon-
dam Petro Maranga cius vita durante pro oz. x quolibet anno ut dicitur
apparere in privilegio dicti domini regis dato Cesarauguste die XV martii
1429. OZ. X

Nec non et dictus Petrus Maranga tanquam filius et heres quondam An-
dree Maranga qui alias obtinuit a domino rege Martino officium viceportu-
lani Drepani cum perceptione grani unius pro qualibet salma pro se et eius
filiis masculis de suo corpore et legitimo matrimonio procreatis, et etiam gra-
num dimidium ratione thummini et mensure pro qualibet salma a dicto portu
extrahenda pro se et suis heredibus a corpore ipsius Andree et de legitimo ma-
trimonio descendentibus ut patet in privilegio dicti regis Martini dato Pa-
nhormi XVI maii XV indictionis 1407 habuit dictum viceportulanatus offi-
cium cum perceptione dicti grani unius pro salma et grani dimidii tumini et
mensure ut supra in perpetuum ut patet in viceregia provisione data Panhormi
XV octobris VII indictionis 1428 registrata in dicto libro f 24 ut inferius in
capitulo portus Drepani fè ... patebit. Exinde dictus Petrus Maranga fuit mor-
tuus predicteque cabelle sepi vermicellorum maccaronorum et simule dicta-
rum civitatis et terrarum una cum dicto officio portulani cum iure grani et
dimidii grani thumini et mensure ut constat ex relatione Babtiste Trupiano in
presentiarum currente anno 1506 possidentur per Franciscum Mararanga, que
antiquitus redditus erant oz. x et nunc reddunt anno quolibet O, 23D0E

Et nihilominus actendatur quod in cancellaria non invenitur aliquod pri-
vilegium, set in officio conservatoris apparet quedam provisio quondam don

127

1126v

f 127

f 127Vv

f 128

Ad vitam

LUCA DE BARBERIIS

Lop Ximen Durrea viceregis data Panhormi XXVII martii Ile indictionis
1470 ampliationis dicti redditus oz. x eidem Petro Mararanga ct uni eius heredi,
pro quibus solvit regie curie oz. x ct habuit pro illis cabellam vermicellorum
simule et maccarronorum dicte civitatis Drepani tantum, et si plus reddiderit ||
illud superfluum sit dicti Petri et cius heredis, segregando dictam cabellam a
dicta regia secretia, quod non poterat fieri obstantibus regni capitula, maxime
pro pretio et pecunia. Ideo dicta viceregia provisio fuit et est nulla et cabella
ipsa debet restitui regie curie, nihilominus illam possidet iste Franciscus Ma-
raranga filius et heres dicti quondam Petri ad cius vitam tantum. Et advertatur
quod alie cabelle vermicellorum etc. dictarum civitatis et terrarum, in capitulo
mentionato contentarum fuerunt et sunt ab illo tempore restitute regie curie
et secreti locorum predictorum nullum introitum faciunt de illis in eorum
computis officio presentatis. Ideo provideatur etc. Et tandem videatur quo-
modo et quo titulo dictus Franciscus Mararanga modo tenet et possidet dictas
cabellas in capitulo mentionatas, cum sit quod cidem quondam Petro fuit con-
cessum ius redditus et assignationis dictarum oz. x anno quolibet ad cius vitam
tantum super iuribus dictorum vermicellorum maccarronorum sepi et simule
ct non omnes prenotate cabelle, que ut supra exprimitur reddunt quolibet
anno dictas oz. XXxX quas dictus Franciscus percipit indebite et fraudulenter:
nam defuncto dicto Petro gratia ipsa expiravit et debebant cabelle ipse restitui
dicte regie secretie, habeatur ergo omnino titulus possessionis ipsarum cabel-
larum a possidente, nam in cancellaria non invenitur privilegium aliquod de
concessione ipsarum cabellarum in personam istius Francisci possidentis ct si
dicet quod ipse Franciscus successit tanquam heres dicti Petri ostendat titulum
quomodo cepit et habuit possessionem dicte cabelle ex quo absque licentia et
confirmatione curie illam possidet. Et advertatur etiam quod dictus heres maior
natu fuit Andreas Mararanga filius dicti quondam Petri, qui demum habuit
possessionem dicte cabelle, exinde mortuus fuit, quo casu illico cabella ipsa
debebat restitui regie curie et fuit per istum Franciscum Mararanga filium se-
cundogenitum dicti quondam Petri cabella ipsa usurpata et occupata. Ideo
provideatur etc. ||

Tonnaria Bonaxie que est de membris et redditibus dicte regie secretie fuit

er dominum regem Alfonsum antiquitus concessa ad vitam tantum Garraf-
fello de Garraffo de Neapoli sub servitio militari usque ad redditus florenorum
pcc de Aragonia prout illam habebat Consalvus de Monroy ut patet in privi-
legio dato Dertuse V° ianuarii 1430. Et consequenter ad totum restans cabelle
ampliate cum alio privilegio dato Panhormi XXIII iunii 1434. Et mortuo
dicto Garraffello dicta tonnaria devoluta et restituta fuit dicte regie curie, qua
restituta et devoluta ad curiam, tonnaria ipsa cum eisdem iuribus fuit per do-
minum. regem Joannem concessa quondam Bartholomeo Statella baroni Mo-
nialini ad vitam tantum, ita et quemadmodum ac eo modo et forma prout

128

«fe

LIBER DE SECRETIIS

dictus Garraffellus vita sibi comite cam tenuit et possedit prout in privilegio
dicti domini regis dato Cesarauguste X° aprilis XI° indictionis 1463 contine-
tur. Et inpetita exequutoria viceregia, fuit per quondam Bernardum Reque-
senz tunc viceregem provisum quod actento quod viso privilegio dicti Gar-
raffelli constitit per illud habuisse dictam tonnariam ad vitam cum servitio
unius equi armati ad usum Italie quod utique deberet consequi dictam tonna-
riam cum prestatione dicti servitii militaris eo modo et forma quibus illam te-
nebat dictus Garraffellus et ita prestitit solemne iuramentum de prestando dic-
tum servitium quotiens requisitus fuerit, ut patet in viceregia exequutoria data
Messane XV maii XII indictionis 1464 registrata in libro anni 1463 ft 165. Et
mortuo dicto Bartholomeo Statella dictus dominus rex Joannes mediantibus
servitiis per eum sue regie maiestati prestitis concessit Joanni Statella baroni
Monialini filio dicti quondam Bartholomei tonnariam eandem cum iuribus

et redditibus suis universis eius vita tantum durante illis modo et forma quibus

tenebant et possidebant dicti Garraffellus et Bartholomeus Statella eius pater,
ut patet etiam per privilegium dicti domini regis Joannis datum Terrazone
VI° ianuarii prime indictionis 1468 de quo habuit a don Lop Ximen Durrea
vicerege exequutoriam datam Panhormi XIII° iulii prime indictionis 1468 re-
gistratam in libro dicti anni f 223. Que quidem tonnaria antiquitus reddere
solebat oz. CL et nunc currente anno 1506 illa possidetur per dictum Joannem
Statella baronem Monialini vita sibi comite et valet redditus annualis oz. ...

Fiat inquisitio contra dictum baronem eandem tonnariam possidentem de
co quod dicitur illam vendidisse absque licentia curie. ||

Tonnaria parva sive thonus maris vocati mari Scupelli videlicet di la porta
di Bayda sivi Ayazulina de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie anti-
quitus fuit per quondam Gisbertum de Sfar assertum procuratorem generalem
domini regis Alfonsi vendita quondam Simoni La Mammina pro oz. xxxx
cum carta gratie redimendi, ut patet in contractu ipsius venditionis facto manu
notarii Pini de Ferro de Panhormo die primo martii V indictionis 1442 de quo
qu dem contractu ipsius venditionis dictus Simon obtinuit exequutoriam a
quondam Joanne de Abatellis tunc magistro secreto, de qua venditione fuit
etiam obtentum privilegium a dicto quondam domino rege Alfonso confir-
mationis dicti contractus ipsius venditionis, ita quod restitutis eidem Simoni
vel suis heredibus dictis oz. xxxx habeant illico facere de dicta tonnaria re-
venditionem et restitutionem eidem regie secretie, ut patet in privilegio ipsius
confirmationis dato in castris apud Massariam Regine XXVII° maii V® in-
dictionis 1442. Et mortuo dicto Simone La Mammina successit sibi in dicta
tonnaria Bartholomea eius filia uxor quondam Joannis de Sanclemento algo-
zirii, qui algozirius tanquam maritus et legitimus administrator dicte Bartho-
lomee eius uxoris tenens et possidens dictam tonnariam sub pretextu quia vo-
luit sub dicto mari experimentum facere ct veram tonnariam efficere, ibique

II ACTA ITALICA: 9. 129

f 128v

In perpetuum

f 129

f 1297

LUCA DE BARBERIIS

ponere et fundere aliquam partem eius substantie, supposuit quondam don
Lop Ximen Durrea viceregi in regno quod regia curia non possit ullo unquam.
tempore reemere ipsam tonnariam et demum ipse Joannes Sanclemento ob-
tinuit a dicto quondam vicerege privilegium commutationis ampliationis et
de novo donationis prefate tonnarie in perpetuum et prout deberet a tucti pas-
sari et quod dicta regia curia non possit cam reemere nec luere, immo mare
predictum cum universis suis iuribus penes eum liberum et expeditum per-
petuo remanere habeat ut patet in privilegio dicti viceregis dato Panhormi
XXVII martii II° indictionis 1469 registrato in libro anni 1468 f 201. Exinde
mortuo dicto Joanne de Sanclemento successit sibi in dicta tonnaria Simon de
Sanclemento eius filius qui in anno VI? indictionis proxime preterite 1502 habuit
a domino nostro rege Ferdinando qui nunc Deo gratias feliciter || vivit et vivere
Deo sibi propitio possit in eternum confirmationem dictorum privilegiorum
ipsius venditionis cum inserto tenore illorum, datam Tholeti XVIII iulii V* indic-
tionis 1502, de quo emanavit viceregia exequutoria data Messane XVIII novem-
bris VI° indictionis 1502 registrata in libro dicti anni f£° 114, dictaque tonnaria
antiquitus tempore quo fuit vendita et concessa valebat redditus oz. vi. Et in
presentiarum ex relatione Babtiste Trupiano reddit quolibet anno ultra oz. xv.

Notandum est prima facie quod concessio seu venditio primitus facta cidem

quondam Simoni La Mammina per dictum quondam Gisbertum de Sfar tan-.

quam assertum regium generalem procuratorem non poterat fieri obstantibus
capitulis pragmaticis et constitutionibus regni in preiudicium et deterioratio-
nem regiarum regaliarum de iuribus et redditibus ipsius regie secretie et nun-
quam apparebit talis regia procuratio et potestas in tangendo hoc est iura regia
patrimonialia in persona dicti quondam Gisberti Sfar, nam quod fortius est,
si ipsa propria regia maiestas non poterat regias cabellas et iura patrimonialia
vendere nec quovis modo alienare, minus ergo poterat fieri hoc per ipsum
Gisbertum assertum regium procuratorem ut prefertur. Et dato et non con-
cesso quod predicta potuissent fieri, dictus prorex quondam don Lop Ximen
Durrea sine aliqua licentia et potestate dicti domini regis principalis et domini
quomodo potuit dictam venditionem ipsius tonnarie factam dicto quondam
Simoni commutare et ampliare et in perpetuum || de novo concedere prefato
Joanni Sanclemento genero dicti Simonis La Mammina prefatam tonnariam.
et mare francam et francum et perpetuo expeditam et expeditum ut patet in
dicto viceregio privilegio non faciente mentionem ullam de aliqua potestate
regia quam forte tenuisset commutationem et perpetuam concessionem ipsius
tonnarie fieri potuisse? Deinde vero ad nonnulla tempora et annos videlicet
de dicto anno 1469 usque per totum annum 1502 ... inter id temporis dictus
quondam Simon nunquam habuit recursus ad dictum catholicum dominum
nostrum regem pro confirmatione dictorum antiquorum privilegiorum nisi
in dicto anno 1502 post lapsum annorum XXXII et ultra prout dicitur a la
dimenticata. Et propterea dico quod dictus dominus noster rex tanquam non

130

4.0

3 5

LIBER DE SECRETIIS

informatus de predictis et de cius clarissimo iure fecit candem confirmationem
simpliciter de predictis privilegiis in derogationem eius iurium et dictorum
capitulorum et pragmaticarum regni: que confirmatio de iure intelligitur iuri-
bus regie curie semper salvis. Ideo informetur sacra regia maiestas de premissis.

Tonnaria Sancti Theodari civitatis Drepani videlicet de capite Residebi
usque ad caput Buronis de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie fuit
primo loco per dominum regem Alfonsum arrendata locata seu vendita per
annos duodecim quondam Antonio Lulino pro oz. xxxx virtute privilegii
dati Theani II° augusti VIII® indictionis 1445. Et mortuo dicto Antonio Lu-
lino Aloisius Joannes Franciscus Polidorus et Sanctorus Lulino filii dicti quon-
dam Antonii habuerunt a dicto domino rege Alfonso pro se ipsis et eorum
heredibus et successoribus in perpetuum predictam tonnariam cum iuribus
suis et serviverunt dicto domino regi de ducatis sexcentis ad liliatos decem
pro quolibet ducato cum potestate edificandi et construendi magazenum lo-
giam et turrim in dicta tonnaria camque tenere || et possidere, vendere donare
alienare permutare legare locare et incabellare vel in ultimis causa mortis re-
linquere atque concedere cuicumque voluerint ad corum libitum voluntatis,
ut patet in privilegio dicti domini regis dato in Turri Octavi die VINI iulii
1451 de quo emanarunt viceregie exequutorie date Panhormi XXV iulii XIII:
indictionis registrate in libro rationum anno 1450 f? 355. Exinde mortuo dicto
domino rege Alfonso dicti Aloisius Lulino et eius fratres habuerunt recursum
ad dominum regem Joannem et tandem obtinuerunt confirmationem cum
inserto tenore dicti privilegi concessionis ipsius tonnarie cum istis propriis
verbis videlicet «iuribus tamen nostris et nostre curie pertinentibus in om-
nibus et per omnia semper salvis » ut patet in privilegio dicti domini regis Joan-
nis dato Barchinone XXVIII decembris 1459 de quo fuit emanata viceregia
exequutoria data Panhormi VII° aprilis 1459 registrata in libro dicti anni ft 132,
dictaque tonnaria rendere solebat oz. vi et nunc illa possidetur per Joannem
Lulino et reddit quolibet anno ultra I OZ. XV

Nota quod dictus dominus rex Alfonsus per dictum eius privilegium fecit
eisdem fratribus de Lulino dictam concessionem ipsius tonnarie cum condi-
tione infrascripta videlicet « pisces in ibi capere et piscari facere ipsosque ven-
dere et illorum precia percipere et habere, de quibus tamen iura nostre curie
pertinentia solvetis» etc. Et in computo secreti Drepani officio rationalium
presentato nullus fit introitus de dicto iure ipsorum piscium predicte tonnarie
regie curie spectante, et non possit ex adverso allegari aliquid in contrarium:
nam constat quod tonnaria ipsa piscat et reddit ut supra. Ideo advertatur in
hoc pro interesse dicte regie curie. ||

Tonnaria vocata di San Juliano que est ante tonnariam Palacii civitatis Dre-
pani de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie fuit per quondam don

13I

In perpetuum

f 130

f 130v

In perpetuum

f 13I

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

Lop Ximen tunc viceregemin regno concessa Nicolao Filecha et sociis pro un-
tiis tribus ad tres annos et inde ad alios tres annos sequentes ad rationem un-
tiarum quinque per annum vigore litere dicti viceregis date Panhormi XVI:
octobris VIII indictionis, et elapsis dictis sex annis dictus vicerex vendidit dic-
tam tonnariam Joanni Pizuto pro annis sex ad rationem oz. sex quolibet anno,
de quo precio habuit regius thesaurarius in contanti oz. xXx in partem solu-
tionis ut patet in contractu facto manu notarii Joannis de Rapezano secretarii
VINI iunii XIII indictionis 1451. Deinde tonnaria predicta fuit per eundem
dominum regem Alfonsum concessa quondam Jacobo de Playa dn fisci
suisque heredibus et successoribus in perpetuum in feudum sub militari ser-
vitio solito et consueto francam ab omni alio onere et impositione preterque
de dicto feudali servitio ut patet in privilegio dicti domini regis dato in castello
Turris Octavi X novembris prime indictionis 1452 de quo emanavit viceregia
exequutoria data Panhormi XXII martii prime indictionis registrata in libro
rationum 1452 f° 247. Et mortuo dicto Jacobo de Playa successit in dicta ton-
naria Petrus Antonius de Playa eius filius et heres qui tam propter mortem
dicti eius patris quam mortem domini regis Joannis cepit de ipsa tonnaria in-
vestituram registratam in libro 14[5]8 f° 389, que tonnaria antiquitus redditus
erat oz. ... et nunc illa possidetur per dictum Petrum Antonium de Playa et
valet redditus annualis ultra oz. XV ||

Joannes Roig mercator barchinonensis habuit a domino rege Alfonso pro
se et suis heredibus et quibus voluerit licentiam et facultatem faciendi salinas
aliquas in toto territorio civitatis Drepani et Montis Sancti Juliani et in illius
lictoribus ac in illis locis et partibus totius dicti territori in quibus voluerint
et elegerint ubi saline alique hactenus non fuerint edificate, vigore regiarum
provisionum sub servitio feudali unius equi armati, ut patet in privilegio dato
in Turri Octavi die Ill° mensis augusti prime indictionis 1453. Quod quidem
jus dictamque actionem sibi ut supra concessam dictus Joannes exinde vendidit
Petro Scupigna de Valentia pro pretio ducatorum ccrxxxm ad rationem de
liliatis decem pro ducato, vigore contractus facti manu notarii Angeli de Gu-
lino de civitate Neapolis V° novembris 1454, quam venditionem quatenus
rite recteque processerit dictus dominus rex ratificavit et in locum vicemque
dicti Joannis Roig eundem Petrum posuit et constituit feudali servitio aliisque
iuribus regie curie et alterius semper salvis, ut patet in privilegio dato in Turri
Octavi V° novembris III° indictionis 1454 registrato in libro dicti anni ft 168.
Deinde prelibatus Petrus Scupigna vendidit edificationem et gratiam dictarum
salinarum quondam Salvatori La Scuchera in perpetuum pro pretio ducatorum
currentium ducentorum octuaginta virtute puplici contractus acti manu no-
tarii Angeli de Golino de Neapoli anno 1455, quam venditionem quatenus
rite et iuste facta extitit dominus rex Alfonsus acceptavit et confirmavit cidem
Salvatori Scuchera et suis heredibus et successoribus in perpetuum ut patet in

132

LIBER DE SECRETIIS

cius regio privilegio dato Neapoli penultimo octobris IMI indictionis 1455 de
quo viceregia emanavit exequutoria notata in libro cancellarie dicti anni
f° 401. ||

Franciscus de Milo habuit a domino rege Alfonso licentiam construendi et
faciendi salinam in maritima seu equoribus civitatis Drepani videlicet a ma-

ritima Sancti Theodari usque ad montem Cofani intercluse in his planitie pon-

tium quibus itur versus ecclesias Beate Marie Annuntiate et Sancte Marie Mag-
dalene pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in per-
petuum. sub feudali servitio unius equi armati et quod maior natu minoribus
et masculus feminis preferatur, ut patet in privilegio dato in castro Turris Oc-
tavi XXVIII ianuarii 1451 redditus annuatim deductis expensis oz. x, de quo
privilegio viceregia emanavit exequutoria data Panhormi die II° aprilis XIII
indictionis 1451 notata in libro cancellarie rationum anni 1450 f° 193 nec non
et obtinuit aliam investituram dicte saline a don Lop vicerege pro se et dictis
suis heredibus iure francorum datam Panhormi XXII iunii VII indictionis 1459
notatam in libro dicti anni f° 676. In anno vero 1479 notatum in libro dicti
anni f° 168 apparet salinam eandem pervenisse in posse Joannis de Milo qui
cepit investituram ipsius saline a vicerege qui tunc erat ob mortem serenissimi
domini regis Joannis et non cepit investituram ob mortem sui antecessoris, ideo
erat pro indemnitate curie. Et mortuo dicto Joanne de Milo successit sibi in
dicta salina Jacobus de Milo eiusdem Joannis filius qui Jacobus cepit investi-
turam, a quondam Joanne de Lanuza vicerege die XXVI° octobris XV indic-
tionis 1496 notatam in libro cancellarie dicti anni £° 104. Et ultra dictus Jacobus
cepit aliam investituram de dicta salina a don Joanne de Luna presidente ob

mortem catholici domini nostri Ferdinandi regis et successionem serenissimo-

rum dominorum regum Joanne et regis Caroli eius filii die XI° decembris V°
indictionis 1516 notatam in libro cancellarie dicti anni f° 269. Qui Jacobus de
Milo iuravit tactis Scripturis quod dicta salina reddere solet untias viginti
sive ° | Oz. XX ||

Joannes de Vicentio habuit a quondam don Lop Ximen Durrea tunc vi-
cerege in regno pro se et suis heredibus et successoribus in perpetuum licentiam
construendi salinam prope fogias et in aliis quibus volucrit locis sui territorii
vocati di Moraniu secus mare positum in confinibus civitatis Drepani et am-
pliare unam seu plures ex aqua dicti maris ut patet in viceregia provisione data
Panhormi XII° aprilis XV indictionis 1467 confirmata exinde per dominum
nostrum regem Ferdinandum cum suo privilegio dato Dertuse XII aprilis
II indictionis 1469 de quo fuit emanata viceregia exequutoria data Panhormi
XXV maii III° indictionis 1470. ||

Valerius Morana habuit licentiam et facultatem pro se et suis heredibus in
perpetuum sub servitio militari fabricandi et construendi salinas aque maris

133

f 13IvV

In perpetuum

f 132

In perpetuum

f 132v

In perpetuum
in feudum

f 133

In perpetuum

f 133v

LUCA DE BARBERIIS

in territorio seu mari et stagni civitatis Drepani ubi melius sibi visum fuerit,
variando de loco ad locum in dicto territorio mari scu stagnis vigore privi-
legii domini nostri regis dati Valentie XXVI° martii VI indictionis 1488 de
quo emanavit viceregia cxequutoria data Panhormi XXVII maii VI? indic-
tionis eiusdem 1488 notata in libro cancellarie dicti anni f° 469. Et tandem.
dictus Valerius habuit salinam vocatam la Chusa grandi fecitque donationem
certe partis dicte saline Sigismunde eius sorori uxori Jacobi Barlocta, viceregia
tamen preeunte licentia. Et sic idem Jacobus maritus de dicta parte huiusmodi
saline pro se et suis in perpetuum successoribus obtinuit a domino Joanne de
Lanuza investituram datam Drepani X° martii VII indictionis 1504 notatam
in libro cancellarie anni 1503 f 520. Et in presentiarum currente anno 1513
dicta pars saline di la Chusa possidetur per Jacobum de Parlocta maritum dicte
Sigismunde et reddit dicta pars saline oz. ... Restans vero saline iamdicte pos-
sidetur per Franciscum de Morana filium spurium et legitimatum dicti quon-
dam Valerii, qui Franciscus cepit ob mortem, domini regis Ferdinandi investi-
turam die XVI° ianuarii Ve indictionis notatam in libro anni 1516 f 37°, qui
tactis Scripturis iuravit dictam suam partem saline reddere oz. ... Et predictus
Jacobus Barbocta maritus dicte Sigismunde ob mortem domini regis Ferdi-
nandi etiam cepit investituram a don Joanne de Luna preside die XVIII
ianuarii Ve indictionis notatam in libro anni 1516 f 445 de dicta sciliscet parte
ipsius saline vocate la Chusa grandi et per eum procuratorem iuravit dictam
partem reddere I OZ. XXXX ||

Tholomeus Reda habuit a quondam don Ferdinando de Acuna vicerege
in regno licentiam faciendi salinam in mari Drepani in feudum sub servitio
militari ut patet in viceregio privilegio dato Panhormi XVII augusti VIII
indictionis 1490 f° 354. Exinde fuit per eundem viceregem facta permutatio
de dicto servitio militari ad unum par calcarium vigore viceregie provisionis
date Messane XVII iulii X indictionis 1492. Et exinde data licentia eidem Tho-
lomeo per eundem' viceregem. faciendi bivarium piscium in territorio insulis
et stagnis dicte civitatis ad regie maiestatis beneplacitum et etiam in loco sa-
linarum cum provisione ipsius viceregis data Messane XXVI iulii X indictionis
1492 f° 372, in presentiarum supradicta reddunt quolibet anno ultra oz. xxv.
De terreno vero dicte saline fuit concessum quoddam frustrum Joanni Puiades
muto pro faciendo salinam ad cius vitam et post eius obitum suis successoribus
ad beneplacitum ut patet in provisione viceregia data Panhormi XXVIII iulii
II° indictionis 1499 f° ... I

In alio capitulo regaliarum regni de ista salina et bivario fit alia mentio et
informatio in carthis.

Nota quod per dictum viceregem non poterat fieri dicta permutatio mi-
litaris serviti ad illud par calcarium in tam grande preiudicium regie curie
actento quod dicta salina reddit ultra untias OZ. XXV ||

134

370

LIBER DE SECRETIIS

Antonucius de Anselmo habuit a domino nostro rege Ferdinando confir-
mationem in perpetuum viceregie confirmationis provisionis concessionis sa-
line et biverii in territorio Drepani pro se et heredibus tam masculis quam fe-
minis de suo corpore legitime descendentibus ut patet in privilegio dato Me-
tine del Campo XXII martii VII° indictionis 1504, de quo habuit viceregiam
exequutoriam. datam Panhormi XXV iunii VII? indictionis predicte notatam
in libro cancellarie anni 1503 £° stri. Et sic tandem obtinuit salinam vocatam
la Paparotta et biverium in partita appellata San Cosmo et Damiano ut patet
in dicto libro et folio. Et in presentiarum currente anno predicto 1503 dicta
salina et bivarium que possidentur per Antonium de Anselmo reddunt anno
quolibet untias OR e ||

Guillelmus de Bosco habuit pro se et suis heredibus et successoribus in per-
petuum a domino nostro rege Ferdinando licentiam faciendi tonnariam sive
thonum in mari de Cofino sive Monte Cofini vigore regii privilegii dati Me-
tine del Campo ultimo augusti VII indictionis 1504 de quo viceregia ema-
navit exequutoria data Panhormi II decembris VIII indictionis 1504 f° 180.

Summa introituum cabellarum et iurium secretie Drepani alienatorum per
dominos reges Alfonsum Joannem et Ferdinandum est oz. ... ||

Assignationes dicte regie secretie civitatis Dre-
pani sunt iste

Assignatio untiarum sex ad vitam Palmerii de Homodeis secreti civitatis
Drepani super iuribus cabelle ancoragii quam habuit et in ea successit hoc
modo, videlicet: quondam Iulianus de Homodeis eius frater habuit a domino
rege Joanne per annos octo et deinde ad regie dignitatis beneplacitum officium
iuris ancoragii portus Drepani quod a navibus ct galeis et aliis vasibus mari-
timis qui in dicto portu seu playa pervenerint exigi consuevit usque ad sum-
mam untiarum x et non ultra, de quo iure quinternum facere teneretur, quod
ius ancoragii tencbat et possidebat ad regie dignitatis beneplacitum Joannes
Solan ex concessione domini regis Alfonsi et ob generalem revocationem dic-
torum beneplacitorum factam per dictum dominum regem Joannem dictum
ius ancoragii devolutum fuit ad curiam ut patet in privilegio dicti domini regis
dato Balagarii X° novembris 1458 de quo emanavit viceregia exequutoria
data Panhormi V° aprilis VII* indictionis 1459 registrata in libro rationum
1458 © 139. Exinde per quondam don Lop Ximen Durrea tunc viceregem
fuit dictum ius ampliatum ad vitam dicti Iuliani cum provisione dicti viceregis
data Drepani XXV... III indictionis 1470 (quod non poterat fieri). Et tandem
mortuo dicto Iuliano dicta iura ancoragii que reddebant usque ad summam
Oz. XVI pervenerunt in posse dicte regie curie, de quibus dictus dominus rex
Joannes concessit prefato Palmerio eius vita durante untias sex anno quolibet

135

In perpetuum

f 134

In perpetuum

f 135

Ad vitam

f 135v

Ad vitam

LUCA DE BARBERIIS

super dictis iuribus cabelle ancoragii ut patet in privilegio dato Barchinone
XXVII martii XI indictionis 1478 de quo habuit viceregiam exequutoriam
datam Panhormi XXVIII maii XI° indictionis predicte registratam in libro
rationum. 1477 f° 165. Et in presentiarum, dicta assignatio oz. sex possidetur
ad vitam tantum per dictum Palmerium.

Advertatur quod ancoragium non est officium set cabella et membrum
secretie et propterea non poterat alienari nec dismembrari. Ideo provideatur
super his oportune. || I

Quondam Perius Mararanga habuit a domino rege Alfonso illas untias xn
annuales debitas dicte regie secretie per ofticium acathapanie seu anadarie ?
dicte civitatis ad regium beneplacitum, cxinde propter generalem revocatio-
nem omnium concessionum ad beneplacitum factarum per dictum dominum
regem, dicta assignatio fuit devoluta ad regiam curiam, postmodum vero per
dictum dominum regem Joannem fuit dicta assignatio concessa quondam
Joanni de Barone et postea uni cius heredi vita durante, virtute privilegii dati
in loco de Vitamaior de Barrio Cesarauguste XV aprilis XI indictionis 1464
de quo habuit viceregiam exequutoriam data Calathagironi XIII octobris XIMI®
indictionis 1465. Et mortuo dicto quondam Joanne de Barone dicta assignatio
pervenit in posse regie curie ct non penes dictum heredem dicti quondam
Joannis ex quo non poterat concedi dicta assignatio per predictum quondam
dominum regem Joannem in preiudicium domini nostri regis successoris. Et
tandem ultimo loco per eundem dominum nostrum regem Ferdinandum fue-
runt concesse Hieronimo Romano untie octo annuatim de summa dictarum
oz. XII super dicto officio acathapanie ad cius vitam tantum ut patet in privi-
legio dato en Alcala de Henares XXI° ianuarii prime indictionis 1498 de quo
habuit viceregiam exequutoriam datam Panhormi VI° aprilis prime indic-
tionis 1498 registratam in libro 1497 f© HI. Que quidem assignatio nunc pos-
sidetur per dictum Hieronimum oz. VII

Hoc vero anno instanti 1506 prefatus Hieronimus apud Candiam mortuus
fuit. Et sic dicta assignatio debet restitui dicte regie secretie et advertatur quod
de cetero nemini concedatur, | I

Redditus dicte assignationis super anadaria seu acathapania civitatis Dre-
pani ut patet in capitulo mentionato fuit et est oz. xm de quibus virtute regii
privilegi dictus Hieronimus Romanus habuit oz. vi. Ubi moritur restans

95. Le competenze del <nadarius> e nuovo cit., 118.

quelle dello < acatapanus > originariamente di-
stinte si unirono poi nelle mani dello < aca-
tapanus > che esercitò allora pure il controllo
sulla pubblica igiene. Cfr. Capitoli della Na-
daria in Capitoli... di Alcamo cit., 76 e quanto
scrive il TigrrTto in nota a Statuto... di Castro-

136

Vedi inoltre F. PoLraci Nuccio Gli atti
della città di Palermo cit., cx; R. STARRAB-

sA Assisa della terra di Corleone (Palermo 1880)

< Documenti per servire alla storia di Sicilia.
Serie II, 2> 14; e soprattutto L. GenvARDI I/
Comune cit., 201. | | ci

3:53

4.0

LIBER DE SECRETHIS

quod est oz. Im°"? Nam in computo secreti officio rationalium presentato
nullus de dictis oz. Im°" apparet introitus. Ideo perquiratur diligenter et pro-
videatur pro utilitate regie curie. || Dominus noster rex tanquam non infor-
matus fecit dictam concessionem oz. octo eidem Hieronimo ad vitam: non
poterat in deteriorationem suarum regiarum regaliarum dictam assignationem
facere, nam dictum ius redditus oz. xm super dicto officio anadarie semper
fuit et est de iuribus et preheminentiis dicte regie secretie et ad cam debent
restitui iuxta pragmaticas capitula et constitutiones regni. Et nihilominus ad-
vertatur quod dictus Hieronimus vendidit dictam assignationem absque licentia
et privilegio principis. |

Assignatio Alfonsi de Madrigal regni Sicilie magistri secreti oz. L super
introitibus cabelle caxie et dohane civitatis Drepani pro se et heredibus et suc-
cessoribus suis masculis quam habuit et in ea successit modo ut sequitur, vi-
delicet: quondam Alvarus de Madrigal habuit a domino rege Joanne anno
quolibet ad eius regium beneplacitum oz. xxxx super dictis introitibus cabel-
larum caxie et dohane maris dicte secretie vigore privilegii dati in castris contra
arcem Amposte XV° maii XIII indictionis 1466 de quo habuit exequutoriam
a vicerege qui tunc erat datam in Monte Regali XXV maii XV indictionis
1467. Et exinde post revocationem omnium beneplacitorum dictus dominus
rex Joannes ad eius litteras insertas in exequutoria viceregia data Panhormi...
martii VII® indictionis 1473 providit et mandavit quod respondeatur de dicta
annua assignatione oz. XXxX prefato Alvaro seu Joanni de Madrigal eius fratri
et procuratori a die revocationis beneplacitorum et de cetero quolibet anno
durante dicto beneplacito exequutoria ordinaria mediante; deinde mediantibus
servitiis dicti Alvari regie curie prestitis dicte annuales umie quatraginta fue-
runt ampliate per dictum dominum regem Joannem ad vitam ipsius Alvari
ut patet in privilegio dato in monasterio de Petralbem XIII° octobris Ve in-
dictionis 1472 de quo etiam habuit exequutoriam a vicerege datam Panhormi
ultimo martii VII® indictionis 1474. Postea vero predictus dominus rex Joannes
declarando suam intentionem quod dicte oz. xxxx licet apparerent concesse
cidem Alvaro attamen et realiter fuerunt concesse predicto Joanni de Madrigal
ipsasque transmutavit et confirmavit ad vitam cidem Joanni causis et rationibus
contentis in suis regiis provisionibus datis Perpiniani XXX septembris VII
indictionis 1473 una cum aliis untiis x acquisitis regie curie propter mortem
quondam Francisci Rispo solvendis super secretia Panhormi, et nunc super
dictis iuribus super quibus solvuntur predicte oz. xxxXx, que oz. x fuerunt
concesse ad bencplacitum, de quibus provisionibus emanavit exequutoria vi-
ceregia data Panhormi die XVI° septembris VIII indictionis 1474. Et mortuis
dictis Alvaro et Joanne de Madrigal eiusdem Joannis || filius obtinuit a domino
nostro rege Ferdinando confirmationem de dictis oz. L super dictis introitibus
cabelle caxie et dohane dicte civitatis Drepani pro se et suis heredibus et suc-

137

f 136

f 136v

Non fuit domino
regi puplicata

ex causa etc,

In perpetuum

£ 137

f 137V

f 138

LUCA DE BARBERIIS

cessoribus masculis ut supra, super quibus fuerat consultata sacra regia maie-
stas vigore regii privilegi dati in villa Maioreti XVII° novembris VII indic-
tionis 1503 et interloquutoriarum de quibus fuerunt facte viceregie exequu-
torie date Panhormi XVINI martii VIII® indictionis 1506 registrate in libro
rationum 1505 f® 231 02. L |

Notandum. est quod semel tam dicto Alvaro quam dicto Joanni Madrigal
fratribus fuerunt per dominum regem Joannem concesse predicte oz. xxxXx
assignate super iuribus predictis dicte regie secretie ad vitam et oz. x iam dicte
ad devolutionem ad curiam per mortem Friderici Crispo ad regium benepla-
citum et de istis privilegiis et concessionibus ac aliis provisionibus regiis pre-
dictis Alvarus et Joannes habuerunt a vicerege qui tunc erat debitas exequu-
torias datas et mentionatas in capitulo; de illo vero privilegio seu provisione
dicti domini regis Joannis dato Barchinone VIII septembris XIIe indictionis
1478 ampliationis et perpetue donationis dictarum annualium oz. L eidem
Joanni Madrigal et suis heredibus masculis non fuit facta viceregia exequu-
toria ut oportebat fieri nec apparcet talis exequutoria in registris dicti anni, ex
quo tale privilegium tendens contra regni capitula non debebat admicti prout
nunquam fuit admissum nec exequutoriatum. Et propterea clare videtur quod
iste Alfonsus filius et heres dicti Joannis nunquam potuit obtinere possessio-
nem et perceptionem dicte assignationis quantumcumque dominus noster rex
tanquam de hoc non bene informatus temporibus presentis cam in dictum
Joannem et filios masculos de suo corpore descendentes confirmavit et rati-
ficavit ut infra patebit. Et primo dico quod predictus quondam, Joannes de
Madrigal prima facie ostendit et presentavit cidem catholico nostro regi in sui
propria forma dictum antiquum privilegium domini regis Joannis perpetue
ampliationis sine ulla viceregia exequutoria illius quod de verbo ad verbum
est insertum in ista ultima confirmatione domini nostri regis et non fecit men-
tionem aliquam quomodo nunquam obtinuit de eo exequutoriam viceregiam,
ex quo dominus rex Joannes virtute pragmaticarum et capitulorum regni non
poterat redditus cius patrimonii alienare maxime in perpetuum. et pro here-
dibus in preiudicium successoris, immo omnes assignationes super secretiis pe-
nitus extinxit et revocavit. Et sic clarissime apparet quod cessavit dictum pri-
vilegium. perpetue concessionis et non habuit effectum ullum set tantummodo
dictus Alvarus et Joannes consecuti fuerunt exequutoria ordinaria mediante
dictam annuam assignationem. eorum vita tantum durante et non ultra. Ergo
cisdem Alvaro et Joanne || mortuis dicta assignatio cessare penitus debebat
illamque penes curiam restitui prefatusque dominus noster rex Ferdinandus
tanquam de premissis non informatus et maxime quod huiusmodi privilegium
perpetue concessionis ipsius assignationis non fuit exequutum nec de co ut
prefertur emanata a vicerege debita exequutoria iuxta regni capitula, putans

96. Sic, con riferimento al testo.

138

LIBER DE SECRETIIS

forte quod illud efficaciter in hoc regno transivisset, fecit cum eius inserto te-
nore eidem Joanni et suis heredibus masculis etc. confirmationem de dicta
annua assignatione oz. L ut patet in privilegio dicti domini regis dato Cesar-
auguste XII augusti XII indictionis 1479. Quo privilegio presentato quondam
don Gaspari de Spes tunc viceregi noluit illud exequi ex quo de directo ten-
debat contra dicta regia capitula et pragmaticas ac contra servitium dicte ca-
tholice maiestatis, de quibus ut prefertur non erat informatus. Et antequam
dicta sacra regia maiestas consultaretur a dicto quondam vicerege dictus Joan-
nes Madrigal obtinuit regias secretas literas tangentes multa capita, et per illas
generaliter fuit mandatum quod exequeretur concessio regia dicti privilegi
domini regis Joannis illius perpetue ampliationis dictarum oz. 1 de quibus tan-

dem literis regiis secretis nullam valuit dictus quondam Joannes obtinere exe-

quutoriam taliter quod mortuo predicto Joanne Madrigal successit eidem patri
suo dictus Alfonsus qui nunquam potuit etiam obtinere consequi nec habere
dictam assignationem. Et (quod turpe mihi videtur) predictus don Gaspar vi-
cerex nec magistri rationales regiique officales eorumque successores nunquam
consultarunt dictam sacram regiam maiestatem de tam claro iure suo taliter
quod dictus don Gaspar suique presidentes et don Ferdinandus de Acuna vi-
cereges et aliqui ex magistris rationalibus qui tunc erant morti et defuncti fue-
runt dictaque catholica maiestas non fuit consultata et remansit ac remanet
non informata de premissis®. Et propterea dictus Alfonsus obtinuit a catho-
lico domino nostro rege provisionem directam huic domino Joanni de Lanuza
nunc viceregi in regno quod sibi de iustitia provideret ut patet in dicta vice-
regia provisione absoluta cum consilio quondam Joannis Albanel legum doc-
toris de regio consilio XVII° novembris VIe indictionis 1502 de qua viceregia
emanavit exequutoria data etc. Quam quidem regiam provisionem || dictus
quondam. Joannes Albanel regius consiliarius absolvit et in ea manus apposuit
tanquam non informatus de istius regni capitulis et constitutionibus et quod
de huiusmodi privilegio regis Joannis perpetue ampliationis ad heredes de dicta
assionatione nec non et de aliis privilegiis et literis domini nostri regis illius
confirmationis non fuerunt obtente nec emanate exequutorie a viceregibus et
nunquam heredes dicti quondam Joannis habuerunt possessionem dicte assi-
gnationis, tandem inpetita exequutoria dicte regie provisionis iustitie fuit per
dictum dominum viceregem remissum negotium magistris rationalibus et con-
servatori per quos tandem fuit scriptum dicte catholice maiestati certo modo
tanquam non informati de omnibus supra narratis, ct habita regia responsione
providerunt taliter quod dictus Alfonsus consecutus fuit et consequitur dictam

97. Per quanto Gaspare de Spes sia stato il rifiuto di concedere l’esecutoria torna a suo
notoriamente scorretto non sapremmo far no- onore e pertanto invitiamo il lettore a notare in
stre le accuse che il Barberi gli rivolge. Senza qual modo il Barberi volga e rivolga gli argo-
volerne fare un eroe bisogna riconoscere che menti purchè ne esca integra la figura del Re,

139

f 138v |

f 140

Ad vitam.
Vacat.

f I4I

LUCA DE BARBERIIS

assignationem. et ultra untias... pro pecuniis prestitis etc. Et iterum dico quod
dicti regii ofiiciales non intellexerunt nec tetigerunt punctum in favorem regie
curie quod fuit et est in privilegio domini regis Joannis perpetue ampliationis
ad heredes quod nunquam fuit per quondam Joannem de Madrigal presen-
tatum nec de eo facta exequutoria, nam virtute dictorum, capitulorum et in-
structionum. non erat modo aliquo exequendum prout non fuit tale privile-

gium. exequutum. Et si sacra regia maiestas fecit de dicto privilegio confirma-

tionem putavit certo quod illud fuit omnimode perfecte efficatie et valoris
debiteque exequutionis mandatum quod minime fuit nec est. Ideo advertatur
ad tam grande interesse dicte regie curie pro conservatione regii patrimonii. ||

Assignatio untiarum decem ad vitam Joannis de Aras quas consequitur quo-
libet anno super iuribus dicte regie secretie Drepani virtute provisionis domini
regis Joannis date... de qua emanavit exequutoria data... oz. X ||

SECRETIA MONTIS SANCTI JULIANI

Informatio secretie terre Monti Sancti Juliani que
habet infrascriptas cabellas et que in presentia-
rum currente anno 1506 regnante catholico et
invictissimo domino nostro rege Ferdinando sunt
sue fegle curie I

videlicet

Cabella baiulationis antiquitus reddere solebat oz. ... In presentiarum autem
reddit anno quolibet OZ. X
quas consequitur regia curia a patricio 8 dicte terre ex consilio per univer-
sitatem illius accordato et deinde confirmato per viceregem, que quidem
oz. x anno quolibet solvuntur pro cabella predicta baiulie que erat dicte
regie curie.

Cabella rantarie antiquitus redditus erat oz. quinque et nunc reddit annuatim
liquide OZ. VI

Cabella molendinorum antiquitus reddere solebat oz. xv et nunc reddit quo-
libet anno OZ. XXIII

Cabella caxie reddere antiquitus solebat oz. x et in presentiarum reddit an-
nuatim OZ. XII tr. IIl

Summa dicte secretie pro omnibus dictis cabellis oz. LI tr. 1.

98. Il Baiulo assume talvolta per privile- mato Pretore, a Catania e a Noto Pa-
gio sovrano un altro titolo: a Palermo fu chia- trizio: cfr. L. GenvARDI Il Comune cit., 179.

140

d:d

LIBER DE SECRETIIS

Nota quod universitas dicte terre Montis tenetur supra .dictanì quantita-
tem reddituum dicte secretie supplere pro provisione castri et reparationis to-
tum id quod adfecerit ad complimentum de suis propriis pecuniis, quod sup-
plementum quod anno quolibet facere debet aliquando ascendit ad oz. xxv
aliquando xxx vel circa secundum qualitatem reddituum dicte secretie et hic
pono pro isto anno VIII indictionis 1506. oz. XXI tr. vI d. n |

Alienationes cabellarum et membrorum secretie

dicte terre Montis facte ab antiquo per retro-.

principes.
Et primo

Quondam Carus de Morano de terra Montis Sancti Juliani habuit primo
loco pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus a quon-
dam domino rege Friderico redditus oz. xxm in feudum sub servitio unius
equi armati super cabellis ct iuribus dicte regie secretie virtute regii privilegii
dati Cefaludi 1358 X° februarii XII° indictionis. Exinde habuit ipse Carus per-
mutationem dicti redditus super proventibus iurium augustalis et gisie iudeo-
rum dicte terre ex quo dicte cabelle non sufficiebant ad stipendia et repara-
tiones castri ciusdem terre, ut etiam patet in privilegio dicti domini regis Fri-
derici dato Corlioni VINI iunii XIII® indictionis 1360. Et mortuo. dicto Caro
Morano successerunt in dicto redditu Nicolaus et Franciscus corum filii dic-
tusque Nicolaus tanquam maior natu iuxta regni consuetudinem erat in dicta
provisione preferendus, et sic fecit de ea donationem irrevocabiliter inter vivos
prefato Francisco fratri suo minori pro se et suis heredibus de suo corpore le-
gitime descendentibus ut patet in quodam puplico instrumento conserto manu
notarii Nicolai de Cannizaro de dicta terra die III° maii XII indictionis 1370,
de quo instrumento dictus Franciscus pro se et dictis suis heredibus ut supra
habuit confirmationem a dicto domino rege Friderico sub dicto servitio ut
continetur in privilegio dicti domini regis dato Panhormi XXVIII septem-
bris XIII° indictionis 1374 de quibus privilegiis ipse Franciscus confirmationem
habuit a domino rege Martino dato in obsidione posita apud Panhormum
III° maii 1392. Exinde habuit aliam confirmationem de supradictis a dominis
regibus Martino et Maria datam Cathanie VII februarii V indictionis 1396.
Et mortuo exinde predicto Francisco de Morano sibi superstitibus remanen-
tibus Constantia uxore Petri de Ligorio et Catherina minori remanenti in ca-
pillo, dicti quondam Francisci et Palme iugalium filiis legitimis, et litigantibus
super huiusmodi successione, tandem dicta Palma tanquam mater et tutrix
dicte Catherine cessit eidem Constantie eius prime filie uxori dicti Petri de
Ligorio omnia iura que habebat super dictis redditibus ut constitit per con-
tractum cessionis predicte factum manu notarii Rogerii de Saluto || die V°
februarii III° indictionis 1425, quam iurium predictorum cessionem accepta-

I4I

f I4Iv

In perpetuum

f 142

f 142v

f 143v

LUCA DE BARBERIIS

vit et confirmavit quondam Nicolaus de Speciali tunc vicerex in regno vi-
gore sue provisionis date Panhormi VI martii III° indictionis 1425 registrate
in libro dicti anni ff 61. Qui quidem Petrus de Ligorio et Constantia iugales
tenuerunt et possederunt dictam assignationem per certa tempora ipsisque
mortuis, perquisitis diligenter registris regie cancellarie videlicet de dicto anno
1425 usque ad annum 1491 non inveni aliquam investituram captam per ali-
quem legitimum successorem de dicto redditu tanquam feudo et in feudum
concesso: in dicto vero anno 1491 f® 11 apparet quedam nota investiture capta
de untiis vm tr. xV super dicta gisia iudaice dicte terre Montis per Franciscum
Antonium Inbarbara tanquam filius Baldassaris Barbara ct domine Bette iuga-
lium tenentium et possidentium dictam assignationem oz. VI tr. xv super
dicta gisia in feudum et hoc ob mortem dicte domine Bette matris sue; exinde
propter expulsionem iudeorum e regno fuerunt assignate dicto Francisco An-
tonio Imbarbara possidenti dictam cabellam iuris augustalis gisie oz. vm et
tr. xv super cabellis secretie Panhormi redemptis per curiam a manibus et posse
heredum ‘Thomei de Mastro Antonio ut patet in viceregia provisione data
Messane XXT° maii XI indictionis 1493 f° 42 ut in presenti informatione su-
perius in rubrica assignationum Panhormi que incipit assignatio Joannis Burro
et Constantie f° ... mentionem fecimus. Exinde mortuo dicto Francisco An-
tonio Barbara dicta assignatio oz. vm tr..-xv pervenit in posse Constantie uxo-
ris Joannis Burro sororis dicti Francisci Antonii Barbara qui ceperunt investi-
turam de dictis oz. 8 tr. 15 registratam in libro anni 1496 ft 276 et per cosdem
iugales dicta assignatio possidetur oz. VI tr. XV |

Nota quod in registris regie cancellarie videlicet de dicto anno 1425 usque
ad annum 1491 quo successit dictus Franciscus Antonius Barbara tanquam
filius Becte uxoris Baldassaris Barbara patris dicti Francisci Antonii, non in-
venitur aliquod privilegium nec investitura de dicta assignatione oz. xxmn°
nec etiam quomodo diminuta fuit ipsa assignatio et reducta fuit ad oz. vm et
tarenos XV ut prefertur, nec etiam invenio quo titulo et quo iure successit dicta
quondam Becta mater ipsius Francisci Antonii Barbara in dicta assignatione
ad eandem summam modificata nulla apparente investitura quam capere de-
bebat de dicto redditu tanquam in feudo concesso. Ideo habeatur titulus dicte
assignationis a possidente pro interesse regie curie. ||

142

LIBER DE SECRETIIS

SECRETIA SACCE

Informatio secretie terre Sacce habentis infra-
scriptas cabellas que in presentiarum currente
anno 1506 regnante catholico et invictissimo do-
mino nostro rege Ferdinando sunt sue regie curie

videlicet

Cabella baiulie dicte civitatis Sacce antiquitus red-

ditus erat oz. LI in presentiarum autem red-

dit anno quolibet liquide OZ. LXXV tr. II gr. XVI
Cabella dohane terre redditus erat oz. XVI et nunc

reddit liquide pro curia OZ. LXXXVI tr. XXII gr. X
Cabella dohane maris reddebat oz. quinque et

nunc reddit oz. VII tr. XI
Cabella fundaci reddebat oz. vI et nunc reddit oz. vu tr. xvi gr. x
Cabella caxie pannorum reddebat tarenos xx et

nunc reddit Oz. IM tr. X gr. XVII
Cabella scannature redditus erat oz. vi et nunc
reddit OZ. VINI tr. VIM gr. XV

Cabella bardarie reddebat oz. ... et nunc reddit oz. 1 tr. xx gr. vm
Cabella statere redditus erat oz. ... et nunc reddit oz. x tr. xvi gr. vm
Cabella cannelle vini iudeorum ob eorum expul-

sionem e regno fuit penitus extincta et nullius

introitus
Cabella cantaratarum redditus antiquitus erat oz.

.. ct nunc reddit OZ. XXXVII tr. I gr. II
Cabella vini antiquitus redditus erat oz. ... ct

nunc reddit anno quolibet OZ. XXXXVII tr. VII gr. VII
Cabella possessionum reddebat oz. xvm et nunc

reddit | OZ. XXV tr. XI gr. [+]
Cabella piscarie reddebat tarenos v et nunc reddit. oz. — tr. xv gr. v
Cabella introitus vini Oi...
Cabella tinctorie Se va
Cabella arcus cuctoni 02: sn

Cabella bucherie et cabella centimulorum® anti-
quitus reddebant oz. ... In presentiarum autem
reddunt anno quolibet oz. 82 tr. 8 gr. 12 de

99. Si tratta qui evidentemente di imposizione sui mulini: cfr, infra nel testo pagina 321
ma soprattutto CVN 517.

14.3

f 144

f 1447

LUCA DE BARBERIIS

quibus deductis oz. L competentibus univer-
sitati dicte civitatis ut infra patebit, remanent

pro curia de liquido OZ. XXXI tr. VII gr. XI ||
Cabella salsuminis antiquitus redditus erat oz. ...
in presentiarum, autem reddit OZ. XXX tr. VI

Que summam capiunt oz. CCCLXXXYV tr. VI gr. x d. II ut patet in computo
magistri secreti presentato in officio superius notato fè ...

Habcatur relatio a magistro secreto huius regni de cabellis vini, tinctorie,
arcus cuctoni et aliarum de quibus in eius computis nullus fit introitus cui vel
quibus sint alienate ct quo titulo cas possident. Quere etiam titulum quomodo
dicta universitas Sacce consequitur anno quolibet dictas oz. L super huiusmodi
cabella bucherie et salsuminis%, |

Dicta regia secretia cum castro et omnibus supradictis cabellis et iurisdi-
tione iudeorum primo loco fuit vendita cum cartha gratie redimendi quondam
marchioni Geracii pro oz. I DCXXXVII tr. VI gr. XVI cum mero mixto im-
perio et omni alia iurisditione civili et criminali, alta et baxia, et redempta per
curiam fuerunt ultimo loco vendite quondam Bernardo de Requisens cum
mero imperio etc. pro florenis xvIm® DCCLXXVI tr. IM gr. XVI ut patet in
privilegio domini regis Alfonsi confirmationis venditionis dicte secretie et ca-
bellarum registrato in libro 1445 f° 196. Et tandem ultimo loco redemptis per
regiam curiam, in presentiarum dicta secretia cum dictis cabellis et iuribus
possidentur per candem regiam curiam et pro ea per officium magistri secreti
huius regni ut patet in computis et rationibus sue administrationis.

Notandum est quod perquisitis registris et actis in officio regie cancellaric
conservatis inveni titulum possessionis dicte universitatis Sacce de dictis oz. L
annualibus super huiusmodi cabellis bucherie et centimulorum quas oz. 1 dicta
universitas consequitur hoc modo ut sequitur videlicet: tempore quo dominus
rex Martinus se contulit in dictam, civitatem Sacce invenit inter cetera dictam
universitatem et singulas personas eiusdem terre fuisse obligatas anno quolibet
regie curie de iure colte seu annualis regie subventionis in untiis auri tricentis
et in untiis octo pro salario et labore deferentis et apportantis casdem cidem
regie curie pro quibus oz. cccvm solvendis et assignandis et pro aliis ciusdem
universitatis necessitatibus et expensis occurrentibus et fiendis dictam univer-
sitatem ab antiquo ordinasse et statuisse generaliter inter cos infrascriptas ca-
bellas videlicet vini, bucherie, salsuminis et centimulorum que in posse iura-
torum nomine dicte universitatis erant et existebant recipiendo ex eis redditus
proventus; dictusque rex Martinus volens easdem quatuor cabellas ad candem

100. Altri <iura> spettanti alla Secrezia CVM 471) e la «cabella canalium et maga-
erano quelli «bordonarioruam Sacce» (cfr. zeni Sacce» (cfr. CVM 507).

144

LU)

LIBER DE SECRETIIS

regiam secretiam reducere et revocare per hec verba loquendo, videlicet: « Et
licet dicta nostra curia de iure potuerit omnes dictas cabellas ad officium se-
cretie nostre reducere et applicare cum in rei veritate in locum et pro dicta
nostra regia subventione posite et ordinate fuerunt» etc. nihilominus quan-
tumcumque dicta regia curia ut prefertur poterat ad se casdem cabellas revo-
care gratiose quasi providit et ordinavit de dictis quatuor cabellis cabellam
vini || ct cabellam salsuminis predicti dumtaxat in satisfactionem solutum et
locum dictarum oz. ccc et octo debitarum dicte regie curie per dictam uni-
versitatem ratione iamdicte cidem sue regie curie sive in corpore dicte regie
secretie Sacce agregavit univit et reduxit dicteque alie vero due cabelle sciliscet
bucherie et centimulorum in posse universitatis predicte remanerent et exi-
sterent pro untiis centum quolibet anno pro reparatione murorum aliisque
expensis occurrentibus universitati predicte cum hoc quod si introitus dicta-
rum duarum cabellarum non sufficerent ad dictas oz. centum que super pro-
ventibus dictarum cabellarum vini et salsuminis eidem curie applicatarum et
reductarum, illud quod deficeret integre suppleatur et e contrario si de red-
ditibus cabellarum bucherie et centimulorum predictarum ultra dictas untias
centum aliquid supererit, illud superfluum per candem universitatem daretur

et assignaretur secretis dicte regie secretie qui pro tempore fuerint ut patet in

provisione dicti domini regis Martini data Sacce XXVI decembris VII indic-
tionis 1398 registrata in libro dicti anni f° 71. Exinde vero predicta univer-
sitas pro dicta eius luitione et pignoramento in satisfactionem oz. quingen-
tarum. promissarum regie curie per dictam universitatem assignavit cidem
regie curie annuas untias quinquaginta de summa predicta oz. centum annua-
lium et sic remanserunt et remanent pro dicta universitate oz. L super eisdem
duabus cabellis bucherie et centimulorum et per candem universitatem perci-
piuntur et exiguuntur anno quolibet Oz. L

Et sic evidenter apparet quod predicta universitas indebite et iniuste con-
sequitur dicta annuas oz. L super eisdem cabellis immo catholicus dominus
noster rex potest illas ad cius curiam revocare ex co quia dictus quondam do-
minus rex Martinus sua vita durante tantum poterat dictam assignationem
cidem universitati concedere et non in perpetuum in preiudicium dominorum
regum cius successorum. Videatur insuper quas impensas dicta universitas fe-
cit in reparationibus et edificationibus murorum, dicte civitatis videlicet de
dicto anno 1398 usque ad presens in anno 1506, nam non invenitur aliquod
opus in eisdem meniis ut ex relatione... percepi et constat: et sic regia curia
remanet lesa et decepta. Advertatur etiam quod universitas predicta Sacce te-
nebatur || quolibet anno solvere regie curie in perpetuum redditus oz. L certa
cx causa que in provisione infrascripta non declaratur et exinde fuit dictus red-
ditus per dominum regem Alfonsum datus et concessus quondam magistro
Antonio Minutuli eius vita durante ut patet in provisione dicti domini regis
Alfonsi data in castello Trayecti X° decembris II° indictionis 1453 de quo vi-

II ACTA ITALICA: IO. 14.$

f 145

f 145V

LUCA DE BARBERIIS

ceregia emanavit exequutoria registrata in libro predicto £ 175; postea dictus
magister Antonius fuit mortuus et sic dicta assignatio vacavit in manibus curie.
In presentiarum vero per dictum magistrum secretum huius regni in cius com-
putis sue administrationis de dictis oz. L annualibus per candem universitatem

f 146v cidem regie curie debitis nullus fit introitus. Quere quomodo ille non exigun-
tur pro curia!%, |

I0I. È strano che il Barberi non accenni ‘Xaccae»: cfr. Capitula Regni Siciliae cit., 456
ai Capitoli del Regno « pro Universitate terrae Capitolo XLVII.

146

SECRETIA AGRIGENTI

[aformatio secretie civitatis Agrigenti que in pre-
sentiarum currente anno 15606 habet infrascrip-
tas cabellas que sunt regie curie

videlicet

Cabella dohane terre antiquitus redditus erat oz.
xII et in presentiarum reddit annuatim liquide

pro curia | OZ. XXVII tr. XxX gr. XII
Cabella dohane maris redditus erat oz. quinque
et nunc reddit liquide pro curia OZ. VIM tr. VINI

Cabella statere redditus erat oz. ... et nunc reddit oz. vin tr. nu
Cabella iocularie non fuit nec est introitus prop-

ter expulsionem iudeorum.
Cabella fundaci antiquitus redditus erat oz. unius,

in presentiarum autem reddit Oz, II tr. XIM gr. VII
Cabella tintorie reddebat oz. — tarenos quinde- I

cim et nunc reddit oz. — tr. XVIM gr. VI
Cabella arcus cuctoni OZ: ss
Cabella possessionum antiquitus redditus erat oz.

x et nunc reddit liquide pro curia OZ. XXX tr. I gr. XVI
Cabella pannorum reddebat oz. mm°* et nunc

reddit OZ. V tr. XVII
Cabella arrantarie redditus erat oz. mm°" et nunc oz. x
Cabella molendinorum reddebat oz. ... et nunc

reddit OZ. XVII tr. VII gr. X

Cabella scannature reddebat oz. ... et nunc reddit oz. xxm tr. xm gr. xn
Cabella salsuminis redditus erat oz. ... et nunc

reddit OZ. XXV tr. VII gr. XII
Cabella baiulie redditus erat oz. xxx et nunc

reddit | OZ. LXI tr. XVIII
Cabella vini antiquitus redditus erat oz. ... et

nunc OZ. LXXV

147

f 147

In perpetuum

f 147V

LUCA DE BARBERIIS

Cabella introitus vini | OZ. ...
Cabella carnium redditus erat oz. ... et nunc red-
dit OZ. CLVII tr. XXI gr. XVI

Summa summarum totius introitus supradicti est oz. CCCCLVII |

Alienationes cabellarum et membrorum secretie ci-
vitatis Agrigenti facte ab antiquo per retroprin-
cipes.

Cabella vini et gisie iudeorum civitatis Agrigenti antiquitus fuit per do-
minum regem Fridericum concessa notario Andree Ramulo et suis heredibus
et successoribus in perpetuum et obtenta exinde per eum licentia et provisione
a dicto domino rege Friderico data Messane XIII aprilis XII° indictionis 1314
vendendi et alienandi cabellam eandem, illam tandem notarius Andreas ven-
didit quondam Andrea Bandi pro se et suis heredibus in perpetuum pro pretio
OZ. CKV ut patet in contractu ipsius venditionis facto manu notarii Vassalli de
Ramulo de Messana in anno 1322 VI° indictionis, quem quidem contractum
dictus dominus rex Fridericus acceptavit et confirmavit ut diffusius continetur
in privilegio dicti regis dato Messane primo decembris VI? indictionis 1322.
Et mortuo exinde dicto Dino Bandi successerunt in dicta cabella Nuccius et
Joannes Bandi filii legitimi dicti Dini qui in communi et pro indiviso dictam
cabellam tenuerunt et possederunt, quibus Nuccio et Joanne decedentibus dicta
iura pervenerunt ad Bartholomeum Bandi filium dicti Joannis, qui Bartholo-
meus donec vixit dictam cabellam tenuit et possedit. Quo Bartholomeo de-
cedente cabella ipsa pervenit ad manus et posse Joannis Bandi et Aloisie filii
et filie ipsius Bartholomei qui donec vixerunt illam in communi et pro indi-
viso tenuerunt et possederunt, qui Joannes ab hoc seculo filiis non derelictis
decessit, et mortua etiam dicta Aloisia sorore dicti Joannis certa pars dicte ca-
belle videlicet oz. mmn°* annuatim pervenerunt ad Xibiliam filiam dicte Aloisie
que Xibilia per nonnulla tempora et annos tenuit et possedit dictos redditus
oz. I°" super cadem cabella et habuit de illis confirmationem a quondam don
Lop Ximen Durrea tunc in regno vicerege cum clausula videlicet constitutio-
nibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demania-
libus editis semper salvis, ut patet in huiusmodi confirmatione data Panhormi
II° augusti prime indictionis 1453 registrata in libro dicti anni f° 44. Et mortua
dicta Xibilia dictus redditus pervenit in posse Bartholilli et Antonii Magistro-
firrario tanquam assertorum heredum illorum de Bandi: qui tandem tempore
expulsionis iudeorum quo dicta cabella cessavit et in nihilum reducta fuit co-
ram prorege qui tunc crat in regno se contentarunt || habere certas domos
iudeorum. positas intra menia Agrigenti que erant regie curie in excambium
dicti redditus super dicta cabella, quas domos predicti de Magistrofirrario in

148

LIBER DE SECRETIIS

presentiarum tenent et possident ut constitit ex relatione Jorlandi de Lu Portu
secreti dicte civitatis pro dicto redditu annuatim Oz. INI

Videatur quomodo predicti Bartholillus et Antonius Magistrofirrario suc-
cesserunt pro illis de Bandi in dicto redditu, nam ego non inveni cos potuisse
in illo succedere !9?.

Cabella augustalis iudeorum dicte civitatis Agrigenti de membris et iuribus
dicte regie secretie antiquitus fuit per dominum regem Petrum secundum con-
cessa quondam. Francisco Sala et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus in feudum sub servitio unius militis cum conditione quod dato
sibi equivalenti excambio in redditibus regie curie possit dictam cabellam ad
se revocare ut patet in privilegio dicti domini regis Petri dato in Castro Joan-
nis VII iulii 1308. Quo quidem Francisco ab hac luce subtracto successit sibi
in cabella predicta Aloisius Sala eius filius qui de successione iamdicta habuit
confirmationem a domino rege Friderico ut patet in eius privilegio dato Ca-
thanie primo aprilis XV indictionis 1371 nec non et habuit aliam confirma-
tionem dicte cabelle a domino rege Martino datam Cathanie primo februarii
prime indictionis 1392. Et mortuo dicto Aloisio Sala successit sibi in huiusmodi
cabella Ysmiralda cius filia que tandem etiam pro suis heredibus de suo cor-
pore legitime descendentibus habuit a domino infante Joanne filio quondam
domini regis Ferdinandi duce Peniafel et Montis Alvi ac in regno vicerege ut
patet in cius privilegio dato Cathanie XII augusti VIII indictionis 1416 con-
firmationem || dicte cabelle: que quidem Ysmiralda nupsit cum Angelo Hu-
mano. Et eadem Ysmiralda mortua successit eidem Tuchius de Humano filius
dicte Ysmiralde et dicti Angeli iugalium; quo quidem Tucio in minori etate
et pupillari permanente dictus Angelus tanquam eius pater ct legitimus admi-
nistrator habuit confirmationem de dicta cabella seu iure augustalis a quon-
dam Antonio de Cardona, Ferrando Velasci et Martino de Turribus tunc in
regno viceregibus pro eodem Tuchio minore et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus sub dicto militari servitio, salvis tamen constitutio-
nibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus
editis ut patet in provisione dictorum viceregum datam Panhormi VIII maii
XIII indictionis 1420 registrata in libro 1418 © 321. Quo quidem Tuchio mor-
tuo successit sibi Joannes Antonius de Humano, verum quod perquisito re-
pertorio dicte regie cancellarie non inveni cundem Joannem Antonium cepisse
confirmationem. aut investituram dicti iuris; in anno vero 1496 XII indictionis
f° 54 fuit virtute regiarum literarum et viceregiarum exequutoriarum aliarum
provisum quod propter expulsionem iudeorum in excambium redditus oz.

102. Maggiori delucidazioni su questa con queste parole: « Unde apparet dictum
vicenda si possono riscontrare in CVM 610. Antonium de Monferraio male fidei esse
Ivi il Barberi conclude la sua esposizione possessorem».

149

In perpetuum

f 148

f 148v

In perpetuum.
Est clarum in
privilegio quod
cum equivalenti
excambio regia
curia possit dictas
salinas ad se
revocare ut patet
inferius in
allegatione

f 149

LUCA DE BARBERIIS

quinque valoris annualis dicte cabelle haberet dictas oz. quinque annuatim in
feudum permutatas et assignatas super cabella serici lt secretie nobilis ci-
vitatis Messane ut de omnibus premissis plenius continetur in capitulo quod
incipit assignatio oz. quinque notato superius in presenti informatione f° 70;
quo Joanne Antonio mortuo successit sibi in dicta assignatione oz. quinque
Thucius de Humano eius filius qui cepit investituram de illa registratam in
libro anni 1496 f 334. Et in presentiarum per cundem Tuchium dicta assi-
gnatio possidetur. ||

Salina antiquitus reperta in territorio dicte civitatis Agrigenti sita et posita
in territorio dicte civitatis in feudo Platanelle sive terris maioris panhormitane
ecclesie in contrata Capitis de disi que fuit et est de iure dicte regie secretie una
cum duabus aliis salinis videlicet una in territorio Sutere vocata la Cantarella
et alia in feudo Chincane existente in territorio Cammarate antiquitus fucrunt
per dominum regem Fridericum concesse quondam Rainaldo Crispo legum.
doctori de Messana et cius heredibus de suo corpore legitime descendentibus
in perpetuum in feudum sub militari servitio ana videlicet oz. xXx pro quo-
libet equo armato secundum annuos redditus dictarum salinarum et quod vi-
vant iure francorum videlicet quod maior natu minoribus fratribus et cohere-
dibus suis ac masculus feminis preferatur etc. ut patet in privilegio dicti domini
regis Friderici dato Cephaludi II februarii XIII indictionis 1360. Et motrtuo
dicto Rainaldo Crispo successit sibi in dictis salinis Thomasius Crispo legum
doctor filius dicti Rainaldi, quo quidem Thomasio ab hac luce subtracto suc-
cessit sibi Nicolaus Crispo eius filius, quo Nicolao mortuo successit in eisdem
salinis Georgius Crispo filius dicti Nicolai, qui Georgius habuit confirmatio-
nem. ct novam investituram de dictis salinis a quondam Simone archiepiscopo
panhormitano tunc in regno presidente salvis tamen constitutionibus et capi-
tulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis, da-
tam Panhormi III° februarii Ile indictionis registratam in libro anni 1453
f° 816. Exinde vero predicto Georgio ab hac luce subtracto successit sibi in eis-
dem salinis Nicolaus Crispo minor filius dicti Georgii, quo Nicolao in pupil-
lari etate defuncto successit sibi in salinis predictis Carolus Crispo frater dicti
quondam Georgii. Quo Carolo mortuo sine filiis successit in dictis salinis Fran-
ciscus de Homodeis tanquam filius legitimus et primogenitus quondam Ca-
therine uxoris Paridis de Homodeis et filie legitime quondam Joannelle uxoris
quondam Francisci de Vigintimiliis, filie legitime et naturalis prefati Thomasii
Crispo: qui quidens Franciscus de Homodeis succedens modo predicto habuit
a quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno vicerege confirmationem
dictarum salinarum pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus iure francorum sub || dicto militari servitio, salvis etiam constitu-
tionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demania-
libus editis, ut patet in provisione dicti viceregis data Panhormi XXVI° augusti

150

LIBER DE SECRETIIS

XV indictionis 1466 registrata in libro anni 1465 f: 546. Et mortuo dicto Fran-
cisco de Homodeis sine filiis masculis successit in eisdem salinis Virginia eius-
dem Francisci filia et uxor quondam Giliberti de Bononia de Panhormo, cui
Giliberto ipsa Virginea apportavit in dotem dictas salinas et certa alia feuda et
bona sibi perventa modo predicto, et quomodo ipsa Virginia successit et cepit
possessionem dictarum salinarum nulla apparet investitura in registris; exinde
mortuo dicto Giliberto eius viro dicta Virginia habuit a quondam don Fer-
dinando de Acuna tunc vicerege investituram de dictis salinis datam Messane
XVI augusti XI° indictionis 1493 registratam in libro dicti anni f 393. In pre-
sentiarum vero dicte saline possidentur per dictam Virginiam que antiquitus
redditus erat oz. ... et nunc valent annualis redditus... ||

Notandum est quod in privilegio dicti domini regis Friderici prime conces-
sionis dictarum salinarum quod fuit actum et datum Cefaludi II° februarii
XIII indictionis 1360 est infrascripta conditio et reservatio videlicet: «ita quod
liccat nostre curie quotiescumque elegerit et voluerit dictas salinas vel aliquam
seu aliquas pro co que sunt de rebus nostri demanii ac nostre dignitati de iure
pertinent proviso prius de equivalenti excambio prefato Rainaldo vel suis here-
dibus super morticiis et excadentiis ciusdem curie nostre iuxta annuos redditus
ipsarum ad manus et demanium ciusdem nostre curie revocare » etc. Et in fine
privilegii predicti dicitur: «iuribus curie nostre et alterius cuiuslibet semper
salvis ». Ergo clare videtur et comprehenditur quod dicte saline, idest totum
corpus illarum que semper antiquissimo tempore citra fuerunt et sunt de pre-
heminentiis et iuribus demanialibus regiis et sub regimine dicte regie secretie
Agrigenti et alie due saline sub titulo secretie terre Sutere non poterant per
dictum dominum regem Fridericum alienari nec quovis modo concedi in pre-
iudicium catholici domini nostri regis felicissimi successoris obstantibus con-
stitutionibus capitulis et pragmaticis regni et maxime domini regis Jacobi et
capitulo in parlamento siracusano de non alienandis demaniis, et iam ius curie
ut supra exprimitur per dictum dominum regem Fridericum reservatum ex-
titit et propterea regia curia potest de iure corpus ipsarum, salinarum ad se et
candem secretiam revocare. Advertatur etiam de co quod in capitulo men-
tionato exponitur quod in registris regie cancellarie non apparet investitura
aliqua nec alia scriptura de eius successione et possessione dictarum salinarum. ||

Blascus de Sancto Angelo ex concessione domini regis Alfonsi pro se et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus natis et in antea nasci-
turis habuit licentiam et facultatem quod absque derogatione concessionis pre-
dicte saline Nicolai Crispo in dicto territorio dicte civitatis Agrigenti in te-
nimentis quidem et feudis et bonis feudalibus suis propriis dumtaxat aliam sa-
linam faciendi de novo et de sale ibidem conficiendo disponendi et faciendi
eo modo et forma ac prout dictus Nicolaus Crispo et alii habentes salinas in
dicto regno de sale ipso disponunt, ita tamen quod teneatur ipse Blascus cet

ISI

f 149V

£ 150

f 150v

f ISI

Cartha gratie
redimendi

f ISIV

LUCA DE BARBERIIS

heredes sui ad illa et cadem iura atque servitia regie curie prestanda quibus
dictus Nicolaus Crispo et alii habentes salinas tenentur, cum privilegio dato
in terra Fogie II° decembris V? indictionis 1457. ||

Guillelmus de Filesio de Agrigento ex concessione don Lop Ximen Durrea
viceregis qui tunc erat pro se ciusque heredibus habuit licentiam et facultatem
in quodam cius territorio sito in districtu dicte civitatis Agrigenti nomine lu
Scultectu aperiendi et faciendi quandam salinam, ita tamen quod teneatur ipse
Guillelmus anno quolibet solvere tarenos sex ac illud ius cabelle quod solvi
consuevit in dicta civitate tempore quo ipsa salina incepit fructificare, cum
privilegio dicti viceregis dato Agrigenti XXIII° maii II° indictionis 1460. ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte regie
secretie facte per dominum regem Alfonsum.

Cabella cantaratarum et cabella supplementorum.

Iste due cabelle fuerunt per quondam don Lop Ximen Durrea tunc vice-
regem in regno vendite Francisco de Abatellis regio copperio pro untiis quin-
gentis viginti duabus, tarenis sex et denariis duobus, cum cartha gratie redi-
mendi segregando et penitus et in totum illas dismembrando a regio demanio
et dominio et a dicta regia secretia, ut patet in contractu ipsius venditionis acto
Panhormi manu Antonii de Monaco regii secretarii die XXIIII° octobris III°
indictionis 1470, qui contractus notatus est in officio conservatoris dicti anni
et non apparet in registris confirmatio aliqua predicti contractus set tantum
quedam provisio predicti viceregis directa quondam Christofaro de Benc-
dictis magistro secreto huius regni super danda possessione dictarum cabella-
rum cidem Francisco Patella data Panhormi XXIII octobris III° indictionis
registrata in libro sub titulo rationum anni 1470 f£° 97. Que cabelle tempore
dicte venditionis redditus erant oz. LXXV ct in presentiarum ille possidentur
per eundem Franciscum et reddunt ultra oz. ... |

Advertatur quod dicte cabelle non poterant ullo modo per dictum vice-
regem alienari nec a dicta regia secretia et a regio demanio segregari nec di-
smembrari. ||

Hospicium magnum regie curie situm in civitate Agrigenti vocatum di li
Charamunti fuit prima facie per dominum regem Alfonsum concessum quon-
dam Giliberto de Sfar ad eius vitam et post cius obitum filiis suis quorum unus
succedat alteri usque ad ultimum supervenientem et deinde aliis corum here-
dibus francum et exemptum ab omni iure census, cum facultate illud vel eius
partem reparandi fabricandi et edificandi ad sui voluntatem cum hoc quod si
post reparationem seu redificationem dicti hospicii regia curia defunctis dictis
filiis vel eorum ultimo superstite vellet recuperare hospicium predictum vel

152

323

LIBER DE SECRETTIS

aliquam partem, tali casu nequeat recuperare donec fuerit eis satisfactum de
dictis expensis de quibus stari debeat iuramento heredum seu successorum
eorum, vigore privilegii dati in civitate Tibulis die XXVIHI° februarii X in-
dictionis 1447. Exinde vero vacans dictum hospicium in manibus curie illud
fuit per catholicum dominum nostrum regem Ferdinandum concessum Fri-
derico de Sfar et uni eius heredi ad corum vitam tantum cum pacto quod ex-
pendere debcat in eius reparatione oz. XXXX ut patet in regio privilegio dato
Granate XVI° ianuarii III° indictionis 1502 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Panhormi VII maii 4 indictionis ciusdem registrata in libro ra-

tionum anni 1500 f° 191. |

Fridericus de Leto habuit a domino rege Alfonso anno quolibet ad eius
vitam virtute privilegi dati in castro Turris Octavi VIII° martii XIII° indic-
tionis 1451 super cadem secretia illas oz. vI quas olim consequebatur quon-
dam Elisabecta de Claramonte elemosinarie ad eius vitam ut patet in privilegio
dicti regis dato Agrigenti VI° maii 1434. Qui quidem Fridericus de Leto
renuntiavit Jorlando de Leto eius filio easdem oz. sex per annum ac in
manibus sacre regie maiestatis dicti domini regis nostri qui eidem Jorlan-
do confirmavit ad eius vitam dictam assignationem vigore sui privilegii
dati Murcie XXVIMNI maii 1488 de quo emanavit viceregia exequutoria data
Panhormi XXV septembris VIIe indictionis 1488 registrata in libro dicti
anni £ ... Et in presentiarum dicta assignatio possidetur per cundem Jorlan-
dum de Leto I OZ. VI

Nota quod dicta assignatio oz. vI super dicta regia secretia alias fuit con-
cessa dicte quondam Elisabecte elemosinarie ex quo erat mulier nobilis et pau-
perrima ‘que etiam ut prefertur propter cius mortem fuit restituta ad curiam,
non poterat virtute regni capitulorum alia vice concedi nec alienari in per-
sona dicti quondam Friderici nec ultimo loco in personam Jorlandi cius filii
propter cius renuntiationem ut supra, ct propterea regia curia potest de iure
talem assignationem ad se revocare. || I

Andreas de Cusintino de Agrigento habuit ex concessione sibi factam per
dominum regem Joannem ad eius vite decursum, tenuta domus seu potigie in
dicta civitate sitam ubi venduntur pisces casi salsi et alia salsumina vacantem
obitu Joannis de Galicia ultimi illius possessoris francam quiectam liberam et
immunem ab omni iure regie curie pertinenti pro venditione dictorum sal-
suminum et etiam maldenarii ac eo modo et forma prout dictus quondam
Joannes illam possidebat, quod quidem ius summam oz. quingue anno quo-
libet non excedat, vigore privilegii dati in villa de Stella regni Navarre XI°
augusti VIII indictionis 1476 de quo viceregia emanavit exequutoria data
Panhormi VI° iunii X indictionis 1477 et etiam francam a cabella salsuminis
vigore postdate date ibidem XXIII° iunii X indictionis predicte OZ. V

153

f 152

Ad vitam

f 152v

Ad vitam

f 153

Ad vitam

£ 153v

LUCA DE BARBERIIS

Nota quod dictus Andreas Cusintino mortuus fuit et sic dicta franchigia
cessavit et devoluta fuit ad regiam curiam: videatur modo quomodo secretus
Agrigenti in eius computo non facit mentionem de revocatione ad secretiam
dicte immunitatis in rubrica cabelle salsuminis nec etiam de dicta domo seu
potega et in cuius posse in presentiarum extitit. |

Assignatio oz. L Francisci Patella magistri portulani regni Sicilie quas ad
cius vitam consequitur super cabella carnium secretie civitatis Agrigenti, cui
fuit sibi concessa hoc modo videlicet: dictus Franciscus habebat a domino rege
Joannem expectativam de officiis castellaniis et aliis quibusvis redditibus in
hoc Sicilie regno vacaturis quorum redditus et salarium summam capent flo-
renorum quatricentorum monete Sicilie ut apparuit in carta dicti domini regis
Joannis data in villa Ceruarie XXVIII aprilis Ile indictionis 1469. Et stante dicta
expectativa mortuus fuit Bernardus de Ayuto qui ex concessione regia tenebat
ad eius vitam oz. L reditus annualis super secretia terre Sacce et exinde mutatas
et assignatas cidem Bernardo per viceregem qui tunc erat super cabella carnis
dicte civitatis Agrigenti. Et sic comparenti ipso Francisco Patella coram dicto
prorege, qui virtute dicte expectative habere deberet dictas annuas oz. L super
dicta cabella carnium Agrigenti vacantes ob mortem dicti Bernardi de Ayuto,
per cundem viceregem fuit cidem Francisco Patella consignata prefata assi-
gnatio dictarum oz. L vigore dicte regie expectative et per cundem dominum
regem exinde confirmata prefato Francisco durante eius vita eo modo et forma
prout illam tenebat et possidebat predictus quondam Bernardus de Ayuto, ut
patet in regio privilegio dato in villa de Virginibus primo decembris V indic-
tionis 1471, de quo emanavit a quondam don Lop Ximenem Durrea tunc vi-
cerege exequutoria data Calathagironi X decembris VIII indictionis 1474 re-
gistrata in libro rationum dicti anni f° 1112. Et nihilominus impetita exequu-
toria a dicto vicerege fuit per procuratorem oppositum exequutorias dicti pri-

vilegii fieri non debere cum ciusmodi concessio adversante regio capitulo fieri

non potuerit. Et sic dictus prorex rem predictam ad sacrum consilium detulit.
Et ex quo dictus prorex cum regia curia erat in discursu per regnum quo casu
non poterat tam cito ius et causam candem decidere, fuit facta dicta excquu-
toria ipsius privilegii quousque provideretur, nullo tamen preiudicio gene-
rato predicto regni capitulo, ut patet in viceregia provisione data Mohac
XVIII° decembris VIII indictionis 1474 registrata in libro rationum dicti anni
fo 1IO, virtute cuius habuit predictus Franciscus Patella dictam annuam as-
signationem oz. L. Et culpa regiorum | officialium nunquam fuit hoc nego-
tium super observatione dicti regni capituli decisum. Et sic in presentiarum
dicta assignatio oz. L possidetur per eundem Franciscum Patella ui eius vitam.

Ideoque advertendum est quod prima facie dicta expectativa contra regni
huius Sicilie capitula non poterat fieri, immo mortuo dicto Bernardo de Ayuto
assignatio ipsa ad candem regiam secretiam restitui debebat; et minus poterat

154

«le.

3 $

LIBER DE SECRETTIS

ei Francisco Patella illa donari nec concedi obstantibus cisdem regni capitulis,
et tanto magis quod negotium modo predictum supersessum fuit oblitum per
officiales regi consilii et nunquam fuit expeditum et ita indecisum remansit
dictusque Franciscus Patella contra regni capitula hucusque consecutus extitit
dictam annuam assignationem. Et in presentiarum illa possidetur et conse-
quitur per eundem Franciscum contra ius curie catholici domini nostri. Ideo
provideatur pro ipsius curie indemnitate. |

Cabelle maris et terre castri et terre Siculiane spectantes et pertinentes regie
curie de membris preheminentiis et iuribus dicte regie secretie civitatis Agri-
genti fuerunt per dominum regem Alfonsum gratiose concesse quondam Gi-
liberto de Sfar pro se et suis heredibus in perpetuum contemplatione suorum
servitiorum salvo tamen directo dominio regie curie predicte ut patet in privi-

« legio dato Averse XXVII novembris 1422.

Quere privilegium et compleatur capitulum cum allegatione. |

Assignationes annuales que solvuntur super dicta
seeretia Agrigefniti et cius cabellis.

Assignatio oz. xxxx Orlandi Caracholi filii et heredis quondam Disiate de
Chanello et Galiacii de Carachulo iugalium super iuribus et redditibus dicte
regie secretie in qua eius vita durante hoc modo successit eidem quondam Di-
siate ad vitam tantum oz. XXX per cam habendas annuatim super eisdem iuri-
bus dicte regie secretie, exinde facta huiusmodi assignatione et gratia fuit con-
tractum matrimonium inter eandem Disiatam et Joanchium de Guirri sub-
cavallaricium dicti regis. Et sic causa dicti matrimonii fuit per dictum domi-
num regem confirmata dicta gratia et assignatio oz. XxX eisdem Disiate et
Joanchio iugalibus eorum vita durante super secretia predicta, ita quod dicta
Disiata sola dictas oz. xxx ad sui vitam consequeretur ita et Joanchius idem
et pariformiter post mortem dicte cius uxoris vita eius durante prefatas an-
nuas oz. XXX haberet et perciperet, ita quod unus alteri et e contrario in pre-

dicta gratia succedat: quas quidem oz. xxx post contractum dictum matri-

monium habuerunt ipsi iugales assignatas super cabellis scannarie et molen-
dinorum de cabellis dicte regie secretie ut patet in privilegio dicti domini regis
dato in civitate Sancte Agathes die VI° novembris III indictionis 1440. Post-
modum vero contemplatione dicti matrimonii dictus dominus rex concessit
et assignavit eisdem Disiate et Joanchio iugalibus alias oz. x super cisdem iuri-
bus ad complimentum oz. xxxx per cos ad corum vitam percipiendas ut patet
in alio privilegio dato Neapoli VIII° iunii V indictionis 1442. Et mortuo dicto
Joanchio Guirri marito dicte Disiate predicta Disiata convolavit ad secunda
vota cum notario Joanne Scorna de permissu et voluntate dicti domini regis.

155

£ 154

In perpetuum

f 154v

Ad vitam

f 155

f 15Sv

f 156

LUCA DE BARBERIIS

Cui quidem notario Joanni fuit per dictum dominum regem predicta gratia
ampliata in solidum cum dicta Disiata etiam eorum vita durante co modo et
forma prout illam tenebant predicti Disiata et Joanchius cius primus maritus, ||
ut continetur in alio privilegio dato in castris contra Plombinum X augusti
X indictionis 1448. Quo quidem notario Joanne Scotna mortuo, quondam Ga-
liacius Caracholi de Neapoli de permissu et voluntate dicti domini regis duxit
in uxorem prefatam Disiatam. Quibus Galiacio et Disiate in solidum et corum
vita durante fuit etiam ampliata et confirmata dicta assignatio oz. XXXxX super
eisdem cabellis per dictum dominum regem ut patet in alio privilegio dato
Caiete XVI novembris 1452 de quo emanavit viceregia exequutoria data Pa-
nhormi V° ianuarii prime indictionis 1453 registrata in libro sub titulo ratio-
num anni 1452 f 176. Exinde vero fuit per dominum regem Joannem con-
firmata et ampliata predicta assignatio oz. xXxx uni filio legitimo nato ex pre-
dictis Galiacio et Disiata qui tempore corum, mortis maior natu fuerit, ad vitam
tantum ipsius nati, pro qua quidem ampliatione ad vitam dicti filii ipsorum
iugalium ipse Galiacius solvit dicto domino regi untias octuaginta ut patet in
privilegio dato in villa de Figueriis III° februarii V indictionis 1472 de quo
habuit exequutoriam a don Lop Ximen Durrea tunc vicerege in regno datam
Panhormi XVII decembris VI indictionis 1472 registratam in libro 1473 et
1472 £° 75. Et mortuis prefatis iugalibus dicta assignatio pervenit in posse Or-
landi Caracholi filii ipsorum iugalium et per eos electi, per quem Orlandum
dicta assignatio in presentiarum possidetur. ||

Notandum est quod dicta ultima ampliatio dicti domini regis Joannis ad
unum heredem dictorum Galiacii et Disiate iugalium cum dicta subventione
oz. LXXX non poterat ullo pacto fieri obstantibus regni capitulis in contrarium
disponentibus. Et nihilominus tempore petite exequutorie a quondam don
Lop Ximen Durrea tunc vicerege fuit iam oppositum et allegatum ex adverso'
privilegium ipsum predicte ampliationis ad unum heredem exequutoriam ha-
bere non mereri propter candem intervenientem et largitam pecuniam et pro
ipsorum capitulorum regni conservatione dictus prorex abstinuit se et noluit
dictam exequutoriam dicti privilegii concedere unde tria brachia regni exi-
stentia tunc in urbe Panhormi pro generali parlamento tunc celebrando una-
nimiter et concorditer se contentarunt pro illa vice tantum et non ultra dictum
privilegium transiret et ita habuerunt prefati iugales dictam exequutoriam.
Et propterea adveratur in tot et tantis aliis donationibus et concessionibus ac
assignationibus super cabellis regiarum secretiarum in presenti informatione
superius et inferius contentis quod obstantibus predictis regni capitulis aliisque
pragmaticis et instructionibus non poterant fieri et per consequens regia curia
potest ad se revocare et de iure reducere ut sua die etc. 1%, | I

103.. Desideriamo sottolineare come il Par- del Regno: lo stesso Barberi lo ammette nella
lamento potesse concedere deroghe ai Capitoli sua allegazione alla informazione su Tortorici

156

4.0

LIBER DE SECRETTIS

Quondam Joannes de La Mantia algozirius habuit a quondam domino rege
Alfonso ad eius regni beneplacitum licentiam et facultatem construendi unam
plancam seu mazellum ubi carnes cuiusvis speciei scindere seu scindi facere
valeat francam et liberam ab omnibus iuribus, emolumentis cabellis redditibus
et fructibus ex ea iuste et debite pervenientibus absque alio onere etc. ut patet
in privilegio dato in castris apud Casale Iuglani XXII° decembris prime indic-
tionis 1437 de quo emanavit exequutoria a quondam Rogerio de Paruta tunc
vicerege cum hac tamen conditione ut sequitur videlicet «cundem militem

dictum macellum in dicta civitate Agrigenti ubi voluerit et melius visum fuerit

construere et edificare sine preiudicio et lesione universitatis dicte civitatis et
aliarum personarum. que forte de constructione dicti macelli se gravari sen-
serint virtute presentis permittatis: promictentes eum seu alios pro co dicto
regio beneplacito perdurante de introitibus redditibus et pertinentibus cabel-
larum regie curie spectantium et pertinentium ex macello predicto oz. auri

sexdecim penes eum retinere percipere et habere anno quolibet et non ultra;

vos vero secretus de introitibus supradicti macelli ratione vestra cuiuslibet anni
introitum facere tencamini de aliis pecuniis supplere, et si ultra dictam quan-
titatem dictum macellum reddiderit illud plus pro regia curia recuperare de-
beatis, in quibus quidem ratiociniis vestris tantum informationem de predictis
faciatis » etc. ut in dicta exequutoria data Panhormi XII ianuarii II° indictionis
registrata in libro magno 1438 f° 196 diffusius continetur. Exinde vero fuit
per dictum regem Alfonsum dicta planca ampliata cidem Joanni de Mantia
et suis heredibus et successoribus in perpetuum sine iuris alieni preiudicio
exempta et franca ab omnibus iuribus et cabellis et maxime cabelle scannature
cum omnibus emolumentis redditibus et fructibus iuste et debite pertinentibus
in predicta planca pro carnibus in ca macellandis ut patet in privilegio dicti
domini regis dato in castris apud Carpenonem ultimo iunii V° indictionis 1442,
in quo || quidem privilegio nulla fit mentio de limitatione cidem Joanni facta
in dicta viceregia exequutoria quod non possit consequi ultra dictas untias xvi

contenuta nel Magnum Capibrevium (ASPa:
Manoscritti Biblioteca N° 49 £ s71). Parrebbe
d'altra parte che il Barberi non ammettesse
tale possibilità che in caso di urgente neces-
sità e senza grande pregiudizio delle regie
regalie: cfr. infra pagina 307. Testimonianza
storica di una simile deroga si ha nella vi-
cenda della terra di Paternò, per la conces-
sione della quale al Conte di Adernò i tre
Bracci del Parlamento riunito in Messina sotto
la presidenza di Bernardo Requesenz diedero
il loro assenso. Il documento più completo
al riguardo è quello pubblicato da R. GrE-

corio Considerazioni cit., 405, nè per il mo-
mento abbiamo trovato di meglio: si vedano

‘però in ASPa: Protonotaro Reg. 68 carta 123,

201 e 202 alcune lettere indirizzate alle Uni-
versità di Nicosia, Mistretta, Cefalù e Termini
per sollecitarle a perfezionare il consenso che
gli ambasciatori di dette città avevano pre-
stato con riserva. Speravamo di trovare mag-
giori particolari nel Magnum Capibrevium ma
esso è mutilo proprio di quei fogli con cui
dovrebbe iniziare la informazione su Paternò: si
direbbe che una serie di coincidenze forse non
del tutto fortuite veli una situazione singolare.

157

In perpetuum

f 156v

f 157

f 157v

LUCA DE BARBERIIS

in dicta planca; postea vero dictus dominus rex providit quod dictus Joannes
in planca predicta possit scindere et scindi facere carnes domesticas duarum
tantum specierum pro eius tamen arbitrio variandarum et eligendarum et non
plures non obstante dicta diminutione oz. xvi annualium ut patet in regia eius
provisione data in castris prope civitatem Fani de Marchia antonitana XV sep-
tembris VII® indictionis 1443 de qua viceregia emanavit exequutoria data Pa-
nhormi XVI decembris VII® indictionis predicte registrata in libro 1443 £° 106.
Quo quidem Joanne La Mantia mortuo successerunt in dicta planca domina
Joannella de Porto et domina Judicta de Medico sorores filie et heredes dicti
quondam Joannis La Mantia, que in communi et pro indiviso predictam plan-
cam et eius redditus tenuerunt et possederunt. Et exinde mortua dicta Joan-
nella medietas predicte plance pervenit ad Jorlandum de Porto secretum Agri-
genti filium primogenitum dicte Joannelle. Et sic prefata Judicta et predictus
Jorlandus de Porto secretus in presentiarum dictam plancam in communi et
pro indiviso tenent et possident modo iam dicto, que planca redditus erat
oz. XVI et nunc valet ultra oz. ... ||

Advertendum est quod dicta planca seu macellum ut in capitulo mentio-
nato narratur pervenit ad manus et posse predicti Jorlandi Lo Porto secreti
predicte civitatis ut in communi et pro indiviso cum dicta domina Judicta,
ipseque Jorlandus minime advertendo qualiter est secretus et regius officialis
qui tenetur regias regalias totis viribus conservare et augmentare ac procurare
pro augmento regiarum cabellarum ac dirictuum, regie curie in cius posse per-
veniendorum, tenet et possidet dictum macellum extra locum in eius privi-
legio statutum. et assignatum taliter quod omnia macella et plance regie curie
passa et passe sunt maximum detrimentum ct damnum et eius planca ex cius-
dem secreti industria et ex co quod est secretus et principalis officialis reddit
ultra oz. ... magis quam reddunt omnes plance prefate regie curie. Et propterea
per catholicam maiestatem domini nostri regis fuit per capitulum, eius instruc-
tionum inter cetera provisum ut infra videlicet: «item por quanto nos es fecha
relation quel secreto de Jargento cl qual por su officio es tenido aen drecar y
augmentar las cosas y derecho de la corte tiene en la dicha ciudad de Jargento
una xanca o carneciria la qual con su industria faze sola mas valer o tanto como
todas las dela regia corte que son muchas faziendo poner aquella en los lugares
mas ananta jados y no en el lugar assignado por su privilegio, portanto que-
riendo proveer ala indennitad de nuestra corte, proveemos y mandamos que
por quitar toda occasion de sus pecha y question todas las xancas o carnezarias
assi dela regia corte como del dicho secreto se encabellen juntamente y de toda
la cabella se faga una massa dela qual dicho secreto reciba su portion por una
tabla y la dela regia corte por tantas como tiene en la dicha ciudad, porque
se serve toda equaldad y los unos non dannifiquen a los otros, essi el dicho se-
creto no querra acceptar esto que se le faga de tener su xanca en cl lugar que
por su privilegio {| le es actorgado e no en otra parte », virtute cuius capituli

158

4.0

LIBER DE SECRETIIS

dictarum regiarum instructionum fuit per dominum viceregem Joannem de
Lanuza provisum et mandatum predicto secreto quod observet capitulum iam-
dictum iuxta eius tenorem ut patet in eius viceregia provisione registrata in
libro rationum anni 1503 f° 141. Et nihilominus,..

Habeatur informatio contra secretum et compleatur allegatio. ||

Assignatio oz. XX universitatis civitatis Agrigenti solvendarum annuatim
in perpetuum super cabellis dicte regie secretie de summa oz. centum conces-
sarum prefate universitati per retroprincipes pro reparatione menium et con-
firmata exinde per dominum regem Martinum ut patet in provisione dicti
domini regis data Panhormi VII iunii XV indictionis 1392 registrata in libro
1391 XV indictionis f° 72, modificata postea dicta summa oz. centum ad dictas
OZ. Xx annuatim per regiam curiam convertendas in reparatione menium, et
per computum magistri secreti officio rationum presentato constat de solu-
tione annuatim dictarum oz. xx prefate universitati.

Notandum est quod per dictum dominum regem Martinum in capitulis
dicte universitatis confirmationis inter cetera dictarum oz. centum converten-
darum in reparat'one menium civivatis fuit ita per dictam. universitatem sup-
plicatum videlicet: «Item pro reparatione civitatis in rebus necessariis oz. cen-
tum annuatim super cabellis universitatis ipsius sicut hactenus habuit et solita
est habere ». Et per dominum regem Martinum et ducem fuit sic responsum:
«Placet predictis dominis iuribus regiis et aliorum semper salvis ». Que regia
provisio fuit data Panhormi VII iunii 1392 £® in capitulo mentionato contento
et est illamet confirmatio ut supra. Ergo quomodo predicte oz. xx modifi-
cate ut supra solvende annuatim pro reparatione menium dicte civitatis in pre-
sentiarum solvuntur per regiam curiam super suis regiis cabellis? cum sit quod
per dictum dominum regem Martinum fuit provisum, quod ille exolverentur |
super cabellis prefate universitatis et non super cabellis et iuribus regie curie:
immo pro salvis semper remanentibus eisdem dicte regie curie ei aliorum ut
in eius decretationem et confirmationem continetur. Et magis actendendum
est quod predicte oz. xx fuerunt deputate et ordinate pro reparatione menium
et non ad aliud opus, et hoc non obstante predicta universitas ut ex relatione
secreti et portulani Agrigenti percepi, vendidit dictas annuas oz. xx quondam
don Pacifico Stantio et Andree de Crixentio. Quomodo ergo dicte oz. xx
fuerunt expense et distribute pro dictorum menium reparatione? Immo menia
predicte civitatis sunt diruta et quasi penitus ruinata.

Ideo advertatur ad predicta pro interesse regie curie et provideatur super
restitutione ad curiam dicte assignationis oz. xx et ad omnia per candem uni-
versitatem percepta contra formam dicti privilegi et confirmationis et quod
de cetero exolvantur dicte oz. xx per universitatem super suis redditibus et
cabellis in reparatione menium iuxta dicti privilegi domini regis Martini for-
mam quod est titulus dicte vere concessionis, nam dicta universitas iam in pre-

159

f 158

In perpetuum

f 158v

f 159v

f 160

In perpetuum

LUCA DE BARBERIÎS

sentiarum tenet cabellam maldenarii! nec non granos duos pro salma fru-
mentorum extrahendorum ex civitate Agrigenti in maritima et granos quinque
pro salma de frumentis extrahendis a dicta civitate et eius territorio per infra
regnum!°, |

SECRETIA LEOCATE

Informatio secretie terre Leocate que in presen-
tiarum habet infrascriptas cabellas: pro regia
curia |

videlicet

Cabella baiulie terre Leocate antiquitus redditus erat oz.
XXXX et in presentiarum currente anno 1506 regnante

catholico domino nostro Ferdinando reddit Oz. LXVIII
Cabella dohane redditus erat oz. x et nunc reddit OZ. LHI |
Cabella nova redditus erat oz. xxV et nunc valet OZ. XXVII tr. XVII
Cabella carnium et scannature antiquitus redditus erat oz. ...

et nunc reddunt ultra OZ. XXXXVI
Cabella vini redditus erat oz. ... et nunc reddit oz. LXII tr. XII
Cabella statere reddebat oz. x et nunc reddit OZ. X tr. XV
Cabella herbagiorum redditus erat oz. xI et in presentia-

rum reddit quolibet anno liquide pro curia OZ. XXXII tr. XV
Cabella cunochie reddebat oz. Ir et nunc reddit Oz. Il tr. V gr. II
Cabella molendinorum reddebat oz. ... et nunc reddit OZ. XXV tr. XXIII
Cabella salsuminis redditus erat oz. xm et nunc reddit. oz. xxvm tr. xu
Cabella introitus vini reddebat oz. 1 et nunc o% Xx tr. XI
Cabella supplementorum antiquitus redditus erat oz. ... et

nunc reddit anno quolibet OZ. — tr. XXVII

Summa summarum totius supradicti introitus est oz. ... ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte se-
cretie terre Leocate alienate et facte ab antiquo
per retroprincipes.

Jarrecta sive barca passagii fluminis dicte terre Leocate cum eius iuribus
de preheminentiis dicte regie secretie fuit olim per quondam dominum regem

104. < Maldinaru> veniva chiamato un 105. Più precise notizie si troveranno in
aumento su qualsivoglia gabella: cfr. L. Ge- CVM 602-604: ivi fra l’altro prosegue la suc-
NUARDI Il Comune cit., 248 e De Vio Felicis cessione degli eredi di Pacifico Stantio fino
et fidelissimae urbis cit., 483. all'anno 1513.

160

LIBER DE SECRETTIS

Fridericum primum concessa quondam Calcerando Ferrovila in perpetuum in
feudum et amisso per eum privilegio istius modi concessionis in guerrarum
discriminibus que tunc temporis erant in regno, constito prius qualiter dictus
Calcerandus possidebat dictam jarrectam et eius iura per annos fere XXIII
dominus rex Fridericus nepos dicti primi regis Friderici fecit eidem Calcerano
aliud privilegium concessionis dicte jarrecte in feudum sub servitio militari
pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus ut patet in pri-
vilegio dicti domini regis Friderici tertii dato Cathanie XXIII al XIII in-
dictionis 1361. Et mortuo prefato Calcerano successit sibi in dicta jarrecta et
iuribus illius Vitalis et Nicolaus Serrovila cius filii, quo Vitale ab hac luce sub-
tracto successit in illa Franciscus Ferrovira filius ipsius Vitalis, dictoque Fran-
cisco defuncto successerunt in dicta jarrecta Vitalis et Nicolaus Serrovira filii
legitimi et naturales dicti quondam Francisci. Qui tandem pro se ipsis et here-
dibus de corum corporibus legitime descendentibus in communi et pro indi-
viso habuerunt a quondam don Lop Ximenem Durrea tunc vicerege confir-
mationem et investituram de dicta jarrecta et suis iuribus salvis constitutionibus
et capitulis quondam domini regis Jacobi et aliorum retroregum super dema-
nialibus editis ut patet in provisione dicti viceregis data Panhormi XVII iulii
prime indictionis 1453 registrata in libro dicti anni ft 430. Quibus Vitali et
Nicolao || mortuis successerunt in dicta jarrecta Palmerius, Guillelmus et Pe-
rius Serravira fratres descendentes ex dictis Vitali et Nicolao, et per cos illa
cum dictis iuribus in presentiarum possidetur, que antiquitus reddere solebant
oz. quinque et nunc reddit quolibet anno cum cabella piscarie infra notata
OZ. XXXX ||

Cabella piscarie dicti fluminis Leocate de membris et iuribus dicte regie
secretie antiquitus possidebatur ad vitam per quondam Calceranum Serrovira
ex concessione sibi facta per curiam sub certis modo et forma contentis in qui-
busdam patentibus domini regis Friderici. Exinde dicta cabella fuit per eun-
dem dominum regem Fridericum concessa quondam Vitali de Serrovira filio
dicti Calcerani et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in per-
petuum ac sub eis modo et forma ac conditionibus sub quibus dictus pater
eius cabellam ipsam a regia curia tenebat et possidebat, constitutionibus et ca-
pitulis quondam domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus
editis semper salvis ut patet in privilegio dicti domini regis Friderici dato Ca-
thanie XXVIII martii IIIe indictiohis 1363. Et mortuo dicto Vitali dicta ca-
bella pervenit ad manus Vitalis et Cole Ferravire fratrum, heredum dicti quon-
dam Vitalis eorum avi, qui una insimul in communi et pro indiviso de huius-
modi cabella dicti fuminis cum limitibus et pertinentiis contentis et declaratis
in infrascripta confirmatione habuerunt. privilegium et confirmationem a do-
mino rege Alfonso datum in civitatem Caiete XVIII aprilis III° indictionis
1440. Postea «vero dictus Vitalis solus supplicavit et habuit a quondam Bap-

I6I

II ACTA ITALICA: II.

f 160v

f 161

In perpetuum

f I6IV

f 162

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

tista de Platamone tunc in regno vicerege confirmationem pro se ipso de dicta
medietate ipsius cabelle, datam Panhormi XVII maii III° indictionis 1440.
Et mortuo dicto Vitali Serroyra successit sibi in dicta medietate ipsius cabelle
fluminis Franciscus Serroyra ciusdem Vitalis filius qui quidem Franciscus pro
se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum re-
portavit a quondam Simone archiepiscopo panhormitano tunc in regno pre-
sidente confirmationem dicte medietatis ipsius cabelle pro indiviso ut supra,
salvis etiam dictis constitutionibus et capitulis dicti domini regis Jacobi et alio-
rum retroregum super demanialibus editis cum onere dandi unum. cantare
piscium castro veteri dicte terre Leocate quolibet anno ut patet in huiusmodi
confirmatione data Panhormi XX septembris III° indictionis 1454 registrata
in dicto libro f 21. || In presentiarum autem. predicta cabella piscarie fluminis
invenitur in posse Palmerii, Guillelmi et Perii Serravila communiter et in so-
lidum tanquam assertorum heredum et successorum dictorum Vitalis et Cole
Serravire, que antiquitus redditus erat oz. vI et in presentiarum reddit quo-
libet anno oz. ... | OE,

Nota quod dictus Nicolaus Serravira qui una insimul cum dicto Vitali suc-
cesserunt communiter et pro indiviso in dicta cabella non cepit investituram
nec confirmationem aliquam iuxta regni capitulum de sua medietate sibi spec-
tante prout cepit dictus Vitalis cum quo insimul successit ut supra, et minus
cius heredes qui nunc cabellam ipsam possident aliquam confirmationem de
ea habuerunt nec habent, ideo provideatur in hoc pro interesse regie curie.
Insuper advertendum est quod dicta jarrecta nec predicta cabella fluminis que
fuerunt et sunt de membris et iuribus dicte regie secretie ac totum directum
dominium illarum obstantibus constitutionibus pragmaticis et capitulis regni
non poterant in perpetuum donari concedi nec alicnari, et propterea corpus ct
dominium dicte cabelle et ipsius jarrecte debet restitui eidem regie secretie. ||

Iura terragiorum victualium que ab antiquo debebantur regie curie de certis
territoriis terre Leocate que sunt de membris et iuribus dicte regie secretie fue-
runt per dominum regem Martinum concessa quondam Thomasio Romano
de Messana et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum
sub servitio militari ana videlicet untias xx pro quolibet equo armato ut patet
in privilegio dicti domini regis Martini inserti in quodam transumpto notarii
Joannis de Churano de Messana, acto die XXVII decembris 1398. Et mortuo
dicto Thomasio successit sibi in eisdem iuribus terragiorum Leocate Benedictus
Romanus filius dicti 'Thomasii et Joanne iugalium. Qui Benedictus habuit de
dictis terragiis confirmationem ab episcopo ylardensi et Antonio Cardona tunc
in regno viceregibus cum reservatione iurium regie curie ac constitutionum
et capitulorum domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus
editarum, datam Messane XVIII martii X indictionis 1416 registratam in libro
dicti anni f© 225. Quo quidem Benedicto ab hac luce decedente successit sibi

102

LIBER DE SECRETIIS

in eisdem terragiis, Thomasius Romano eiusdem Benedicti filius qui habuit
de cisdem confirmationem a domino rege Alfonso salvis regiis iuribus et sub
dicto militari servitio datam Neapoli XX maii VI? indictionis 1444 de quo
privilegio habuit exequutoriam quamquam erant clapsi anni ab archiepiscopo
panhormitano tunc presidente in regno datam Panhormi XVIII novembris
II° indictionis 1453 registratam in libro dicti anni ff 137. Exinde mortuo pre-
dicto Thomasio Romano successit sibi in eisdem territoriis Joannes Benedictus
Romanus eius filius qui pro se et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus in perpetuum sub dicto militari servitio habuit confirmationem
de dictis terragiis a quondam don Lop Ximen Durrea tunc vicerege in regno,
salvis etiam dictis constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum
retroregum datam Panhormi ultimo iunii VII° indictionis 1459 registratam
in libro 1458 et 1459 f° 297. Quo quidem Benedicto defuncto successit in eis-
dem terragiis Thomasius Romanus filius legitimus ac primogenitus dicti Joan-
nis Benedicti qui habuit de cis investituram a domino Joanne de Lanuza nunc
vicerege datam Panhormi XXIII aprilis XV indictionis 1496 registratam in
libro dicti anni f° 492. Que terragia tempore prime concessionis redditus erant
OZ. XII et in presentiaruna illa possidentur et reddunt quolibet anno oz. cccc |

Notandum est et optime advertendum quod prima facie privilegium do-
mini regis Martini prime concessionis dictorum terragiorum facte predicto
primo Thomasio quod est insertum in illo transumpto facto manu predicti
notarii Joannis de Thurano die XXVII decembris 1398 non est completum
nec in illo apparet data privilegii nec signatura regia nec etiam mandatum in
pede regii secretarii qui illud expedivit ut decet set tantum est insertum in dicto
puplico transumpto dicti notarii usque ad aliquam conclusionem et non ad
integram illius expeditionem ct ita a iudicio meo in dicto transumpto notarii
predicti fuit et est maximus dolus et fraus. Et nihilominus perquisitis omnibus
registris dicti domini regis Martini non solum de dicto anno 1398 set de toto
tempore quo regnavit dictus dominus rex Martinus, non inveni privilegium
predictum nec apparet tempore quo vivebat dictus dominus rex Martinus,
cum ut asseritur fecit donationem eidem Thomasio de ipsis terragiis virtute
dicti regii privilegii habuisse possessionem Thomasius ipse de terragiis iam-
dictis nisi post mortem dicti domini regis Martini et post transumptationem
prelibati privilegii ut ex aliquorum relatione percepi. Ergo valde miror quo-
modo regii officiales qui tunc erant absolverunt dictas confirmationes et inve-
stituras in quibus iam fuit et est insertum de verbo ad verbum prefatum pri-
vilegium prime concessionis ita inexpeditum ut supra cum transumpto iam
dicto, tam in illa confirmatione episcopi ylardensi et Antonii de Cardona vi-
ceregum quam in illa quondam Simoni archiepiscopi panhormitani presidentis
et ultimo loco in alia confirmatione don Lop Ximenem Durrea anni 1459 in
capitulo mentionatis propter quod clare videtur quod privilegium predictum non
fuit debitis solemnitatibus adimpletum data signatura manu regis, nec mandato

163

f 162v

f 163

LUCA DR BARBERIIS

secretarii expeditum..Ideo advertatur in hoc pro interesse regie curie et cogatur
iste possidens ad ostendendum dictum originale privilegium ut videatur veritas.

Insuper quod magis actendendum est, predicto quondam primo Thomasio
Romano fuerunt uti asseritur in perpetuum et in feudum concessa terragia
debita regie curie || de dictis territoriis Leocate, que tunc temporis redditus
erant oz. XII et non ultra per dictum dominum regem Martinum ut in capi-
tulo mentionato narratur; ct tam in predicto privilegio regis Martini quam
in omnibus aliis confirmationibus exinde factis per dominos reges successores
usque in presentem diem loquitur de terragiis terre Nari, nec in cancellaria
invenitur aliquod privilegium concessionis terragiorum Nari nisi tantum de
illis de Leocate. Quomodo ergo iste possidens consequitur in partem terragia
ambarum terrarum Leocate et Nati ut ex relatione aliquorum percepi? Que
terragia ut prefertur summam capiunt redditus ultra oz. cccc. Ideo det ra-
tionem possidens de hoc dicte regie curie pro dilucidatione veritatis et exone-
ratione eius anime. Et nihilominus advertatur quod non de omnibus territoriis

- Nari percipit terragia, set de aliquibus ex eis. Et plus ad informationem ca-

tholici domini nostri regis dico quod tam dictus Thomasius Romanus quam

omnes eius predecessores non solum consecuti fuerunt et sunt debita terragia -

territoriarum dictarum terrarum ad que patroni et domini illarum tenebantur
secretie predicte nomine regie curie set de nonnullis sive feudis que in feudum
et pro feudo ac sub servitio militari antiquitus concessa fuerunt per retroprin-
cipes percipiebant. Et in presentiarum furtivo et usurpativo modo percipiunt
de eis iura terragiorum et dominus rex noster amisit et amictit eius ius feudale
et servitium. debitum militare ac suam regiam preheminentiam ut infra patebit.
Et primo infrascripta quatordecim territoria immo feuda

Sorana

Spatafora

Agristinum

Lu Cugno di donna Provenza

Aynumera |

Ragusecta

Aynumerim

Ragusecta

Tenimentum in contrata di li Miligitelli

Lu strictum di Xumi Salsu

Lu Boscu inclusumo
! Terre que fuerunt di Joannis Passarello in contrata fluminis Salsi et la Vignola
per. quondam dominum regem Fridericum fuerunt concessa in perpetuum in

£16v feudum et pro feudo sub servitio militari unius equi || alforrati!° sue regie curie

106. Il cavallo alforato si distingueva da <adohamentum> veniva calcolato tre onze,
quello. armato, e mentre il secondo nello il primo valeva esattamente la metà: cfr.

164.

LIBER DE SECRETTIIS

prestando et quod perpetuo sint exempta et immunia a iuribus censuum et
terragiorum que antiquitus dicte regie secretie solvere solebant ut patet in pri»
vilegio dicti domini regis Friderici registrato in libro 1340 fè 144. Et nihilo-
minus iste possidens de Romano de cisdem feudis et territoriis furtivo modo
ut supra et ad decipiendum regiam curiam sibi exsolvi fecit et facit annuatim
de iuribus terragiorum contra formam predictam regii privilegii. Et dictus
catholicus dominus noster rex amisit et amictit suum regium militare servi-
tum.

Et plus territoria vocata

Munti russo

Li Migli

Jancharamitu

et Jandigaglano
fuerunt per dictum dominum regem Fridericum concessa perpetuo in feudum
sub militari servitio sue regie curie prestando absque solutione censuum et
iurium terragiorum ut patet in privilegio registrato in libro anni 1340 f° 147.
Et nihilominus de dictis quatuor territoriis et feudis dictus de Romano perci-
pit iura terragiorum quolibet anno in preiudicium regie preheminentie et iu-
rium patrimonii dicti catholici domini nostri regis.

Item feudum sive territorium vocatum la massaria di li Migli existens in
territorio Leocate et Nari que antiquitus solvere solebat dicte regie secretie
ius terragiorum fuit per dominum regem Fridericum effectum exemptum et
immune perpetuo a iure predicto terragiorum et reductum ac promotum ad
fedum sub servitio militari regie curie prestando idest unius paris calcarium
deauratorum ex gratia ut patet in privilegio registrato in libro 1364 ft 208.
Et his non obstantibus dictus de Romano percipit ex eo iura terragiorum.

Item infrascripta quinque territoria existentia in territorio terre Nari vi-
delicet:

Rachalduni

Lu Chirincanno

Territorium di Petro Baverio
Territorium de Casso et Tabudino

V. D’Aressanpro Politica e Società cit., 78
n. 38. Evidentemente mentre per < cavallo
armato > si intendeva generalmente il servizio
di un cavaliere a cavallo e di due scudieri
anch'essi a cavallo (cfr. R. GreGORIO Consi-
derazioni cit., 173) il cavallo alforato non avrà
richiesto tanta partecipazione. Il Du Cange
rende la voce «armis omnibus instructus » e
richiama il Capitolo VI di Re Pietro; il Testa
in una sua nota allo stesso Capitolo scrive:

«opinor sic dictos ab Alfero, vexillario ». In
ogni modo il significato dell'espressione < ca-
vallo armato > venne in seguito, in Sicilia,
ristretta ad un solo cavallo con un solo uomo
armato, e ciò a richiesta del Parlamento san-
zionata dal < placet > regio. Cfr. Capitula Re-
gni Siciliae cit., 467 Capitolo LXXI; P. DEB
GrEcoRIO De concessione feudi tractatus (Panormi
1598) 250 n° 23; J. Cumia De successione feu-
dalium repetitio (Panormi 1609) 147 n° 17.

I6S

f 164

f 164v

Ad vitam

LUCA DE BARBERIS

sunt libera et exempta a solutionibus iurium censuum || et terragiorum in per-
petuum ut patet in privilegio domini regis Friderici cisdem territoriis con-
cesso registrato in libro anni 1365 et 1366 £ 25. Et nihilominus iste de Ro-
mano possidens contra formam privilegi dicte perpetue immunitatis et rela-
tionis percipit ex cis dicta iura terragiorum.

Item territoria vocata: |

Li Charxa |

Terre que fuerunt Bertini

Terre Le Vacce

Terre di la Damisocta

et alice terre cxistentes in territorio terre Nari
que sunt immunes et exempte a iure terragiorum ut patet in privilegio dicti
domini regis prime concessionis istius perpetue immunitatis registrato in li-
bro 1369 f° 294, et iste possidens percipit ex eis iura terragiorum contra for-
mam dicti privilegii. |

Item territorium quod nunc est feudum vocatum Sictafari cxistens in ter-
ritorio terre Leocate fuit concessum per dominum regem Fridericum francum
liberum et exemptum in perpetuum a solutione terragii ut patet in privilegio
dicti domini regis registrato in libro anni 1369 f 295. Et nihilominus predictus
de Romano quolibet anno percipit ex eo iura terragiorum contra formam
dicti privilegii ipsius perpetue immunitatis.

Cetera alia territoria et feuda existentia in dictis territoriis Leocate et Nari
que non nominantur in presenti informatione que solvunt terragia predicto
de Romano indebite et minus iuste immo per usurpationem et furtum ut patet
in privilegiis antiquis eorum immunitatum exemptionum et relaxationum et
aliqua feuda que sunt obligata regio militari servitio et non ad terragia modo
ut superius declaratur sua die nominabimus et declarabimus sue regie catho-
lice maiestati.

Et nibilominus provideatur super omnibus premissis pro servitio omnipo-
tentis Dei et catholici domini nostri regis ac universali bono eius vassallorum
predicta feuda et territoria tenentium et possidentium. ||

Quondam Andreas Bayeri habuit ad regie dignitatis beneplacitum licen-
tiam construendi et aperiendi intram Leocate macellum unum sive plancam
francam et cxemptam ab omni dirictu iuris cabelle et impositionis aut alte-
rius cuiusvis vectigalis regie curie spectanti et pertinenti ut patet in privilegio
domini regis Joannis dati Perpiniani primo iulii VI° indictionis 1473 de quo

viceregia emanavit exequutoria in qua fuit moderata et terminata quantitas

qua ipse Andreas poterat aliquatenus se contentari et substentari usque ad oz.
XXX quas penes se posset retinere ex iuribus et introitibus dicte plance, pluri
vero pro regia curia permanente pro cuius interesse interveniret ut moris est
credencerius bucherie dicte terre adeo quod sciretur quid pluris forte reddi-

160

cd)

LIBER DE SECRETS

derit et illud cedat regie curie data Panhormi XVI° ianuarii VII* indictionis
1473 registrata in dicto libro fè ... Exinde fuit per dominum nostrum regem
Ferdinandum revocata dicta gratia oz. xxx et fuit sibi concessa una planca per
eum construenda in dicta terra Licate franca et libera ab omni iure regie curie
pertinenti ad cius vitam et post eius obitum pro uno eius heredi quem verbo
testamento scriptura aut alias nominaverit, ut patet in privilegio dicti domini
nostri regis dato Tholeti XVI decembris XIII indictionis 1479 de quo ema-
navit exequutoria data. Panhormi XXV maii XII indictionis 1480 registrata
in dicto libro f 155. Et veniens ad mortem dictus Andreas elegit in cius here-
dem Petrum Yintili in dicto macello prout apparet in viceregia provisione
data Panhormi XXII februarii V? indictionis 1502 registrata in libro dicti anni
fo ... Et in presentiarum dicta planca possidetur per eundem Petrum Yintili
et valet annuatim oz. ... ||

Quondam Blascellus de Alagona habuit a domino rege Friderico ad eius
vitam tantum, redditus annuales oz. xxmm et tr. vi super iuribus et redditibus
terragiorum terre Leocate in feudum sub servitio unius equi armati et alterius
alforati et post eius decessum suis heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus pro oz. xx redditus tantum super cisdem terragiis de summa dicta-
rum oz. Xx tr. sex in feudum sub militari servitio ut supra salvis tamen con-
stitutionibus et capitulis serenissimi domini regis Jacobi et aliorum retroregum
super demanialibus editis ut patet in privilegio dicti domini regis Friderici dato
Messane X° septembris XIIIN® indictionis 1330. Et mortuo dicto Blascello de
Alagona successit sibi in dicto redditu oz. xx super cisdem terragiis Beatrix
mulier neptis eiusdem Blascelli et filia quondam Artalis de Alagona filii dicti
quondam Blascelli, qui mortuus fuit vivente dicto Blaschello eius patre sine
consecutione possessionis dicti redditus. Et sic Beatrix ipsa tanquam filia et
heres dicti Artalis fili et heres dicti Blaschelli avi sui et in ipsa successione ve-
niens ut maior natu inter heredes dictorum Blascelli et Artalis patris et filii
habuit confirmationem a domino rege Friderico de redditu iam dicto, iuribus

eius curie ac constitutionibus regis Jacobi et aliorum retroregum, semper salvis,

datam Cathanie I° septembris XIII indictionis 1375. Que quidem Beatrix
nupsit cum. Perrono de Campsore et tam dicta Beatrix quam dictus Perronus
tanquam cius vir et legitimus administrator habuerunt a domino rege Mar-
tino confirmationem pro se ipsis et corum heredibus de corpore legitime de-
scendentibus de dicto redditu oz. xx in feudum, et sub dicto militari servitio
dictis constitutionibus et capitulis regis Jacobi et aliorum semper salvis datam
Cathanie XXVI iulii XV indictionis 1392. Et subsequenter habuerunt aliam
confirmationem a dominis duce et rege Martino datam Cathanie XVIII maii
Ve indictionis 1397 notatam in libro annorum 1393 1396 1397 £ 197. Et mor-
tua || dicta Beatrice successit sibi in dicto redditu oz. xx Joannes de Campsore
cius filius qui pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus

1607

f 165

In perpetuum.
Quere investitu-
ram iustius possi-
dentis et com-
pleatur capitulum
et allegatio nam
hucusque non
invenitur.

f 165V

f 166

f 166v

LUCA DE BARBERIIS

in perpetuum sub dicto militari servitio habuit confirmationem de dicto red-
ditu ab episcopo ylardensi et Antonio Cardona tunc in regno viceregibus da-
tum Cathanie XVII° februarii 1416 salvis etiam dictis capitulis et constitutio-
nibus domini regis Jacobi et aliorum retroregum ut supra; quo Joanne de
Campsore mortuo successit sibi in dicto redditu Joannes de Campsore qui
Joannes etiam habuit de dicto redditu oz. xx confirmationem pro se et suis
heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio
a domino infante Petro tunc in regno vicerege sub reservatione dictorum re-
giorum iurium et constitutionum ac capitulorum dicti domini regis Jacobi et
aliorum retroregum datam Panhormi XXII martii XIII indictionis 1436.
Quo quidem Joanne de Campsore mortuo Joannella eius filia que tempore
mortis dicti Joannis postuma et inde ad lucem perveniens successit nullis aliis
filiis masculis nec feminis superstibus, que Joannella pro se et suis heredibus de
suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio habuit tandem
a quondam Simoni archiepiscopo panhormitano tunc presidente confirma-
tionem dicti redditus oz. xx salvis tamen semper constitutionibus et capitulis
predictis datam Panhormi XX aprilis III indictionis 1455 registratam. in libro
1454 f° 236.

Nota quod cidem Blascello de Alagona fuit concessus dictus redditus oz. xx
per dictum dominum regem Fridericum pro se et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus, de quo Blascello natus fuit Artalis de Alagona eius
filius qui cepit uxorem et procreavit Beatricem predictam cius filiam legiti-
mam et naturalem et antequam dictus Blascellus || mortuus fuisset dictus Ar-
talis filius dicti Bascelli ab hac luce decessit et ita remansit dictus redditus oz. xx
penes dictum Blascellum, quo Blascello mortuo successit dicta Beatrix cius
neptis per mediam personam dicti quondam Artalis patris sui et sic per con-
sequens dicta Beatrix successit in dicto redditu: videatur modo si Beatrix ipsa
de iure in dicto redditu qui est de membris dicte regie secretie poterat succe-
dere cum sit quod dictus Artalis de Alagona pater dicte Beatricis et filius Bla-
scelli nunquam habuit possessionem. dicti redditus oz. xx et tanquam non pos-
sidens mortuus extitit; crgo assignatio ipsa post mortem dicti Blascelli nullis
per cum filiis derelictis acquisita et devoluta erat et est regie curie. |

SECRETIA NARI
Informatio secretie terre Nari que in presentiarum
habet infrascriptas cabellas pro regia curia
videlicet
Cabella baiulie terre Nari antiquitus redditus erat

OZ. XVII, in presentiarum vero currente anno

1608

LIBER DE SECRETIIS

1606 regnante catholico et invictissimo do-
mino nostro rege Ferdinando redditus annua-

lis est OZ. LXX tr. XII gr. XVI
Cabella dohane redditus erat oz. vm et nunc red-

dit OZ. XXI tr. VII gr. I d. Il
Cabella herbagiorum redditus erat oz. xx et nunc |

reddit OZ. XXVII tr. XXV gr. XVI
Cabella scannature redditus erat oz. m et nunc

reddit Oz. VIN tr. Il gr. XII
Cabella carnium redditus erat oz. xxm et nunc oz. LV tr. xxI gr. xvi
Cabella statera reddebat oz. x et nunc reddit oz. I tr. XXI gr. VINI
Cabella cuniculorum reddit OZ. — tr. XV gr. II

Cabella arcus cuctoni pauci redditus et hoc anno nil
Cabella tareni redditus erat oz. Im et nunc reddit oz. xm tr. xxI gr. vi
Cabella salsuminis redditus erat oz. 1°" et nunc

reddit OZ. XVI tr. IM gr. I
Cabella vini redditus erat oz. x et nunc reddit oz. xxm tr. xvm gr. vm
Terragia curie tam in frumentis quam in ordeis

antiquitus redditus erant oz. XXX et in pre-

sentiarum quolibet anno reddunt OZ. LXII
Summa totius supradicti introitus est oz. ... ||

Nota quod prefata secretia terre Nari olim possidebatur per Accardum de
Cardona filium et heredem quondam Petri de Cardona titulo emptionis per
predecessores suos facte carta gratie redimendi mediante, una cum terra ca-
stro et iurisditione civili et criminali pro florenis Sicilie xxP° CCCCLXXXXVI
tr. INI gr. x in vim certorum contractuum provisionum et obligationum se-
renissimi domini regis Alfonsi. Demum fuit redempta et recuperata una cum
terra castro et iurisditione predictis per eundem dominum regem a manibus
et posse dicti Accardi, restitutis sibi de dicta summa florenis xvm super in-
troitibus collectarum Regni anni III° indictionis. Et de aliis florenis v® cccc
LXXXXVI tr. MI gr. x restantibus ad complimentum fuerunt accumulati et ad-
diti floreni m® CCCcLXXXXVI tr. IMI gr. x pretio impignoramenti terre castri
et secretie Policii quas et que dictus Accardus in vim cuiusdam contractus
et privilegi tenuit et possedit gratie cartha redimendi mediante ut in ra-
tione secretie Policii inferius notata patebit. Alii vero floreni duomilia fue-
runt per eundem Accardum seu cius tutorem certis bonis respectibus relaxati
dicto domino regi ut patet per quandam. eius provisionem datam in Cam-
pis apud Campum Latrum VIII octobris 1453 insertam in exequutoria pre-
sidentis data Panhormi primo martii 1454 vigore cuius luitionis et redem-
ptionis reducta et devoluta est dicta secretia una cum dicta terra et castro et
iuribus suis ad regiam curiam a die VIII octobris dicti anni II° indictionis

1454 in antea. ||

169

£ 167

f 168v

f 169

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

SECRETIA SUTERE

Informatio secretie terre Sutere que in presentia-
rum habet et possidet infrascriptas cabellas pro
regia curia |

videlicet

Cabella baiulie terre Sutere antiquitus redditus
erat oz. Xx, in presentiarum autem currente
anno 1506 regnante catholico et invictissimo
domino nostro rege Ferdinando redditus an-

nualis est OZ. XXI tr. VIN gr. XVII
Cabella carnium et scannature redditus erat oz. x
et nunc reddit OZ. XXI tr. XXIM gr. VII

Cabella vini redditus erat oz. ... et nunc reddit oz. vm tr. vin
Cabella lignaminum buctarum, antiquitus redditus ne

erat oz. VII nunc vero reddit annuatim liquide oz. xx1 tr. x gr. vm
Cabella caxie redditus erat oz. 1 et nunc = oz. vtr. m
Cabella dohane reddebat oz. nm et nunc reddit. oz. vm tr. vin gr. xn
Cabella sagati!” antiquitus redditus erat oz. Il et |

in presentiarum reddit anno quolibet OZ. VII tr. XXVI gr. XI
Summa totius supradicti introitus est Oz. LXXXXVII tr. IM gr. xVII ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte se-
cretie terre Sutere facte ab antiquo per retro-
principes.

Salina vocata la Cantarella sita et posita in territorio dicte terre Sutere que
fuit et est de membris et iuribus dicte regie secretie una cum duabus aliis sa-
linis existentibus in territorio civitatis Agrigenti ct Cammarate antiquitus fue-
runt per dominum regem Fridericum concesse quondam Rainaldo Crispo
legum doctori de Messana et cius heredibus de suo corpore legitime descen-
dentibus in perpetuum in feudum sub militari servitio ut patet in privilegio
dicti domini regis dato Cefaludi Il° februarii XIII indictionis 1360. Et tan-
dem dicta salina in presentiarum possidetur per Virgineam mulierem relictam
quondam Giliberti de Bononia filiam Francisci de Homodeis succedentis in
omnibus bonis dicti quondam Rainaldi Crispo ex linea et sexu femineo prout
et quemadmodum diffusius per me in ratione secretie Agrigenti que incipit

107. Cfr. anche le Secrezie di Polizzi e Sutera. Zagato è in siciliano voce che vale
< merceria >.

170

LIBER DE SECRETTIS

«salina antiquitus reperta » fe ... una cum allegatione iurium regie curie ft ...
que incipit « notandum est quod in privilegio » etc. Et propterea non est opus

iterum loqui de huiusmodi salina, nam in dicto capitulo ad complimentum lo-

quutum extitit quod salina di la Cantarella antiquitus redditus erat oz. ... et
in presentiarum reddit quolibet anno oz. ... ||

SECRETIA NOTHI

Informatio secretie terre Nothi que in presentia-
rum habet et possidet infrascriptas cabellas

videlicet

Cabella dohane dicte secretie terre Nothi antiquitus .

redditus erat oz. ... nunc vero currente anno

1506 regnante catholico et invictissimo domino I

nostro rege Ferdinando reddit liquide pro curia oz. xxx1 tr. xxI gr. xvm.
Cabella nova seu tareni antiquitus redditus erat

OZ. LXXXXV et nunc reddit liquide pro curia oz. cxxI
Cabella vini redditus erat oz. ... et nunc reddit

annuatim liquide pro curia OZ. CKXXXI tr. XI gr. Xx
Cabella domorum redditus erat oz. ... et nunc
reddit liquide pro curia OZ. CKXXII tr. XII gr. X

Cabella carnium redditus erat oz. C et nunc reddit oz. cx tr. Im gr. x1
Cabella scannature reddebat oz. xxxx et nunc | |

| redditus annualis est | oz, LM tr, VIM gr. XV
Cabella tintorie redditus erat oz. I et nunc reddit oz. 1 tr. xxm gr. v[u]
Saltus trium molendinorum est OZ. — tr. VIN

Iura supplementorum...

Iura compositionum...

Summa totius supradicti introitus est OZ. DLXXXXIMI gr. xVI d. I ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte re-
gie secretie civitatis Nothi facte ab antiquo per

retroprincipes
videlicet

Cabella olei
Cabella arcus cuctoni

Iste due cabelle secretie civitatis Nothi fuerunt antiquitus per dominum
regem Fridericum concesse quondam Nicolao de Marino de Notho et suis

171

f 170

f 170v

In perpetuum

f 175

LUCA DE BARBERIIS

heredibus de suo corpore legitime descendentibus in feudum sub militari ser-
vitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo armato ut patet in privilegio dicti
domini regis dato Cathanie ultimo augusti XIII indictionis 1375 f£° 40. Et mor-
tuo dicto Nicolao de Marino successit sibi in dictis cabellis Raynaldus de Ma-
rino eius filius qui habuit a domino rege Martino confirmationem ipsarum
cabellarum salvis tamen iuribus sue regie curie et alterius cuiuscumque, ut
patet in privilegio ipsius confirmationis dato Cathanie X° septembris X in-
dictionis 1401. Quo quidem Rainaldo vita functo successit sibi in prefatis ca-
bellis Nicolaus de Marino filius ipsius Rainaldi tanquam maior natu, ipsoque
Nicolao mortuo absque liberis dicte cabelle pervenerunt in posse Philippi de
Marino fratris dicti Nicolai et filii secundogeniti dicti quondam Rainaldi, qui
Philippus habuit a quondam Adam Pallas et Nicolao Castagna viceregibus
quondam domini regis Alfonsi in regno confirmationem et investituram dic-
tarum cabellarum pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus sub dicto militari servitio salvis tamen constitutionibus et capitulis domini
regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis, ut patet in pro-
visione dictorum viceregum data Cathanie I iulii XV indictionis 1442 notata
in libro cancellarie anni 1421 ff 363. Et mortuo predicto Philippo de Marino
successit sibi in cabellis iam dictis Rainaldus de Marino eius filius legitimus
ct maior natu dicti quondam Philippi, qui Rainaldus ab hoc seculo migravit
fillisque legitimis et naturalibus per cum non derelictis, dictaque cabelle ob
mortem dicti Rainaldi || pervenerunt in posse Henrici de Marino ffratris dicti
quondam Philippi patris Rainaldi ipsiusque Rainaldi avunculi. Quo Henrico
mortuo filiis legitimis et naturalibus non superstitibus prefate cabelle devene-
runt in manus et posse Antonii de Marino tanquam filii legitimi et naturalis
quondam Nicolecte de Marino filii Nicolai de Marino primi acquisitoris dic-
tarum cabellarum, qui Antonius ultimo loco habuit a quondam Simone ar-
chicpiscopo panhormitano tunc in regno presidente confirmationem et inve-
stituram de dictis cabellis pro se et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus in perpetuum sub dicto militari servitio salvis prius constitutio-
nibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demania-
libus editis ut patet in ciusdem presidentis privilegio dato Panhormi VIII°
aprilis XII indictionis 1451 registrato in libro dicti anni f° 244. In anno vero
1479 prefatus Antonius de Marino cepit investituram dictarum cabellarum ob
mortem domini regis Joannis registratam in libro dicci anni 1479 f 86. Exinde
mortuo predicto Antonio sine filiis successit in dictis cabellis Nicolaus de Ma-
rino frater dicti Antonii secundogenitus et strictior in gradu qui cepit investi-
turam illarum a quondam don Gaspare de Spes tunc vicerege die VIII de-
cembris XIII indictionis 1480 registratam in dicto libro f 404. Que quidem
cabelle antiquitus redditus erant oz. x et in presentiarum ille possidentur per
cundem Nicolaum et valent anno quoliber de liquido redditus oz. xxx. Et
mortuo dicto Nicolao successit Antonius de Marino eius frater et filius secun-

172

LIBER DE SECRETIIS

dogenitus dicti quondam Nicolai eius patris, qui cepit investituram ab eodem
vicerege die V° aprilis II° indictionis 1484. Et decedente dicto Antonio suc-
cessit in dictis cabellis Constantia de Marino remanens in capillo soror dicti
quondam Antonii, que Constantia obtinuit pro se et suis heredibus de suo cot-
pore legitime descendentibus de dictis cabellis investituram a domino don
Ugone de Moncata vicerege die... iulii III: indictionis 1515 notatam in libro
cancellarie dicti anni f° ... || Ipsaque Constantia ob mortem domini regis Fer-
dinandi de dicta cabella olei et arcus cuctoni a don Joanne de Luna preside cepit
investituram die XXII ianuarii V® indictionis notatam in libro anni 1516 £° 485
et iuravit reddere oz. octo tamen falso. I

Advertatur quod in privilegio dicti quondam regis Friderici prime conces-
sionis istarum duarum cabellarum olei et arcus cuctoni predicto quondam Ni-
colao de Marino et suis heredibus ut supra, nulla fit mentio de illarum segre-
gatione et dismembratione a dicta regia secretia a qua non poterant ullo modo
segregari nec alienari obstantibus pragmaticis capitulis et constitutionibus regni
et minus in aliis sequentibus regiis et viceregiis confirmationibus fit aliqua
mentio de huiusmodi dismembratione a secretia predicta immo in eis reser-
vantur penitus iura regie curie et predicte constitutiones regis Jacobi et alio-
rum retroregum ut in cis clare patet... || |

Tonnaria sive feudum vocatum Capi Passari situm et positum in territorio
dicte civitatis Nothi, que fuit et est de membris et iuribus dicte regie secretie
antiquitus possidebatur per Henricum de Roffino de Siracusis in feudum et
sub militari servitio, exinde dictus Henricus vendidit dictam tonnariam et ius
quinte illius pro oz. rxxxxt® Joanni de Cappello de Notho et suis beredibus
et successoribus in perpetuum in feudum sub dicto militari servitio vigore
contractus venditionis fit manu quondam notarii Guillelmi de Pastorella de
Siracusis die VIII septembris X indictionis 1446. Et sic fuit per dominum re-
gem Alfonsum confirmata dicta venditio ipsius tonnarie sive feudi cum dicto
iure quinte eidem Joanni Cappello et dictis suis heredibus sub dicto militari
servitio, reservatis penitus iuribus sue regie curie et alterius cuiuscumque, ut
patet in privilegio dicti domini regis. Alfonsi dato in castro Turris Octavi XV
iulii XIII indictionis 1451. Exinde vero fuit cidem Joanni Cappello et dictis
suis heredibus et successoribus per quondam Simonem archiepiscopum panhor-
mitanum. concessa confirmatio et investitura de dicta tonnaria salvis et penitus
reservatis constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retrore-
gum super demanialibus editis ut patet in provisione dicti presidentis data Pa-

nhormi primo octobris Il’ indictionis 1453 registrata in libro dicti anni f 55.

Exinde vero predicta tonnaria fuit per accordium restituta heredibus dicti quon-
dam Henrici de Roffino qui pro huiusmodi accordium solverunt heredibus
predicti Joannis Cappello "all mille et in presentiarum. illa possidetur per
Joannem de Roffino et valet redditus quolibet anno oz. xxv, de qua quidem

173

f 171v

f 180

In perpetuum

f 180v

£ 181

Ad regie
dignitatis
beneplacitum

LUCA DE BARBERIIS

restitutione et accordio ipsius tonnarie non apparet aliquod rescriptum nec
investitura et in hoc bene advertatur. || I |

Advertatur quod in cancellaria non invenitur privilegium aliquod in per-
sona predicti Henrici de Roffino venditoris nec suorum predecessorum con-
cessionis dicte tonnarie sive feudum Capi Passari. Ideo habeatur titulus dicte
tonnarie a possidente et copia contractus predicte venditionis a detentore ac-
torum dicti notarii Guillelmi Pastorella, ex quo non est insertus in illa con-
firmatione et privilegio domini regis Alfonsi set tantum de co fit simpliciter
mentio: nam per dictum contractum regia curia potest habere notitiam et
informationem de antiqua possessione et titulo ipsius tonnarie. Insuper est ad-
vertendendum quod contractus dicte venditionis fuit celebratus et puplicatus
die VIII septembris X indictionis 1446 et in anno 1453 primo octobris II° in-
dictionis fuit per dominum regem Alfonsum acceptata et confirmata dicta
venditio per dictum dominum regem Alfonsum elapsis septem annis post ce-
lebrationem dicti contractus dictusque Joannes habuit possessionem dicti feudi
et tonnarie de illo die quo fuit celebratus dictus contractus et non die dationis
privilegi confirmationis predicte. Et quod hoc sit verum, in investitura capta
a dicto quondam presidente apparent ista verba videlicet « quod cum dictus
quondam Henricus usque ad tempus venditionis predicte tenuerit et posse-
derit fructus redditus et proventus percipiendo, et a tempore venditionis pre-
dicte citra Joannes ipse tonnariam ipsam tenuerit et possederit » ergo iam clare
videtur quod per dictos annos septem vel circa ante dictam regiam confir-
mationem dictus quondam Joannes Cappello emptor habuit et possedit dictam
tonnariam non iusto titulo, immo absque licentia et confirmatione principis,
quod non poterat fieri ex quo predicta venditio ipsius tonnarie de membris
curie sine dicta licentia principis non fuit nec erat valida neque dictus emptor
poterat de ea possessionem capere nisi prehabita dicta regia confirmatione et
non aliter, actento quod tonnaria ipsa fuit et est ius patrimoniale sub iurisdi-
tione dicte regie secretie. || e

Censualia curie pro saltibus molendinorum et paraturorum civitatis Nothi
cum iuribus universis antiquitus possidebantur per Petrum de Basurta ex con-
cessione domini regis Alfonsi facta primo loco ad vitam vigore privilegii dati
Neapoli X° maii XII indictionis 1449 ampliata exinde ad vitam unius eius filii
de legitimo matrimonio procreati seu procreandi quem verbo vel testamento
in cisdem saltibus heredem duxerit nominandum vigore alterius privilegii
dicti domini regis Alfonsi dati in Castello novo civitatis Neapolis die XI° aprilis
1457 que censualia redditus sunt oz, II tr. XX

Exinde per mortem predicti Petri Busurta et cius filii dicta censualia de-
voluta fuerunt eidem regie secretie et fuit provisum per quondam don Ga-
sparem de Spes tunc viceregem quod secretus dicte civitatis Nothi deberet
dicta censualia ad demanium dicte regie secretie incorporare et agregare ut

174

3 $

LIBER DE SECRETTIS

patet in provisione dicti viceregis data Messane XV septembris XV indictionis
1481 registrata in dicto libro sub titulo rationum f ... Postea vero per domi-
num nostrum regem Ferdinandum fuerunt iura dictorum censualium usque
ad summam oz. mmn°* concessa abbatisse et monialibus Sancte Clare dicte ci-
vitatis Nothi ad regie dignitatis beneplacitum convertendas in fabrica ecclesie
dicti monasteri ut patet in privilegio dicti domini regis dato Barchinone
XXINI martii XI indictionis 1493 de quo viceregia emanavit exequutoria data
Messane XI iulii XI indictionis 1493 f° ... [|

Pheudum vocatum di li Pulchi alias Muntisano situm et positum in ter-
ritorio civitatis Nothi antiquitus possidebatur per quondam Alvarum de Ca-
stro, quo Alvaro mortuo feudum ipsum cum suis iuribus preheminentiis et
iurisdictionibus devolutum et restitutum fuit dicte regie secretie; qua tandem
extante in possessione et tenuta pacifica dicti feudi absque aliqua contradic-
tione vel molestia, quondam Antonius Sin thesaurarius regius in hoc regno
asserens habere potestatem et procurationem a domino rege Alfonso vendendi
et alienandi castra terra et feuda regii demanii dicti regni virtute literarum re-
giarum datarum apud Massariam Regine XXX° maii V® indictionis 1441,
vendidit feudum predictum cum iuribus suis universis quondam Antonio de
Carusio magistro rationali et suis heredibus et successoribus in perpetuum carta
tamen gratia redimendi mediante pro pretio florenorum mille in satisfactio-
nem cuius pretii dictus emptor promisit eidem regio thesaurario et procura-
turi dare et assignare prout dedit et assignavit salmas mille frumenti novarum
recollectionum anni VII indictionis tunc venturarum ad rationem tarenorum
sex pro qualibet salma hoc modo videlicet salmas octingentas octuaginta per
dictum Simonis Resignano et salmas centum triginta ad complimentum mille
salmarum per dictum Dionisii Sarriera in Bucca di fossa civitatis Agrigenti.
Et quia ab experto cognoverunt dictum feudum valere plus pretio supradicto,
dictus venditor et de assertu consensu don Lop Ximenem Durrea tunc vice-
regis de illo pluri eidem Antonio emptori sive fuerit modice sive maxime
quantitatis donationem irrevocabiliter inter vivos fecit ratione servitiorum per
cum regie curie prestitorum ut patet in verbis predicti contractus cum pacto
etiam quod quando regia curia voluerit reemere dictum feudum causa ipsius
vendendi aliis personis, quod requiratur idem emptor si feudum ipsum vo-
luerit pro eo pretio quo ab aliis fuerit inventum habere posse, et si eum re-
cusaverit habere in tali casu ipsa regia curia pro revenditione fienda teneatur
et debeat sibi et suis heredibus solvere et restituere pretium supradictum et
expensas || fiendas in confirmatione regia in unica solutione in banco Panhormi
renuntiando dictus assertus regius procurator venditor omnibus legibus iuribus
constitutionibus et capitulis in contrarium disponentibus, maxime de decep-
tione ultra dimidiam iusti pretii ut patet in contractu ipsius venditionis acto
die XX° ianuarii VIII indictionis 1444, quem quidem contractum dictus do-

175

f 181v

In perpetuum

f 182

f 182v

LUCA DE BARBERIIS

minus rex Alfonsus confirmavit et acceptavit ut patet in suo privilegio dato
in castro Cusentie X° martii VIII indictionis 1455, de quo viceregia emanavit
exequutoria data Panhormi XXI° aprilis VIII indictionis predicte registrata
in libro anni 1444 f 383. Exinde vero predictus quondam dominus rex Al-
fonsus eidem Antonio de Carusio et suis heredibus et successoribus in perpe-
tuum omne ius in dicto feudo quod a regia curia titulo venditionis tenebat
et possidebat carta gratie redimendi mediante ipsi regie curie pertinens et spec-
tans quovis modo iure titulo sive causa acquisitum presertim ob notoriam re-
bellionem contra cundem dominum regem eiusque statum ac serenissimi quon-
dam domini regis Navarre eius fratris in partibus et regnis occiduis temere
perpetratam per Sanchium de Landono de regno Castelle filium et heredem
quondam Sanchii Sanches de Landonio cui eiusque heredibus et successoribus
in perpetuum dictus dominus rex Alfonsus salvis penitus constitutionibus et
capitulis domini regis Jacobi et aliorum etc. acceptando quandam donationem
ipsi Sanchio Sanchis et suis factam de dicto feudo per Franciscam mulierem
uxorem quondam Accardi de Barbilato de Notho ut patet in actis notarii Ac-
cardi de Pruina die XXII° martii VIII indictionis 1429 predictum, feudum cum
iuribus suis dederat et concesserat sub debito servitio militari virtute privilegii
dati Messane XII° novembris XII° indictionis 1432 tanquam rem eiusdem do-
mini regis Alfonsi propriam ad eum et eius curiam ex causis predictis vel etiam.
quia super alienationibus huiusmodi feudi priusquam ad cundem Antonium
perveniret, non fuit servata forma capituli « Volentes »!° ut quia succedentes
in feudo ipso pro eius recognitione non prestiterunt iuxta regia edicta infra
tempora statuta solitum iuramentum vel ex aliis quibusvis rationibus sive causis
quantumcumque || privilegiatis regius fiscus invadere posset acquisitam et ra-
tionabiliter devolutam, dedit donavit et perpetuo largitus fuit donatione pura
et irrevocabili inter vivos facultate et licito redimendi penitus extinctis cum
prestatione tamen militaris servitii ut patet in privilegio dicti domini regis Al-
fonsi dato in turri Octavi XI° decembris 1451 cum inserto tenore dicte do-
nationis et privilegii indulti prefato Sancio. Exinde vero predictus Antonius
Caruso habuit de eodem feudo novam investituram et confirmationem pro
se et dictis suis heredibus et successoribus sub dicto militari servitio a quon-
dam Simone archiepiscopo panhormitano in regno tunc presidente registra-
tam in libro anni 1453 f° 430. Et mortuo dicto Antonio Caruso successit sibi
in dicto feudo Vincentius Carusus eius filius de quo non apparet investitura
aliqua de huiusmodi feudo capta ut tenebatur virtute regni constitutionum.
Quo Vincentio ab hac luce subtracto successit sibi in feudo ipso Antonellus
Caruso eius frater minor qui cepit investituram de dicto foto a quondam
magistro iustitiario presidente die XXVII° maii XII° indictionis 1479 registra-
tam in libro anni 1478 f 466. Quod feudum antiquitus tempore dicte ven-

108. Capitula Regni Siciliae cit., 60 Capitolo XXVIII.

176

cb)

4.0

‘ pore reddere

LIBER DE SECRETIIS

ditionis redditus erat oz. XxxxV annuatim et in presentiarum illud possidetur
per dictum Antonellum et valet redditus quolibet anno ultra oz. c .Exinde
dictus Antonellus de Carusio ob mortem domini regis Ferdinandi de dicto
feudo di li Pulchi a don Joanne de Luna preside cepit investituram die XXI°
ianuarii V® indictionis notatam in libro anni 1516 f° 486 et iuravit hoc tem-
| OZ. LXXX. ||

Quo modo poterat feudum regie curie vendi in frumento consignando ad
certum tempus tunc venturum, et non in pecunia numerata? Propterea usu-
raric processit iuxta iuris formam. Quomodo etiam fedum ipsum poterat alie-
nari pro tam minimo pretio florenorum mille? cum sit quod tunc valebat red-
ditus ultra oz. xXxxv annuatim, quo casu regia curia fuit lesa et decepta ultra
dimidiam iusti pretii, quod ius ultra dimidiam non poterat dictum procura-
torem assertum renuntiari in dicto contractu. Et advertendum est quod de illo
pluri quo valebat feudum sive fuerit modice sive maxime quantitatis, non po-
terat per dictum venditorem fieri predicta relaxatio et donatio irrevocabilis
inter vivos predicto Antonio emptori, cum sit quod ipse venditor ut asseruit
habebat potestatem vendendi feuda curie et non concedendi et donandi pretia
et valores illorum irrevocabiliter inter vivos. Ergo non valet illa ratio dona-
tionis predicti pluris pretii dicti feudi nec vicerex predictus poterat in tali do-
natione et relaxatione cumsentire in tam grande preiudicium ipsius regie curie.
Advertatur insuper quod contractus predicte venditionis ipsius feudi est de
verbo ad verbum insertus in privilegio dicti domini regis Alfonsi confirma-
tionis illius et etiam in exequutoria viceregia, in quo contractu non invenitur
nomen et cognomen puplici notarii qui eum celebravit et fecit nisi tantum
notata dies videlicet XX° ianuarii VIII° indictionis 1444. Et propterea non
apparet fuisse confectum debitis solemnitatibus adimpletis!®, |

Assignationes que solvuntur super iuribus dicte
teglie sectetic.

Assignatio oz. VI episcopi siracusani quas ab antiquo possidet super iuribus
cabellarum veterum civitatis Nothi ordinarie annuatim solvi solite oz. vi

Quere titulum. dicte assignationis a possidente quod pacto aliquo non in-
venitur.

109. Si noti innanzi tutto come il Barberi
chiami il Sin «assertus procurator» pur non
potendo ignorare come, avendo il Re rati-
ficato gli atti compiuti dallo stesso Sin, la sua
insinuazione fosse ben debole. Informazione
ed allegazione del resto testimoniano la equi-
voca situazione dell’epoca: il Re intende poter
dispensare non solo dalle leggi civili ma anche

II ACTA ITALICA: 12.

dai Capitoli del Regno; i singoli sudditi sono
pronti a sposare questa teoria assolutistica
quando ciò procuri loro un personale van-
taggio finanziario.

Il Barberi ha come primo obbiettivo di
far sì che il Sovrano possa riprendere ciò che
ha alienato, e a tal uopo si traveste da pala-
dino del Regno.

177

f 183

f 183v

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

Assignatio oz. xxmme® quolibet anno solvi solite magistris excubearum ci-
vitatis Nothi et octo servientibus deputatis cum dictis magistris excubearum
de nocte in custodia dicte civitatis super pecuniis dicte regie secretie exequu-
toria annuali ordinaria mediante, que antiquitus solvi solebant super certis ca-
bellis et iuribus dicte universitatis et deinde illis reductis et agregatis que erant
redditus oz. centum ad manus curie sub administratione dicte secretie ex pro-
visione retroprincipum fuerunt mandate solvi et assignari super dicta secretia
videlicet magistris excubearum oz. vm et dictis servientibus oz. XVI ad oz. duas
pro quolibet. OZ. XXIMI

Quere titulum istius assignationis a possidente nam in cancellaria non in-
venitur.

Multe alie assignationes abolite fuerunt ob mortem eas possidentium ut
patet per computum magistri secreti regni officio presentato in quo fit exitus

18 de dictis duabus assignationibus tantum et non ultra. ||

178

SECRETIA TAUROMENII

[aformatio secretie terre Tauromenii que in pre-
sentiarum habet infrascriptas cabellas

videlicet

Cabella vini dicte terre Tauromenii antiquitus erat redditus annualis oz. LX
in presentiarum autem currente anno 1506 regnante catholico et invictis-
simo domino nostro rege Ferdinando reddit quolibet anno de liquido

curie OZ. LXXXV tr. I gr. IMI
Cabella caxie antiquitus redditus erat oz. sex et nunc reddit liquide pro curia
annuatim OZ. LXXVIMI tr. XVIMI gr. VIMI

Secretie veteris

Secretia vetus dicte terre Tauromenii antiquitus redditus erat oz. ... et in pre-

sentiarum reddit anno quolibet liquide pro curia oz. LI tr. vm gr. xm
Terragia dicte terre in frumentis salme xxxxMm et in ordeo salme xxm tu-
mula n ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte regie
secretie facte ab antiquo per retroprincipes

videlicet

Cabella baiulationis dicte terre Tauromenii

Cabella dohane

Cabella scannature

Cabella piscarie

Cabella gisie

Cabella vocata di lo campo

Cabella carceris

Iste septem cabelle de membris et iuribus dicte regie secretie prima facie
antiquitus fuerunt per dominum regem Fridericum concesse quondam Ric-
cardo Rubeo de Messana et suis heredibus et successoribus in perpetuum red-

179

f 185

£ 185v

f 186

LUCA DE BARBERIIS

ditus usque ad summam oz. XXXXV tr. x in feudum sub servitio militari debito
et consueto, renuntiato prius per eundem Riccardum redditibus et iuribus
terragiorum terre Leocate ad officium secretie et procurationis Sicilie spec-
tantibus, que terragia ipse Riccardus pro se et suis heredibus in feudum sub
certa forma ex concessione regia in excambium nemoris sive foreste Porte
de membris magne foreste regie curie vocate Lignarie tenebat et possidebat,
quam forestam habebat quondam Nicolaus de Luchesio ex concessione curie
sub certa forma sibi facta et subsequenter post ipsius Nicolai obitum ex causa
venditionis ad manus dicti Riccardi devenit illaque exinde ad regium dema-
nium revocata extitit cum hac conditione quod quando regia curia elegerit pro-
ventus et redditus dictarum cabellarum cet iurium a manibus dicti Riccardi
vel cius heredum ad demanium ipsius curie revocare, quod liceat cidem curie
cas ab ipsorum manibus et posse quandocumque voluerit revocari proviso
prius de equivalenti excambio etc., et quod Riccardus predictus et || cius he-
redes teneantur solvere ius decime archicpiscopo messanensi et ipsius messa-
nensi ecclesie debitum, ratione cabellarum et iurium dicte terre Tauromenii
ut patet in privilegio dicti domini regis Friderici in quo est clausula reserva-
tionis constitutionum et capitulorum regis Jacobi et aliorum retroregum super
demanialibus editarum ac omnibus iuribus sue regie curie et alterius cuius-
cumque semper salvis, dato Messane XVI° decembris X indictionis 1326.
Exinde fuit per dominum regem Martinum dictum privilegium confirmatum
quondam Damiano Rubeo nepoti dicti quondam Riccardi cum privilegio
dato Cathanie X° februarii prime indictionis 1392. In qua quidem confirma-
tione non fit aliqua mentio quomodo et qualiter in cisdem cabellis successerit,
qui quidem Damianus de cabellis predictis donationem fecit quondam Antonio
Rubeo alias de Spatafora de Messana cius consanguineo irrevocabiliter inter
vivos pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in per-
petuum sub dicto militari servitio, reservato sibi usufructu illarum in eius vitam
cum pacto quod si ex dicto donatore filius vel filii legitimi supervenerint, quod
liceat sibi dictas cabellas ad se revocare dicta donatione non obstante, cum
pacto etiam si contigerit ipsum decedere sine filiis de suo corpore legitime de-
scendentibus, possit legare dictas cabellas seu secretiam Antonio de Barresio
et filiis suis si supervixerint: si vero nec masculi nec femine superessent et dictus
Antonius Barresi decessisset, quod in dicta secretia succederet Guillelmus de
Rubeo et filii legitime nascituri masculi; si vero ipse de Rubeo nec filii super-
essent, quod in eisdem succederent filii legitimi Berengarii de Oriolis, et si
contigerit dictum donatarium decedere ante candem donationem, quod ipsa
donatio sit nulla. Item quod illi qui tandem in eisdem cabellis succederent,

tencantur capere cognomen et arma ipsius donatoris et qui recusaverit exclu-

datur a successione. Et quod si omnes prenominati decederent sine || filiis le-
gitimis, quod secretia veniret ad proximiorem in gradu ipsius donatoris qui
teneatur tali casu adimplere conditiones predictas, ut patet in contractu ipsius

180

DÒ

4.0

LIBER DE SECRETTIIS

donationis acto Cathanie die XIII° octobris XII indictionis 1433 manu notarii
Antonii Scammacta de Cathania quem quidem contractum ipsius donationis
quondam dominus rex Alfonsus acceptavit et confirmavit ut patet in eius con-
firmatione data Panhormi XX° decembris 1433. Exinde vero mortuo dicto
Damiano Rubeo dicta donatio ipsarum cabellarum habuit effectum et vene-
runt ad manus et posse predicti Antonii Rubei donatarii. Qui quidem An-
tonius de cabellis predictis donationem et cessionem fecit Guillelmo Rubeo
et heredibus et successoribus suis cum pacto quod Bartholomeus de Clementia
et sui filii masculi de cius corpore legitime descendentes in perpetuum debe-
rent habere super dicta secretia untias tres annuatim ex donatione sibi facta
per cundem comitem Antonium ut patet etiam in alio contractu huiusmodi
donationis et iurium cessionis dictarum cabellarum una cum terra Militelli
etc., acto manu notarii Pini de Ferio de Panhormo penultimo martii II° in-
dictionis 14... Qui quidem Guillelmus Rubeo dictam secretiam et cabellas
vendidit quondam Adde de Asmundo eiusdem Guillelmi cognato ac marito
Andriane de Russo sororis ipsius Guillelmi, carta gratic redimendi pro oz. ccc
ad quas tenebatur ipse Guillelmus infra solutionem oz. 540 dotium per dictum
Guillelmum promissarum eidem Adde et Andriane iugalibus. Postmodum
vero dictus Guillelmus Rubeus necessitate coactus vendidit predicto Adde de
Asmundo pro se et liberis ex eo et dicta Andriana eius uxore descendentibus
etiam pro aliis heredibus et successoribus quibuscumque ipsius Adde predictam
secretiam et cabellas liberas et expeditas absque illa clausula revenditionis il-
lius pro oz. D cum pacto quod si dictus Addam premoriretur dicte Andriane
uxori sue sine || liberis ex eo et dicta cius uxore, eo casu solutis per dictam An-
drianam heredibus dicte Adde oz. c de propria substantia ipsius Adde per cum
positis in precium dicte secretie, quod secretia et cabelle predicte restituerentur
cidem Andriane et suis heredibus et successoribus ut patet in contractu ipsius
venditionis acto Cathanie die XV maii IIII° indictionis 1441 manu notarii Ni-
colai de Francavilla: de quibus quidem. duobus contractibus secunde donationis
et istius ultime venditionis et in solutum dationis dicte secretie et cabellarum
nulla apparet confirmatio regia. Postea vero per dictum regem Alfonsum fuit
predicto Adde de Asmundo et uni cius filio et heredi masculo de suo corpore
legitime descendente in feudum sub militari servitio concessum omne illud
et quicquid ultra dictas oz. xxxxv tr. x redditus ad quas tenentur et obligate
sunt predicte cabelle supererit de dictis cabellis ut patet in privilegio dicti do-
mini regis Alfonsi dato in castris apud Turrim Octavi die XI° ianuarii V° in-
dictionis 1442, de quo viceregia emanavit cxequutoria notata in libro anni
1445 f° 561. Qui quidem Addam veniens tandem ad mortem per eius testa-
mentum voluit et mandavit quod iura dicte secretie et cabellarum ac bona do-
talia eidem Andriane eius uxori restituerentur ut patet in dicto testamento
acto Calathagironi manu notarii Joannis de Minardo die VII septembris XIIIIP*
indictionis 1450. Et sub hac dispositione dictus Addam decessit, predictaque

I8I

f 186v

f 187

f 187y

f 188

LUCA DE BARBERIS

Andriana convolavit ad secunda vota cum Joanne de Filingerio qui Joannes
tandem tanquam maritus et legitimus administrator ac procurator dicte An-
driane obtinuit a magna regia curia sententiam posse capere et penes se reti-
nere dictam secretiam et cabellas de quibus cepit iam possessionem virtute
jpsius sententic absque licentia et confirmatione principis, virtute cuius sen-

tentie dictus Joannes Filingeri tanquam maritus || dicte Andriane ut supra ean-.

dem secretiam cum cabellis per nonnulla tempora tenuit et possedit et ultimo
loco predicta Andriana nunc de Filingerio habuit confirmationem et novam
investituram de dictis cabellis pro se et suis heredibus de suo corpore legitime
descendentibus a quondam Simone archiepiscopo panhormitano cum. conser-
vatione ct penitus reservatione constitutionum et capitulorum domini regis
Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editorum aliorumque iurium
regie curie etc., datam Panhormi primo octobris II° indictionis 1453 f° 221.
Postmodum vero in anno XII indictionis 1463 f 86 Nicolaus Antonius de
Asmundo filius dicti quondam Adde de Asmundo tanquam ille qui dixit pos-
sidere dictam secretiam antiquiorem prestitit in manibus viceregis qui tunc
erat iuramentum. et homagium super detentione dicte secretie in feudum. Quo
Nicolao Antonio de Asmundo mortuo dicta secretia idest pro dicto redditu
OZ. XXXXV tr. x annualium pervenit ad Ysabellam sororem et heredem insti-
tutam dicti Nicolai Antonii et uxorem quondam Nicolai de Carusio baronis
Spaccafurni pro cuius quidem Ysabelle parte et eius procuratorio nomine ipse
Nicolaus cepit investituram de dicta secretia et redditu die VI° aprilis XII
indictionis 1465, quam investituram non inveni in cancellaria set illa apparet
in officio conservatoris notata in libro conservationum investiturarum ab anno
Ve indictionis in antea. Quo Nicolao de Carusio mortuo successit sibi in dicta
secretia vetere pro redditu oz. XXXXV tarenorum predictorum Vincentius de Ca-
rusio eius filius de quo non apparet in registris cancellarie fuisse captam inve-
stituram aliquam de dicta secretia et redditu nec de baronia Spaccafurni et
aliorum feudorum: dictoque Vincentio hac luce functo sine filiis successit in
dicta secretia et redditu Antonellus de Carusio cius frater secundogenitus qui
cepit investituram de secretia et redditu predicto una cum dicta terra Spac-
cafurni et aliis feudis a quondam magistro iustitiario tunc in regno presidente
die XXVII maii || XII indictionis 1479 registratam in libro dicti anni 1478
fo 466. Et in presentiarum currente anno 1506 dicta secretia vetus pro dicto
redditu possidetur per dictum Antonellum Caruso baronem Spaccafurni.
OZ. XXXXV tr. X
Ipseque Antonellus de Carusio de dicta secretia ob mortem domini regis
Ferdinandi a don Joanne de Luna preside cepit investituram die XXT° ianuarii
Ve indictionis notatam in libro anni 1516 f° 486. ||
Advertatur prima facie quod quantumcumque in primo privilegio dicti
domini regis Friderici nec non et in aliis confirmationibus inde secutis non con-
tincantur distincte supradicte nominate cabelle set qualiter concessit cidem

182

LIBER DE SECRETIIS

Riccardo iura omnia et cabellas regie curie dicte secretie terre Tauromenii,
tamen in vim dictarum concessionum dictus quondam Damianus invenit se
tantum et non ultra possedisse et possidere prenominatas cabellas in presenti
informatione distinctas et declaratas casque usque ad ultimum ipse Riccardus
et cius successore pro dicta summa oz. 45 tr. x redditus tenuerunt et posside-
runt. Item est notandum etiam quod in dicta concessione ipsarum cabellarum
primo loco facta eidem Riccardo et suis per eundem dominum regem Fride-
ricum continetur quod liceat regie curie quandocumque dato equivalenti cx-
cambio ad se casdem secretiam et cabellas revocare et quod deberet dictus Ric-
cardus primus acquisitor et sui heredes solvere ecclesie messanensi ius decime
ipsarum cabellarum tanquam ab antiquo debitum per regiam curiam super
eisdem cabellis: videatur modo si dictus Riccardus eiusque successores solve-
runt ecclesie predicte predictum ius vel ne; aut ob eorum renitentiam regia
curia ex aliis suis redditibus solverit eidem prefate ecclesie dictum ius decime
predictarum cabellarum pro exoneratione animarum dominorum regum Ara-
gonum. Sicilie etc. Et provideatur oportune.

Advertatur insuper quod mortuo prefato Riccardo de Rubeo dicta se-
cretia et cabelle pervenerunt ad Damianum Rubeum, ipseque Damianus habuit
a domino rege Martino de huiusmodi cabellis confirmationem et in ipsa con-
firmatione nulla fit mentio quomodo et qualiter in eisdem, cabellis ipse Da-
mianus successerit. Advertendum est etiam et bene quod in donatione per
eundem Damianum prima facie facta quondam || Antonio Rubeo alias Spa-
tafora de dictis cabellis et iuribus voluit et ordinavit et cum hoc facto eam fecit
quod qui in cisdem cabellis succederet teneatur accipere cognomen et arma
dicti Damiani de Rubeo donatoris alias excludatur a successione. Et nihilo-
minus illi qui ad presens dictas cabellas possident nunquam acceperunt cogno-
men predicti de Rubeo nec tenent cius arma ut patet per cognomen et arma
possidentis. Advertatur etiam quod de duobus contractibus secunde donationis
et ultime venditionis et in solutum dationis dicte secretie et cabellarum in can-
cellaria nulla apparet confirmatio regia nec viceregia ut patet in capitulo men-
tionato. Item dictus quondam Addam de Asmundo habuit a domino rege
Alfonso gratiam pro se et uno eius herede in feudum de illo pluri quod supe-
rerit de dictis cabellis ultra dictam summam redditus oz. xxxx tr. x et tamen
tam dictus Addam quam Nicolaus Antonius eius filius mortui fuerunt et pre-
dictum ius dicti pluris fuit et est devolutum regie curie. Advertatur in hoc per
magistrum secretum ne aliquis alius successor dicti Addam de Asmundo et
eius filii decedentium exigat et percipiat prefatum ius ipsius pluris et quod ipse
faciat in eius computis sibi introitum de illo pluri iam dicto alias teneatur regie
curie de proprio. Insuper quod magis actendendum est dictus Addam de
Asmundo maritus dicte Andriane per quam fuerunt ei apportate in dotem dicte
cabelle usque ad dictam summam redditus oz. 45 tr. 10 ut supra narratur mor-
tuus extitit sub illa dispositione testamentaria quod illico eidem Andriane uxori

183

f 188v

f 189

f 189v

In perpetuum

f 190

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

sue restituerentur regia secretia predicta et cabelle ac bona dotalia de quibus
ut supra exprimitur: iam per sententiam magne regie curie ipsa Andriana cepit
et habuit possessionem de dictis cabellis et pro ca dictus Joannes Filingerius
cius vir et exinde obtinuit confirmationem a quondam archiepiscopo panhor-
mitano presidente ut in capitulo mentionato continetur. Ergo quo iure et quo |
titulo dicta secretia pervenit ad manus et posse Nicolai Antonii de Asmundo
filii dicti quondam Adde? cum sit quod perquisita tota regia cancellaria non
inveni titulum, huiusmodi successionis nec si est ipse Nicolaus Antonius filius
dicte Andriane ct dicti Addam iugalium, nec etiam quomodo Nicolaus An-
tonius successit et succedere potuit in predictis cabellis ex linea transversali
aut per extra gencalogiam illorum de Rubeo de Andriana et de Filingerio.
Ideo advertatur in omnibus premissis pro interesse regie curie.

Exinde visa quadam sententia magne regie curie inserta in quadam vice-
regia provisione confirmationis privilegi Petrucii Saccani et cius heredum de
usu aquarum fluminis di la Cantara registrata in libro anni 1455 f0 465 in cadem
sententia patet Joannem de Filingerio maritum Andriane fuisse citatum tan-
quam tutorem et balium filiorum et heredum quondam Adde de Asmundo
pro corum interesse, ideoque ostenditur dictum Nicolaum Antonium fuisse
filium dicti Addam et Andriane iugalium et ita successit. |

Cabella molendinorum superioris et inferioris dicte terre Tauromenii que
fuerunt de membris dicte regie secretie etiam possidentur per cundem Guil-
lelmum de Carusio baronem Spaccafurni succedentem in ea modo et forma ut
in capitulo mentionato superius quod incipit «iste septem cabelle » etc. f° 185
diffusius continetur, que cabella antiquitus reddere solebat oz. ... et nunc red-
UE G2. sn A: sr

Advertatur quod dictus Antonellus Caruso nec sui predecessores non ce-
perunt nominatim de dicta cabella investituram aliquam ut patet in libris regie
cancellarie, et propterea possessor fuit et est male fidei. Et plus si semel fucrunt
deputate ab antiquo pro dictis oz. XXxxv tr. x prefate septem. cabelle in capi-
tulo mentionato et distincto in quibus non loquitur de dicta cabella quomodo
ergo iste de Carusio possidet cabellam candem molendinorum ultra predictas
septem deputatas cabellas? ||

Cabella decime ovium et caprarum dicte terre et territorii Tauromenii de
membris et iuribus dicte regie secretie antiquitus possidebantur per quondam,
Joannem de Prochida ex concessione sibi facta ad beneplacitum per dominum

regem Fridericum et consequenter confirmate in perpetuum pro se et suis”

heredibus ita tamen quod quando regia curia vellet predictam cabellam libere

posset illam ad se revocare ‘proviso sibi vel suis de equivalenti excambio iuribus:

curie et alterius semper salvis ut dicitur apparere in privilegio dato Messane
XII° iunii XV indictionis, quod privilegium non invenitur in cancellaria. Exinde
quondam Jacobus de Turtureto de Leontino comparuit coram domino rege

184.

3 5

LIBER DE SECRETIIS

Alfonso et exposuit quod quondam Joannes de Turtureto cius avus et Guil-
lelmus de Turtureto pater dicti Jacobi ex institutione ceterisque titulis et iuri-
bus ab antiquissimis temporibus citra habuerunt et possederunt dictam ca-
bellam decime ovium et caprarum predicte terre cum iuribus suis quod pla-
ceret cidem quondam domino rege predicto Jacobo de Turtureto et suis here-
dibus dictam cabellam confirmare iuxta tenorem privilegiorum et rescripto-
rum que habuit de illis in personam dicti Joannis de Prochida auctoris sui; qui
quidem dominus rex Alfonsus predicto Jacobo Turtureto et suis heredibus et
successoribus in perpetuum cabellam candem confirmavit ratificavit ed de
novo concessit in feudum sub militari servitio, iuribus tamen sue regie curie
et alterius cuiuscumque semper salvis ut patet in privilegio dicti domini regis
dato Neapoli II° iulii VIII indictionis 1445 de quo privilegio ipse Jacobus habuit
exequutoriam a quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno vicerege da-
tam Panhormi X° mensis decembris VIII indictionis 1445. Et mortuo dicto
Jacobo Turtureto sine filiis successit sibi in dicta cabella decime ovium et ca-
prarum Thomasius Turturetus tanquam filius legitimus et naturalis dicti quon-
dam Guillelmi et fratris dicti Jacobi, qui Thomasius habuit a quondam Simone
archiepiscopo panhormitano in regno presidente investituram et confirmatio-
nem ipsius decime pro se et suis heredibus || et successoribus in perpetuum sub
dicto militari servitio habitis penitus pro salvis constitutionibus et capitulis
domini regis Jacobi ct aliorum retroregum super demanialibus editis et allis
iuribus regie curie et alterius cuiuscumque ut patet in ipsa confirmatione data
Panhormi V° septembris II° indictionis 1453 registrata in dicto libro ft 280.
Qui quidem Thomasius de Turtureto mortuo domino rege Alfonso habuit a
dicto quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno vicerege confirmatio-
nem dicte cabelle pro se et dictis suis heredibus in feudum sub dicto militari
servitio iuribus curie et alterius, predictis constitutionibus et capitulis semper
salvis ut patet in eius viceregia provisione data Panhormi V° iunii VII® indic-
tionis 1459 registrata in libro 1458 et 1459 f° 372. Exinde vero dicta cabella
decime dictarum ovium et caprarum devenit in posse quondam Joanne mu-
licris relicte quondam Nicolai Campulo et suorum filiorum ob mortem pre-
dicti Nicolai cius mariti, de qua non apparet in cancellaria fuisse captam inve-
stituram aliquam de dicta cabella, quam tandem predicta Joanna vendidit carta
gratie redimendi quondam Joanni Cirino ciusdem Joanne genero et marito
Alionore filie ipsius Joanne pro oz. cc et ex quo luitio dicte cabelle spectabat
quondam Philippo Campulo filio dicte Joanne et tanquam fratri maiori aliis
fratribus predicte Alionore, dicta cabella pervenit tandem ad eundem Philip-
pum Campulum causa reluitionis et redemptionis illius a dicta Alionora ct
eius marito, ipsamque cabellam cum dicto iure luendi habuit Joannella filia
dicti Philippi Campulo quam apportavit in dotem Thomasio de Gregorio eius
marito ut patet in contractu dotali celebrato manu notarii Bartholi de Gui-
done XVI° septembris VI* indictionis 1488, de qua quidem cabella ipse Tho-

185

f 190v

f I9I

f 19Iv

f 192

LUCA DE BARBERIIS

masius de Gregorio pro se suisque heredibus et successoribus in perpetuum
habuit investituram a quondam don Juliano Centelles tunc in regno preside
die IIII° martii VI* indictionis 1488 registratam in libro 1487 £ 398. Que cabella
antiquitus redditus erat oz. XII et in presentiarum illa possidetur per dictum Tho-
masium. de Gregorio tanquam maritus dicte Joannelle et reddit quolibet anno oz.
c. Deinde autem predictus Thomasius de Gregorio de ipso iure decime || ovium
et caprarum Colecte de Gregorio eius filio donationem fecit propter nuptias cu-
ius virtute idem Colecta de iure ipso pro se suisque in perpetuum heredibus et
successoribus a don Raimundo de Cardona olim regni vicerege penultimo martii
XI indictionis 1508 investituram in regie cancellarie libro anni 1507 © 509 no-
tatam reportavit et per eum in presentiarum anno 1513 decurrente possidetur
cepitque investituram a don Ugone Moncata vicerege die XX septembris Ve
indictionis 1516 ob mortem domini nostri regis Ferdinandi, notatam in libro
dicti anni Ve indictionis 1516 f° so. Et iuravit reddere oz. xx sive OZ. XX

Tendit iuramentum contra primam informationem.

Notandum est quod privilegium et titulus prime concessionis facte de dicta
cabella ovium et caprarum terre et territori 'Tauromenii quondam Joanni de
Prochida non invenitur in cancellaria et propterea non possum dare rationem
catholico domino nostro regi quo titulo successerunt illi de Turtureto. Ideo
quere titulum dicte concessionis a possidente. Nihilominus iam regia curia
pro equivalenti excambio habet facultatem candem cabellam redimere quan-
documque || voluerit proviso sibi de equivalenti excambio pro totidem in re-
ditibus valebat et reddebat dicta cabella tempore illius concessionis, que ut
supra exponitur redditus erat oz. xI et ita fiet ex quo cabella ipsa est nobile
membrum et notabile dicte regie secretie et reddit in presentiarum ultra oz.
centum. Insuper actendendum est quod perquisita tota cancellaria videlicet de
dicto anno 1458 quo quondam Thomasius de Turtureto habuit illam confir-
mationem a quondam don Lop Ximenem Durrea vicerege usque ad annum
1487 quo cabellam ipsam iste possidens Thomasius de Gregorio non inveni
investituram ullam captam per dictam quondam Joannam filiam quondam
Nicolai Campulo nec aliquam aliam captam per Philippum Campulo cius
filium nisi tantum istam ultimam prefati Thomasii de Gregorio generi dicti
quondam Philippi. Et ideo non inveni ius legitime successionis dicte cabelle
in illos de Campulo nec in dictam Joannam uxorem quondam Nicolai Cam-
pulo. Ideo habeantur ab isto possidente omnino tam videlicet titulus primus
in personam Joannis de Prochida quam alius in personam dicte Joanne que suc-
cessit ob mortem Nicolai Campulo eius mariti ut patet in capitulo mentio-
nato ad clarificationem regie curie et dilucidationem veritatis!9, |

110. Queste informazioni colmano la la- ciliani I (Palermo 1925) 556. È giusto tut-
cuna contenuta in R., SAN MartINO DE SPu- tavia rilevare che si tratta in parte di notizie
cars La storia dei feudi e dei titoli nobiliari si- non controllabili nei registri ufficiali.

186

LIBER DE SECRETIIS

Pheudum vocatum di Xumifrido !!! situm et positum prope territorium ter-
rarum Taurominii Calatabiani et Linguegrosse quod erat et est de membris
et iuribus dicte regie secretie in presentiarum possidetur per heredes quondam
Nicolai de Parisio alias de lu Vayro et per Angelum de Balsamo pro indiviso:
qui Nicolaus comparuit alias coram domino Simone archiepiscopo panhor-
mitano tunc in regno presidente et exposuit quod ipse Nicolaus ex successione
suorum predecessorum tenebat et possidebat feudum predictum de Xumifrido
reditus et proventus illius percipiendo et quia ad eius manus et posse aliquod
privilegium seu scriptura non pervenerit de dicto feudo, et hoc suo iuramento
firmavit, quod utique dignaretur cidem Nicolao investituram et novam con-
firmationem pi. Qui tandem archiepiscopus concessit predicto Nicolao
et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum. sub
debito militari servitio in forma stricta confirmationem et novam investitu-
ram feudi predicti ut patet in provisione dicti presidentis die XX iulii prime
indictionis 1453 registrata in libro dicti anni f 80. Et sub forma dicti privilegii
predicti heredes dicti Nicolai lu Vayro et Angelus de Balsamo in communi
et pro indiviso feudum predictum in presentiarum tenent et possident ut in
ratione feudorum inferius in hac informatione notata patebit, quod feudum
antiquitus redditus erat oz. ... et nunc reddit OZ. LXXX ||

Advertatur bene quod dictum feudum fuit et erat de membris dicte regie
secretie et non poterat ullo pacto de iure alienari, nihilominus perquisitis dili-
genter registris et libris officii regie cancellarie antiquis et modernis nunquam
inveni privilegium aliquod concessionis dicti feudi facte cisdem de Parisio alias
de lu Vayro. Et propterea videtur mihi regiam curiam fuisse et esse lesam et
deceptam, ideoque cogatur possidens ad ostendendum titulum prime con-
cessionis segregationis et dismembrationis ipsius feudi ab ipsa regia secretia ad
clarificationem regie curie. ||

Nemus sive foresta vocata li Graniti!!* de membris et iuribus dicte regie
secretie que antiquitus possidebatur per Pinam de Castagna... ||

Flumen di la Cantara idest usus aquarum ct saltus ac etiam omnia iura et
redditus dicti fuminis de membris et iuribus dicte regie secretie fuerunt per
dominum regem Alfonsum concessa et donata ca donatione pura et mera que
dicitur irrevocabiliter inter vivos Petrucio de Saccano de Messana et suis here-
dibus et successoribus in perpetuum ad quamcumque summam. ascendant
exempta ab omni obligatione onere servitio et nexu regie curie debitis ut patet
in privilegio dicti domini regis dato Neapoli VIII februarii III: indictionis

1II. Cfr. CVD 171.
rio. Cho, CPD' 1%.

187

In perpetuum

f 192v

f 193

Quere titulum

f 194

f 19057

f 196

LUCA DE BARBERIIS

1456 de quo habuit exequutoriam a quondam don Lop Ximen Durrea vice-
rege cum inserto nenore cuiusdam sententie late per magnam regiam curiam
in favorem dicti Petrucii Saccano contra heredes quondam... de Asmundo
super absolutione exequutoriarum dicti privilegii datarum Panhormi XIII
iulii IIII® indictionis 1456 registratarum in libro anni 1455 f 465. Exinde dictus
Petrucius Saccano pro se et suis heredibus et successoribus in perpetuum habuit
de huiusmodi privilegio confirmationem a domino rege Joanne salvo tamen
iure alieni, si quod alieni competit, ut patet in privilegio dicti domini regis
Joannis dato Cesarauguste XXVII maii X° indictionis 1462 de quo etiam ema-
navit viceregia exequutoria data Panhormi VII octobris XIe indictionis 1462
registrata in dicto libro f 40. Que quidem iura dicti fluminis redditus erant
oz. Xx in presentiarum. vero illa possidentur per cundem Petrum Saccano et
reddunt oz. ... ||

SECRETTA RANDACII

Informatio secretie terre Randacii que in presen-
tiarum habet infrascriptas cabellas pro regia
curia |

videlicet

Cabella vini terre Randacii antiquitus reddere so-
lebat oz. € et nunc currente anno 1506 regnante
catholico et invictissimo domino rege Ferdi-
nando redditus annualis est OZ. XXXVI tr. XXVI

Cabella baiulie antiquitus redditus erat oz. xxxx et
in presentiarum reddit annuatim liquide OZ. LXI tr. XXVIMI gr. VII

20.

Cabella dohane redditus erat oz. xxx et nunc OZ. XXXVI tr. XXV gr. X 25

Cabella caxie reddebat oz. ... et nunc reddit Oz. XII tr. XVII gr. VII
Cabella statere reddebat oz. Im et modo reddit Oz. IM tr. VII gr. INI

Cabella maldenarii dicte terre super qua regia curia
habet quolibet anno obligatas et debitas oz. xxv oz. xxv

Cabella gisie indeorum redditus erat oz. v et nunc
ob iudeorum expulsionem nil reddit.

Cabella tinorie

Cabella cantaratarum

Summa totius dicti introitus est oz. CLXXXMI tr. XVI gr. VINI |

188

LIBER DE SECRETTIS

Alienationes cabellarum iurium et membrorum se-
eretie rernre Randagii fauete per dominos Iéffos
reges

videlicet 113

Censualia regie curie existentia in terra et flomaria magna terre Randacii 114
usque ad sammam oz. x quolibet anno que pro curie cautela oportet ut in ista
informatione distincte nominentur etc. videlicet:

Pro serra et molendino quondam Rainaldi lu Grasso

Item pro molendino vocato di San Joanni

Item pro molendino vocato di la Rota quondam Margarite Mangianti
et sociorum |

Item pro iure loci serre et bactinderio et molendino vocato di Faso

Item pro bactinderio et molendino di lu Faxo subtani

Item pro molendino vocato lu Ponti

Item pro molendino et bactinderio vocato di li Presti

Item pro alio iure loci molendini et bactinderii di lu ponti di Malesa
di Simuni |

Item pro iure cuiusdam saltus aque Friderici Damiano

Item pro molendino vocato di Richimanno

Item pro molendino vocato Lerbaspisi

Item pro molendino et bactinderio vocato di Caldarario

Item pro molendino antiquissimo vocato lu Ponti di Randazo

Item pro molendino quondam Angeli de Sancto Angelo et Petri de
Homodeo

Que quidem censualia summam capiunt dictarum oz. x annui census de-
voluta ad regiam curiam ob mortem quondam Matthei filii et heredis quon-
dam Joannis de Garrecto fuerunt per quondam dominum Nicolaum de Spe-
ciali tunc viceregem in regno in solutum et partew satisfactionis redditus oz. cc
perpetuo concessarum per dominum regem Alfonsum quondam Joanni de
Movtecatheno et suis in perpetuum annuatim super tractis dicti regni super
quibus dictus redditus non habuit effectum || propter quod dictus dominus
rex Alfonsus virtute eius privilegii dati Neapoli XXVII° aprilis prime indic-
tionis 1423 providit quod super omnibus et quibuscumque excadentiis de ve-
nimentis et obventionibus curie aut fisco devolvendis et acquirendis quomo-
documque tam in bonis feudalibus quam burgensaticis eidem Joanni de Mon-
tecatheno et suis heredibus dentur et assignentur oz. cc annualis redditus data
et assignata virtute preasserti privilegii predicto quondam Joanni de Monte-

113. Dovrebbe aggiungersi ai redditi elen- 114. Cfr. CVD 344, ove vien fatta men-
cati un «redditus cabelle merci et errantium zione di altri < censualia > che non erano stati
terre Randacii cum magaseno Damiani Ceci»: compresi nella lista del De Secretiis. Su ciò cfr.
cfr. CVD 307. ancora Introduzione II 4 xxv.

180

In perpetuum

196Y

f 197

LUCA DE BARBERIIS

catheno et suis heredibus et successoribus in perpetuum in feudum sub debito
militari servitio ut patet in privilegio dicti Nicolai Speciali viceregis dato Pa-
nhormi primo iunii III° indictionis 1426 registrato in libro anni 1425 ft 94.
Que quidem censualia usque ad dictam summam oz. x annualium et non ultra
exinde transportata fuerunt in posse Simonis de Moncata fratris dicti Joannis
per olim vicereges qui tunc erant ut patet tenore contractus celebrati in urbe
Panhormi manu notarii Nicolai de Francavilla de Cathania die XVIII ianuarii
VIII indictionis 1429 de quo contractu non apparet confirmatio aliqua vice-
regia nec viceregia. Cui quidem etiam per quondam Guillelmum Raimun-
dum de Montecateno comitem Adernionis tanquam filium et heredem dicti
quondam Joannis fucrunt dicta censualia per contractum puplicum approbata
et de novo donata. Deinde vero dictus Simon de Montecatheno litigando cum
quondam Joanne de Vitillino super eius concessione unius grani super por-
tubus regni devenit cum dicto Joannem ad conventionem; cui Joanni tandem
predictus Simon transportavit cessit et assignavit dicta censualia oz. x una cum
solutione oz. L solutarum in pecunia pro excambio et permutatione dicti grani
pro salma quem dictus Joannes Vitillinus habebat pro se et eius heredibus post
satisfactionem domine Andrene uxoris dicti quondam Joannis de Moncata,
solutis prius super dicto grano oz. M debitis dicte domine Andrene ut patet
in contractu facto manu notarii Nicolai de Francavilla II° novembris prime
indictionis 1437: quem quidem contractum et conventionem ac censualium ||
predictorum permutationem dictus dominus rex Alfonsus eidem Joanni Vitil-
lino et suis heredibus et successoribus in perpetuum sub dicto militari servitio
acceptavit et confirmavit virtute cius privilegii dati Capue XII° octobris III
indictionis 1439. Que quidem censualia dictus Joannes de Vitillino exinde ven-
didit quondam Rogerio de Spatafora et suis heredibus et successoribus in per-
petuum pro pretio oz. LX in feudum et sub dicto militari servitio, ut patet te-
nore cuiusdam contractus ipsius venditionis acto manu Pini de Ferro de Pa-
nhormo die XXII martii III° indictionis 1440, de quo contractu iam dicte ven-
ditionis dictarum censualium curie in feudum ut supra, nulla apparet licentia
nec confirmatio principis; postmodum vero prefato Rogerio Spatafora et suis
heredibus in perpetuum sub dicto servitio fuerunt predicta censualia per quon-
dam archiepiscopum panhormitanum confirmata cum reservatione capitulo-
rum regis Jacobi et aliorum retroregum aliorumque iurium regie curie et al-
terius cuiuscumque ut patet in cius privilegio dato Panhormi XX° februarii
II° indictionis 1453 registrato in dicto libro investiturarum f0 825. Exinde dictus
Rogerius Spatafora in ultimis quibus decessit suum condidit testamentum et
inter alia legavit predicta censualia saltuum aquarum molendinorum bactin-
deriorum. et serrarum dicte flomarie magne hospitali dicte terre Randacii cum
pacto quod non possint converti in alios usu nisi pro dicto hospitali ut patet
in dicto testamento acto Randacii ultimo octobris IIII* indictionis 1470 con-
firmato per viceregem qui tunc erat virtute sue provisionis date Panhormi

190

LIBER DE SECRETIIS

XVII iunii INI indictionis 1471 registrate in libro dicti anni £ ... In presentia-
rum vero censualia predicta possidentur per dictum hospitale Randacii. oz. Xx ||

Assignationes annuales regie secretie terre Ran-
dacii,

Assignatio oz. xxxx super redditibus dohane secretie terre Randacii 15
fuit primo loco per dominum regem Fridericum concessa Petro de Regio se-
niori de Messana ad eius vitam in feudum sub servitio duorum equorum ut
dicitur contineri in privilegio dicti domini regis Friderici dato etc. Exinde
subsequentibus servitiis dicti Petri idem dominus rex Fridericus ampliavit dic-
tam gratiam et assignationem oz. XXxx eidem Petro de Regio et suis here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum sub dicto mili-
tari servitio et in casu quo proventus ipsius dohane non sufficerent integre as-
signationi predicte, ex aliis proventibus cabellarum novarum dicte terre ab
olim in Sicilia positarum pro constructione galearum sibi suppleatur ut patet
etiam in privilegio dicti domini regis Friderici dato etc. Et ex causa tante ne-
cessitatis pecunie quam regia curia illo tempore habebat taliter quod ipse Pe-
trus non poterat facilius dictas oz. xXXX a secretis dicte secretie requirere nec
habere, ad eiusdem Petri supplicationem dictus dominus rex providit quod
dicta assignatio cidem Petro et suis heredibus iam dictis exolveretur super dicta
cabella dohane tantum quam ad hoc serio deputavit ita quod cabella ipsa pro
parte curie locari deberet per secretum ut etiam patet in privilegio dicti do-
mini regis Friderici dato Cathanie XIII° decembris Ile indictionis 1363. Et
mortuo dicto Petro de Regio seniore successit sibi in dicta feudali assignatione
Petrus de Regio filius legitimus et naturalis ac maior natu dicti quondam Petri,
qui Petrus habuit a quondam rege Martino confirmationem dicte assignationis
per que fuit mandatum quod predicto Petro filio dicti Petri senioris et suis
heredibus etc. responderentur de dictis oz. xxxx super dicta dohana sub codem
militari servitio vigore privilegii ipsius domini regis Martini dati Cathanic
XV augusti XV indictionis 1392 de quo quidem privilegio predictus Petrus
de Regio habuit confirmationem super dicta dohana a quondam domino rege
Ferdinando dato Barchinone || VII ianuarii 1413. Quo domino rege Ferdinando
ab hac luce subtracto dominus rex Alfonsus confirmavit et ampliavit dictam
annuam assignationem oz. XXXXx predicto Petro de Regio cum hac sciliscet
conditione quod casu quo dictus Petrus sine filiis de suo legitimo corpore de-
scendentibus obiret, quod posset de predictis oz. xxxx annuis legare verbo
vel testamento cuidam de sua parentela ad eius vite decursum tantum et non
alias, approbando et ratificando dictum legatum ut patet in privilegio dicti
domini regis Alfonsi dato in Castro novo regali Neapoli XV februarii 1422

vis. Ch, CFD 30,

I9I

f 1977

f 198.

f 198v

LUCA DE BARBERIIS

registrato in libro dicti anni f° 482 nec non et in exequutoria viceregia data
Messane XX decembris prime indictionis 1422 registrata in dicto libro f0 142.
Et veniens exinde dictus Petrus de Regio ad mortem sine filiis de suo corpore
legitime descendentibus in ultimis quibus decessit suum condidit testamentum
in quo heredes suos universales constituit Joannem de Traversa et Jaimum de
Pascia eciusdem Petri testatoris nepotes, ipsum videlicet Joannem natum ex
Constantia, et Jaimum ex Violanti sororibus utrinque coniunctis ipsius Petri;
item et in suis codicillis disposuit quod si unus ex dictis heredibus decederet
sine liberis de suo corpore legitime descendentibus, succederet alter, et sub hac
dispositione mortuus fuit, et successit post cius mortem in dicto redditu pre-
dictus Joannes qui habuit a quondam domino infante don Petro tunc in regno
vicerege pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub
dicto militari servitio confirmationem huiusmodi assignationis virtute eius
privilegii dati Messane XX°© iunii XIII indictionis 1436 in quo nulla fit mentio
de confirmatione ultimo loco facta per dominum regem Alfonsum predicto
quondam Petro cum. illa conditione ut supra. Et tandem predictus Joannes
Traversa supremi fati munus adimpleverit nullis relictis liberis de suo corpore
legitime descendentibus prefatusque Jaimus de Pascia eidem Joanni tam ex
dispositione testamentaria seu | codicillari dicti quondam Petri quam etiam
tanquam descendens ex linea primi acquisitoris et eidem Joanni coniunctus
tanquam suus consobrinus successit in eisdem annuis oz. xxxx de quibus de-
mum pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub ecodem
militari servitio habuit a quondam Babtista de Plathamone tunc vicetege in
regno confirmationem dicti redditus oz. xxxX ut patet in cius privilegio dato
Cathanie ultimo augusti II° indictionis 1440 registrato in libro predicto f° 506.
Et ultimo loco idem Jaimus de Pascia alias de Regio habuit aliam confirma-
tionem a quondam domino archiepiscopo panhormitano tunc presidente de
dicto redditu pro se et suis heredibus de suo corpore etc. sub dicto militari ser-
vitio habitis penitus pro reservatis et salvis constitutionibus et capitulis domini
regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis aliisque iuribus
regie curie et alterius etc. ut patet in provisione dicte confirmationis data Pa-
nhormi primo septembris II° indictionis 1453 registrata in dicto libro f° 610,
in qua confirmatione etiam nulla fit mentio de predicta confirmatione pre-
dicti domini regis Alfonsi cum illa conditione superius expressata; quo qui-
dem Jaimo de Pascia successit sibi Joannes Manfridus eius unicus filius de quo
non apparet fuisse captam investituram de dicto redditu: quo Joanne Man-
frido mortuo in minori etate successit sibi in dicta annua assignatione Anto-
nella mulier eius soror et filia dicti Jaimi uxor quondam Matthei de Baxilico
de Randacio que pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descenden-
tibus habuit a quondam Bernardo de Requisens tunc vicerege confirmationem
dicte assignationis cum inserto tenore omnium dictorum privilegiorum preter
illam confirmationem regis Alfonsi ubi stat punctus, ut in provisione dicti vi-

192

99 -

LIBER DE SECRETIIS

ceregis data Panhormi XXVII augusti XIe indictionis 1463 registrata in libro
1462 f° 284. Postea vero assignatio ipsa venit ad manus ex donatione propter

nuptias || Margaritelle mulieris filie dicte Antonelle, que Margaritella nupsit

cum quondam Petro Pujades cui apportavit in dotem dictam annuam assigna-
tionem ut patet per investituram captam per dictum Petrum Pujades a quon-
dam don Juliano Centelles tunc presidente in regno die XXI° maii VI? indic-
tionis 1488 registratam in libro anni 1487 © 406. Et mortuo dicto Petro Pujades
dicta assignatio remansit cidem Margaritelle et per cam in presentiarum pos-
sidetur. | OZ. XXXX ||

Notandum est et bene advertendum quod prima facie fuerunt dicte annue
OZ. XXXX concesse per dominum regem Fridericum dicto quondam Petro de
Regio seniori messanensi ad vitam et exinde ad cius heredes de suo corpore
etc. Et mortuo dicto Petro seniori successit in dicta assignatione alius Petrus
de Regio cius primogenitus legitimus et naturalis qui habuit tam a dicto rege
Friderico quam a rege Martino et rege Ferdinando confirmationem dicti red-
ditus pro se et dictis suis heredibus etc. Quo rege Ferdinando defuncto pre-
dictus quondam rex Alfonsus per eius opportunum privilegium datum XV
februarii 1422 registratum in dicto libro f° 482 de quo fuerunt emanate vice-
regie exequutorie registrate in libro predicto f® 142 huius seriei videlicet:
«Quum serenissimus dominus noster rex cum suo privilegio et exequutoriis
literis dato in Castro novo regali Neapoli XV februarii 1422 Petro de Regio
militi illas oz. xxxx quas singulis annis ipse suique heredes de eius corpore
legitime descendentes ex concessionibus retroprincipum regni Sicilie habet et
possidet de presenti super pecuniis regie curie cabelle dohane terre Randacii
ampliaverit: quod si dictus miles contigerit mori sine filiis de suo corpore le-
gitime descendentibus, possit et valeat concessionem dictarum oz. xxxx le-
gari uni cius heredi quem voluerit seu elegerit verbo vel testamento aut alias
de sui parentela ad sui vite decursum » etc., concessit prefato Petro de Regio
iuniori confirmationem dicti redditus oz. xxxx modo et forma predictis ut
patet in dicto privilegio dato Neapoli XV februarii 1422 et exequutoria vice-
regia illius. Qui Petrus de Regio tandem mortuus fuit sine filiis de suo legi-
timo corpore descendentibus quo casu potestatem habebat legare dictos re-
ditus uni eius heredi de sua parentela ad vitam tantum. Et tamen per dictum
testamentum et codicillum legavit dictam annuam assignationem predictis
Joanni Traversa filio Constantie et Jaimo de Pascia filio Violantis nepoti dicti
quondam Petri pro se ipsis et corum heredibus in perpetuum, quod facere
minime poterat obstante dicto privilegio domini regis Alfonsi cum suis exe-
quutoriis confirmationis ad vitam unius eius heredis ut || prefertur. Et prop-
terea dictum legatum tanquam contra dictum regium rescriptum tendens fuit
et est ipso iure nullum et possidens tenetur ad restitutionem totius capti de illo
die et anno quo dictus Petrus fuit mortuus usque ad presens ex quo non rite
nec recte disposuit. Et quod hoc sit verum tale privilegium confirmationis

II ACTA ITALICA: 13. 193

f 199

f 1997

f 200

f 200v

Ad vitam

f 20I

LUCA DE BARBERIIS

huiusmodi ad vitam unius eius heredis non natis filiis ex dicto Petro etc., post
ciusdem Petri mortem nunquam fuit curie ostensum nec presentatum set ad
decipiendum et fraudandum regiam curiam de aliis antiquis privilegiis vide-
licet dominorum regum Friderici, Martini et Ferdinandi procurarunt habere
confirmationem ab archiepiscopo panhormitano presidente, prout illam de
illis antiquis cum inserto tenore illorum habuerunt in tam maximam fraudem
dolum et preiudicium dicte regie curie. Ideo provideatur super his oportune
pro interesse catholici domini nostri regis. ||

Assignatio oz. LXXXX don Joannis de Vigintimiliis provisoris castrorum
quas habet et consequitur quolibet anno ad vitam super dicta secretia, in qua
assignatione successit modo uc infra videlicet: tenente et possidente quondam
Joanne de Vigintimiliis marchionem Geracii terram et castrum Bitonti de
provincia terre Bari in regno Sicilie citra pharum, predictus marchio predic-
tum castrum et terram renuntiavit cum iuribus et pertinentiis suis universis
integriter quondam domino rege Alfonso et eius demanio in perpetuum, pro
cuius quidem castri et terre Bitonti excambio et permutatione ultra florenos
xv in pecunia, dictus dominus rex concessit assignavit et donavit eidem Joanni
marchioni ad cius vite decursum oz. CCL per eum consequendas et percipiendas
quolibet anno videlicet super secretia civitatis Sacce oz. CLX et reliquas oz. LXXXX
ad complimentum in et super iuribus secretiarum dicti regni eidem marchioni
benevisis et acceptis de quibus quam primum quod quondam don Lop Xime-
nem Durrea Vicerex, Petrus de Busuldino conservator generalis et Michael
Rizo legum doctor vel duo ex eis se conferrent ad hoc regnum casdem an-
nuas oz. CCL eidem marchioni consignare habeant et de eis privilegia et provi-
siones oportunas ad consilium sapientis eligendi per ipsum marchionem et
cum prestatione iuramenti et homagii facerent, quemadmodum continetur in
privilegio dicti domini regis dato Trayecti XXVIII novembris prime indic-
tionis 1452. Quibus quidem vicerege, Petro Busuldino conservatore et Mi-
chacl Rizo legum doctore in hoc regno se reducentibus facta per eundem mar-
chionem, instantia super exequutione dicti privilegii dictus prorex don Lop

qui tunc erat deputavit || et assignavit prefato Joanni marchioni ad eius vitam.

ut prefertur predictas annuas oz. CCL videlicet oz. CLX super dicta secretia Sacce
ct OZ. LXXXX ad cumplimentum super predicta secretia terre Randacii sciliscet
illas oz. xxv annis singulis debitas responderi solite regie curie per universi-
tatem dicte terre, untias quinque annuatim debitas cidem regie curie de ca-
bella gisie et oz. LX super primis introitibus cabelle vini dicte terre Randacii:
quam cabellam usque ad dictam concurrentem quantitatem predictus quon-
dam. prorex cidem marchioni presentibus dictis conservatore et doctore tra-
didit et assignavit per ipsum marchionem locandam et exercendam ut patet
in privilegio dicti viceregis dato Panhormi XVII februarii prime indictionis
1453 registrato in libro anni 1452 f© 188. Que privilegia exinde fuerunt con-

194

LIBER DE SECRETIIS

firmata per dominum regem Joannem cum suo privilegio dato Barchinone
XXIII ianuarii 1460 de quo viceregia emanavit exequutoria data Panhormi
ultimo aprilis VIII indictionis 1461 registrata in libro 1460 ft 322. Et postea
per sic dominum regem Joannem fuerunt condam don Carulo de Vi-
gintimiliis nepoti dicti Joannis marchionis donate et concesse dicte annue oz.
LXXXX super dicta secretia ad eius vite decursum post tamen mortem dicti
marchionis ut patet in privilegio dicti domini regis dato in villa Tessale regni
Navarre XI° maii quarte indictionis 1471 de quo habuit exequutoriam a vi-
cerege qui tunc erat datam Panhormi III° augusti indictionis predicte; demum
predictus Joannes de Vigintimiliis marchio avus dicti don Caroli eidem don
Carulo renuntiavit et dedit dictas annuas oz. 90 virtute contractus ipsius do-
nationis et renuntiationis illarum inserti in quadam viceregia provisione data
Panhormi XIIII° maii V indictionis 1472. Postmodum vero mediantibus ser-
vitiis dicti don Caroli sacra regia maiestas catholici domini regis dictas oz. LXXxx
annuas super dicta secretia confirmavit ad unum heredem dicti don Caroli
simul et in solidum ad eorum vitam ita quod uno premoriente alter succedat,
ut patet tenore privilegi dicti domini regis dati || in villa Perpiniani XVIII
iulii VIe indictionis 1473 de quo viceregia emanavit excquutoria data Panhormi
ultimo augusti VI indictionis predicte registrata in dicto libro 1473 ft 224. Et
mortuo tandem predicto don Carulo successit sibi in dicta assignatione don
Joannes de Vigintimilio eius filius legitimus et naturalis qui ultimo loco habuit
a domino nostro rege Ferdinando ampliationem de dictis annuis oz. LXxxX
per unum cius heredem quem elegerit verbo vel testamento una cum officio
provisoris castrorum ut patet in privilegio dicti domini regis dato in civitate
Burgorum VIII aprilis XV indictionis 1497 de quo viceregia emanavit cxe-
quutoria data Panhormi III° aprilis prime indictionis 1498 registrata in dicto li-
bro 1497 £° 390. In presentiarum autem currente anno 1506 dicta assignatio super
dicta secretia possidetur per eundem Joannem de Vigintimilio. OZ. LXXXX ||

Nota quod privilegium dicti domini regis Joannis concessionis dicte assi-
gnationis facte prefato don Carulo de Vigintimiliis ad cius vitam post mortem
dicti marchionis datum. in villa Tassale regni Navarre XI° maii INI indictionis
1471 ct viceregia cxequutoria illius data Panhormi III° augusti indictionis pre-
dicte non inveniuntur in registris regie cancellarie dicti anni set apparet no-
tamentum illorum in officio conservatoris, nec minus contractus donationis
seu renuntiationis huiusmodi assignationis facte per dictum quondam mar-
chionem prefato don Carulo et provisio viceregia data Panhormi XII maii
V indictionis 1472 cum inserto tenore dicti contractus non inveniuntur in can-
cellaria. Ideo advertatur in hoc pro interesse regie curie. ||

Herbagia et boscagia et alia iura vocata li terri di lo comuni di Randazo
de membris et iuribus dicte regie secretie antiquitus fucrunt concessa per do-

minum regem Fridericum universitati dicte terre Randacii ad eius regium

195

f 20I1v

f 202

f 202V

In perpetuum

f 203

LUCA DE BARBERIS

beneplacitum ut dicitur contineri in privilegio dicti domini regis Friderici dato
etc. Tandem ultimo loco per dominum regem Joannem dicte terre herbagia
et boscagia di lo comuni tanquam ad eius regiam curiam spectantes et spec-
tantia virtute et ex causa revocationis benecplaciti facti per dictum dominum
regem Joannem in vim pragmatice perpetuo valiture et infinitarum suarum
regiarum instructionum fuerunt concessa in feudum honoratum absque ali-
quali servitio quondam Jacobo la Mirabella et suis heredibus et successoribus
in perpetuum ca donatione que dicitur mera pura et irrevocabiliter inter vivos
ut patet in privilegio dicti domini regis Joannis dato in civitate Pampalone
XIIIP° novembris XII: indictionis 1463. Et inpetita exequutoria illius a vicerege
qui tunc erat pro observatione regni capituli oportuit partem. citari, unde ci-
tatus compatuit sindicus et procurator dicte universitatis Randacii et tandem
auditis partibus ad plenum fuit per magnam regiam curiam officii rationum
lata sententia quod dictum regium privilegium. concessionis dictarum terrarum
eidem Jacobo La Mirabella exequeretur et quod de eodem privilegio haberet
debitas exequutorias quo ad iura herbagiorum et boscagiorum ac omnium
aliorum iurium possessorum. per dictam universitatem tantum ut patet in ipsa
sententia lata die XIII septembris XIIII indictionis predicte, virtute cuius sen-
tentie dictus quondam Jacobus habuit exequutoriam dicti privilegii cum in-
serto tenore dicte sententie datam Placie XVI° septembris XIII indictionis
1475 notatam in libro mercedum in perpetuum dicti anni existentem in officio
conservatoris. Et tandem dictus Jacobus habuit possessionem dictorum herba-
giorum boscagiorum et iurium ac terrarum di lo comuni et ultimo loco exi-
stente dicto Jacobo in possessione et tenuta illorum. devenit cum dicta univer-
sitate ad accordium propter quod demum ipse Jacobus restituit se vendidit
predicte universitati terras et herbagia || ac herbagia et boscagia et iura predicta
pro oz. ccc in pecunia de qua venditione seu restitutione nulla apparet licentia
ac confirmatio principis nisi tantum apparet quedam. licentia obtenta a don
Lop Ximenem Durrea vicerege per universitatem candem vendendi redditu
Oz. XXX ipsius universitatis pro cisdem oz. CCC et cogere personas facultuosas
ad emendum illas ut patet in ipsa viceregia licentia data Panhormi XV februarii
XIII indictionis 1465 notata in eodem libro conservatoris. Que quidem her-
bagia et boscagia ac iura et terre di li comuni in presentiarum possidentur per
dictam universitatem Randacii, que tunc temporis valebant redditus oz. LX
et nunc reddunt ultra OZ. LXXX
ut ex relatione Matthei de Marocta de dicta terra percepi.

Advertatur quod dicta herbagia et boscagia di li communi fuerunt et erant
de membris dicte regie secretie et non poterant per dictum dominum regem
Fridericum concedi ad beneplacitum dicte universitati obstantibus huius regni
pragmaticis et capitulis, nec etiam per eundem dominum regem Joannem po-
terant donari cidem Jacobo et suis heredibus in feudum sine servitio in preiu-
dicium catholici domini nostri regis Ferdinandi cius filii ec felicissimi succes-

196

LIBER DE SECRETTIS

soris virtute dictorum capitulorum et regni pragmaticarum. Insuper advertatur
quod in cancellaria non inveni licentiam aliquam regiam nec viceregiam con-
tractandi dictum accordium nec dictam venditionem dictorum iurium et red-
dituum regii patrimonii, nihilominus refero me ad acta dicti officii quod quan-
tumcumque appareret aliqua licentia in favorem dicte universitatis contrac-
tandi conventionem et venditionem eandem illa non potuit fieri || in preiu-
dicium et derogationem regiarum regaliarum. Et propterea universitas ipsa
est male fidei posseditrix et regia curia tam quia in huiusmodi donatione regia
et ultima conventione adversantur regni capitula tam. etiam quia dictus Jacobus
mortuus extitit nullis derelictis filiis nec heredibus potuit et potest dictas terras
et iura herbagiorum boscagiorum et iurium de iure ad se reducere et re-
vocare. ||

SECRETIA TRAYNE

Informatio secretie terre Trayne que in presentia-
rum possidet infrascriptas cabellas pro regia
curia

videlicet

Cabella scannature antiquitus redditus erat

OZ. II, in presentiarum autem currente anno

1506 regnante catholico et invictissimo do-

mino nostro rege Ferdinando reddit liquide

pro curia annuatim OZ. V tr. XI gr. X
Cabella dohane dicte terre Trachine antiquitus

redditus erat oz. VII, in presentiarum autem

redditus annualis est liquide pro curia OZ. XXXVII tr. XXV gr. xVI[r]
Cabella caxie redditus erat oz. IMI et nunc red-
dit liquide pro curia OZ. VII tr. VI

Cabella herbagiorum intus et foculariorum et

baiulie intus terram antiquitus redditus erat

oz. xxII, nunc vero reddit liquide pro curia oz. cL
Cabella pannorum
Cabella cantaratarum redditus erat oz. 1 et nunc

reddit oz. II tr. X
Cabella rantarie reddit hoc anno Oz. V tr. XXVI
Terragia curie in frumentis et ordeis oz. VII tr. I

et in frumentis non venditis salme vt8 vi

et in ordeis non venditis salme rt nn

Ascendentes ad summam oz. ... ||

197

f 203v

f 205

f 205v

In perpetuum

f 206

LUCA DE BARBERIIS

Alienationes cabellarum membrorum et iurium dicte
regie secretie facte ab antiquo per retroreges.

Foresta terre Trahine!! que fuit et erat de membris et iuribus dicte regie
secretie antiquitus possidebatur per quondam Nicolaum de Pactis qui veniens
ad mortem nullis derelictis filiis suum solenne condidit testamentum in quo
inter alia instituit cius heredem universalem quondam Sallimbenium de Mar-
chisio in omnibus bonis suis mobilibus et stabilibus feudalibus et burgensaticis
et specialiter in castro et terra Scalecte et foresta dicte terre Trahine ut patet
in dicto testamento confecto Messane manu notarii Petri de Armato et sub
hac voluntate decessit, cui quidem Sallimbenio de Marquisio et suis heredibus
et successoribus in perpetuum fuit per dominum regem Martinum confirmata
dicta foresta Trayne in feudum sub militari servitio una cum dicta terra et ca-
stro Scalecte quantumcumque in illis regia curia aliquod ius haberet, reservatis
tamen et penitus illesis remanentibus constitutionibus et capitulis serenissimi
domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis ut patet
in privilegio dicti domini regis Martini dato Panhormi XV februarii VII indic-
tionis 1398 registrato in libro 1397 VI® indictionis f 142. Quo quidem Sal-
limbenio mortuo sine filiis de suo corpore legitime descendentibus successit
sibi in dicta foresta Marchisius Sallimbenius de Marquisio nepos dicti quon-
dam. Sallimbenii qui habuit a quondam comite Joanne tunc in regno vicerege
confirmationem ct investituram de dicta foresta in feudum sub dicto militari
servitio cum reservatione dictarum constitutionum dicti domini regis Jacobi
aliorumque retroregum et aliorum iurium regie curie ut patet in huiusmodi
confirmatione data Cathanie XIIII° martii X indictionis 1431 registrata in dicto
libro f 190. Et mortuo dicto Marquisio Sallimbenio de Marquisio successit
in dicta foresta et terra Scalecte || Joannes Sallimbenius de Marquisio cius filius
legitimus et naturalis qui Joannes Sallimbenius habuit pro se et suis heredibus
et successoribus in perpetuum sub dicto militari servitio de dicta Scalecte terra
et foresta 'Trayne confirmationem et investituram a quondam don Lop Ximen
Durrea in regno vicerege datam Panhormi XX iulii prime indictionis 1453
in libro dicti anni investiturarum f 176 notatam obtinuit. Exinde predictus
Joannes Sallimbenius de predictis aliam cepit investituram ob domini regis
Joannis obitum, registratam in libro anni 1479 © 104. Que quidem Trachine
foresta redditus erat oz. xXx et in presentiarum per eundem Joannem Sallim-
benium de Marquisio iam in senectute reductum possidetur redditque anno
quolibet ultra oz. c ut ex Rogerii de Carduchio dicte regie secretie secreti re-
latione percepi. !

Advertatur quod privilegium antique concessionis dicte foreste cum dicta
terra Scalecte primo loco facte in personam predicti quondam Nicolai de Pactis

116. Cfr. CVD si, 184, 190 e Magnum Capibrevium ms cit., ff 604-695.

108.

LIBER DE SECRETIIS

non invenitur in cancellaria et propterea non possum. dare rationem quo titulo
dictus Nicolaus de Pactis tenebat et quomodo fuit foresta ipsa a dicta regia
secretia segrega ct dismembrata nec etiam si poterat illam cum eadem ter-
ra legare predicto quondam Sallimbenio de Marquisio, qui non fuit nec
erat de eius genelogia et sanguine. Ideo pro dilucidatione veritatis ostendat
possidens titulum dicte prime concessionis in persona dicti Nicolai de Pactis
testatoris. ||

Solatia dicte terre Trachine vocata ambula Salamuni et lu Solazo virdi1!”
cum nemoribus et pertinentiis suis de membris et iuribus dicte regie secretie
antiquitus possidebantur per quondam Joannem de Bonacostis alias de Mantua
tunc habitatorem Cathanie qui nullum habebat privilegium nec titulum con-
cessionis sibi facte de dictis solaciis set dixit illa per annos circa triginta pos-
sidere; existens infermus in lecto sanus tamen mente etc., vendidit solacia pre-
dicta domine Andriane relicte quondam domini Joannis de Tarento et suis
heredibus et successoribus in perpetuum in feudum sub militari servitio pro
pretio oz. auri XX ut patet tenore contractus dicte venditionis manu notarii
Laurentii de Notho de Cathania celebrati die XXI° augusti VIII indictionis
1401, que Andriana per certa temporum spacia solacia ipsa virtute dicti con-
tractus in feudum tenuit et possedit nulla principis preeunte licentia, que ex
probationibus clara constitit tria fuisse pecia terrarum. Cui Andriane vite mu-
nere functe in solaciis iam dictis ct terrarum peciis successit Joanna de Nava
relicta quondam Ingutterre de Nava ipsius Andriane filia legitima et naturalis,
que etiam iuravit nullum ad se nec ad dictam eius matrem privilegium nec
scriptura de solaciis cisdem pervenisse et propterea ipsa Joanna pro suisque
heredibus et successoribus in feudum ut supra a quondam don Lop Ximen
Durrea in regno tunc prorege iuxta formam tunc novi capituli, de solaciis
predictis confirmationem obtinuit cum hac tamen conditione et reservatione
videlicet «nullo tamen curie iuribus preiudicio generato » prout ex ipsa vi-
ceregia confirmatione data Panhormi X° augusti prime indictionis 1453 re-
gistrata in libro dicti anni f? 505 apparet. Et mortua dicta Joanna de Nava dicta
solacia pervenerunt in posse domine Margarite de Castello ciusdem quondam
Joanne nepotis, per quam Margaritam non fuit capta investitura aliqua de eis-
dem solaciis, cx quo perquisito repertorio regie cancellarie in quo sunt de-
scripte et || notate omnes feudorum investiture, videlicet a dicto anno 1453
usque per totum annum 1504, non inveni investituram ullam captam per dic-
tam Margaritam de solaciis predictis, que solacia antiquitus tempore illorum
venditionis reditus erant oz. x anno quolibet, in presentiarum autem illa pos-
sidentur per eandem Margaritam de Castello et valent anno quolibet oz. LX

tI7. Cfr. CVD s4: informazione fino all'anno 1516.

199

f 206v

In perpetuum

f 207

f 207v

f 208v

LUCA DE BARBERIIS

Et ut cx relatione Rogerii de Carduchio secreti dicte terre Traine percepi,
si dicta solacia possiderentur per regiam curiam illa redderent liquide pro
curia I i RX,

Quere prima facie titulum concessionis antique dictorum solaciorum a
possidente. Et est notandum quod dicta solacia non poterant segregari a dicta
regia secretia obstantibus constitutionibus capitulis et pragmaticis regni super
demanialibus editis nec etiam illa tanquam feudum et in feudum concessa po-
terant vendi et perpetuo || alienari per dictum Joannem. de Bonacostis alias de
Mantua prefate quondam Andriane pro tam minimo pretio oz. xx in pecunia
et tunc temporis reddebant ipsa solacia oz. x, et quod peius est absque licentia
et consensu principis, quo casu clare ostenditur fraudulenter et dolose et contra
ius regie curie illa vendidisse et alienasse, et plus propterea dico quod venditor
qui dixit in contractu venditionis erat sanus mente ctc., erat mortuus quasi et
non in se vendendo dicta tria pecia terrarum, redditus tunc annualis oz. x in
perpetuum et in feudum pro dicto pretio oz. xx. Etiam videatur quomodo
dicta Margarita neptis dicte Joanne non cepit investituram dictorum. solacio-
rum ut constat per registra regie cancellarie ad que me refero. Insuper adver-
tatur quod solacia iam dicta fuerunt et erant de membris dicte regie secretie
et in presentiarum reddunt annuatim oz. LX et redderent usque ad summam
OZ. LXXXX ut in capitulo mentionato declaratur. Ideo regia curia tam in prima
venditione redditus oz. x in perpetuum pro oz. xx in pecunia, quam ex post
et usque ad ultimum et de presenti fuit et est decepta, et mirum in modo dam-
nificata non tantum ultra dimidiam iusti pretii, set ultra et ultra etc. Et prop-
terea rationibus predictis et aliis sua die etc. et premaxime quia dicta venditio
fuit facta absque licentia principis, dicta regia curia potuit et potest dicta so-
lacia de iure ad se revocare et ad dictam regiam secretiam reducere. |

200

SECRETIA MISTRECTE

[pformatio terre Mistrecte que in presentiarum te»
net et possidet pro regia curia infrascriptas ca-
bellas

videlicet

Cabella baiulie dicte terre Mistrecte antiquitus red-
ditus erat oz. VI, in presentiarum vero currente
anno 1506 regnante catholico et invictissimo do-
mino nostro rege Ferdinando redditus annua-

lis est OZ. VII tr. XXVII
Cabella dohane redditus erat oz. m tr. xv nunc

autem reddit liquide pro curia OZ. VINI
Cabella baiulie ruris Riytani reddebat oz. 1 et nunc

reddit oz. II
Cabella vini reddebat oz. ... et hoc anno nullo

comparente incantatore set exercita in cancel-

laria reddit oz. I tr. XXIII
Cabella carnium redditus erat oz. xvI et nunc |

reddit OZ. XXVII tr. — gr. X
Cabella porte nullo hoc anno comparente incanta-

tore reddit oz. I tr. VI
Cabella oglate noviter inventa reddit OZ. — tr. XVII
Cabella ortiliciorum reddebat oz. — tarenos xI et

nunc reddit | OZ. — tr. XXVII
Cabella carnium et vini ruris Riytani reddebat

tr. xxM et nunc reddit Oz. I tr. VII gr. X
Cabella vini et carnium ruris Sancti Stephani red-

dere solebat oz. I tr. xx et nunc reddit oz. II tr. XII
Mirtus oliveti veteris reddit liquide oz. — tr. IM
Mirtus feudi di Area reddit Oz. — ti, VII
Cabella cantaratarum redditus erat oz. mn°* et nunc

reddit e Oz. X tr. I

201I

f 209

f 200v

LUCA DE BARBERIIS

Censualia curie et ius commune dicte terre et casalium
redditus erant oz. VI tr. XX gr. x et nunc reddunt

Cabella herbagiorum et carnagiorum porcorum pa-
scua sumentium in nemoribus regie curie dicte
terre et casalium antiquitus redditus erat oz. v
et nunc reddit

Introitus herbagiorum et carnagiorum omnium pa-
scua sumentium in territorio dicte terre et ca-
salium suorum usque ad summam miliariorum
xml" DCCCCL pro quibus consuetum est solvi regie
curie oves XX pro quolibet miliari et arietem unum
pro singula mandra qui introitus in computis an-
tiquis non invenitur set de novo inventus reddit

Nemus seu feudum di lu Zupardo reddere solebat
anno quolibet oz. unam et nunc reddit

Nemus di Foli redditus erat oz. I tr. xv et in pre-
sentiarum reddit annuatim liquide

Nemus di li Rumeri redditus erat oz. I1 et nunc
reddit de liquido |

Herba nemoris de Area redditus erat oz. v ct tr. xv
et nunc reddit liquide pro curia

Glandes dicti nemoris de Area hoc anno reddidit

Nemus Sancti Philippi reddit

Nemus di Guzifodi redditus erat oz. I et in presen-
tiarum redditus annualis est

Nemus di la Guilla reddebat tarenos decem, in pre-
sentiarum vero reddit annuatim

Nemus di Candito reddebat oz. — tr. va et nunc
reddit quolibet anno

Nemus Sancti Brancati antiquitus redditus erat
oz. — tr. XX et nunc reddit

Nemus nominatum Fauzuni quod in computis an-
tiquis non inveni reddit

Nemus Sancti Bernardi antiquitus redditus erat
OZ. — tr. XX et nunc reddit

Nemus de Bordonaro quod in computis antiquis
non inveni redditus annualis est

OZ.

_ OZ,

OZ.
OZ.

OZ.

OZ,

OZ.

XX tr. XVI gr. XII ||

VII tr. XV gr. XV

XXIM tr. XV gr. vi [tr]
X tr. XV

X tr. Il gr. XVI
VI tr. XV

VII tr. XI gr. XII
— tr. MI

XVII tr. VII
Xn tr. II

V tr. xmM gr. X
XI tr. XX gr. XI
V tr. VI ||

XI tr. XX gr. XI

IM tr. XXI gr. X

Terragia curie dicte secretie in frumentis salme vim tumula xi mondella n

Et in ordeo salma 1 tumula vim mondella n

Predictum membrum sive terrenum nominatum Fauzuni redditus annualis
oz. V tr. vi de membris et iuribus dicte regis secretie fuit noviter per catho-

202

dò

LIBER DE SECRETIIS

licum dominum nostrum regem Ferdinandum inadvertenter alienatum in don
Jacobum de Aversa cum annuo censu oz. 1 tr. ... ut patet per cius regiam pro-
visionem etc. Quomodo poterat hoc fieri in preiudicium et diminutionem re-
giarum regaliarum ac contra formam regni capitulorum et pragmaticarum?
Regiique officiales qui hanc alienationis provisionem absolverunt debebant
actendere et considerare predicta regni capitula et constitutiones vigore quo-
rum et quarum regium patrimonium in maxima nec in minima summa po-
tuit nec potest alienari. Ideo fiat verbum dicto domino nostro regi quod pro-
videat quod dictum membrum patrimoniale restituatur ad candem secretiam. ||

Alienationes membrorum et iurium regie secretie
terre Mistrecte facte per dominos reges

videlicet

Olivarium vocatum di la Curti situm prope flumen casalis Riytani prope
Mistrectam de membris dicte regie secretie fuit olim per dominum regem
Alfonsum concessum quondam Jacobo de Agnello et suis heredibus et succes-
soribus in perpetuum gratiose in feudum mediantibus servitiis per ipsum Ja-
cobum prestitis in reductione terrarum Mistrecte et Capicii ad regium dema-
nium ut patet in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato in castris prope Al-
baresiam Aquevive die XX februarii XI indictionis 1448 quod privilegium
nec exequutorias illius non inveni in officio regie cancellarie tamen tenente
dicto Jacobo et possidente predictum olivarium, illud ob necem per eundem
Jacobum perpetratam tanquam capitaneum dicte terre in personam quondam
Macciocte de l’Agnello eius nepotem iuxta leges et regni constitutiones regie
curie servatis servandis devolutum fuit et exinde concessum ut in capitulo in-
ferius in hoc folio patebit, quod olivarium antiquitus redditus erat oz. ... et
nunc reddit oz. ...

Pheudum vocatum Francavilla et predictum olivarium dictum di la Curti!
sita et posita in territorio terre Mistrecte de membris et iuribus dicte regie se-
cretie devoluta sciliscet eidem curie ob demerita et delicta perpetrata per quon-
dam Jacobum de Lagnello corundem feudi et olivarii possessorem et deten-
torem circa necem quondam Macciocte de Lagnello quam ut dicitur constasse
ipse || Jacobus perpetravit tanquam capitaneus dicte terre qui tunc erat, fue-
runt per dominum regem Joannem concessa et donata quondam Georgio Lom-
bardo et suis heredibus et successoribus in perpetuum. in feudum sub militari
servitio ut patet in privilegio dicti domini regis dato Cesarauguste XXVII
septembris XII® indictionis 1463 registrato in dicto libro fè ... Et petens exinde

118. Cfr. CVD 158.

203

f 210

In perpetuum

Exequutoriatum
15 aprilis eiusdem
anni

In perpetuum

2I0V

f 2II

LUCA DE BARBERIIS

dictus Georgius exequutorias dicti privilegii a vicerege qui tunc erat invenit
dicta feuda et olivetum possidere Alfonsum de l’Agnello tanquam filium et
heredem quondam Pauli de Lagnello qui dicta feuda a regia curia emerat pro
certo pretio, itaque dicti Georgius et Alfonsus ad litem pervenerunt, unde per
illum Alfonsum allegabatur quod per idem privilegium regium concessionis
dictorum feudi et olivarium non fuit in dictum Georgium translatum domi-
nium nec de mente dicti domini regis constabat quod illud ex tunc voluerit
in eundem Georgium transferri, tum etiam quia huiusmodi concessio dicti
feudi non poterat de iure fieri neque valebat sine istis verbis videlicet «sive
nostra certa scientia ». Et sic iterum dictus Georgius habuit recursum ad dic-
tum dominum regem qui tandem declaravit ad eius clausas literas cius inten-
tionem et quod dicta gratia intelligeretur de certa scientia regia. Et demum
remisso negotio per viceregem qui tunc erat quondam Christoforo de Bene-
dictis magistro secreto et Gerardo Aglata prothonotario dicte partes tandem
devenerunt ad conventionem quod ipse Alfonsus cessit eidem Georgio omnia
iura que habebat super dictis feudo et oliveto obtenta prius a vicerege qui tunc
erat licentia de huiusmodi accordio contractando, ipseque Georgius dedit cidem
Alfonso oz. centum in pecunia pro illis pecuniis solutis regie curie et aliis per
dictum quondam Paulum pro emptione dicti feudi et olivarii ut patet in con-
tractu ipsius concordie acto manu notarii Jacobi de Randisi de Panhormo die
XII° aprilis II° indictionis 1470 de quo quidem contractus predictus Georgius
de Lombardo obtinuit a dicto domino rege Joanne confirmationem et iterum
donationem || dicti feudi et olivarii pro se et heredibus suis gratiose in perpe-
tuum in feudum sub militari servitio unius equi armati ana videlicet oz. xx
redditus ipsorum feudi et olivarii regie curie prestando cum casus evenerit
aut ipsi vel sui heredes requisiti fuerint ut patet in privilegio dicti domini regis
Joannis dato in civitate Tutele Vo aprilis VIII indictionis 1476 de quo non ap-
paret fuisse emanata viceregia exequutoria. Exinde vero per catholicum et
invictissimum dominum nostrum regem Ferdinandum fuit eidem Gcorgio et
suis heredibus et successoribus in perpetuum confirmatum predictum, feudum
di Francavilla et olivarium iam dictum sub dicto militari servitio cum inserto
tenore dictorum regiorum privilegiorum et contractus ipsius conventionis ut
patet etiam in privilegio dicti domini regis dato Granate XVII decembris IMI
indictionis 1499. Verum quod dictus dominus rex noster ad eius literas clausas
mandavit actento quod dictus Georgius amisit predictum privilegium dicti
domini regis Joannis confirmationis dicti contractus et ideo non habuit de co
exequutoriam, quod propterea nullum sibi obstaculum inferatur immo incon-
tinenti concederentur ci debite exequutorie, de quo privilegio et litera secreta
emanavit a domino Joanne de Lanuza nunc in regno vicerege exequutoria
data Panhormi XVIII augusti II° indictionis 1500 registrata in libro cancel-
larie sub titulo prothonotarii dicti anni f 33. Quo Georgio mortuo successit
sibi in dictis feudis Vincentius Lombardus eius filius legitimus et naturalis qui

204.

Che

LIBER DE SECRETIIS

cepit investituram. de cis a predicto domino vicerege registratam in libro VI°
indictionis 1502 f 373. Et.in presentiarum illa possidentur per cundem Vin-
centium, que antiquitus reddere solebant oz. ... et nunc currente anno 1506
reddunt oz. ... || I

Advertatur quod dicta feuda fuerunt et erant de utilioribus membris et
iuribus dicte regie secretie. Et propterea valde miror quomodo illa fuerunt
per regiam curiam vendita predicto Alfonso de l’Agnello cum sit non apparet
quod ob extremam necessitatem curie vel pro acquisitione status aut bono
pacis feuda ipsa vendita et alienata fuisse. Et per consequens dico quod dicta
perpetua venditio tanquam contra regni capitula tendens non poterat per dic-
tam regiam curiam fieri nec dictus quondam Georgius ad dictum accordium
pro quo solvit Alfonso predicto pretium predictorum feudorum debebat ad-
micti. Et ita inadvertenter catholica maiestas domini nostri regis fecit dicto
Georgio eandem confirmationem. Ideo eidem catholice maiestati fiat verbum. ||

SECRETIA CAPICI 1?

Informatio secretie terre Capicii que in presen-
tiarum tenet et possidet infrascriptas cabellas
pro regia curia

videlicet

Cabella baiulie dicte terre Capicii antiquitus red-
ditus erat oz. xM, in presentiarum vero cur-
rente anno 1506 regnante catholico et invic-
tissimo domino nostro rege Ferdinando reddit

annuatim OZ. XV tr. X gr. XV
Cabella vini nil reddebat antiquitus nunc autem

reddit liquide pro curia OZ. V
Cabella dohane redditus erat oz. 1 et nunc reddit

liquide pro curia OZ. V tr. VI
Cabella maldenarii antiquitus redditus erat oz. xV

et in presentiarum reddit OZ. XVINI
Cabella porte redditus erat oz. vi et nunc 0% XI tt XXI gf, X

Cabella herbagiorum redditus erat oz. vm tr. x1,
nunc vero reddit annuatim liquide que fuit
vendita dicte universitati pro annis tribus OZ. XXI

119. Perle vicende di Capizzi, cfr. S.Gram- demaniali di Sicilia (Palermo 1918) < Documenti
BRUNO - L. GenuvARDI Capitoli inediti delle città per servire alla storia di Sicilia. Serie II, 10 > 71.

205

f 2IIV

f 212Vv

f 213

f 214v

LUCA DE BARBERIIS

Cabella assestiti 120 antiquitus nil reddebat nunc

vero reddit annuatim liquide pro curia OZ. XM tr. XVII gr. xiIl
Cabella scannature reddebat oz. 1 et nunc liquide

pro curia reddit anno quolibet oz. I tr, X
Ius census vinee curie OZ. — tr. IM gr. X

Redditus oncie unius quolibet anno debite regie

curie per universitatem dicte terre propter

gratiam sibi concessam posse creare magistros

excubearum. OZ. I
Census cuiusdam domus regie curie oz. — tr. IM
Censualia curie que reddebant oz. m nunc reddunt oz. Im tr. xxI gr. xu
Terragia curie alias reddebant oz. vi nunc vero

reddunt annuatim in frumentis OZ. XXXIII tr. XXIII gr. VII
Terragia curie in ordeis oz. IM tr. XXI gr. XVII
Summa totius supradicti introitus est oz. CKXXXIl tr. IM gr. XI. ||

Membra et iura dicte secretie alienata per retro-
reges.

Quedam vinea sita et posita in territorio terre Capicii que fuit et erat dicte
regie curie de membris dicte regie secretie fuit primo loco per dominum re-
gem. Alfonsum concessa quondam Joanni de Barresio una cum castellania dicte
terre ad eius vitam ut patet in privilegio dicti domini regis dato apud Abba-
tiam Fagni XVIII maii XI° indictionis 1448. Quo Joanne Barresio mortuo
dominus rex Joannes concessit dictam castellaniam una cum dicta vinea Joanni
de Arrenalo ut etiam patet per privilegium datum in villa de Fraga XVII oc-
tobris 1460. Quo Joanne Arenalo mottuo fuit per catholicam dominum no-
strum regem Ferdinandum dicta castellania concessa Antonico de Vigintimilio
eius vita durante in quo privilegio non fit aliqua mentio de dicta vinea et no-
viter per eundem dominum nostrum regem fuit dicta castellania tantum am-
pliata ad vitam unius heredis dicti Antonii de Vigintimilio et simili modo non
fit aliqua mentio de dicta vinca ut patet in privilegio dicte ampliationis dato
in civitate Salmatica die XVIII ianuarii VIII indictionis 1506 de quo viceregia
emanavit exequutoria data Panhormi XXII° aprilis VII indictionis 1506
registrata in libro 1505 ft ...

Ideo mortuo dicto Joanne de Arenalo predecessore dicti Antonichi de Vi-
gintimilio vinea iam dicta fuit devoluta ad regiam curiam et eidem secretie
restitui debebat. Et nihilominus visis computis magistri secreti huius regni in
eis nullus fit introitus de dicta vinca. Ideo videatur per quem vinea ipsa pos-
sidetur in presentiarum et provideatur pro interesse regie curie. ||

120. Non riusciamo a formulare una fondata ipotesi sulla provenienza di detto reddito.

206

LIBER DE SECRETIIS

SECRETIA MELACII

Informatio secretie terre Melacii que in presen-
tiarum habet infrascriptas cabellas pro regia
curia

videlicet

Cabella caxie dicte terre Melacii antiquitus redditus erat tarenorum xx, in
presentiarum autem currente anno 1506 regnante catholico et invictissimo
domino rege nostro Ferdinando reddit anno quolibet oz. xm tr. xvi gr. m

Cabella introitus vini antiquitus parum et quasi nil reddebat, nunc vero red-
dit annuatim OZ. VI tr. VI

Cabella cantarate antiquitus possidebatur per Salvatorem de Marquisio et ul-
timo loco per Philippum Richuli et devoluta ad curiam ob mortem dicti
Philippi redditus annualis est liquide pro curia Oz. V tr. VIN gr. X

Parcus regius terre Melacii quod est regie curie...

Nota quod propter paucos et exiguos redditus dicte regie secretie qui sunt
ut infra alienati, provisio castri ipsius terre solvuntur anno quolibet super se-
cretia civitatis Messane ut patet in ratione dicte secretie. ||

Alienationes cabellarum et membrorum dicte regie
secretie Melacii tacte per retroprincipes

videlicet

Tonnaria magna dicte terre Melacii cum turri et magazenis de membris
et iuribus dicte regie secretie antiquitus possidebatur per quondam Joannem
de Prothonotario ex concessione sibi facta per retropincipes; tandem nullis
filiis sibi supervenientibus deliberavit de huiusmodi tonnaria turri et domibus
donationem facere Petro de Saccano de Messana in perpetuum. Et sic dominus
quondam rex Martinus per eius privilegium datum Calleri XV iunii Ile in-
dictionis 1409 acceptavit et confirmavit dictam donationem ipsius tonnarie et
bonorum fiendam per ipsum Joannem cidem Petro et ultra cessit sibi et suis
heredibus omnia iura et actiones que et quas eius regius fiscus super dicta ton-
naria habebat et habere posset in feudum sub militari servitio iuxta regni con-
stitutiones. Et demum dictus Joannes de Prothonotario de predicta tonnaria
turri et magazenis donationem irrevocabiliter inter vivos fecit predicto Petro
de Saccano et suis heredibus et successoribus in perpetuum cum reservatione
usufructuum illius durante eius vita cum hac tamen lege et conditione quod
dictus Petrus Saccanus et sui heredes teneantur et debeant assumere et recipere
cognomen et arma nobilium de Prothonotario ut patet in contractum ipsius
donationis acto manu notarii Jacobi de Guirrerio de Messana die XII novem-

207

£215

In perpetuum

f 2I15Y

f 216

LUCA DE BARBERIIS

bris VII indictionis 1414, virtute cuius die XII dicti mensis predictus Pe-
trus Saccano habuit possessionem dicte tonnarie turris et bonorum sibi dona-
torum ut supra, de quo quidem privilegio domini regis Martini et contractum
ipsius donationis cum inserto tenore illorum dictus Petrus Saccanus pro se et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus sub dicto consueto mi-
litari servitio habuit confirmationem a domino rege Ferdinando datam Bar-
chinone XIII° ianuarii 1413. || Et mortuo dicto domino rege Ferdinando dictus
Petrus Saccanus habuit et obtinuit a domino rege Alfonso confirmationem
dicte tonnarie et magazenorum pro se et suis heredibus de suo corpore legi-
time descendentibus absque servitio militari non obstante quod in eisdem re-
giis concessionibus contineatur sub servitio militari debito et consueto set tan-
tum quolibet anno tencatur solvere regio fisco par unum. chirothecarum ut
patet in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato Messane XXVII maii XIII
indictionis 1421. Quo quidem Petro de Saccano mortuo successit sibi in dicta
tonnaria turri et magazenis Ludovicus Saccanus filius dicti Petri propter cuius
absentiam a regno apprehendit de eis possessionem Contissa mulier uxor dicti
quondam Petri mater et legitima administratrix dicti Ludovici, qui demum,
Ludovicus habuit ampliam confirmationem pro se et dictis suis heredibus de
dicta tonnaria et magazenis a dicto domino rege Alfonso sub dicto onere sol-
vendi dictum par chitothecarum quotiens fuerint requisiti, ut patet in alio pri-
vilegio dicti domini regis dato Messane XVII° novembris XIe indictionis 1432.
Et mortuo dicto domino rege Alfonso predictus Ludovicus Saccanus habuit
pro se et suis heredibus de suo corpore etc. a quondam don Lop Ximen Durrea
tunc vicerege confirmationem dicte tonnarie turris et magazenorum cum in-
serto tenore dictorum privilegiorum cum reservatione constitutionum cet ca-
pitulorum domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis
etc. ut patet in ipsa viceregia confirmatione data Panhormi XV iulii VII in-
dictionis 1459 registrata in libro dicti anni f 383. Quo quidem Ludovico mor-
tuo absque filiis successit sibi in dicta tonnaria turri et magazenis Antonius Sac-
canus cius frater de quo non apparet fuisse de cis captam investituram. Ipsoque
Antonio defuncto successit sibi in tonnaria turri et magazenis Nicolaus Sac-
canus eius frater de quo non apparet uisse de eis captam investituram. Ipsoque
Antonio defuncto successit sibi in tonnaria turri magazenisque predictis An-
gelus Saccano eiusdem Antonii filius. Et orta lite inter cundem Angelum et
Petrum Saccanum cius avunculum seu patruum, devenerunt ad transactionem.
et accordium ut patet in actis Dominici de Leo de Panhormo die XXIII° sep-
tembris || VIII indictionis 1489. Qui tandem Angelus cepit de dicta tonnaria
turri et magazenis a quondam don Ferdinando de Acuna tunc vicerege inve-
stituram iuribus regie curie semper salvis die XV decembris indictionis predicte
registratam in libro anni 1489 fè 200. Que quidem tonnaria antiquitus redditus
erat oz. L, in presentiarum autem currente anno 1506 illa possidetur per dic-
tum Angelum Saccano et valet quolibet anno oz. cc.

208

4.0

LIBER DE SECRETIIS

Dictusque Angelus cepit a don Ugone Moncata vicerege investituram ob
mortem domini nostri regis Ferdinandi die III° septembris Ve indictionis 1516
notatam in libro cancellarie dicti anni f° 79 et iuravit reddere oz. centum contra
primam informationem. | oz. C ||

‘Quere prima facie a possidente titulum concessionis ipsius tonnarie per
retroprincipes facte quondam Joanni de Prothonotario donatori causa videndi
et recognoscendi quomodo fuit dicta tonnaria cum eius turri et magazenis
segregata a dicta regia secretia contra regni constitutiones ct capitula, cx quo
in cancellaria non invenitur aliquod privilegium nec scriptura de huiusmodi
tonnarie concessione. Exinde advertatur quod dictus quondam Joannes de
Prothonotario donator fecit candem donationem dicto quondam Petro Sac-
cano cum illa conditione quod ipse Petrus et sui heredes teneantur et debeant
assumere et recipere cognomen et arma nobilium de Prothonotario et tamen
predicta cognomen et arma nunquam ceperunt immo vocantur de Saccano
et propterea videatur si in hac contraventione regia curia habet aliquod ius
super dicta tonnaria ex quo mortuo predicto Joanne de Prothonotario sine
heredibus regia curia est heres maxime in feudalibus et potuit et potest dictam
tonnariam ad se revocare. Item etiam virtute dicti privilegii domini regis Al-
fonsi dati in anno 1421 confirmationis dicte tonnarie absque servitio militari
licet non poterat fieri in preiudicium successoris et contra formam privilegio-
rum dominorum regum Martini et Ferdinandi, tamen dominus rex Alfonsus
cum hac sciliscet conditione confirmavit dictam tonnariam quod teneatur sol-
vere quolibet anno solvere par unum chirothecarum regio fisco et nunquam
tale ius solverunt nec solvunt, ut in computis officii magistri secreti patet. Et
non obstat si ex ‘adverso allegaretur quod in huiusmodi annua solutione de-
bebat et debet possidens requiri ex quo per idem privilegium datum 1421 fuit
provisum quod solveret quolibet anno regio fisco dictum par chirothecarum.
Ideo provideatur in premissis pro interesse curie. Et similiter advertatur quod
mortuo dicto Aloisio Saccano successit in dicta tonnaria Anconius eius frater,
ipseque Antonius non cepit investituram ut tenebatur virtute constitutionum
regni ut patet in actis regie cancellarie. |

Tonnaria vocata di li Silipi seu di Captasi sita in territorio dicte terre Mi-
lacii fuit per dominum regem Joannem concessa quondam Aloisio de Saccano
et suis heredibus et ‘successoribus in perpetuum ut patet in privilegio dicti do-
mini regis dato Barchinone XXXI ianuarii VII indictionis 1460 de quo ema-
navit exequutoria a quondam Joanne de Montayo tunc vicerege data Panhormi
VINI aprilis VII indictionis predicte per quem fuit provisum quod dictus
Ludovicus et sui heredes tencantur regie curie ad unum par calcarium. pro dicta
tonnaria, ut patet in quadam post datam dicti viceregis notatam in pede dicte
viceregie exequutorie datam Cathanie XVI decembris VIIII indictionis regi-
stratam in libro anni 1459 sub titulo rationum f? 191. Quo quidem Ludovico

209

II ACTA ITALICA: I4.

f 217

f 2177

In perpetuum

. f 218

f 218v

LUCA DE BARBERIIS

mortuo successit sibi in dicta tonnaria Antonius de Saccano eius filius qui non
cepit investituram de ca ut patet in actis regie cancellarie. Quo Antonio hac
luce functo successit sibi in dicta tonnaria Angelus de Saccano eius filius qui
cepit investituram a quondam don Gaspare de Spes tunc in regno vicerege
de dicta tonnaria di li Silipi aut di Captafi die XVII ianuarii V® indictionis 1486
registratam in libro predicti anni f 376. Que quidem tonnaria antiquitus red-
ditus erat oz. ... et nunc illa possidetur per dictum Angelum et reddit anno
quolibet liquide oz. L ||

Feudum sive thonus maris dicte terre Milacii!2 de preeminentiis membris
et iuribus dicte secretie antiquitus possidebatur per quondam Joannem de Pro-
thonotario ex concessione retroprincipum facta predecessoribus suis, ct ex post
dictum feudum sive tonus possessus per quondam Gerardum de Jordano alias
de Aldoyno filium et heredem quondam Jacobi de Aldoino una cum tribus
aliis feudis videlicet di Mazarra, Longarino et Venetico, cui quidem Jacobo
per dominum regem Martinum fuerunt concessa omnia dicta quatuor feuda
pro se et eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus. Quo Jacobo
mortuo successit dictus Gerardus, ipsoque Gerardo sine filiis de suo corpore
defuncto, predicta quatuor feuda fuerunt de iure devoluta ad regiam curiam,
tamen dictus Gerardus ad hec non advertendo veniens ad mortem suos fecit
heredes virtute eius testamenti videlicet quondam Petrum Porcum de duobus
feudis Longarini et Venetico, et Corradum Spatafora in reliquis duobus feudis
Maczarre et iure thoni Melacii: qui tandem venientes ad dominum regem
Alfonsum pro obtinendis et habendis confirmationibus dictorum quatuor feu-
dorum, discusso demum negocio in sacro regio consilio coram dicto domino
rege, compertum fuit predicta omnia feuda aut saltem tria ex eis videlicet Mac-
zarra, Longarini et ius thoni Melacii immediate post obitum dicti Gerardi ad
regiam curiam fuisse devoluta rationibus infrascriptis, videlicet dictum feu-
dum Maczarra ex co et alias quia dictus Gerardus decessit absque herede de
suo corpore legitime descendente, cum feudum ipsum dicto Gerardo et suis
antecessoribus non in larga set in stricta forma pro se videlicet et suis heredibus
de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum concessum fuisset; dic-
tum. vero ius thoni sive amanfaragii ex eo et alias quod confirmatio per dictos
dominos reges utrumque Martinum patrem et filium de eodem predicto quon-
dam Jacobo de Aldoino dicti Gerardi patri facta non nisi ad heredes tantum
dicti quondam Jacobi cuius ultimus heres fuit dictus Gerardus se extendebat.
Ft sic dictum feudum || ius thoni ad predictam regiam curiam fuit in totum
devolutum, nec obstare poterat ad hoc conditio et onus seu legatum per quon-
dam Oliverum de Prothonotario in eius ultima codicillari dispositione de eodem
feudo facta predicto quondam Jacobo de Aldoino patri dicti Gerardi cidem

121. Cfr. CVD 67 e 70.

2I0

3.5

4.0

.IO

LIBER DE SECRETIIS

Jacobo et suis imposito de responsione medietatis fructuum dicti feudi thoni
monasterio Ascensionis Messane per dictum Oliverum fundato. Aliud vero
feudum di Longarino ex eo et alias quod dictus Gerardus ut dictum est de-
cessit de suo corpore lezitime descendente nullo herede relicto, cum feudum
ipsum quondam Constantie matri sue et alias in dicto feudo predecessoribus
non larga set stricta forma videlicet pro se et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus concessum fuisset. Quartum vero feudum dictum Ve-
neticum quod quondam Aldoinus de Aldoinis et aliis antecessoribus dicti Ge-
raldi pro se et suis heredibus in perpetuum concessum extitit, ostensum fuit
venire confirmandum: quod tandem hac ratione confirmatum fuit, virtute
cuius revolutionis ipsorum feudorum ad dictam regiam curiam et alias ob eius-
dem curie necessitates tunc occurrentes, predictus dominus rex Alfonsus ven-
didit eidem predicto quondam Petro Porco tanquam plus offerenti duo ex
dictis feudis pro et dictis suis heredibus et successoribus in perpetuum videlicet
totum integrum feudum Longarini positum in valle Nothi in territorio Sy-
racusarum et predictum ius thoni seu amanfaragii Melacii pro pretio oz. cccc
in pecunia numerata libera siquidem et expedita a quibusvis oneribus condi-
tionibus et legatis per dictos antecessores dictorum feudorum concessionarios
qui pro tempore fuerunt pro quibuscumque temporibus factis et impositis
super cisdem feudis et inter cetera quo ad fedum thoni propter relictum quon-
dam Oliverium in sua codicillari et ultima sua voluntate facta cidem mona-
sterio Ascensionis nec non et non obstante alio legato seu donatione super dicto
feudo Longarini facto monasterio Sancti Nicolai de Arenis diocesis Cathanie
de certa || annua responsione, cum huiusmodi onera legata et conditiones ex-
tincta fuerunt cum retentione debiti et consueti servitii militaris ana videlicet
pro quolibet equo armato iuxta annuos redditus cum conditione tamen vide-
licet constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum
super demanialibus editis semper salvis, cedens dictus dominus rex venditor
cifre emptori et suis in perpetuum omnia iura omnesque actiones sibi et. eius
curie pertinentia et pertinentes circa dictam devolutionem ad curiam ipsorum
feudorum etc., renuntians etiam iuribus deceptionis ultra dimidiam iusti pretii
et quod teneatur dictus dominus rex de evictione etc. Et casu quo aliquo tem-
pore eidem emptori et suis fuerit mota et actentata questio dictorum feudorum,
quod regius fiscus teneatur causam prosequi et si fiscus succumberet dictus do-
minus rex Alfonsus aut sui successores teneantur dare equivalens excambium
in bonis feudalibus et in defectu talis cambii teneatur ad restitutionem dicta-
rum oz. CCCC una cum expensis in prosecutione iustitie factis ut patet in con-
tractu ipsius venditionis dictorum feudorum facto manu Arnaldi de Felloneda
regii secretarii in civitate Tiburis X° iunii X indictionis 1447, de quo quidem
regio contractu predictus Petrus Porcu pro se et suis heredibus et successoribus
in perpetuum habuit a quondam don Lop Ximen Durrea vicerege confirma-
tionem datam Panhormi XI° septembris XI indictionis 1457. Exinde vero per

ZII

f 219

f 2 9v

f 220v

LUCA DE BARBERIIS

eundem dominum regem Alfonsum fuit gratiose relaxatum eidem Petro Porco
et suis dictum militare servitium et reductum ad unum par chirothecarum

corei seu eorum valorem quod dictus Petrus Porcus et sui heredes teneantur

solvere regie curie quolibet anno, videlicet in ultimo mensis augusti cuiuslibet

anni ut patet in privilegio dicti domini regis dato Neapoli VIII° octobris II°

indictionis 1454 de quo emanavit exequutoria data Panhormi XX° novembris
III indictionis registrata in dicto libro fè 60. Postmodum vero fuit eidem Petro
Porco et suis heredibus et successoribus in perpetuum concessa confirmatio
dictorum feudorum per quondam don Lop Ximenem Durrea tunc viceregem
in regno, constitutionibus ct capitulis dicti domini || regis Jacobi et aliorum re-
troregum semper salvis ut patet in ipsa viceregia confirmatione data Panhormi
XXIIII® aprilis VII indictionis 1459 registrata in libro 1458 et 1459 ft 564. Qui
quidem Petrus Porcus veniens ad mortem suum condidit testamentum per
quod reliquit dicta feuda Longarini et toni Melacii Petro de Porco eius nepoti
ut patet in testamento predicto acto manu notarii Leonardi Camarda olim die
etc. et sub dicta dispositione decessit, virtute cuius testamenti dictus Petrus de
Porco cepit investituram a quondam don Lop Ximen Durrea vicerege de dictis
feudis Longarini et thoni die VII° martii IMI indictionis 1470 registratam in
dicto libro f° 214. Quo prefato Petro mortuo successit sibi in dictis feudis Lon-
garini et thoni maris Melacii Bartholomeus Porcus filius dicti Petri pro quo
Bartholomeo existente in minori etate domina Mannuchia mulier, uxor dicti
quondam Petri et mater ac balia et tutrix dicti Bartholomei cepit investituram
dictorum feudorum a dicto quondam don Lop Ximenem vicerege de eisdem
feudis Longarini et thoni Melacii pro se suisque heredibus et successoribus in
perpetuum sub servitio militari, ana videlicet oz. xx pro quolibet equo armato
secundum. annuos redditus et proventus iuxta consuetudinem regni secundum
videlicet privilegium prime venditionis et concessionis dictorum feudorum
facte predicto quondam Petro de Porco seniori primo acquisitori actum per
dictum Arnaldum Felloneda secretarium dicto die XI° iunii Xe indictionis
1447. Et in ista forma habuit dictam confirmationem ut patet in investitura
predicta data Panhormi primo decembris VII indictionis 1473 registrata in
libro 1474 f° 313. Et sic advertatur quod tenetur ad servitium militare iuxta
regni consuetudines, quod feudum ius thoni Melacii antiquitus redditus erat
OZ. XVI, in presentiarum vero currente anno 1506 illud possidetur per eundem
Bartholomeum de Porco et reddit anno quolibet ultra oz. LXV. ||

Prima facie quere titulum a possidente antique concessionis dicti feudi iuris
thoni maris Melacii causa videndi et recognoscendi quomodo fuit illud quod

est nobile membrum feudale de iuribus dicte regie secretie ab ca segregatum

ct dismembratum contra formam constitutionum et pragmaticarum regni,
nam perquisita regia cancellaria non invenitur idem titulus ipsius concessionis
et dismembrationis dicti feudi in persona illorum de Prothonotario nec illo-
rum de Aldoino, alias provideatur. Et ex post advertatur quod dicta feuda Lon-

212

LIBER DE SECRETIIS

garini et thoni Milacii non poterant per dictum dominum regem Alfonsum
vendi nec alienari in preiudicium dicti domini nostri regis Ferdinandi eius fe-
licissimi successoris aliorumque in domo Aragonum succedentium, maxime
pro tam minimo pretio oz. cccc nulla urgente cius curie necessitate. Adver-
tatur etiam quod dictus quondam Petrus Porco nec sui heredes nunquam sol-
verunt annuatim dictum ius paris chirothecarum ut prius tenebantur, et ideo
provideatur pro utilitate regie curie et exigatur dictum ius usque ad diem re-
cuperationis integri serviti militaris. |

Federicus Spatafora de Messana habuit a quondam vicerege qui tunc erat
licentiam faciendi et calandi thonum anno quolibet intra territorium feudorum
vocatorum di lu Pichulu et Venetico situm in plano Melacii in loco ei beneviso
ad regium beneplacitum ut patet in privilegio viceregio dato Panhormi XXIII
iulii III° indictionis 1470.

Advertatur quod domino rege Joanne mortuo eius beneplacitum fuit et
est extinctum. Ideo provideatur quod dictus Fridericus abstineat se ab eius
possessione thoni vel tonnarie illaque restituatur dicte regie secretie. ||

Quondam Joannes Cachola de Messana habuit a quondam vicerege qui tunc
erat ad regium tamen beneplacitum licentiam et facultatem faciendi et calandi
quolibet anno tonnariam in mari seu loco terre Melacii in contrata appellata
Pixuni et Caldara, incipiendo videlicet a mari vocato Gulfusalso usque ad flu-
men di petri vocati Ruczulino descendens ex territorio terre Castri regalis cum
privilegio viceregio dato Panhormi die XX iunii III indictionis 1471 regi-
strato in libro 1470 f° 76 nec non et ultimo loco habuit dictus quondam Joannes
a quondam don Gaspare de Spes vicerege provisionem et licentiam construi
facere quandam turrim cum mergulis pro usu tonnarie cum hoc quod tencatur
regere quendam hominem pro guardia dicte turris ut patet in viceregia pro-
visione data Messane II° aprilis IMI® indictionis 1481. Et mortuo dicto Joanne
Cachola dicta tonnaria possidetur per Joannellum eius nepotem et reddit an-
nuatim liquide OZ. XX

Advertatur quod mortuo dicto domino rege Joanne predictum benepla-
citum fuit et est extinctum et abolitum. Ideo provideatur quod heres dicti
quondam Joannis abstineat se a possessione et exercio dicte tonnarie, illaque
restituatur dicte regie sccretie. ||

Tonnaria sita et posita in maritima capitis dicte terre Milacii fuit per do-
minum regem Martinum concessa quondam Nicolao de Amico de dicta terra
et suis heredibus et successoribus de suo corpore legitime descendentibus quam
facere debebant ed debeant corum sumptibus et expensis sub onere census
barrilium decem toninarum de barrilibus terre Mantee sale et fustis prepara-
torum regie curie solvendorum anno quolibet tempore piscationis ut patet

f 22I

Ad beneplacitum

f 221v

Ad beneplacitum

t 293

In perpetuum

f 222v

f 223

LUCA DE BARBERIIS

in privilegio dicti domini regis Martini dato Cathanie Il° augusti XV indic-
tionis 1397. Qui quidem Nicolaus de Amico donec vixerit tonnariam ipsam
armavit et fecit. Quo Nicolao mortuo successit sibi in dicta tonnaria capitis
Milacii Joannes de Amico eius filius, qui Joannes pro se et suis heredibus de
suo corpore legitime descendentibus habuit a quondam Simone archiepiscopo
panhormitano tunc in regno presidente confirmationem dicte tonnarie capi-
tulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis altis-
que iuribus regie curie semper salvis ut patet in privilegio dicti presidentis dato
Panhormi die XX ianuarii II° indictionis 1453 registrato in dicto libro f0 735.

Quo Joanne de Amico mortuo successit sibi in dicta tonnaria Nicolaus de Amico.

eius filius, qui Nicolaus habuit a vicerege qui tunc erat confirmationem dicte
tonnarie eo modo et forma prout illam tenebat dictus quondam Joannes cius
pater ut patet in viceregia provisione data Panhormi die XXV° aprilis II° in-
dictionis 1469. Et mortuo dicto Nicolao sine heredibus dicta tonnarella devo-
luta fuit ad regiam curiam. Exinde vero per catholicum dominum nostrum
regem Ferdinandum fuit dicta tonnaria concessa Petro Dunya regio venatori
ad eius vitam vigore privilegii dati in villa de Ocagna XXVIII novembris II°
indictionis 1498, de quo viceregia emanavit exequutoria data Drepani XXII°
octobris III° indictionis 1499. Exinde mortuo dicto Petro prefata tonnarella
restituta et devoluta fuit ad eandem regiam curiam et mandatum per vice-
regem magistro secreto regni quod de ca caperet possessionem pro dicta regia
curia, et ita fecit virtute viceregie provisionis date Panhormi ultimo || maii
VII® indictionis 1504. Et stante dicta regia secretia in possessione dicte tonnarie
predictus dominus noster rex concessit illam Joanni Jacobo de Ansalone eo
modo et forma prout illam tenebant heredes dicti quondam Joannis de Amico,
dandi regie curie barrilia quinque toninarum piscando et faciendo sanguinem,
et non faciendo sanguinem non tencatur, ut patet in quadam carta secreta sue
catholice maiestatis data Metine del Campo XXXI augusti 1504 de qua vi-
ceregia emanavit exequutoria data Panhormi XII° aprilis VII indictionis 1505
registrata in libro sub titulo rationum dicti anni 1504 £° 216. Que tonnaria an-
tiquitus redditus erat oz. x et nunc illa reddit quolibet anno oz. XV ||

Notandum. est quod predicta catholica maiestas domini nostri regis non
fuit informata de veritate nec quomodo dicta tonnaria prima facie fuit per
dictum dominum regem Martinum concessa Nicolao de Amico et suis here-
dibus de suo corpore legitime descendentibus sub onere census barrilium de-
cem tonnene de barrilibus terre Mantee regie curie quolibet anno solvende:

et mortuo Nicolao successit Jacobus de Amico et de codem Joanne venit usque

ad Nicolaum de Amico filium Joannis. Et eo mortuo sine filiis extincta fuit
eorum genelogia tonnariaque ipsa devoluta et restituta fuit dicte regie secretie
et exinde etiam non informato domino nostro rege qualiter dicta tonnaria erat
de membris sue regie secretie et ad eandem secretiam reducta, illam concessit
ad vitam dicto Petro Donya, quo mortuo iam iterum devoluta et restituta fuit

214

LIBER DE SECRETIIS

dicte regie secretie ut patet in computo magistri secreti officio presentato. Ergo
quomodo dictus Joannes Jacobus de Ansalone potest habere et tenere tonna-
riam predictam? cum sit quod illa semper fuit et erat ac est de iuribus regii
patrimonii que nec poterat nec potest alienari. Et plus predicto quondam Ni-
colao de Amico et suis fuit illa concessa per dominum regem Martinum cum
dicto onere census barriliorum decem tonnene quolibet anno solvendorum
regie curie ipseque Joannes Jacobus habuit illam eo modo et forma prout illi
de Amico. Quomodo ergo in cxequutoria dicte regie secretie literarum fuit
mandatum et provisum solvi dicte regie curie barrilia quinque tonnene? Et
sic duplici ratione regia curia fuit et est decepta ct fraudata, tanto magis quod
predicta catholica maiestas per dictam eius cartam remisit huiusmodi conces-
sionem domino proregi et non penitus concessit sibi predictam tonnariam.
Ideo provideatur quod tonnaria ipsa restituatur dicte regie secretie pro aug-

‘mento et conservatione regii patrimoni. ||

Quondam Thomasius Crisaphi legum doctor de Messana habuit a quondam
vicerege qui tunc erat licentiam et facultatem faciendi et calandi tonnariam
sive thonum aut palamidarium in mari sui feudi di lu Abiglaturi seu in mari
feudi Furnari iuribus curie et alterius semper salvis ad regium beneplacitum
ut patet in viceregio privilegio dato Panhormi XXI iulii III° indictionis 1470.

Nota quod mortuo domino rege Joanne et predicto suo vicerege dictum
beneplacitum fuit et est extinctum. Ideo provideatur quod dictus Thomasius
vel eius heredes abstincant se a possessione et exercicio dicte tonnarie immo
illa cum dicto mari restituatur dicte regie secretie!??, |

Cabella baiulationis terre Melacii una cum alia baglia terre Castri Regalis
antiquitus ut asseritur possidebatur per quondam Joanne de Prothonotario ex
concessione sibi vel suis predecessoribus per retroreges facta, de qua nulla ap-
paret scriptura nec privilegium, immo asseruit privilegia amisisse propter ve-
tutatem aut alias et nullis sibi filiis nec heredibus supervenientibus de illis do-
nationem irrevocabiliter ipse Joannes de Prothonotario fecit quondam Be-
nedicto de Romano eius ut dixit nepoti et suis heredibus et successoribus in
perpetuum in feudum sub militari servitio, cedens cidem Benedicto Romano
omnia iura que et quas habebat et habere poterat in eisdem cabellis, cum hac
sciliscet at val quod dictus Benedictus et sui heredes et successores tencan-
tur assumere et recipere cognomen et arma nobilium de Prothonotario ut
patet in contractu ipsius donationis acto manu notarii Joannis de Guirrerio
XXVII februarii VII indictionis 1410. Qui Benedictus obtinuit a domino rege

122. Contra, CVD 82, 83, 86; cfr. CVD citarono più alcun diritto di pesca; si data
362 con narrazione brevissima dalla quale si però 1491 la concessione a Giacomo Russo
deduce che effettivamente i Crisafi non eser- <legum doctor >: vedi infra pagina 288.

215

f 223v

Ad beneplacitum

f 224

In perpetuum

f 224V

f 225

LUCA DE BARBERIS —

Alfonso literam favorabilem datam Barchinone XX septembris 1416 quod
constito proregi qui tunc erat de dicta donatione dum tamen aliùs re vel spe
non habeat ius in dictis bonis donatis ut supra utique habeat per eundem pro-
regem confirmationem huiusmodi donationis ipsarum cabellarum si et prout
easdem dictus quondam Joannes de Prothonotario possidebat. Cumque pre-
dictus Benedictus de Romano asserens verbo tantum et non ex probationibus
esse consanguincum dicti donatoris et descendere ex parte matris legitime et
naturaliter a cognomine et consanguinitate domus de Prothonotario, videlicet
a Benedicto de Prothonotario fratre quondam Nicolai de Prothonotario avi
paterni dicti Joannis donatoris dictusque Joannes donator ciusque pater et avus
predictus dictum ius baiulationis terre Melacii tamen unus post alterum te-
nuerunt et possiderunt, obtinuit ab episcopo ylardensi et Antonio de Cardona
tunc in regno viceregibus confirmationem dicte cabelle baiulationis Milacii
cum iuribus suis pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus
sub debito et consueto militari servitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo
armato iuxta annuos redditus, in quo quidem viceregio privilegio ipse Bene-
dictus || de Romano pro obtinenda confirmatione dicte baiulationis renuntiavit
regie curie omne ius si forte competens vigore primi instrumenti ac regie pro-
visionis iam dicte in iure baiulationis dicte terre Castri Regalis tanquam de
membris regiarum. secretiarum petere et habere non possit set tantum dictum
ius baiulationis Melacii ipse Benedictus et sui heredes ut prefertur habeant et
consequantur sub dicto militari servitio cum hac etiam conditione et pacto quod
quotiens et quandocumque domino regni vel in hoc alteri potestatem habenti
placuerit dato prius et assignato eidem Benedicto vel suis heredibus predictis
equivalenti excambio iuxta et secundum provisionem factam in consilio ge-
nerali syracusano, liceat predicta iura ad regium fiscum applicare dicta vice-
regia confirmatione non obstante, constitutionibus tamen et capitulis domini
regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis semper salvis,
ut patet in huiusmodi confirmatione et acceptatione dictorum olim viceregum
data Cathanie II° martii XII° indictionis 1418 registrata in libro predicto
f° 218. Et mortuo predicto Benedicto Romano successit sibi in dicta cabella
baiulie Melacii Thomasius Romanus filius legitimus et naturalis dicti quon-
dam Benedicti, qui Thomasius habuit exinde a domino rege Alfonso confir-
mationem de dicta baiulia Melacii pro se et eius legitimis heredibus in per-
petuum sub dicto consueto militari servitio iuribus tamen regiis et cuiuslibet
alterius semper salvis et quod dictus Thomasius possit libere et impune creare
et statuere in dicta baiulia anno quolibet seu ad certum tempus quendam virum
actum probum et sufficientem qui tanquam iudex decidere et determinare
debeat quascumque causas dubia et controversias super dictis iuribus cabelle
baiulie supervenientes et supervenientia si tantum et prout dictum iudicem,
hactenus ordinare et creare consueverit || et non aliter, quemadmodum. con-
tinetur in dicta regia confirmatione data Neapoli XX maii VI? indictionis 1443,

216

40.

LIBER DE SECRETIIS

quod quidem regium privilegium presentavit inde ad annos X videlicet in anno
1453 et tamen habuit a quondam Simone archiepiscopo panhormitano tunc
in regno presidente confirmationem dicte baiulie et dicti ultimi privilegi pre-
dicti domini regis Alfonsi non obstante quod fuic elapsus annus ut patet in eius
confirmatione data Panhormi XX° novembris II° indictionis 1453 registrata
in libro dicti anni investiturarum f° 152. Et facta per eundem archiepiscopum
confirmatione dicti ultimi privilegi dicti domini regis Alfonsi non obstante
quod fuit elapsus annus, habuit iterum aliam confirmationem a dicto presidente
de dicta baiulia cum inserto tenore omnium privilegiorum et contractus dicte
prime donationis cum reservatione iurium regie curie et capitulorum domini
regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editorum datam Pa-
nhormi XXIII ianuarii Il° indictionis 1453 registratam in dicto libro f 641.
Et mortuo predicto Thomasio Romano successit sibi in dicta baiulia Joannes
Benedictus Romanus eius filius qui habuit a quondam don Lop Ximen Durrea
olim vicerege confirmationem et investituram predicte cabelle pro et heredibus
suis de suo corpore legitime descendentibus sub dicto militari servitio consueto,
iuribus tamen regie curie ac constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi
et aliorum retroregum semper salvis ut continetur in ipsa confirmatione data
Panhormi XXVI° iunii VII indictionis 1459 registrata in libro dicti anni 1458
et 1459 f? 280. Quo quidem Joanne Benedicto ab hac luce subtracto successit
sibi in dicta cabella baiulie cum beneficio inventarii ut dixit Thomasius Ro-
manus éiusdem Benedicti filius primogenitus qui cepit investituram de dicta
baiulatione una cum terragiis Leocate iuxta formam dictorum privilegiorum
a domino Joanne de Lanuza regni huius Sicilie in presentiarum vicerege die
XXIII aprilis XV indictionis 1497 registrato in libro 1496 f° 492. Que quidem
cabella || baiulationis Melacii antiquitus redditus erat oz. xx nunc autem illa
possidetur per cundem Thomasium et valet redditus anno quolibet oz. Lxxv ||

Quere prima facie a possidente titulum antique concessionis dicce cabelle
baiulationis Melacii quod non invenitur in cancellaria ut sciatur quomodo fuit
illa in dicta concessione in personam illorum de Prothonotario segregata et
dismembrata a dicta regia secretia Melacit contra formam constitutionum ca-
pitulorum et pragmaticarum regni et provideatur pro interesse regie curie.
Et notandum est quod dicta cabella baiulationis fuit primo loco concessa illis
de Prothonotario corumque heredibus et successoribus legitime descendentibus,
que tandem venit usque ad cundem Joannem de Prothonotario qui videns
nullos habere heredes fecit de ca donationem predicto Benedicto Romano et
suis in perpetuum heredibus, que donatio non poterat fieri in preiudicium re-
giarum nam mortuo dicto Joanne de Prothonotario sine heredibus dicta ca-
bella devoluta erat regie curie ob extinctam ipsorum de Prothonotario gene-
logiam, ergo talis donatio fuit et est ipso iure nulla. Et non obstat quod dictus
dominus rex Alfonsus cum illa cius regia carta seu provisione directa dicto
viceregi qui constito de donatione iam dicta confirmet cidem Benedicto et

217

f 225v

f 226

f 226v

f 227

LUCA DE BARBERIIS

suis cabellam eandem: nam dictus dominus rex Alfonsus non poterat ita man-
dare in preiudicium catholici domini nostri eius felicissimi successoris nec alio-
rum dominorum regum domus Aragonum cum in hoc adversantur consti-
tutiones et capitula maxime capitulum ultimo loco factum in capitulo sive
consilio siracusano, nec etiam. obstat quod dictus quondam Benedictus Ro-
manus donatarius descendat ex parte matris a cognomine et consanguinitate
domus de Prothonotario, cx quo non constitit curie quod veniat ex certa linea
illius de Prothonotario primi acquisitoris nisi tantum ex ore et dicto suo fa-
bulose. Et quod hoc sit verum, ad quid fuit facta predicta donatio irrevoca-
biliter inter vivos eidem Benedicto et suis de dicta cabella si in ca de iure || po-
terat succedere? Et ad quid etiam fuit dicta donatio facta cum illa conditione
assumendi et recipiendi cognomen et arma dictorum de Prothonotario? Qui
cognomen et arma nunquam ceperunt immo vocantur ad invicem de Ro-
mano et in hoc advertatur si in ista tamen conventione regia curia habet ali-
quod ius in dicta cabella. Et nibilominus ad maiorem clarificationem veritatis
dico quod si dictus Benedictus Romanus donatarius et sui heredes potuissent
in dicta cabella succedere tanquam descendentes ex recta linea dicti Joannis
de Prothonotario donatoris seu illius primi acquisitoris, iam non petivissent
confirmationem donationis predicte prout petiverunt de herede in heredem
usque in istum ultimum Thomasium nunc possidentem set investituram recte
successionis. Et ideo clare videtur quod regia curia potest ad se cabellam pre-
dictam revocare. Item advertatur quod alias fuit habita informatio a vicese-
creto dicte terre qui tunc erat qui prefatus quondam Thomasius de Romano
seu cius heredes pro concessione dicte cabelle baiulationis Melacii possedit et
iste possidet subscriptas alias cabellas

videlicet

Cabellam dohane

Cabellam ancoragii

Cabellam falangagii I

Cabellam accusationis introituum animalium et partem tricesime que di-
viduntur iudicibus

. Et affidamentum animalium in plano Melacii.

Propter quod regia curia fuit et est mirum in modum lesa decepta et dam-
nificata nam illi de Prothonotario tenebant et possidebant cabellam || baiu-
lationis et non omnes predictas cabellas que sunt separate de una in unam et
non omnes unum corpus ut patet per informationes antiquas. Et quod hoc
sit verum, iam. alias fuit notificatum procuratori fiscali quod prosequi et ex-
periri deberet ius competens regie curie super cisdem membris seu cabellis
ut patet de dicta notificatione in libro computi magistri secreti anni XV in-
dictionis f 59. Et tamen fiscus nunquam hoc negocium prosecutus fuit immo
omnes predicte cabelle possidentur per dictum de Romano in tam grande pre-

218

4.0

LIBER DB SECRETTIS

iudicium et derogationem iurium et dirictuum regii patrimonii super quibus
tandem est videndum si dicte cabelle et membra essent de iure cabelle baiulie
nec curia in hoc damnificetur, nam si omnes predicte septem cabelle essent
separate prout erant redderent anno quolibet ultra OZ. CL. ||

Territorium quod in presentiarum est feudum vocatum la Vigna di lu Re!®
situm et positum in territorio plane Melacii de membris et iuribus dicte regie
secretie antiquitus possidebatur per quondam Joannem de Prothonotario fi-
lium Oliverii de Prothonotario ex concessione facta quondam Nicolao de Pro-
thonotario ciusdem Joannis avo paterno et suis heredibus in perpetuum per
dominum regem Petrum secundum de procuratione ac iurium et reddituum
perceptione dicte vinee curie regie que erat de regio demanio sub servitio di-
midii militis quandiu vixerit et subsequenter heredes sui teneantur ad quar-
tam partem unius militis cum clausula «non obstante quod dicta vinea curie
sit de regio demanio » ut patet in privilegio dicti domini regis Petri secundi
dato Messane III° ianuarii III° indictionis. Exinde dictus Joannes de Prothono-
tario nullis filiis nec heredibus de suo corpore sibi supervenientibus fecit de
dicto territorio curie donationem quondam Nicolao de Balsamo de Messana
et suis heredibus et successoribus in perpetuum sub dicto militari servitio, de
quo quidem Nicolao donatario predictus Joannes donator habuit et recepit
in partem premii huiusmodi donationis oz. L in pecunia ut patet in contractu
ipsius donationis acto manu notarii Joannis de Marraffa die XIII° novembris
VINI indictionis 1425. Quapropter dictus Nicolaus habens recursum ad vice-
reges episcopum ylardensem et Antonium de Cardona pro obtinendis con-
firmationibus dicte donationis predicti vicereges prima facie denegarunt dicto
Nicolao donatario eandem confirmationem concedere ex eo quod clare et
manifeste per dictum privilegium domini regis Petri prime concessionis ipsius
territorii facte predicto quondam Nicolao de Prothonotario colligebatur quod
dicta vinea cum pertinentiis suis fuit et erat de regio demanio et ipsius procu-
ratio et iurium perceptio sub dicto || militari servitio fuit dicto quondam Ni-
colao de Prothonotario et suis heredibus in perpetuum concessa, et tamen pre-
fatus Joannes ut in dicta donatione continetur alienavit in predictum Nico-
laum de Balsamo vineam predictam tanquam bonum burgensaticum et pro-
prium ipsius Joannis sub alia forma et expressione verborum quam continetur
in concessione facta predicto quondam Nicolao de Prothonotario. Que qui-
dem vinea modo ut predicitur alienata, de iure fuit et erat regie curie devoluta
et acquisita donatione iam dicta per dictum Joannem facta extante sine viribus
et effectu. Nihilominus postea predicti vicereges in tam grave preiudicium
regii patrimonii ad premissa iura minime advertendo concesserunt eidem Ni-
colao de Balsamo et suis heredibus in perpetuum procurationem iurium et

123. Cfr. CVD 195.

219

f 22777

In perpetuum

f 228

f 228v

f 229

LUCA DE BARBERIS

reddituum perceptionem predicti territorii seu vinee di lu Re cum eius iuribus
et pertinentiis universis sub dicto militari servitio quarte partis unius equi ar-
mati, remanentibus tamen constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et
aliorum retroregum semper salvis ut patet in provisione dictorum viceregum
data Cathanie XI° februarii 1416 registrata in libro dicti anni f 196. Et mortuo

prefato Nicolao de Balsamo successit sibi in dicto territorio sive feudo Tu-

chius de Balsamo ciusdem Nicolai filius legitimus et naturalis qui habuit con-
firmationem et investituram de ipso territorio a comite Joanne tunc vicerege
habitis pro salvis dictis constitutionibus regis Jacobi et aliorum retroregum
aliisque iuribus regie curice ut patet in provisione dicti comitis data Panhormi
XX° maii X indictionis 1432. Et extante dicto Tuchio in possessione dicti
territorii quondam Adam de Asmundo legum doctor vicerex in civitate Mes-
sane tunc ordinatus pro certis arduis negociis tentavit cum procuratore regii
fisci Tuchium ipsum in dicta ipsius territorii possessione molestare, quapropter
dominus rex Alfonsus non obstante quovis dubio per dictum Adam viceregem
et procuratorem fisci facto confirmavit || eidem Tuchio de Balsamo et suis
heredibus et successoribus in perpetuum concessiones dictarum terrarum sub
dicto militari servitio ut patet in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato in
civitate Capue XIII° martii III° indictionis 1440. Exinde prefatus Tuchius ha-
buit a quondam Simone archiepiscopo panhormitano confirmationem et in-
vestituram pro se ct suis heredibus in perpetuum sub dicto militari servitio
quarte partis unius equi armati de huiusmodi procuratione et fructuum percep-
tione dictarum terrarum iuribus curie ac constitutionibus prefati regis Jacobi
et aliorum retroregum semper salvis quemadmodum continetur in huiusmodi
confirmatione data Panhormi X° octobris Il’ indictionis 1453 registrata in
libro investiturarum dicti anni ff 291. Et mortuo predicto Tuchio successit
in dicto territorio Nicolaus de Balsamo legum doctor de quo non apparet fuisse
captam investituram ob mortem dicti Tuchii set tantum cepit investituram dicti
territori ob mortem domini regis Joannis a quondam don Gaspare de Spes

vicerege pro se et suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus iure

francorum sub dicto militari servitio registratam in libro anni XIII indictionis
1479 f° 176. Quo quidem Nicolao Balsamo legum doctore ab hac luce defuncto
successit sibi in dictis iuribus et proventibus ipsius territori Angelus de Bal-
samo eius filius de quo non apparet in repertorio regie cancellarie fuisse cap-
tam investituram aliquam de dicto territorio quod antiquitus reddere solebat
OZ. VII, in presentiarum illud possidetur per dictum Angelum et reddit quo-
libet anno ultra oz. xx. || %

Notandum est prima facie quod concessio dicti feudi de membris dicte
regie secretie facte per cundem dominum. regem Petrum secundum cidem
Nicolao de Prothonotario et suis non poterat fieri obstantibus constitutionibus
ct capitulis primitus super demaniis non alienandis factis tam per dominum.
regem Jacobum quam successive per alios reges antecessores dicti domini regis

220

dà

LIBER DE SECRETIIS

Petri a qua quidem secretia non poterat segregari nec dismembrari!%, Item
iam clare videtur quod dictus dominus rex Petrus secundus concessit dictani
procurationem cum redditibus dicte vince di la curti cum suis terris etc. pre-
dicto Nicolao de Prothonotario et heredibus suis que vinea sive terre venerunt
usque ad ultimum Joannem de Prothonotario donatore qui nullis sibi filiis nec
heredibus supervenientibus fecit dictam donationem dictarum terrarum pre-
dicto Nicolao de Balsamo et suis in perpetuum heredibus. Quomodo poterat
talis donatio fieri per cundem Joannem predicto Nicolao in preiudicium do-
minorum regum domus Aragonum et contra formam pragmaticarum regni?
Cum sit dicto Joanne de Prothonotario ab hac vita functo sine filiis et here-
dibus ut supra territorium predictum debebat restitui predicte regie secretie
tanquam in illus ius et causam habenti, tam videlicet quod virtute dictorum
capitulorum de non alienandis demaniis prima concessio erat nulla et invalida
quam propter extinctam genelogiam illorum de Prothonotario et tanto magis
(quod fortius est) in dicta donatione fuit consecuta pecunia videlicet oz. L in
premium illius, immo quasi pretium dicte vinee que tunc temporis valebat
oz. vi annuales tantum: propter quod advertatur quod tale feudum mem-
brum regii patrimonii non poterat vendi per eundem Joannem, et quod hoc
sit verum, per dictos vicereges episcopum ylardensem et Antonium Cardona
fuit iam denegata predicta confirmatio ipsius donationis asserentes quod nullo
pacto poterat dicta asserta donatio fieri cum per verba privilegii dicti domini
regis Petri colligebatur quod dicte terre et vinca erant de regio demanio et
concesse illis de Prothonotario in feudum sub servitio militari, dictusque Joan-
nes de Prothonotario ad hec non || advertendo immo omnia premissa tacendo
dictas terras alienavit in dictum Nicolaum de Balsamo tanquam bonum bur-
gensaticum et proprium, dicti Joannis de Prothonotario contra formam privi-
legii dicti domini regis Petri propter quam quidem alienationem ratione iam
dicta dictum territorium sive terre fuerunt et erant de iure devoluta et acqui-
sita cidem regie curie. Quomodo ergo exinde his rationibus non obstantibus
predicti vicereges clausis oculis eidem Nicolao et suis confirmationem eandem
fecerunt sub dicto militari servitio in tam grave preiudicium. predicte regie
curie et dominorum regum succedentium? Ergo advertatur quod tam dicta
donatio immo venditio quam predicta viceregia confirmatio fuerunt et sunt
ipso iure nulle et nullius efficatie dictumque feudum debet restitui cidem regie
curie, nec obstat quod dictum feudum confirmatum fuit predicto Tucio et
suis per dominum regem Alfonsum ex quo non erat plene informatus de sin-
gulis premissis nec poterat talis confirmatio fieri in preiudicium catholici do-
mini nostri regis cius felicissimi successoris. ||

124. Come dirà più oltre, il Barberi con- nella concessione i Capitoli del Regno: si
sidera causa di nullità il non aver rispettato veda però la nota 103.

221

f 229v

f 230

Ad beneplacitum
et postmodum
ad vitam

f 230v

Ad vitam

LUCA DE BARBERIS

Quondam Antonius de Furnari baro casalis Furnari! habuit a vicerege
qui tunc erat licentiam construendi et ordinandi thonnariam thonum sive pa-
lamidarium in dicto feudo di Furnari a mari videlicet quod designatur ab uno
termino et limite usque ad alium ultimum dicti feudi inclusive ubi melius vi-
sum fuerit ad regium et viceregium beneplacitum iuribus tamen regie curie
et quorum interesse tangeretur spectantibus semper salvis ut patet in viceregia
provisione data Panhormi XV ianuarii XIII indictionis 1480 confirmata et
ampliata exinde per catholicum dominum nostrum regem Ferdinandum ad
vitam ipsius Antonii et unius eius heredis filii vel extranci verbo vel testamento
aut alia scriptura puplica aut privata etc., iura tamen regia solita et consueta
sicut in ipsa provisione habet solvendo ut patet in privilegio dicti domini regis
dato Toleti XXI° iulii XIII* indictionis 1480 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Messane XVII februarii XIII° indictionis 1481 registrata in libro
anni 1480 f° 88. Exinde dictus Antonius fuit mortuus et successit sibi in dicta
tonnaria Antonellus Furnari eius filius et per cum illa in presentiarum possi-
detur que reddere solet annuatim | OZ, XV

Advertatur quod dictus baro Furnari durante eius vita tantum possidere
et tenere debet tonnariam predictam: ideo ne post eius mortem alteri conce-
datur set revertatur ad candem regiam secretiam pro augmentum reddituum
regli patrimonil. || |

Cabella quartuchii dicte terre Melacii de membris dicte regie secretie una
cum iuribus duorum granorum pro quolibet tareno cabelle nove Messane an-
coragii et schifagii dicte civitatis fuit primo loco concessa quondam. Joanni
de Ricio et tandem venit usque ad Bernardinum Ricio in presentiarum illam
possidentem, de qua cabella quartuchii Melacii diffusius loquitur supra in pre-
senti informatione in ratione secretie Messane sub rubrica que incipit « cabella
ancoragii et schifagii » f° ... in pede cuius capituli est notata allegata allegatio
iuris regii fisci quod habet super dicta cabella nec non et super aliis cabellis Messan.
e et propterea non est opus iterum de illa loqui nec allegare; que cabella quar-
tuchii una cum cisdem aliis cabellis Messane concessis predicto Joanni Ricio anti-
quitus redditus erant oz. LXX et in presentiarum reddunt annuatim oz. CLXX

Dictaque cabella sola quartuchii reddebat antiquitus oz. x et nunc reddit
quolibet anno oz. Lxv. Et demum mortuo dicto Bernardino Ricio dicta ca-
bella et iura fuerunt regie curie restituta ut patet in capitulo quod incipit «ca-
bella schifagii ancoragii» etc. superius in informatione secretie Messane fè ...
Et tamen regii officiales in Messana me absente dederunt Joanni Antonio Rizo
quondam Bernardini de dicta cabella quartuchii investituram ob mortem do-
mini nostri regis Ferdinandi dice XVIII iulii III° indictionis notatam in libro
anni Ve indictionis 1516 f® 20 et iurarunt reddere OZ. ...

125. Cfr. CVD 133.

222,

3 $

LIBER DE SECRETIIS

Et de hoc miror non semel dicta cabella ob mortem prefati Bernardini fuit
revocata regie curie. || |

Quondam Salvator de Marquisio habuit a quondam domino rege Alfonso
concessionem construendi in maritima dicte terre Melacii tonnariam in loco
ubi dicitur lu Capu blanco et lu Gulfa cum omnibus et singulis iuribus im-
munitatibus exemptionibus et iurisditionibus cum quibus ceteri in hoc regno
tonnarias ex gratia habentes cas tenent et possident ut patet in privilegio dato
in castro Turris Octavi etc. deinde fuit sibi dicta tonnaria per dominum regem
confirmata ut patet in eius privilegio dato Barchinone VIII° ianuarii 1460,
postea fuit ampliata per quondam don Lop Ximen Durrea tunc viceregem

usque et fini a la porta di Donzello vigore provisionis date Panhormi XXII°

augusti prime indictionis 1468. Et ultimo loco confirmata per catholicum do-
minum nostrum regem. Ferdinandum cidem Salvatori et suis filiis et heredibus
ut patet in privilegio dato in civitate Truxilli die IlMN° februarii 1479 de quo
viceregia emanavit exequutoria data Panhormi X° maii XV indictionis 1481
registrata in libro dicti anni f 274. Quo Salvatore mortuo successit sibi in dicta
tonnaria Guillelmus Raimundus de Marquisio eiusdem Salvatoris filius per
quem in presentiarum illa possidetur et reddit Oz. XII ||

Quondam Jacobus Russo legum doctor habuit a catholico domino nostro
rege Ferdinando concessionem pro se et uno cius herede tantum faciendi ton-
nariam sive thonum aut palamidarium in maritima plane Melacii a mari quod
est subtus territorium seu feudum di lu Abiglaturi includendo mare tonnarie
quod dicitur di la Grancha includendo etiam mare quod est subtus feudum
di la Scala et baroniam Montisfortis ubi sibi et heredi suo melius visum fuerit
cum facultate variandi ut patet in privilegio dicti domini regis dato in villa
de Matrica XV iunii XII° indictionis 1479 de quo habuit exequutoriam a pre-
sidente qui tunc erat datam Panhormi XXIMI novembris XIM® indictionis 1479.
Exinde vero fuit per catholicum dominum nostrum regem predictum confir-
mata et ampliata dicta gratia cidem Jacobo et suis heredibus et successoribus
in perpetuum ut patet in privilegio dicti domini regis dato Cesarauguste XXIII
decembris VI indictionis 1487 de quo viceregia emanavit exequutoria data
Panhormi XXII septembris VII indictionis 1488 registrata in libro dicti anni
f° 146, que tonnaria reddit annuatim oz. X. ||

Nota quod dictus Jacobus Russo mortuus extitit una cum duobus filiis
masculis quod tantum habebat et remansit heres in bonis suis Ysolda mulier
uxor Angeli Saccano filia unica dicti Jacobi.

Quondam Joannes de Valguarnera baro Asari habuit a domino nostro rege
Ferdinando pro se suisque heredibus et successoribus in perpetuum licentiam
faciendi tonnariam sive thonum aut palamidarium in maritima fari seu Mi-

223

f 23I

In perpetuum

f 231V

Ad vitam
et postmodum
ad heredes

f 232

In perpetuum

f 233

f 233v

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

lacii in loco di la mortilla ubi consueverunt piscari xabice in territorio casa-
lium di lu Salichi Fari Messane et Castanie et ubi sibi placucrit et nemo in dicto
mari piscari audeat sine licentia dicti baronis ut patet in privilegio dato in villa
de Villena XXI° aprilis VIe indictionis 1488 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Panhormi XXVII septembris VII indictionis 1488 registrata in
libro dicti anni f 136. Et mortuo dicto Joanne Valguarnera successit sibi in
bonis suis Pontius Valguarnera eius nepos qui in presentiarum possidet baro-
niam predictam terre Asari et omnia cius bona etc. ||

SECRETIA NICOXIE

Informatio secretie terre Nicoxie que in presen-
tiarum possidet infrascriptas cabellas pro regia
curia |

videlicet

Cabella carnium in qua comprehenditur cabella
salsuminis antiquitus redditus erat oz. ... In
presentiarum autem currente anno 1506 re-
gnante catholico et invictissimo domino no-
stro rege Ferdinando reddit liquide annuatim oz. rxvim tr. xmi gr. x[n]
Cabella dohane vini caxie tintorie et scannature |
antiquitus redditus erat oz. ... et nunc reddit

annuatim o OZ. LXV tr. XV gr. X
Cabella baiulie ordinarie reddit anno quolibet —oz. vm
Arrantaria reddere solebat oz. Im, hoc anno vero

reddit liquide pro curia OZ. VII tr. XVI gr. IMI

Que omnes prenominate cabelle antiquitus reddere solebant in totum oz. cxxv
et in presentiarum reddunt liquide pro curia in summa oz. cum tr. xxVI
Or. XI |

Alienationes membrorum et iurium dicte regie se-
cretie facte per dominos retroreges

videlicet

Saline dicte terre Nicoxie!? de membris et iuribus dicte regie secretie an-
tiquitus possidebatur in feudum sub militari servitio per quondam Austasium

126, Cfr. CVD 36, 285, 336.

224.

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Foglio 241 del Liber de Secretiis.

20°

LIBER DE SECRETIIS

de Gregorio alias de Tarento de Cathania baronem terre et castri Castanie que
tunc temporis erant quatuor casalia et ex post reducta in unum quae vocatur
Castania ex concessione ut asseritur sibi vel suis predecessoribus facta per re-
troprincipes de cisdem salinis, de qua concessione nullum apparet privilegium
nec aliqua alia scriptura. Quo Austasio mortuo successit sibi in eisdem salinis
Joannes de Tarento tanquam descendens ex dicto Austasio, qui tandem in anno
1453 comparuit coram Simone archiepiscopo panhormitano tunc in regno
presidente et asserens suoque iuramento in manibus dicti presidis firmando quod
scriptum fuit in officio prothonotarii quod in eius manus et posse nunquam
pervenit privilegium aliquod concessionis dictarum salinarum ut dignaretur
concedere sibi et suis heredibus confirmationem et investituram illarum, et
constito tandem de possessione ultra annos XXX predictus presidens confir-
mavit cidem Joanni de Tarento et suis heredibus de suo corpore legitime de-
scendentibus predictas salinas iure francorum ita quod maior natu etc. in feu-
dum sub servitio militari ana videlicet oz. xx pro quolibet equo armato, iuri-
bus curie et alterius ac constitutionibus domini regis Jacobi et aliorum retro-
regum semper salvis ut patet in ipsa confirmatione et nova investitura data
Panhormi XIII iulii prime indictionis 1453 registrata in dicto libro f 276.
Quo Joanne sine filiis decedente successit in predictis salinis Margarita mulier
filia dicti quondam Austasii de Tarenta et soror secundogenita dicti Joannis. ||
Dictaque Margarita ab hac luce migrante successit in dictis salinis Nicolaus
de Paternione ciusdem Margarite filius, ipsoque Nicolao defuncto successit ei
in dicto feudo salinarum Antoninus Benedictus de Paternione filius dicti Ni-
colai qui tandem modo predicto et per medium dicti Nicolai cius patris pre-
mortui in cisdem salinis successit predicto quondam Joanni de Tarento fratri
dicte Margarite ultimo possessori decedenti sine filiis, qui quidem Antoninus
Benedictus de Paternione habuit investituram pro se et dictis suis heredibus
sub dicto militari servitio de feudo iam dicto reservatis penitus iuribus dicte
regie curie et constitutionibus domini regis Jacobi et aliorum retroregum super
demanialibus editis a quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno vice-
rege datam Panhormi XX° iulii VI indictionis 1473 registratam in libro dicti
anni 1473 et 1474 f° 275. Et mortuo exinde prefato Antonino Benedicto de
Paternione absque filiis de suo corpore legitime descendentibus, sibi succedere
debebat Garita Tornainbeni soror dicti Antonini Benedicti tanquam strictior
in gradu sanguinis. Nicolaus vero Tornaibeni filius legitimus et naturalis dicte
Garite obtinuit ab cadem cius matre renuntiationem et iura cessa de et super
baroniis Castanie dictarum salinarum cet medietatis feudi Porte Randacii pos-
sessis per dictum quondam Antoninum Benedictum ciusdem Nicolai avun-
culum, cepitque possessionem de dictis salinis et aliis predictis feudis et ultimo
loco habuit pro se' et eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus
sub dicto militari servitio iure francorum de salinis predictis investituram a
quondam don Gaspare de Spes tunc vicerege, curie iuribus et alterius cuius-

TI ACTA ITALICA: IS. 225

f 234

f 235

f 235v

f 237

LUCA DE BARBERIS

cumque semper salvis, die VII° iulii II° indictionis 1484 registratam in libro
1484 et 1483 f° 454. Que quidem saline antiquitus redditus erant oz. Xxxx
et in presentiarum currente anno 1506 ille possidentur per cundem Nicolaum
Tornainbeni et reddunt anno quolibet ultra oz. C. ||

Quere prima facie a possidente titulum huiusmodi concessionis dictarum
salinarum ut videatur quomodo ille fuerunt segregate et dismembrate a dicta
regia secretia ex quo in regia cancellaria non invenitur privilegium nec aliqua
alia scriptura concessionis et dismembrationis ipsarum salinarum, que saline
tandem dictus Antoninus Benedictus de Paternione avunculus dicti Nicolai
Tornainbeni de quo Nicolao ipse successit ut in capitulo declaratur in illa in-
vestitura per cum capta a quondam don Lop Ximenem Durrea vicerege dic
XX iulii VIe indictionis 1473 per hec verba narravit et dixit ut infra, videlicet
«et sunt etiam dicta baronia Castanie et salinarum iuxta usum et consuetu-
dinem regni Sicilie sub quibus forma et servitio dictus quondam Nicolaus
Joannes dictam baroniam et salinas tenebat et possidebat virtute cuiusdam vi-
ceregii privilegii confirmationis dati Panhormi XIII iulii prime indictionis 1453,
in quo est insertum quoddam privilegium serenissimi divi recordii Friderici
regis Sicilie datum Messane olim die XXVI maii Ve indictionis 1322 celebra-
tum in personam magnifici Eustasii senioris a quo ipse magnificus Joannes et
ipse Antoninus Benedictus originem trahunt » etc. Et nihilominus viso et per
me diligenter inspecto dicto privilegio in quo est insertum privilegium dicti
domini regis Friderici datum die ut supra inveni in eo tantum confirmationem,
terre et castri Castanie et non ipsarum salinarum. Ideo ad sinistram et falsam
informationem dictus Antoninus Benedictus obtinuit predictam confirmatio-
nem et novam investituram ipsarum salinarum ut per hec verba textus clare
patet. Item quod magis actendendum est in anno 1395 dictus Eustasius de Gre-
gorio alias de Tarento qui tenebat et possidebat dictas salinas ut in capitulo
declaratur, se rebellavit contra regiam maiestatem domini regis Martini per
que fuit penitus declaratus rebellis || et falsus proditor, pro qua infidelitate et
rebelsione omnia eius bona quecumque eius regie curie confiscata fuerunt il-
laque seu partem illorum dictus dominus rex Martinus concessit Ludovico de
Aragonia ut patet in privilegio dicti domini regis Martini registrato in libro
anni 1393 III® indictionis £° 100. Ergo quomodo successores dicti Austasii te-
nent et possident dictas salinas que semel ob dictam, rebellionem dicte regie
curie devolute fuerunt? Et ideo advertatur in his pro interesse catholici domini
nostri regis.

Et est notatandum quod in capibrevio regaliarum fit mentio de ipsis sali-
nis et de remissione rebellionis dicti Austasii. ||

220

LIBER DE SECRETIIS

SECRETIA PLACIE

Informatio secretie terre Placie que in presentiarum
possidet infrascriptas cabellas pro regia curia

videlicet

Nota quod iste cabelle que hodie currente anno 1s11 ut ex relatione don
Joannis Larcan secreti reddunt ultra summam in ista relatione contentam. Et
ideo fuerunt per me adaptate partite.

Cabella caxie antiquitus redditus erat oz. ..., in pre-
sentiarum. vero currente anno 1506 regnante ca-
tholico et invictissimo domino nostro rege Fer-

dinando reddit liquide pro curia OZ. IXXXVII tr. V gr. VII
Cabella salsuminis redditus erat oz. ... et nunc va-

let annuatim liquide pro curia OZ. XXIMI tr. XII
Cabella sagati redditus erat oz. m tr. xv et nunc

reddit liquide pro curia OZ. XI tr. XI gr. XV
Cabella tuvularie redditus erat oz. — tr. xv et

nunc reddit de liquido Oz. I tr. XI gr. Il
Cabella pannorum francorum reddit hoc anno OZ. — tr. VI

Cabella gisie iudeorum reditus erat oz. m et in pre-

sentiarum nil reddit ob expulsionem iudeorum

e regno.
Summa summarum totius predicti introitus est oz. ... ||

Nota quod quinque cabelle salsuminis, possessionum, sagati, gisie iudeo-
rum et tuballarie tunc temporis redditus erant oz. xxxx annualium et fuerunt
concesse quondam Ferdinando de Cardines castellano castri dicte terre Placie
ad eius vitam pro cisdem oz. xXxXx redditus pro salario ac stipendio dicti eius
castri. Et post eius mortem que fuit in anno VIII indictionis 1460 devolute
fuerunt ad regiam curiam cum hoc quod super eisdem exolvatur salarium
dicti castri, ut patet in provisione in libro dicti anni contenta, quod castrum
fuit ampliatum ad vitam unius filii et heredis dicti quondam. Ferdinandi et eo
mortuo catholicus dominus rex noster concessit et confirmavit cidem Ferdi-
nando castellaniam predictam cius tantum vita durante et in presentiarum illam
possidet, ut patet in dicta regia provisione et viceregia exequutoria illius re-
gistrata in libro 1497 VI° indictionis f° 164 retro. Et nihilominus advertatur
quod in computis magistri secreti huius regni officio rationalium presentatis,
nullus fit introitus de cabella possessionum que antiquitus redditus erat oz. xv
annuatim liquide pro curia. Ideo fiat super his debita inquisitio pro utilitate
regie curie. ||

227

f 237V

f 238

f 238v

LUCA DE BARBERIIS

Alienationes cabellarum membrorum et iurium se-
cretie terre Placie facte per dominos retroreges

videlicet

Predicta terra Placie una cum aliquibus terris carumque secretiis et red-
ditibus antiquitus possidebantur per quondam dominum infantem Petrum ex
concessione de eis sibi et heredibus suis facta, post cuius mortem absque liberis
et ab intestato terra predicta cum aliis terris et carum secretie et cabelle devo-
lute et restitute fuerunt regie curie: propter quam devolutionem predicta regia
curia in possessionem dictarum terrarum omniumque cabellarum, et iurium
illarum pacifice manente, dominus rex Alfonsus inter cetera quondam Alfonso
de Cardines suisque utriusque sexus heredibus et successoribus ex suo corpore
ct per legitimum matrimonium descendentibus natis iam et in antea nascituris
donationem irrevocabiliter inter vivos fecit in feudum sub militari servitio
de infrascriptis cabellis, videlicet:

Cabella di lu focularu redditus | OZ. LXXV
Cabella baiulie redditus circa OZ. XXXXV
Cabella duorum quartuchiorum. redditus OZ. LXX
Cabella animalium sciliscet equorum equarum mulorum mula-

rum asinorum et asinarum redditus OZ. XXXX
Cabella grani vini seu musti redditus OZ. XX

dictasque quinque cabellas a dicta regia secretia separando et penitus dismem-
brando quasvis pragmaticas constitutiones ct leges ex eius regia et potestate
dominica legibus absoluta derogando ut patet in privilegio dicti domini regis
dato Caiete die V° || novembris II° indictionis 1438 de quo emanavit exequu-
toria a quondam Rogerio de Paruta vicerege data Panhormi XXI° decembris
II° indictionis 1438 registrata in libro dicti anni f 150, quas quidem cabellas
dictus quondam Alfonsus et postmodum Ferdinandus de Cardines eius filius
per nonnulla tempora et annos tenuerunt et possederunt. Exinde vero regia
curia catholici domini nostri regis pretendens huiusmodi cabellas recuperare
et ad se revocare rationibus infrascriptis, comparuit procurator regii fisci et
confecto super his servatis servandis debito processu fuit tandem per magnam
regiam curiam lata sententia tenoris sequentis: « Providenda est questio inter
procuratorem regii fisci et sindicos universitatis terre Placic pro suo interesse
actores ex una parte et magnificum dominum Ferdinandum de Cardines nec
non magnificum Joannem de Villaragut regni Sicilie magistrum rationalem
et Guillelmum Gibilecta porterium regium, curatores ad litem datos per ma-
gnam regiam curiam predicto magnifico Ferdinando ob eius absentiam in
regno, conventos parte ex altera, petitionis dictum procuratorem regii fisci
nomine regie curie poni et induci debere in possessionem vel quasi castri et
cabellarum terre Placie videlicet cabellarum nominatarum di lu focularo, di
li animali, di lu grano di lo vino, di la baglia et etiam aliarum cabellarum dicte

228

LIBER DE SECRETIIS

terre concessarum quondam domino Alfonso Cardines per quondam revolende
memorie regem Alfonsum ac per ipsum dominum Ferdinandum de presenti
detentarum. et possessarum cum, iuribus et pertinentiis suis beneficio legis fi-
nalis codicis de edictis divi Adriani. Provisum est facta prius relatione illustri
et potenti domino regni Sicilie viceregi quod dictus procurator || regii fisci
ponatur et inducatur in possessione predicta vel quasi dictorum castri et ca-
bellarum dicte terre videlicet cabellarum di lu fucularo, di li animali, di lu grano
di lu vino, di la baglia et aliarum cabellarum terre predicte concessarum dicto
quondam ‘domino Alfonso per quondam dive memorie regem Alfonsum et
per ipsum dominum Ferdinandum de presenti detentarum, et possessarum cum
iuribus et pertinentiis suis, reservatis dictis magnifico Ferdinando et eius cu-
ratoribus omni iure si quod habent quo ad petitorium. Pronuntiatum Panhormi
XXX iulii XV indictionis ».

Virtute cuius quidem sententie dicta regia curia habuit possessionem dic-
tarum cabellarum et castri, ut patet in provisione viceregia data Panhormi
dicto die XXX iulii XV indictionis 1482 et in acto sive nota facta per nota-
rium Jaimum de Altecta die III° augusti indictionis predicte; qua quidem regia
curia in possessione dictarum cabellarum permanente comparuerunt sindici
deputati et procuratores universitatis dicte terre Placie coram quondam don
Gaspare de Spes tunc vicerege et asserentes quod dicta terra ob oppressionem
et gravamen ac exactionem dictarum gabellarum fuerit et sit depopulata taliter
quod si ulterius dicte cabelle permanerent et persisterent continue depopula-
retur et habitarentur terre convicine baronum prout iam habitate erant civium
et habitatorum terre Placie qui ab cadem recesserunt ob oppressiones et solu-
tiones cabellarum antedictarum supplicando ut illas solveret et aboleret ne pe-
nitus terra ipsa depopularetur in maximum deservicium sacre regie maiestatis.
Qui quidem prorex dictas tandem cabellas abstulit et in perpetuum abolivit:
pro qua abolitione dicta universitas terre Placie promisit solvere dicte regie
curie infra quatuor menses untias sexcentas, ut patet in provisione dicti vice-
regis data Panhormi VI° septembris prime indictionis 1482, quam sententiam |
et eandem viceregiam provisionem abolitionis dictarum cabellarum. catholicus
dominus noster rex acceptavit ratificavit et confirmavit, ut patet in suo regio
privilegio dato in villa de Matrit XXV ianuarii prime indictionis 1483 de quo
viceregia emanavit exequutoria data Panhormi XXVIII aprilis prime indic-
tionis predicte registrata in libro anni 1482 f° 227. Postea vero dictus Ferdi-
nandus de Cardines aliam sententiam a dicto domino nostro rege in partibus
Castelle obtinuit contra sententiam latam, in favorem regii fisci super dictis
cabellis et ultimo loco per Alfonsum La Cavallaria legum doctorem vicecan-
cellarium dicte catholice maiestatis cui per eam fuit negocium commissum
pronuntiata ac lata extitit in dicta regia curia alia sententia in favorem dicti
Ferdinandi super restitutione sibi dictarum cabellarum cet fructuum illarum
per curiam perceptorum non obstante dicta sententia ipsius magne regie curie

229

239

f 239v

f 240

f 240v

LUCA DE BARBERIS

sub pretextu maxime et inter cetera quod dictus infans Petrus disposuit in ul-
timis suis et suum condidit testamentum, propter quam dispositionem ipsius
infantis Petri regius fiscus nullum. ius fovebat, et ex parte fisci allegabatur huius-
modi dispositio testamentaria sibi mirum in modum valere, ut patet in ipsa
sententia lata in civitate Oreole VII° iunii VI° indictionis 1488 de qua habuit
exequutoriam a don Juliano Centelles tunc in regno presidentis datam Thermis
III° novembris VII indictionis 1488 registratam in libro dicti anni f° 305. Vir-
tute cuius quidem regie sententie et illius exequutorie dictus Ferdinandus fuit
restitutus in possessione dictorum castri et cabellarum ut patet in provisionibus
dicti domini regis et aliarum exequutoriarum illarum don Juliani Centelles
presidentis in regno registratarum in libro 1487 £° 46. Postea vero dictus Fer-
dinandus de Cardines cum dicta universitate terre Placie ad conventionem
permutationem et cambium venerunt || videlicet quod predictus Ferdinandus
dedit et transtulit predicte universitati easdem cabellas vocatas di lu fucularo,
di lu grano di lu vino, di la bardaria sive di li bestii ad eundem Ferdinandum
pertinentes tanquam filium heredem et successorem dicti quondam Alfonsi
de Cardines primi acquisitoris, ipsaque universitas cidem Ferdinando in ex-
cambium. dictarum. cabellarum dedit transtulit atque tradidit alias cabellas cius-
dem terre ad ipsam universitatem pertinentes, videlicet cabellam panis, cabel-
lam carnis et tercium quartucium vini nec non et quoddam feudum dicte uni-
versitatis nuncupatum lu Spitaloctu situm in territorio terre Aydoni cum om-
nibus eorum iuribus et pertinentiis prout continetur in instrumentis huiusmodi
permutationis actis die VII februarii VII° indictionis 1488. Et per consilium
dicte terre die XV dictorum mensis et anni, quam quidem permutationem et
cambium. catholicus dominus noster rex acceptavit ratificavit et confirmavit
salvis tamen eius regiis iuribus sibi et sue regie curie pertinentibus et tunc in
futurum tam super dicto feudo quam super cisdem cabellis et quod huius-
modi cabelle et feudum transeant in eundem Ferdinandum sub eodem feudali
servitio dicto catholico domino nostro regi et eius successoribus prestando.
Et quia dicta permutatio facta fuit ad finem abolendi dictas cabellas in dictam
universitatem translatas pro eius exoneratione, dictus dominus rex noster cas
extinxit et extenuit, ut patet in eius regio privilegio huiusmodi confirmationis
dato Hispalis VIII maii VIII indictionis 1490 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Panhormi XXV septembris VIII indictionis 1490 registrata in
primo libro dicti anni f° 51, virtute cuius permutationis dictus Ferdinandus
de Cardines tenet et in presentiarum possidet dictas cabellas panis, carnis, tercii
quartuchii et dictum feudum di lu Spitalocto, que cabelle una cum dicto feudo
reddunt quolibet anno oz. ccxm. |

Decedente demum prelibato Ferdinando de Cardines sibi in dicta baiulia
et cabellis panis carnis ac vini feudoque lu Spitalocto successit sibi Alfonsus
de Cardines eius filius unigenitus legitimus et naturalis ac universalis heres,
qui ob mortem, dicti Ferdinandi cius patris pro se suisque in perpetuum filiis

230

LIBER DE SECRETIIS

et heredibus iure francorum a don Ugone de Montecatheno in presentiarum
regni prorege de eisdem iuribus baiulie et cabellarum ac feudum Hospitalocto
VINI novembris prime indictionis 1512 investituram in regie cancellarie dicti
anni libro f° 220 notatam obtinuit. Et in presentiarum anno 1513 currente iura
ipsa ct feudum per ipsum Alfonsum Cardines possidentur. ||

Notandum est quod postquam dicte quinque cabelle in capitulo mentio-
nato contente devolute et restitute fuerunt prefate regie curie ob mortem ab
intestato et sine liberis dicti quondam infantis Petri non poterant ulterius a
dicta regia secretia segregari nec enervari contra formam constitutionum ca-
pitulorum et pragmaticarum regni et sic dicta concessio per dictum dominum
regem Alfonsum facta predicto quondam Alfonso de Cardines et suis here-
dibus non poterat fieri et ideo nulla et inanis fuit et est. Et non obstat ex ad-
verso dixisse quod dominus rex Joannes talem concessionem acceptavit et con-
firmavit, nam quantumcumque talis asserta confirmatio ipsius domini regis
Joannis fuerit ostensa et presentata in sacro regio consilio et Alphonso La Ca-
vallaria qui protulit sententiam contra regiam curiam ut in capitulo narratur,
tamen in registris regic cancellarie non apparet aliqua exequutoria viceregia
dicte talis confirmationis, quam omnino fieri oportebat obstante regni capi-
tulo super exequutoriis fiendis de regiis rescriptis edito; et licet illa talis exe-
quutoria apparuerit atque appareat non poterat talis confirmatio fieri in pre-
iudicium catholici domini nostri regis Ferdinandi cius filii et legitimi succes-
soris aliorumque dominorum regum domus Aragonum succedentium obstan-
tibus dictis constitutionibus et pragmaticis super demanialibus editis. Item etiam
et non obstat quod per sententiam regiam latam per dictum Alfonsum La Ca-
vallaria narratur quod dictus dominus infans Petrus in ultimis quibus decessit
suum condidit testamentum et tandem disposuit, quod testamentum ut asse-
ritur fuit regie curie ostensum per procuratorem fisci et universitatem Placie,
ex quo non est credendum quod dictus infans Petrus disposuerit et cius testa-
mentum condiderat cum ex verbis domini regis Alphonsi appositis in privi-
legio prime concessionis ipsarum cabellarum. facte dicto quondam Alfonso de
Cardines totum oppositum videtur et apparet, que verba textus sunt hec vi-
delicet: « Quas dictus illustris infans tenebat et possidebat propter eius absque
liberis et ab intestato obitum sunt nostre curie » etc. Ergo quomodo fuit dictum
et dicitur quod predictus infans disposuit et testamentum condidità cum sit
quod per verba dicti domini regis Alfonsi in dicto privilegio exploratur dic-
tum dominum infantem mortuum ab intestato fuisse. || Et ita comprehenditur
regiam curiam fuisse lesam et deceptam in prolatione dicte ultime sententie
late in regia curia per dictum Alfonsum La Cavallaria. Advertatur etiam quod
dicte cabelle fuerunt concesse dicto quondam Alfonso de Cardines et suis in
feudum sub feudali ac militari servitio debito ac consueto iuxta constitutiones
et consuetudinem regni, dictusque Alfonsus nec eius filius Ferdinandus fue-

231

f 241

f 2417

f 242

f 242v

LUCA DE BARBERIIS

semper habitavit extra Siciliam et in presentiarum moratur in partibus regni

Neapolis. Ergo dicta feuda et cabellas non potest nec debet de iure possidere. ||
Cabella maldenarii secretie predicte terre Placie redditus annualis oe, I
Cabella scannature dicte terre redditus I OZ. XX.
Iste due cabelle fuerunt per quondam dominum regem Alfonsum concesse
et donate Francisco Moluber thesaurario quondam domini infantis Petri pro
se et suis heredibus et successoribus utriusque sexus de legitimo matrimonio
descendentibus natis seu nascituris sub feudali servitio cum privilegio dato
Capue ctc.; quas cabellas donavit ei pro illa assignatione et gratia oz. L quas
antea tenebat ad eius vitam super redditibus dicte regie secretie. Et si plus dicte
cabelle redderent idest ultra dictam summam oz. L esset dicti Francisci, qui
Franciscus tandem mortuus extitit nullis relictis legitimis heredibus. Et sic dicte
due cabelle devolute et restitute fuerunt dicte regie secretie: qua demum in
carum possessione pacifice permanente et extante, quondam Andreas de Na-
varro olim collector decime et tareni qui habebat a quondam domino rege
Alfonso privilegium et gratiam pro se et cius heredibus et successoribus in per-
petuum de et super quibuscumque feudis et bonis feudalibus eidem regie curie
devolvendis atque acquirendis haberet redditus oz. 14% annualium, ut patet in
privilegio dicti domini regis Alfonsi dato apud Campum Latronem die Vo
octobris Ile indictionis 1453 de quo privilegio obtinuit a domino rege Joanne
confirmationem, et acceptationem datam Barchinone XXIII ianuarii 1460 iuri-
bus tamen feudalibus et aliis sue regie curie ac successorum suorum. servitioque

militari semper salvis de quo viceregia emanavit exequutoria data Panhormi

XXIHI augusti X indictionis 1460, obtinuit a quondam don Lop Ximenem
Durrea tunc vicerege et tanquam asserto regio procuratore in excambium gisie
civitatis Sacce et certorum reddituum quos dictus Andreas habebat super iuribus
decime et tareni permutationem et excambium dictarum oz. L annualium super
cisdem duabus cabellis maldenarii || et scannature dicte terre Placie ad dictam
regiam curiam devolutis ob mortem sine liberis dicti quondam Francisci Ma-
luber separando et segregando casdem cabellas a dicta regia secretia pro effec-
tiva et meliori annua solutione dictarum oz. L pro eadem summa tantum tran-
sferendo in cum et eius heredes possessionem dominium proprietatem iuris-
ditionem et plenum usum ac exercicium carundem cum reservatione capiendi
alia feuda in posse curie pervenienda et devolvenda quandocumque in excam-
bium dictarum oz. L, ita tamen quod in locatione et venditione dictarum ca-
bellarum interveniat pro curie cautela secretus et credencerius dicte regie se-
cretie et plus offerenti cas vendere teneatur et quod plus dictis oz. L venditum
pro quibus fuerint, illud dictus secretus pro regia curia recuperet et consequa-
tur. Et si forte aliquo casu vel annis redditus dictarum cabellarum ad predic-
tam sumimam oz. L non sufficerent, co casu de co quod defecerit ex dictis oz. L
super aliis redditibus.cabellarum dicte regie secretie sibi ct siuis respondeatur,

232

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Foglio 242v del Liber de Secretiis.

LIBER DE SECRETIIS

ut patet in viceregia provisione data Panhotmi X° iunii XIMI° indictionis 1466.
Et ultimo loco dictus don Lop Ximen vicerex predicto quondam Andree de
Navarro et suis heredibus in perpetuum predictas cabellas maldenarii et scan-
nature assignavit et perpetuo liberavit inclusas pro oz. XXXXV tr. Il gr. Vv an-
nualibus ex quo facto computo per rationales de redditibus annorum septem
computo uno anno cum alio, fuit compertum huiusmodi cabellas dictam sum-
mam valere, quas cabellas predictus prorex a dicta regia secretia penitus se-
gregavit et separavit. Alias vero oz. Im° tr. xvi gr. xv ad complimentum
oz. L annualium haberct et consequeretur super cabellis non reservatis secretic
Panhormi quemadmodum diffusius continetur in provisione dicti viceregis
data Panhormi XX decembris Ile indictionis 1468 registrata in libro dicti anni
f° 149. Quo Andrea de Navarro mortuo successit sibi in dictis duabus cabellis
et redditu oz. L Violans cius filia que nupsit Andree de lu Castello de Cathania
et cepit investituram de dicta cabella et redditu a vicerege ||] qui tunc erat no-
tatam in libro anni 1474 ff 296. Qui Andreas tanquam maritus et legitimus
administrator dicte Violantis exinde obtinuit a quondam domino rege Joanne
confirmationem dictarum cabellarum et redditus cum inserto tenore omnium
predictorum privilegiorum et provisionum viceregiarum, ut continetur in pri-
vilegio dicti domini regis Joannis dato Barchinone V° septembris XI? indic-
tionis 1479 registrato in libro sub titulo prothonotarii XII anni 1479 f° 1478
fo 434. Que quidem cabelle in presentiarum possidentur per dictum Andream
lu Castello et reddunt quolibet anno de liquido oz. L || |
Notandum est prima facie quod dicte ca cabelle maldenarii et scannature
secretie terre Placie fuerunt concesse per dominum regem Alfonsum quondam
Francisco Moluber et suis heredibus de corpore legitime descendentibus in feu-
dum sub feudali ac militari servitio, postmodum vero ob eius mortem sine
heredibus fuerunt ille restitute regie curie. Ergo quomodo poterant ille con-
cedi per don Lop vicerege Andree de Navarro et suis heredibus in perpetuum
absque servitio militari nec in feudum prout antea per dictum dominum regem
Alfonsum concesse erant, in tam grave detrimentum regii patrimonii? Item
et tanquam prorex quomodo poterat dictas cabellas de membris ordinariis et
antiquis dicte regie secretie et ad illam ut Deo placuit reductas alienare ac ab
ca dismembrare? Ex quo si dominus rex Aragonum et Sicilie non potest ca-
bellas et feuda regii duran dare nec alienare obstantibus constitutionibus et
iuribus regni, quomodo prorex aut preses in regno posset cabellas iuraque de-
manialia concedere aut alicui transportare? Et nihilominus ex verbis privilegii
concessi per dictum regem Alfonsum predicto Andree de Navarro et suis here-
dibus de quibuscumque feudis et bonis feudalibus ad manus et posse regie curie
acquirendis et devolvendis usque ad dictam summam oz. 1 clare loquitur et
exoratur videlicet pro illis feudis et bonis feudalibus que ad regiam curiam
confiscata aut devoluta essent tam sciliscet ob rebellionem quam ob mortem
alicuius abque heredibus et non tamen intelligitur pro cabellis idest pro cor-

233

f 243

f 243v

f 244

Cartha gratie
redimenti

f 244v

LUCA DE BARBERIIS

poribus cabellarum regii patrimonii que post capitula edita in regno non pos-
sunt alienari. Et non obstat quod tam dictus quondam Andreas Navarro quam

ultimo loco Violans eius filia et pro ca Andreas de Castello cius maritus habue-

runt a domino rege Joanne confirmationem dictarum viceregiarum provisio-
num concessionis et in solutum dationis ipsarum cabellarum ex quo dictus
dominus rex Joannes non fuit bene informatus de iure sue regie curie et nihil-
ominus quicquid sit talis confirmatio dicti domini regis Joannis non potuit nec
potest preiudicare iuri catholici domini nostri regis Ferdinandi, qui in eius
felicissima et longeva Deo dante successione iuravit omnia capitula consti-
tutiones pragmaticas ritus et leges huius regni servare illasque in perpetuum
confirmavit maxime ea que sunt in augmentu et conservatione regiarum re-
galiarum, et in dicta concessione regiarum cabellarum illa mirum in modum
adversantur licet dictus dominus rex in dicta sua prima confirmatione reser-
vavit se ad invicem iura feudalia ct alia sue regie curie ac successorum suorum
pertinentia nec non et militare servitium ut in huiusmodi regia confirmatione
clare patet. Ideo provideatur quod dicte cabelle tanquam indebite detente et
occupate restituantur regie curie ut iura volunt.

Cabella dohane terre Placie antiquitus redditus OZ. XXV
Cabella caxie pannorum redditus antiqui OZ. XXX

Iste due cabelle fuerunt per dominum regem Alfonsum concesse et donate
separate a iure curie quondam Petro de Cordula pro se et. suis heredibus de
suo corpore legitime descendentibus sub feudali et militari servitio cum pri-
vilegio dato Caiete XV decembris II° indictionis 1438 et exequutoria data Pa-
nhormi II° maii indictionis predicte. Et mortuo dicto Petro absque legitimis
heredibus dicte cabelle devolute fuerunt regie curie. Exinde predictus dominus
rex Alfonsus easdem cabellas concessit et donavit ad cius regium beneplacitum
quondam Guillelmo Raimundo de Montecatheno comiti Calatanixecte vir-
tute ipsius regii privilegi dati in castro Turris Octavi || V° augusti XIII indic-
tionis 1451. Et successive fuit eidem comiti dictum regium beneplacitum con-
firmatum per dominum regem Joannem ut patet in suo regio privilegio dato
Cesarauguste XXII augusti 1458. Et ultimo loco dictus dominus rex Joannes
ampliavit dictam gratiam et concessionem ipsarum duarum cabellarum eidem
comiti ad cius vitam tantum vigore alterius privilegii dicti domini regis Joannis
dati Barchinone X° ianuarii VIII* indictionis 1460 de quo viceregia emanavit
exequutoria data Randacii XVII iunii VII® indictionis predicte. Quo quidem
Guillelmo Raimundo comite mortuo die videlicet XVIII februarii XIII in-
dictionis 1465 dicte cabelle devolute fuerunt prefate regie curie, qua in illarum
possessione extante quondam don Lop Ximenem Durrea tunc vicerex in regno
confirmavit Joanni Thomasio de Montecatheno comiti Adernionis filio et
heredi dicti quondam Guillelmi Raimundi cabellas predictas ad cius vitam, et
mandavit virtute sue viceregie provisionis date Panhormi II° iunii prime in-

234

LIBER DE SECRETTIS

dictionis 1468 registrate in libro 1467 ft 271 magistro secreto huius regni quod
traderet sibi possessionem dictarum cabellarum, cum quo Joanne Thomasio

ipse vicerex ut dixit ex voluntate dicti domini regis Joannis exinde contrac-

tavit quod ipse Joannes Thomasius haberet teneret et possideret dictas duas
cabellas dohane et caxie ad eius vitam et post cius obitum regia curia possit

ad se illas revocare et capere solutis prius heredibus dicti comitis prefatis oz.

centum in pecunia quas in huiusmodi contractatione viceregia ipse comes pre-
stitit regie curie et fuit idem comes contentus quod facta quandocumque so-
lutione ac restitutione dictarum oz. centum cisdem suis heredibus dicte cabelle
restituantur predicte regie curie, ut patet in contractu celebrato per notarium
Gabrielem Vulpi de Panhormo die XXII° augusti prime indictionis 1468 nec
non et in provisione dicti viceregis data Panhormi XXVIII dicti mensis augusti
indictionis predicte registrata in libro rationum 1467 f 309. Postmodum vero
convocato aliis ex causis parlamento generali in urbe Panhormi tria brachia
ciusdem ad maiorem firmitatem dictorum contractuum prestiterunt consen
sum et assensum quantumcumque talis donatio tenderet contra regni capitula,
quam viceregiam donationem et assensum trium brachiorum ac contractus
predictos dictus dominus rex Joannes acceptavit ratificavit et confirmavit et
quod dictas cabellas ipse Joannes Thomasius comes et sui heredes tenere et pos-
sidere possint et habeant quousque sint eis per regiam curiam restitute dicte
oz. centum, ut patet in ipsa viceregia confirmatione data Barchinone XX° |
iunii VII: indictionis 1475 de qua viceregia emanavit exequutoria data Ca-
thanie XXIII° augusti VII indictionis predicte registrata in libro 1474 sub ti-
tulo prothonotarii f° 295. Exinde predictus comes Joannes Thomasius asserens
se esse creditorem regie curie in oz. CC et ultra de salariis sibi debitis et non so-
lutis tanquam magistro iustitiario obtinuit a prefato domino rege Joanne pro-
visionem quod facto computo et apparente creditore exolverentur sibi dicta
salaria et casu quo curia apparet exhausta accumularentur et adderentur una
cum dictis oz. centum super dictis duabus cabellis, ita quod a dictis suis here-
dibus nunquam auferantur nisi prius solutis ct restitutis per regiam curiam dictis
pecuniis in unica solutione dictis oz. centum prout et quemadmodum in con-
tractu ipsarum oz. centum continetur, actento quod predicte sue regie pro-
visioni regni capitula non obstant ex quo iam ut fertur regnum ipsum de alie-
natione ipsarum cabellarum prestitit suum consensum, ut patet in provisione
dicti domini regis Joannis data Barchinone XXIMI septembris XI° indictionis
1477 de qua viceregia emanavit exequutoria data Panhormi III° februarii XII
indictionis 1479 registrata in libro sub titulo prothonotarii anni 1478 £° 305,
virtute cuius quidem regie provisionis comes de Prates tunc in regno vicerex
in huiusmodi sua viceregia exequutoria prima facie accumulavit oz. cc in dictis
cabellis in quibus repertus fuit fuisse creditor regie curie. Et sic cabelle predicte
remanserunt pro oz. ccc cum hac tamen conditione quod tam diu duratura
sit dicta accumulatio et additio dictarum oz. cc sibi exolvendarum super of-

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f 245

f 246

f 246v

LUCA DE BARBERIIS

ficio magistri secreti et secretie Panhormi videlicet in illo primo anno XII in-
dictionis super officio magistri secreti oz. 1, in secundo anno XIII indictionis
super dicto officio alias oz. L et restans ad complimentum quolibet anno usque
ad eius integram satisfactionem solutis prius provisionibus castrorum et offi-
cialium regie curie quemadmodum in dicta viceregia exequutoria hec et alia
verba clare patent. Qui Joannes Thomasius Moncata mortuus extitit ct suc-
cessit sibi in bonis suis Guillelmus Raimundus de Montecatheno comes Ader-
nionis et etiam magister iustitiarius cius unicus filius unicus et naturalis qui in
presentiarum dictas cabellas possidet et reddunt annuatim ultra oz. C. ||

Videantur prima facie computa magistri secreti regni et secreti Panhormi
qui tunc erant videlicet in annis XII° indictionis 1478, XIII indictionis 1479
et aliis annis sequentibus que extant in officio rationalium presentata si in cis
fit exitus de solutione dictarum oz. cc videlicet anno quolibet oz. L super dicto
officio magistri secreti et super dohana secretie Panhormi factis predicto quon-
dam Joanni Thomasio de Montecatheno prout per provisionem viceregiam
predictam fuit cisdem magistro secreto et secreto Panhormi mandatum et
ordinatum:. nam si forte dicte cabelle restarent pro oz. centum tantum,
si vero non fuerint dicte oz. CC satisfacte essent in pignus pro oz. CCC ct
tali casu provideatur quod restituantur dicte cabelle predicte regie secretie
restitutis prius dictis oz. ccc nam ut in capitulo narratur ille reddunt ultra
oz. centum I I oa &

Notandum est quod prima facie dicte cabelle dohane et caxie dicte terre
Placie fuerunt concesse per dominum regem Alfonsum predicto Petro de Cor-
dula et suis heredibus in perpetuum in feudum sub militari consueto servitio
et mortuo sine heredibus devolute fuerunt ad regiam curiam. Quomodo exinde
poterant tam per dictum regem Alfonsum quam per dictum regem Joannem

| dicte cabelle alienari ad beneplacitum et ultimo loco ad vitam in dictum Guil-

lelmum Raimundum absque servitio militari et non in feudum prout antea
concesse fuerant? Et nihilominus postquam dictus Guillelmus Raimundus de
Montecatheno fuic mortuus et ut Domino placuit cabelle ipse reducte ad re-
giam secretiam, quare igitur predictus quondam don Lop Ximen prorex de
se absque regio privilegio et licentia concessit seu vendidit illas pro oz. cen-
tum predicto Joanni Thomasio Moncata filio dicti quondam Guillelmi Rai-
mundi? Et licet obstantibus constitutionibus et capitulis regni cabelle iam dicte
non poterant alienari, tamen regia curia fuit decepta ultra dimidiam iusti pretii
ex quo ut supra dicitur cabelle ipse tunc temporis reddebant quolibet anno
Oz. LV et in presentiarum valent oz. centum redditus et non possit ex adverso
allegari quod dictus quondam Joannes Thomasius poterat succedere in cis tan-
quam filius et heres dicti eius patris, ex quo pater suus ad vitam tantum illas
tenebat, et quod hoc sit verum iam constat per privilegia regia et per posses-
sionem quam cepit regia curia post eiusdem Guillelmi Raimundi mortem.
Non obstat etiam quod predictus dominus rex Joannes concessit || confirma-

236

DÒ)

4.0

LIBER DE SECRETIIS

tionem candem huiusmodi viceregie provisionis concessionis dictarum cabel-
larum ad vitam dicti Joannis Thomasii et post eius mortem suis heredibus quo-
usque sint eis restitute oz. centum pro huiusmodi concessione solute, ex quo
predictus dominus rex Joannes non erat bene informatus de forma capitulorum
regni ct infinitarum suarum regiarum pragmaticarum cet instructionum ad
hec contradicentium et adversantium et minime nequaquam obstat consensus
et assensus exinde prestitus per tria brachia regni existentia in parlamento Pa-
nhormi quia non poterat dictus consensus fieri in tam grave preiudicium re-
giarum regaliarum nulla urgente necessitate nisi ad faciendum de placebo, et
ita rationibus iam dictis et maxime quod dicte cabelle quo ad oz. cc detinen-
tur pro pretio non soluto regie curie manualiter in pecunia numerata nisi ex
rationibus assertorum salariorum non solutorum predicta regia curia potuit et
potest ad se revocare et reducere. Advertatur etiam quod consensus trium bra-
chiorum regni fuit prestitus in prima concessione viceregia facta de dictis ca-
bellis predicto quondam Joanni Thomasio pro illis oz. centum solutis per eum
regie curie, pro quibus curia ipsa poterat cas redimere et non exinde in ultima
additione oz. cc dicto comiti debitarum ex salariis suis non solutis quo casu
huiusmodi addictio nil valet nec potuit preiudicare capitulis regni. ||

Quoddam pecium terre cum flumarocta situm in territorio dicte terre Placie
salmarum. circa sex de membris dicte regie secretie quod tunc redditus erat
annuatim curie untie unius fuit per quondam comitem Joannem de Viginti-
milio tunc in regno viceregem concessum Alferio de Leofante et in presen-
tiarum illud possidetur per heredes dicti Alferii ut patet in provisione dicti
comitis data Panhormi IMI° aprilis X indictionis, redditus Oz, I

Advertatur quod dictum pecium terre de membris dicte regie secretie non
poterat per dictum viceregem donari nec alienari obstantibus regni capitulis.
Ideo provideatur quod illud restituatur predicte regie secretie. ||

Censualia terre Placie in summa in pecunia oz. duarum et tr. xv et in fru-
mento salmarum rxxxxm et ordei salmarum xxxx et tumulorum mm°r de
membris et iuribus dicte regie secretie antiquitus possidebantur per Arnaldum
Bocta quo mortuo devoluta fuerunt dicte regie secretie. Exinde vero per do-
minum regem Petrum secundum fuerunt censualia predicta concessa Ugoni
Lancea militi suisque heredibus de suo corpore legitime descendentibus in per-
petuum in feudum sub servitio unius equi armati cum ista tamen conditione
ut sequitur, videlicet: «ita tamen quod dictus Ugo suisque heredes vel alius
pro parte eorum nihil de dictis censualibus ratione concessionis presentis in
damnum seu preiudicium nostre curie minuant seu minui patiantur seu alicui
alii forte concedant: quod forte si fieri contigerit cassum et irritum ex nunc
per dictam nostram curiam habeatur preter penam condignam in dictum mi-
litem vel eius heredes iuxta nostrum beneplacitum infligendam» etc. Cum

237

1247

In perpetuum

Allegatio

f 247v

In perpetuum

f 248

LUCA DE BARBERIIS

hac etiam conditione quod si regia curia in futurum elegerit censualia ipsa ad
eius manus revocare liceret sibi dictam revocationem facere dato sibi vel suis
equivalenti excambio in teris de morticiis et excadentiis ad candem regiam
curiam spectantibus ut patet in privilegio dicti domini regis Petri dato Mes-
sane XXV septembris X© indictionis 1341. Quo quidem predicto Lancea mor-
tuo successit sibi in dictis censualibus Blaschellus Lancea cius filius legitimus
et naturalis qui habuit a domino rege Ludovico filio dicti domini regis Petri
confirmationem dictorum censualium pro se ct eius heredibus de suo corpore
legitime descendentibus sub dicto militari servitio unius equi armati iuxta con-
cessionem dicti domini regis Petri eius patris quemadmodum. continetur in
privilegio ipsius domini regis Ludovici dato Cathanie XXT° aprilis XIe indic-
tionis 1343. Et mortuo predicto Blascello absque filiis masculis successit sibi
in eisdem censualibus Barbara mulier cius flia legitima et naturalis uxor Ber-
nardi de Vilardita et quia dicta Barbara prolem non habebat nec de cetero na-
turaliter valebat procreare, que in eisdem censualibus || posset et valeret suc-
cedere nullo modo ob quod censualia ipsa post ipsius Barbare mortem ad re-
giam curiam legitime devolvende erant et extiterant, dominus rex Martinus
rex Aragonum et Martinus et Maria reges Sicilie concesserunt predicto Ber-
nardo de Vilardita post tamen mortem dicte Barbare sterilis predicta censualia
pro se et suis heredibus et successoribus in perpetuum in feudum sub dicto
militari servitio unius equi armati ut etiam patet in privilegio dictorum do-
minorum regum dato Cathanie XXV octobris V® indictionis 1396. Et veniens
obitum Bernardus de Vilardita suum condidit testamentum quod decedente
tandem eius ultimo herede sine filiis de eius corpore legitime descendentibus
succedere deberet in dictis censualibus et omnibus aliis eius bonis Manfridus
de Vilardita alias de Mohac eius maior nepos ut in ipso testamento clare patet.
Et mortuo tandem dicto Bernardo sub predicta testamentaria dispositione nec
non et exinde ciusdem predicti Bernardi filiis et heredibus suis institutis sine
liberis de cius corpore legitime descendentibus predictus Manfridus nepos dicti
Bernardi vocatus ad predictorum bonorum successionem modo predicto in
cisdem censualibus aliisque bonis dicti Bernardi successit, qui demum Man-
fridus habuit de dictis censualibus pro se et suis heredibus de suo corpore le-
gitime descendentibus sub dicto militari servicio confirmationem et investi
turam a domino infante Petro de Aragonia ut patet in eius provisione data
Calathagironi VII septembris 1437. Et successive habuit aliam confirmatio-

nem de dictis censualibus a quondam don Lop Ximen Durrea tunc in regno

vicerege datam Panhormi XII iulii prime indictionis 1453. Postremo vero pre-
dictus Manfridus de Vilardita habens uxorem nullos ex ea legitimos filios pro-
creavit set cum quadam Angela de Tudiscis in sacris ordinibus constituta de-
nique monaca duos filios unum Manfridum alterumque Joannem se asserit
genuisse cet demum obtinuit a domino rege Alfonso quandam legitimationem
pro dictis Manfrido et Joanne cius filius spuriis quamvis ex moniali et coniuge

238

20.

LIBER DE SECRETIIS

descenderent sive mater eorum professa fuerit aut non, restituendo eos ad om-
nia iura legitima et tanquam legitimos et de legitimo thoro natos: tam ex ||
testamento quam ab intestato in bonis paternis et maternis quibuscumque mo-
bilibus et stabilibus etiam feudalibus nisi ipsa feudalia non possint per dictos
corum parentes in aliorum hereditatem converti, videlicet quod habeant po-
testatem cui volucrint tam hereditatis quam alterius cuiusvis iure concedere
dimictere vendere vel donare et nequeant ad regiam curiam defectu legiti-
morum et naturalium heredum devenire possint et valeant succedere et rea-
liter capescere hereditatem et contra quoslibet eorum valeant consequi actio-
nem obiectione prolis illicite in posterum quiescente et lege Actilia non ob-
stante et ea potissime que legitimari spurios nisi ex cetta scientia non permictit
quibusquam aliis legibus consuetudinibus et aliis in contrarium rescriptis non
obstantibus ut patet in privilegio ipsius legitimationis dato Neapoli XXVI
iulii VIII indictionis 1445 de quo viceregia emanavit exequutoria iuribus
regie curie et alterius semper salvis data Panhormi XXVII ianuarii X indic-
tionis. Qui Manfridus veniens ad mortem dictum Manfridum legitimatum
ut supra in censualibus predictis instituit heredem. Et nihilominus predictus
Manfridus pater virtute et authoritate bulle apostolice date Rome in anno
1450 et sententie vigore illius inde secute late per episcopum cathaniensem in
anno 14SI candem Angelam monacam dispensavit et in hac forma mortuus
extitit, et sic dictus Manfridus legitimatus cidem patri suo in bonis feudalibus
successit qui pro se et suis heredibus et successoribus in perpetuum sub dicto
servitio unius equi armati habuit a quondam archiepiscopo panhormitano tunc
in regno presidente confirmationem dictorum censualium constitutionibus ta-
men et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus
editis semper salvis ut patet in ipsa confirmatione data Panhormi XV° maii
Ile indictionis 1453 registrata in libro dicti anni sub titulo investiturarum feu-
dorum f 338. Et similiter dictus Manfridus habuit aliam confitmationem et
investituram de dictis censualibus a quondam don Lop Ximen Durrea simpli-
citer registratam in codem libro investiturarum f 602. Quo Manfrido ab hoc
seculo decedente successit in dictis censualibus Bernardus de Vilardita || eius
filius de quo non apparet in cancellaria fuisse de illis captam investituram. ali-
quam ob mortem eius patris set tantum cepit quandam notam investiture de
predictis censualibus ob mortem domini regis Joannis registratam in libro 1479
f° 144. Exinde mortuo predicto Bernardo de Vilardita alias Mohac eiusdem
Bernardi filius qui pro se et suis heredibus in perpetuum iuxta formam suorum
privilegiorum cepit investituram ab isto domino Joanne de Lanuza in presen-
tiarum in hoc regno vicerege de cisdem censualibus die XVI° ianuarii XV in-
dictionis 1497 registratam in libro 1496 f 218. Que quidem censualia anti-
quitus reddebant summam superius in presenti capitulo contentam, et in pre-
sentiarum 1506 illa possidentur per dictum Manfrtidum Vilardita alias Mohac
et reddunt anno quolibet de liquido si OZ. LX

239

f 248v

f 249

f 249v

f 250

LUCA DE BARBERIIS

Quo Manfrido exinde mortuo successit sibi Petrus de Vilardita frater se-
cundogenitus ipsius Manfridi qui cepit investituram de dictis censualibus re-
gistratam in libro anni 1499. ||

Notandum est quod concessio dictorum censualium facta primo loco per
dominum regem Petrum secundum predicto quondam Ugoni Lancea de quo
tandem venit iste qui in presentiarum possidet fuit primo loco facta cum illa
conditione expressa in privilegio quod de dictis censualibus ratione huiusmodi
concessionis in damnum seu preiudicium regie curic nihil minuerent seu alicui
forte concederent, alias pro irrita et nulla habeatur. Et clarissime videtur con-
cessionem predictam. tetendisse et tendere prima facie in non modicum preiu-
dicium predicte regie curie in segregando corpus et membrum dictorum cen-
sualium a dicta secretia redditus ultra oz. Lx cuius notabile membrum et de
utilioribus erat. Nihilominus dicta concessio ut prefertur fuit cidem Ugoni
Lancee et cius heredibus de suo corpore legitime descendentibus facta que cen-
sualia venerunt usque ad Barbaram filiam Blascelli Lancea que nullos filios
habebat et ea mortua veniebant dicte regie curie ob extinctam eorum gene-
logiam. Cur igitur domini reges Martinus et Maria illa concesserunt predicto
Bernardo de Vilardita et suis heredibus de eius legitimo corpore descenden-
tibus de alio cognomine et genelogia maxime vivente dicta Barbara eius uxore
in maiorem deteriorationem regiarum regaliarum et totale preiudicium ca-
tholici domini nostri regis felicissimi successoris aliorumque regum domus
Aragonum de cetero succedentium et etiam in derogationem constitutionum
capitulorum et pragmaticarum regni virtute quarum et quorum regia patri-
monia non possunt quovis modo alienari et maxime virtute parlamenti sira-
cusani ultimo loco facti per cosdem reges Martinum Martinumque et Ma-
riam? Profectoque fuit error in illa prima concessione regis Petri, et in secunda
concessione ac confirmatione ipsorum dominorum regum Martini et Marie
eidem Bernardo Vilardita et suis fuit etiam error peiot priore, nam mortua
dicta Barbara sterili || censualia ipsa devoluta erant eidem regie secretie et ita
non poterant illa amplius alicnari. Et propterea confirmatio sive de novo do-
natio dictorum censualium eidem Bernardo et suis per eosdem dominos reges
Martinum et Mariam tanquam facta in preiudicium catholici domini nostri
regis corum successoris est nulla et nullius efficacic obstantibus dictis consti-
tutionibus et capitulis regni. Ceterum ecce quod concessio dictorum domi-
norum regum Martini et Marie in dictum Bernardum Vilardita et suos heredes
de suo corpore legitime descendentes valeret, genclogia illorum de Vilardita
venit usque ad Manfridum Vilardita qui habens uxorem. nullos filios ex ca
procreavit quo casu eo defuncto dicta censualia restitui debebant dicte regie
secretie. Quare ergo predictus dominus rex Alfonsus legitimavit Manfridum.
et Joannem eius assertos filios naturales ex Angela de Tudiscis monaca in sa-
cris ordinibus constituta et professa in monasterio clauso et quod possint suc-
cedere in bonis feudalibus dicti Manfridi Vilardita eorum asserti patris prout

240

LIBER DE SECRETIIS

successeruntè Que legitimatio quo ad successionem bonorum patrimonialium
regie curie in preiudicium catholici domini regis Ferdinandi felicissimi suc-
cessoris minime poterat fieri. Et tanto magis discendentes ex incesti et dam-
natissimo coitu, qui spurii non solum non poterant succedere in feudis ita ho-
noratis set in nihilo, immo eos expellere a regno catholico et fidelissimo. Et
non obstat allegare quod per bullam apostolicam. et per sententiam illius vi-
gore episcopi cathaniensis dicta monaca sacrata fuit dispensata ab illo Man-
friido Vilardita ex quo non fuit summus pontifex informatus de veritate et
quod erat dicta Angela monaca professa et sacrata et clausa in monasterio. Et
propterea dico quod dictus Manfridus non rite nec iuste legitimatus non po-
terat succedere in feudis patrimonii regii rationibus iam dictis et aliis sua die
etc. Ideo provideatur quod dicta censualia tanquam indebite detenta et oc-
cupata restituantur dicte regie secretie!?”, | se,

SECRETIA CASTRI JOANNIS

Informatio secretie terre Castri Joannis que in pre-
sentiarum possidet infrascriptas cabellas pro re-
gia curia

| videlicet

Cabella dohane secretie dicte terre Castri Joan-
nis antiquitus reddebat oz. x, nunc vero in
anno 1506 regnante catholico et invictissimo
domino nostro rege Ferdinando reddit an-

nuatim de liquido pro curia. OZ. XXXI tr. XXI gr. VI
Cabella baiulie foris redditus erat oz. xv et

in presentiarum reddit liquide pro curia OZ. XXXXII tr. XIM gr. XV
Cabella baiulie intus redditus erat oz. xxxXx ct I

nunc reddit | OZ. LXXMNI tr. XVI gr. X
Cabella caxie redditus erat oz: xxvI et nunc —

reddit liquide pro curia oz. LXNI tr. V gr. I
Cabella carnium antiquitus redditus erat oz. o

xxxxV nunc reddit liquide pro curia OZ. LXXI tr. VI gr. Il
Cabella olei linuse redditus erat oz. ... et nunc

quide | - oz.Itr. Xx gr. XV[i]

127. Cfr. CVN 436.

241

TI ACTA ITALICA: I6,

f 252

f 253

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

Censualia curie redditus erant oz. ... et nunc

reddunt annuatim liquide pro curia oz. I tr. XVII gr. XV
Cabella gisie iudeorum redditus erat oz. 1mo*

et nunc ob eorum expulsionem e regno — nil
Ius arrantarie reddidit hoc anno liquide pro

curia I OZ. VI tr. XII gr. X
Cabella furectorum
Cabella tegularum
Summa totius supradicti introitus est oz. CCLXXXXVI tr. XX gr. XVI |

Alienationes cabellarum membrorum et iurium
dicte regie secretie terre Castri Joannis facte ab
antiquo per retroprincipes

videlicet

Cabella salinarum dicte terre Castri Joannis!2 de membris dicte regie se-
cretie antiquitus ut asseritur possidebatur videlicet medietas illarum in feu-
dum per dominam Andrenam uxorem quondam Joannis de Montecatheno
ex donatione de ea una cum centimolis dicte terre facta sibi per donnam Man-
nellam de Intorrella eius consanguineam modo ut infra patebit. Aliaque me-
dietas ipsarum salinarum per quondam Antonium de Tudisco seniorem qui
Antonius de sua predicta medietate donationem irrevocabilem fecit sub feu-
dali servitio Antonio de Tudisco iuniori eius nepoti ut patet in contractu huius-
modi donationis acto manu notarii Joannis de Grecucio III° aprilis II° in-
dictionis 1425 de qua donatione ipse Antonius Tudiscus donatarius habuit con-
firmationem a domino rege Alfonso datam Valentie XXVII novembris 1426.
Qui Antonius Tudiscus senior veniens ad mortem suum condidit testamentum.
per quod legavit et donavit Joanni de Tudisco legum doctori et locumtenenti
in officio magistri iusticiarii cius filio predictam medietatem dictarum salina-
rum in feudum sub dicto militari servitio pro se et heredibus suis et sub hac
dispositione obiit, virtute cuius testamenti dictus Joannes Tudiscus habuit pos-
sessionem dicte medicetatis salinarum. Dicta vero domina Andrena uxor dicti
Joannis de Montecatheno que aliam ut prefertur medietatem habebat, illam
una cum centimulis dicte terre cum consensu ac ratificatione Guillelmi Rai-
mundi de Moncata cius filii aliorumque suorum filiorum vendidit magistro
Blasco de Montana pro se et magistro Petro lu Presti pellipariis pro oz. cc,
dictusque magister Blascus facta prius inter cum et cundem magistrum Pe-
trum lu Presti debita divisione cui magistro Blasco remansit dicta medietas
ipsarum salinarum et predicto magistro Petro dicta cabella centimulorum,

128. Cfr. CUN 118 e 124.

242,

LIBER DE SECRETIIS

medietatem candem dictarum salinarum vendidit predicto Joanni Tudisco et
suis heredibus in perpetuum sub dicto || militari servitio pro certo precio inter
cos statuto ut patet in contractu ipsius venditionis celebrato per notarium Ni-
colaum de Francavilla XVII iulii XIII indictionis 1435. Cuius venditionis vi-
gore idem Joannes Tudisco consecutus extitit realem possessionem alterius me-
dietatis salinarum predictarum. Et sic totam integram cabellam earumdem
salinarum dictus Joannes de Tudisco pro se et eius heredibus in feudum ut supra
habuit tenuit et possedit. Et tandem idem Joannes tam de dicto capitulo te-
stamenti dicti quondam Antonii Tudisco quam de huiusmodi contractu ven-
ditionis alterius medicetatis habuit a domino rege Alfonso confirmationem et
acceptationem quatenus ad eam spectabat et predicta vera erant nec aliud esset
quod obsisteret quemadmodum in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato
Neapoli XXVII iunii VIII indictionis 1445 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Panhormi XVII septembris VIII: indictionis 1446 registrata in
libro 1445 f° 85. Et mortuo predicto Joanne de Tudisco successit sibi in dicta
cabella salinarum Panfilius de Tudisco filius dicti Joannis qui Panfilius pro se
et eius heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum in feu-
dum et sub dicto militari servitio ana videlicet oz. xx pro quolibet equo ar-
mato habuit confirmationem et investituram de dictis salinis ab archiepiscopo
panhormitano tunc in regno presidente, constitutionibus et capitulis domini
regis Joacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis aliisque iuribus
regie curie semper salvis ut patet in ipsa confirmatione data Panhormi Il° fe-
bruarii II° indictionis 1453 registrata in libro dicti anni sub titulo investitura-
rum f 697. Quo quidem Panfilio ab hoc seculo migrante absque filiis succes-
sit sibi in dictis salinis Constantia mulier uxor relicta quondam Jacobi Campulo
de Messana eius soror quas salinas Constantia ipsa apportavit in dotem dicto
Jacobo viro suo et illas tenentes et possidentes quondam Joannes Thomasius
de Montecatheno comes Adernionis etc. coram magna regia curia questionem
intentavit contra dictos iugales super petitione dictarum salinarum quas habere
pretendebat tanquam filius et heres quondam Guillelmi Raimundi de Mon-
tecatheno filii et heredis || quondam Joannis de Montecatheno mariti dicte
donne Andrene non obstante dicta alienatione de dictis salinis facta per dictam
Andrenam matrem dicti Guillelmi Raimundi et aviam. ipsius Joannis Tho-
masii, que illa ut supra exprimitur vendidit predictis magistro Blasco de Mon-
tana et magistro Petro lu Presti et quod pacto et providencia principis aliisque
rationibus et causis in dictis salinis succedere poterat, et tandem dictus Joannes
Thomasius comes obtinuit sententiam a dicta magna regia curia contra dictam
Constantiam et eius maritum per quam fucrunt condemnati ad restituendum
dicto comiti prefatas salinas cum fructibus et omni causa a tempore litis conte-
state citra ut patet in ipsa sententia lata Messane die VII° septembris XII in-
dictionis 1493. Et pendente exinde appellatione huiusmodi sententie devene-
runt ipse partes ad accordium taliter quod ipse quondam Jacobus Campulo

243

f 2537

f 254

f 255

LUCA DE BARBERIIS

tanquam maritus dicte quondam Constantie dedit et assignavit dicto comiti
oz. CCCc in contanti ipseque comes cessit et renuntiavit dictis iugalibus corum-
que heredibus et successoribus dictas salinas et omnia iura que in cis habebat
et habere poterit tam ipse quam eius heredes, dati et de cetero nascituri ut pa-
tet in contractu huiusmodi permutationis sive conventionis acto manu notarii
Antonii Mangianti de Messana die VI° martii XII® indictionis 1494 registrato
in libro 1493 XII° indictionis f 182. Et mortuo predicto Jacobo Campulo dicte
saline remanserunt penes dictam Constantiam eius relictam uxorem que Con-
stantia exinde de cisdem, salinis renuntiationem fecit Joanni Francisco Cam-
pulo cius filio primogenito legitimo et naturali qui ob dictam renuntiationem
habuit investituram de dictis salinis a domino Joanne de Lanuza in presentia-
rum vicerege in regno die XX maii VI° indictionis 1503 registratam in libro
1502 £ 477. Que saline antiquitus redditus erant oz. xxxX et nunc currente
anno 1506 possidentur ille per dictum Joannem Franciscum Campulo et red-
dunt quolibet anno | OZ. LXXX ||

Et notandum est et bene advertendum quod in regia cancellaria non inve-
nitur aliquod privilegium nec aliqua alia scriptura quomodo dicte saline fuc-
runt dismembrate et segregate a dicta regia secretia et concesse ac donate pre-
fate quondam Mannelle de Intorrella nec suis predecessoribus nec etiam in-
venitur in dicto officio provisio aliqua licentie donandi et conferendi dictum
feudum predicte quondam Andrene uxorem dicti quondam Joannis de Mon-
tecateno cius consanguinee. Et propterea cogatur possidens ad ostendendum
titulum huiusmodi concessionis et dismembrationis ipsarum salinatum a dicta
regia secretia, nam ut infra patebit totum opportunum invenio. Et. primo dico
quod dicta cabella salinarum de membris et iuribus dicte regie secretie anti-
quitus fuit per dominum regem Martinum concessa Francisco Uberto de Vi-
gintimiliis et suis heredibus in perpetuum in feudum sub militari servitio ana
videlicet oz. xx pro quolibet equo armato iuxta consuetudinem regni, tran-
sferendo in cum et eius heredes omnia iura omnesque actiones reales et per-
sonales extraordinarias et defensiones sibi et eius regio fisco quomodolibet
competentes et competituras presertim ratione et causa rebellionis commisse
per Antonium de Tudisco de Cathania et eius uxorem et filios qui in cadem
damnatione persistebant, revocando etiam et cassando ac annullando et ex-
presse ac ex sua certa regia scientia plenitudineque potestatis regie legibus ab-
soluta omnes et singulas concessiones donatiories et privilegia literas et scrip-
turas et quecumque rescripta per retroprincipes cius predecessores ct per suam
maiestatem de dictis salinis alicui forsitan factas et facta sive confirmata, pre-
sertim donne Mannelle Intorrella et suis predecessoribus parentibus, volendo
predictam concessionem ipsius Francisci Uberti nonnullis respectibus et maxime
pro bono pacis penitus valere etc. quemadmodum in cius regio privilegio dato
Siracusis XII novembris V indictionis 1396 registrato in libro dicti anni f 35
clare patet. Exinde vero ad annos circa tres postquam habuit possessionem dic-

244

LIBER DE SECRETIIS

tarum salinarum ob nefande proditionis crimen detestabile contra dictum do-
minum regem et cius statum huius regni || nepharie commissum et nequissime
perpetratum per dictum Franciscum Bertum de Vigintimilio rebellem et coha-
derentem sequacem et fautorem Antonii de Vigintimilio comitis Golisani eius
sacre maiestati nequissimi rebellis et proditoris, omnia eorum bona feudalia
et burgensatica et presertim dicte saline fuerunt acquisite et devolute regie
curie ac rationabiliter et totaliter confiscate ut patet in sententia declarationis
huiusmodi rebellionis et proditionis lata et promulgata per magnam regiam
curiam in castro civitatis Cathanie XVI° novembris VI° indictionis 1397 pre-
dictus dominus rex Martinus easdem salinas ad curiam reductas concessit ma-
gistro Nicolao de Usina medico phisico de Cathania et suis heredibus de suo
corpore descendentibus in perpetuum in feudum sub dicto militari servitio,
eo modo et forma prout dictus Franciscus Bertus rebellis et alii quicumque
predecessores casdem salinas tenebant et possidebant ita tamen quod eas in
capite ab cadem regia curia dicti magister Nicolaus et sui heredes teneant ‘et
cognoscant vivantque iure francorum videlicet quod maior natu minoribus
fratribus et calette suis ac masculus feminis preferatur ut patet etiam in
privilegio dicti domini regis Martini registrato in libro 1399 VIII indictionis
fo 167. Ergo quomodo predicta Andrena uxor dicti Joannis de Montecatheno
tanquam. asserta donataria dicte Mannelle vendere poterat dictam medietatem
dictarum salinarum predictis magistris Blasco de Montana et magistro Petro
lu Presti una cum centimolis iam dictis si predicta Mannella donatrix fuit pe-
nitus extincta et expulsa a quavis concessione de eisdem salinis sibi et suis pa-
rentibus per retroreges facta pro bono pacis et aliis respectibus in dicto pri-
vilegio regis Martini contentis? Item quomodo etiam illi de Tudisco. in dictam
aliam medietatem ipsarum salinarum successerunt aliamque medietatem a dicto
magistro Blasco Montana emerunt et totam integram cabellam in presentiatum
predicta Constantia de genelogia de Tudisco et eius filius tenent et possident?
si predictus Antonius de ‘T'udisco primus acquisitor cius uxor et filii contra
dictum dominum regem se rebellarunt et in cadem rebellione et proditione
permanserunt pro qua fuerunt a possessione salinarum penitus amoti revo-
cati || et extincti ut constat amplissime per verba privilegii dicti domini regis
Martini in concessione dicti Francisci Uberti Vintimigla qui per annos tres
et ultra tenuit et possedit dictas salinas dum tamen perduraverit in fidelitate

regia ut per calendaria temporum in cisdem privilegiis clare patet, et post dicti

Francisci Uberti rebellionem alteri sciliscet magistro Nicolao de Usina phisico
et suis in stricta forma dicte saline concesse fuerunt, dictusque magister Ni-
colaus phiscus absque liberis ut mihi videtur mortuus extitit predicteque sa-
liné devolute essent dicte regie curie. ‘Item iam apparet in anno 1406 quidem
contractus donationis irrevocabiliter inter vivos facte per dictam Mannellam
de Intorella prefate Andrene eius consanguinee et suis heredibus de omnibus
et quibuscumque bonis suis feudalibus et burgensaticis ubicumque existentibus

24.5.

f 255v

f 256

f 256v

f 257

In perpetuum

LUCA DE BARBERIIS

et apparentibus tam videlicet per ipsam donatricem detentis et possessis quam
etiam omnibus aliis per quoscumque personas occupatis vel quovis titulo pos-
sessis in quibus ipsa donatrix aliquod ius habere pretendat et sibi quomodolibet
pertinere noscantur cedens dicte Andrene donatarie omnia iura omnesque ac-
tiones suas et maxime super bonis existentibus in Cathania et territoriis Castri
Joannis Petralie etc. presertim et quasdam salinas positas in territorio Petralie
et cabella centimulorum existentem in terra Castri Joannis et certa alia bona
de quibus ipsa Andrena possit et valeat disponere cas vendere donare permu-
tare et quomodocumque alienare et pro anima adiudicare ut patet in contractu
ipsius donationis acto Cathanie XIIII° aprilis XIII® indictionis 1406 manu no-
tarii Leonardi Calava cathaniensis, quem contractum simpliciter acceptavit et
confirmavit predictus dominus rex Martinus ut patet in eius regia confirma-
tione data Cathanie XIII° ianuarii XV indictionis 1406 registrata in libro XHII
indictionis 1406 £° 189. Que quidem donatio nihil obstat nec pacto aliquo ob-
stare potest iuri regie curie ex quo iam clare patet et constat per dicta regia
privilegia et rescripta quod saline iam dicte fuerunt concesse dicto Francisco
Uberto cum revocatione cassatione et annullatione quarumvis conj|cessionum
et maxime dicte Mannelle pro bono pacis et ex certa sua regia scientia aliisque
respectibus in animo et mente regia existentibus nec non et ob rebellionem
Antonii de Tudisci primi acquisitoris cius uxoris et filiorum in caque semper
permanentium qui ius habebat in medietate dictarum salinarum. Et constat
etiam per calendaria temporum quod dictus Franciscus Ubertus dum dura-
verit in fidelitate regia per annos fere tres tenuit et possedit dictas salinas et
cum se rebellaverit fuerunt concesse dicto magistro Nicolao de Usina fisico
et suis in strictissima forma et minime constitit nec constat ex parte dicte Man-
nelle Intorella maxime per contractum dicte donationis possedisse et tunc tem-
poris possidere salinas predictas set ex verbis contractus predicti apparet fecisse
donationem de omnibus bonis tam per cam possessis quam per alios occupatos
restituens et cedens sibi omnia iura etc. super eisdem bonis et salinis prefatis
Petralie, ipseque saline sunt in territorio Castri Joannis et non Petralie, in qua
Petralia sunt alie iam saline set quicquid sit quantumcumque dicatur pro eis-
dem salinis Castri Joannis per verba dicte donationis in contractu predicto ap-
posita clare patet quod ipsa Mannella tempore donationis huiusmodi non habe-
bat possessionem dictarum salinarum set alias illas tenebat etc. Et propterea
advertatur quod saline predicte una cum cabella centimulorum diu occupate
et preter debitum detente fuerunt et sunt, ideoque provideatur quod ille re-
stituantur dicte regie secretie cum carum fructibus et omni causa etc. ||

Cabella centimulorum 9 dicte terre Castri Joannis etiam de membris dicte
regie secretie fuit vendita eisdem magistro Blasco Montana et magistro Petro

129. Cfr. CVN s17.

246

LIBER DE SECRETIIS

lu Presti pellipariis per dictam Andrenam uxorem dicti quondam Joannis de
Montecateno cum consensu et ratificatione Guillelmi Raimundi cius filii alio-
rumque filiorum suorum, in qua cabella centimulorum una cum salinis dicte
Andrene ipsa Andrena successit tanquam donataria Mannelle de Intorella eius
consanguinee, de qua venditione patet per contractum actum die VII aprilis
XII° indictionis 1434 de quo diffusius loquitur in precedenti capitulo quod
incipit cabella salinarum Castri Joannis £ ... que ambulat pari passu cum. dicta
cabella centimulorum. Et ideo non est opus amplius de dicta cabella loqui set
tantum dico quod facta divisione inter ecosdem pelliparios cabella centimu-
lorum venit in partem predicto magistro Petro lu Presti, ipseque magister Pe-
trus habuit confirmationem predicti contractus cum inserto tenore illius a quon-
dam Simone archiepiscopo panhormitano pro se et heredibus ac successoribus
suis in perpetuum in feudum sub dicto consueto militari servitio constitutio-
nibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum super demania-
libus editis aliisque iuribus curie et alterius semper salvis ut patet in ipsa con-
firmatione data Panhormi VI° septembris II° indictionis 1453 registrata in libro
dicti anni £° 25. Exinde vero predictus magister Petrus Lo Presti candem ca-
bellam sive feudum di li chintimoli promisit et dedit in dotem Tucie eius filie
et Joanni de Raya qui cepit candem Tuciam in uxorem, ipseque Joannes tan-
quam maritus dicte Tucie cepit investituram de dictis centimolis a quondam
don Lop Ximenem Durrea tunc in regno vicerege pro se et heredibus suis die
XIII° novembris prime indictionis 1467 registratam in libro anni 1468 f° 61.
Et ultra prefatus Joannes cepit investituram de dictis centimolis ob mortem
serenissimi domini regis Joannis a quondam don Gaspare de Spes tunc in regno
vicerege die XIII° decembris XIII indictionis 1479 registratam in libro dicti
anni fè 255. Que quidem cabella centimulorum antiquitus redditus erat annua-
tim oz. xI et nunc illa possidetur per Antonium de Penso et reddit quolibet
anno OZ. ... ||

Cogatur iste Antonius de Penso possessor ad ostendendum quomodo in
eisdem centimolis successit et quomodo ea possidet absque confirmatione prin-
cipis et aliqua investitura actento quod centimula ipsa sunt feudum et in feu-
dum concessa. Advertatur quod contractus venditionis ipsius cabelle sive feudi
centimulorum facte per candem donnam Andrenam prefato magistro Petro
lu Presti et socio fuit confectus et celebratus in anno 1434 VII aprilis XII
indictionis absque licentia nec confirmatione principis, immo per annos XVIII
dictam cabellam sive feudum centimulorum virtute dicti contractus venditionis
illorum ipse magister Petrus tenuit et possedit sine investitura et confirma-
tione aliqua contra formam regni capitulorum et constitutionum set tantum
in anno 1453 obtinuit a dicto archiepiscopo presidente predictam. confirmatio-
nem cum reservatione dictarum constitutionum et capitulorum regis Jacobi
et aliorum retroregum super demanialibus editis. ||

247

f 257v

f 258

Ad beneplacitum

f 258v

LUCA DE BARBERIIS

Planca sive macellum existens in terra Castri Joannis fuit alias concessa per
dominum regem Joannem ad eius regie dignitatis beneplacitum quondam
Pino de Grimaldis libera et exempta ab omni dirictu iure cabelle et imposi-
tione ac alterius cuiusvis iuris regie curic pertinenti ut patet in privilegio dicti
domini regis Joannis dato in villa de Fraga XXVII septembris VII indictionis
1460 de quo viceregia emanavit exequutoria cum sciliscet limitatione et de-
claratione pro indemnitate regie curie quod habeat dictus Petrus de quibus-
cumque carnibus macellandis in dicta planca oz. xv de cabella duorum dena-
riorum tantum excomputandas in carnibus factis in dicta sua planca et alias
exolvere teneatur ac etiam teneretur ad cabellam predictam denariorum duo-
rum si ultra oz. xv summam ascenderet et quod cabellotus dicte cabelle te-
neatur facere carnes et reddere calculum vicesecreto qui vicesecretus debet
facere sibi introitum et exitum de dictis oz. xv regie curie tempore suorum
computorum ut patet in dicta viceregia exequutoria et limitatione data Pa-
nhormi XIII februarii VIII: indictionis 1460 registrata in libro dicti anni
f° ... Exinde don Lop Ximenem Durrea vicerex in dicto regno revocavit dic-
tam viceregiam exequutoriam et limitationem que tendebat in maximam uti-
litatem regie curie et providit quod observaretur privilegium domini regis Joan-
nis prime concessionis dicte plance absque dicta limitatione et provisione ut patet
in carta dicti viceregis data Placie XVII septembris XIII indictionis 1465 registra-
ta in libro predicto fè 59. Et ultra dictus vicerex don Lop providit quod dictus
Pinus de Grimaldo possit aperire et facere dictam plancam francam liberam et
exemptam ab omnibus iuribus etc., cum hac conditione quod dicta exemptio
non excedat oz. XX ct pro tanta summa et non ultra dictum privilegium et
concessio locum et cfficaciam habcat quemadmodum continetur in provisione
dicti viceregis data Cathanic VII maii || XIII indictionis 1466 registrata in libro
1465 f° 428. Postea vero predictus Pinus renuntiavit dictam plancam sive ma-
cellum Jacobo de Grimaldo cius filio dictusque vicerex don Lop Ximenem
Durrea eandem renuntiationem acceptavit cidemque Jacobo dictam plancam
usque ad dictam summam oz. xx redditus confirmavit ad regium tamen be-
neplacitum ut patet in eius viceregia provisione data Panhormi XI° septembris

fa60 III indictionis 1470 registrata in libro dicti anni sub prothonotarii titulo £° IT, ||

24.8

LIBER DE SECRETIIS

SECRETIA CALAXIBECTE

Informatio secretie terre Calaxibecte que in pre-
sentiarum habet infrascriptas cabellas pro regia
curia |

videlicet

Cabella dohane secretie terre Calaxibecte anti-
quitus reddere solebat oz. 1 et in presentia-
rum currente anno 1506 regnante catholico
domino nostro rege Ferdinando redditus an-

nualis est de liquido curie oz. VI tr. x gr. x[v]
Cabella baiulie antiquitus redditus erat oz. x et

in presentiarum reddit liquide pro curia OZ. XXV tr. XXI gr. xV|n]
Cabella scannature redditus erat oz. I et nunc | |

reddit annuatim I oz. Il tr. xv gr. Vili]
Cabella carnium redditus erat oz. xM et in pre- I |

sentiarum reddit liquide curie 0 OZ. XXI tr. XI
Cabella vini antiquitus redditus erat oz. xm et

nunc reddit annuatim oz. xh I OZ. XII tr. XV gr. IMI
Cabella caxie redditus erat oz. va et nunc valet | I

de liquido pro curia e I OZ. XI tr. XII gr. XVI
Cabella herbagiorum reddebat quasi nil et nunc | E |

reddit | OZ. — tr. XXI gr. VII
Cabella centimulorum reddebat oz. ... et nunc x Di

reddit OZ. — tr. XXVI gr.x d. [mn]

Cabella gisie iudeorum redditus erat oz. 1 tr. vu
gr. x et in presentiarum ob iudeorum e re-
gno expulsionem nil reddit. o
Ius arrantarie hoc anno reddit oz. 1 tr. XVI gr. xV I |
sive o | OZ.I tr. XVI gr. XV
Summa totius introitus est oz. LXXXII tr. VIM gr. XII | £ 261
Assignationes nonnulle annuales et alienationes dicte regie secretie concesse
et donate fuerunt per retroreges que ob mortem illarum possidentium devo-
lute sunt ad regiam curiam, et sic totus supradictus introitus remansit et re-
manet liquide pro curia catholici domini nostri Ferdinandi regis. || £ 262

249

f 262v

LUCA DE BARBERIS

SECRETIA CASTRI NOVI

Informatio secretie terre Castri Novi que in pre-
sentiarum possidet infrascriptas cabellas pro re-
gia curia

Cabella baiulie dicte terre Castri Novi in presentia-
rum currente anno 1506 regnante catholico et in-
victissimo domino nostro rege Ferdinando reddi-

tus annualis est liquide pro curia OZ. LXXXXVI
Cabella vini redditus annualis est liquide pro curia oz. xxxx tr. vi
Cabella scannature redditus est oz. IMI tr. XXIII
Cabella dohane reddit liquide pro curia OZ. XI tr. XV
Cabella salsuminis reddit liquide pro curia OZ. I tr. XXVI
Cabella banci reddit liquide pro curia annuatim OZ. XXXXI tr. VINI
Cabella molendinorum?* reddit annuatim OZ. XV tr. XVI gr. X
Cabella nova redditus annualis est liquide curia OZ. VI tr. XVII
Cabella bucherie redditus annualis est Oz. LXI tr. I gr. X
Loherium domus regie curie vocate Maczaguni et ba-

baluchi OZ. I
Terre vocate lu Fideni et Belvidiri quolibet anno OZ. VI tr. XV
Censualia curie reddunt quolibet anno OZ. XI tr. VIN gr. INI

.Interusurium florenorum van solutorum baroni Pe-

trepercie et inde cessorum regie curie quod sol-

vitur per iuratos dicte terre! OZ. CXII
Terragia curie dicte terre tam in frumentis quam in
ordeis hoc anno reddiderunt OZ. XIMI tr. XX gr. X

Summa totius supradicti introitus est oz. CCCCXX tr. x gr. x ||

Predicta terra Castri Novi cum castro secretia et suis iuribus universis cum
integro statu ac mero et mixto imperio antiquitus possidebatur per quondam
Lucianum de Vigintimilio ex concessione et alienatione sibi facta per regiam
curiam cum cartha gratie redimendi quandocumque pro florenis xxmm® Dcecc
LXXVI tr. I gr. xv monete huius regni Sicilie post cuius Luciani mortem suc-
cessit in dicta terra et castro Joannes de Vigintimilio cius filius, quo Joanne
mortuo successit sibi in terra et castro predictis Franciscus de Vigintimilio frater

130. Su questa gabella, sulla seguente e 131. Si tratta forse di una parte della
su una <cabella carnium> che probabil- somma sborsata dall'università al signore feu-
mente comprendeva tutte quelle che — qui dale di Castronovo: il cui vero nome era
citate — si riferiscono alle macellazioni, cfr. Barnaba e non Bernardo come il copista ha
CVM 600. una volta scritto.

250

LIBER DE SECRETTIS

dicti Joannis et filius secundogenitus predicti quondam Luciani de Viginti-
milio, qui Franciscus alienavit dictam terram cum castro et integro statu ut
supra quondam Bernardo de Gaitano pro eodem pretio et summa florenorum
XXIIM DCCCLXXVI tr. II gr. XVI cum dicto eo modo et forma prout terram
ipsam cum cius integro statu ut supra tenebat et possidebat. Qui Bernabo Gai-
tano per nonnulla tempora terram ipsam tenuit et possedit et exinde absque
liberis de suo corpore mortuus extitit, in qua terra et castro demum successit
Didacus de Gaitano cius nepos ex dispositione testamentaria facta per dictum
quondam Bernabonem prefatusque Didacus de Gaitano eius per certos annos
terram candem tenuit et possedit, a cuius quidem Didaci manibus ultimatim
terra ipsa cum iuribus universis redempta fuit et ad regium demanium reducta,
illaque in regio demanio et dominio in presentiarum permanet et in eternum
permanebit. || I

SECRETIA POLICII

Informatio secretie terre Policii que in presentia-
rum possidet infrascriptas cabellas pro regia
curia

videlicet

Cabella baiulie terre Policii antiquitus redditus
erat Oz. XII, in presentiarum autem regnante
catholico et invictissimo domino nostro rege |
Ferdinando reddit quolibet anno de liquido oz. xvm tr. xvi gr. xvi]
Cabella dohane redditus erat oz. xv et nunc red-

dit liquide pro curia OZ. XXXV tr. XII gr. XI
Cabella bardarie redditus erat oz. v et nunc red-

dit pro curia oz. VI tr. HI gr. VIII
Cabella cribularie!* reddebat tr. xx et nunc

reddit OZ. I tr. XI gr. IM

Cabella decime que non reperitur in computis
antiguis set videtur quod noviter fuit inventa

et facta redditus est OZ. XII tr. XVI gr. VII
Cabella herbagiorum redditus erat oz. 1, in pre-

sentiarum autem reddit de liquido OZ. VI tr. XI gr. XIl
Cabella sagati antiquitus reddebat oz. I et nunc

reddit annuatim de liquido curie OZ. V tr. XXI gr. II
Cabella vini reddebat oz. ... et nunc reddit OZ. XXXVII

132. Si riferisce evidentemente ad una standoci per altro sconosciute le modalità del-
imposizione ricadente su cereali e legumi, re- l’esazione.

251

f 264

f 265

f 265v

LUCA DE BARBERIIS

Cabella carnium redditus annualis erat oz. ... in

presentiarum vero illa de liquido curie reddit oz. LKXxX
Cabella scannature redditus erat oz. vir et nunc oz. x1 tr. vm gr. xv|i]
Cabella caxie reddebat oz. xm et nunc reddit

— anno quolibet de liquido curie OZ. XVI

Cabella carceris que non reperitur in computis

antiquis in presentiarum reddit anno quolibet oz. 1 tr. xxvm gr. x[vi]
Arrantaria hoc anno reddidit OZ. VII tr. VI gr. X
Cabella gisie iudeorum reddere solebat oz. vI

et nunc ob corum expulsionem e regno nil

reddit.
Summa totius supradicti introitus est. oz. CCKXXXX tr. XXI gr. VI ||

Nota quod predicta secretia una cum castellania capitania carcere et ofti-
ciis iudicatus et notariatus dicte terre Policii antiquitus possidebatur per uni-
versitatem terre predicte ex obligatione et venditione sibi facta per bone me-
morie regem Alfonsum cum cartha gratie redimendi pro florenis Sicilie vom
cccc de summa sciliscet illorum florenorum x® de Sicilia per universitatem
predictam solutorum quondam Raimundo de Capraria de consensu et volun-
tate dicti domini regis pro redemptione et luitione dicte terre iurium et offi-
ciorum omnium predictorum ac meri et mixti imperii cum quibus dictus Rai-
mundus predictam terram et officia et iura omnia tenebat et possidebat pro
predictis x florenis emptionis titulo cartha gratie redimendi vigore privilegi
et contractus regii dati in civitate Caiete XXVIII novembris II° indictionis
1438 in posse domini Arnaldi de Folloneda secretarii quam reliquam quan-
titatem usque ad cumplimentum dictorum florenorum x® solutorum dicto
domino Raimundo universitas ipsa de suis pecuniis solvere et supplere se obli-
gavit ad hoc ut dicta terra reduceretur ad regium demanium et in eodem de-
manio permaneret, et etiam pro cettis aliis gratiis et privilegiis ac immunita-
tibus cidem universitati concessis pretextu dicte luitionis et solutionis pecunie
facte dicto domino Raimundo reservata, sibi regia curia dicta iurisditione ci-
vili et criminali meri ct mixti imperii ut patet diffusius in contractu facto per
dictum dominum regem eidem universitati dato in castris prope Pentoniam
die VI° octobris 1442 firmato in posse domini Joannis Olzina regii secretarii
data sibi auctoritate per cundem dominum regem in vim dicti contractus dictas
secretiam officia cabellas et iura predicta posse vendere locare et impignorare
ac corum libitum voluntatis pro supplendis quantitatibus predictis cidem do-
mino Raimundo, vigore cuius authoritatis regie pro habendis dictis pecuniis
ad opus dicte luitionis venditionem fecit predictorum iurium sciliscet castel-
lanie secretie capitanie et carceris cum cartha gratie redimendi domino Fri-
derico de Vigintimilio, demum predicta || iura vendita ut supra per dictam
universitatem eidem domino Friderico fuerunt de voluntate et consensu dicti
domini regis redempta a manibus ipsius domini Friderici et inde vendita per

252

LIBER DE SECRETTIS

dictam universitatem cum eadem clausula gratie redimendi domino Petro de
Cardona pro dictis florenis vim cocc pro quibus ipsa universitas illa emerat
ab eodem domino rege vigore contractus facti manu notarii de Aprea de mense
ianvarii anni X indictionis et ex post mortuo dicto domino Petro et succedente
in eisdem inter cetera domino Accardo de Cardona filio suo primogenito fue-
runt dicto Accardo confirmata una cum. castro et terra Nasi licito redimendi
et aliis quibuslibet iuribus semper salvis vigore privilegii domini regis Alfonsi
dati in Turri Octavi pertinentiarum civitatis Neapolis die XXV augusti XII
indictionis 1451. Et exinde redemptis per cundem dominum regem anno Ile
indictionis a manibus et posse dicti domini Accardi dictis terra et castro Nasi,
et restantibus sibi debendis per regiam curiam de summa luitionis dicte terre
et castri Nasi florenis de Sicilia mm coccrxxxVI tr. Im gr. x fuerunt pecunie
restantes et addite et accumulate super precio pignorationis predicte facte ut
supra ‘predicto quondam domino Petro de dictis secretia castellania officiis ct
iuribus dicte terre Policii vigore provisionis seu debitorie date etc. Et sic mem-
bra et iura predicta terre Policii restabant pignorata et obligata dicto domino
Accardo in summa pro florenis de Sicilia x" ccccLxxxXVI tr. mm gr. x, ita
quod de iuribus dicte secretie dictus Artalis teneretur solvere annuatim oz.
XXIM° pro provisione castri Capitis Orlandi, que fuit reservata in primo con-
tractu emptionis facte domino Raimundo de Craparia. Et oz. M pro repara-
tione dicti castri licet in contractu facto dicte universitati non fiat mentio. Que
quidem secretia cum: dictis iuribus in anno XI° indictionis 1492 fuit reducta
ad regium demanium restitutis et solutis predictis Im coccLxxxXVI florenis
tr. mi gr. x don Petro de Cardona comiti Golisani ut patet in quadam regia
provisione et viceregia cxequutoria || illius data Cathanie VII: augusti XII
indictionis 1494 registrata in libro dicti anni f° ...!*, ||

Quondam Franciscus de Salomone habuit a quondam domino rege Al-
fonso ad eius vitam tantum gratiam et relaxationem annui iuris census
untie unius debite regie curie pro quodam eius molendino sito in terri-
torio dicte terre ut patet in quadam cartha dicti domini regis data Ca-
rieni XXIII mail 1430. | | |

Advertatur quod mortuo dicto Francisco de Salomone regia curia debebat
et debet consequi quolibet anno dictum ius census untic unius super dicto mo-
lendino. Et nihilominus illud occupatum fuit et est, nam viso computo ma-
gistri secreti huius regni nullus fit introitus de dicta untia. Ideo provideatur
quod secretus cxigat illam anno quolibet et quod recuperentur census anno-
rum preteritorum non solutorum a tempore mortis dicti quondam Francisci
usque ad presens. ||

133. Su queste vicende, cfr. Capitula Regni Siciliae cit., 445 Capitolo XXVI,

253

f 266
f 266v

Ad vitam

f 267

In perpetuum

f 267v

f 268

LUCA DE BARBERIIS

Censualia dicte regie secretie usque ad summam oz. vI antiquitus posside-
bantur per Marinum la Matina ex donatione sibi facta per quondam Ferran-
dum de Vigintimilio. Et postmodum eidem Marino et suis in perpetuum
heredibus confirmata per dominum regem Alfonsum ut dicitur contineri
in quodam privilegio dicti domini regis dato in Monte Sarculo XV fe-
bruarii 1437. OZ. VI

Advertatur quod dictum regium privilegium huiusmodi confirmationis non
apparet in cancellaria. Ideo cogatur possidens ad illud ostendendum curie et
si de eo habuit exequutoriam a vicerege qui tunc erat iuxta regni capitulum.
Item apparet in cancellaria quedam viceregia provisio emanata ad petitionem
dicti Marini donationis sibi et suis in perpetuum heredibus de toto eo quod
ultra dictas oz. vI dictorum censualium supererit et quod non molestetur de
receptis per dictum Marinum ultra dictam summam annorum preteritorum
ita quod dictum superfluum non excedat untiam unam ut patet in viceregia
provisione predicta data Policii XXIII augusti XIII® indictionis 1465 registrata
in libro magistro dicti anni f 66. Et advertatur quod dictus quondam vicerex
non poterat facere dictum relaxitum de receptis ultra dictam summam sibi
datam et taxatam nec etiam concedere in perpetuum dictum superfluum in
preiudicium et deteriorationem reddituum regii patrimonii. Ideo provideatur
super his pro utilitate regie curie!*. | |

CARRICATORIA SUB ADMINISTRATIONE
OFFICII MAGISTRI SECRETI

Terre Thuse carricatorium sub administratione officii magistri secreti huius
regni cuius carricatorii iura redditus et proventus habuit ct consequitur regia
curia quolibet anno, nam de dicta terra 'Thuse et de quo cam tanquam alie-
natam cum suis iuribus universis in presentiarum possidet distincte loquitur in-
ferius in presenti informatione f° ... Quod quidem carricatorium Thuse facto
bilancio de introitibus illius annorum trium computatis computandis reddit
anno quolibet de liquido OZ. XXXI tr. x gr. VI ||

Terre Caronie! carricatorium sub huiusmodi administratione magistri
secreti cuius carricatorii iura et proventus regia curia anno quolibet conse-
quitur, nam de dicta terra Caronie et per quem illa in presentiarum tanquam
ab antiquo alienata possidetur, loquitur inferius diffusius in presenti regia in-
formatione fo ... Ex quo carricatorio regia curia consequitur iura cantaratarum

134. Andrebbe aggiunto al patrimonio Policii >: cfr. CVM 476.
della Secrezia di Polizzi uno < ius census oz, 1 135. Del caricatoio di Caronia torna a
tr. vr super molendinis et battinderiis flumarie parlarsi in CVD 338.

254

‘99

LIBER DE SECRETIIS

et immissionum. Quo quidem carricatorium Caronie solet reddere annuatim
OZ. ... et in presentiarum currente anno 1506 reddit de liquido pro curia oz. ... ||
Castri ad Mare et vallonis carricatorium quod fuit ab antiquo alienatum
et in presentiarum possidetur per don Joannem Vincentium de Luna tanquam
filium et heredem quondam don Sigismundi de Luna eius patris, de qua qui-
dem alienatione inferius in presenti regia informatione loquitur £ ... Super
quo carricatorio regia curia de excadentiis successis ob mortem quondam Thome
de Girifalco de illis oz. xx quas dictus quondam Thomas habebat super ex-
cadentiis dicti carricatorii habet et consequitur quolibet anno tanquam, eidem
curie reservatis. Que iura excadentiarum hoc anno reddiderunt pro curia
oz. I tr. XI gr. X |
Restuchie terre Auguste sub administratione officii magistri secreti. Terra
predicta Auguste cum eius castro feudis et iuribus ac cabellis que erat sub
iurisditione magistri secreti fuit vendita quondam Antonio de Moncata pro
pretio oz. VII! V® tr. XXIII gr. xII vigore contractus facti manu notarii An-
tonii de Aprea XXIII iulii XIII indictionis 1466 contractuum ac regiarum et
viceregiarum provisionum carta gratie redimendi mediante ut inferius in pre-
senti regia informatione in rubrica secretiarum regii demanii alienatarum sub
dicta iurisditione magistri secreti f° ... patebit. De qua quidem regia secretia
regia curia tantum anno quolibet consequitur iura restuchiarum que hoc anno
reddiderunt liquide pro curia oz. X ||

SECRETIE ALIENATE

Alienationes secretiarum infrascriptarum civita-
tum et terrarum regii demanii facte tam in per-
petuum quam carta gratie redimendi per dominos
retroreges in infrascriptis singularibus personis
sunt iste

| videlicet

Secretia Corilioni

Secretia terre Salem

Secretia et comitatus Auguste

Secretia civitatis Calathagironis

Secretia terre Castri Regalis

Secretia terre Sancte Lucie

Secretia terre Ramecte

Secretia civitatis Pactarum

Secretia civitatis Cephaludii

Secretia terre Marsalie

Secretia et civitas Mazarie

255

f 268v

f 269

f 269v

f 270

Carta gratie
redimendi

f 270v

LUCA DE BARBERIIS

Civitas Syracusarum
. Terra Leontini
. Terra Minei
Terra Bizini
Terra Francaville
Terra Sancti Philippi de Argirione ||

SECRETIA CORILIONI
Et primo loquitur de terra Corilioni.

Prefata terra Corilioni una cum secretia castellania cabellis membris et iuri-
bus. suis universis fuit olim primo loco vendita carta gratie redimendi quon-
dam Friderico de Vigintimiliis pro florenis Sicilie xm® D per quondam Bab-
tistam de Platamone tunc in regno viceregem habentem ad hec ct alia ut as-
seruit amplissimam potestatem ut patet in contractu facto manu notarii An-
tonii de Candela de Panhormo die XXIII maii II° indictionis 1440, quem
contractum ipsius venditionis dominus rex Alfonsus acceptavit et confirmavit
ut etiam patet in cius privilegio cum inserto tenore dicti contractus dato Caiete
XX° augusti I° indictionis 1440. Et ex post ultra dictam summam pro aliis
oz. D additis et accumulatis dicto precio. Exinde vero dicta terra cum secretia
et iuribus suis universis per regiam curiam redempta fuit a manibus et posse
dicti quondam Friderici soluto et restituto sibi prius dicto pretio. Qua quidem
terra cum iuribus suis predictis ad eandem regiam curiam reducta et restituta
fuit cidem curie necesse instrumento gratie redimendi mediante vendere se-
cretiam et castellanias terre predicte pro adimplendo et solvendo totum inte-
orum complimentum florenorum xv integri precii venditionis terre pre-
dicte eidem Friderico Vintimigla. Et tandem secretiam et. castellaniam pre-
dictas cum carum iuribus et redditibus quibuscumque don Lop Ximenem
Durrea tunc in regno vicerex et Antonius Sin thesaurarius regius vendiderunt
quondam Joanni de Bononia de Panhormo et suis heredibus et successoribus
in perpetuum pro precio florenorum vin in contanti quos manualiter re-
cepit et habuit predictus Antonius Sin thesaurarius nomine eiusdem regie curie
pro solvendo complimentum cidem Friderico Vintimigla pro iedemptione
iam dicta ut patet in contractu facto manu notarii Pini de Ferro de Panhormo
die VIII mensis novembris XI° indictionis 1447. Deinde fuerunt addite dicto
precio oz. CC quas solvit pro parte curic pro satisfactione cuiusdam cambii
recepti per thesaurarium pro necessitatibus et agendis cutie occurrentibus. Et
ultra fuerunt addite et accumulate dicto precio oz. DCCXI tr. IM gr. vi+ per
cum solute dicto domino regi Alfonso videlicet oz. DC per || manus Francisci

256

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dame ra del e dosi LI,

Capitolo del Parlamento siciliano del 1509 non sii an
nell'edizione del Testa.
ASPa: Real Cancelleria registro 229 f 1 S7v e 158 (fotomontaggio);

cfr. G. SPATA Capitula R. Siciliae recensioni Francisci Testa addenda
(Panormi 1865) 71-72.

dò

LIBER DE SECRETIIS

.Martorell regii secretarii pro ducatis Im Dec dicto domino regi solutis de pe-
cuniis dicti Joannis emptoris ut ipse Franciscus Martorell confessus fuit et di-
citur apparere per regias provisiones emanatas et in alia manu ultimo loco
OZ. CXI tr. IM gr. VI+ pro ducatis currentibus D solutis per cundem Joannem
predicto domino regi in partibus Neapolis attingentes summam in universo
OZ. IM DCCXI tr. IM gr. VI+ pro quibus demum dicta secretia et castellanie ca-
strorum dicte terre restiterunt et fuerunt cidem Joanni de Bononia obligate
cum hac tamen prerogativa et lege quod actento quod dictus Joannes de Bo-
nonia devenit ad dictam emptionem prompto animo in regium servicium pro
reductione dicte terre ad demanium regium ut prefertur quamvis de iure ipse
emptor faceret fructus suos, nibilominus ex abundanti regio nomine per se
heredes et successores suos in perpetuum ca donatione que dicitur mera pura
simplex et irrevocabilis inter vivos predictus vicerex et thesaurarius dederunt
et habere concesserunt cidem Joanni pro se et suis heredibus et successoribus
omnes et singulos fructus redditus et proventus dicte terre et castrorum Co-
rilioni ad regiam curiam spectantes et pertinentes, quos fructus et redditus dicte
terre et castrorum ipse Joannes et sui successores possint et valeant annuatim
sibi percipere exigere colligere et habere durante tamen dicta venditione et
sicut dicta regia curia facere poterat, quam donationem voluerunt haberi pro
insinuata interponendo dictus vicerex in cadem eius auctoritatem et decretum.
Et casu reluitionis faciende dictarum secretie et castellanie dictus Joannes nul-
lum ius cabelle alicuius seu tareni vel decime solvere teneatur regie curie et
quod dictus Joannes etiam possit et valeat munire et recuperare castra predicta
munitionibus et reparationibus necessariis, que expense in casu dicte reluitionis
que ficri habeant in unica solutione fienda in urbe Panhormi prima fronte sibi
vel || suis exolvantur et reficiantur ita quod reluitio iam dicta fieri habeat pro
reducendo dictas secretias et castellanias ad regium demanium et non pro illas
alteri vendendo, qua revenditione facta extinguatur concessio dictorum fruc-

tuum facta dicto Joanni et suis penitusque cesset declarantes dicti vicerex et

isti legum doctores et iudices magne regie curie qui tunc erant videlicet Gal-
terius de Paternione, Franciscus Riccius et Petrus de Barlione predictam cmp-
tionem non esse contra regni capitula quia ipsa emptio fuit facta ut res faci-
liori causa reducatur ad regium demanium et maxime quia Corilionenses non
aliter dedissent ut dixerunt pecunias in quibus asserebatur cos contribuisse in

redemptionem dicte terre et castrorum ab eodem Friderico Vintimiglia. Et

nihilominus predicta universitas cum consensu et ratificatione nonnullarum
personarum. dicte terre nominatarum et cognominatarum de una in unam
expressatarum in dicto contractu consensit et acceptavit dictam venditionem
et contractum pro dicto pretio florenorum vim® nam de residuis post dictum
contractum. solutis per cundem Joannem non apparuit hucusque assensus nec
consensus dicte universitatis salva tamen meliori inquisitione actento quod
fiebat pro reductione dicte terre ad regium demanium quantumcumgue uni-

II ACTA ITALICA: I7. 257

f 271

f 271V

f 272

273

LUCA DE BARBERIIS

versitas ipsa alias a dicto domino rege obtinuit certa capitula inter que cavetur
quod regia maiestas non posset aliquo modo dictam terram seu aliquod eius
membrum vendere pignorare aut aliquo modo alienare a regio demanio. Et
si forte pro aliqua quantumcumque urgentissima causa dictam terram aut ali-
quod eius membrum alicui venderet vel pignoraret aut aliter alienaret, liceret
hominibus dicte terre insurgere ad arma se defendere et bellare ac resistere
percutere ferire et occidere contra impetrantes etiam quemcumque magistra-
tum viceregentem regni Sicilie, quibus tali casu non teneantur obedire in ali-
quo quantumcumque foret preceptum penale pro parte regie maiestatis, immo
habeatur et reputetur persona privata. Et si habitatores || seu aliqui de dicta
terra tali casu consentirent seu consentiri facerent per interpositam personam
ipso facto incurrerent in penam publicationis bonorum omnium ct liceat cui-
libet vocare tales proditores et si quis non caperet arma contra tales intellige-
retur consentire, et sic dicta universitate non consentiente dicta terra non po-
terat ad regium demanium pervenire ita quod respectibus predictis univer-
sitas ipsa cum eisdem prenominatis singularibusque personis ut prefertur con-
sensit in huiusmodi venditione et alienatione dicte secretie et castellanie, quem
quidem actum dicti consensus prefatus prorex acceptavit et confirmavit et de
quavis pena in qua incurrere poterant cos absolvit et penitus liberavit nec non
ct contractum huiusmodi venditionis predictus dominus rex Alfonsus rati-

ficavit et confirmavit ut patet in cius privilegio dato in castris prope terram.

Castellionis Piscarie die XXVII° ianuarii XIe indictionis 1448 de quo viceregia
emanavit exequutoria data Panhormi XVI° maii XII indictionis 1449 regi-
strata in libro dicti anni £° 354. Quod quidem privilegium dicti domini regis
Alfonsi cum inserto tenore dicti contractus et certarum viceregiarum provi-
sionum dominus rex Joannes acceptavit et confirmavii iuxta seriem. et tenorem
ut patet in privilegio dato Barchinone II° ianuarii VIII® indictionis 1460 de
quo viceregia emanavit exequutoria data Cathanie II° novembris VIII in-
dictionis 1460 registrata in libro rationum dicti anni f 137. Qui Joannes exinde
stante in possessione dictarum secretie et castellanie ut supra, medietatem il-
larum vendidit et alienavit quondam Friderico de Diana civi panhormitano
pro certo pretio inter eos convento. Et perquisita per me regia cancellaria nul-
lum privilegium aut aliqua alia scriptura inveni licentie vel confirmationis regie
nec viceregie venditionis et transportationis huiusmodi in dictum Fridericum
de Diana et suos, salva tamen meliori perquisitione, qui Fridericus Diana dum
vixit dictam medietatem dicte secretie et castrorum tenuit et possedit. Et co
mortuo predictoque Joanne de Bononia similiter defuncto dicta secretia et
castellanie pervenerunt in posse || heredum predictorum Joannis et Friderici,
iura quarum secretie et castellanie antiquitus tempore dicte alienationis red-
ditus erant oz. CCL et in presentiarum illas possident videlicet quilibet medie-
tatem suam predicti heredes quondam Joannis et Friderici et reddunt anno

quolibet liquide ultra oz. CCC ||

258

LIBER DE SECRETIIS

Notandum est quod universitas dicte terre Corilioni consensit et cius as-
sensum prestitit in dicto contractu venditionis dictarum secretie et castellanie
predicto Joanni de Bononia et suis heredibus et successoribus carta gratie re-
dimendi mediante pro pretio florenorum vmm tantum et florenorum aliorum
mille de quibus fecit bancum si tamen illos solverit ut patet in contractu pre-
dicto acto manu dicti notarii Pini de Ferro de Panhormo die VIII novembris
XI° indictionis 1447, et pro totidem et non ultra ut prefertur eius predictum
assensum prestitit ut supra non obstante forma capitulorum dicte universitati
per cundem dominum regem Alfonsum indultorum, de residuis vero post
dictum contractum solutis per predictum quondam Joannem de Bononia ad
complimentum. oz. I DeCXI tr. mM gr. vi+ nullus apparet consensus nec as-
sensus dicte universitatis. Ideo talis additio et accumulatio eidem Petro ultra
dictam summam florenorum vam® contenta in dicto contractu cui universitas
et singulares persone illius consenserunt et ratificaverunt fuit ipso iure nulla
et non debebat nec debet preiudicare iuri predicte universitatis et corum pri-
vilegiis et capitulis de non alienanda terra predicta nec aliquo quovis membro
predicto illius nec etiam dicta additio preiudicare potuit nec potest iuribus
catholici domini nostri regis Ferdinandi felicissimi successoris ex eo quod cla-
rum est quod dicta terra Corilioni cum omnibus eorum preheminentiis et iuri-
bus obstantibus constitutionibus pragmaticis et capitulis regni non poterat per
dictum viceregem Babtistam de Platamone cum quavis potestate sibi attri-
buta aliquo modo alienari per dictum Franciscum de Vigintimiliis nec succes-
sive dictas secretiam et castellaniam per dictum viceregem don Lop Ximen
Durrea et Antonium Sin thesaurarium in predictum Joannem de Bononia et
suos. Et quantumcumque dictus dominus rex Joannes dictam confirmationem
ipsius domini regis Alfonsi acceptavit et confirmavit, non poterat id facere
in preiudicium predicti catholici domini Ferdinandi regis eius fili et legitimi
successoris stante huiusmodi regno in strictissima et vinculata forma ut patet
in constitutionibus et capitulis regni ac infinitis pragmaticis et instructionibus
dicti domini regis Joannis per quas omnia per retroreges et principes ac eorum
presides de || iuribus regii patrimonii alienata revocavit et penitus annullavit
ut in presenti regia informatione clare patet. Et non obstat etiam ex adverso
dicere quam dictus Joannes de Bononia obtinuit a domino rege Joanne con-
firmationem de illis oz. pc solutis dicto quondam Francisco Martorel datam
Barchinone II° ianuarii VIII indictionis 1460 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Cathanie XXVIII novembris VIII indictionis 1460 registrata
in dicto libro fè ... et additis dicto precio ex quo fuerunt dicte pecunie solute
post celebrationem dicti contractus ac post consensum prestitum per dictam
universitatem, et predictus dominus rex Joannes absque aliquo consensu uni-
versitatis predicte non poterat candem solutionem dictarum oz. Dc admittere
nec confirmare cum sit tendat in preiudicium domini nostri regis successoris
ut supra, cui non poterat talis acceptatio et confirmatio preiudicare nec etiam

259

f 273v

f 274v

In perpe-
tuum 198

f 276

LUCA DE BARBERIIS

de aliis post dictum contractum solutis apparet consensus nec assensus predicte
universitatis. Et ideo male solute fuerunt per dictum Joannem de Bononia. |

Iura et membra dicte secretie Corilioni alienata
per retroreges.

Quondam Jacobus de Playa in vim privilegi domini regis Alfonsi per quod
sibi et suis heredibus et successoribus fuit data licentia et facultas reficiendi et
redificandi et in altum erigendi castrum dirutum vocatum lu Conti Rayneri
positum in quodam promuntorio territoriorum suorum in terminis et terri-
torio terre Corilioni et construendi et edificandi domos pro habitatione homi-
num illuc confluentium ac concessa fuerunt certa eius territoria in medio quo-
rum est dictum castrum et aliud territorium monasterii Sancte Marie de Ne-
more cum ad manus eius pervenerit, fore et esse feuda franca et libera ab omni
onere preterque a prestatione paris unius calcarium de ferro pro omni servitio
militari cum perceptione omnium iurium feudorum prout alii barones et feu-
datarii feuda nobilia terras et castra possidentes percipiunt precipue baiula-
tionis et dohanarum ipsorum iurium cum arrantaria piscationibus et venatio-
nibus ac cabellis carnium panis et vini ac iuribus et membris ipsarum ac cum
iurisditione civili et criminali prout alii barones dicti regni in corum tertritoriis
et feudis secundum regni constitutiones in contrahentes et ibidem delinquentes
exercere possunt habuit pro se et suis heredibus relaxationem iuris annue so-
lutionis seu census carlenorum quindecim pro aquis et saltu molendini existentis
in cisdem territoriis ad quos regie curie tenebatur in secretia dicte terre Cori-
lioni et quod deinceps vocaretur feudum li Bacticani: quod quidem privile-
gium datum est in castello novo Neapolis die XX octobris prime indictionis
1452 registratum in libro dicti anni f° 388. Et mortuo dicto Jacobo successit
Petrus Antoninus de Playa eius filius et per eum predicta possidentur. .||

SECRETIA SALEM

Ista secretia terre Salem cum omnibus suis cabellis et iuribus fuit olim ven-
dita cum carta gratie redimendi per quondam Nicolaum de Speciali et Joan-
nem Olzina regios procuratores et commissarios in urbe Panhormi univer-
sitati dicte terre Salem pro oz. mille ut patet in contractu firmato in posse An-
dree Grazol de regia scribania die VII° octobris prime indictionis 1437 qui con-
tractus non invenitur in archivo regie cancellarie. Et tandem computatis in dicto
pretio oz. cc solutis per quondam Bernardum de Bartholo pro quibus fuit
sibi specialiter assignata cabella baiulationis dicte terre redditus oz. xxxx an-

136. Cfr. CVM 381.

260

©)

LIBER DE SECRETTIS

nuatim que exinde mortuo dicto quondam Leonardo fuit devoluta ad regiam
curiam et demum. gratiose concessa per dominum regem Alfonsum Simo-
necto de Septimo eius bagio ad vitam exsolvenda et per eum. percipienda per
manus regiorum officialium ut patet in privilegio dato Puteolis XXV februarii
XV indictionis registrato in libro 1451 f 216. Et plus exinde habuit literas a
dicto domino rege Alfonso consequendi dictam assignationem absque exe-
quutoria annuali ordinaria, datas Neapoli XVIII iulii prime indictionis 1453.
Et sic propter devolutionem ipsius cabelle baiulationis ad regiam curiam dicta
secretia restavit et restat obligata dicte universitati pro oz. DCCC cum onere
tamen solvendi anno quolibet pro provisione castri dicte terre oz. xxM tr. vi
et pro reparatione dicti castri oz. tres nec non et onere solvendi annuatim
OZ. XXV que fuerunt tunc deputate in computo provisionis quondam Rogerii
de Paruta tunc magistri secreti prout continetur in contractu predicto. Que
Oz. XXV mortuo dicto Rogerio vendite fuerunt per dictum regem Alfonsum
quondam Joanni de Vitillino pro ducatis D pro quibus habebat certam assigna-
tionem super secretia Randacii mutatam per curiam super dicta assignatione
oz. XXV secretie Salem a cuius posse fuerunt ex post redempte et recuperate
per dominam Joannam uxorem quondam Simonis de Artal castellani olim pa-
lacii Panhormi in vim potestatis et authoritatis quam sibi contulit || dictus do-
minus rex cum privilegio dato Caiete XVII maii 1447 cum eadem tamen gratia
redimendi per regiam curiam de quo viceregia emanavit exequutoria data
Panhormi XXVINI decembris VII indictionis registrata in libro 1443 f 1607. ||

Super qua quidem secretia etiam solvebantur oz. CL pro provisione et cu-
stodia castri Pantellarie tempore domini Francisci de Belvis et antea consue-
verunt solvi oz. CxX set postea pignorata et obligata dicta secretia ut supra
eidem universitati transportata fuit dicta provisio Pantellarie super secretia
Panhormi ubi ad presens anno quolibet assignatur.

Quo vero ad candem assignationem oz. xxx Simonecti de Septimo super
dicta cabella baglie, Simonectus predictus obtinuit a quondam domino rege
Joanne confirmationem dicti redditus ad eius vitam ut patet in privilegio dato
Barchinone VII° ianuarii VII indictionis 1460 de quo viceregia emanavit exe-
quutoria data Panhormi XXX novembris X indictionis 1467 cum hoc quod
dictus Simonectus consequatur et habeat dictam assignationem oz. xxx exe-
quutoria ordinaria mediante per manus secreti dicte terre et agregetur ad dic-
tam secretiam, exinde vero dictus dominus rex Joannes confirmavit et de novo
concessit dicto Simonecto de Septimo gratiam predicte assignationis oz. XXX
super dicta cabella baiulie pro se et uno cius herede ut patet in dicto privilegio
dato in villa Perpiniani ultimo iunii VI® indictionis 1473 de quo viceregia ema-
navit exequutoria continentie infrascripte, videlicet: « Actento quod in prima
concessione appareat quod in consecutione dictarum oz. xxx quolibet anno
teneatur capere annuam exequutoriam ordinariam ut utique dum dicta se-
cretia permanebit a regia curia alienata dictus Simonectus sua vita durante et

261

f 276v

277

f 277V

f 278

f 279

LUCA DE BARBERIS

postmodum dictus cius heres habeant et consequantur dictam gratiam oz. xxx
absque exequutoria annuali ordinaria. Reducta vero dicta secretia ad regiam
curiam dictus Simonectus et quivis in dicta gratia successor capiat et conse-
quatur dictas oz. XXX per manus regii secreti dicte terre annua exequutoria
mediante iuxta tenorem predicte prime concessionis» quemadmodum conti-
netur in dicta viceregia exequutoria data Panhormi XII° octobris VII* indic-
tionis 1473 registrata in libro dicti anni sub titulo rationum f 30. Et postea ||
dictus Simonectus impetravit a dicto domino rege Joanne literas favorabiles
quod ipse et dictus eius heres consequantur et habeant dictam gratiam oz. xxx
modo et forma prout continetur in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato
in castello novo Neapolis XVIII iulii prime indictionis 1453 ut patet in dictis
literis datis Barchinone XV novembris VII indictionis 1473 et exequutoria vi-
ceregia illarum data Panhormi XXX decembris dicti anni, que litere favora-
biles nec dicta exequutoria illarum non invenitur in cancellaria. Et tandem
mortuo dicto Simonecto de Septimo per eius testamentum legavit dictam as-
signationem oz. xxx super dicta cabella baiulie dicte terre... de Septimo cius
filio et per eum dicta assignatio in presentiarum currente anno 1506 possi-
detur OZ. XXX ||

Que quidem secretia in presentiarum possessa per dictam universitatem
pro dictis oz. DCCC carta gratie redimendi antiquitus redditus erat oz. CCXXX
et in presentiarum cum eius cabellis reddit anno quolibet ultra... |

Alienationes membrorum et iurium dicte secretie
terre Salem facte ante alienationem illius eidem
universitati.

Censualia curie dicte regie secretie existentia in cadem terra Salem!” de
membris et iuribus dicte regie secretie antiquitus possidebantur per Stepha-
num. Fridericum et Antonium de Mauro ob quorum nephariam proditionem
et rebellionem censualia ipsa fuerunt regio fisco devoluta et confiscata, et exinde
per dominum regem Martinum concessa prima facie quondam Antonio de
Lanciloctis de dicta terra Salem ad cius vitam tantum ut patet in privilegio
dicti domini regis Martini dato Cathanie: X° aprilis V indictionis 1397 regi-
strato in libro 1396 f° 49. Postea vero crescentis meritis et serviciis dicti An-
tonii de Lanciloctis predictus dominus rex Martinus sibi et suis legitimis here-
dibus et successoribus in perpetuum ac in feudum et sub feudali servicio ita
quod vivant iure francorum etc., ampliavit et de novo concessit dicta censualia
iuribus curie ac constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum
retroregum super demanialibus editis semper salvis ut patet in privilegio dicti

137. Cfr. CVM 256 sotto la voce «Sa- dam in Salem...» e 595 «Molendinum de
nagia feudum», ed ancora 531 «Bona que- Gurgo ».

202

LIBER DE SECRETIIS

domini regis Martini dato in terra Sacce XVI° decembris VII° indictionis 1398
registrato in libro 1399 VIII® indictionis f 60. In anno vero 1406 XV indic-
tionis et prime indictionis predictus dominus rex Martinus per cius oportu-
num privilegium providit quod licet cidem Antonio Lancilocto et suis here-
dibus in perpetuum predicta censualia concesserat et dederat virtute dictorum
privilegiorum ut supra expressatorum, tamen propter novam ordinationem
in civitate Syracusarum ex provisione generalis consilii dudum facta in alia
continentem omnia membra secretie per principes et retroreges et presertim
per cundem dominum regem Martinum diversitate temporum exigente hac-
tenus alienata cidem regie secretie reduci et agregari debere, censualia predicta
a posse ciusdem Antonii Lancilocti mandavit et fecit revocari ac dicta eius pri-
vilegia lacerari actentisque cxinde || dicti Antonii serviciis sue regie curie pre-
stitis, predictus dominus rex Martinus consensu et voluntate dicti generalis
consilii eidem Antonio Lancilocto ad cius vitam et post cius mortem Simoni
et Covino filiis suis de suo legitimo corpore descendentibus donec vitam duxe-
rint in humanis tantum et non ultra adeo quod unus alteri premorienti succe-
dat, in excambium et permutationem dictorum censualium ipsi Antonio ut
predicitur concessorum et predicte regie curie agregatorum ut supra donec
et quousque cidem Antonio Simoni et Covino aut eorum alteri de aliquo alio
equivalenti excambio super morticiis et excadentiis regie curie de cetero suc-
cessuris per regiam curiam fuerit provisum dedit et concessit illas untias auri
xxxx in feudum in quibus universitas dicte terre Salem anno quolibet regie
curie obligabatur et dare tenebatur occasione et pretextu cabelle baiulationis
terre ipsius per candem regiam curiam dicte universitati sub annua prestatione
dictarum oz. xXxxXx iuxta conventionem inde factam alienate tradite et concesse
iuribus tamen regie curie ac constitutionibus domini regis Jacobi et aliorum
retroregum semper salvis etc., ut patet in privilegio dicti domini regis Martini
dato Calatagironi XVIII februarii VIII: indictionis 1400 registrato in libro
1406 XV indictionis f° 132. Exinde vero dicta censualia aut per mortem dic-
torum Antonii et cius filiorum Simonis et Covini vel aliter restituta et devo-
luta fuerunt predicte regie curie. Et demum quondam Nicolaus de Speciali
tunc vicerex in regno vendidit censualia predicta quondam Francisco de Bosco
pro se et heredibus suis in perpetuum cum carta gratie redimendi quando-
cumque pro oz. CCC ut patet in contractu acto manu notarii Antonii de Can-
dela de Panhormo die XX aprilis IMI° indictionis 1425. Et mortuo dicto Fran-
cisco de Bosco successit in dictis censualibus Jacoba mulier eius relicta uxor
pro dote sua que convolavit ad secunda vota cum quondam Leonardo de Bar-
tholomeo quibus iugalibus mortuis successit in dictis censualibus Narduchius
de Bartholomeo eiusdem Leonardi filius. Quo Narduchio mortuo successit
sibi in cisdem censualibus || ... mulier uxor domini Blasci Lancea legum doc-
toris. In anno vero VIIN® indictionis 1506 Carolus de Lancilocto de dicta terra
Salem habuit recursum ad catholicum dominum nostrum regem Ferdinandum

2,63

f 279V

f 280

f 281

LUCA DE BARBERIIS

et informavit quod olim per dominum regem Martinum virtute cius privi-
legii dati in sua regali galea in portu Drepani 1396 VIII ianuarii Ve indic-
tionis fuerunt concessa predicta censualia prefato quondam Antonio Lanci-
locto eius avio pro se et suis heredibus in perpetuum in feudum sub feudali
servicio et per certa tempora illa tenuit et possedit, que censualia exinde per
dominos retroreges fuerunt ablata a posse quondam Simonis Lancilocto filii
dicti quondam Antonii et Leonardo de Bartholomeo impignorata pro pretio
oz. cc parum plus vel minus in preiudicium dicti Simonis et cius heredum
volueritque ipse Carolus tanquam heres ciusdem Simonis reemere dicta cen-
sualia a posse illorum ca possidentium et ius luendi regie curie pertinens sibi
concedere dignaretur. Qui quidem dominus rex putans quod ipse tanquam
heres et legitime descendens ex dicto quondam Simone in cisdem iuribus suc-
cedere valeret ct quod privilegium domini regis Martini censualium predic-
torum concessionis in personam dicti Antonii et cius heredum validum fuisset
providit ac potestatem et licentiam dedit predicto Carulo pro se ct suis here-
dibus in perpetuum posse reemere dicta iura a posse heredum dictorum de
Bartholomeo pro dictis oz. CC cius propriis pecuniis dans et concedens dicto
Carulo et suis heredibus predictis dictum ius luendi in feudum sub consueto
militari servicio ca donatione que dicitur irrevocabilis inter vivos ut patet in
privilegio dicti domini regis dato in villa Metine del Campo die XV mensis
aprilis VII: indictionis 1504 de quo viceregia emanavit exequutoria data Pa-
nhormi XVIII° martii VIII indictionis 1506 registrata in libro 1506 f° 340.
Et in presentiarum currente anno 1506 dicta censualia possidentur per dictum
Carolum que reddunt quolibet anno ultra... ||

Notandum est et bene advertendum quod semel fuit per dictum dominum
regem Martinum virtute dicti generalis siracusani consilit dictum privilegium
huiusmodi concessionis in personam dicti Antonii Lancilocti heredibusque suis
factum, revocatum et annullatum dictumque privilegium laceratum ipsaque
censualia tanquam membrum regii patrimonii ad candem, secretiam. reducta.
Et propterea non poterant censualia ipsa alias alienari. Et nihilominus perqui-
sita tota regia cancellaria videlicet ab anno 1400 usque ad annum presentem
1506 non inveni privilegium ullum nec aliquam aliam scripturam de conces-
sione dictorum censualium facta dicto quondam Francisco de Bosco nec Jacobe
cius relicte uxori nec predicto Leonardo eius secundo marito nec etiam Nart-
duchio et filie dicti Narduchii, nec aliquam aliam investituram ad quam ca-
piendam tenebantur tanquam feudum et in feudum concessa. Et similiter ad-
vertendum est quod dictus Carolus non informavit suam catholicam maiesta-

tem de veritate, immo ad decipiendum suam regiam curiam ostendit et pre-

sentavit prima facie predictum privilegium domini regis Martini concessionis
perpetue dictorum censualium predicto Antonio de Lancilocto et suis here-
dibus in perpetuum et non presentavit nec ostendit illud ultimum privilegium
revocatorium illius primi obstante consilio syracusano ut supra datum in anno

264.

ie;

LIBER DE SECRETIIS

1400 virtute cuius fuerunt lacerata privilegia iam dicta pro observatione capi-
tuli et ordinationum dicti generalis consilii super revocatione omnium gra-
tiarum et assignationum factarum super iuribus secretiarum regni in capitulo
mentionatum virtute cuius dicta censualia restituta et devoluta fuerunt dicte
regie secretie et mediantibus serviciis dicti Antonii habuit pro se et Simone
ac Covino cius filiis corum tantum vitam durante dictam assignationem oz. xXxxXx
super dicta baiulia ciusdem terre, ad que universitas ipsa tenebatur regie curic
rationibus in capitulo mentionato contentis. Et ideo provideatur super his pro
indemmnitate regie curie et informetur sacra regia maiestas de premissis. |

SECRETIA CASTRI REGALIS

Ista secretia dicte terre Castri Regalis cum castro cabellis et iuribus suis
universis que erat et est iurisditionis magistri secreti regni fuit primo loco per
dominum regem Alfonsum vendita carta gratie redimendi mediante quondam
Stephano de Quiros pro se et suis heredibus in perpetuum pro oz. ccc vide-
licet oz. c solutis regie curie in contanti et oz. CC quas solvere debebat here-
dibus quondam Francisci Balistreri pro recuperatione dicte secretie et castel-
lanie quas pignoratas tenebat pro dictis oz. cc. Exinde in vim cuiusdam com-
missionis facte per dictum dominum regem Joanni de Nasari luendi et redi-
mendi dictum castrum cum secretia et aliis iuribus curie a manibus et posse
dicti Stephani solutis per eum nomine dicti domini regis eidem Stephano seu
cius procuratori dictis oz. CCC quas ob causam predictam cum aliis literis per
cius thesaurarium. Petrum Mercader cidem Joanni assignari mandavit cum pro-
visionibus datis in castello novo Neapolis XXVII aprilis II° indictionis 1455
fuerunt dicta secretia et castellania redempte et recuperate a manibus dicti Ste-
phani et exinde concesse Giliforti de Ursa ad eius vitam per eundem domi-
num regem Alfonsum. Et mortuo dicto Giliforti secretia et castellania pre-
dicte devolute fuerunt dicte regie curie, postmodum vero per dominum vi-
ceregem qui tunc erat fuerunt dicta secretia ct castellania cum carum, cabellis
et iuribus vendite quondam Bernabo de Gaitano carta gratie redimendi quan-
documque pro precio florenorum mille ducentorum quinquaginta ut patet in
contractu celebrato manu notarii Joannis Calatanixecta de Panhormo die III°
octobris XIII indictionis 1465, dictusque Bernabo de Gaitano vendidit exinde
dictam castellaniam et secretiam una cum baiulia dicte terre Joanni Henrico
de Balsamo de Messana una cum certo feudo pro precio oz. CCL virtute con-
tractus firmati per notarium Nicolaum de Bonsignoro quem confirmavit pre-
dictus vicerex ut patet in cius viceregia provisione data Panhormi V° iulii VII
indictionis 1474. Et tandem redemptis per regiam curiam a manibus dicti de
Balsamo cisdem secretia et castellania ac cabellis et iuribus earum ultimo loco
predicta regia curia vendidit dictam || secretiam una cum castellania et officii

265

f 282

f 282v

£ 283

284

LUCA DE BARBERIIS

notariatus et archivariatus et manganellorum quondam Jacobo de Russo le-
gum doctori et suis heredibus carta gratie redimendi mediante una cum se-
cretia civitatis Pactarum pro precio oz. I° ut patet in viceregia provisione
data Messane XII° decembris VI indictionis 1502 registrata in libro dicti anni
f° 416. Et mortuo dicto Jacobo Russo fuerunt dicte secretia et castellania ac
cabelle et iura earum redempte per regiam curiam die... Et sic in presentia-
rum currente anno 1506 predicta regia curia extat in possessione dicte secretie
cum cadem castellania cabellis et iuribus universis.

Nondum fuit redempta. Ideo provideatur quod redimatur actento maxime
quod ultra utilitatem non parvam ex huiusmodi redemptione ad regiam cu-
riam perventuram hoc etiam regalis honor exposcit quum enim huiusmodi
terra regali agnomine merito decoretur: indecorum quippe est per alios cius
secretiam castellaniam regalias aliaque iura regia quam per regiam curiam pos-
sideri et in ca quempiam habere iurisditionem!*. ||

Predicta secretia habet et in presentiarum possidet
infrascriptas cabellas pro regia curia

videlicet

Cabella sictini! dicte terre Castri Regalis antiquitus redditus
erat oz. XXX, in presentiarum vero currente anno 1506 red-

dit de liquido OZ. XXXXV
Cabella baglie antiquitus reddebat oz. x et nunc quolibet anno

reddit OZ. XXV
Cabella tintorie reddebat oz. ... et nunc OZ. I

Cabella gisie redditus erat oz. unius et in presentiarum ob iudeo-
rum e regno expulsionem nil reddit

Censualia molendinorum redditus erant tr. xvm et gr. xv et
in presentiaram reddunt anno quolibet

Cabella arrantarie reddebat oz. I et nunc reddit

OZ. II
6% cn |

138. Non è facile spiegarsi la evidente
contraddizione che proviene dall’ultimo pe-
riodo di questa informazione: periodo che è
una aggiunzione non datata. Potremmo pen-
sare che la reluzione alla Curia fosse stata de-
cisa alla morte di Giacomo Russo, ma che
non sia in effetti seguita. Si noti la mancanza
della data lì ove il Barberi ci informa della
ricompra da parte della Curia stessa. Tale

266

contraddizione purtroppo non si riscontra solo
in questo caso, come si vedrà più avanti nel
testo.

139. < Cabella sictini> è una gabella sulla
macellazione e vendita delle carni; circa l’eti-
mologia del termine, derivato probabilmente
da < septenus > cfr. G. DE GREGORIO in « Zeit-
schrift fiir romanische Philologie » 24 (1900) 421.
Non si riscontra altrove l’uso di tale termine.

LIBER DE SECRETIIS

! dii
Alienationes membrorum et iurium dicte regie se-
cretie facte per retroreges.

Certa pars feudi sive foreste magne regie curie wvocate di la Lignaria alias
di lo Castro de membris et iuribus secretie civitatis Messane de qua diffusius
loquimur superius in presenti informatione sub rubrica alienationum regiarum
cabellarum et iurium dicte civitatis que incipit «foresta maior vocata la Porta
di Tavormina alias di lo Castro» etc., antiquitus fuit per dominum regem
Petrum secundum concessa quondam Riccardo Rubeo de Messana hoc modo
videlicet oz. L redditus ad eius vitam super redditibus dicte foreste sub servitio
militari duorum equorum armatorum et post cius mortem oz. xXx redditus
super dicta parte ipsius feudi sive foreste suis heredibus et successoribus de suo
corpore legitime descendentibus in feudum sub codem militari servitio et in
defectu proventuum dicte partis feudi super pecuniis cabellarum dicte secretie
Messane ut patet in privilegio dicti domini regis Petri secundi dato Messane
XX augusti III° indictionis 1336. Quo Riccardo ab hac vita functo successit
sibi in dicto redditu oz. xx super dicta foresta Henricus Rubeus eius filius ac
maior natu, qui Henricus obtinuit a domino rege Martino et regina Maria
confirmationem ct investituram dicti redditus super eadem foresta pro se et
suis heredibus de suo corpore legitime descendentibus in perpetuum sub dicto
militari servitio ut patet in privilegio dictorum dominorum regum Martini
et Marie dato Cathanie VII° septembris prime indictionis 1342. Exinde mortuò
dicto Henrico Rubeo absque filiis masculis successit sibi in dicto redditu oz. xx
super dicta parte ipsius foreste Joanna mulier eius filia legitima et naturalis uxor
Dominici Zafarana que ultimo loco pro se et suis heredibus de suo corpore
legitime descendentibus habuit a quondam archiepiscopo panhormitano tunc
in regno presidente confirmationem dicti redditus vel dicte || certe partis ip-
sius foreste in feudum sub dicto militari servitio iuribus curie ac constitutionibus
et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum semper salvis ut conti-
netur in privilegio dicti presidentis dato Panhormi XIII decembris Il’ indic-
tionis 1453 registrato in libro investiturarum dicti anni f° 828. Et mortua dicta
Joanna dicta pars ipsius foreste venit in posse Julii Pancaldi eiusdem Joanne
nepotis qui Julius post ipsius Joanne mortem asseruit quod successit in dicta
foresta per mortem dicte Joanne eius avie paterne cui propinquior sanguine
repertus erat etc. et tandem habuit investituram dicte partis foreste a quon-
dam comite de Cardona alias de Prates tunc in regno vicerege iuribus curie ac
constitutionibus et capitulis domini regis Jacobi et aliorum retroregum etc.
semper salvis etc. die XVIII augusti XI° indictionis 1478 registratam in libro
dicti anni f° 171. Et perquisita regia cancellaria a dicto anno 1478 usque ad
annum presentem 1506 non inveni aliquam investituram dicte partis foreste
capte per quempiam successorem ob mortem illius ultimi possessoris. In pre-

207

f 284v

f 286

f 286v

Ad vitam

LUCA DE BARBERIIS

sentiarum autem currente anno 1506 dicta pars ipsius foreste possidetur per
Henricum et Hieronimum Pancaldo fratres et reddit ultra OZ. XXX ||

Advertatur prima facie quod dicta foresta antiquitus fuit ct erat membrum
feudale et de iuribus secretie nobilis civitatis Messane, illaque vero nec aliquod
membrum ipsius non poterat in deteriorationem regii patrimonii per retro-
reges alienari nec a dicta secretia segregari, licet corpus dicte foreste nec ali-
quod membrum ipsius non fuit per dictam concessionem dismembratum, set
tantum fuit eidem Riccardo de Rubeo primo acquisitori et suis concessus dictus
redditus oz. xx in et super foresta predicta. Ergo quomodo ipsi possidentes
sibi usurparunt illam partem et membrum dicte foreste sive feudi predicto
redditu oz. xx illamque a dicto feudo dismembravità cum sit quod constat
officio ex relatione ore proprio facta per Blascum de Trovato de Melacio quod
dicta pars ipsius foreste quam possident dicti de Pancaldo reddit ultra oz. xxx
quolibet anno. Et propterea advertatur ad tam grande interesse dicte regie
curie. Et ultra quod magis advertendum est predicti Henricus et Hieronimus
Pancaldus nunquam ceperunt de dicta parte foreste investituram immo illam
non iusto titulo nec bona fide possiderunt ac possident, et tanto magis quod
iam sunt anni fere quinque quod sunt banniti et foriudicati regiique officiales
ad quos spectat nunquam in hoc adverterunt. Ideo provideatur in premissis
pro utilitate dicte regie curie. ||

Assighationes annuales diece regie seoretie,

Assignatio oz. x Antonine mulieris uxoris Antonii Jacobi de Pactis filie
quondam Nicolai de Quiros quam habet et consequitur super iuribus dicte
regie secretie in qua successit hoc modo videlicet: quondam Stephanus de
Quiros anno quolibet ad vitam oz. x sibi tradendas et assignandas super in-
troitibus dicte secretie Castri regalis presertim de illis oz. xvm quas de summa
salarii Joannis Spatafora castellani dicte terre per dominum regem Joannem
modificatas et diminutas in illarum excambium dictus Stephanus conseque-
batur et habebat super cabella ferri secretie civitatis Messane mutatas primo
loco de summa illarum primarum oz. xx assignatas eidem Stephano super
cabella pili et mercium secretie urbis Panhormi ut patet in privilegio dicti do-
mini regis Joannis dato Barchinone II° februarii VII indictionis 1460 de quo
viceregia emanavit exequutoria dicte assignationis data Panhormi V° mail
VIII: indictionis predicte registrata in libro dicti anni f@ ... Exinde dictus do-
minus rex Joannes confirmavit et ampliavit casdem oz. xi ad unum dicti Ste-
phani heredem quem verbo aut testamento duxerit nominandum vigore sui
privilegii dati Terrazone VII° septembris XIII indictionis 1464 de quo vice-
regia emanavit exequutoria data Panhormi XXIII° februarii II° indictionis
1470 registrata in libro dicti anni f0 ... Et mortuo dicto Stefano successit in dicta
assignatione Andrea de Quiros eius filius primogenitus, quo Andrea ab hac

208

LIBER DE SECRETIIS

vita subtracto predictus dominus rex Joannes concessit dictam assignationem
filio secundogenito dicti quondam Stephani et fratri dicti quondam Andree
ad cius vitam tantum ut patet in privilegio dicti domini regis Joannis dato
Cesarauguste || XVI° martii XIe indictionis 1477 de quo habuit exequutoriam
a vicerege qui tunc erat datam Panhormi XVIII martii XI indictionis 1478
registratam in libro dicti anni f ... Et mortuo dicto domino rege Joanne ca-
tholicus dominus noster rex confirmavit predicto Nicolao dictam gratiam et
assionationem ad eius vitam et post sui obitum ad unum eius heredem quem-
cumque elegerit verbo testamento aut alia scriptura ad regium tamen bene-
placitum ut continetur in privilegio dicti catholici domini nostri regis dato
Hispalis XXX novembris III° indictionis 1484 de quo emanavit exequutoria
a presidente qui tunc erat in regno data Cathanie X° maii III? indictionis cius-
dem registrata in libro dicti anni f ... Et tandem mortuo dicto Nicolao Quiros
successit sibi in dicta assignatione dicta Antonina de Pactis cius filia que habuit
a domino vicerege confirmationem dicte assignationis durante dicto regio be-
neplacito datam Panhormi VINI: decembris prime indictionis 1497 registra-
tam in dicto libro rationum dicti anni fd 119. Et in presentiarum currente anno
1506 dicta assignatio possidetur per candem Antoninam de Pactis oz. xu |

Nota quod prefata Antonina de Pactis pretendens tanquam filia et heres
testamentaria dicti quondam Nicolai succedere debere in officiis acthapanie
carcerarii magistri notari archivarii in officio ordinandi loca manganellorum
dicte terre Castri Regalis nec non et in officiis archivarii curiarum Sancte Lucie
Melacii et Ramecte, que officia dictus Nicolaus habebat ad eius vitam et pro
uno eius herede, petit coram illustrem dominum Joannem de Lanuza nunc

in regno vicerege sibi dari et restitui officia predicta et tandem fuit interlo-

quutum quod omnia predicta officia devolvantur et restituantur dicte regie 1
preter dictum solum officium ordinandi loca manganellorum serici novi in dicta
terra, quod officium fuit tantum cidem, Antonine de Pactis filie dicti Nicolai
confirmatum durante eius vita, ut patet in dicta interloquutoria et viceregia
provisione data Panhormi XV martii prime indictionis 1498 registrata in libro
sub titulo prothonotarii 1497 f 335. Et sic in presentiarum currente anno 1506
dictum officium manganellorum possidetur per dictam Antoninam de Pactis
quod officium reddit oz. ... Et ideo advertatur quod post cius mortem alteri
non concedatur set restituatur et incorporetur dicte regie secretie pro utilitate
et augmentu regiarum regaliarum. |

140. Segue nel testo la parola < secretie > accompagnata da segni di espunzione.

269

f 287

f 287v

f 289

f 20I

LUCA DE BARBERIIS

SECRETIA RAMECTE

Ista secretia prefate terre Ramecte que erat iurisditionis officii magistri sc-
creti cum iuribus et cabellis suis una cum castellania eiusdem terre fuit per
quondam Rogerium de Paruta tanquam olim in regno viceregem vendita
quondam Antonio Jacobo Speciali pro se et suis heredibus in perpetuum cartha
gratie redimendi mediante pro precio oz. CCXVI tr. XXV et gr. I solutorum hoc
modo videlicet: oz. xXxx pecunia numerata illas recipiente quondam Antonio
de Carioso tunc regni thesaurario et oz. Cxx sibi per regiam curiam debitarum
pro quibus antea habebat castellaniam dicte terre obligatam nec non et in alia
manu pro oz. LXVI tr. XXV gr. Il expensis per cundem Antonium in reparatio-
nibus dicti castri ut patet in quadam debitoria sibi facta per quondam Raimun-
dum de Periglos viceregem in hoc regno data Panhormi VII ianuarii V® in-
dictionis 1442 registrata in libro 1441 f° 212 ut de huiusmodi venditione patet
per contractum factum manu notarii Joannis de Lippo die III° maii prime .in-
dictionis 1438 quem contractum dominus rex Alfonsus acceptavit et confir-
mavit virtute cius regii privilegii dati Caiete XVIII novembris II° indictionis
1438. Et sic dicta secretia cum suis cabellis et castellania remansit cidem An-
tonio Jacobo Speciali pro cisdem oz. ccxxviI tr. xxv gr. n Qui quidem An-
tonius Jacobus in anno VIII indictionis 1460 XXVIII: maii mortuus extitit.
Et sic successit... ||

SECRETIA TERRE SANCTE LUCIE

Ista secretia que erat sub iurisditione officii magistri secreti una cum. castel-
lania dicte terre pro domo plana prima facie ut asseritur possidebatur per Hen-
ricum la Lignami pro oz. CL per ipsum Henricum regie curie mutuatis, quibus
postea per quondam Jacobum Muleti regium camerarium solutis et restitutis
eidem Henrico habuit ipse Jacobus a domino rege Alfonso predictam castel-
laniam. Exinde vero Thomasius Romano de Messana volens oz. cL predictas
solvere predicto Jacobo de Muleti ex cius consensu et voluntate obtinuit a dicto
domino rege Alfonso prefatam castellaniam pro domo plana solvendo prius
ipse Thomasius eidem Jacobo dictas oz. CL ita quod eius vita durante sit ipse
solus et nemo alius castellanus dicti castri ipsumque administret pro domo plana
ut supra sicut et quemadmodum ac eis conditionibus et modis quibus dicti
Jacobus de Muleti et Henricus la Lignami eius predecessores tenuerunt et pos-
sederunt, et quod haberet ea salaria ct iura que dicti Jacobus et Henricus eorum
temporibus habere consueverunt pro tenuta castelli iam dicti ut patet in pri-
vilegio dicti domini regis Alfonsi dato in castris apud Sarcianum XVIII oc-
tobris XI° indictionis 1447 de quo viceregia emanavit exequutoria data Pa-

270

LIBER DE SECRETTIIS

nhormi IMI novembris XI? indictionis predicte registrata in libro dicti anni
1447 £ 190. Deinde ad certos dies dictus Thomasius obtinuit a dicto domino
rege Alfonso quandam debitoriam dictarum oz. cL quas cognovit illas solvere
et restituere debere dicto 'Thomasio cum retentione quod soluta sibi dicta pe-
cunia possit et valeat licite ab cius posse auferre dictum. castrum illudque ad
regiam curiam restituere, ct interea non facta reluitione predicta dictus Tho-
masius habeat locum et vices dictorum Henrici la Lignami et Jacobi Muleti et
non ultra ut patet in provisione debitoria predicta data in eisdem castris prope
Sarcianum die XVIII octobris XI || indictionis 1447 de qua emanavit exequu-
toria a don Lop Ximen tunc in regno vicerege data Panhormi VII decembris
XI indictionis predicte registrata in libro dicti anni 1447 f 90. Et ultra obti-
nuit ipse Thomasius a dicto domino rege Alfonso quandam literam directam
dicto Jacobo Muleti absolutionis sacramenti et homagii prestiti per eum in
detentione dicti castri, datam in eisdem castris die XVIII octobris XI° indic-
tionis 1447 de qua habuit exequutoriam a dicto quondam vicerege registra-
tam in dicto libro f 189 in qua quidem viceregia exequutoria fuit per dictum
viceregem mandatum et provisum ut infra, videlicet: « Post datam et signa-
tam dicimus etiam et mandamus vobis eidem Jacobo quatenus tam provisiones
quas habeatis Henrici de la Lignami factas per dictum dominum regem sibi
pro prima obligatione et assignatione dicte castellanie quam provisiones re-
gias vobis factas de transportatione et obligatione exinde facta de castellania
et secretia dicte terre Sancte Lucie assignare et tradere debeatis dicto nostro
nobili Thomasio Romano militi qui illas pro cautela curie et sue conservabit
restituendas officio conservatoris tempore reluitionis dicte castellanie faciende
per curiam a manibus suis una cum provisionibus et debitoriis quas habet de
castellania et secretia predicta noviter sibi factas et indultas per dominum re-
gem ». Postmodum vero Joannes de Amico solvit predicto Thomasio Romano
dictas oz. CL quas Thomasius ipse solverat dicto quondam Jacobo Muleti pro
impetratione et sic predictus dominus rex Alfonsus concessit et confirmavit
cidem Joanni de Amico eius vita durante dictam castellaniam eo modo et forma
quibus illam tenebat et possidebat dictus Thomasius ut patet in privilegio dicti
domini || regis dato in castris contra Plombinum die XVIII iunii XI? indic-
tionis 1448 de quo viceregia emanavit exequutoria data Cathanie XVIII sep-
tembris XII indictionis 1448 registrata in libro 1449 f° IP°, nec non et dictus
Joannes de Amico obtinuit a dicto domino rege quandam provisionem de-
bitoriam dictarum oz. CL per quam ipse dominus rex in sua regia et bona fide
providit quod durante vita dicti Joannis illum a possessione dicti castri non
amoveret dummodo quod in ipsius regimine se bene gesserit nec post eius obi-
tum suos heredes nec successores donec et quousque cisdem eius heredibus de
dictis oz. CL fuerit per regiam curiam integre satisfactum ut etiam patet in ipsa
debitoria data in eisdem castris contra Plombinum die XXVII iunii XI in-
dictionis 1448 de qua viceregia emanavit exequutoria data Cathanie XVIIII®°

271

f 290Iv

f 292

f 202v

f 2937

f 294

LUCA DE BARBERIS

septembris XII° indictionis predicte registrata in dicto libro 1449 f0 I. Et ex
post quo ad dictam castellaniam ampliata post cius obitum ad unum eius fi-
lium nomine Nicolaum eius vita durante si ydoneus et habilis fuerit cum pri-
vilegio dato Neapoli etc. Et tandem mortuo dicto Joanne successit in dicta
castellania predictus Nicolaus de Amico eius filius qui Nicolaus obtinuit a ca-
tholico domino nostro rege Ferdinando quod possit renuntiare dictam castel-
laniam Joanni Paulo de Amico cius filio eo modo et forma prout dictus Ni-
colaus eius pater illam tenebat et possidebat ut patet in privilegio dicti catho-
lici domini nostri regis dato Valentie XXXI° martii VI° indictionis 1488 de
quo viceregia emanavit exequutoria data Panhormi XI° martii VII indic-
tionis registrata in libro predicto sub titulo prothonotarii anni 1488 fo 249.
Qui Joannes Paulus in anno III indictionis proxime || preterite mortuus ex-
titit et successit sibi in dicta castellania Nicolaus de Amico cius filius qui te-
nens et possidens dictam castellaniam fuit una cum Hicronimo eius fratre ban-
nitus et foriudicatus iam sunt anni quatuor ob mortem quondam Andree de
Trovato. Et sic in presentiarum castellania predicta possidetur per Joannellam
de Amico matrem dictorum Nicolai et Hieronimi foriudicatorum. ||
Notandum est quod in omnibus supradictis privilegiis concessionis dicte
castellanie in capitulo mentionatis non nominatur dicta secretia, set tantum-
modo castellania predicta nisi in illa postdata viceregia in eodem capitulo con-
tenta ct notata. Et ideo est actendendum si nominando castellaniam in ca com-
prchenditur dicta secretia cum cabellis ac membris et iuribus suis: nam mihi
videtur quod secretia est primum et importabile membrum in quo consistunt
omnia preheminentia et iura regia et est caput consilii illius terre, castellania
vero est officium separatum a dicta secretia et ita est ac intelligitur in omnibus
civitatibus et terris huius regni. Ideo advertatur bene quod secretia predicta
hucusque fuit et est usurpata et regia curia remanet decepta ex quo clare et
manifeste patet quod secretia est unum. officium tam principale et necessarium
pro conservatione regii patrimonii ut prefertur et castellania est aliud officium
de per se et cum aliis iurisditionibus et iuribus. Et propterea dico quod in eis-
dem omnibus privilegiis debebat fieri mentio expressa de secretia ct castellania
ac unaquaque carum et non de castellania tantum absque huiusmodi secretie
expressione. Et non obstat forte dicere quod Henricus la Lignami et postmo-
dum Jacobus Muleti utrasque possidebant ex quo de necessitate debebant ambe
expressari et nominari in eisdem rescriptis. Et ideo actento quod magister se-
cretus regni in cius computis officio presentatis nullum facit introitum nec
exitum de dicta secretia nec de ea mentionem aliquam fecit nec facit oportet
ergo providere quod secretia predicta restituatur dicte regie curie et mandetur
eidem magistro || secreto quod de cetero cognoscat de ca et recipiat a vice-
secreto dicte terre quolibet anno computa introitus et exitus et quod vicese-
cretus predictus actendat in regiis regaliis ac in augmentum regiarum cabella-
rum et iurium sub arduis penis ex quo habuimus relationem quod in dicta se-

272

dò

LIBER DE SECRETIIS

cretia cum castellania sunt aliqua enorma ac nonnulle usurpationes. Et ultra
advertatur quod castellania possessa est per illam mulierem Joannam relictam
de Amico matrem eiusdem Nicolai tandiu foriudicati, bona cuius debent esse
regio fisco devoluta et maxime dicta castellania quod est officium regium et
non convenit nec unquam fuit auditum mulicrem possidere castrum quod
turpe mihi videtur. ||

SECRETIA CIVITATIS PACTARUM

Ista secretia civitatis Pactarum sub iurisditione officii magistri secreti prima
facie possidebatur per Franciscum de Filingerio ex venditione de ea sibi facta
per dominum regem Alfonsum cum carta gratie redimendi pro oz. ccc et
redempta per curiam a manibus heredum dicti quondam Francisci fuit per dic-
tum dominum regem Alfonsum pignorata Joanni de Romano pro oz. ccccxm
tr. x videlicet oz. Lxxx solutis thesaurario dicti domini regis et oz. ccc so-
lutis et restitutis heredibus dicti Francisci Filingeri ut patet in contractu acto
Yscle X° iunii 1433 nec non et aliis oz. xxxM tr. x ad complimentum totius
dicti pretii que fuerunt de pretio unius equi venditi per eundem Joannem Ro-
manum eidem quondam domino regi Alfonso. Exinde dictus Joannes Ro-
manus vendidit dictam secretiam quondam Joanni de Filingerio pro dictis
oz. ccccxI tr. x solutis per bancum Antonii de Septimo cum obligatione et
promissione revendendi illam cidem venditori ad annos tres pro codem pretio
ut patet in contractu facto manu notarii Nicolai de Aprea de Panhormo die
II° iulii XII indictionis 1451. In anno vero 1465 XIII indictionis fuit per
regiam curiam dicta secretia redempta a manibus et posse quondam Riccardi
de Filingerio comitis Sancti Marci tanquam heredis dicti Joannis Filingerii. Et
demum vendita quondam domine Antonie de Luna alias de Lancza carta gratie
redimendi pro pretio oz. DXMI tr. x prout continetur in contractu facto manu
notarii Joannis de Calatanixecta die XVII° decembris 1465 notato in officio
conservatoris in libro debitorum curie ciusdem anni, dominusque rex Joannes
concessit exinde gratiose prefate domine Antonie quod durante vita ipsius et
don Artalis de Cardona comitis Golisani non possit regia curia redimere dic-
tam secretiam ab eorum manibus et posse ut continetur in privilegio dicti do-
mini regis dato Perpiniani X iulii VI° indictionis 1473 de quo viceregia emana-
vit cxequutoria data Panhormi XVII octobris || VII indictionis 1474 notata
in officio conservatoris in libro ad vitam dicti anni. Et plus fuerunt addite et
accumulate predicte secretie alie oz. c solute per dictam dominam Antoniam
quondam Antonio Sin thesaurario in regno per bancum Guillelmi Ayutami-
cristo in vim cuiusdam contractus facti manu notarii Gabrielis Vulpi die XVII
octobris VI° indictionis 1472 inserti in quadam provisione quondam, don Lop
Ximenem Durrea tunc viceregis data Panhormi XXIII octobris VI° indictionis

II ACTA ITALICA: 18. 273

f 295

f 295v

f 296

f 297

LUCA DE BARBERIS

predicte. Postea vero predicta secretia fuit per don Petrum de Cardona co-
mitem Golisani et dominam Antonellam cius matrem possessores illius tan-
quam heredes dicte domine Antonie vendita quondam Jacobo Russo legum
doctori pretio oz. Dcxm tr. x infra pagamentum dotium per eam promissa-
rum quondam marchioni Piscaric habita prius viceregia licentia ut patet in
contractu acto manu notarii Dominici de Leo de Panhormo die XI° decembris
VI® indictionis 1487 confirmato per dominum presidentem qui tunc erat vir-
tute cius provisionis date Panhormi XVII martii VIe indictionis ciusdem, in
qua quidem provisione est inserta alia provisio cum quadam relatione quon-
dam Joannis de Barone locumtenentis officii magistri secreti in qua sunt con-
fines dicte secretie Pactarum. Postmodum vero dicta secretia fuit redempta
per regiam curiam et ultimo loco in anno 1503 illustris dominus Joannes de
Lanuza in presentiarum in regno vicerex cum sacri consilii deliberatione ven-
didit secretiam predictam una cum secretia terre Castri Regalis predicto Jacobo
Russo legum doctori carta gratie redimendi mediante quandocumque pro
oz. I ut patet in viceregio privilegio in quo est insertus tenor contractus
huiusmodi venditionis registrato in a anni VIe indictionis 1503 f° 416. In
anno vero VIII indictionis proxime preterite 1506 fuit || per eundem illustrem
dominum viceregem dicta secretia civitatis Pactarum una cum eadem secretia
terre Castri Regalis a manibus et posse heredum dicti quondam Jacobo Russo
redempta et ad candem regiam curiam reducta et in presentiarum currente
anno predicto 1506 predicta regia curia tenet et possidet predictam secretiam
dicte civitatis Pactarum ut inferius patebit. I
Non fuit adhuc redempta!4. ||

Alienationes cabellarum et membrorum ac iurium
dicte regie secretie civitatis Pactarum facte per
retroprincipes ante alienationem dicte secretie

videlicet

Tonnaria sive mare Sancti Georgii maritime dicte civitatis Pactarum an-
tiquitus fuit per dominum regem Martinum concessa quondam Berengario
de Oriolis baroni Sancti Petri supra Pactis et suis heredibus de legitimo cor-
pore descendentibus in perpetuum sub recognitione solvendi regie curie duos
pisces dum in ipso mari tonnaria fiet ut patet in privilegio dicti domini regis
dato Cathanie XXVII iulii XV indictionis 1407. Et mortuo dicto Berengario
successit sibi in dicta tonnaria Manfridus de Oriolis baro dicte terre filius pre-
dicti quondam Berengarii qui Manfridus habuit a domino rege Alfonso con-
firmationem dicti maris sive tonnarie pro se et suis heredibus de suo corpore

14I. Cfr. nota 138.

274

LIBER DE SECRETIIS

legitime descendentibus ut supra et quod possit ampliare dictam tonnariam
usque ad lictus quod nuncupatur de Monjoya!' cum territorio ubi dictam
tonnariam facere posset iuribus alienis in omnibus et per omnia semper salvis,
quemadmodum. continetur in privilegio dicti domini regis Alfonsi dato in
castris contra Neapolim die II° ianuarii V® indictionis 1442 de quo viceregia
emanavit cxequutoria data Panhormi XIII martii Ve indictionis predicte re-
gistrata in libro anno 1442 f° 257, in qua viceregia provisione est quedam post-
data quod omnino exolvantur curie dicti duo pisces ut prefertur. ||

Tonnaria cum castro et casali di lo Oliveri sita in maritima dicte civitatis
Pactarum que erant de membris et iuribus dicte regie secretie Pactarum. an-
tiquitus possidebantur per quondam Raimundum Yatinar camerlengum do-
mini regis Martini ex asserta concessione regia sibi facta de dicta tonnaria ca-
sali et castro, demum vendidit illam et illa cum suis territoriis et iuribus quon-
dam Barthomeo de Juenio regni huius tunc cancellario, qui Bartholomeus
postea de dicto casali et castro Rocelle et cum feudis di Bonvaxello, Pictari,
lu Revocato et la Petra Intossicata cum consensu dominorum regum Martini
et Marie pro se ipsis eorumque heredibus et successoribus in perpetuum cum
additu oz. ccxxxvm quas ipse Bartholomeus de Juenio solvit Bonoamico Ma-
njanti de Randacio pro redemptione dictorum terre et castri Roccelle et feu-
dorum, cui Bonamico dictum castrum et terram Rocelle predictus dominus
rex dederat et concesserat pro totidem pecuniis solutis per eum eidem domino
regi, cui dicta terra cum castro fuit devoluta ob rebellionem dicti Friderici Spa-
tafora cum hoc quod si ipse Fridericus infra tres menses veniret ad fidelitatem
et servitium dicti domini regis sibi restitueretur dicta baronia, nam ita promisit

in capitulis remissionis Bartholomei de Aragona, et tali casu non amoveatur

dictus Bonamicus a possessione dictorum castri et terre nisi prius facta sibi per
dictum dominum regem vel alium ad quem dictam terram et castrum spec-
tare contigerit integra satisfactione et restitutione dictarum pecuniarum ut
patet in privilegio dicti domini regis facto in personam ipsius Bonamici dato
Cathanie XXV octobris Ve indictionis 1396 registrato in libro dicti anni 1396
III° indictionis f 98 de qua quidem demum permutatione et cambio constat
et apparet per contractum factum per Jacobum Andree officii || prothonotarii
notarium VIII iulii VII indictionis 1399 quem contractus predictus dominus
rex Martinus acceptavit et confirmavit ac eidem Barthomeo et suis heredibus
et successoribus cessit et donavit omnia iura omnesque actiones reales vel per-
sonales tacitas vel expressas etc. que et quas ipse dominus rex et eius regius
fiscus super dicta Rocella habebat ac sibi competebat prout patet in privilegio
dicti domini regis dato Cathanie III° iulii VII indictionis 1400. Et mortuo dicto
Bartholomeo successit sibi in dicta Rocella Perronius de Juenio eius filius qui

142. Cfr. CVD 346.

275

f 298

In perpetuum....

f 298v

f 299

f 300

Ian: fuit inven-
tum privilegium
Raimundi Yati-
nat concessionis
sibi faste de dicto
castro et tonnaria
notatum in libro
1399 VII® indi.

cationis £° 139.

LUCA DE BARBERIIS

habuit de ca pro se et suis heredibus et successoribus investituram a quondam
domino rege Ferdinando cum inserto tenore dicti contractus ipsius permuta-
tionis datam Cathanie VI° martii VIII indictionis 1414 registratam in libro
1415 f° 100 iuribus tamen regie curie ac constitutionibus et capitulis domini
regis Jacobi et aliorum retroregum super demanialibus editis semper salvis.
Et mortuo dicto Perrono successit sibi in dicta Rocella Bartholomeus eius filius
de quo non apparet fuisse capta investitura de dicto feudo. Quo Bartholomeo
hac vita privato successit ei in Rocella iam dicta Perruchius de Jucnio cius fi-
lius qui habuit a quondam Simone archiepiscopo panhormitano confitmatio-
nem ct investituram dicte Rocelle pro se et suis heredibus in perpetuum sub
feudali servitio iuribus curie et predictis constitutionibus et capitulis dicti do-
mini regis Jacobi ac aliorum retroregum semper salvis ut patet in ipsa confir-
matione data Panhormi VII septembris II° indictionis registrata in libro inve-
stiturarum anni 1453 f° 650. Demum dicta terra et castrum Roccelle venit in
posse Francisci de Statella de Cathania et si fuit ex venditione sibi facta per
dictum Perruchium vel aliter non invenitur in regia cancellaria immo aliter
in concessione facta per dominum regem Joannem cidem Francesco Stacella
de castro ursini || civitatis Cathanie in narrativa ita loquitur, videlicet: «ex
parte Francisci Statella cuius esse dicitur la Rocella » tamen mortuo dicto Fran-
cisco successit sibi in dicta baronia Hercules Statella cius filius qui ad presens
currente anno 1506 illam tenet et possidet et minime cepit investituram de
dicta baronia ut patet in registris regie cancellarie in quibus non invenitur in-
vestitura aliqua de huiusmodi feudo capta per dictum Franciscum Statella nec
per dictum Herculem cius filium nunc possidentem. Quo vero ad dictum ca-
sale castrum et tonnaria Oliverii quomodo fuerunt restitute dicto Perruchio
de Juenio minime invenitur in officio dicte regie cancellarie nisi tantum ap-
paret quedam note investiture capte per istum don Bartholomeum de Juenio
nunc possidentem de eius terris videlicet Aydonis, Castellionis, Noharie etc.
et castri et tonnarie predicte Oliverii quod et quam ut moris est constitit pos-
sedisse et possidere ut patet in libro anni 1494 fè 341. Et ita dictus Bartholomeus
in presentiarum currente dicto anno 1506 tenet et possidet dictum casale ca-
strum et tonnariam Oliverii que antiquitus reddere solebant oz. centum et nunc
reddit quolibet anno ultra OZ. ... ||

Notandum est prima facie quod in officio regie cancellarie non invenitur
aliquod privilegium concessionis dicti casalis castri et tonnarie Oliverii in perso-
nam dicti Raimundi Yatinar camerlingi dicti domini regis Martini nec quomodo
dictum casale castrum et tonnaria fuerunt dismembrata et segregata a dicta regia
secretia in derogationem regni constitutionum et capitulorum, nec etiam apparet
aliqua licentia regia nec viceregia concessa dicto Raymundo Yatinar vendendi, et
predicto Bartholomeo Juenio emendi, dictum casale et castrum cum tonnaria et
ideo habeatur omnino titulus a possidente dicte prime concessionis et segrega-
tionis dicte baronie a predicta regia secretia pro tam grande interesse regie curie.

276

LIBER DE SECRETIIS

Et plus advertatur quod dictus dominus rex Martinus cessit omnia eius
iura predicto Bartholomeo de Juenio et suis heredibus que habebat et eius re-
gio fisco spectabant super dicta Rocella propter dictum cambium. Que Ro-
cella ad regiam curiam propter dicti Friderici rebellionem devoluta erat et
pignorata predicto Bonamico ut patet in capitulo mentionato nam videndum
est si in retro cambio aut restitutione cxinde eidem Friderico Spatafora per
illum de Juenio facta de dicto castro et terra Roccelle et e converso per dictum
Fridericum Spatafora cidem de Juenio de dicto castro et tonnaria Oliverii de
quo vel qua in cancellaria nulla apparet scriptura nec confirmatio aut licen-
tia principis regia habet aliquod ius in et super dicta Rocella actento quod se-
mel fuit confiscata regio fisco ut prefertur et dictus dominus rex Martinus fe-
cit dictam iuris cessionem predicto Bartholomeo Juenio et suis consideratis
cius serviciis prestitis dicto domino regi cui erat servitor familiaris et princi-
palis officialis et non dicto Friderico Spatafora. Et ultra est etiam actenden-
dum quod in eisdem || cancellariis nullum apparet privilegium aut aliqua alia
scriptura quomodo et qua forma dictus quondam Franciscus Statella habuit
dictam Rocellam ab illo de Juenio nec etiam post mortem, dicti Francisci cui
successit iste Hercules Statella cius filius apparet investitura per ipsum Her-
culem de dicta Roccella capta!*. | |

SECRETIA VALLIS NOTHI!#

Alienationes, impignoramenta, venditiones et concessiones facte per do-
minos retroreges et principes eorumque presides de castris terris comitatibus
cabellis feudis membris et quibuscumque redditibus curie de regio demanio
ultra predictas superius in secretiis mentionatas.

Et primo loquimur de feudis in dicta valle Nothi cxistentibus ||

TERRE ET COMITATUS AUGUSTE

Ista secretia dicte terre Auguste sub iurisditione officii magistri secreti huius
regni una cum dicta terra et castro nec non terra de Altavilla casali Mililli cum

con l’espressione < Val di Noto > si intenda
indicare il territorio che costituiva la < Ca-

143. Cfr. CVD 325 meno aggiornato
però del nostro testo; cfr. inoltre Magnum

Capibrevinm ms cit., ff 695 e 696.

144. Quale significato attribuire a questa
intitolazione, non conoscendo una Secrezia
del Val di Noto, nè riscontrandola nell’elenco
dallo stesso Barberi compilato? Nè ci sono
elementi sufficienti per avanzare l'ipotesi che

mera reginale >. Alla < Camera reginale > poi
è dedicata una informazione contenuta nel ci-
tato Magnum Capibrevium: vi si trovano com-
prese Siracusa, Lentini, Mineo, Francavilla,
Vizzini e S. Filippo: numerosi contatti dunque
col nostro testo, e numerose ripetizioni.

277

f 300v

f 30IV

f 302

f 302v

LUCA DE BARBERIIS

earum vassallis iurisditionibus feudis et tenimentis universis et tota maritima
in quantum se termini et confines dicte Auguste comitatus extendunt earum-
que cabellis feudis vectigalibus et aliis dirictibus maricimis cet terrestribus .uni-
versis, iure exiture victualium et leguminum regie curie debito tamtumodo
excluso et cum iuribus piscationis tareni dohane maris et dohane mercium por-
tulanagii et aliis marinis ad regiam curiam spectantibus in quantum, lictora fi-
nium dicte terre protendunt videlicet ab ecclesia Sancte Panchie usque ad fal-
cem fluminis Leontini et cum iurisditione et cognitione causarum crimina-
lium dictarum terrarum in feudum sub consueto militari servicio et quod vi-
vant iure francorum etc., antiquitus possidebantur per quondam Guillelmum
Raymundum primum de Montecatheno ex concessione sibi et suis in perpe-
tuum heredibus facta per quondam dominum regem Fridericum primum in
excambium comitatus insularum Meliveti et Gaudisit quas insulas ipse habue-
rat ut asseruit a domina Luchina cius uxore!4 et avia infrascripti Matthei de
Montecatheno ad quam dictus comitatus Meliveti et Gaudisii ex successione
suorum progenitorum ut asseruit de iure spectabat et ut dixit de huiusmodi
permutatione contineri in privilegio dicti domini regis Friderici dato etc. quod
non invenitur in cancellariis, dictoque Guillelmo Raymundo postmodum de-
cedente successit sibi in dicto comitatu et feudis comes Guillelmus eius filius

qui demum habuit a domino rege Friderico secundo confirmationem huius- .

modi permutationis ac eidem Guillelmo dictam terram Auguste ad titulum
comitatus erexit et concessit ut dixit etiam contineri in privilegio dicti domini
regis Friderici secundi quod || etiam non apparet in registris; cumque post dicti
comitis Guillelmi obitum Mattheus de Montecatheno eius filius et heres sue
hereditati se immiscens sibique succedere volens in omnibus bonis suis pre-
sertim, in comitatu et casalibus predictis non invenit nec valuit regie curie osten-
dere et presentare privilegia et instrumenta de premissis confecta informavit
dominum regem Fridericum quod dicta instrumenta nec registra regie curie
illorum temporum guerre occasione fucrunt casualiter deperdita et devastata.
Et tandem absque presentatione et ostensione ipsorum privilegiorum ipse Mat-
theus obtinuit a dicto domino rege Friderico confirmationem et concessionem
dicti comitatus et iurium suorum predictorum pro se et suis heredibus in per-
petuum sub dicto consueto militari servicio modo quo supra ut patet in eius
regio privilegio dato Cathanie III° aprilis III° indictionis 1365. Et ultra fuit
obtenta alia confirmatio de dicto comitatu et feudis a domino rege Friderico
tertio data Messane XXVII ianuarii XII® indictionis 1373. Exinde successit in
dicto comitatu et feudis alius Mattheus de Montecateno nepos dicti quondam

145. Sarebbe costei una Luchina da Brin- disi, Ammiraglio di Sicilia. Lo stesso San Mar-
disi secondo R. SAN MARTINO DE SPUCHES tino nota però come il Villabianca e l’Amico-
La storia dei feudi cit., IX (1940) 230. I suoi Statella la chiamino Luchina Alagona. Cfr. V.
diritti provenivano da Margaritone da Brin- D’AressanpDro Politica e Società cit., 25 e 67.

278

LIBER DE SECRETIIS

Matthei de Montecateno, et cuius ipse Mattheus fuit filius et quomodo suc-
cessit perquiratur per regium fiscum cx quo non inveni in cancellaria titulum
eius legitime successionis. Et ideo nullam rationem de his dare possum. In anno
vero IIII° indictionis et V? indictionis 1396 dominus rex Martinus gratiose con-
cessit et donavit quondam Guillelmo de Montecatheno filio dicti quondam
Matthei et suis heredibus et successoribus in perpetuum comitatum Meliveti
et Gaudisii ex maiori dignitate erectum ad titulum marchionatus una cum
terris Nari, Mussumeris, feudo Delie, Gibillinorum, Fabarie, Muxari, Mon-
tisclari, Guastanelle, Musilmeni, Minei, Monialini, Sutere etc., ut patet in cius-
dem domini regis Martini privilegio dato Cathanie XV februarii || IM indic-
tionis 1395. Et huiusmodi concessione facta actenta pravissima et inhonesta
rebellione quondam Artalis de Alagona quem per duos annos et ultra prefatus
dominus rex Martinus tenebat obsessum, demum per concordiam pacem et
reductionem ad regiam fidelitatem illi pepercit, predictumque comitatum Malte
predictus Guillelmus Raymundus pro tranquillo et pacifico statu et fini guerre
ac pro servicio sue regie maiestatis prompto animo reddidit et tornavit cidem
domino regi predictum comitatum ad effectum ut ille concederetur eidem
Artali de Alagona, cui tandem dictus dominus rex comitatum iam dictum
dedit et perpetuo concessit et ultimatim dictus Artalis diabolico spiritu repletus
atque ductus iterum se rebellavit et demum, predictus dominus rex tanquam
prudens et iustus eidem Guillelmo Raymundo et suis predictum comitatum
Meliveti ad titulum marchionatus reductum restituit et tornavit ac iterum et
de novo sibi et suis gratiose concessit non obstante quod alias fuisset eius regie
curie devolutus etc. ut patet in huiusmodi privilegio registrato in libro dicti
anni IMI et V indictionis 1396 f 81, in quo tandem privilegio regie concessionis
ipsius marchionatus nulla fit mentio qualiter ille fuit et erat predictorum de
Montecatheno immo dixit quod gratiose et de novo illum cum suis iuribus
eidem Guillelmo Raymundo dedit et concessit et in hoc clare ostenditur quod
predicti de Montecatheno nunquam habuerunt nec possederunt dictas insulas
Meliveti et Gaudisii immo ille semper fuerunt de regiis demanio et dominio.
Insuper apparet aliud privilegium dicti domini regis Martini confirmationis
dictorum marchionatus Meliveti et terrarum facte eidem Guillelmo Raymundo
ad supplicationem per nuntios serio transmissos sue regie maiestati per certas
universitates regni in infrascripto privilegio nominatas et expressatas conces-
sionis de novo eidem Guillelmo Raymundo et suis heredibus feudorum || et
castri Sancti Calogeri, lu Murgo et Pantani salsi cum flumine cum omnibus
corum iurisditionibus redditibus et preheminentiis, que feuda penitus sepa-
ravit et dismembravit a comitatu Auguste et eius territorio et alio quocumque
territorio cuiuscumque districtus ut patet in alio privilegio dicti domini regis
Martini huiusmodi confirmationis et nove concessionis dictorum feudorum
dato Siracusis XVIII novembris V indictionis 1396 registrato in libro dicti anni
f° 198. In qua quidem confirmatione dicti comitatus aut marchionatus Meli-

279

£ 303

f 303v

f 304

LUCA DE BARBERIIS

veti cum predictis aliis feudis nulla etiam fit mentio quomodo comitatus pre-
dictus fuit olim dictorum de Montecatheno, immo in eisdem privilegiis asse-
ritur gratiose de novo dictum comitatum aut marchionatum eidem Guillelmo
Raymundo concessisse. Postimodum vero predictus Guillelmus Raymundus
de Montecatheno a fidelitate regia ab omnibus bonis optata et perquisita aufu-
git seque ad invicem appartavit et demum per eundem dominum regem Mar-
tinum puplicum proditorem vocatum ac declaratum, in eadem damnatione
permanentem ab hoc mors seculo subtraxit, omniaque cius bona et maxime
dictus comitatus Meliveti et Gaudisii predictus comitatus Auguste cum. casa-
libus suis, comitatus Noharie, terre Nari, Sutere etc. regie corone devoluta et
restituta fuerunt qualiter quod adhuc extant sub regio dominio preter comi-
tatum Noharie que in presentiarum extat in baronia, et tamen ille fuit penitus

reductus ad regium demanium cum promissione sub regia et bona fide nullo

unquam tempore cum alienare nec in feudum concedere immo perpetuo sub
regiis demanio et dominio permanere habeat ut patet in privilegio registrato
in libro 1396 f° 94, de qua Noharia in rubrica feudorum istius informationis
inferius diftusius loquimur. Aliqua enim bona ipsius Guillelmi Raimundi tam
feudalia || quam burgensatica concessa fuerunt per dominos reges predictos
nonnullis personis regii fidelibus et servitoribus ut patet in libris regie cancel-
larie et per eorum heredes in presentiarum illa possidentur. Dicta vero insula
Meliveti et Gaudisii de illo die usque ad presens fuit et est de demanio sacre
domus Aragonum et quod nunquam possit in baronia concedi immo in eter-
num sub corona regum Aragonum permanere et eandem prerogativam exinde
confirmatam invenio per dominum regem Alfonsum ut patet inter cetera per
quoddam puplicum instrumentumi actum manu Leonardi de Calava ratifica-
tum per dictum dominum regem registratum in libro 1441 f° 525.

Predictus vero comitatus Auguste post mortem dicti Guillelmi Raimundi
de Montecateno fuit per dictum dominum regem Martinum ad supplicationem
certorum fidelium baronum restitutus et tornatus Mattheo de Montecateno
filio dicti quondam Guillelmi Raimundi, qui comitatus ut prefertur fuerat
regio fisco applicatus atque restitutus ut patet in quadam provisione dicti do-
mini regis Martini data Cathanie ultimo martii VIII indictionis 1400 registrata
in libro 1399 VIII® indictionis fè .203, et ultra exinde ipse Mattheus habuit a
dicto domino rege confirmationem dicti comitatus Auguste pro se ct suis in
perpetuum heredibus ut patet in alio privilegio dato Auguste XX octobris
XIII indictionis 1404 registrato in libro dicti anni © 121. Et in anno 1406 de-
volutis ad regiam curiam certis ex causis atque rationibus terra et castro Ca-
latanixecte sitis in territorio vallis Castri Joannis que fuerunt quondam infan-
tisse Alionore de Aragonia et per eam post eius virum usque ad cius obitum
possessa dictusque dominus rex Martinus terram eandem cum castro Cala-
tanixecte dedit et gratiose concessit quondam Sancio Rois de Lihori et suis
in perpetuum heredibus in perpetuum in feudum sub servicio unius militis

280

LIBER DE SECRETITIS

tantum regie curie prestando ut patet in privilegio dicti domini || regis dato
Cathanie X° aprilis XIII indictionis 1406 registrato in libro XV indictionis
1406 f° 406. Quam quidem terram et castrum exinde predictus dominus rex
Martinus emit ab eodem Sancio Rois de Lihori precio florenorum de Florentia
xx® et pro eodem pretio ipse dominus rex vendidit dicto Sancio Rois terram
cum castro Galeani ut infra in rubrica feudorum registratum patebit, dictamque
terram cum castro Calatanixecte dictus dominus rex Martinus tanquam rem
cius propriam dedit donavit et concessit predicto quondam Mattheo de Mon-
tecatheno et suis in perpetuum heredibus eo modo et forma quibus dederat
predicto Sancio Rois de Lihori in excambium dicti comitatus Auguste cum
membris et iuribus suis universis ad effectum et finem ut candem terra Auguste
et eius predicta casalia et membra regio demanio unirentur tanquam mem-
brum ipsi regio demanio utile ac non modicum fructuosum ita quod ipse Mat-
theus ipsam terram Calatanixecte haberet et possideret eo modo et forma prout
Mattheus ipse dictum comitatum Auguste possidebat ac cum. illis immunita-
tibus prerogativis et preheminentiis excepta colta seu collecta a qua dicta terra
fuit et erat franca et liberam per generalem seu universalem remissionem tunc
factam per dictum dominum regem Martinum de collectis totius regni, cedens
ipse rex eidem Mattheo omne ius et utile dominium omnemque actionem que
et quas habebat et habere poterat in et super dicta terra Calatanixecte et aliis
suprascriptis in dicta permutatione devenctis prout hec et alia dixit contineri
in quodam regio contractu et instrumento huiusmodi permutationis olim die
etc., quod instrumentum non invenitur in registris regie cancellarie totius tem-
poris dicti domini regis Martini et domini regis Alfonsi nihilominus illud fuit
presentatum per Guillelmum Raimundum de Montecatheno filium primo-
genitum et heredem dicti quondam Matthei domino regi Alfonso pro obtil-
nendis ex co debitis exequutoriis confirmationis dicte permutationis ipseque
dominus rex Alfonsus asseruit quod ipse Guillelmus Raimundus filius illius
Matthei sue maiestati ostendit dictum regium instrumentum huius permuta-
tionis et sic cidem Guillelmo Raimundo et suis heredibus in perpetuum iuxta
dicti regis Martini instrumenti formam et continentiam, illudque non fuit in-
sertum in dicta eius regia confirmatione nec apparet quis notarius aut scriba
tale instrumentum. confecit set tantum mentio absque testibus notario et dic
in privilegio illius confirmationis fit et facta ext

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Full text of "Liber de secretiis / J Luca de Barberiis ; a cura di Enrico Mazzarese Fardella"

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