CDU: 79+327.54(450.361+497 .4/.5-3Istria*1945/1954"” ISSN 0353-328X
ISBN 978-953-7891-20-6
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO
MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA
IN VENEZIA GIULIA 1945-1954
UNIONE ITALIANA - FIUME
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
Rovigno 2018
MONOGRAFIE- Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
CDU: 79+327.54(450.361+497 4/.5-3Istria“1945/1954” ISSN 0353-328X
ISBN 978-953-7891-26-8
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO
MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA
IN VENEZIA GIULIA 1945-1954
UNIONE ITALIANA - FIUME
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
BRUNO BONOMELLI
Rovigno 2018
MONOGRAFIE - Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
A mio padre
Though the days are long
Twilight sings a song
Of a happiness that used to be
Soon my eyes will close
Soon I’Il find repose
And in dreams, you're always near to me
Gustav Gerson Kahn (1886-1941)
MONOGRAFIE XV
CDU: 79+ 327.54 (450.361+497.4/.5-3Istria)” 1945/1954” ISSN 0353-328X
ISBN 978-953-7891-26-8
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO
MONOGRAFIE XV
ALBERTO ZANETTI LORENZETTI
SPORT E GUERRA FREDDA
IN VENEZIA GIULIA
1945-1954
UNIONE ITALIANA —-FIUME
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
ARCHIVIO
STORICO
DELL'ATLETICA
ITALIANA
BRUNO BONOMELLI
ROVIGNO 2018
MONOGRAFIE - Centro di Ricerche Storiche - Rovigno, vol. XV, pp. 1-333, Rovigno, 2018
CENTRO DI RICERCHE STORICHE - ROVIGNO
UNIONE ITALIANA - FIUME
UNIVERSITÀ POPOLARE - TRIESTE
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© 2018 - Tutti i diritti d'autore e grafici appartengono al Centro di ricerche storiche di Rovigno,
nessuno escluso.
OPERA FUORI COMMERCIO
Il presente volume è stato realizzato con i fondi
del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Direzione generale per l'Unione Europea.
Finito di stampare nel mese di novembre 2018
presso le Grafiche Mosetti - Trieste
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 7
INDICE
1. INTRODUZIONE . 0... pag. 9
2. DALL’OCCUPAZIONE NAZISTA ALL’AMMINISTRAZIONE
ALLEATA. Lig e e A » 1l
2.1. Gli ultimi mesi di guerra LL. » 13
2.2. La ripresa dell’attività sportiva... » 17
2.3. I rapporti con i militari... » 20
2.4. Sport e Partito Comunista. » 24
3. LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
ATRIESTE:: pda ga ii a a » 29
3.1. Massimo Della Pergola e Alberto Bonacossa . . ...... » 33
3.2. C.O.N.I. e U.C.E.F. Una difficile convivenza . . 0... » 36
3.3. La questione della Venezia Giulia nell’attività sportiva italiana » 4l
4. 1945. L'ATTIVITÀ AGONISTICA . 0... » 51
4.1. Lo sport a Pola dal 1945 al 1947... » 54
4.2. L’eredità del Griono 2/20 0 » 57
4.3. Dalla strage di Vergarolla all’esodo . 0.0... » 59
4.4. Lo sport a Fiume dal 1945 al 1947... » 62
4.5. Il progressivo inquadramento nello sport jugoslavo... . . » 66
4.6. La partecipazione ai Campionati jugoslavi . 0... » 68
4.7. Fusione fra le società. /./././. » 71
5. 1946. L'ORGANIZZAZIONE DEI PRIMI
CAMPIONATI ITALIANI . LL » 75
5.1. Le delusioni dell'hockey . 0... » 77
5.2. Il Giro d’Italia a Trieste... » 80
5.3. Il seguito della stagione 2/2 » 92
5.4. La nascita dell’ Amatori Ponziana e lo Stadio negato . . . . . » 94
5.5.1 primi passi dell’U.C.E.F. ./L/2/00 » 98
5.6. Il riconoscimento olimpico negato |... » 102
8
10.
ll.
12.
13.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
. 1947. ANNO DI NUOVI CONFINI... 0.0.0...
6.1. Interessi sportivi e convenienze politiche. Le retrocessioni evitate
6.2. La questione triestina ai Giochi Internazionali Universitari . .
6.3. L’U.C.E.F. e il Territorio Libero di Trieste. ././......
. 1948. I GIULIANI A LONDRA
E UN CORAZZIERE A TRIESTE... 0...
7.1. Strutture sportive e divieti...
7.2. Speranze e delusioni per un riconoscimento internazionale . .
. 1949. LA POLITICA STRINGE I CORDONI DELLA BORSA
8.1. La crisi dell’U.C.E.F. 0/00
8.2. L’U.C.E.F. «My e PU.C.E.F. «LL
. 1950. INFRANTO IL SOGNO MONDIALE DI MITRI . . . .
9.1. Collaborazione sempre più intensa con PU.LS.P. .
9.2. Stretti rapporti con lo sport jugoslavo...
1951 IL RITORNO DEL GIRO A TRIESTE . . .......
10.1. L’arrivo dell’U.I.S.P. a Trieste 0.0...
10.2. Le dimissioni di Ludovisi ./././.
1952. L’ANNO D’ORO DI STRAULINO E RODE . . . ...
11.1. Il passaggio del basket all’U.I.S.P.
e il tramonto dell’U.C.E.F. filo-jugoslavo 0...
1953. CINQUE TITOLI MONDIALE... 0.0...
12.1. Ritorno alle origini | ./2/././
1954. LA FINE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
13.1. Il definitivo passaggio all’U.LS.P. 0.
CONCLUSIONI 0.0...
I PROFILI DEGLI ATLETI . 0.0.0...
APPENDICI... 0.0
ACRONIMI... A e i
BIBLIOGRAFIA 0.0...
112
118
120
123
130
138
141
146
153
161
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199
205
210
217
220
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230
233
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323
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 9
1. INTRODUZIONE
La particolare situazione in cui si è venuta a trovare la Venezia Giulia
negli anni che vanno dal 1945 al 1954 ha fatto sì che questo territorio, e Trieste
in particolare, diventasse un laboratorio di sport e politica, dando vita a vicende
assolutamente singolari. Il connubio fra sport e politica non era certo una novità,
dato che già dalla fine dell’Ottocento si erano verificate diverse situazioni che
dimostrano l’uso dell’attività sportiva finalizzata all’adesione a ben precisi ideali
politici e nazionalistici.
A tal proposito si possono ricordare nell’ambito europeo precedentemente alla
Grande guerra l’attività dei sodalizi francesi nell’ Alsazia e Lorena, l’indipendenza
dello sport finlandese nell’ambito dell’Impero russo, di quello ungherese e dei sokol
slavi nell’Impero asburgico ed infine l’irredentismo delle società italiane in Venezia
Giulia, Fiume e Dalmazia. Contemporanea, ma solo in alcuni elementi sovrapponibile
a quanto si verificò nella Venezia Giulia, fu la posizione dello sport del Saarland nel
secondo dopoguerra durante il protettorato francese.
Il tema di questo lavoro è la ricostruzione di vicende che hanno interesse
nell’ambito della ricerca storico-sportiva che in Italia negli anni più recenti ha trovato
nuovo impulso dall’attività di organizzazioni culturali quali 1’ Archivio Storico
dell’ Atletica Italiana, che ha avuto anche in passato occasioni di collaborazione con
il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, e la Società Italiana di Storia dello Sport,
poli culturali che hanno stimolato questa ricerca sul dopoguerra sportivo giuliano,
periodo poco conosciuto nella sua globalità al di fuori dei confini triestini non certo
per quanto riguarda i risultati di livello internazionale, ma piuttosto per l’attività di
promozione sportiva con particolare riferimento allo sviluppo dello sport di massa,
uno degli obiettivi fondamentali dell'impegno della politica comunista nell’attività
della cultura fisica.
In questo lavoro il ricorso alla trascrizione di numerosi stralci di articoli
di giornali ha lo scopo non solo di documentazione delle varie tappe della storia
del decennio oggetto della ricerca, ma anche di ricreare il contesto e l’atmosfera
vissuta in quegli anni intrisi di passioni, militanza ideologica, verità scomode,
mezze verità e falsità, ma dando spazio anche a manifestazioni e prestazioni sportive
frequentemente di caratura inferiore a quelle organizzate nell’ambito del C.O.N.I.
10 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
giuliano, che comunque dimostrano la vitalità di un movimento sportivo alternativo
a quello del Comitato olimpico italiano, che propose le vicende del lanciatore Danilo
Cereali/Zerjal e del ciclista Antonio Strain, l’adesione di campioni che militarono
nello sport italiano d’ante-guerra come la nuotatrice Giovanna Scherl/Skerlj e il
cestista Emilio Giassetti/JaksetiÈ, le scelte radicali dei monfalconesi Ottone Olivieri
e Arturo Marsi, che si contrapposero a quelle degli esuli giuliano-dalmati e, in tempi
successivi, dello zaratino Tullio Rochlizter e dell’ostacolista Tullio Venturin.
La stesura di questo lavoro ha potuto avvalersi della grande disponibilità
e cortesia del personale del Centro Ricerche Storiche di Rovigno, con in testa il
direttore Giovanni Radossi, della Fototeca Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste,
della Sezione di Storia ed Etnografia presso la Biblioteca Nazionale Slovena e degli
studi di Trieste, della Biblioteca Civica Hortis di Trieste, della Biblioteca Sportiva
Nazionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. e del prezioso aiuto di Franco
Stener e Ferruccio Calegari per il canottaggio, Giampiero Petrucci e Igor Donadel
per il ciclismo, Marco Martini, caro amico e grande studioso dell’atletica leggera
troppo presto scomparso, Livio Toschi per la lotta, Giancarlo Toràn per la scherma,
Sergio Giuntini, Gabriele Manfredini e Abdon Pamich, grande campione di marcia e
testimone diretto degli avvenimenti fiumani del dopoguerra. A tutti l’autore rivolge
un sentito ringraziamento.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 11
2. DALL’OCCUPAZIONE NAZISTA
ALL’AMMINISTRAZIONE ALLEATA
Alla fine della 2.a Guerra Mondiale la ripresa dell’attività sportiva nella Ve-
nezia Giulia fu autrice di una vicenda del tutto particolare a causa della comples-
sa situazione politico-amministrativa che si era creata alla cessazione delle ostilità.
Con la calata della “cortina di ferro” in Europa, l’organizzazione e la gestione dello
sport aumentarono d’importanza venendo utilizzate con finalità propagandistiche
per ottenere un consenso che doveva essere raggiunto in contesti territoriali molto
differenti, pur se in un’area geografica relativamente limitata. Infatti la situazione
amministrativa di Trieste, Capodistria, Pola e Fiume era tutt’altro che omogenea, e
di conseguenza anche la ripresa dell’attività sportiva ebbe caratteristiche diverse fra
le varie località.
I confini della Venezia Giulia precedenti all’8 settembre 1943 ebbero una pri-
ma modifica nel giugno 1945 con la creazione della Linea Morgan, che separava il
territorio amministrato dagli anglo-americani (il nord-ovest della regione e l’enclave
di Pola) da quello gestito dagli jugoslavi (la parte orientale del territorio, l’Istria e
Fiume) creando le cosiddette Zona A e B.
Con l’entrata in vigore del Trattato di Pace, firmato dalle parti interessate nel
1947, Gorizia e Monfalcone tornarono all’Italia e venne istituito il Territorio Libero
di Trieste (T.L.T.), suddiviso a sua volta in una Zona A di competenza degli Alleati
(comprendente Trieste ed estesa da Duino a Muggia), e la Zona B (che includeva il
tratto di costa dal capodistriano a Cittanova e l’entroterra di Buie), affidata all’ammi-
nistrazione jugoslava. Il T.L.T. durò fino al 1954, quando le due Zone vennero rispet-
tivamente assegnate all’Italia ed alla Jugoslavia. Sempre nel 1947 il resto dell’Istria,
comprese Fiume e l’enclave di Pola, entrarono a far parte della Repubblica Federale
Popolare Jugoslava (R.F.P.J.).
Lo spartiacque temporale costituito dal 1947 ebbe quindi una prima fase che,
dal punto di vista delle organizzazioni sportive territoriali, a partire dal 1945 trovava
omogeneità da un lato in gran parte dell’Istria e Fiume, dall’altro nei territori di Go-
rizia, Monfalcone, Trieste e a Pola.
La contrapposizione politica che si era creata nella Zona A precedente al 1947
coinvolse anche l’ambiente sportivo, utilizzato con la principale finalità del raggiun-
12. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
È
)
)
ZONA
A
vee n; LINEA N
ve MORGAN N
Trieste
ZONA
R -
Fig. 1- Carta geografica con la suddivisione in Zona A e Zona B del territorio giuliano
stabilita dalla creazione della Linea Morgan.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 13
gimento di un consenso verso il rispettivo schieramento ideologico. Schieramento
che a Trieste, nell’arco del periodo che va dal 1945 al 1954, vide confrontarsi anche
nello sport due iniziali fazioni, la filo-italiana e la filo-jugoslava, divenute poi tre a
partire dal 1949, in conseguenza della scissione avvenuta all’interno dell’organizza-
zione politica comunista l’anno precedente, con la divisione in una struttura facente
riferimento al Partito Comunista del T.L.T., rimasto fedele al Cominform, e una col-
legata all’ambiente politico filo-jugoslavo.
Gli attori principali nell’ambito degli enti sportivi che per circa un decennio
si confrontarono furono il Comitato Nazionale Olimpico Italiano (C.O.N.I.) con le
sue Federazioni, e l’Unione dei Circoli di Educazione Fisica (U.C.E.F., in sloveno
Z.D.T.V.), attraverso vicende che riguardarono principalmente Trieste e dintorni, an-
che se non deve essere trascurato quanto avvenne nel territorio di Gorizia, in Istria
e a Fiume.
Il C.O.N.I. riuscì a svolgere un ruolo importante laddove esisteva un’ammi-
nistrazione gestita dagli anglo-americani, mentre scomparve in breve tempo nella
restante parte dei territori. Il raggio d’azione dell’U.C.E.F. si estese a tutta la Venezia
Giulia fino all’entrata in vigore del Trattato di pace, per poi ridursi all’area del T.L.T.
L’interesse della politica per lo sport, che si concretizzò anche in aiuti finan-
ziari, non solo diede luogo a una concorrenza nel reclutamento degli atleti e nell’or-
ganizzazione delle gare, ma provocò aspre polemiche fra gli enti che controllavano
l’attività e fra le testate giornalistiche che, ora in modo sanguigno, ora con più mo-
derazione, parteggiavano per l’una o l’altra causa, raccontando da diversi punti di
osservazione ciò che accadde nel mondo sportivo giuliano durante un decennio. Ed
è proprio la lettura della carta stampata che, oltre a dare importanti informazioni per
la ricostruzione degli eventi, permette di rivivere anche gli umori e le passioni del
periodo esaminato.
2.1 Gli ultimi mesi di guerra
Già a partire dalla seconda metà del 1943, a seguito delle vicende legate al
25 luglio ed all’8 settembre, la riduzione del numero delle manifestazioni sportive
fu inevitabile tanto in Italia, quanto nella Venezia Giulia. Si facevano sentire i vuoti
creati dal reclutamento militare e i danni causati dai bombardamenti. Se alcune Fe-
derazioni, come quelle del calcio, atletica, pugilato e nuoto, con le proprie strutture
dirigenziali ed organizzative riuscirono comunque a tener viva l’attività, non fu così
invece per altre discipline molto popolari a Trieste e dintorni quali molti sport di
squadra, ginnastica, ciclismo, tennis, canottaggio e vela, che subirono una dramma-
tica contrazione, con la soppressione di manifestazioni di grande tradizione come ad
esempio la classica Regata nazionale triestina dello sport del remo.
14. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 2 - L’Ampelea di Isola d'Istria che partecipò al Campionato 1943/44.
Nella foto: il presidente Fornasini, Parola, Stua, Eliani, Zaro, Piskianz, Grezar, Stradiot,
l’allenatore D’Udine, Schinardi, Ispiro, Gordini e Sacchetti.
Fig. 3 - Cesare Pagnini,
consigliere della Società Ginnastica Triestina, fu podestà di Trieste
nel periodo dell’occupazione nazista.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 LS
Nella Trieste occupata dai nazisti il comando della Zona d’operazioni del
Litorale Adriatico (Operationszone Adriatisches Kustenland) si riservò la nomina
delle autorità civili. Prefetto della provincia di Trieste fu nominato Bruno Coceani e
Cesare Pagnini ricoprì la carica di podestà, avendo in qualità di vice-podestà Guido
Cosulich e Gustavo Comici. Va notato che Pagnini fra il 1920 ed il 1930 era stato
consigliere della Società Ginnastica Triestina, della quale Comici fu presidente dal
1942 fino al 4 luglio 1945. A livello sportivo l’attività rimase di competenza del
C.O.N.I., ricostituito nel Nord Italia dalla Repubblica Sociale Italiana dopo lo sban-
damento dell’8 settembre:
Riorganizzatosi al nord, il nuovo Partito Fascista Repubblicano (PFR) il 14 marzo 1944
nominò presidente del suo CONI il fiorentino Puccio Pucci e, il 28 marzo 1944, in qua-
lità di segretario, gli affiancò Mario Saini. Due figure, provenienti dai quadri dirigenti
della FIDAL, cresciuti alla corte del marchese Luigi Ridolfi!.
La guerra continuava a farsi sentire con atrocità e bombardamenti aerei, come
quello avvenuto a Trieste il 10 giugno 1944 che causò 378 morti. L'ambiente sporti-
vo reagì in modo diverso al drammatico evento: la S.G. Triestina decise di annullare
il saggio di ginnastica in programma otto giorni dopo. La Giovinezza Sportiva non
ne seguì l’esempio e il 18 giugno fece disputare la manifestazione che assegnò 1 ti-
toli regionali di atletica leggera della Venezia Giulia. Sensibilità diverse e differenti
modi di vivere lo sport in situazioni estreme che saranno utili per le valutazioni finali
di questo lavoro.
Gli incontri dedicati al Campionato di atletica leggera per la Divisione nazio-
nale B del 1944 riuscirono ad essere portati a termine, e la Giovinezza si classificò al
primo posto precedendo in graduatoria le squadre del Gancia Torino e Pirelli Milano.
Annotò un articolo apparso sulla Gazzetta dello Sport il 26 gennaio 1945:
Il fatto che l’attività oltre i margini della provincia fosse preclusa agli atleti triestini, for-
se non ha nuociuto. Più che altro ognuno lottò contro i propri tempi e le proprie misure.
(...) Il campionato, o meglio tutta l’attività femminile ha, per la verità, risentito di certi
disagi che i maschi hanno invece scavalcato a piè pari con disinvoltura. Si capisce che
la psicologia femminile non beve alla stessa fonte di quella maschile?.
! Giuntini S., La memoria divisa: lo sport, la Repubblica di Salò e la Resistenza in Storia dei campionati italiani
di atletica leggera, vol. 8, F. Apollonio & C., Brescia, 2016, p. 44. All’indomani del crollo del regime fascista av-
venuto il 25 luglio 1945, il governo Badoglio ridisegnò l'inquadramento del CONI e degli enti sportivi. Alla guida
del CONI, in qualità di Commissario straordinario, venne nominato Alberto Bonacossa, membro del Comitato
Olimpico Internazionale. Dopo 1’8 settembre 1943, con la creazione della Repubblica Sociale Italiana, Ettore Rossi
fu nominato Commissario, incarico che mantenne fino al 13 marzo 1944. Il 31 ottobre 1943 il CONI e le Federazioni
sportive erano state trasferite da Roma a Venezia. Cfr. Forcellese T., L'Italia e i Giochi Olimpici, Milano, Franco
Angeli s.r.1., 2013, p. 165.
? La “Giovinezza” di Trieste nel quarto anno di guerra in La Gazzetta dello Sport, 26 gennaio 1945.
16 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Da questo articolo deduciamo che gli atleti giuliani non potevano impegnarsi
in trasferte, e che l’attività femminile aveva maggiormente risentito dello stato di
guerra. D’altronde il conflitto incideva sempre più pesantemente anche sulle altre at-
tività sportive, tanto che nell’ottobre 1944 una circolare della Federazione ginnastica
arrivò ad ordinare la sospensione di ogni manifestazione agonistica?.
Anche il calcio aveva dovuto ridimensionarsi. Nella stagione 1943/44 il Cam-
pionato nazionale non ebbe luogo. In sua sostituzione fu organizzato il Torneo dell’ Al-
ta Italia, che prevedeva la disputa di gironi regionali ai quali seguirono le varie finali.
Al raggruppamento della Venezia Giulia parteciparono U.S. Triestina, Ponziana, San
Giusto, Ampelea di Isola d’Istria, C.R.D.A. Monfalcone, Pro Gorizia, Udinese e Cor-
monese. Non senza sorpresa vinse il girone 1’ Ampelea davanti alla Triestina. Le due
formazioni giuliane però non superarono la semifinale, battute dal Venezia.
L’ottima prestazione della squadra di Isola d’Istria fu favorita proprio dalle
vicende belliche, avendo avuto la possibilità di poter far scendere in campo anche
calciatori temporaneamente rientrati nelle terre d’origine e giocatori che stavano pre-
stando il servizio militare in zona*.
L’Istria aveva potuto essere presente al Campionato con una sola squadra,
mentre Fiume, che pure vantava un movimento calcistico significativo, fu costretta
dalla situazione bellica ad essere assente, limitandosi a far disputare incontri fra le
squadre locali. Nella seconda parte del 1944 e all’inizio del 1945, di fatto non vi fu
attività sportiva calcistica di rilievo, in particolare per ciò che riguarda le società di
maggior prestigio come l’U.S. Triestina. Nel periodo più critico dell’occupazione
tedesca si cercò comunque di salvaguardare gli sportivi:
La gioventù sportiva non internata nei campi di concentramento, tedeschi o alleati che
fossero, oppure non impegnata nella Guerra di Liberazione, riuscì a trovare degli spazi
in cui continuare nei limiti del possibile la pratica sportiva; nell’ambito dell’organizza-
zione del lavoro obbligatorio della TODT si riuscì ad allestire, a esempio, una squadra
di calcio, che raccolse i giovani appassionati, destinati a costituire l'ossatura del calcio
triestino in periodo postbellicoî.
3 Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, Trieste, 1963, p. 306.
4 Fra questi vanno citati Bruno Ispiro, di Rovigno, calcisticamente nato nell’ Ampelea e passato al Genoa nell’e-
state 1940, società che nella stagione 1941-42 lo fece debuttare in Serie A; dal 1947 al 1954 vestì la maglia della
Triestina. L'elenco prosegue con il ligure Mario Stua, mezzala proveniente dal Livorno, il triestino Alberto Eliani,
terzino che avrebbe in seguito indossato per due volte la maglia degli Azzurri nel 1948; Antonio Gordini, attaccante
di Grado che successivamente avrebbe giocato in massima divisione nella Triestina allenata da Nereo Rocco. Il più
noto sicuramente era Giuseppe Grezar: nato nel capoluogo giuliano, mosse i primi passi nella Triestina per passare al
Torino nella stagione 1942-43. Dopo la parentesi della militanza nell’ Ampelea, tornò a vestire la maglia della mitica
formazione granata fino al tragico giorno dello schianto di Superga.
5 Stener F., Il Cinquantesimo del Panathlon International Club Trieste, Stella Arti Grafiche, Trieste, 2006, p. 26.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 17
I primi mesi del 1945 rappresentarono il momento di maggior contrazione
per l’attività sportiva. Inoltre si registrarono due lutti: la morte improvvisa dell’ot-
timo lanciatore di martello Giovanni Oretti (della quale è sconosciuta la causa), e la
scomparsa di Aldo Boiti, figura storica dello sport triestino e italiano negli anni che
precedettero la Grande Guerra. Cresciuto alla scuola di Gregorio Draghicchio, Boiti
si dimostrò essere tecnico e dirigente di valore dedicandosi allo sviluppo della ginna-
stica triestina e goriziana, assumendo anche importanti incarichi per la Federazione
Ginnastica Nazionale Italiana”.
Per il resto, scarse le notizie e pochi 1 risultati di qualità. Come dimostra l’atle-
tica leggera, dove l’unica prestazione di un atleta giuliano a comparire nelle liste del
periodo gennaio-aprile 1945 è il 43,75 metri nel lancio del martello di Oscar Cereali/
Zerjal, prestazione ottenuta al di fuori della Venezia Giulia in una riunione allestita a
Casale Monferrato il 15 aprile. L’allora finanziere di Duttogliano, fratello del più noto
Danilo, aveva potuto gareggiare nel territorio dove era impegnato nel servizio militare.
2.2 La ripresa dell’attività sportiva
Le truppe di Tito entrarono a Trieste il 1 maggio 1945. Poche ore dopo, il 2
maggio, si ebbe l’ingresso delle unità dell’ Armata popolare jugoslava a Pola. Il gior-
no dopo fu la volta di Fiume.
Le informazioni sulla ripresa dell’attività sportiva hanno come fonte princi-
pale i quotidiani che cominciarono ad essere stampati fra la fine di maggio e luglio’,
la cui lettura permette di valutare il differente approccio nei confronti dello sport in
relazione agli orientamenti politici.
L’attività sportiva era iniziata immediatamente dopo la cessazione delle osti-
lità. Atleti e società in alcuni casi osservarono una sospensione della durata di pochi
$ Nel lungo periodo di collaborazione con la Federazione italiana di ginnastica, Boiti fu membro del Comitato cen-
trale e presidente della Commissione tecnica nazionale.
? Delle pubblicazioni consultate, Il Lavoratore iniziò ad essere stampato il 25 maggio, il Corriere di Trieste il 9
giugno, il Giornale Alleato il 19 giugno e La Voce Libera il 23 luglio. Il Lavoratore, come indicato sotto la testata,
fu l’organo di informazione del Partito Comunista di Trieste, poi del P.C. della Regione Giulia, del P.C. del T.L.T.
e infine del P.C. del territorio di Trieste. A seguito della rottura dei rapporti fra la Jugoslavia e l'Unione Sovietica
avvenuta nel mese di giugno del 1948 rimase fedele alla politica dei paesi cominformisti. Il Corriere di Trieste era
di orientamento indipendentista, sostenendo la costituzione del Territorio Libero di Trieste ed era accusato di essere
sovvenzionato dalla Jugoslavia. Il settimanale Il Progresso era organo dell’UAIS di Trieste. Il Giornale Alleato era
pubblicato a cura del P.W.B. (Psychological Warfare Branch), quindi faceva capo al Governo Militare Alleato della
città; cessò le pubblicazioni nel 1947 venendo sostituito dal Giornale di Trieste al quale subentrò nel 1954 Il Piccolo.
La Voce Libera aveva come riferimento politico il Partito d’ Azione e venne stampato fino al 1949. A Fiume era pub-
blicato il quotidiano La Voce del Popolo, organo del Comitato Popolare di Liberazione e successivamente del Fronte
Unico Popolare di Liberazione. A Pola furono stampati Il Nostro Giornale, organo del Movimento Popolare di
Liberazione dell’Istria, e L'Arena di Pola, espressione del Comitato di Liberazione Nazionale. Cfr. Giuricin E, Giu-
ricin L., I{ percorso di un’eredità, Centro di Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno, 2017, pp. 94, 199, 200, 206, 207.
18. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Governo Militare Alleato
della Venezia Giulia
PROCLAMA N.1
Abe di quelle sone della VENEZIA GIULIA, che sono
dalle Armate Alleato;
cocuipate dalle Aufrettare Îì ritorno alla normalità delle 2006 che le
Forte Armate Alleste banno liberato dalla occupazione tédenca e por
sasicurarne la corretta anuminiatrazione, per provvedere alla sicurezza
» al bertasore di voi stessi e delle Forze Armate Allente e per ass'cl-
rare l'ordine e 4 rispetto della leggo, devo essere stabilito în questo
Rtorio un Governo Militare.
Pe Governo Militare avrà il completo controllo sull'ammint
Fig. 4 - Testo del proclama del maresciallo Alexander pubblicato il 13 giugno 1945.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 19
giorni, per poi riprendere allenamenti e gare nonostante l’uso parziale, se non addi-
rittura l’indisponibilità, di alcune strutture rese inagibili dalla guerra o requisite. Si
veda il caso del G.S. San Giacomo che si costituì alla fine di aprile* e che, assieme a
Triestina e Ponziana, risultò già attivo con la squadra di calcio in maggio.
Gli eventi sportivi dimostrarono da subito una notevole vitalità, grazie anche
al grande numero di sodalizi che si stavano affacciando all’attività, in contrapposi-
zione a quanto era avvenuto durante il regime fascista, quando era stata perseguita
una politica sportiva tendente all’assorbimento delle società nelle sue strutture o
promuovendo la fusione fra i club. Alcuni sodalizi esistenti prima dell’8 settembre
1943 e attivi durante il periodo del Kustenland, proseguirono allenamenti e gare an-
che durante i quaranta giorni dell’amministrazione titina e nella successiva fase del
governatorato alleato. Diverse società scomparse durante il regime fascista si rico-
stituirono. Nuove realtà nacquero come espressione dei Circoli di Cultura Popolare,
delle organizzazioni sindacali e dei Circoli ricreativi aziendali, altre furono legate a
organizzazioni filo-italiane e degli esuli giuliano-dalmati?. Infine importanti realtà
sportive confluirono in blocco in altre società, come la squadra di hockey a rotelle
del Dopolavoro Pubblico Impiego che passò all’U.S. Triestina!°.
Essendo scomparso il Comitato Olimpico della Repubblica Sociale Italiana,
le funzioni di gestione dell’attività sportiva furono nuovamente rilevate dal C.O.N.I.
che, ricostituito nell’Italia liberata, per nomina governativa dal 28 luglio 1944 ave-
va quale Commissario l’avv. Giulio Onesti. Subito dopo il termine del conflitto il
8 Il G.S. San Giacomo fu fondato da Rodolfo Crasso, atleta e allenatore del Dopolavoro del Cantiere navale San
Rocco a Muggia, per non perdere gli equipaggiamenti in custodia negli ultimi giorni di occupazione tedesca. Cfr.
Stener F., I! Cinquantesimo del Panathlon International Club Trieste, op. cit., p. 26.
9 Una conseguenza dell’esodo causato dal Trattato di pace del 1947 fu la costituzione, promossa dal CLN di Pola,
del Movimento Istriano Revisionista (MIR) avente come obiettivo una revisione “per via pacifica” delle decisioni
prese a Parigi “in modo da riportare l’Italia ai suoi confini naturali”. Il MIR ebbe sede a Gorizia e promosse l’attività
di rappresentative sportive per sostenere le rivendicazioni politiche. Cfr. Giuntini S., L’oppio dei popoli, sport e
sinistre in Italia (1892-1992), Aracne, Roma, 2018, p. 159.
10 Fra le più importanti società giuliane che ebbero continuità agonistica prima, durante e dopo la fine del conflitto
possono essere ricordate 1’ U.S. Triestina, il Ponziana, la Giovinezza, la S.G. Triestina, la Triestina Nuoto, la Società
Canottieri Trieste, la S.T.C. Adria, la S.C. Nettuno, il C.C. Saturnia, lo Yacht Club Adriaco, la Società Triestina della
Vela, l'Accademia Pugilistica Triestina, 1 U.G. Goriziana e la Pro Gorizia; a Monfalcone la Canottieri Timavo e la
Società Vela O. Cosulich, a Gradisca l’Itala, in Istria il C.C. Libertas di Capodistria, la S.N. Pullino, 1’ Ampelea di
Isola d’Istria e la Pietas Julia a Pola. Dopo lo scioglimento imposto dal regime fascista, si ricostituirono 1’ A.S. Edera,
il C.S. Internazionale e, nell’ambito del Club Alpino Italiano e della Società Alpina delle Giulie, il S.U.C.A.I. Per
sottolineare il legame con l’Italia e con le terre dalmate nacquero sodalizi sportivi come la Lega Nazionale, V'A.S.
Libertas Trieste, il Centro Sportivo Italiano, la S.S. Alabarda (in seguito divenuta A.S. Fiamma), I’ Associazione
Giovanile Italiana di Gorizia e il G.S. Dalmazia. I Centri di Cultura Popolare ebbero un ruolo importante per l’inizio
dell’attività dello sport di massa. Dopo la soppressione del Gruppo Universitario Fascista, lo svolgimento dell’attivi-
tà sportiva dell'ambiente accademico fu curata dal Circolo Sportivo Goliardi Triestini e successivamente dal Centro
Universitario Sportivo (C.U.S.).
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Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) ed il governo italiano attuarono alcune
misure che portarono alla creazione del C.O.N.I. Alta Italia!!.
Al momento del suo insediamento nella Zona A, il Governo Militare Alleato
pubblicò un proclama a firma del maresciallo Harold Alexander che nella “Parte I —
Istituzione del Governo Militare” all’articolo III recitava:
Le leggi in vigore in questo territorio all’otto settembre 1943, rimarranno in vigore ed
avranno effetto fin tanto che i miei doveri di Comandante in capo delle Forze Armate
Alleate e di Governatore Militare non mi costringeranno a modificarle con proclami od
altri ordini emanati da me o sotto la mia direzione!?.
Fra le leggi in vigore vi era anche la n. 426, emanata nel 1942 che definiva la
costituzione, l’ordinamento e le competenze del C.O.N.I.!, la cui modifica all’in-
domani del 25 luglio 1943 mise lo stesso C.O.N.I. e l'Opera Nazionale Dopolavoro
alle dipendenze della Presidenza del Consiglio, soppresse le organizzazioni sportive
facenti capo al Partito fascista ponendo la Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.) alle
dipendenze dei Ministeri dell’ Educazione e della Guerra, e sciolse i Gruppi Univer-
sitari Fascisti (G.U.F.).
2.3. I rapporti con i militari
Fra le prime conseguenze dell’ingresso delle truppe militari nei principali cen-
tri della Venezia Giulia ci fu la requisizione di numerose strutture. Per lo sport questo
significava che all’indisponibilità di ciò che era stato distrutto dai bombardamenti, si
aggiungeva quanto i militari decisero di riservare per i loro comandi e le loro truppe.
Allo stesso tempo si verificò lo svolgimento di incontri sportivi fra le rappresentative
militari e civili, inizialmente con manifestazioni di calcio e atletica leggera.
Le forze militari neozelandesi e di Tito presero possesso di Trieste: i primi si
stabilirono lungo la fascia costiera ed il porto, dove erano presenti navi da guerra
britanniche, mentre i secondi occuparono il resto della città. Durante i 40 giorni
della presenza delle truppe di Tito, il 3 giugno fu giocata una partita di calcio tra una
rappresentativa triestina e una squadra di militari jugoslavi; sui muri della gradinata
11 La creazione del CONI “Alta Italia” era dovuta all’incarico di Commissario conservatore per il CONI assegnato
dal CLN dell’ Alta Italia ad Alessandro Frigerio, al quale il 30 maggio 1945 un decreto del presidente del Consiglio
Ivanoe Bonomi affidò anche le competenze di vicecommissario del CONI con il mandato di curare nel Nord Italia la
conservazione del patrimonio e il recupero dei beni e di ogni altra attività di pertinenza dell’ente. Si venne a creare
un dualismo con il CONI romano che si riversò a cascata anche sulle singole Federazioni sportive con l’inevitabile
nascita di numerose problematiche.
12 Governo Militare Alleato della Venezia Giulia in Il Corriere di Trieste, 13 giugno 1945.
13 Legge 16 febbraio 1942, n. 426, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 maggio 1942, n. 112, modificata ed
integrata dal R.D.L. 2 agosto 1943, n 704: soppressione del Partito Nazionale Fascista.
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dello Stadio comparve la scritta Zivelo autonomno mesto Trst v Demokratski Fede-
rativni Jugoslaviji (Viva Trieste città autonoma della Repubblica Federativa Jugo-
slava)!*. Ancora prima del ritiro delle forze jugoslave, avvenuto il 12 giugno, si erano
svolti alcuni incontri sportivi fra civili triestini, militari britannici e neozelandesi. A
proposito dell’inizio dell’attività calcistica il Giornale Alleato scrisse in occasione
della partita fra la VIII Armata e il XII Corpo neozelandese disputata il 17 giugno:
Addirittura memorabile fra i buongustai del football resterà l’incontro di domenica tra i
«tommies», specialmente la prestazione fornita dalla rappresentativa della 8.a Armata,
una squadra formata nella totalità da professionisti inglesi. (...) Ma già nelle settimane
passate s’era avuto un promettente risveglio dell’attività calcistica. Il ghiaccio era stato
rotto con l’incontro fra la rappresentativa delle truppe partigiane e la squadra del batta-
glione scozzese, partita vinta dalla prima per 6-1 dopo un primo tempo terminato alla
pari. Seguì la partita fra la rappresentativa triestina e la squadra scozzese, partita il cui
cospicuo esito finanziario andò devoluto a favore dei Caduti nelle giornate di liberazio-
ne, e che agli alabardati fruttò una convincente affermazione (4-2). Intanto la Triestina
regolava, ma di stretta misura, la consorella Ponziana in due incontri con 2-0 e 2-1,
mentre due squadre di truppa jugoslava si misuravano fra loro fornendo un altro inte-
ressante incontro. Alla pari (2-2) terminava poi una partita fra le squadre del 13.0 Corpo
alleato e il 9.0 Corpo jugoslavo. Ma la partita più brillante, dopo quella di domenica
scorsa, è stata fornita dalla rappresentativa triestina contro la rappresentativa jugoslava
vinta dalla squadra locale, in giornata di grazia, sull’agguerrito e degno avversario!.
Nel mese di maggio i calciatori del G.S. San Giacomo avevano giocato contro
i rappresentanti della marina inglese, mentre il 13 maggio la Triestina si confrontava
con la Brigata scozzese, incontri che videro disputate le rivincite il 9 giugno e il 21
luglio!*. Si svolsero anche partite con i militari dell’esercito titino: a Isola d’Istria il
17 luglio 1’ Ampelea, che schierava in formazione Giuseppe Grezar, superò per 2-1
la Divisione Dalmata. Poi fu la volta della Roianese che il 22 luglio a Postumia ebbe
ragione per 3-1 sulla IV Armata jugoslava. Sempre a Postumia il 21 ottobre i soldati
Jugoslavi riuscirono a battere il San Giovanni per 4-3.
Lo Stadio comunale (detto anche di San Sabba e di Valmaura) venne frequen-
temente utilizzato anche per incontri fra i reparti alleati con riunioni che videro di
volta in volta impegnati soldati dell'VIII Armata e della 566.a Divisione inglese, del
V, VIN e XII Corpo, della 2.a Divisione neozelandese, della 4.a Divisione indiana,
14 Sadar G., Una lunga giornata di bora. Trieste e la Triestina, storie di calcio attraverso terre di confine, Ed. Li-
mina, Trieste, 2004, p. 49.
!5 Risveglio dello sport in Giornale Alleato, 19 giugno 1945.
!6 Nel primo incontro i giocatori del San Giacomo riuscirono a battere i marinai inglesi, pareggiando poi la rivincita;
gli scozzesi persero entrambe le partite per 4-2 e 2-1. Il 2 agosto la squadra del San Giovanni inflisse un secco 9-0
alla 56.a Enginieers London Division. Seguirono diversi altri incontri.
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Fig. 5 - I giocatori che il 3 giugno 1945 disputarono l’incontro fra la selezione triestina e la rappresen-
tativa dei militari jugoslavi. (Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e
degli studi/Odsek za zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU)
Fig. 6 - Regata velica dei militari Alleati a Miramare.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 23
delle Forze aeree e di rappresentative delle truppe di stanza in Italia, Germania e
Austria
Anche l’atletica leggera fu usata dagli Alleati per instaurare buoni rapporti
con i triestini attraverso incontri fra militari neozelandesi e atleti della Giovinezza
Sportiva. Ad una prima manifestazione allestita il 10 giugno, ne seguì un’altra due
settimane dopo con tanto di tipica banda scozzese e quello che per quei tempi fu con-
siderato un curioso fuori programma. Scrisse la stampa triestina: “È stata eseguita
una danza classica, offerta da uomini di colore”! e “Nell’intermezzo un gruppo di
uomini maori si sono esibiti in una danza che ha vivamente interessato il pubblico,
che ha applaudito entusiasticamente”'*. Oggi la Haka, che precede gli incontri di ru-
gby degli AII Blacks neozelandesi, è conosciuta in tutto il mondo, ma in quei giorni
la danza del 28th Maori Battalion costituiva un evento del tutto insolito.
A fine luglio una selezione di militari americani si confrontò con i pugili mon-
falconesi e a settembre fu la volta del tennis che vide impegnati rappresentanti giu-
liani contro militati alleati a Monfalcone e a Trieste. Presso la sede del Reale Yacht
Club Adriaco, che all’epoca era denominato Circolo Adriaco Vela, si era stabilito il
Gazzelle Yacht Club, la struttura sportiva velica dell’esercito neozelandese!’, che
organizzò una serie di gare culminate il 23 settembre con la disputa a Trieste delle
regate finali per la Coppa Gazelle Yacht Club, vinta dal Circolo Adriaco.
Analogamente si era costituito il Gazelle Rowing Club, anch’esso struttura
del XIII Corpo Militare neozelandese che già il 29 giugno disputò un incontro con i
canottieri della S.G. Triestina e il 9 settembre a Monfalcone, nel bacino di Panzano,
diede vita a regate di canottaggio alla presenza del maresciallo Alexander, il coman-
dante supremo delle Forze alleate del Mediterraneo. Fu netto il successo degli armi
giuliani (S.G. Triestina, Timavo Monfalcone, Adria Trieste, Canottieri Trieste) sugli
equipaggi militari?°, La settimana successiva toccò ai soldati americani del Penin-
sular Base Team, che allo Stadio San Sabba parteciparono all’incontro di pugilato
con i rappresentanti dilettanti della Venezia Giulia?!. Successivamente gli incontri
riguardarono anche pallacanestro e rugby.
I confronti fra squadre giuliane, atleti locali e rappresentanti militari furono
organizzate anche negli anni successivi. L'attività di basket che ebbe luogo a Trieste
? L'esito dell’incontro internazionale di atletica leggera in Il Lavoratore, 26 giugno 1945.
L’incontro atletico di domenica in Il Corriere di Trieste, 26 giugno 1945.
“I was aboard”. Ricordi dalla Nuova Zelanda in La Brazzera, novembre 2015, p. 24.
Successo degli armi triestini e monfalconesi in Il Corriere di Trieste, 11 settembre 1945.
5 vittorie dei giuliani e 2 degli americani nella riunione pugilistica di domenica allo Stadio in Il Corriere di Trie-
ste, 18 settembre 1945. Nella squadra triestina erano presenti anche Mario Minatelli e Tiberio Mitri. Partecipò, in
un incontro fra professionisti, anche Primo Carnera, che conseguì una facile vittoria sullo statunitense Sam Gardner.
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24. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
fu occasione per i cestisti triestini di confrontarsi ed apprendere la tecnica dei gioca-
tori americani, come ammise l’azzurro Giordano Damiani:
Se gli atleti triestini di allora hanno portato un piccolo contributo al miglioramento del
basket ciò lo si deve ai giocatori statunitensi, con i quali ci misuravamo continuamente”.
Alcuni sport come il football americano, il baseball e il golf iniziarono ad
essere praticati durante il periodo dell’amministrazione alleata, avendo come princi-
pali impianti di riferimento lo Yankee Stadium posto all’interno dello Zaule Country
Club e il Soldier’s Field a Opicina, costruiti rispettivamente nel 1948 e nel 1951.
Dopo i primi occasionali incontri, a partire dal 1948 i militari del Trieste United
States Troops (TR.U.S.T.) dettero vita a un proprio torneo nel T.L.T. Questo cam-
pionato TR.U.S.T. durò fino al 1954, anno in cui terminò la presenza delle truppe
anglo-americane a Trieste.
2.4. Sport e Partito Comunista
Il mese di agosto del 1945 si rivelò particolarmente importante per l’evoluzio-
ne politica di matrice comunista in tutta la regione della Venezia Giulia. La compli-
cata situazione del territorio, che ormai vedeva gli interessi delle potenze internazio-
nali sovrapporsi alle rivendicazioni locali, portò alla nascita di istituzioni finalizzate
ad annullare la questione etnica cercando di privilegiare la coesione ideologica, una
questione persistente anche negli anni successivi, come dimostra una relazione sulla
situazione organica dell’U.C.E.F. del 1948 che nell’elenco dei dirigenti della dire-
zione, delle Sezioni e delle società ne specifica ancora l’origine italiana, slovena
o croata 3. Attraverso il comune denominatore dell’antifascismo era dichiarata la
volontà di perseguire lo smantellamento della struttura del passato regime in col-
laborazione con tutte le forze democratiche territoriali, mettendo in secondo piano
la destinazione finale del territorio giuliano, problematica rimandata alla soluzione
che sarebbe stata stabilita dal Trattato di pace. Si rendeva quindi utile la creazione
o la trasformazione di organizzazioni esterne al Partito che avevano la finalità della
raccolta di consenso e adesioni nell’area antifascista mettendo particolarmente in
rilievo il tema dell’amicizia italo-slava.
Tutte le organizzazioni esistenti sul territorio conteso, le quali erano nate durante la
resistenza, assunsero un carattere formalmente regionale; così il F.P.L.N.J. (Fronte Po-
polare di Liberazione Nazionale Jugoslavo) si trasformò in U.A.I.S. (Unione Antifa-
2 Lipott E., Skabar M., Trieste Azzurra, Tipografia Villaggio del Fanciullo, Trieste, 2004, p. 88.
2 Relazione sulla situazione organica dell’U.C.E.F., 15 giugno 1948. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli
Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 3.
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VA _ d'stenteiac
Fig. 7 - Rappresentanze dell’U.C.E.F. ad una celebrazione del 1.0 Maggio.
scista Italo-Slava). (...) La nuova denominazione altro non era che un riconoscimento
obbligato dell’esistenza di due componenti nazionali autoctone sul territorio?!
Alla nuova organizzazione di massa era stato affidato il compito di favorire
l’avvicinamento e il consenso della popolazione italiana verso gli obiettivi della po-
litica comunista:
L’UAIS rappresentò il centro di raccolta e di organizzazione del consenso, sulla base di
una politica fondata sull’affermazione e sulla difesa di un regime democratico, unico
garante di fratellanza fra le popolazioni del territorio, e sul conseguente isolamento del-
le forze reazionarie.(...) L’UAIS aveva l’intento di raccogliere le diverse componenti
della società, estranee e non coinvolte nel campo d’azione del partito comunista jugo-
slavo, mirando alla formazione di un vasto consenso intorno al tema dell’annessione dei
territori alla Jugoslavia, soprattutto di quella parte di italiani che né il partito, né ’UIIF
[Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume] erano stati capaci di raggruppare nella loro
area di influenza?!.
2 Paoletich O., Riflessioni sulla Resistenza e il dopoguerra in Istria e in particolare a Pola in Quaderni, vol. XV,
Centro Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno-Trieste, 2003, p. 108.
2 Moscarda Oblak O., I! “potere popolare” in Istria. 1945-1953, Centro Ricerche Storiche Rovigno, Rovigno-Trie-
ste, 2016, pp. 276.
26 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Il 12 agosto si tenne a Trieste, in via della Valle, il primo Congresso dell’U-
nione Antifascista Italo-Slava (U.A.I.S.), organizzato dal Comitato antifascista ita-
lo-sloveno e dal Comitato esecutivo del Fronte unico di liberazione dell’Istria, e il
giorno dopo venne fondato il Partito Comunista della Venezia Giulia (P.C.V.G.) con
la celebrazione del Congresso svoltosi presso la Casa del lavoratore portuale. Boris
Kraiger, segretario dell’U.A.I.S. fino al mese di giugno del 1946 (e contemporanea-
mente segretario del P.C.V.G.), illustrò al Congresso il programma politico:
1) La necessità di un’unità economica, geografica e politica della Venezia Giulia. Trie-
ste è inseparabile dal resto della Venezia Giulia.
2) La lotta contro i resti del fascismo deve continuare. Si vedono di nuovo dei fascisti
per le vie di Trieste.
3) Dev’essere perseguita anche la lotta per la difesa dei diritti acquisiti nel corso della
lotta contro il fascismo. Il Tribunale del Popolo e la Difesa Popolare devono essere
ristabiliti.
4) La speculazione finanziaria e lo sfruttamento del popolo devono aver fine e l’attivi-
tà del “mercato nero” messa alla luce.
5) La fratellanza fra italiani e sloveni deve essere rinsaldata e ogni tentativo di disu-
nione deve essere infranto.
6) Il Governo Militare Alleato rappresenta un fenomeno transitorio. L’UAIS desidera
collaborare agli sforzi per la ricostruzione; ma tale collaborazione è possibile sola-
mente qualora vengano riconosciuti i diritti del popolo”.
Il rapporto delle organizzazioni sportive con l’azione politica, culturale e so-
ciale fu sottolineato nell’intervento di Francesco Nefat, rappresentante del Comitato
Popolare di Liberazione di Pola:
Dopo la liberazione della regione Giulia sono sorte nuove condizioni e più larghe pos-
sibilità per la vita politica e culturale. A Trieste, a Pola e nella altre città si formano i
singoli partiti politici, le organizzazioni antifasciste culturali e sportive che abbracciano
una parte delle masse italiane. È compito appunto dell’Unione Italo-Salva di racco-
gliere tutte le organizzazioni antifasciste ed i partiti che sono sorti nel periodo della
lotta di liberazione nazionale e di riunire nelle proprie file tutti i partiti, associazioni
e gruppi che si vanno organizzando ultimamente e che hanno tendenze sinceramente
democratiche”.
È plausibile porsi il quesito se l’attività dell’U.C.E.F. fosse organica
all’U.A.I.S. L’affinità statutaria fra i due organismi e l’assenza di notizie di attivi-
tà sportiva di rilievo direttamente promossa dall’ Unione Antifascista Italo-Slava a
Trieste lascerebbe intendere che all’U.C.E.F. sia stato riservato il campo d’azione
26 Il primo Congresso dell’U.A.I.S. in Il Corriere di Trieste, 14 agosto 1945.
2? Il problema organizzativo dell’Unione in La Voce del Popolo, 14 agosto 1945.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 27
per lo sport nell’ambito delle associazioni antifasciste italo-slave. D’altronde il pun-
to 5) del programma politico dell’U.A.I.S. è sovrapponibile a quanto si trova nello
statuto dell’U.C.E.F., nel quale all’art. 2 specificava:
Scopo dell’Unione è di educare e rinsaldare le forze fisiche e morali della popolazione
del Litorale e di Trieste, sviluppare l’idea antifascista e rinforzare la fraternità italo-slo-
28
vena?3.
Inoltre il periodo della nascita dell’U.C.E.F. coincide con le date delle Assem-
blee costitutive del P.C.V.G. e dell’U.A.I.S.??. Dal punto di vista politico lo sfrutta-
mento del canale sportivo fu una delle strategie per mobilitare a favore della Jugo-
slavia fasce consistenti della popolazione italiana di Trieste, in particolare quanti
desideravano l’annessione della città giuliana all’interno del nuovo Stato socialista
jugoslavo®°. Da qui la necessità di avere un organismo sportivo a disposizione della
strategia politica, per cui l’U.C.E.F.:
Fu istituita a Trieste nell’agosto 1945, al tempo dell’ Amministrazione Militare Alleata,
nell’ambito del Fronte di liberazione del popolo sloveno per il territorio di Trieste; era
imperniata sull’attività comune degli sportivi della ZDTV-UCEF e si adoperava anche
per l’annessione di Trieste alla Jugoslavia, pertanto importanti erano i saggi ginnici di
massa nelle vie e nello stadio di Trieste in occasione del Primo maggio?!.
Dal canto loro, pur in una situazione caotica dal punto di vista dirigenziale ed
organizzativo, i Comitati della V Zona (cioè della Venezia Giulia) delle Federazioni
28 Statuto dell’UCEF. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnogra-
fia, fondo UCEF scatola 5, fasc. 19.
2 Secondo quanto riportato nell’articolo Sportivismo politico a Trieste, pubblicato il 18 settembre 1947 sul Lavoratore,
l’U.C.E.E. era sorto il 15 agosto 1945, mentre nelle relazioni presentate nel corso dell’ Assemblea dell’UCEF che si
svolse allo Stadio 1.0 Maggio il 7 agosto 1949, venne indicata la data del 9 agosto 1945. Cfr. Riassunto della relazione
organizzativa dalla costituzione dell’UCEF fino al 1.0 agosto 1949 in Trieste Sport, 8 agosto 1949. Per la prima volta
l’UCEF fu citato in un articolo pubblicato il 10 agosto 1945. Cfr. Unione dei Circoli per l'Educazione Fisica in Il
Lavoratore, 10 agosto 1945. In relazione alle ricorrenti polemiche sulla situazione politica triestina, non mancarono
prese di posizione ostili all’UCEF, indicandolo come emanazione dell’U.A.I.S.: “C'è stato qualcuno che, tradendo la
nostra causa, ha introdotto il cavallo di Troia del campionato jugoslavo nel chiuso fortilizio della nostra italianità. Il
campionato jugoslavo, grande calamità! Ora, di sicuro, perderemo il meglio delle nostre posizioni! Ridicoli. Ridicoli
e piccini. Ma perché non vi siete opposti alla costituzione dell’UCEF, emanazione sportiva dell’UAIS? Ve lo diremo
noi: perché pensavate che anche gli slavi, poverini, avevano il diritto a giocare le loro partite. Perché non vi siete op-
posti a tutte quelle altre penetrazioni che costituiscono un pericolo reale e non sono una cosa innocua come le partite
dell’ Amatori Ponziana? E ai vari Festival, alle varie manifestazioni sportive dove si sfoggiano divise bianco rosso blu
e berretti fregiati con la stella rossa dove si inneggia a Tito”. Il Lunedi, Trieste, 7 Luglio 1947.
30 Falchi N., // Calcio al confine: il caso di Trieste. Dall’irredentismo alla guerra fredda. Tesi di laurea, Relatore Prof.
ssa Tolomelli M., 2015, pp. 74-75.
3! Enciklopedija Slovenije, Mladinska Knjiga, Ljubljana, 2001, vol. 15, p. 246.
28. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Italiane e quindi lo stesso C.O.N.I., costituirono nei mesi iniziali del dopoguerra
il principale punto di riferimento delle società sportive in quanto fu necessario un
periodo di latenza fra la nascita e l’inizio di un’attività organizzativa dell’U.C.E.F.
qualitativamente e quantitativamente qualificata. Nonostante le precedenti iniziative
di singoli Circoli di Cultura Popolare, dei Circoli sportivi aziendali e dei Sindacati
Unici? si dovette arrivare a metà ottobre perché fosse possibile iniziare l’attività
sportiva sotto l’egida dell’U.C.E.F. in Venezia Giulia. Da quel momento, attraverso
l’organizzazione di propri Campionati provinciali, l'Unione dei Circoli di Educa-
zione Fisica si propose come alternativa al C.O.N.I. ed alle Federazioni Italiane,
coagulando attorno a sé l’attività agonistica delle strutture politicamente affini al
Partito comunista.
Se a Trieste e nella parte settentrionale della Venezia Giulia l’organizzazio-
ne dell’attività sportiva si era stabilizzata con il dualismo fra C.O.N.I. e U.C.E.F.,
in Istria e a Fiume si ebbe una situazione completamente diversa: il C.O.N.I., con
l’eccezione di Pola, aveva quasi completamente cessato l’attività e venne iniziata
una ristrutturazione che faceva riferimento ai Comitati di Cultura Fisica secondo le
direttive dell’organizzazione sportiva jugoslava. Il fiumano Alfonso Smoquina, buon
atleta e giocatore di pallacanestro, così descrisse la situazione locale:
I pochi rimasti in attività non mollarono e venne svolto ancora qualche torneo durante il
periodo di occupazione tedesca. Nel maggio ’45 la città venne “occupata” dai partigiani
di Tito e devo dare atto che le nuove autorità incominciarono subito a ridestare l’attività
sportiva in tutti i campi. Già a giugno fummo spediti a Zagabria per partecipare ai Cam-
pionati croati di tutti gli sport, fuori gara, perché non ancora annessi alla Repubblica,
e vincemmo quasi tutto perché superiori di molto al resto dei partecipanti. Vestendo la
vecchia divisa del Dopolavoro ROMSA partecipammo, invitati per dimostrare la nostra
levatura nella pallacanestro, a tornei sia a Zagabria che a Belgrado".
® L'organo dei Sindacati Unici “Unità Operaia” organizzò per il mese di luglio un Torneo calcistico riservato alle
squadre rappresentative delle varie officine, fabbriche e stabilimenti per l'assegnazione della Coppa Unità Operaia.
Alla manifestazione parteciparono le squadre dell’ Arsenale Triestino, Addetti al Commercio, Fabbrica Macchine S.
Andrea, Ditta Pasinati, Vigili del Fuoco, Cantieri S. Rocco, Ampelea di Isola d’Istria (vincitrice) e Cantieri S. Marco.
Cfr. Coppa Unità Operaia in Il Corriere di Trieste, 28 giugno 1945. In un riassunto dell’attività dell’ UCEF del 1949
viene citata la presenza di atleti triestini ad un saggio ginnico di Lubiana nel 1945 del quale non si è trovato riscontro
nella stampa dell’epoca, mentre è documentata la partecipazione di atleti dell’UCEF al saggio svoltosi nella capitale
slovena nel giugno 1946. Cfr. Riassunto della relazione organizzativa dalla costituzione dell’UCEF fino al 1.0 ago-
sto 1949 in Trieste Sport, 8 agosto 1949.
3 Lettera di Alfonso Smoquina all’autore. Archivio Zanetti Lorenzetti. Fondo Sport giuliano-dalmata.
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3. LA RIORGANIZZAZIONE
DELL’ATTIVITA SPORTIVA A TRIESTE
La ripresa dell’attività sportiva dopo la fine del conflitto andò incontro a di-
versi problemi organizzativi e il notevole numero delle manifestazioni allestite dalle
società spesso portò a situazioni al limite, e talvolta anche oltre, delle regole degli
organismi federali.
Il C.O.N.I. e le Federazioni triestine iniziarono a mettere un po’ d’ordine,
come testimonia l’attività del Comitato di Zona della Federazione Italiana di Atletica
Leggera (F.ILD.A.L.) che convocò le società affiliate:
Al “congressino” erano presenti i dirigenti della Società Ginnastica, del Ponziana, del
S. Giacomo, della Rari Nantes, dell’ Alabarda, del Circolo culturale dello Scoglietto,
dell’ Edera, Ponzianina e della Giovinezza Sportiva. Trattata la questione del tessera-
mento il rappresentante della Giovinezza Sportiva, l’unica società di serie A Divisione
Nazionale di tutta la Venezia Giulia, dopo aver fatto presente quale era il concetto in-
formatore del suo programma di attività svolto sino ad oggi, ha stabilito d’accordo con
la propria direzione tecnica, di concedere il proprio nulla osta ad eventuali richieste di
passaggio da parte dei propri atleti ad altre società per dar modo sia agli atleti di sce-
gliersi la società di loro gradimento ed anche per consentire alle nuove società di poter
iniziare la loro nuova attività avvalendosi delle prestazioni di atleti che liberamente si
sono scelti la loro nuova società?.
Veniva quindi affrontata la questione dei tesseramenti, risolvendo il problema
dovuto al fatto che nelle varie manifestazioni gli atleti si iscrivevano dichiarando di
volta in volta l’appartenenza a diverse società. La Federazione di atletica intervenne
nuovamente per disciplinare anche le regole per l’organizzazione delle manifesta-
zioni:
Si è constatato che Società od Enti annunciano, attraverso la stampa o per mezzo della
radio lo svolgimento di gare senza aver ottenuto la preventiva autorizzazione da parte
degli organi federali.
Onde impedire dannose concomitanze e per evitare che la Federazione si trovi nella
spiacevole necessità di dover sospendere le manifestazioni che non siano state regolar-
mente approvate, si dispone che tutte le Società od Enti che intendano organizzare delle
3 Il raduno dirigenti delle Società sportive in Il Corriere di Trieste, 4 agosto 1945.
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Fig. 8 - Antonio Fonda Savio, comandante del Corpo Volontari della Libertà
e presidente della Società Ginnastica Triestina.
Fig. 9 - Gino Nadali (al centro) in un incontro della Nazionale italiana di vela
con Benassi e Cernischi.
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gare debbano chiedere la prescritta approvazione. (...) In seguito a disposizioni emana-
te dagli organi federali centrali, si porta a conoscenza che nessun atleta verrà ammesso
a partecipare alle gare senza essere in possesso del prescritto cartellino.
La stessa disposizione viene applicata per gli atleti appartenenti a Società o Enti che
non hanno rinnovato l’affiliazione. Le Società affiliate a tutt'oggi, con sede nella giu-
risdizione della V Zona sono le seguenti: Società Sportiva Giovinezza, Trieste; Società
Ginnastica Triestina, Trieste; G.S. San Giacomo, Trieste; Ass. Sportiva Edera, Trieste;
S.S. Alabarda, Trieste; Unione Ginnastica Goriziana, Gorizia; Associazione Sportiva
Udinese, Udine.
Le società sportive nascevano, rinascevano o si ristrutturavano. A fine giugno
venne costituita la Rari Nantes; 1°8 luglio si svolse 1’ Assemblea convocata dal pre-
sidente Calligaris, che decise di modificare la denominazione sociale della Società
Sportiva Ponziana, che tornava così a chiamarsi Circolo Sportivo Ponziana. Il 14
luglio veniva ricostruita una delle più storiche società triestine, 1’ A.S. Edera, nomi-
nando presidente Giuseppe Colmani*, ed era eletto il Consiglio direttivo dell’U.S.
Triestina, nel quale era presente anche Nereo Rocco. La Società Triestina della Vela
11 21 luglio eleggeva presidente Riccardo De Haag detto “Barbanera”. Sette giorni
dopo fu la volta del Circolo Canottieri Saturnia e dell’A.S. Forza e Coraggio, impe-
gnata nel ciclismo con alla presidenza Ferruccio Devescovi:”. Nell’ Assemblea della
S.S. San Giovanni, che si svolse il 5 agosto, venne proposta per la Sezione calcio la
formazione di una cooperativa fra giocatori e fu accolta la richiesta del G.S. Ausonia
di essere incorporato nella società. Seguirono le riunioni degli associati della Giovi-
nezza Sportiva, dello S.C. Barcola, della S.T.C. Adria e del Moto Club Trieste con
Gianni Tonini presidente.
In settembre due dei principali sodalizi di Trieste elessero alla presidenza per-
sonaggi molto noti: l’armatore Antonio Cosulich per il Circolo Adriaco della Vela
e, per la Società Ginnastica Triestina, Antonio Fonda Savio, comandante del Corpo
Volontari della Libertà legato al Comitato di Liberazione Nazionale. Sotto la guida
di Rodolfo Isler e Aramis Marchionni proseguiva l’attività della Giovinezza Sporti-
va Trieste.
In seguito alla soppressione del Gruppo Universitario Fascista, lo sport goliar-
dico iniziò a riorganizzarsi: fu ricostruita la Sottosezione Universitaria Club Alpino
Italiano (S.U.C.A.I.) e il 12 agosto 1945 fu indetta 1’ Assemblea per la nomina del
Consiglio direttivo del C.S. Goliardi Triestini che elesse Arnaldo Maddalon alla pre-
8 Disposizioni della Fidal Comitato V zona per le gare in Il Corriere di Trieste, 9 settembre 1945.
36 Nel corso dell’ Assemblea venivano reclamati i diritti preesistenti allo scioglimento imposto dal fascismo anche
per le società Esperia, Bergamas e Fortitudo. Il 21 luglio veniva ricostituita anche l’Edera di Muggia.
8 La Forza e Coraggio all’inizio del 1946 si fuse con il C.S. Internazionale.
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sidenza e programmò l’attività di calcio, pallacanestro, scherma e tennis, nominando
De Gobbis capo sezione del basket38. Promotore dell’azione decisiva per la ripresa
dello sport universitario fu Enzo Civelli, che portò a far confluire lo sport studen-
tesco dall’ambito dell’ Associazione Universitaria, organismo nato in Italia al cade-
re del Fascismo”, al Centro Universitario Sportivo (C.U.S.). Venne creato anche il
gruppo sportivo della Polizia Civile, che esordì in novembre con una partita di calcio
contro il 78.0 RHQ Medium Rgt.
A partire dal mese di settembre le Federazioni sportive italiane procedettero a
formalizzare i quadri dirigenziali‘, mentre per il C.O.N.I. la persona di riferimento
per la Venezia Giulia fu lo zaratino Gino Nadali, già campione italiano ed europeo
di vela.
Durante il 1945 gli impianti principali utilizzabili dai triestini per il calcio
furono lo Stadio comunale di San Sabba ed il campo di San Giovanni. Lo stesso Sta-
dio comunale ospitò una intensa attività di atletica leggera. La Palestra della Società
Ginnastica Triestina, storico edificio simbolo dello sport della città di San Giusto,
era stata requisita dapprima dagli jugoslavi e successivamente dagli Alleati, venendo
concessa agli atleti locali in ore e occasioni limitate. Di conseguenza si rivelò par-
ticolarmente utile la palestra di via della Valle. La piscina del Bagno Ausonia era la
struttura più frequentata per nuoto, pallanuoto e tuffi. A disposizione delle società
erano anche il Bagno sociale dell’Edera, il Bagno ferroviario e a Zaule la piscina
dell’ Aquila.
L’ippodromo di Montebello fu tra i primi impianti a riprendere l’attività a
guerra conclusa, mentre il campo del Circolo Sportivo Ferrovieri ospitava allena-
menti e gare di pattinaggio e hockey a rotelle. I cestisti avevano in uso i campi dell’ex
38 Il Consiglio direttivo del G.S. Goliardi Triestini in Il Corriere di Trieste, 10 ottobre 1945. Circolo Sportivo Go-
liardi Triestini in La Voce Libera, 17 agosto 1945.
® http://www.cus.units.it/storia.htm. Il Centro Universitario Sportivo Italiano venne fondato il 19 maggio 1946 e
la nascita del CUS Trieste fu formalizzata il 7 giugno 1947. Cfr., Scozzai M., Diario gialloblù, Centro universitario
sportivo, Trieste, 1996.
4° Ebbero luogo le Assemblee elettive delle Federazioni. La stampa talvolta indicò la nomina di un presidente e in
altri casi di un commissario. A Trieste vennero incaricati per la Federazione Italiana Pallacanestro il commissario
Ferdinando Staleni, per la Federazione Italiana Nuoto il commissario Egone Cenni, per la Federazione Italiana di
Atletica Leggera il commissario Eletto Contieri, per la Federazione Ginnastica il commissario Mario Frassinelli, per
la Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio il commissario Enrico Quaranta, per la Federazione Italiana Scherma
il presidente Manlio Rocco, per la Federazione Pugilistica Italiana il presidente Guido Corazza, per la Federazione
Italiana Atletica Pesante il presidente Edoardo Strudthoff, per la Federazione Italiana Rugby il commissario Artemio
Pozzi (Pozar secondo altra fonte), per l'Unione Velocipedistica Italiana il presidente A. Sussan, per la Federazione
Italiana Canottaggio il presidente Giorgio Amodeo.
A Gorizia per la Federazione Italiana Pallacanestro Livio Clari, per la Federazione Italiana Rugby Luigi Dominiutti,
per la Federazione Italiana Scherma Luigi Luzzato, per la Federazione Italiana Tennis Marcello Baldocchi.
A Pola per la Federazione Italiana Scherma Rolando Marra, per la Federazione Italiana Tennis Ervino Tognon.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 33
Ricreatorio Toti, del Circolo Sportivo San Luigi, del Ricreatorio San Giusto e verso
la fine dell’anno fu inaugurato il campo di via Pindemonte. Dei quattro campi di via
Reni solo due ripresero ad ospitare i tennisti, in quanto gli altri erano stati requisiti
dai militari Alleati, e per le riunioni di pugilato e lotta vennero messi a disposizione
il Teatro Fenice e il Politeama Rossetti. La Royal Navy requisì temporaneamente la
sede dell’ Adriaco, che fu utilizzata dal Gazelle Yacht Club*, mentre il bacino della
Sacchetta rivedeva all’opera velisti e canottieri.
3.1. Massimo Della Pergola e Alberto Bonacossa
I temi riguardanti il sostegno economico e l’appoggio politico allo sport giu-
liano legato al C.O.N.I. pongono in rilievo figure di notevole interesse. Fra queste
troviamo il giornalista Massimo Della Pergola. Nato a Trieste 1 11 luglio 1912, Della
Pergola già prima della guerra lavorava per la Gazzetta dello Sport, ma a seguito
delle leggi razziali nel 1938 fu espulso dall’albo dei giornalisti e durante il conflitto
riparò in Svizzera dove fu internato in un campo di lavoro. Terminate le ostilità ini-
ziò nuovamente a collaborare con il foglio sportivo milanese”.
Nell’edizione del 21 settembre 1945 il Corriere di Trieste diede la notizia della
ripresa della sua attività giornalistica:
La Gazzetta dello Sport che esce oggi a Milano quattro volte alla settimana, e prossi-
mamente ne uscirà giornalmente, ha affidato la sua rubrica calcistica ad un giornalista
triestino. È questi Massimo Della Pergola (sigla M.D.P.) rientrato or non è molto dalla
Svizzera, dove era stato costretto a rifugiarsi per evitare l’internamento decretato dalle
SS tedesche. Penna brillantissima, Massimo Della Pergola ha già avuto campo di farsi
valere in questi giorni sulla “rosea” con alcuni articoli di attualità che hanno favorevol-
mente impressionato. Affezionato alla sua e nostra Trieste, Massimo Della Pergola sarà
un strenuo difensore sulla “Gazzetta” dello sport triestino e giuliano. All’amico Della
Pergola, certi di interpretare il consenso di tutti gli sportivi triestini e giuliani, inviamo
i migliori auguri di un buon lavoro”.
Il giornale triestino faceva riferimento all’articolo scritto da Della Pergola e
pubblicato sulla “rosea” il 12 settembre avente come oggetto la situazione sportiva
4 Bili B., Gozzellino B. Annuario 2006-2007, Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d’Italia, Bradi-
polibri, Torino, 2008, p. 145. A Trieste, un reparto della Royal Navy aveva occupato la sede del Reale Yacht Club
Adriaco installandovi il Gazelle Yacht Club e requisito una decina di imbarcazioni. Sarà in seguito “consentita una
certa convivenza sportiva” e in settembre veniva organizzato un primo incontro fra giuliani e Alleati con le imbar-
cazioni delle Classi Star, Jole Olimpioniche 1936 e Dinghy 12 piedi, concluso con l’affermazione degli equipaggi
triestini. Cfr., Belloni F., 70 anni della Federazione Italiana Vela, Roma, 1999, p. 216.
4 La Gazzetta dello Sport, tornata proprietà dei conti Bonacossa e con Bruno Roghi rientrato alla direzione, aveva
ripreso le pubblicazioni il 2 luglio 1945.
4 La «Gazzetta dello Sport» in Il Corriere di Trieste, 21 settembre 1945.
34 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 11 - Prima riunione del Consiglio del C.O.N.I. del dopoguerra.
Al centro, in camicia bianca, Alberto Bonacossa, il presidente Giulio Onesti e Adriano Rodoni.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 35
nella Venezia Giulia. Si tratta di un articolo di fondo al quale il giornale milanese
diede la massima importanza, inserendolo in prima pagina:
La Venezia Giulia per ora è sistemata così (...). Divisa in due, ma ancora spiritual-
mente unita: sono in due a comandare e sono in molti ad attendere. (...) Ma poiché, in
definitiva, quella linea divide anche lo sport in due settori, bisogna parlarne. Parlarne
sia pure dal punto di vista sportivo, ma parlarne. Anche per non dimenticare quelli
che aspettano nell’incertezza, sia al di là che al di qua della linea di demarcazione. Gli
sportivi, e non soltanto gli sportivi, attendono sapendo che non potranno decidere. Se
potessero far giungere a Londra l’eco della loro parlata italiana, riuscirebbero forse a
convincere tutti, compresi i cinque giudici della sorte altrui, che la sentenza della Vene-
zia Giulia rischia di essere fondamentalmente sbagliata e ingiusta. Al di là dell’Isonzo
c’è Trieste con il suo passato, remoto e recente. C’è la Trieste della vecchia Società
Ginnastica Triestina e dei fratelli Raicevich e dell’«Edera», c’è la Trieste che ancora
austriaca di nome, ma non di fatto, mandava i suoi atleti a ricercare il contatto sportivo
con i connazionali. E c’è la Trieste della Triestina, miniera di calciatori, la Trieste dei
nuotatori, degli atleti, degli hockeisti campioni italiani. (...) C'è da ricordare i canottieri
della Pullino d’Isola d’Istria e della Libertas di Capodistria, quelli dell’Eneo di Fiume
e della Diadora di Zara; ci sono i calciatori della Fiumana, del Grion e dell’ Ampelea; i
nuotatori di Fiume e di Capodistria; i pugili e i tanti e tanti campioni che quella terra,
oggi contesa, ha dato allo sport (...). Se l’autodecisione fosse possibile, se i plebisciti
fossero ammessi, noi già sappiamo per quali campionati voterebbero gli sportivi della
Venezia Giulia, dalle due parti della linea Morgan, e a quali federazioni invierebbero
la loro adesione (...). Altri, e ben più importanti, problemi di ordine storico, geografico,
politico ed economico sovrastano quello sportivo. Anzi, a voler giudicare le cose come
stanno attualmente, si può dire che il fattore politico è quello che domina la situazione,
influenzandola. Se a Londra dovessero prevalere altre ragioni, anche il problema spor-
tivo troverebbe la sua soluzione favorevole. C’è ancora una speranza per gli sportivi
della Venezia Giulia al di qua e al di là della linea Morgan: che a Londra vengano presi
in considerazione anche altri elementi, oltre a quelli politici e militari, e che si trovi una
soluzione veramente equa che soddisfi e riavvicini la Jugoslavia e l’Italia".
Il giornalista triestino avrebbe poi avuto un ruolo determinante per lo sviluppo
dello sport italiano e di conseguenza anche per lo sport giuliano: nel 1946, con la
collaborazione di Fabio Jegher e Geo Molo, diede vita alla S.I.S.A.L., concorso pro-
nostici che due anni dopo, su iniziativa del Ministero degli Interni, passò al C.O.N.I.
e prese il nome di Totocalcio, dal quale il sistema sportivo italiano trasse ingenti
risorse finanziarie‘. Steno, fratello maggiore di Massimo, classe 1907, sportivo ben
noto a Trieste, fu deportato e morì ad Auschwitz nell’aprile del 1944. A lui fu intito-
lata una prestigiosa manifestazione dell’atletica leggera italiana.
Il conte Alberto Bonacossa, milanese, membro della famiglia proprietaria del-
la Gazzetta dello Sport, ebbe un ruolo determinante nelle vicende che coinvolsero lo
sport della Venezia Giulia in ambito internazionale.
4 Sport e linea Morgan in La Gazzetta dello Sport, 12 settembre 1945.
45 Sono io il vero inventore della Sisal, in La Repubblica, 16 febbraio 1998.
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Fin dalla gioventù Bonacossa si era distinto come atleta per la sua poliedricità; praticò
il calcio, il nuoto, il pattinaggio a rotelle, il canottaggio, l’atletica leggera e pesante.
Come tennista prese parte alle Olimpiadi di Anversa 1920 e rappresentò l’Italia in di-
versi incontri internazionali; lo stesso fece nel pattinaggio su ghiaccio dove peraltro
fu campione nazionale per un decennio nell’individuale e per tre anni in coppia con la
consorte Marisa. In effetti fu un grande appassionato di sport invernali, cimentandosi
con successo anche nell’alpinismo, nello sci, nel bob e nell’hockey su ghiaccio. Quella
per lo sport era comunque una passione a tutto tondo che lo vide impegnato non solo
come atleta, ma anche come scrittore, editore, collezionista, giudice, organizzatore e
dirigente. Si devono a lui la realizzazione del Palazzo dello Sport, del Tennis Club a
Milano e del manuale // Tennis. Oltre a quella di membro del CIO, rivestì numerose
cariche dirigenziali. Solo a livello internazionale: fu Presidente (dal 1923 al 1946) poi
Presidente Onorario della Federazione Internazionale Motociclismo (FIM), Vicepresi-
dente dell’ Association International des Automobiles-Clubs Reconnus dal 1935 al 1946
e membro della della Ligue Internationale de Hockey sur Glace (LIHG) e dell’Interna-
tional Skating Union (ISU).
Affermatosi ai vertici della dirigenza sportiva italiana, grazie anche alla pre-
sidenza di numerose Federazioni (di sport del ghiaccio, motociclismo, pattinaggio a
rotelle, Automobile Club d’Italia) entrò a far parte del Comitato Olimpico Interna-
zionale (C.I.O.) nel 1925, divenendone dal 1935 membro della Commissione Ese-
cutiva.!
Dopo la guerra fu riconfermato membro del C.I.O. in rappresentanza dello
sport italiano dal presidente Edstròm (che nel 1945 stracciò la sua lettera di dimissio-
ni), anche in virtù del gradimento della persona espresso dal presidente del C.O.N.I.
Onesti, apprezzamento che metteva in secondo piano il passato legame del Bonacos-
sa con la gestione fascista dello sport nazionale.
Il lavoro nell’ambito della diplomazia sportiva di Bonacossa non solo permise
all’Italia un rapido rientro nel consesso internazionale, ma diede modo al C.O.N.I.
di tenere sotto controllo le aspirazioni di ingresso nel C.I.O. prima dell’U.C.E.F. e
successivamente dell’istituendo Comitato Olimpionico Triestino (C.0O.T.).
3.2 C.O.N.I. e U.C.E.F. Una difficile convivenza
Immediatamente dopo la sua costituzione, 1 U.C.E.F. assunse una posizione
polemica nei confronti del C.O.N.I., a cominciare dalla visita dei suoi dirigenti al
Governatore Militare Alleato il cui resoconto fu pubblicato sulle pagine del Lavo-
ratore:
4 Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), tesi di
dottorato, relatore prof.ssa Laschi G., 2015, p. 172.
4 http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-bonacossa_(Dizionario-Biografico)/.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 37
Oggi si è presentato al Governatore Alleato un gruppo di sportivi che si interessano
della ripresa dell’educazione fisica e dello sport in questa zona. Il Governatore, che ha
ricevuto cordialmente gli sportivi, si è vivamente interessato dei problemi espostigli
ed ha assicurato che sarà sua cura particolare di ripristinare quanto prima queste attivi-
tà. Approfittando dell’occasione, il gruppo ha richiamato l’attenzione del Governatore
sull’articolo apparso recentemente nella stampa, in base al quale si apprendeva che il
«Coni» riprendeva la sua attività sotto la direzione del suo ex presidente Bregant Lino,
autorizzato a ciò (secondo l’articolo) dal locale A.M.G. Il Governatore ha risposto che
ciò gli è assolutamente nuovo, che è la prima volta che sente menzionale il «Coni» ed
il suo presidente, per cui l’incarico di cui sopra non poteva essere autorizzato dal suo
ufficio*8.
In realtà il C.O.N.I., attraverso le sue Federazioni locali, aveva già incomin-
ciato a operare. La Federazione di nuoto aveva fatto sentire la sua voce il 19 luglio
con un comunicato emesso per precisare di non aver approvato una gara di immer-
sione in apnea e cinque giorni dopo annunciava l’organizzazione di un torneo di pal-
lanuoto. A sua volta la F.I.D.A.L. il 31 luglio aveva proceduto ad una convocazione
delle società, per poi indire i suoi Campionati provinciali. Poche settimane più tardi
fu ancora l’organo del Partito Comunista a descrivere l’atteggiamento di ostilità esi-
stente nei confronti del C.O.N.I.:
Non vogliamo più sentire il modo di pensare e d’agire di certi individui che vissuti
accanto a presidenti e dirigenti che rispondevano a nomi come Perusino, Mentasti, ecc.,
ecc., continuino a sostenere le stesse idee. Non vogliamo più che società sovvenzionate
da organi fascisti e che tutt'ora vivono ancora in seno a quelle esistenti, spadroneggino
e turbino l’ordine sportivo della nostra città. Chiediamo invece l’adeguamento di dette
società al clima attuale, e se da esse questo non riesce possibile, lo scioglimento è una
delle migliori soluzioni. Parliamo un po’ pure, delle cosiddette Federazioni sportive,
tutte facenti capo al CONI. Da queste organizzazioni di costituzione fascista emana
un terribile puzzo di marcio, e se non per tutte, almeno per qualcuna di esse. Di que-
sto se ne ha sentore nella non perfetta aderenza di idee e di azione nei riguardi delle
varie società sportive cittadine, manca insomma quella imparzialità che ne dovrebbe
caratterizzare l’attuale esistenza. (...) Aggiungeremo ancora che certe Federazioni non
dovrebbero dare asilo più o meno palese a certe società di cui sopra, alle quali natural-
mente danno un appoggio ben diverso da quello prestato alle altre, meno fortunate ed
anche meno, o per nulla, invischiate nei passati intrighi fascisti”.
Il mese di ottobre segnò l’inizio ufficiale dell’attività organizzative
dell’U.C.E.F. con l’annuncio dell’allestimento di tornei di calcio, pallacanestro e
4 Unione dei Circoli per l’Educazione Fisica in Il Lavoratore, 10 agosto 1945.
4 Per un nuovo ambiente sportivo in Il Lavoratore, 6 settembre 1945.
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Fig. 13 - Danilo Cereali/ Zerjal
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pallavolo “per il primato giovanile del Litorale”. In altre parole si ufficializzava l’or-
ganizzazione di veri e propri Campionati. Per il torneo più importante, quello del
calcio, inizialmente era previsto lo svolgimento delle partite in due gironi (zona di
Gorizia e zona di Trieste) con finale fra le due squadre meglio classificate in ciascun
raggruppamento. Punti di riferimento per le iscrizioni erano la sede dell’U.C.E.F. in
via Fabio Filzi 10 e la sede del sottocomitato dell’Unione Goriziana®. L’inizio del
torneo di calcio era stabilito per il 21 ottobre, ma fu spostato di una settimana a cau-
sa del notevole numero di iscrizioni che costrinse gli organizzatori ad una modifica
della struttura della manifestazione:
L’Unione Circoli di Educazione Fisica ha iniziato la sua attività sportiva in maniera
sorprendente. Osservando il programma notiamo un torneo calcistico, uno di pallavolo
e uno di pallacanestro. Tutte queste manifestazioni assumono un carattere particolare
in quanto che è in palio il titolo di campione per la Regione Giulia. Seguendo le cifre
troviamo una sessantina di squadre giovanili di calcio iscritte nella zona di Trieste, Go-
rizia e Pola e nella zona B, mentre d’altro canto una quindicina di squadre di pallavolo
e altrettante di pallacanestro. (...) Le partecipanti vogliono dare ai giovani che la com-
pongono la possibilità di espletare il vero sport, quello di massa (...). Il campionato sarà
diviso in quattro zone: Trieste, Muggia, Capodistria e dintorni; zona di Gorizia, Mon-
falcone e paesi circostanti; zona di Audissina: Audissina, Postumia, Idria, Chirchina,
Bistrica; zona per l’Istria: Pola, Fiume, Pisino, Parenzo, Dignano, Arsia, Verteneglio,
Rovigno. Le prime due classificate della zona di Trieste andranno in finale con le prime
due classificate della zona di Gorizia; le prime due classificate della zona di Audissina
con le meglio piazzate della zona istriana. Le finali saranno costituite dalle vincenti
nella zona A e nella zona B!.
Seguirono l’organizzazione del Campionato di pallacanestro femminile e di
pallavolo maschile. Sul campo di Montebello, di fronte all’ippodromo, si svolse il
Campionato triestino di corsa campestre maschile e femminile al quale poterono par-
tecipare gli atleti dei Circoli sportivi, delle Sezioni sportive del capoluogo giuliano e
di tutti i centri abitati del Litorale, inoltre nell’ambito della promozione di manifesta-
zioni di propaganda per lo sport il 20 e 21 dicembre si svolse la “Serata di ginnastica
artistica” al Teatro Fenice con protagonisti gli atleti sloveni dell’Udarnik Lubiana.
Il dualismo presente nella gestione sportiva aveva iniziato a essere fonte di
polemiche. Alle dure prese di posizione del Lavoratore si contrappose una più pacata
analisi della situazione da parte del Corriere di Trieste, che riassunse le divergenti
correnti di pensiero su quale fosse il miglior modo di organizzare lo sport a Trieste:
50 Campionati giovanili di calcio, pallacanestro e pallavolo del Litorale in Il Corriere di Trieste, 14 ottobre 1945.
5 Un grande torneo calcistico fra i Circoli di Educazione fisica della Regione Giulia in La Voce del Popolo, 4
gennaio 1946.
40. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
L’attività atletica triestina, secondo il pensiero di qualche dirigente locale, dovrebbe
uscire dalla vecchia corsia per raggiungere un nuovo traguardo. (...) Ma a prescindere
da quello che può essere il pensiero di qualcuno, rimane pur sempre il fatto originario
che, secondo l’opinione fortunatamente dei più, il passato non si scalfisce nemmeno di
fronte ai più accesi fautori di un nuovo ordine di cose. (...) Diciamo piuttosto che sono
finiti i tempi della cartolina precetto anche nel campo delle competizioni sportive: pro-
babilmente avremo in campo un numero inferiore di atleti in confronto delle effettive
presenze ottenute in passato, ma si può essere comunque ben certi che gli atleti che
frequenteranno d’ora in poi le palestre ed i campi sportivi avranno senz’altro obbedito
ad un impulso del loro spirito e non proprio perché ivi chiamati dal solito ordine di mo-
bilitazione personale (...). Non si ritiene tuttavia che scostandosi dal cosiddetto vecchio
sistema l’albero dei risultati possa dare pere più grosse. Che le società locali debbano e
possano sorgere magari a centinaia è una gran bella cosa, anche se malauguratamente
la costituzione di nuovi sodalizi non sempre dà gli esiti sperati. (...) Sparite prima del
tempo le vecchie istituzioni dopolavoristiche, molte società sono sorte come un tacito
richiamo dell’istinto dell’uomo; come si vede le iniziative non mancano, anche se i co-
raggiosi sono sempre quelli. (...) La nostra opinione è che appunto per dare la vernice
più bella al banco dell’atletica triestina, non ci deve essere che un solo pennello. Quale
possa essere questo pennello, non sta a noi deciderlo. Secondo una sincera democra-
zia, la decisione dovrebbe essere unanime. (...) Abbiamo accennato alla necessità di
radunare un certo numero di esperti in materia, perché siano sentiti i comuni pareri e si
raggiungano quanto più presto sia possibile quegli accordi per normalizzare una situa-
zione che si presume non abbia bisogno di tante candele per trovare la via più diritta.
Più presto si aprono le finestre, più presto si fa giorno”.
D'altronde anche prima dell’uscita organizzativa ufficiale nel panorama spor-
tivo triestino dell’U.C.E.F. si erano manifestati episodi che, per quanto riguardassero
singoli atleti, costituivano un preciso messaggio al C.O.N.I. sulla questione del mo-
nopolio nella gestione dello sport.
Il 26 agosto prese il via la corsa ciclistica a tappe Trieste-Varna® alla quale
partecipò come indipendente il muggesano Antonio Strain, già campione giuliano
dei dilettanti, ottenendo un più che onorevole terzo posto nella classifica finale. Tre
anni più tardi, con Aleksandar come nome di battesimo, Strain prese parte alla pro-
va su strada individuale e a squadre delle Olimpiadi di Londra con la maglia della
Jugoslavia.
Inoltre Danilo Cereali/Zerjal, uno dei più forti lanciatori nel panorama spor-
tivo italiano, dopo aver preso parte ad alcune gare con la maglia della Giovinezza
5? L’atletica triestina nel pensiero di un tecnico in Il Corriere di Trieste, 14 ottobre 1945.
5 La corsa ciclistica internazionale Trieste-Varna, che prevedeva 11 tappe per un totale di 1.594 km fu organizzata
dalla Federazione Cultura e Fisica della Croazia. Prima tappa Trieste-Lubiana, per poi raggiugere Zagabria e dopo
15 giorni Varna, sul Mar Nero. Parteciparono le squadre di Slovenia, Croazia, Serbia e Bulgaria. La corsa fu vinta
dal croato Poredski.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 41
Sportiva, decise di trasferirsi in Jugoslavia°*. Lo scontro fra C.O.N.I. e U.C.E.F. fu
inevitabile, stante la decisione di quest’ultimo di operare nell’ambito sportivo in
modo autonomo, diversamente da quanto avevano deciso di fare enti di promozione
sportiva come il Centro Sportivo Italiano, la Sezione Propaganda (erede dei “liberi
calciatori” dell’U.L.I.C.) e l'Associazione Universitaria, che pur organizzando pro-
prie gare e Campionati, si erano posti sotto l’ala del C.O.N.I.
3.3 La questione della Venezia Giulia nell’attività sportiva italiana
La situazione politica della Venezia Giulia diede vita in Italia a manifestazioni
di solidarietà che caratterizzarono molti incontri sportivi e che puntualmente furono
riportate dalla stampa italiana e triestina. La prima occasione per descrivere la sim-
patia che accompagnava gli atleti giuliani si ebbe in occasione dei Campionati Alta
Italia di canottaggio disputati il 22 e 23 settembre all’Idroscalo di Milano. Ne fece la
cronaca Giuseppe Sabelli Fioretti:
Bisogna dare il posto d’onore a un episodio che ha la sua importanza. Al termine del-
la gara di doppio, penultima della serie, gli armi dell’Olona campione assoluta, della
Caprera di Torino, campione junior e della Ginnastica Triestina si avvicinavano alla
cabina della giuria per ricevervi, i primi due equipaggi, i premi loro spettanti. La barca
dell’Olona «abbordava» la barca triestina; e Roggiani estratto un fazzoletto tricolore, lo
offriva a Dapiran gridando «Viva Trieste italiana!». Dapiran agitava il tricolore sopra la
testa provocando una calorosa dimostrazione degli spettatori che applaudivano a lungo
entusiasticamente. Già prima, in occasione della vittoria delle ragazze triestine nella
gara femminile, Trieste aveva destato una fervida eco nel cuore della folla.
Lo spirito patriottico ha fasciato così di lirismo l’interesse tecnico per le belle esibizioni
dei vogatori giuliani, brillanti protagonisti di tutte le gare cui hanno partecipato ed ha
accresciuto il rimpianto per il mancato arrivo degli equipaggi della Pullino, cui le au-
torità jugoslave d’occupazione non hanno consentito di superare la «linea Morgan».
Il comune di Villasanta, che il fiume Lambro divide dal Parco di Monza con
il suo Autodromo Nazionale, il 7 ottobre aveva fatto disputare il Campionato Alta
5 Danilo Zerjal (il cui cognome fu italianizzato in Cereali) era nato a Duttogliano 111 febbraio 1919; iniziò l’atti-
vità agonistica nel 1939 durante il servizio militare. Si segnalò fra i migliori specialisti italiani del peso e del disco,
gareggiando per la squadra della Guardia di Finanza, le Fiamme Gialle. Nel 1945 vestì la maglia del Partizan di
Belgrado iniziando un lungo periodo di attività (che arriverà fino al 1951) nell’ambito dell’atletica jugoslava riu-
scendo a partecipare ai Campionati Europei di Oslo, di Bruxelles, oltre che alle Olimpiadi del 1948. La sua decisione
di tornare a gareggiare in Italia nel 1952 determinò l’annullamento di tutte le benemerenze sportive jugoslave. Nel
1952 s’impose nella gara di martello dei Campionati italiani e durante la stagione successiva fu convocato per gareg-
giare con la Nazionale azzurra. Chiuse l’attività in Italia nel 1957 e andò in Venezuela dove ottenne numerosi altri
successi. Cfr., Martini M., Le tre carriere di Danilo Cereali in Atletica, n. 9, 1984, p. 112.
S La vittoria dell’otto varesino in una gara palpitante e i successi dei junior nel due e quattro senza danno il timbro
tecnico e teatrale ai riuscitissimi campionati Alta Italia di Canottaggio in La Gazzetta dello Sport, 24 settembre
1945.
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Fig. 15 - Gli atleti della Giovinezza Sportiva
impegnati a Bologna nei Campionati italiani di atletica leggera del 1945.
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Italia di maratonina di marcia al quale prese parte un nutrito gruppo di atleti triestini.
Vinse Pino Kressevich (Edera Trieste) e buon sesto fu il compagno di colori Egidio
Narduzzi. Gianni Brera, il più famoso giornalista sportivo italiano, all’indomani del
rientro alla Gazzetta dello Sport dopo aver combattuto con la Brigata partigiana ga-
ribaldina ‘“Comolli”, annotò:
Ed è bello che un titolo, almeno uno, vada a un triestino: a Cressevich, degno di esser
proclamato, in assoluto, campione di marcia e di italianità. Perché non v’è ostacolo,
non imposizione tendenziosa, non difficoltà pratica che Bepi Cressevich ed i compagni
suoi non sappiano superare. Centinaia di chilometri con qualunque mezzo, sfacchinate
inenarrabili; e la domenica Cressevich è qui; Cressevich ed i suoi compagni triestini
corrono sulle strade d’Italia, dimostrano così il loro amore all’Italia, e vincono. Sia
dunque innalzato sugli scudi Bepi Cressevich, e i suoi compagni con lui”.
I marciatori di Trieste in effetti furono gli atleti che fecero il maggior numero
di trasferte in Italia, a differenza dei rappresentanti degli altri sport, impegnati al
di fuori del territorio giuliano quasi esclusivamente per i Campionati italiani delle
singole discipline.
Gli articoli erano pieni di simpatia, affetto e molta retorica. Ancora Gianni
Brera a proposito dei Campionati italiani di atletica leggera disputati a Bologna:
Ed è stata, oltre tutto, una buona festa di sportività e di italianità. Perché nessuno ha
oggi il cuore più largo degli atleti, nessuno come gli atleti può capire lo spettatore che
applaude e piange di commozione, allorché il primo titolo nazionale è assegnato ad
uno di Trieste, a Vallon, dico, vincitore del salto in lungo; Vallon triestino attendeva
sul podio del campione. E sul secondo gradino Pribetti Egidio attendeva, di Pola! Un
messaggio di fede e di speranza dalle lontane città italianissime””.
All’articolo della Gazzetta dello Sport fece eco da Roma Il Corriere dello
Sport, che il 21 ottobre apriva la prima pagina con un articolo del direttore Pietro
Petroselli dal titolo «Coi nomi di Trieste e Pola è cominciata a Bologna la procla-
mazione dei campioni». Anche la stampa triestina ebbe modo di sottolineare quanto
accadeva nelle trasferte degli sportivi alabardati. Come per la stessa manifestazione
di Bologna:
Quest'anno la partecipazione dell’ormai anziano sodalizio triestino riveste un carattere
che trascende un po’ il punto di vista sportivo per affermare il principio dell'aderenza
dello sport triestino a quello del CONI. Per questo la squadra triestina è vivamente
56 A Villasanta e a Vimercate in La Gazzetta dello Sport, 8 ottobre 1945.
5 Gare animate e molta carne al fuoco nei campionati nazionali atletici di Bologna in La Gazzetta dello Sport, 22
ottobre 1945.
44 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 16 - Un salto
di Aldo Vallon
a Bologna
nel corso dei
Campionati italiani
del 1945.
Fig. 17 - Silvia Strukel con le azzurre di fioretto Jenny Zanelli e la triestina Alberta Lorenzoni.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 45
attesa a Bologna, dove appunto è stata promossa una sottoscrizione tra la cittadinanza
a cura del quotidiano «Il Corriere dell’Emilia» per facilitare la partecipazione degli
atleti triestini alla massima competizione nazionale. (...) Certo la situazione dell’atti-
vità sportiva nel campo dell’atletica leggera a Trieste non merita solamente di essere
moralmente aiutata, ma soprattutto ascendendo gli ideali per i quali gli atleti e con par-
ticolare riguardo a quelli della «Giovinezza Sportiva» la quale cala a Bologna con un
contingente di 26 atleti, ma la loro iniziativa merita di essere esaltata per gli scopi che
non investono direttamente le ragioni sportive, e quindi essere particolarmente sorretta
da un punto di vista non solo spirituale.
Dello stesso tenore fu l’articolo che commentava la conclusione di un Cam-
pionato che aveva dato molte soddisfazioni agli atleti della Venezia Giulia:
Le accoglienze riservate alla squadra triestina dal pubblico intervenuto in gran numero
allo Stadio bolognese sono di quelle che effettivamente scendono al cuore. La squadra
triestina si presentò in campo sventolando una grande bandiera tricolore e fu avvolta da
un applauso che salì al cielo. (...) Tra i dirigenti della squadra triestina ed il sindaco di
Bologna ci fu infine uno scambio di cortesie che il pubblico sottolineò con più nutriti
battimani. Trieste atletica aveva vinto una battaglia senza dubbio più bella di quella
sportiva che premiava sola le fatiche fisiche degli atleti: aveva vinto la battaglia di un
ideale che, al disopra di ogni competizione, affermava i suoi più naturali principi”.
Alquanto differente fu invece la orgogliosa presa di posizione del quotidiano
La Voce Libera, testata nata per iniziativa del Partito d’ Azione e quindi espressione
della politica filo-italiana:
(...) Apprezziamo il simpatico, fraterno gesto degli amici bolognesi, ma riteniamo che
Trieste potrebbe e dovrebbe provvedere da sé all’invio dei suoi atleti a una manife-
stazione che è il vaglio e, nello stesso tempo, il premio che conclude un’intera annata
di generosi, oscuri sforzi di dirigenti e di atleti e, nella nostra particolare situazione,
trascende il semplice significato sportivo.
Nell’ambito sportivo italiano Trieste, oltre a poter contare — pur nelle ristret-
tezze finanziarie del periodo immediatamente seguente alla fine delle ostilità — sull’a-
iuto del C.O.N.I., fu oggetto di una sottoscrizione nazionale che aveva la finalità di
raccogliere fondi per lo sport giuliano e tridentino. Iniziativa promossa dallo stesso
C.O.N.I. e pubblicizzata dalle testate sportive:
Sportivi d’Italia, le tormentate vicende che oggi colpiscono le terre poste ai confini
settentrionali ed orientali della nostra Patria, hanno una inevitabile e dolorosa ripercus-
sione anche nel campo dello sport, atleti, società e organizzazioni della Venezia Giulia
58 Atleti triestini ai Campionati Italiani di atletica leggera in Il Corriere di Trieste, 19 ottobre 1945.
°° Le affermazioni triestine e le ragioni di un titolo mancato in Il Corriere di Trieste, 26 ottobre 1945.
9° Perché gli atleti triestini partecipino ai campionati in La Voce Libera, 2 ottobre 1945.
46 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 18 - Giorgio Venanzi.
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e Tridentina volgono il loro sguardo fiducioso e fraterno agli atleti, alle Società, alle
organizzazioni, a tutto il pubblico sportivo della madre Italia oggi più che mai sensibile
al muto appello di solidarietà nazionale lanciato dai suoi figli più cari. Gli sportivi
giuliani ed altoatesini cercano con ogni sforzo e sacrificio di conservare intatti i legami
con il movimento dello sport italiano, e danno quotidianamente prova negli stadi e
nelle palestre, sulla strada, sui monti e sul mare, dei sentimenti che vibrano nel loro
ardentissimo cuore. Ma anche nel cuore degli italiani tutti risponde una nota di identico
affetto che vuol esprimersi con un gesto fraterno di aiuto morale e materiale. Perché gli
sportivi della Venezia Giulia e Tridentina hanno bisogno di conforto spirituale, come
hanno bisogno di mezzi per sostenere praticamente l’attività degli atleti e dei sodalizi.
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha pertanto assunto l’iniziativa di indire una
sottoscrizione a mezzo della stampa sportiva che in ogni momento e circostanza è stata
la grande collaboratrice di ogni nobile impresa. Ed è certo che la generosa massa degli
sportivi d’Italia risponderà all’invito con quello slancio caratteristico che insieme tra-
duce l’amor di patria e la passione di sport®.
Nel mese di novembre venne pubblicato il dettaglio della sottoscrizione, alla
quale aderirono anche la Federazione ciclistica di Milano (6.000 lire), la FI.D.A.L.
di Roma (1.000 lire), il Commissario F.I.D.A.L. Alta Italia Angelo Vigani (3.000
lire) e Gino Bartali (1.000 lire)??.
La notizia dell’iniziativa fu positivamente accolta a Trieste, dando vita alla
speranza di ottenere un concreto aiuto in un periodo di gravi ristrettezze economiche:
Negli ambienti sportivi cittadini si è appresa con viva soddisfazione la simpatica ini-
ziativa della «rosea» di aprire una sottoscrizione a favore degli atleti giuliani, sottoscri-
zione alla quale hanno già aderito Enti sportivi e noti e valorosi campioni. Speriamo
che nella sottoscrizione siano ricordate pure le squadre di pallacanestro che a Trieste
abbondano, ma difettano non poco in fatto di indumenti, calzature, palloni e manco a
dirlo anche di denaro®8.
Di quei soldi ce n’era davvero bisogno, e non solo per la pallacanestro: lo
sport giuliano si stava riprendendo sia nell’attività agonistica che in quella promo-
zionale. Ne danno testimonianza le cifre registrate dalla S.G. Triestina, che dai 1.040
soci presenti nell’ottobre 1945 passò ai 1.528 nel gennaio 1946 fino a raggiungere
i 2.007 a fine anno®. L’arma vincente dello sport italiano, il Totocalcio, e gli aiuti
governativi non erano ancora arrivati,
8! La stampa sportiva per iniziativa e appello del CONI lancia una sottoscrizione nazionale per lo sport giuliano e
tridentino in La Gazzetta dello Sport, 15 novembre 1945.
© Gli sportivi per lo sport giuliano e tridentino in La Gazzetta dello Sport, 21 novembre 1945.
Voci della pallacanestro in Il Corriere di Trieste, 24 novembre 1945.
Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, op. cit., p. 253.
Riferimenti riguardanti il tema dell’attenzione e dei contributi del Governo italiano alle associazioni sportive sono
contenuti in: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio per le zone di confine — L’ Archivio, Dipartimento per
l’informazione e l’editoria, Roma, 2009. Anche il CONI, superate le iniziali ristrettezze economiche dell’immediato
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48. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Non sempre però le iniziative di solidarietà riuscirono a concretizzarsi. Si
veda la vicenda del calciatore friulano Bruno Chizzo, già campione del mondo con
la Nazionale nel 1938 nel periodo in cui indossava la maglia della Triestina, riportata
dalle colonne della Voce Libera: “Degna di venir segnalata la sportività del Genoa
che alla richiesta della Triestina tendente a ottenere la valorosa mezz’ala per que-
sto campionato, rispondeva col seguente telegramma: «Lieto comunicarvi Consiglio
Genoa in segno solidarietà sportiva italianissima Trieste accoglie vostra richiesta
in prestito Chizzo. Presidente Lorenzo»”. Ma la generosità del Genoa non fu suffi-
ciente. Informò infatti una corrispondenza da Genova del 5 ottobre: “// giocatore
Chizzo, ceduto in prestito dal Genoa alla Triestina, non avendo potuto accordarsi
col sodalizio rosso-alabardato è ritornato nella nostra città”.
Successivamente si verificarono l’episodio dell’esclusione dell’U.S. Triestina
dal Torneo di Montreux “per le mene tutt'altro che pulite del Commissariato Alta
Italia della FI.H.P” e il ripescaggio della Triestina nella Serie A del Campionato di
calcio, vicende approfondite nei dettagli più avanti. Nel 1948, approfittando delle
vicende riguardanti il pugile Tiberio Mitri, escluso dal lotto dei pretendenti al titolo
europeo, e della squalifica del calciatore della Triestina Mario Begni, che avevano
sollevato vivaci proteste a Trieste, il Lavoratore mosse un attacco al C.O.N.I.:
Tutti sanno che il C.O.N.I. rappresenta a Trieste una diretta filiale del Governo De Ga-
speri e non manca della sfacciataggine per approfittare della buonafede degli sportivi
per barcamenare i propri interessi dalla natura ben poco sportiva. Non è un mistero
quindi che atleti e squadre triestini che partecipano all’attività sportiva italiana, tramite
il C.O.N.I., siano considerati solamente un fatto politico e nulla più. Se poi per meriti
agonistici lo sport triestino si affaccia alla ribalta nazionale, allora bisogna frenarlo.
Partecipazione sì, non affermazione. (...) Di questo evidente stato di cose gli sportivi
triestini ne hanno abbastanza, tanto da formulare apertamente proteste ed esprimere
pubblicamente la propria disapprovazione per così arbitrari operati. A questo proposito
sulla Gazzetta dello Sport del 21 corr. è apparso un corsivo, nel quale si tenta, con la
solita retorica, di convincere gli sportivi triestini che nulla e nessuno è contro di loro.
Naturalmente non mancano le parole circostanziate e nell’ultimo capoverso si dice: «...
premeditazioni contro di voi, contro fratelli della nostra Trieste, no, assolutamente no,
noi non facciamo della politica...»f.
dopoguerra, non lesinò contributi alla sport giuliano. Verso la fine del 1946 la Giunta decise di devolvere un fondo
mensile di gestione di 30.000 lire al comitato provinciale CONI di Trieste e di 10.000 a quelli di Pola e Gorizia,
destinando anche un contributo straordinario di 20.000 lire alle società Triestina Nuoto e Fiumana Nuoto. Qualche
mese dopo venne deciso di assegnare a Trieste e Gorizia il 3% sul lordo delle giocate del Totocalcio effettuate in
loco. Cfr. Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op.
cit., p. 431.
6 Sport apolitico... in Il Lavoratore, 1 marzo 1948.
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Altra vicenda piuttosto sconcertante e dagli aspetti alquanto contorti riguar-
da l’esclusione di Silvia Strukel, seconda ai Campionati del Mondo di fioretto e
campionessa italiana nel 1947, dai Giochi Olimpici di Londra. A questo proposito
scrissero Pagnini e Cecovini:
La Strukel, esonerata dalla FIS dalla partecipazione alle due prime preolimpiche, pur
battendo nella terza tutte le avversarie, si vedeva inopinatamente esclusa dalla squadra,
per ragioni che nulla avevano a vedere collo sport e colla scherma”.
L’altra fiorettista triestina presente all’ultima prova di selezione per le Olim-
piadi, Irene Camber, diede una versione dei fatti che non chiarisce il comportamento
dei dirigenti federali dato che, come riferito dalla futura campionessa olimpica, per
la rosa delle tre schermitrici da inviare a Londra il nome della Strukel sembrava
essere già scontato:
Silvia (...) decide di andare a rilassarsi con una nuotata nel lago. Ma al suo ritorno
si trova a dover superare un’ennesima selezione a sorpresa che la vede incontrare la
Libera. Silvia Strukel era psicologicamente stanca, le era caduta la tensione dato che
era convinta di avercela fatta ad entrare nella formazione. Perde quell’incontro e a quel
punto chiamano mef®.
Secondo quanto pubblicato dalla Gazzetta dello Sport negli articoli sul raduno
di Bellagio, la convocazione della Strukel in realtà non era affatto scontata. Quindi
è impossibile per ora avere la certezze su quanto accadde. Fra le ipotesi più attendi-
bili al riguardo troviamo quella che ritiene che per motivi di “equilibrio geografico”
nell’ambito della scherma italiana due triestine in una squadra formata da tre atlete
fossero troppe. Ma, dato che la stessa Camber dichiarò che a nulla valse la sua di-
sponibilità a lasciare il posto alla concittadina, resta senza spiegazioni il fatto di aver
voluto escludere proprio la Strukel senza quantomeno aver organizzato un confronto
diretto fra le due triestine.
Non partì per Londra anche il marciatore Pino Kressevich, uno dei più forti at-
leti della specialità, al quale per la prova dei 50 chilometri venne preferito il romano
di origini siciliane Salvatore Cascino® che concluse quattordicesimo. Gli altri due
azzurri in gara, Pretti e Bertolini, non arrivarono al traguardo. Anche Nello Barba-
doro dovette rinunciare ai Giochi, ma la causa della sua assenza, ormai considerata
quasi certa, non furono problematiche tecniche, bensì una infezione che pregiudicò
il suo stato di forma.
9° Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, op. cit., p. 362.
8 Sartori C., L’inattesa Camber. L'avventura di un oro olimpico, Il Prato, Saonara, 2006, p. 32.
®° Cressevich ripudiato in La Voce Libera, 25 giugno 1948.
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All’indomani delle Olimpiadi di Londra si verificò un’altra vicenda che ebbe
rilievo nelle cronache dell’epoca, con protagonista Alfredo Toribolo. Il pallanuoti-
sta triestino era stato incluso nella formazione italiana per i Giochi ma, essendosi
infortunato in allenamento alla vigilia del torneo olimpico, non aveva potuto par-
tecipare agli incontri della Nazionale; comunque ebbe di diritto la medaglia d’oro.
Non essendo stato invitato alle cerimonie di presentazione degli atleti olimpionici al
Quirinale e al Viminale organizzate dal C.O.N.I., Toribolo scrisse al C.1.O. di voler
restituire la medaglia, ricevendo da Losanna la risposta che ciò non era possibile. La
Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.) emise una sanzione di sospensione, poi revocata,
all’atleta”. Toribolo non venne più convocato in Nazionale.
L’anno seguente fu il rotellista Giorgio Venanzi ad essere oggetto di polemi-
che: il campione triestino venne relegato al ruolo di riserva in occasione dei Campio-
nati mondiali su strada disputati a Ferrara. Gareggiò solo in una prova di contorno,
la staffetta per Nazioni, risultando determinante per il successo della squadra italiana
e dimostrando che la sua esclusione fu in clamoroso errore”!. Pochi mesi dopo il
pattinatore triestino subì una ulteriore esclusione in occasione dei Campionati mon-
diali su pista disputati in dicembre a Lisbona. Le vicissitudini di Venanzi furono
paragonate a quanto accaduto al ciclista Guido De Santi che, pur avendo vinto la
Milano-Modena — prova di selezione per i Mondiali — venne lasciato a casa”. Ana-
logo trattamento fu riservato a Gianni Poser in occasione del Campionato iridato di
hockey a rotelle del 1951”. Nell’annata successiva si registrarono pesanti interventi
disciplinari nei confronti della nuotatrice dell’U.S. Triestina Dragusa Finc Gamac-
chio (squalifica fino a metà stagione ed esclusione a vita dalla Nazionale) e del lotta-
tore Albino Vidali (inibizione alle gare per 18 mesi).
70 Anghileri A., Alla ricerca del nuoto perduto, Vol. 1, SEP Editrice, Cassina dè Pecchi, 2002, pp. 264-265.
"! Perché il triestino Venanzi è stato escluso dalla formazione azzurra? in Il Corriere di Trieste, 9 settembre 1949.
©? Ancora una volta la FI.H.R.P. ha lasciato a casa Venanzi in Il Corriere di Trieste, 2 dicembre 1949.
7 Perché Poser è stato escluso? in Il Corriere di Trieste, 10 maggio 1951.
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4. 1945. L'ATTIVITÀ AGONISTICA
A livello internazionale, soprattutto in conseguenza delle vicende politiche
italiane che coinvolsero anche lo sport, l’attività agonistica degli atleti giuliani fu
ridotta. Possiamo ricordare la partecipazione del triestino Giuseppe Grezar, del fiu-
mano Ezio Loik e dell’ex-difensore della Triestina Aldo Ballarin all’incontro della
Nazionale di calcio che si svolse a Zurigo 111 novembre, la presenza del ciclista An-
tonio Strain alla corsa a tappe Trieste-Varna, la trasferta degli atleti Albano Albanese,
Egidio Pribetti, Wanda Raner e dei pugili Rocco e Persoglia a Zagabria, di alcuni
atleti di nuoto, pallanuoto e calcio a Lubiana. Ben diversa la situazione per quanto
riguarda la quantità e la qualità dei risultati ottenuti dagli atleti della Venezia Giulia
e dei dalmati nell’ambito dello sport italiano, che nella seconda parte dell’anno fece
disputare alcune manifestazioni istituzionali qualificate come Campionato naziona-
le, ed altre che assunsero la denominazione di Campionato Alta Italia.
Fra le prime si registrarono i successi del lunghista Aldo Vallon, del marcia-
tore Pino Kressevich” e dell’ostacolista Albano Albanese nell’atletica leggera, dei
fiumani Gianni Cucelli ed Elsa Riboli nel tennis, di Silvano Angeli e Carlo Bertetti
nel nuoto.
Per quanto riguarda i Campionati Alta Italia, la Triestina Nuoto fu prima nella
graduatoria di società e l’U.S. Triestina vinse il Campionato di hockey a rotelle,
manifestazione in cui 1’ A.S. Edera ottenne il terzo posto”. Nel corso dei Campionati
dell’Italia settentrionale di canottaggio, disputati in settembre all’Idroscalo di Mila-
no, i vogatori triestini si classificarono al primo posto nella jole a quattro con l’armo
femminile della S.G. Triestina e riuscirono a guadagnare tre bronzi partecipando alle
gare del singolo (Francesco Dapiran), del Doppio e dell’Otto, sempre con equipaggi
della S.G. Triestina. In un confronto con i colleghi di Milano, i Vigili del Fuoco di
Trieste vinsero la regata della jole a otto”.
74 Nel 1945 il marciatore Kressevich vinse il Campionato italiano dei 10 km su pista e dei 50 km su strada. A questi
due titoli nazionali va aggiunto il successo del triestino nel Campionato Alta Italia di maratonina di marcia.
75 La formazione dell’U.S. Triestina era composta da: Salvini, Bertuzzi I, Cergol, Bertuzzi II, Torenti, Cosentino,
Germogli. I colori dell’Edera erano difesi da: Tamaro, Fabietti, Sossi, Maritati, Torre, Zennaro e Cosmini.
7 L'equipaggio della jole a otto dei Vigili del Fuoco era composto da Giardoni, Furlani, Tomat, Gasbarri, Valente,
Del Re, Vianelli, Tamborini e il timoniere Valentini. L’armo della jole a quattro femminile comprendeva Fernanda
Barbariol, Lydia Giusti, Lydia Curtolo, Liliana Corazzini e il timoniere Pino Culot. Cfr. I campionati Alta Italia in
La Gazzetta dello Sport, 24 settembre 1945.
52. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 19 - La Nazionale di calcio italiana impegnata a Zurigo l’11 novembre 1945 contro la Svizzera.
Giocarono Ballarin, Loik e Grezar; nella foto rispettivamente secondo, quarto e sesto da sinistra.
Fig. 20 - Gianni Cucelli.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 53
Il calcio iniziava il Campionato con la Triestina, allenata da Mario Villini/Wil-
fing””, ammessa in Serie A’. Erano invece andate deluse le speranze dell’ A.S. Edera
e del Ponziana di poter essere inseriti in Serie B. A nulla valsero gli appelli per poter
vedere le formazioni triestine nel Campionato cadetto: la Federazione collocò le due
squadre nel girone A della Serie C”.
Il Campionato di pallacanestro riprendeva con una prima fase costituita da
gironi regionali. Per la Venezia Giulia erano in campo: Società Ginnastica Triestina,
A.S. Edera, C.S. S. Giusto, S.C. Barcola, S.S. Itala Gradisca, C.R.D.A. Monfalcone
e U.G. Goriziana. In Lombardia prese parte al Campionato la Triestina Milano®° che,
forte di elementi come Cesare Rubini, Valentino Pellarini e Livio Fabiani, si com-
portò egregiamente.
Il più famoso ciclista triestino, Giordano Cottur, fece un’apparizione a Udine
il 29 giugno in una riunione che vedeva la presenza anche di Bartali, Ricci, Chiap-
pini e Conti. In coppia con il perugino Leoni vinse l’americana a coppie. Fu nuova-
mente in gara a Fiume il 23 settembre in una riunione su pista e il 28 ottobre vinse
la prova a cronometro in salita Trieste-Opicina. Tornò ad essere disputata una delle
più classiche manifestazioni dello sport triestino: il 29 settembre ebbe luogo lungo la
riviera di Barcola la Regata nazionale di canottaggio, con la presenza degli equipag-
gi triestini del Saturnia, S.G. Triestina, Adria, Società Canottieri, Vigili del Fuoco,
Circolo di Cultura Zol, i monfalconesi della Timavo e una nutrita rappresentanza
della Pullino di Isola d'Istria.
Il fenomeno della proliferazione delle società sportive nella Venezia Giulia
amministrata dagli anglo-americani, si contrapponeva a quanto si stava verificando
al dì là della linea Morgan, dove si stava procedendo ad un accorpamento delle realtà
sportive esistenti, come vedremo più avanti nelle parti dedicate a Fiume ed a Pola.
Analogamente al C.O.N.I., anche l’U.C.E.F. gestì un notevole numero di sodalizi
costituiti dalle Sezioni sportive espressione del sindacato, dei Circoli di cultura po-
polare e delle maestranze dell’industria. Altra tipica caratteristica del movimento
sportivo giuliano era la vocazione presente in molti sodalizi a impegnarsi in più
discipline agonistiche, con una attività che ebbe fra le principali società a Trieste la
" Mario Villini/Wilfing, originario di Pola, aveva giocato con la Triestina dal 1929 al 1937.
78 Il Campionato di calcio 1945/46 prevedeva la disputa di due gironi (Alta Italia e Centro-Sud). Le prime quattro
squadre classificate in ciascun raggruppamento furono ammesse al girone finale.
7° Presero parte al girone A della Serie C del Campionato di calcio: A.S. Edera, C.S. Ponziana, G.S. S. Anna Trieste,
Itala Gradisca, SAICI Torviscosa, Ampelea Isola d’Istria, U.S. Monfalconese CRDA, Pieris, Ronchi, Cervignano,
Sagrado, Cormonese e Isonzo Turriaco.
80 «La Triestina dura un anno, anche più del tempo che impiega il Partito d’ Azione per sfaldarsi e scomparire (e con
esso i finanziamenti alla squadra), poi diventa Pall. Como trasferendosi della città lariana». Cfr. Arceri M., Bianchini
V., La leggenda del basket, Baldini e Castoldi s.r.1., 2015, p. 296.
54 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
S.G. Triestina, 1’ A.S. Edera Trieste, 1’ U.S. Triestina, la Giovinezza Sportiva (per al-
cuni anni legata alla Lega Nazionale), la Polizia Civile e diverse Sezioni sportive dei
Circoli di Cultura Popolare; a Gorizia 1’U.G. Goriziana, a Monfalcone il C.R.D.A.,
a Gradisca l’Itala e in Istria ’ A.S. Pola®!.
La situazione politica in Istria e Dalmazia portò al fenomeno dell’esodo di
campioni verso Trieste ed il resto d’Italia, provocando già nel 1945 la sistemazione
in varie società di atleti quali gli zaratini Gabre Gabric, Bruno Testa, Antonio Saro-
vich e Antonio Kenk, del pattinatore polese Mario Sartoretto, l’ondina piranese Etta
Radivo e diversi altri atleti di valore del nuoto fiumano.
4.1. Lo sport a Pola dal 1945 al 1947
Con l’entrata delle unità anglo-americane a Pola il 17 giugno 1945, anche
nella città istriana iniziarono incontri fra società sportive civili e rappresentative mi-
litari. Nel calcio si erano costituite le squadre dell’U.S. Operaia e dell’ A.S. Pola, poi
divenuta U.S. Pola, che singolarmente o come selezioni si confrontarono contro for-
mazioni regionali e squadre militari inglesi: IX Battaglione Royal Fusiliers, Royal
Combined Fusiliers London Irish Rifles, London Scottish, 11.a e 167.a Infantry Bri-
gade e 2-5 Queens. Il Trofeo Hribar di atletica leggera, organizzato in memoria del
saltatore in alto caduto con la divisa dell’Esercito cobelligerante italiano, fu disputa-
to il 17 settembre con la partecipazione di atleti dell’A.S. Pola e della 167.a Infantry
Brigade. Dal canto loro i soldati americani si misurarono con i cestisti dell’ A.S. Pola.
Si ebbe anche attività degli sport d’acqua:
Mercé il valido incoraggiamento del «Gazelle Club» furono organizzate sei manife-
stazioni natatorie, numerosi incontri di pallanuoto con la rappresentativa inglese e tre
regate a vela con la partecipazione di numerosi scafi del Comando militare alleato®?.
Nella boxe i militari inglesi della 167.a Brigata combatterono contro pugili
8! In un appello inviato all’ Ufficio Stampa Alleato per sollecitare l'autorizzazione alla pubblicazione di un bi-setti-
manale sportivo furono raccolte le firme di molti dei più autorevoli dirigenti ed atleti triestini:
Consiglio di Liberazione di Trieste, Sezione per l'educazione fisica e lo sport - Donnini; Società sportive e dirigenti:
U.S. Triestina - Zaccardi; Ginnastica Triestina - Ferlan; Accademia Pugilistica Triestina - Fabris; Club Adriaco -
Laghi; Società Giovinezza Sportiva - Marchioni; U.S. Tergeste - Borstein; Società Triestina della Vela; G.S. San
Giacomo - Marassi; Rari Nantes Trieste; Società Triestina di Nuoto - Bacchi; A.S. S.Anna - Pangos e numerose altre.
Arbitri e allenatori: Allenatore della Nazionale di pallacanestro - Longhi; Arbitri - Oberti, Andri.
Atleti: Atletica leggera - Colautti, Crasso, Burlo, Cosulich, Duranti, Toffoletto, ecc.; Calcio - Rocco, Colaussi,
Renner, Pasinati, Trevisan, Gratton, Bernard, Rossetti, ecc.; Ciclismo - Cottur, Longanesi, Coretti, Pozzar, ecc.;
Nuoto - Zolia, Nicolini, Bertuzzi, De Vecchi, Brunetti, ecc.; Vela e canottaggio - Nadali, Benussi, Ruzzier, ecc.; Pal-
lacanestro - Bocciai, Degrassi, Bessi, Stocca, Degiosa, ecc.; Pugilato - Minatelli, Mitri, Genzo, Paulin, Visco, ecc.;
Pattinaggio - Sartoretto. Cfr. I{ problema del giornale sportivo in Il Corriere di Trieste, 29 giugno 1945.
8 Durin E., Sguardo panoramico alle attività sportive di Pola in La Posta del Lunedì, Pola, 31 dicembre 1945.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 55
giuliani e della Lokomotiva Zagabria”. Nel capoluogo istriano l’attività sportiva
facente riferimento al Comitato olimpico italiano ebbe modo di svolgere una discreta
azione, tanto che Egidio Pribetti riuscì ad affermarsi ai vertici dell’atletica italiana
e a vestire la maglia azzurra ai Campionati d’Europa che ebbero luogo a Oslo nel
1946. L’attività del C.O.N.I. aveva avuto inizio ufficialmente nei primi giorni di
novembre:
In conformità alle disposizioni emanate dal C.O.N.I. Alta Italia, sede centrale di Mila-
no, si è ricostituito a Pola, con il benestare dell’ A.M.G. il C.O.N.I. provinciale, zona di
Pola, ad opera delle Società Sportive sottoelencate:
A.S. Pola, rappr. dott. Giorgio Monai e dott. Ferruccio Veronese; C.S. Proletario, rappr.
Giuseppe Schira; Palestra Pugilistica Polese, rappr. Quinto Vicini; S.A. Terdi Aurelio,
rappr. Guglielmo Chincich; S.N. Pietas Julia, rappr. Giovanni Paliaga e Bruno Puja;
U.S. Operaia, rappr. Giacomo Crismani e Silvio Marossi. Seguendo le norme indicate,
il C.O.N.I. Provinciale zona di Pola risulta così composto: Presidente dott. Orlando
Inwinkl, segretario Guglielmo Chincich8.
La ripresa dell’attività riguardò calcio, atletica leggera, pugilato, vela, nuoto,
ciclismo, pallavolo, motociclismo, pallacanestro, pattinaggio e hockey; si disputa-
rono incontri con triestini, fiumani e jugoslavi. Anche a Pola la requisizione degli
impianti e le difficoltà per ottenere la concessione all’uso delle strutture creava molti
problemi al punto da indurre le società sportive aderenti al C.O.N.I. a pubblicare un
appello alle autorità militari:
Visto che, malgrado le reiterate richieste alle preposte Autorità avanzate dal C.O.N.I. ten-
denti ad ottenere la concessione di usufruire anche parzialmente della Stadio comunale
onde poter svolgere un regolare campionato di calcio, a cui tutte le società già costituite
intendono partecipare, dette Autorità, dopo varie tergiversazioni, che hanno fatto riman-
dare di domenica in domenica l’inizio del campionato in parola, decidevano (...) di rifiu-
tare detta concessione, allegando motivi di carattere tecnico (preoccupazione che il terre-
no di gioco abbia a soffrire dallo svolgimento di più partite in una stessa giornata), motivi
che non sembrano invero tali da non poter essere superati con reciproca comprensione;
visto che, modificando la primitiva promessa di concedere per due pomeriggi feriali alla
settimana lo Stadio comunale per l’effettuazione degli indispensabili allenamenti di calcio
e di atletica leggera, le predette Autorità hanno ridotto la concessione di cui sopra ad un
solo pomeriggio, disponendo l’effettuazione del secondo allenamento al Campo militare
di via Promontore, molto distante e disagevole per l'assoluta mancanza di spogliatoi (...).
Firmato: C.S. Audace, A.S. Augusta, C.N. Scoglio Olivi, U.S. Operaia, A.S. Pola, C.S.
Proletario, S.A.T.A., S.P.S. San Martino, P. Puglilistica*.
8 Gli italiani s'impongono nell’incontro pugilistico triangolare in La Voce Libera, 4 febbraio 1946.
8 La ricostruzione del C.O.N.I. provinciale a Pola in Il Nostro Giornale, 8 novembre 1945.
8 Verso una sospensione dell’attività sportiva? Lettera aperta della Società Sportive locali alle Autorità Militari
Alleate in Il Nostro Giornale, Pola, 4 gennaio 1946.
56 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 21 - Egidio Pribetti.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 57
Il 23 febbraio 1946 si svolse una manifestazione di lotta per la quale venne
annunciata la presenza della Nazionale italiana in gara contro la rappresentativa di
Trieste. Effettivamente il confronto ebbe luogo e vi presero parte lottatori di valo-
re nazionale, ma non esistono riscontri nell’elenco ufficiale degli incontri sostenuti
dalla massima rappresentativa italiana. Ne deriva che si era trattato di un incontro a
carattere ufficioso.
4.2. L'eredità del Grion
Dal 1945 nessuna formazione di Pola prese parte ai Campionati italiani di
calcio, inoltre la scomparsa del Fascio Grion, che prima della guerra era la squadra
più rappresentativa di Pola, poneva il problema della destinazione della sua eredi-
tà, che se da una parte consisteva in notevoli debiti soprattutto nei confronti della
Federazione Italiana Gioco Calcio (F.I.G.C.), dall’altra portava a due interessanti
diritti: l'ammissione alla Serie B del Campionato di calcio italiano e il possesso del
cartellino dei giocatori che avevano militato nella squadra nerostellata durante la sta-
gione 1942/43. A questa successione si dimostrarono interessate l'Unione Sportiva
Operaia e l’ Associazione Sportiva Pola, dando vita ad una intricata questione che nel
novembre 1945 il presidente del C.O.N.I. locale Orlando Inwinkl sottopose a Gino
Nadali, commissario provvisorio del Comitato del C.O.N.I. di Trieste, il quale a sua
volta interessò Federazione calcistica.
La risposta, affidata al presidente della Lega regionale della F.I.G.C. Umberto
Petarinj, escluse la possibilità di uno scioglimento d’ufficio del Grion, che era con-
siderato ancora iscritto nei ruoli federali. L'assenza dall’attività calcistica nazionale
della società era considerata dovuta a cause di forza maggiore e di conseguenza
rimanevano inalterati i diritti sportivi. I suoi giocatori pur essendo liberi per l’attività
in corso, dovevano ritenersi vincolati ed a disposizione del Grion a partire dal 1.0
agosto 1946. Nel caso il sodalizio fosse stato rifondato con criteri di libertà e con
dirigenti scelti democraticamente fra persone ineccepibili, oppure se si fosse propo-
sta una società che intendesse assumere i diritti e gli obblighi del Grion, si sarebbe
conservato alla città di Pola un posto nelle competizioni nazionali calcistiche. Veniva
precisato che la scelta della società che avrebbe potuto essere chiamata ad ottenere
tale beneficio non era competenza della F.I.G.C., ma piuttosto degli sportivi della
città istriana.
Con una lettera datata 5 febbraio 1946, l'Unione Sportiva Operaia, a firma
del suo presidente Ettore Sadich, escluse l’ipotesi della soluzione che proponeva la
convocazione dell’ Assemblea dei soci dell’ex Fascio Grion in quanto la società era
espressione del fascismo polese e ritenendo inopportuna, nel delicato clima locale,
la convocazione di un’ Assemblea dei soci di una società che l’opinione pubblica a
58. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
ragione riteneva ormai defunta. Verificata l’impossibilità di rintracciare lo statuto del
Fascio Grion si veniva a creare una situazione tale che le deliberazioni di un’ Assem-
blea, che non sarebbe stata in grado di attenersi alle norme statutarie né di controllare
la regolare posizione dei votanti, non avrebbe avuto le caratteristiche giuridiche di
validità. Inoltre per un senso di moralità, 1’ Unione Sportiva Operaia dichiarò che non
avrebbe accolto le conclusioni, anche se favorevoli ad essa, di un’ Assemblea di soci
appartenuti ad un sodalizio sportivo con spiccato carattere fascista.
Veniva anche ribadito che a favore dell’Unione Sportiva Operaia esistevano
fondate ragioni che avrebbero potuto influire a suo vantaggio per un totale assor-
bimento delle attività e passività del Fascio Grion, ma comprendendo che una tale
soluzione avrebbe portato un danno all’A.S. Pola venivano avanzate alcune proposte
come la dichiarazione di decadenza del Grion per inattività, e la divisione fra i due
sodalizi, quali società maggiori della città, del patrimonio attivo e passivo del Grion,
lasciando ai calciatori la possibilità di rimanere nella società sportiva locale per la
quale avessero già scelto liberamente o per la quale avessero deciso di optare.
Seguì una presa di posizione, con caratteri marcatamente politici, dell’ Asso-
ciazione Sportiva Pola che il 7 marzo 1946 si era rivolta al C.O.N.I. rivendicando il
diritto di successione al Fascio Grion in quanto l’A.S. Pola, sorta per prima nell’im-
mediato dopoguerra, era erede dell’Unione Sportiva Polese, a suo tempo assorbita
dal Fascio Grion per imposizione degli organi dirigenti fascisti. Nella missiva fu
rilevato che 1’ U.S. Operaia era stata creata dai Sindacati Unici nel seno del Comitato
Popolare di Liberazione (C.P.L.), organi jugoslavi, ed aveva sempre dimostrato di
avere una spiccata tendenza filo-]Jugoslava. Seguiva l’elenco delle critiche al soda-
lizio concorrente: l’incontro di calcio giocato a Fiume sotto la denominazione di
Sindacati Unici, organizzazione dipendente da Belgrado; gli incontri programmati
e disputati a Pola con squadre di calcio e pugilato croate con l’intenzione d’influire
sulla situazione politica locale; la sede sociale negli stessi locali del Partito Comuni-
sta Giuliano. La lettera concludeva sottolineando l’assurdità di pensare, nell’ambito
del C.O.N.I., a una soluzione che negasse il diritto di successione al Fascio Grion
all’A.S. Pola, che aveva tutti i requisiti morali e materiali per quanto poteva riguar-
dare lo spirito di italianità.
Successivamente entrò in scena l’ Associazione Sportiva Edera che, con una
lettera inviata il 20 maggio 1946 al C.O.N.I. di Pola®°, rese note le proprie ragioni,
86 Nella lettera inviata al C.O.N.I. di Pola il 26 maggio 1946 erano ricordate le vicende storiche della società: «L’ As-
sociazione Sportiva Edera 1907, risorta nel marzo 1946 per volontà di vecchi dirigenti, atleti e soci dell’ A.S. Edera
1907-1926, chiede a codesto spettabile Comitato Provinciale del CONI una dichiarazione dalla quale risulti da parte
di questo Ente Federale competente il riconoscimento dell’eredità spirituale dell’ A.S. Edera 1946 con quella 1907-
1926. AI locale Comitato consterà certamente che 1’ A.S. Edera fondata nel 1907 venne sciolta una prima volta nel
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cercando di far valere l’approvazione della mozione presentata dal sodalizio all’ As-
semblea del Congresso delle società di calcio tenutosi a Firenze il 14, 15 e 16 mag-
gio, con la richiesta di ammissione alla Serie B e l’assorbimento del patrimonio del
Grion. L’Edera chiedeva delucidazioni sul diritto al patrimonio del Fascio Grion dei
richiedenti, precisando che nei criteri di scelta avrebbero dovuto essere considerati
i danni morali e materiali subiti dalle società interessate nel corso delle vicende
storiche e politiche che favorirono il Fascio Grion; l’anzianità di costituzione delle
società richiedenti e i relativi i titoli sportivi acquisiti e, in conclusione, se VA. S.
Edera fondata nel 1907 avesse diritto all’ammissione al Campionato italiano Serie
B. Alla fine non se ne fece nulla: nessuna società di Pola prese parte al Campionato
di Serie B*” ma la vicenda illustra il clima esistente nella città istriana e le modalità
di approccio alle tematiche sportive.
L’attività calcistica si svolse con le squadre dell’ Associazione Partigiani
Giuliani e del C.S. Valconi partecipanti al primo Campionato di calcio organizzato
dall’U.C.E.F., mentre l’U.S. Operaia fece una trasferta in Dalmazia e una in Jugosla-
via, fallì il tentativo di ammissione alla «Prva Liga» jugoslava, eliminando il Rudar
Arsia ma soccombendo al Quarnero di Fiume, riuscendo però ad essere iscritta alla
Lega Croata. Al Torneo regionale 1946/47 dell’U.C.E.F. prese parte 1’ Associazione
Partigiani Giuliani. Vennero inoltre organizzati, fra mille difficoltà dovute alla scar-
sa disponibilità degli impianti sportivi, Campionati fra le squadre locali e numerosi
incontri con i militari alleati.
4.3. Dalla strage di Vergarolla all’esodo
L’attività natatoria fu l’involontaria occasione per l'avvenimento principale
del 1946: la strage di Vergarolla, causata dallo scoppio di materiale esplosivo durante
lo svolgimento di una giornata sportiva che aveva in programma la disputa dei Cam-
pionati istriani e della Coppa Scarioni di nuoto, della leva dei tuffatori, di un torneo
di pallanuoto e di una gara di tiro alla fune in acqua, tutte manifestazioni organizzate
dalla Pietas Julia in occasione del 60.0 anniversario della fondazione. L'esplosione
degli ordigni bellici provocò il decesso di un numero di persone ancora oggi non
1914 dalle autorità austriache per il suo carattere irredentistico, le quali ultime nell’occasione avevano imprigionato
alcuni dirigenti e soci, oggi rientrati in seno all’A.S. Edera 1946, quali l’on. avv. Antonio De Berti attualmente
rappresentante della Venezia Giulia presso il Governo Italiano ed il signor Ernesto Galante; che l’ A.S. Edera rinata
nel 1922 è stata sciolta nuovamente dall’autorità fascista, questa volta, per il suo carattere proletario antifascista
nel 1926, con il temporaneo fermo dei propri dirigenti e conseguente arresto dei soci, oggi rientrati in seno all’ A.S.
Edera 1946 quali, il signor Massimo Mallig ultimo presidente dell’A.S. Edera 1926 e primo presidente dell’attuale
A.S. Edera, il signor Mario Bonivento, arrestato nel 1926 ed attualmente membro della direzione tecnica ed altri
numerosi atleti e soci che per brevità non si elencano nominativamente».
87 Tre pretendenti al dopo Grion in L’ Arena di Pola, 12 novembre 1977.
60 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 22 - L'esplosione avvenuta a Vergarolla il 18 agosto 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 61
stabilito con certezza (le notizie sono discordanti: la stampa di Pola all’epoca parlò
di una sessantina di morti, secondo altre fonti il numero fu sensibilmente più alto88),
così come non si è giunti a tutt’oggi a un giudizio condiviso sull’identificazione delle
cause e delle responsabilità della deflagrazione. L’inchiesta delle autorità militari
inglesi specificò che il materiale esplosivo (sulla cui tipologia non c’è concordanza
fra le fonti) disinnescato e accumulato sulla spiaggia fu deliberatamente fatto salta-
re. Dal canto suo L'Unità puntò l’indice contro gli anglo-americani, accusandoli di
incuria nella gestione dei residuati bellici?°, mentre la desecretazione di documenti
del Public Record Office inglese ha ridato voce all’ipotesi che indica nell’O.Z.N.A.
jugoslava il mandante dell’attentato, senza però arrivare a un inequivocabile accer-
tamento della verità. Nel corso della stagione a luglio venne disputata la Coppa Val-
saline e a fine settembre i nuotatori polesi si confrontarono in trasferta con i triestini
al Bagno Ausonia.
Se Egidio Pribetti era l’elemento di punta dell’atletica leggera, non manca-
vano altri atleti di valore, tanto che il 2 novembre la squadra di Pola riuscì a battere
i campioni d’Italia della Giovinezza Trieste?!. Vennero organizzati incontri con le
truppe alleate e una “classica”, il Giro di Pola, che fu vinto dal triestino Romano
Burlo.
Molto attivo fu il pattinaggio con l’assegnazione dei titoli provinciali ad apri-
le, la disputa del Campionato regionale a maggio con la partecipazione dell’astro
nascente del pattinaggio triestino Venanzi e della vecchia gloria Weiss, e diversi
incontri di hockey contro i fiumani. Il Politeama Ciscutti fu sede di alcuni incontri di
pugilato e di lotta. Nella boxe Pola poteva contare su ottimi elementi, fra i quali stava
emergendo Remigio Bollana, che di volta in volta si confrontarono con i rappresen-
tanti di Zagabria, Fiume e Arsia. Nell’incontro con i militari inglesi dell’11 aprile
al Teatro Ciscutti la rappresentativa polese ebbe la possibilità di schierare anche il
campione triestino Tiberio Mitri.
Ormai stabilito dal Trattato di Parigi il passaggio di Pola allo stato jugoslavo,
dal febbraio 1947 l’organizzazione sportiva visse progressivamente le trasformazio-
ni avvenute a Fiume e nel resto dell’Istria amministrata dagli jugoslavi. In attesa del
passaggio definitivo alla R.F.P.J., con la smobilitazione di diverse società e dell’or-
ganizzazione del C.O.N.I., a Pola lo sport proseguiva sotto la guida del Comitato
88 La stima maggiore - di 116 morti - è indicata dal ricercatore croato J. Zekié nell’articolo Tragedija Vergarole -
slutajnost ili namjera? in Nova Istra, 2/2005.
8 L’esplosione di Vergarolla è stata provocata deliberatamente. In L'Arena di Pola, 11 settembre 1946.
9% Gli anglo-americani responsabili della strage di Pola in L'Unità, 21 agosto 1946.
° Fecero parte della rappresentativa istriana: Pribetti, Bernes, Manca, Rocchi, Cicerani, Ivanetti, Decarli e Colom-
bo. Nella formazione triestina erano presenti atleti istriani e dalmati: Albanese, Pellarini e Sarovich.
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Cittadino di Cultura Fisica e con manifestazioni quali il Cross Primaverile, gara di
propaganda che il 13 aprile si svolgeva in tutta la Jugoslavia, la Settimana della Gio-
ventù e il triangolare di hockey a rotelle fra ’ U.S. Operaia, il Mornar di Fiume e la
rappresentativa dell’U.C.E.F. di Trieste. In luglio veniva organizzato il Campionato
istriano di pallacanestro, seguito in agosto dal Campionato di nuoto. La quinta Zona
del Campionato di calcio della Croazia vedeva iscritte U.S. Operaia e le formazioni
di Rovigno e Arsia. A novembre, quando ormai si era formalizzato il trasferimento
della città alla Jugoslavia, iniziò il processo di fusione fra società: 1’ U.S. Operaia di
Pola e la S.C.F. Proletario davano vita alla Società di Cultura Fisica Pola.
Poche sono le notizie riguardanti l’attività sportiva della restante parte dell’I-
stria riportate dalla stampa. Abbastanza consistente fu la partecipazione di squadre
istriane nel Campionato di calcio organizzato dall’U.C.E.F., culminata con il succes-
so dei “minatori” di Arsia nella stagione 1946/47; il Battaglione Budicin, massima
espressione dell’antifascismo istriano, si confrontò con formazioni sportive civili in
varie discipline, dal calcio alla pallacanestro, alla pallavolo. Per ovvi motivi propa-
gandistici trovò ampia risonanza lo svolgimento, a cominciare dal 1945, della staf-
fetta di Tito. Località particolarmente attiva in campo sportivo fu Arsia, dove erano
attivi alcuni impianti sportivi. Vennero coltivate diverse discipline agonistiche fra le
quali la squadra di calcio, il Rudar, era la migliore realtà del movimento locale.
4.4. Lo sport a Fiume dal 1945 al 1947
Cessate le ostilità, già il 12 maggio si tenne una riunione degli sportivi alla
palestra di piazza Cambieri per discutere del recupero degli impianti sportivi. Lo
Stadio di Borgomarina era stato colpito da 29 bombe, il campo di via Cellini neces-
sitava di interventi, le due canottiere erano inservibili ed era inagibile il bacino usato
per l’attività del nuoto. Ciò nonostante, l’attività riprese subito, e con altrettanta ra-
pidità iniziò l’inquadramento dello sport nel nuovo assetto politico: il 16 luglio nella
Casa del Lavoratore (ex sala Bianca) un delegato del Ministero della Cultura Fisica
di Zagabria e un delegato del Centro della Cultura Fisica della Croazia, intrattennero
gli sportivi di Fiume sulle norme che avrebbero disciplinato il nuovo ordinamento”.
Le nuove regole furono pubblicate sulla Voce del Popolo:
La nuova forma dello sport non tollera la costituzione di società private e nemmeno il
professionismo. (...) Lo sport di massa si scinde in due branche: gioventù e Sindacati
Unici. La prima comprende la gioventù studentesca fino ai 25 anni, i Sindacati Unici
i lavoratori di tutte le età. Nell’ambito di queste due società tutti i cultori dello sport
possono esplicare l’attività preferita. Al posto delle società private sorgeranno le società
9 Agli sportivi di Fiume in La Voce del Popolo, 15 luglio 1945.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 63
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Fig. 24 - Vladimiro Superina, portabandiera della Nazionale italiana a Stoccarda il 3 agosto 1940.
64 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 25 - Il triestino Coretti/Curet vittorioso al traguardo del Circuito ciclistico di Fiume del 1946.
sindacali e giovanili. Ogni fabbrica, ogni scuola, ogni azienda avranno le loro squadre
di calcio, pugilato, atletica, nuoto, ecc. (...) Abbiamo premesso che alcuni hanno po-
lemizzato sullo sport di massa criticando in particolare lo scioglimento delle vecchie
società. Costoro sono vecchie figure della cricca professionistica fiumana?.
All’inizio di settembre, alla presenza del Comitato Sportivo Sindacale e del-
la Società Sportiva della Gioventù, venne eletto il Comitato Sportivo Cittadino di
Cultura Fisica al cui interno però, evidentemente con una attenta azione d’immagi-
ne, comparivano numerosi personaggi di spicco dello sport locale sia dilettantistico
che professionistico del periodo precedente al conflitto’. Un mese dopo fu ribadito
9 Sport di massa in La Voce del Popolo, 12 agosto 1945.
% L’elezione de Comitato cittadino di cultura fisica in La Voce del Popolo, 4 settembre 1945. Fu eletto presidente
Cesare Pamich. Nominati quali referenti: Vladimiro Superina (atletica), Santo Pillepich (sport invernali), Armando
Cusman (nuoto), Giovanni Ferghina (canottaggio), Renato Petrich (scherma), Pietro Cerne (ginnastica), Giuseppe
Cimoroni (ciclismo), Ulderico Sergo (pugilato), Luigi Ossoinach (calcio), Tauro Millevoi (pallacanestro), Saturno
Staffetta (pattinaggio), Giovanni Squarcia (pallavolo), Giovanni Tomlianovich (bocce), Mario Germech (scacchi),
Giovanni Tomlianovich jr. (tennis tavolo), Flaminio Bianchi (Milizia popolare).
Pamich era istruttore, dirigente, organizzatore e arbitro di pugilato, Superina aveva gareggiato nella nazionale di
atletica leggera, Ferghina aveva fatto parte dell’armo dell’Eneo che vinse il titolo italiano dell’Otto con nel 1923,
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 65
che tutta l’attività doveva convergere verso le Società Sindacali di Cultura Fisica
(S.C.F.) ad eccezione di quella studentesca, che fu affidata alla Società Sportiva Gio-
ventù. A sostegno del nuovo ordinamento sportivo venne erogato un finanziamento
di 65.000 lire e fu decisa l’istituzione di una tassa del 5% sull’incasso lordo di tutte
le manifestazioni”. Nell’ambito del Comitato Sindacale erano sorte nel frattempo tre
importanti società: S.C.F. Torpedo, S.C.F. Romsa e S.C.F. Cantieri.
Le nuove regole in vigore da luglio trovarono immediata applicazione per
quanto riguardava il tema del dilettantismo nell’incontro di pugilato fra le rappresen-
tative di Fiume e Zagabria:
La rappresentativa dei nostri dilettanti comprenderà nelle sue file pure i vari Sergo,
Malvich, Comadina, e Barcovich, vale a dire quattro dei nostri migliori professionisti
di questi ultimi anni. (...) In base al nuovo ordinamento che inquadra lo sport nella
Jugoslavia federativa, è abolita ogni forma di professionismo, sicché tutti i pugili pro-
fessionisti automaticamente rientrano nella categoria dei «puri».
I pugili di Fiume surclassarono i rappresentanti di Zagabria. Poco dopo si
verificò un nuovo cambiamento: ai Campionati di Zagabria gli ex-professionisti fiu-
mani furono esclusi in quanto, secondo le successive disposizioni in materia, non
potevano combattere nelle file dei dilettanti. Si evidenziò a questo punto l’anomala
vicenda di Ulderico Sergo. Il campione olimpico dei Giochi disputati a Berlino nel
1936, tornò all’attività professionistica, disputando incontri in Italia, a Trieste e, no-
nostante la posizione di ostracismo nei confronti del professionismo da parte dell’or-
dinamento sportivo socialista, anche a Fiume. Il 6 settembre dell’anno successivo, il
pugile fu incluso nella formazione fiumana in occasione dell’incontro fra la S.C.F.
Magazzini Generali e la Nazionale ceca. Sergo era l’atleta più affermato presente
a Fiume: prima della conclusione della guerra molti atleti già si erano trasferiti in
Italia, dove Gianni Cucelli era diventato il tennista più affermato in campo maschile
ed Elsa Riboli era fra le migliori del settore femminile; nel calcio Ezio Loik era ti-
tolare nel Torino e nella Nazionale; i velisti di Lussino Agostino Straulino e Nicolò
Rode appartenevano alla Marina Militare. Di quanti abbandonarono Fiume qualche
mese dopo la fine del conflitto ricordiamo gli atleti Alberto Paolone e, temporanea-
Cimoroni era un ciclista piemontese arruolato nella Milizia confinaria, il campione olimpico Sergo era all’epoca in
attività come pugile professionista, Ossoinach da calciatore aveva vestito i colori del Prato, della Roma e del Cagliari
prima di tornare alla Fiumana, Staffetta fu il padre del pattinaggio a rotelle fiumano; Petrich era stato campione
italiano del Giovani fascisti nella sciabola, Millevoi fu il formatore della pallacanestro femminile. Per il profilo di
alcuni dei personaggi citati cfr. Pamich A., Roberti R., La grande avventura dello sport fiumano, Aracne editrice,
Ariccia, 2016.
5 Importanti deliberazioni del Comitato Cittadino di Cultura Fisica in La Voce del Popolo, 2 ottobre 1945.
% La squadra fiumana opposta a quella di Zagabria in La Voce del Popolo, 29 luglio 1945.
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mente, Vladimiro Superina. Diversi nuotatori si erano accasati in varie società della
penisola”. Nonostante ciò, nella specialità dove gli atleti di Fiume erano stati fra più
valenti, la Fiumana Nuoto riusciva ancora ad essere presente nella classifica per so-
cietà del 1945 della Federazione Italiana Nuoto Alta Italia al venticinquesimo posto,
a testimonianza di una residua attività dei sodalizi aderenti alle Federazioni italiane
che nel giro di poco tempo scomparve.
4.5. Il progressivo inquadramento nello sport jugoslavo
L’assorbimento dello sport istriano e fiumano da parte jugoslava venne ulte-
riormente sottolineato attraverso l’adesione a iniziative che venivano fatte disputare
nelle stesse date in tutto il territorio della Jugoslavia, come il Cross di Primavera e
la Settimana dello sportivo, e con l’invio di un numeroso gruppo di atleti di calcio,
pugilato, nuoto, pallacanestro, pallavolo, atletica, ciclismo su strada e canottaggio
allo Slet di Zagabria”.
Il 1946 iniziò con la nascita dell’edizione sportiva del giornale La Voce del
Popolo, in vendita al lunedì. Lo sport fiumano proseguì nell’applicazione delle linee
dettate dalle autorità sportive jugoslave attraverso l’istituzione del locale Comitato
di Cultura Fisica, che in organico aveva Cesare Pamich presidente, Francesco Urbas
vicepresidente, Antenore Bacci segretario e Nevio Malensek cassiere”.
Il 7 gennaio al Teatro del Popolo si disputò una manifestazione di lotta libera
che fu pubblicizzata come un incontro fra la Nazionale italiana e la rappresentativa
triestina. In realtà il confronto era fra lottatori di Trieste, fra i quali comunque si tro-
vavano atleti di alto livello. Il programma prevedeva anche un incontro fra professio-
nisti che vide Riccardo Calza battere Dino Sartori. All’intensa attività locale di calcio
e pallacanestro si aggiunsero gli incontri di pugilato, che videro impegnati al Teatro
Fenice (poi ribattezzato Partizan) i fiumani contro i triestini. Il 2 aprile sulla stampa
triestina comparve l’articolo sui Campionati giuliani organizzati il giorno precedente
a Trieste dal Comitato regionale dalla Federazione Pugilato Italiana. Parteciparono,
? Etta Radivo e Adalgisa Kushnig si accasarono all’Olona di Milano, Mirella Santoro alla Rari Nantes di Trento,
Antonio Margan alla Romana Nuoto, Riccardo Vittori partecipò all’attività del 1945 rappresentando la Divisione
Legnano e l’anno successivo la squadra di Dalmine per poi gareggiare nella ricostituita Fiumana Nuoto. Il dirigente
Renato Veschi passò all’attività giornalistica. Inoltre «Umberto Usmiani che ha fatto la guerra in Croazia dove lo
considerano un criminale di guerra, è stato internato in Germania, è rientrato in Italia aderendo alla Repubblica di
Salò», per poi assumere l’incarico di Commissario Tecnico della Nazionale italiana di nuoto e infine vicepresidente
della Federazione. Cfr., Anghileri A., Alla ricerca del nuoto perduto, Vol. 1, op. cit., p. 253.
9 Lo Slet è un raduno di massa di atleti che ebbe inizio nell’ambito dell’attività delle società di ginnastica (Sokol)
ceche. Alla riunione di Zagabria, svoltasi a metà agosto, si registrarono le vittorie di Superina, Persoglia e del polese
Rocco nel pugilato, delle squadre maschile e femminile di Fiume nella pallacanestro, di Vladimiro Superina nel lan-
cio del disco e della staffetta 4x100 metri femminile di Fiume, degli istriani Egidio Pribetti nel salto in lungo, Albano
Albanese nei 110 ostacoli e nel salto in alto, e Wanda Raner nella corsa ad ostacoli femminile.
°° Nel Comitato fiumano di Cultura Fisica in La Voce del Popolo, 25 marzo 1946.
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Fig. 26 - Caricatura dei dirigenti del Comitato di Cultura Fisica di Fiume.
Da sinistra: Antenore Bacci (segretario), Cesare Pamich (presidente),
Francesco Urbas (vice-presidente) e Nevio Malensek (cassiere).
Fig. 27 - Manifesto della organizzazione sportiva di massa “Avanti per la Repubblica” (ZREN).
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e vinsero, Barbadoro e Persoglia!%, atleti citati anche dai giornali sportivi nazionali
per i loro combattimenti — non particolarmente brillanti — sostenuti ai Campionati
italiani dilettanti disputati a Lucca il 7 maggio. Questa attività di buon livello svolta
dell’ambito della F.P.I. fu completamente ignorata dalla stampa fiumana e costituisce
anch’essa la testimonianza che una residuale attività del C.O.N.I. a Fiume veniva
ancora svolta e, almeno in una prima fase, era tollerata nel nuovo contesto politico,
ma di essa è difficile trovare notizie.
Successivamente a Fiume vennero sconfitti gli udinesi in una riunione che
ebbe in programma anche l’incontro fra i professionisti Ulderico Sergo ed Edoar-
do Cattaneo. A giugno Barcovich combatté a Trieste come professionista contro il
romano Jannilli e i pugili di Fiume effettuarono una trasferta che li vide impegnati
a Zagabria e a VaraZdin. Quindi si confermavano delle situazioni quantomeno ano-
male nei confronti dei princìpi che stavano governando il “nuovo corso” dello sport
fiumano.
La festività del 1.o Maggio dette vita a numerose manifestazioni sportive di
motociclismo, pallacanestro, pallavolo, atletica leggera, scherma, pugilato, tiro alla
fune, calcio maschile e femminile. In questa data alcune squadre di calcio furono
ospitate in varie località della Jugoslavia ed i ginnasti si recarono a Trieste.
Fra aprile e maggio ci fu lo scambio di visite con le formazioni dello Svoboda
Lubiana di calcio e pallacanestro maschile e femminile. Dapprima gli sloveni furono
ospiti a Fiume e il mese dopo calciatori e cestisti fiumani si recarono nel capoluogo
sloveno.
In giugno il motociclista e progettista di motori Toio Marama (al secolo, se-
condo La Voce del Popolo, Roberto Ivancich) morì a Trieste a causa di un incidente
durante una gara di dirt-track all’Ippodromo di Montebello. Finalmente si ebbero i
primi segni di ripresa dell’attività di nuoto e canottaggio; le regate di vela ebbero
inizio con la disputa della Coppa Abbazia e le gare di atletica ebbero una riunione
d’apertura alla quale però mancarono i nomi degli atleti più conosciuti.
4.6. La partecipazione ai Campionati jugoslavi
Gli avvenimenti di maggior interesse si svolsero nella seconda parte dell’an-
no. Il 20 luglio si tenne una riunione dei rappresentanti fiumani con il presidente del-
la Federazione calcistica croata Hrsak, che comunicò la decisione della Federazione
Jugoslava di includere fra le dodici squadre della «Prva Liga» una formazione istria-
na. Tale squadra sarebbe stata designata da partite a eliminazione fra formazioni di
Pola, Arsia e Fiume. A seguito di questa notizia venne costituita la S.C.F. Quarnero,
!00 I campionati giuliani di pugilato al Teatro Fenice in Il Corriere di Trieste, 2 aprile 1946.
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società nata dalla fusione delle principali squadre fiumane per avere maggiori possi-
bilità di successo nelle partite di qualificazione al Campionato nazionale jugoslavo:
All’annuncio della partecipazione di una squadra istriana al massimo campionato ju-
goslavo, lesti lesti si sono riunito nella sede del Comitato Cittadino di Cultura Fisica, i
rappresentanti di tutte le società sindacali per esaminare la nuova situazione. La discus-
sione è stata animata, molte le proposte. I dirigenti dei Magazzini Generali hanno soste-
nuto la loro priorità di partecipazione alle qualificazioni per il fatto che la loro squadra
ha vinto il campionato cittadino. In opposizione hanno parlato altri dirigenti, dichiaran-
do che nel periodo di effettuazione del campionato nessuna società era edotta che tale
manifestazione aveva valore di qualificazione per il campionato jugoslavo. Altri ancora
hanno intravvisto la necessità di fondere le società sindacali del ramo metallurgico in
un unico organismo. A ciò si sono nuovamente opposti i rappresentanti dei Magazzini
Generali, dicendo che ciò andava a detrimento di quelle società che non appartengono
a questo ramo e soprattutto ai danni dei Magazzini Generali.
Dall’accalorata discussione è scaturita la proposta di Radetti, vicepresidente del Co-
mitato Cittadino di Cultura Fisica, il quale, riassumendo le varie proposte, i pro ed i
contro, proponeva ai convenuti la costituzione di una nuova società, la quale poteva
da sola ovviare all’inconveniente di vedere sorgere dannosi antagonismi, inevitabili
con l’accettazione della tesi dei Magazzini Generali e quella della fusione fra le società
metallurgiche. I rappresentanti si sono subito accordati alla proposta Radetti e cinque
minuti dopo era sorta la nuova società calcistica di cultura fisica!”
L’U.S. Operaia di Pola eliminò il Rudar di Arsia, vinse il primo incontro con
la Quarnero a Fiume, ma il 19 agosto fu nettamente battuta in casa dai fiumani in una
partita sospesa a sedici minuti dal termine per il crollo di una porta di gioco!°. A metà
settembre giunse la comunicazione ufficiale che la S.C.F. Quarnero avrebbe parteci-
pato al Campionato jugoslavo di calcio in qualità di ospite. Comunque non mancò la
presenza di una squadra fiumana anche al Campionato regionale dell’U.C.E.F. dove
venne iscritta la Torpedo.
Anche nella pallacanestro si verificò una situazione analoga a quella del cal-
cio. La decisione di inserire una formazione fiumana sia nel Campionato jugoslavo
maschile che in quello femminile portò alla fusione delle società di basket in un
unico sodalizio, anch'esso denominato S.C.F. Quarnaro. All’inizio di settembre ini-
ziò il Campionato con le squadre di Fiume partecipanti con la qualifica di ospiti.
I cestisti vinsero la manifestazione sia con la formazione maschile che con quella
femminile!9,
‘01 È sorta a Fiume la Società Cultura Fisica “Quarnero” in La Voce del Popolo, 30 luglio 1946.
102 La squadra della S.C.F. Quarnero era composta da: Raunik, Blasich, Tiblias, Macorin, Mazzoli, Pavanello, Nori,
Laurencich, Burattini, Bertok, Starcich.
!03 La formazione maschile comprendeva Tertan, Lorenzutta, Sepich, Gregorutti, Cargnelli, Srebenich, Vecchietti,
Lenardon, Ciceran, Molez, Tainer. La rosa delle giocatrici nella stagione 1946 era costituita da Punter, Soldo, Smi-
lovich, Pfhul, Superina. Mijch, Mucci, Stanflin, Mikulek, Mengotti, Dobrilla.
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Fig. 29 - La rappresentativa di Fiume al Torneo delle Città Jugoslave del 1947
formata da Ottone Olivieri, Ciceran, Sepich, Srebernich, Bianco, Lenardon, Albano Olivieri,
Baccarini, Lorenzutta, Cargnelli, Lenarduzzi.
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Il mese dopo ai Giochi Balcanici disputati a Bucarest, il Torneo femminile
fu vinto dalla rappresentativa jugoslava nella quale erano presenti Punter, Soldo,
Smilovich e Pfuhl. I giocatori Srebernich, Tainer e Tertan presero parte al Torneo
maschile, venendo poi convocati per l’incontro con la Francia.
Il pugilato continuò a far registrare notevoli risultati. Il 6 settembre gli atleti
della S.C.F. Magazzini Generali superarono la Nazionale ceca. Nonostante lo status
di professionista, Ulderico Sergo fu incluso nella formazione fiumana. Poche setti-
mane dopo, il 26 settembre, a Praga Nello Barbadoro vinse il Campionato panslavo
nei pesi piuma combattendo con la maglia della Jugoslavia.
La passione per i motori di Fiume e Abbazia portò alla costruzione dell’im-
pianto motociclistico di Preluca inaugurato con una manifestazione internazionale il
1.0 settembre.
In adesione alle nuove direttive che regolavano l’organizzazione delle mani-
festazioni più significative dello sport di massa si svolsero il Cross di Primavera e la
Settimana della Gioventù. In agosto furono date le indicazioni per la manifestazione
di propaganda sportiva ZREN (Avanti per la Repubblica) e il 12 settembre fu costi-
tuito ad Abbazia il Comitato regionale che doveva curare l’organizzazione dell’am-
biziosa iniziativa. Pochi giorni dopo a Fiume fu formato il locale Comitato cittadino.
Il programma della manifestazione prevedeva le attività di nuoto, marcia, atletica,
canottaggio, equitazione, ciclismo, pattinaggio, tiro a segno, vela, alpinismo, pugila-
to, volo a vela, scherma, ginnastica e giochi sportivi:
La competizione per il distintivo di cultura fisica ZREN è la base del nostro movimento
di cultura fisica. L'introduzione di questa competizione nel nostro paese, tra i vasti strati
del popolo lavoratore, ha un grande significato per tutto il popolo in generale. Due sono
gli elementi fondamentali che danno a questa competizione un senso e un contenuto: la
molteplicità dell'educazione fisica e la partecipazione delle masse!®%.
4.7. Fusione fra le società
Il 1947 fu l’anno dell’inserimento di Fiume alla Jugoslavia in ottemperanza
delle disposizioni del Trattato di pace di Parigi. Il 6 gennaio si svolse a Pisino la
prima Assemblea del Comitato Regionale di Cultura Fisica. Venne perseguita una
politica di fusione delle Società di Cultura Fisica a favore inizialmente della Quar-
nero e Torpedo, poi della Lokomotiva, Proleter e Mornar. A marzo fu stabilito che la
Cultura Fisica di Fiume e Susak venisse gestita da un unico Comitato. Nell’attività
pugilistica si verificarono problematiche che portarono ad un pesante intervento:
!04 La base del nostro movimento di cultura fisica in La Voce del Popolo, 10 dicembre 1946.
72. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
L’attività pugilistica locale, in auge dopo la liberazione, ha subito un improvviso ral-
lentamento in questi ultimi tempi. (...) Ma dopo un certo tempo si è visto che la S.C.F.
Magazzini Generali non era in grado di assolvere il compito ad essa affidato. C’era
diversità di vedute nell’ambito della Direzione e si riscontravano numerosi errori fra
gli attivisti che consideravano la sezione pugilistica una cosa utile sino a tanto ch’essa
poteva garantire un risultato finanziario. Non vedevano nel pugilato un’attività che po-
teva costituire un punto di partenza per lo sviluppo fisico delle masse, secondo i più sani
principi del nostro nuovo movimento di cultura fisica!°.
Di conseguenza la gestione del pugilato fiumano passò al Comitato Cittadino
di Cultura Fisica al cui interno fu costituita la Sezione Pugilistica!°. Le vicende
storiche dell’epoca costituite dall’esodo di parte della popolazione verso l’Italia e
l’arrivo delle maestranze monfalconesi, ebbero effetti anche nell’ambito dello sport
che da un lato subì un sensibile impoverimento, ma che vide anche l’arrivo da Mon-
falcone dei pugili Marsi e Cavenago, e del cestista Olivieri.
Dopo una brillante trasferta delle squadre maschile e femminile a Novi Sad e
la partecipazione al Campionato del Territorio Libero organizzato dall’U.C.E.F., alla
fine di marzo la pallacanestro fiumana allestì il Torneo fra le città jugoslave, al quale
prese parte anche una rappresentativa di Trieste facente capo all’U.C.E.F. oltre alle
formazioni di Novi Sad, Zara, Spalato, Belgrado, Zagabria, Lubiana, Titograd, Sko-
pije, Zrenjanin e il Partizan, primo nella classifica finale maschile. Il Torneo femmi-
nile vide il successo delle cestiste di Fiume. Tirana ospitò le partite di pallacanestro
dei Giochi Balcanici che furono vinti dalla rappresentativa jugoslava nella quale era
presente Ottone Olivieri, che era già stato impegnato agli Europei. In agosto venne
disputato il Campionato croato che vide il successo dei cestisti di Zara e delle atlete
del Proleter di Fiume.
L’accorpamento dell’attività sportiva con SuSak diede la possibilità al nuoto
fiumano di ottenere eccellenti risultati: a Zagabria il Primorje si aggiudicò la classi-
fica complessiva e quella femminile del Campionato jugoslavo. La qualità del mo-
vimento sportivo fu confermata dalla convocazione per i Giochi Balcanici disputati
a Budapest di De Filipis, Kurtini, Kovacié fra i maschi, e di Grknié e Loparié per le
gare femminili. A settembre De Filipis partecipò ai Campionati d’ Europa di Monte-
carlo nei 400 e nei 1500 metri stile libero.
La partecipazione a fine giugno dei pugili fiumani al Campionato della Croa-
zia portò al successo di Ferebauer nei pesi gallo, Nello e Natalino Barbadoro, rispet-
tivamente nella categoria dei piuma e dei leggeri, e di Marsi nei pesi massimi. Se-
105
La ripresa del pugilato a Fiume in La Voce del Popolo, 11 febbraio 1947.
106 In questo contesto si inseriscono le vicissitudini di Cesare Pamich, che, dopo aver subito un arresto, emigrò in
Italia.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 73
guirono in agosto l’incontro di Sergo contro il ferrarese Nagliati ed i combattimenti
degli atleti fiumani contro le formazioni di Zagabria dello Jedinstvo e del Metalac.
In settembre a Belgrado, con Sergo accompagnatore, i fiumani Barcovich, Natalino
Barbadoro, Marsi, Ferebauer e Brencich parteciparono al Campionato jugoslavo di
pugilato, dove divenne campione federale dei pesi massimi l’atleta proveniente da
Monfalcone Marsi, che con Natalino Barbadoro fece poi parte della rappresentativa
di Zagabria contro quella di Budapest.
Dopo l’insuccesso della Giornata della cultura fisica sul mare, un evento po-
sitivo fu costituito dalla ripresa del canottaggio a fine settembre, con la disputa di
regate che videro la partecipazione di equipaggi del Primorje, Radnik e Quarnero. I
deludenti risultati del 1946 avevano portato a modifiche del regolamento per l’asse-
gnazione dei distintivi di cultura fisica, ma comunque il risultato non fu all’altezza
delle aspettative!”. Il 18 novembre ebbe luogo la prima Assemblea delle società di
cultura fisica di Fiume e Susak nella quale fu annunciata confluenza del Proleter
nel Primorje. Le elezioni portarono Vladimiro Superina ad assumere l’incarico di
responsabile per la cultura fisica elementare e generale.
A conclusione dell’annata sportiva, il 10 dicembre, si svolse 1’ Assemblea del
Comitato della FI.SA.H. (Fiskulturni savez Hrvatske — Alleanza della cultura fisica
croata) di Fiume e Susak con relazioni piuttosto critiche sulla situazione sportiva
locale:
Nel corso di questa Assemblea si è potuto constatare concretamente come ancora a oltre
due anni dalla liberazione non siano potuti raggiungere quei risultati che il programma
tracciato alla fine del 1946 faceva prevedere. La relazione del segretario, che è stata
un’autocritica del Comitato stesso, ha dimostrato chiaramente i difetti e le deficienze.
Si è potuto vedere, attraverso questa relazione, come il nostro Comitato di cultura fisica
non abbia avuto quasi nessun legame con le organizzazioni di massa. (...) Di fronte a
questi lati negativi stanno quelli positivi raggiunti particolarmente nella pallacanestro,
nel calcio e anche nel pugilato, gli unici settori dove veramente si può parlare di sport
di massa. Altri buoni risultati sono stati conseguiti in talune altre discipline, come ad
esempio nel nuoto e nella ginnastica!®8.
La severità del giudizio verteva principalmente sull’analisi di politica spor-
tiva. In realtà i risultati agonistici erano stati di buon livello. La presenza di Fiume
nello sport jugoslavo aveva visto Nicolò Cotaich assumere la direzione tecnica della
rappresentativa pugilistica di Zagabria, e nel corso dell’anno erano stati convocati
!0? 183 norme superate per il conseguimento del distintivo di cultura fisica in La Voce del Popolo, 30 settembre
1947.
!08 Creare il massimo collegamento tra le organizzazioni sportive e quelle di massa in La Voce del Popolo, 16
dicembre 1947.
74. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
a raduni o incontri della Nazionale jugoslava i pugili Marsi, Nello e Natalino Bar-
badoro, il calciatore Raunich; nel basket Olivieri, Tertan, Tainer, Srebernich e le ce-
stiste Soldo, Smilovich e Muci!%, le squadre di calcio e di pallacanestro si facevano
rispettare, i nuotatori erano tornati ad essere molto competitivi e si stava imponendo
il talento di Janko Puhar. Stava crescendo il ciclismo e, sia pure lentamente, atletica
leggera e canottaggio tornavano ad essere praticati.
!0° Sportivi di Fiume nelle rappresentative nazionali in La Voce del Popolo, 6 maggio 1947.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 75
5. 1946. L'ORGANIZZAZIONE
DEI PRIMI CAMPIONATI ITALIANI
Nonostante le notizie che la Sezione sport dei Sindacati Unici aveva inaugura-
to a Trieste all’inizio gennaio la palestra del Circolo di Cultura di via Conti, utilizzata
per l’attività pugilistica e della lotta dei Sindacati chimici e per il Comitato cittadino
dei Sindacati Unici, e che erano in corso il lavori di ristrutturazione della palestra di
via della Valle, persistevano comunque le problematiche per gli impianti sportivi:
Rinviato — per ragioni di indisponibilità dello Stadio — l’incontro Ponziana-Cormonese
(...) sospesi tutti gli incontri di pallacanestro (il tempo non lo permette), rinviata la gara
di corsa campestre (all’ippodromo mancano gli spogliatoi per uomini dato che ci corro-
no i cavalli), la domenica degli sportivi — col solo incontro Edera-Sagrado — ci pare una
mano alla quale sia rimasto solo il dito mignolo. (...) Bisogna pur dire che tutte le altre
attività debbono posare la pipa sul tavolo non proprio perché fino a venerdì sera soffiava
una bora maledetta e il cielo minacciava altra neve, ma solamente perché la situazione
degli impianti sportivi a Trieste è quella che è.
Le palestre hanno cambiato etichetta alla porta e i campi sportivi sono pochi e non
tutti in efficienza. L’attività, per giunta, è molta, poiché la gioventù si sta sempre più
orientando verso gli agoni sportivi (...). È come pretendere che tutte queste squadre di
calcio, di pallacanestro, di atletica, di lotta, pugilato, nuoto, rugby, ecc. ecc., giochino
d’ora in poi su una gamba sola per fare posto agli altri. Ma allora come si fa? Semplice:
si sciopera!!0.
Per gli incontri di pallacanestro venne utilizzato l’hangar dell’Idroscalo civile,
dove il 27 gennaio ed il 16 febbraio i cestisti della S.G. Triestina sconfissero la rap-
presentativa del 349 Rgt. della 88.a Divisione americana “Blue Devils”.
Il successivo 20 febbraio venne disputata un’ Accademia di scherma organiz-
zata dalla S.G. Triestina nella quale il pluricampione olimpico livornese, ormai sta-
bilmente residente a Trieste, Gustavo Marzi aveva superato l’inglese Cecil Hardy,
all’epoca militare in Venezia Giulia; in seguito si corse il Criterium ciclistico d’a-
pertura vinto dall’ederino Guido De Santi, che si impose anche nel Gran Premio del
Friuli disputato in giugno a Trieste. Le squadre di pallacanestro triestine si stavano
ben comportando nel Campionato italiano, con le formazioni maschili della S.G.
Triestina e del C.S. San Giusto classificate ai gironi delle finali di Zona (cioè alle se-
!!0 La domenica degli sportivi in Il Corriere di Trieste, 20 gennaio 1946.
76 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 30 - Gustavo Marzi (al centro) fra i figli Marzio e Oliviero. Fig. 31 - Michele Tito
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mifinali) e la formazione femminile dell’Internazionale addirittura piazzata al quarto
posto della finale nazionale disputata a Vicenza!!!. I cestisti triestini avrebbero più
avanti dato un fondamentale contributo al secondo posto conseguito dalla Nazionale
ai Campionati d'Europa, che si svolsero a Ginevra con la presenza di cinque atleti
giuliani: Bocciai, Cattarini, Pellarini, Pitacco e Rubini.
5.1. Le delusioni dell’hockey
Nel periodo primaverile tradizionalmente veniva disputata nella località sviz-
zera di Montreux una prestigiosa manifestazione di hockey a rotelle (divenuta dal
1949 la Coppa delle Nazioni) alla quale 1’U.S. Triestina, era stata invitata!!°in qualità
di vincitrice del Campionato Alta Italia del 1945. Ma si profilava una Pasqua amara:
La Triestina, squadra campione d’Italia, non andrà al torneo hockeystico di Montreux.
Questa l’ultima notizia avuta dopo il congresso di Bologna. In sua vece vi andrà la
squadra del Novara unitamente a quella del Monza. La mancata presenza della squadra
campione d’Italia al torneo pasquale di Montreux, è dovuta, a quanto ci consta, alle
mene tutt'altro che pulite del Commissariato Alta Italia della FIHP nei riguardi della
squadra triestina!!3.
La reazione alla notizia fu vivace, rendendo opportuna una riunione nella qua-
le si chiese ragione delle motivazioni che avevano portato all’esclusione dei gioca-
tori giuliani:
Si è svolta ieri sera nella sede del «Coni» una riunione di rappresentanti la stampa
locale nel corso della quale si è potuto prender visione di alcuni documenti che hanno
portato alla esclusione della Triestina, squadra campione d’Italia, dal torneo pasquale
di Montreux. Dai documenti visti risulta chiaro ed inequivocabile che la mancata pre-
senza al torneo svizzero della Triestina, è dovuta alle mene poco pulite del commissario
all’Alta Italia della FIHP sig. Josti!!4, il quale nell’intento di favorire un’altra squadra
italiana, ha fatto di tutto perché la Triestina, già accettata dagli organizzatori del torneo,
e i cui giocatori avevano e hanno tutt’ora i passaporti in regola per recarsi in Svizzera,
ne fosse esclusa con una motivazione puerilissima: «Impossibile inviare Triestina causa
situazione contingente».
!! Le formazioni del Campionato 1945/46 erano: Bessi, Radici, De Feo, De Galis, Bernini, Bocciai, De Gobbis,
Cattarini, Brunetti, Caracoi per la S.G. Triestina; Dolcetti, Bradaschia, Visintin, Miliani, Cerne, Degrassi, Man-
tellini, Bianconcini e Dessenibus per il C.S. San Giusto; Ballaben, Bianconcini, Dragar, Orlandini, Penco, Punter,
Simich, Tegani, Cerne e Soldo per la squadra femmilile del C.S. Internazionale.
!? Note hockeistiche, in Il Corriere di Trieste, 8 marzo 1946.
!!5 La Triestina non andrà a Montreux al torneo di hockey in Il Corriere di Trieste, 10 aprile 1946.
!!4 Enrico Josti intervenne nuovamente nelle vicende sportive triestine nel dicembre 1946, quando il Segretario Ge-
nerale del Comitato Olimpico Internazionale Otto Mayer, suo amico personale, gli chiese informazioni sull’UCEF,
Josti rispose che l’organizzazione in oggetto era emanazione di un organo puramente politico. Cfr., Sbetti N., Giochi
diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit., p. 424.
78. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Stando così le cose, in chiusa alla riunione è stato deciso di spedire all’avv. Onesti,
commissario governativo del Coni, il seguente telegramma: «Giornalisti rappresentanti
stampa Trieste interpretano indignazione tutti sportivi città per esclusione Triestina dal
torneo hockeystico di Montreux, Invitano Coni aprire inchiesta cause esclusione, rite-
nute ingiustificate»!!5.
La missiva di protesta inviata ai più alti vertici del C.O.N.I. riuscì a capovol-
gere la situazione a favore della formazione triestina:
La squadra di hockey della Triestina, campione d’Italia, prenderà parte al torneo pa-
squale di Montreux. Questa la notizia dataci ufficialmente ieri sera dal rag. Quaranta,
vicepresidente della FIHP. Ci dispiace per il Novara che si è sacrificato!!9.
Ma alla fine la squadra giuliana dovette restare a casa e la neoeletta Federazio-
ne di Hockey e Pattinaggio ritenne opportuno inviare una nota di chiarimento:
La nuova Federazione, venuta a conoscenza del telegramma di protesta inviato dai gior-
nalisti di Trieste al commissario governativo del «Coni», avv. Giulio Onesti, ha preso
immediato diretto contatto con il sig. Michel, presidente del comitato organizzatore del
torneo, e a conclusione di un colloquio telefonico svoltosi il 14 corrente alle ore 2, tra
il presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio ed il suddetto signore,
era rimasto inteso che l'Unione Sportiva Triestina sarebbe stata accettata al torneo in
sostituzione dell’Hockey Club Novara. (...) In data 15 alle ore 20.40 il sig. Michel ha
così telegrafato da Montreux: «Impossibile ottenere visto Trieste. Preghiamo mante-
nere partecipazione Novara assenza comporterebbe squilibrio situazione organizzativa
torneo. Grazie per l’aiuto».
La nuova Federazione, sorta il 1.0 corrente dopo il congresso nazionale di Bologna,
dichiara di declinare ogni responsabilità per quanto avvenuto in precedenza per l’e-
sclusione dell’Unione Sportiva Triestina dal torneo pasquale dell’hockey su pista di
Montreux» !!?.
Nel frattempo l’attività organizzativa si concentrava sulle manifestazioni del
1.0 Maggio. Al primo raduno ginnico della Regione Giulia e Trieste organizzato
dall’U.C.E.F. con un saggio che vide la presenza di 9.000 atleti, 1’ A.S. Edera e il
C.S. Internazionale aggiunsero l’allestimento della Festa del Lavoro e dello Sport,
sotto gli auspici del C.O.N.I. e della Camera Confederale del Lavoro, che prevedeva
lo svolgimento di un torneo di hockey su pista (U.S. Triestina, A.S. Edera, rappre-
sentative di Reggio Emilia e Novara), gare di pattinaggio a rotelle con esibizione di
!!5 Sulla mancata presenza a Montreux della Triestina in Il Corriere di Trieste del 12 aprile 1946.
!!0 Hockey a rotelle in Il Corriere di Trieste del 16 aprile 1946.
1? Sulla mancata presenza della Triestina al torneo hockeystico di Montreux - Un comunicato della FIHP in Il
Corriere di Trieste del 25 aprile 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 79
pattinaggio artistico femminile, staffetta podistica su strada, gare di atletica allo Sta-
dio comunale, un incontro di scherma, partite di pallacanestro maschile e femminile
fra triestini e veneziani, l’incontro calcistico fra le rappresentative veneta e giuliana
oltre ad un torneo per ragazzi, partite di hockey su prato con triestini e bolognesi, e
di rugby contro i romani, ed infine la Coppa 1.0 Maggio di ciclismo.
Allo Stadio Baiamonti di Gorizia in una riunione di atletica leggera, lotta e
pugilato, organizzata il 12 maggio dall’ Associazione Giovanile Italiana, si svolse la
terza e definitiva sfida fra Luigi Musina e Primo Carnera!!. Gli incontri erano di alto
livello, proponendo combattimenti che vedevano in azione anche Tiberio Mitri e UI-
derico Sergo. La sconfitta inflitta dal goriziano a Carnera segnò la fine della carriera
del “gigante” di Sequals”.
Il 25 e 26 maggio si disputò il primo Campionato italiano allestito a Trieste.
Era in palio il titolo di fioretto. L’avvenimento ovviamente assumeva un significato
del tutto particolare, data la situazione politica. Nel Ridotto del Teatro Verdi il cam-
pione livornese Gustavo Marzi, divenuto portacolori della S.G. Triestina, batteva in
finale Edoardo Mangiarotti in un avvincente incontro fra due giganti della scherma
italiana. Due settimane dopo fu la volta del pattinaggio su strada: sul percorso Trie-
ste-Monfalcone-Trieste ebbe luogo la gara di Gran fondo fra atleti che si conten-
devano la maglia tricolore. Ad indossarla fu il milanese Alloni, mentre 1 rotellisti
triestini non brillarono.
Anche nell’atletica si tornò a gareggiare con i colori della Nazionale, e il 16
giugno nella 25 km di Lugano Giuseppe Zerial salì sul secondo gradino del podio,
precedendo il concittadino Pino Kressevich che si classificò sesto. Atleti con la ma-
glia azzurra calcarono anche piste e pedane di Oslo in occasione dei Campionati
d’Europa. Egidio Pribetti fu autore di un buon quarto posto nel salto in lungo, e
Michele Tito, triestino di nascita e goriziano per carriera sportiva, prese parte alla
staffetta 4x100 metri. Il Campionato italiano vide il ritorno ad alti livelli di Armando
Filiput con il successo nei 400 metri ad ostacoli e diede la vittoria nel salto triplo al
capodistriano Fulvio Pellarini. Mancavano all’appello le atlete, che nel 1945 ave-
vano disertato pista e pedane, ricominciando una dignitosa attività l’anno seguente
con Imperia Marchione seconda ai Campionati italiani e azzurra nell’incontro con
l’Austria. Poca cosa rispetto al valore espresso dalle atlete giuliane nelle stagioni
precedenti
La conclusione del girone Alta Italia del Campionato italiano di calcio di Serie
A decretò l’ottavo posto della Triestina, mentre nel girone finale lo scudetto fu asse-
gnato al Torino di Grezar e Loik.
!!8 I due precedenti incontri fra Musina e Carnera si erano svolti a Milano il 22 novembre 1945 e all’Idroscalo di
Trieste il 17 marzo 1946.
80. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
5.2. Il Giro d’Italia a Trieste
Lo svolgimento nella Zona A di Campionati italiani assumeva un indubbio
significato politico. Ma se i pattinatori avevano potuto contendersi il titolo italiano
di Gran fondo andando avanti e indietro indisturbati da Trieste a Monfalcone, le
cose andarono diversamente al Giro d’Italia, altra e più prestigiosa manifestazione
che intendeva sottolineare il rapporto fra Trieste e Italia. Le vicende che fermarono
il Giro a Pieris, durante la tappa Rovigo — Trieste, sono ancora oggi fra le più dibat-
tute a dimostrazione dei complessi rapporti esistenti fra politica e sport. La notizia,
diffusa in aprile, che i ciclisti avrebbero raggiunto Trieste ebbe una iniziale prudente
accoglienza sul Corriere di Trieste:
Il Giro d’Italia ciclistico 1946 farà tappa a Trieste. Vorremmo dire che non lo abbiamo
mai dubitato ma questa affermazione sa un po’ del senno di poi, e pertanto vogliamo
invece dire che la nostra speranza non è andata delusa. I «girini» passano di qua: forse
i più contenti sono loro. Trieste è ospitale, Trieste è sportiva, Trieste ha il cuore grande
come il mare che le sta d’attorno: ben venga il ciclismo con i suoi dialetti e col colore
delle sue maglie, troveranno l’anima degli sportivi triestini che le vicende della guerra
non ha mutato. (...) La carovana passa da Trieste, si ferma a Trieste, forse sono gli stessi
«girini» che lo hanno chiesto e lo hanno avuto. Noi siamo grati agli organizzatori che
non ci hanno lasciato ai margini del giro, ma più che agli organizzatori noi siamo grati
alla stessa Trieste perché è proprio essa che con i suoi fascini, con le sue tradizioni, le
sue strade e il suo mare ha fermato il pensiero degli organizzatori sulla nostra città.
Nella decisione c’è infatti qualche cosa di più che scavalca l’intenzione. Cè il ricordo
di una città fatta di fremiti e di poesia, una città che canta con l’anima, il ritmo delle
sue canzoni mentre il Carso ci guarda e ci sorride con la fede che sta nel carattere dei
monti!!9,
La corsa a tappe dava vita alla prima occasione di rivincita per Gino Bartali
nei confronti di Fausto Coppi che al Giro del 1940!, partito da gregario, rifilò 46
minuti di distacco al capitano. E il campione toscano questa volta non si fece sor-
prendere, ma quello del 1946 fu anche l’ultimo Giro d’Italia che riuscì a vincere.
Il 15 giugno per la prima volta si presentava al nastro di partenza la squadra della
Wilier-Triestina!?!, composta da corridori del Triveneto con lo stemma dell’alabarda
!!° Carovana in Il Corriere di Trieste del 17 aprile 1946.
120 Il Giro d’Italia per tre anni consecutivi fece tappa a Trieste: nel 1938, vincitore il toscano Di Paco, nel 1939,
con il corridore di casa Giordano Cottur primo al traguardo, e nel 1940, con i ciclisti provenienti da Abbazia. Vinse
Mario Vicini e Cottur si mise ancora in evidenza classificandosi al terzo posto.
!2! Il C.S. Internazionale, società risorta a Trieste nel 1945 e rinvigorita nell’attività ciclistica dalla fusione con la
Forza e Coraggio, lanciò l’idea di una squadra ciclistica che prendesse parte al primo Giro d’Italia del dopoguerra
nel nome di Trieste, Ci pensò l’industriale Mario Dal Molin, di Bassano del Grappa, proprietario del marchio Wilier
cui associò una sua bicicletta costruita per l'occasione, appunto ’’La Triestina”. In un clima di adesione patriottica, la
squadra venne composta interamente da corridori veneti e friulani, capitanata da Giordano Cottur e con Zandonà alla
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 81
direzione sportiva. Le maglie erano rosse, alabardate con l’insegna della città di S. Giusto. Squadra dunque assurta a
simbolo dell’italianità di Trieste e che portò sulle strade il nome della città contesa, per essere applaudita da tutti gli
italiani. Questo era il clima, visto da alcuni come una provocazione e che spiega i fatti di Pieris.
Poi Cottur ci mise del suo” visto che addirittura vinse la prima tappa del Giro, Milano-Torino, ed indossò la prima
maglia rosa della corsa della’ Rinascita”. Difatti scattò sullo strappo di Moriondo, incrementò il margine sulla Rezza
e trionfò al Motovelodromo. Già nella seconda frazione Cottur perse il primato, ma ad opera del compagno Antonio
Bevilacqua, vincitore di due tappe e maglia rosa per tre giorni. Alla fine del Giro, vinto da Bartali su Coppi dopo
un accanito duello, Cottur chiuse ottavo ma Trieste ebbe la sua “pubblicità”, soprattutto per i fatti di Pieris. Buona
annata, comunque, quella di Cottur, Giro a parte: spesso nei primi dieci, ritrovò costanza di rendimento e fiducia,
ritornando sui livelli dei migliori. Nel mese di settembre si aggiunse alla squadra il neo-professionista Guido De
Santi. Alcune note sulla storia della formazione ciclistica e di Giordano Cottur:
- 1947. Un'altra buona stagione della Wilier-Triestina che continuava a raccogliere applausi ed incitamenti ogni
dove. Di nuovo per Cottur il palcoscenico principale fu il Giro d’Italia dove trovò percorsi adatti a lui: vinse a Pe-
rugia, staccando tutti sull’erta finale. Ma poi nei pressi di Padova cadde rovinosamente, procurandosi vistose ferite
al viso, con due denti rotti ed una spalla lussata. Costretto al ritiro, fu comunque selezionato per il Tour dove, in
assenza di Bartali e Coppi, la nostra Nazionale puntava su atleti gagliardi e volenterosi. Cottur, pur in condizioni
ancora menomate, si distinse su Alpi e Pirenei (terzo a Luchon) e nella classifica generale chiuse ottavo. Questo Tour
fu un po’ il compendio della sua carriera: buon corridore piazzato, ottimo in salita, ma gli mancava quel quid” per
primeggiare, trovò sempre qualcuno più forte di lui. Il terzo posto, sia pure a pari merito, nel Campionato Italiano,
dopo una bella serie di piazzamenti (terzo nel Giro del Lazio, quinto nel Giro del Piemonte) lo confermò comunque
tra i migliori.
- 1948. Ancora un bel Giro per la Wilier-Triestina con il successo del neo-acquisto Fiorenzo Magni, ma con qualche
rimpianto per Cottur. Nella Milano-Torino infatti il triestino ripetè il colpo di due anni prima: in fuga con un mani-
polo di audaci, li staccò sullo strappo di Moriondo e corse solitario fino a Torino dove indossò di nuovo la maglia
rosa che tenne per otto giorni. Rimase sempre nelle prime posizioni della graduatoria generale, duellando ad armi
pari con Coppi e Bartali, ma sulle Dolomiti fu sfortunato: una foratura in un momento cruciale gli fece perdere
terreno decisivo mentre il suo compagno Magni, indebitamente aiutato da molte spinte dei tifosi, balzò al comando.
Il ritiro per protesta di Coppi con la squadra della Bianchi, causò una penalizzazione ritenuta troppo blanda inflitta
allo stesso Magni, accolto dai fischi degli spettatori nel velodromo Vigorelli di Milano al traguardo conclusivo del
Giro. Cottur terminò al terzo posto e prese il via, assieme a De Santi, anche al Tour de France, ma nella prima tappa
ruppe la bicicletta e finì nelle ultime posizioni. Si difese come poteva, cercando di aiutare il capitano Bartali. Alla
fine dovette arrendersi a malesseri fisici e si ritirò proprio mentre Bartali compiva il passo decisivo per un altro suo
grande trionfo parigino. Per il resto una stagione tra alti e bassi, con un bel settimo posto a Sanremo (di nuovo primo
sul Turchino) Sergio Maggini vinse la Milano-Torino, il fratello Luciano vinse la terza tappa del Giro e giunse quarto
al Campionato del Mondo.
- 1949. A 35 anni l’ultima stagione della carriera di Cottur. Ancora, e solo, il Giro d’Italia al quale non partecipò
Magni, ammalato: il triestino fu terzo nella prima frazione, secondo nella successiva, si rivestì di rosa per 5 giorni.
Sempre regolare e combattivo, rivaleggiò con Coppi e Bartali alle spalle dei quali, nell’ordine, terminò a Milano,
conquistando uno splendido terzo posto. Avrebbe potuto essere la molla decisiva per correre ancora ad alti livelli,
ma nel resto dell’annata si fece notare solo per il sesto posto nella Losanna-Zurigo. Inoltre Cottur accusava il peso
di tante fatiche, capì di non poter chiedere altri sforzi al proprio fisico e lasciò l’attività agonistica. Passò al ruolo
di Direttore Sportivo, prima con la Wilier-Triestina, poi con la Bottecchia, togliendosi ancora belle soddisfazioni.
Quindi si dedicò al suo negozio, il più famoso di tutta Trieste, il luogo dove tutto è cominciato. Fiorenzo Magni con
una prova di gran carattere vinse il suo primo Giro delle Fiandre, poi fu la volta del Giro di Toscana. Sesto posto,
una frazione e maglia gialla per sei tappe sono la sintesi della sua presenza al Tour. Luciano Maggini fu nuovamente
convocato per correre al Mondiale e vinse la seconda e la penultima tappa del Giro.
- 1950. la Wilier-Triestina presentava Magni e il rientrante Bevilacqua come atleti di punta. Il toscano fu sesto al
Giro, e vincitore di una tappa. Fece sua una tappa anche al Tour, prima del ritiro dei corridori italiani a seguito
dell’aggressione subita dai tifosi francesi sull’ Aspin, Dominò al Giro delle Fiandre; al Vélodrome de Hiver di Parigi
vinse l’ultima edizione della Bol d’Or, gara di 24 ore. Antonio Bevilacqua alle due tappe vinte al Giro, aggiunse la
maglia tricolore assegnata dalla Tre Valli Varesine e con Magni prevalse nel Trofeo Baracchi, corsa di cronometro
a coppie.
- 1951. L'ultimo anno di attività per la Wilier-Triestina. Magni e Bevilacqua se n’erano andati e la formazione fu ca-
pitanata da Alfredo Pasotti che correndo a Varese permise alla squadra di essere rappresentata ai Mondiali. Rinaldo
Moresco vinse il Giro dell’ Appennino e il Campionato italiano indipendenti. (Note a cura di Giampiero Petrucci).
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accoglie il Giro d'Italia
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DOCUMENTI PER PARIGI
Vile aggressione contro il Giro d’Italia
I ciclisti presi a sossate a Pierîs- sale a Pieris- Colpi d'arma da luoco contro la Polizia
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Fig. 32, 33 e 34 - Titoli di giornali sui fatti di Pieris e le relative conseguenze.
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sulla maglia. Per la squadra matricola arrivarono i primi successi: Giordano Cottur
vinse per distacco la prima tappa Milano-Torino, e il veneto Antonio Bevilacqua si
impose nella seconda e quarta frazione. Rimaneva l’incertezza per l’effettivo arrivo
della corsa a Trieste:
La «Gazzetta dello Sport» rende noto che il Comando alleato ha sciolto le riserve che
avevano accompagnato l’approvazione, da parte della Presidenza del Consiglio, del
Giro d’Italia e viene avvertita all’ultima ora che il Giro d’Italia non potrà transitare
nella zona A. Perciò la tappa di Trieste dovrà essere abbandonata.
Fin qui il giornale milanese. A noi consta però che la decisione sull’arrivo dei «girini»
a Trieste non è ancora definitiva!??,
Nell’immediata vigilia dell’arrivo della corsa a tappe l’atteggiamento tiepido
del Corriere di Trieste nei confronti del Giro era cambiato:
Dopo sei anni di latitanza il «Giro» ci riporta il sapore di una delle più belle competizio-
ni sportive di tutti i tempi. (...) Idealmente la tappa non poteva essere scelta con miglior
criterio, se non altro perché il «Giro» a Trieste non ci viene per la prima volta, ed ogni
volta ha trovato qua nel cuore della nostra folla il caldo appello che ha reso ancor più
vivo il successo della gara. (...) Il «Giro» è un’invisibile staffetta dello spirito che av-
vicina i due poli dell’umanità per farne una vita indissolubilmente unita nella fraterna
collaborazione dello stesso spirito!??.
Ma il significato politico che avevano il transito nella Zona A e l’arrivo nel
capoluogo giuliano provocò i noti fatti di Pieris, così descritti dal comunicato delle
Nazioni Unite:
Due chilometri a est di Pieris al confine della Venezia Giulia un grosso barile è stato po-
sto sulla strada davanti ai corridori. Sono state anche lanciate delle pietre contro di loro
ed essi si sono fermati. La polizia della Venezia Giulia al seguito della corsa, ha allora
provveduto a disperdere una piccola folla all’angolo della strada. Mentre gli agenti si
accingevano a fare ciò, si è sparato contro di loro e un agente è stato ferito. La polizia
ha risposto al fuoco. Successivamente alcune persone nascoste tra i cespugli, aprivano
il fuoco contro la polizia dall’altra parte della strada. La polizia ha aperto il fuoco contro
costoro e sia la folla che gli assalitori sono stati dispersi. I corridori si sono poi riuniti
per decidere se continuare la corsa fino a Trieste o meno. Alcuni sono andati a Udine e
altri hanno proseguito in macchina fino a Miramare. Di lì hanno raggiunto l’ippodromo
Montebello a Trieste in bicicletta. Tutti gli sportivi, ovunque, hanno accolto la notizia di
questa aggressione contro gli atleti con sorpresa e disgusto. L’atto di questo gruppo di
persone nei pressi di Pieris, non torna a favore della causa che essi credono di servire!*.
D
IS]
La tappa di Trieste non si farà? in Il Corriere di Trieste, 16 giugno 1946.
Coll’arcobaleno delle sue maglie il “Giro” approda a Trieste in Il Corriere di Trieste, 30 giugno 1946.
124 Un comunicato dell’Agenzia Nazioni Unite in La Gazzetta dello Sport, 1 luglio 1946.
D
3
84 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Gli articoli della stampa locale ovviamente riportarono i fatti commentandoli
secondo 1 rispettivi orientamenti politici. Scrisse Il Corriere di Trieste:
I fatti, come tutti ormai probabilmente sanno, si sono svolti, dopo nostri accertamenti ed
indagini, nel modo seguente. Domenica, dunque, Trieste doveva godersi una manifesta-
zione sportiva: quella dell’arrivo della XIV tappa del Giro d’Italia. La manifestazione
non toccava la nostra città da molti anni per ragione, dicevano gli organizzatori, d’in-
dole essenzialmente tecnica. Quest'anno invece venne deciso che il Giro avrebbe fatto
una tappa anche da noi. Pensiero sportivo cortesissimo se sotto al Giro non ci fossero
coloro per i quali ogni pretesto è buono per mettere un pizzico di «politica» che in un
territorio di contestazione come il nostro vuol dir buttar benzina per spegnere il fuoco.
(...) La tragedia (...) incomincia a Pieris sotto forma di una azione deplorevole per
opera di un gruppo di friulani che intuendo che col pretesto del Giro qualcuno vuol fare
della politica buttano una botte e dei chiodi lungo la strada e lanciano delle pietre lungo
le vetture. Due girini nel cercare scampo dai chiodi cadono e si fanno leggere abrasio-
ni. La Polizia Civile comincia a sparare per disperdere il gruppo dei dimostranti. Un
corrispondente della NNU dice che furono sparati anche dei colpi d’arma da fuoco da
elementi celati nei cespugli. Molti concorrenti non vogliono più proseguire e dirottano
su Udine, altri s’imbarcano sui camion e giunti in città fanno gli ultimi chilometri in
bicicletta per raggiungere Montebello!?5.
A sua volta Il Lavoratore diede la sua versione dei fatti aggiungendo partico-
lari riguardanti la reazione dei ciclisti:
Ieri, poco dopo le 12.30, sono transitati per il ponte di Pieris i ciclisti partecipanti al
Giro d’Italia preceduti dalle macchine della carovana che, giunte sulla linea di demar-
cazione, vennero fatte sostare dalla polizia italiana. (...) Ad un certo momento però,
da una macchina che precedeva la carovana, targata TS 9845, si vide, da una bandiera
italiana agitata da un giovane sul tetto della macchina, che, speculando sul passaggio
dei corridori, si voleva inscenare una delle solite manifestazioni antipopolari e sciovini-
stiche. Un ufficiale inglese montato sulla jeep che apriva il corteo fu visto far segno di
togliere la bandiera, ma non fu obbedito. Visto questo (...) furono gettati sulla strada,
prima che i corridori passassero, dei sassi e pezzi di filo spinato allo scopo di fermare i
girini. Ci fu qualche caduta dei partecipanti al «giro» e la colonna si fermò, gli sportivi
e i curiosi si avvicinarono ai corridori per spiegare loro la ragione del fermo. La Polizia
Civile, intanto, incominciò a sparare verso i cespugli. (...) Durante la sparatoria un
agente motociclista venne ferito dai colpi sparati dai suoi colleghi. Nella confusione
i ciclisti non si mostrarono affatto irritati, ma piuttosto meravigliati, non riuscendo a
comprendere cosa succedesse. Alla domanda di qualcuno di loro chi fossero questi slavi
che avevano fermato la corsa, un graduato della Polizia rispose all’incirca «Che slavi!
Tutta questa gente la pensa così». (...) La gente intanto s’era mescolata ai corridori
incuriositi che chiedevano spiegazioni e ne ebbero in abbondanza. Tra il popolo della
Bassa Friulana e questi lavoratori italiani s’intrecciarono subito cordiali conversazioni
e reciproca comprensione. Si vide che delle cose nostre non erano affatto al corrente.
!25 I gravi fatti di domenica e di ieri per le vie cittadine in Il Corriere di Trieste, 2 luglio 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 85
I nostri giovani sportivi specialmente chiarirono che nessuno della popolazione aveva
sentimenti ostili per loro, che l’urto stava tutto tra il popolo ed i nazionalisti fascisteg-
gianti che intendevano sfruttare a scopi politici una manifestazione sportiva. Conte,
rivolgendosi ai suoi compagni, disse che già una volta lo avevano fatto partecipare ad
una corsa ciclistica da Gorizia a Lubiana trasformata dal fascismo in una manifesta-
zione politica, che non intendeva continuare una corsa che aveva un carattere politico,
che non intendeva prestarsi a trasformare una corsa ciclistica in una manifestazione
politica. Coppi, Bini e Ortelli gli dettero ragione. Anche Bartali, democratico cristiano,
avute le spiegazione e veduta la cordialità della gente, disse ch’era giusto interrompere
la corsa: essi erano sportivi, non intendevano partecipare ad una corsa con carattere
politico. I corridori della «Benotto», nel salire sul camion che li doveva portare a Udine,
salutarono la popolazione con il pugno chiuso!?.
L’organo del Partito comunista di Trieste tornò a commentare la vicenda an-
che nell’edizione del giorno seguente:
La giuria del giro ciclistico d’Italia parla, nel suo comunicato, di un incidente trascu-
rabile verificatosi a Pieris per lanci di sassi da parte di ragazzi. Dopo questo gonfiato
incidente che ha interrotto la corsa, vediamo la maggioranza dei corridori in fraterna
conversazione con la ‘canaglia dell’U.A.I.S.° presente pure qualche giornalista italiano.
La maggior parte dei corridori non vogliono assolutamente proseguire, perché han-
no capito che si vogliono sfruttare le loro persone per una speculazione politica. E lo
dicono apertamente che non vogliono prestarsi al gioco. Se qualcuno, là a Begliano,
usò parole velenose, furono proprio questi individui, specialmente qualche graduato
della Polizia... La corsa è interrotta, ma lo sport non l’hanno ammazzato le sassate,
a Pieris, i fifini, bensì coloro che da settimane andavano preparando il terreno per una
manifestazione sciovinista. Se ne infischiavano costoro del ciclismo; tendevano ad una
mobilitazione di squadristi provocatori. L'incidente di Begliano si chiuse con una mani-
festazione di solidarietà e fratellanza di italiani della neorepubblica, non di un ‘pugno di
rinnegati e di venduti’, si chiuse col pugno chiuso teso da parte di un gruppo di ciclisti al
momento della loro partenza per Udine. I corridori non si sentono offesi dall’incidente
di Pieris’: fanno gli offesi i santoni del neofascismo triestino che t’inventano e fanno
circolare in città voci esagerate, false!??.
Di analogo tenore il resoconto apparso sul Progresso, settimanale dell’Unione
Antifascista Italo-Slava per la città di Trieste:
Teri mattina alle ore 12.43 i ciclisti passavano il ponte di Pieris, preceduti dalla carovana
delle rispettive case e dalle rappresentanze di varie ditte di liquori. Dalla macchina del
corrispondente del «Corriere della Sera» di Milano, targata Genova, fu vista agitare una
bandiera italiana, con scopi provocatori. La popolazione, radunata lungo i lati della stra-
da per assistere al passaggio, rimaneva indignata dall’atto e spargeva chiodi e pezzetti
126 Il terrorismo fascista imperversa a Trieste in Il Lavoratore, 1 luglio 1946.
12? Due giornate che costeranno care in Il Lavoratore, 2 luglio 1946.
86 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
DOPO UN ANNO DI AMMINISTRAZIONE ALLEATA
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Fig. 35 e 36 - Titoli di giornali sui fatti di Pieris e le relative conseguenze.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 87
di reticolato lungo il percorso, causando alcune forature fra le biciclette. Invitava poi i
concorrenti a tornare indietro, perché non poteva tollerare che il carattere sportivo della
gara si tramutasse in quello di una manifestazione politica. I ciclisti non tennero conto
dell’invito, ma, giunti a 200 metri dal passaggio a livello di Pieris, venivano arrestati
dalla popolazione di Begliano, che a sua volta li consigliava a retrocedere per evitare
incresciosi incidenti. All’atto del fermo, uno della folla, avvistata la macchina della
«Voce Libera» le scagliava contro alcuni sassi, che andavano invece a colpire uno, alla
testa del ciclista Marangoni del gruppo «Milan Gazzetta» ferendolo leggermente e un
altro ciclista Volpi del «Velo Club Bustese», che riportava una trascurabile abrazione.
La polizia, prontamente intervenuta, disperdeva la folla sparando contro di essa nutriti
colpi di pistola e di moschetto, due dei quali ferivano erroneamente al braccio sinistro e
alla gamba sinistra un poliziotto in motocicletta, lanciato all'inseguimento di un gruppo
di fuggitivi. Dalle attestazioni dei presenti risulta che il feritore è un vice-ispettore della
C.P. (...) Durante la sosta alcuni corridori intervistati davano le seguenti dichiarazioni:
CONTE: afferma di essere a conoscenza della situazione politica esprimendo di essere
convinto che il gruppo non è stato fermato per il senso sportivo, ma bensì per il carattere
politico della gara.
BINI: «Io non proseguo perché un compagno mi ha messo sull’avviso di non prose-
guire».
BAITO: uno dei più giovani corridori, non essendo a conoscenza della situazione poli-
tica nella regione, è rimasto alquanto perplesso e non ha trovato parole per esprimersi.
ORTELLI: in un colloquio tra i presenti ha dimostrato il suo orgoglio di essere il bene
accetto a Trieste e di avere una certa sicurezza nella vittoria del Giro.
BARTALI: si è espresso in questi termini: «Gli Italiani sono una manica di zucconi».
Tale frase ebbe a pronunciarla in merito alle bandiere italiane di cui facevano mostra le
macchine della carovana.
COTTUR: con aria di dispiacere si è espresso con eguali termini.
COPPI: reduce dalla prigionia di Egitto ha detto: «Dopo tanti anni che ho fatto la guerra
non ci tengo a farmi pigliare dalle schioppettate della C.P.))
BARTALI: ha pure manifestato il suo vivo desiderio di tornare indietro.
I corridori inoltre, in maggioranza, hanno affermato che per quanto riguarda il lato
politico della gara, approvano gli incidenti avvenuti, lamentandosi nel contempo che vi
siano delle persone con poco senso sportivo. I ciclisti della casa «Benotto», nel dirigersi
a bordo di un camion verso Udine, hanno salutato i popolani della frazione di Begliano
con il pugno chiuso. Gli stessi, durante la loro breve sosta, ebbero a manifestare ai pre-
senti di essere dei lavoratori e di non avere nulla contro la popolazione, considerato il
carattere politico della gara!?8.
La Voce Libera commentò con veemenza l’accaduto puntando il dito su quelli
che riteneva essere colpevoli e mandanti dei fatti:
A Pieris, Zona A, in mezzo a tutte le forze alleate, improvviso cambiamento di sce-
na; il potere effettivo sulla strada è abbandonato non ai comunisti ma alla canaglia
dell’U.A.I.S. e l’autorità abdica: perché? Eppure gli abitanti sono della stessa razza
128 La XIV tappa del Giro chiusa a Pieris in Il Progresso, 1 luglio 1946.
88. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
toi
Fig. 37 - Giordano Cottur; il triestino vincitore della tappa Rovigo-Trieste.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 89
e nazione da una parte come dall’altra: solo che nella prima controllata dal Governo
della Repubblica regnano la calma e l’ordine, nell’altra l’arbitrio di una associazione
a delinquere di cui i capi supremi risiedono a Belgrado e forse più in là, i luogotenenti
a Trieste!?9,
Fra i partecipanti al Giro erano presenti ciclisti che avevano avuto un ruolo
attivo nella Resistenza: dal cattolico Gino Bartali a Vito Ortelli, Alfredo Martini e
Renzo Zanazzi, personaggi con differenti ma ben definiti orientamenti politici!5°, ma
il tema delle dichiarazioni e della fraternizzazione fra corridori e autori del blocco
della corsa riportato dal Progresso e dal Lavoratore fu contestato dalla Voce Libera
in un articolo scritto il giorno della tappa successiva:
Qualche momento prima della partenza avviciniamo Bartali il quale in merito a quanto
pubblicato dal «Progresso», ci dice: «Non è vero che io abbia fatto quella dichiarazio-
ne. La notizia è assolutamente falsa. Avrei detto un tanto a quelli che ci hanno gettato i
sassi?». Cottur dichiara pure: «È completamente falso quanto è stato pubblicato sul mio
conto». Coppi, più sbrigativo, grida forte: «È falso». Queste dichiarazioni sono state
firmate dagli stessi interpellati, e noi ne serbiamo copia!?!.
Dopo circa vent’anni tornò sull’episodio Giovanni Padoan", che attribuì
la responsabilità dell’accaduto a Franc Stoka, membro della Osvobodlina Fronta
(Fronte di liberazione):
Si recò a Monfalcone a chiedere ai comunisti di quella sezione che impedissero il pas-
saggio del Giro d’Italia. Questi comprendendo l’enormità della richiesta si rifiutarono
recisamente di attuare un’azione così dissennata. Non rinunciando al suo progetto, lo
Stoka si recò a Pieris e qui purtroppo, i comunisti locali aderirono all’invito che venne
messo in atto e che, come è noto, provocò stupore e reazione anche in ambienti non
nazionalisti che, in un clima già arroventato e scosso dai conflitti sociali e scontri di
piazza quasi quotidiani (non si dimentichi che siamo nel giugno-luglio 1946) sfociò
nelle violenze squadristiche a Trieste ed in uno sciopero ben noto a carattere antislavo
e anticomunista e questa volta con il consenso di molta gente che prima era rimasta
neutrale!3,
129 BASTA! La misura è colma in La Voce Libera, 1 luglio 1946.
!50 Giuntini S., La memoria divisa: lo sport, la Repubblica di Salò e la Resistenza in Storia dei campionati italiani
di atletica leggera, vol. 8, op. cit., pp. 67-68, 72.
13! Bartali e compagni smentiscono la stampa filo-slava in La Voce Libera, 2 luglio 1946.
18 Giovanni Padoan, nome di battaglia “Vanni” è stato un antifascista e partigiano con il ruolo di Commissario
politico della Divisione Garibaldi “Natisone” e successivamente vicecommissario del Raggruppamento Divisioni
Garibaldi “Friuli”. Nel 2001 si assunse la responsabilità dell’’’Eccidio di Porzàs” che definì «crimine di guerra che
esclude ogni giustificazione».
153 Padoan G., Un’epopea partigiana alla frontiera tra due mondi, Del Bianco Editore, Udine, 1984, pp. 424-425.
90. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Nel 2012 una giuria internazionale composta da cento giornalisti, incaricata
dal gruppo editoriale R.C.S. Sport di valutare la storia del Giro d’Italia, ha indicato
nella tappa Rovigo-Trieste del 30 giugno 1946 il momento più emozionate della
storia del Giro. Ma torniamo alla cronaca della corsa con il comunicato della giuria:
Un incidente inatteso, verificatosi a Pieris per il lancio di sassi contro i corridori e per
lo spargimento di chiodi ed altri ostacoli sulla strada, ha indotto la giuria a dichiarare
virtualmente conclusa a Pieris la 14.a tappa del Giro d’Italia, previa assegnazione del
medesimo tempo agli effetti della classifica generale a tutti i componenti il gruppo.
Dopo una lunga sosta, parte dei corridori proseguivano per Trieste per la disputa dei
premi di tappa all’ippodromo di Montebello. È inoltre stato stabilito dalla giuria che per
la maggiore regolarità sportiva del Giro d’Italia, la partenza per 15.a tappa avrà luogo
martedì a Udine per Auronzo!8.
I ciclisti che vollero terminare la corsa raggiunsero l’Ippodromo di Montebello:
Se l’interesse sportivo della gara è finito, la corsa assume il valore simbolico di un rito.
Diciassette corridori decidono di continuare lo stesso. Passano due ore e gli organizza-
tori decidono che la tappa riparte dal bivio di Miramare. Tra i più infervorati, il triestino
Giordano Cottur della Wilier Triestina, squadra che riunisce solo corridori delle Tre
Venezie. Supera un passaggio a livello e si rimette a pedalare. Si procede lenti, la strada
è piena di chiodi che gli spettatori di poco avanzano i corridori nel togliere. C’è pure
Luigi Malabrocca con la sua maglia nera!”.
I ciclisti che arrivarono a Trieste furono: Cottur, Bevilacqua, Menon, Mo-
scardini, Ausenda, Sala, Amadori, Coppini, Crippa, Bertocchi, Feruglio, Generati,
Giacometti, Marabelli, Pasquini, Piccolroaz e Malabrocca!, accolti con entusiasmo
dagli spettatori presenti. I festeggiamenti ai ciclisti e agli organizzatori del Giro pro-
seguirono il giorno successivo:
Nella sala del Consiglio municipale, che porta ancora i segni della lotta sostenuta dai
triestini per la difesa della loro città dalla rabbia dei nazi-fascisti, è stato offerto ieri
mattina un ricevimento ai «girini», ai giornalisti sportivi e a tutti i facenti parte della
carovana del Giro. Fra le vive acclamazioni di tutti i presenti, hanno recato il saluto
di Trieste ai «girini» il Presidente del Consiglio avv. Miani, il Presidente di Zona avv.
Puecher, il Presidente del CLN prof. Fonda Savio, il prof. Furlani per i giornalisti italia-
ni e l’ing. Masiola, presidente del Comitato triestino di tappa. Ha risposto con ispirate
parole il dott. Roghi, direttore de «La Gazzetta dello Sport», e quindi il presidente del
134 Cottur primo a Montebello in Il Corriere di Trieste, 2 luglio 1946. La partenza della tappa successiva, che avreb-
be dovuto aver luogo a Trieste, fu spostata a Udine.
!55 Trieste val bene una sassata in La Gazzetta dello Sport, 2 luglio 1946. La maglia nera era indossata dal ciclista
ultimo nella classifica generale.
156 Cottur primo a Montebello in Il Corriere di Trieste, 2 luglio 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 91
Comitato giuliano dell’UVI ha offerto un artistico dono alla «Gazzetta» in occasione
del suo 50.0 anno di vita, ricevuto con commosse parole da Cougnet, uno dei fondatori
della «rosea». I corridori hanno dovuto presentarsi al balcone, accolti dalle ovazioni
della folla raccolta in piazza!?”.
A tutto questo si contrapponevano le conseguenze della reazione alla notizia
di quanto accaduto a Pieris con atti di violenza, dimostrazioni e scioperi:
A Montebello nell’attesa si svolgono altre gare ciclistiche, quando dagli alto parlanti si
annuncia con una leggerezza che rasenta l’incoscienza che i girini sono stati mitragliati.
(...) Come d’incanto squadre bene organizzate cominciano a girare la città invitando
i cittadini ad esporre i tricolori abbrunati. Le squadre cominciano ad assaltare negozi
e trattorie i cui proprietari sono sloveni (...) e diverse sedi appartenenti a circoli del-
le organizzazioni popolari. I Sindacati Unici vengono invasi e devastati, così pure il
Consiglio di Liberazione di Trieste, quello del Comitato regionale in via R. Manna,
l'Associazione dei partigiani giuliani in Corso e la sede dell’UAIS. (...) Anche il di-
rettore del «Primorski Dnevnik» viene bastonato e liberato dalla furia degli assalitori
da un membro della Polizia Civile. (...) Qui [via Molin a Vento] avviene l’uccisione
dell’operaio Attilio Giorgiutti mediante un colpo di pistola sparatogli alle spalle. (...)
Giungono per ristabilire l’ordine truppe di polizia americana e inglese e qui si verifica
l’altro tragico fatto. Una bomba a mano lanciata da non si sa chi scoppia sotto una
«jeep» e ferisce gravemente tre ufficiali americani, un ufficiale britannico, un caporale
britannico e quattro soldati americani. (...) Tanto i Sindacati Unici, quanto la Camera
del Lavoro proclamano lo sciopero generale in segno di protesta. (...) Altri incidenti si
sono svolti in serata. Secondo voci ancora ufficialmente non confermate, verso le 22.30
un agente in tuta blu della Polizia Civile è stato accoltellato da un gruppo di sconosciuti
in via Giulia. Trasportato in Ospedale, il ferito è stato immediatamente sottoposto a
un’operazione chirurgica. Verso le 23, invece, in via Scuole Nuove, un agente della P.C.
Udovisi Urbano, di anni 31, abitante in via Montecucco 2, è stato fatto segno ad alcuni
colpi d’arma da fuoco che lo hanno colpito in parti vitali del corpo. (...) Il disgraziato è
morto pochi istanti dopo. (...) Bruno Scala di Carlo, di 27 anni, abitante in via Battisti
3, accolto [in ospedale] per ferita d’arma da fuoco trans fossa all’addome, non parla,
stato grave, prognosi riservata. È stato accompagnato in Ospedale da alcuni agenti della
Polizia Civile, i quali hanno dichiarato di averlo raccolto in via Trento, sulle scale della
sede del Ministero postbellico jugoslavo, da dove alcuni sconosciuti sparavano!8,
Le conseguenze non coinvolsero solo la città di Trieste. Anche a Monfalcone
quanto accadde a Pieris provocò una serie di disordini!5.
137 Ibidem.
138 / gravi fatti di domenica e di ieri per le vie cittadine in Il Corriere di Trieste, 2 luglio 1946.
159 Cfr. Nemec G., Nascita di una minoranza, Etnia vol. XIV, Centro di Ricerche Storiche, Rovigno, 2012, p. 190.
92. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
5.3. Il seguito della stagione
In quei primi giorni di luglio cessò l’attività dell’U.S. Capodistriana, soppres-
sa con la motivazione di un ritardo di presentazione di documenti al Comitato Po-
polare'', mentre a Trieste proseguiva con risultati di ottimo valore l’attività sportiva
che si svolgeva nell’ambito del C.O.N.I.!4.
A Bologna il 7 luglio gli atleti della Giovinezza si imponevano nella finale del
Campionato italiano di società di atletica leggera!*. Nel pugilato il goriziano Luigi
Musina conquistava il titolo italiano dei pesi massimi e a fine mese Tiberio Mitri
iniziava la carriera da professionista battendo il padovano Lorenzo Pamio.
Sempre nel mese di luglio la Giunta C.O.N.I. prendeva un’importante decisio-
ne riguardante la sua struttura periferica: lo scioglimento dei Comitati provinciali.
Si procedeva ad una ristrutturazione che con l’azzeramento di organismi locali, che
in molti casi erano stati eletti direttamente dalle società o dai rappresentanti delle
Federazioni sportive, apriva la via alla nomina da parte della struttura centrale dei
Delegati provinciali. Per tornare ad avere Comitati provinciali del C.O.N.I. eletti dai
rappresentanti dello sport periferico sarebbero trascorsi circa trent'anni. Questo però
veniva, almeno per il momento, risparmiato a Trieste:
Con provvedimento a parte si è stabilito di conservare il Comitato Provinciale del
CONI di Trieste per esigenze di carattere eccezionale e nell’occasione la Giunta ha
espresso tutta la sua affettuosa solidarietà e la sua ammirazione per i coraggiosi atleti
della Venezia Giulia.!4
In agosto alla piscina del Bagno Ausonia la Triestina Nuoto vinceva il Torneo
Federale (il Campionato italiano di società) maschile e femminile! Durante la 52.a
Regata nazionale di canottaggio che ebbe luogo 1° 11 agosto alla Riviera di Barcola
si verificò un fatto allarmante:
140 L’U.S. Capodistriana soppressa come lo era stata nel ’32 dai fascisti in La Voce Libera, 3 luglio 1946.
14! In molte discipline sportive erano ripresi gli incontri della Nazionale italiana. Nel 1946 gli atleti giuliani vesti-
rono la maglia azzurra nei seguenti sport: Atletica leggera - Michele Tito, Armando Filiput, Egidio Pribetti, Aldo
Vallon, Giuseppe Zerial, Pino Kressevich, e Imperia Marchione. Calcio - Giuseppe Grezar. Pallacanestro — Albino
Bocciai, Mario Cattarini, Valentino Pellarini, Tullio Pitacco e Cesare Rubini. Tennis - Gianni Cucelli.
12 Componevano la formazione triestina Longhi (100 metri), Burlo (5.000 e 10.000 metri), Albanese (110 ostacoli,
triplo), Bernes (alto e 400 ostacoli), Vallon (lungo), Sarovich (asta), Superina (peso, disco e martello), Furlan (10
km marcia), Zitelli (200 e 400 metri). Proprio in quei giorni la società assumeva la denominazione di Giovinezza
Sportiva-Lega Nazionale.
143 La Giunta del C.O.N.I. fissa le linee del suo programma di lavoro in La Gazzetta dello Sport, 29 luglio 1946.
144 La squadra femminile era composta da: Vanna Rocco (100 metri s.1.); Romana Calligaris (400 s.1.); Sara Scipioni
(200 rana); Rosetta Giurco (100 dorso). Suzzi, Adriana e Luciana Tolloy (staffette). Gareggiarono nella squadra
maschile: Roberto Prekop (100 s.1.); Cesare Rubini (400 s.1.); Bruno Sersa (1500 s.1.); Carlo Bertetti (200 rana);
Alessandro Cambissa (100 dorso).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 93
Fig. 39 - L'equipaggio dell’Otto con della S.G. Triestina vincitore dei titolo italiano 1946.
Da sinistra: Pino Culot (timoniere), Bruno Ferlatti, Gastone Comotari, Mario Ustolin,
Luciano Dolesi, Bruno Pellizzaro, Bruno Cressa, Giovanni Gabrovez, Sergio Rinaldi.
94 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 40 - Laura Micheli.
Poco dopo la quarta gara, il
regolare svolgimento della ma-
nifestazione remiera ha avuto
una breve sosta poiché un ra-
gazzino aveva scoperto in una
barchetta posta sotto la tribuna,
ove risiedeva la giuria, quattro
tubi di esplosivo messi da mani
ignote!*S.
L’inquietante ritrovamento
precedeva di una settimana al tra-
gedia di Vergarolla dove, come
abbiamo già riportato, l’esplo-
sione di residuati bellici durante
lo svolgimento di gare di nuoto
fece strage delle persone presenti
sulla spiaggia.
5.4. La nascita
dell’ Amatori Ponziana
e lo Stadio negato
Cominciarono le comples-
se vicende che coinvolsero la
squadra di calcio del C.S. Pon-
ziana. Il 6 agosto fu convocata
l'Assemblea generale della so-
cietà, che aveva Edoardo Boltar
alla presidenza. Si registrarono
due correnti: una favorevole alla
partecipazione al Campionato di
calcio jugoslavo, l’altra intenzio-
nata a far scendere in campo i giocatori nel Campionato italiano. Il travaglio interno
al sodalizio veniva giustificato dal fatto che il Ponziana era sempre stato una società
prevalentemente italiana e formata da elementi proletari. A complicare le cose si do-
veva far fronte a un deficit di più di un milione di lire dell’epoca, oltre agli impegni
economici in vista per la stagione 1946/47!‘,
145 Vittorie della Ginnastica, Libertas e Marelli in Il Corriere di Trieste, 13 agosto 1946.
146 Il Ponziana fra due fuochi in Il Corriere di Trieste, 22 agosto 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 95
Ebbe inizio un lungo braccio di ferro. La squadra, che si allenava sul campo di
S. Andrea, mise in programma tre partite amichevoli in Jugoslavia. Il 28 settembre si
ebbe la notizia che il C.S. Ponziana era stato iscritto al Campionato italiano di calcio
di Serie C!7, Il dissidio si sarebbe temporaneamente concluso il 29 ottobre quando,
alla presenza di rappresentanti del C.O.N.I. e della F.I.G.C., si svolse 1’ Assemblea
straordinaria. Fu votata all’unanimità la proposta che il sodalizio continuasse l’atti-
vità in seno alla F.I.G.C. con la partecipazione al Campionato di Serie C. Nel con-
tempo si sarebbe costituita una nuova società staccata dal Ponziana che avrebbe as-
sunto la denominazione di F.B. Amatori Ponziana, con un Consiglio direttivo a parte,
che avrebbe partecipato come ospite al Campionato jugoslavo di Serie A (Prva Liga).
Infine fu dato incarico al Consiglio direttivo di sanare i contrasti esistenti tra i due
gruppi!*. La tregua fu breve: già all’inizio di novembre la direzione della società,
che si era impegnata a non indebolire la squadra impegnata nel Campionato italiano,
venne accusata di non mantenere fede all’impegno di evitare di risanare il debito del
sodalizio attraverso la cessione di giocatori! Le vicissitudini del club iniziavano a
mettere in evidenza una contrapposizione interna di vedute nella gestione dell’atti-
vità sportiva, preludio alle vicende che avrebbero avuto esito ultimo con la scissione
dell’U.C.E.F. avvenuta nel 1949. La decisione di partecipare al Campionato jugosla-
vo era motivata anche da precedenti rancori:
L’allettante attrattiva di presentare allo scelto pubblico triestino due campionati di cal-
cio della massima categoria (condizione questa unica al mondo) valse a sanare, una ad
una, le varie difficoltà conseguentemente pure all’occasione che metteva a disposizione
il nucleo necessario, nella figura dell’amareggiato C.S. Ponziana, proprio allora vistosi
negare da parte della F.I.G.C. il riconoscimento di quella richiesta che i ponzianini,
nel caso fosse stata accettata, avrebbero ritenuto quale atto di giustizia riguardo il loro
travagliato passato. (...) La Federazione però rimase insensibile e ferma nel suo atteg-
giamento, per cui la richiesta del C.S. Ponziana di ammissione all’allora allargatissima
Divisione B, nell’anno 1946, venne respinta. Le conseguenze ebbero uno sviluppo logi-
co: i dirigenti ponzianini non si lasciarono sfuggire l’occasione che si presentava loro di
poter inviare domanda d’affiliazione alla Federazione Jugoslava ed ottenere l’iscrizione
in questo massimo campionato!5,
Le vicende conflittuali con la F.I.G.C. comunque non crearono particolari pro-
blemi al rientro da Legnano di Ettore Valcareggi e al passaggio di Remigio Colom-
14? Campi e orari per le partite di Serie C in Il Corriere di Trieste, 28 settembre 1946. Parteciparono al girone della
Serie C: Edera Trieste, C.S. Ponziana, A.S. Libertas, G.S. Sant’ Anna, San Giorgina, Pro Cervignano, Palmanova,
Monfalcone, SAICI Torviscosa, Cormonese, Cividale, Sagrado, Itala Gradisca, Pieris, Ronchi.
148 Il Ponziana partecipa al campionato di Serie C in Il Corriere di Trieste, 31 ottobre 1946.
14° In seno al Ponziana si sabota la propria squadra in La Voce Libera, 7 novembre 1946.
!50 F.C. Amatori Ponziana, Trieste, Tipografia consorziale, 1947.
96 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
bin dalla Triestina all’ Amatori Ponziana. Il trattamento privilegiato dei calciatori
impegnati nella «Prva Liga» fu poi causa di accese polemiche.
Fra la fine di agosto e i primi di settembre la S.G. Triestina riusciva ad aggiu-
dicarsi il titolo italiano di canottaggio con l’Otto di punta, la jole a otto e la canoa
a uno e due vogatori!!. Ma ai campionati di Lecco si dovettero registrare assenze
dovute alla situazione politica giuliana:
Perché alle pale accanto agli otto alabardati a Lecco c’erano anche, invisibili, i bravis-
simi della Pullino, della Libertas di Capodistria, tutti gli altri che han dovuto starsene
fuori da questi campionati italiani!°.
In effetti gli armi della Libertas Capodistria e della Pullino di Isola d’Istria era-
no in attività, avendo preso parte anche alla 52.a Regata nazionale a Trieste. Saliva
alla ribalta il pattinatore Giorgio Venanzi, che nel giro di poche settimane conquista-
va due titoli italiani su pista e altrettanti su strada, uguagliava un primato mondiale
e prendeva parte a tre incontri della Nazionale vincendo cinque gare. Nell’incontro
di ginnastica del 15 settembre fra gli atleti della S.G. Triestina ed i veneziani della
Reyer si evidenziava il talento della giovanissima Laura Micheli. Tre settimane dopo
le ginnaste triestine vinsero il Campionato italiano di società e il prestigioso Trofeo
Lilina Cappelli! e ad ottobre la Micheli vinceva il titolo nazionale. Nell’atletica
leggera conquistarono la maglia tricolore Armando Filiput nei 400 ostacoli e Fulvio
Pellarini nel salto triplo, entrambi atleti dell’Edera.
Il 27 ottobre fu la giornata di due vecchie glorie che non avevano intenzione
di mollare: al Teatro Fenice di Fiume i pugili locali si battevano con i ferraresi della
Vigor e l’olimpionico Ulderico Sergo superava il campione italiano dei pesi gallo
Guido Ferracin, mentre il fondista della Giovinezza-Lega Nazionale Romano Burlo
tagliava primo il traguardo del Giro di Trieste. A Pola si verificava un passo falso
della squadra campione d’Italia nell’atletica leggera, che venne battuta dalla rappre-
sentativa istriana.
Da parte sua, anche la S.S. Triestina Hockey su prato riuscì ad ottenere un
buon risultato giungendo quarta nel Campionato italiano, piazzamento ottenuto an-
!5! L'equipaggio dell’Otto di punta era composto da Bruno Ferlatti, Gastone Comotari, Bruno Pellizzaro, Luciano
Dolesi, Mario Ustolin, Giovanni Gabrovez, Sergio Rinaldi, Bruno Cressa e il timoniere Pino Culot. La jole a otto
schierava Italo Scodavolpe e Francesco Dapiran al posto di Dolesi e Ustolin. La gara di canoa a un vogatore fu vinta
da Dapiran, con il compagno di squadra Scodavolpe al secondo posto. Ustolin e Dolesi prevalsero nella canoa a due
vogatori.
!52 Fattori G., Retrospettiva di Lecco in La Gazzetta dello Sport, 27 agosto 1946.
!53 Le ginnaste della S.G. Triestina si aggiudicarono il Trofeo Lilina Cappelli per sei anni consecutivi, dal 1946 al
1951.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 97
che dalle pallavoliste della Lega Nazionale. Il fiumano Gianni Cucelli si riconfermò
ai vertici del tennis italiano conquistando il titolo di singolo e doppio, e la conterra-
nea Elsa Riboli vinse il Campionato di doppio femminile. Nella manifestazione della
Classe Star di vela con barche a rotazione disputata a Napoli, Agostino Straulino,
ufficiale della Marina militare, fece suo il titolo tricolore, precedendo Dario Salata
e Tito Nordio.
Oscar Verona nella categoria di peso dei medio-massimi e Antonio Furlani
nei massimi con la vittoria ai Campionati italiani ribadirono il valore della lotta
triestina, pur gareggiando in una situazione ambigua, riuscendo non solo a prendere
parte — cosa non consentita in altre Federazioni — sia a manifestazioni del C.O.N.I.
che dell’U.C.E.F., ma addirittura anche ai Campionati jugoslavi.!. Molti anni più
tardi Oscar Verona dichiarò:
Noi triestini (...) vivevamo una situazione particolare in quanto la città era Territorio
Libero. Fino al ‘47 avevamo partecipato alle manifestazioni dell’Ucef, poi nel ’48 fum-
mo convocati per la nazionale italiana alle Olimpiadi e per noi la gioia fu immensa!??.
Era nell’aria che il Governo Militare Alleato (G.M.A.), a seguito di quanto
avvenuto al Giro d’Italia e per prevenire altri disordini, avrebbe negato l’uso dello
Stadio comunale di San Sabba per le partite di calcio, determinando un problema la
cui soluzione fu oggetto di una notizia dell’agenzia Ansa:
Il Consiglio di Presidenza della Federazione calcio, riunitosi nel pomeriggio di ieri, ha
deciso che qualora il Comando Alleato vietasse lo svolgimento del campionato di calcio
a Trieste, la Triestina dovrà ospitare le avversarie in un’altra sede di sua libera scelta!’
!54 Anche nel ciclismo si ebbe una situazione analoga, come nel caso dell’ Unione Ciclisti Triestini 1925 nella quale
militavano ciclisti che parteciparono sia alle corse dell’Unione Velocipedistica Italiana a Trieste e in Italia (al Giro
dell'Emilia furono presenti Scrignani, Longanesi, Florean dell’Edera, Turitto dell’Internazionale, Coretti/Curet e
Strain dell’Unione Ciclisti Triestini, Clausero di Monfalcone), che dell’UCEF, nonostante la presa di posizione
della Federazione ciclistica avvenuta nell’aprile 1946 che diffidava società e corridori ad essa affiliati a gareggiare
in manifestazioni non approvate. Ai Campionati jugoslavi di lotta greco-romana disputati nel 1946 Giordano De
Giorgi (mosca) e Oscar Verona (massimi) vinsero il titolo, Bruno Sartori (gallo) e Albino Vidali (medioleggeri) si
classificarono al secondo posto. Cfr., L'incontro di lotta greco-romana Trieste-Maribor al Fenice in Il Corriere di
Trieste, 23 febbraio 1947. I lottatori non furono i soli a giuliani a partecipare all’attività istituzionale di Belgrado:
Alfredo Barcovich fu vincitore nel pugilato nella categoria dei medio-leggeri. Sempre nella boxe Nello Barbadoro si
aggiudicò a Praga il titolo di campione panslavo vestendo la maglia della nazionale jugoslava. Seguendo l’esempio
dell’ Amatori Ponziana, impegnata nella Prva Liga di calcio, anche la S.C.F. Quarnero partecipò al massimo torneo
della Jugoslavia. Nella pallacanestro, pur se ammesse con la qualifica di ospiti, i quintetti maschile e femminile
della Quarnero si classificarono al primo posto del Campionato jugoslavo. Cfr. La “Quarnero” di Fiume vince il
campionato jugoslavo in Il Nostro Giornale, Pola, 11 settembre 1946.
!55 Lipott E., Skabar M., Trieste Azzurra, op. cit., p. 91.
!S6 Una decisione della F.I.G.C. in merito alla Triestina in Il Corriere di Trieste, 8 ottobre 1946.
98. A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
E infatti la partita Triestina-Roma si giocò allo Stadio Moretti di Udine. A
metà dicembre un comunicato riferiva che le autorità militari alleate, preso atto che
le partite dei Campionati minori non avevano causato problemi di ordine pubblico,
decideva di concedere l’autorizzazione allo svolgimento allo Stadio di Trieste an-
che degli incontri delle Serie maggiori. Autorizzazione che sarebbe stata revocata
in caso di incidenti. La notizia riguardava non solo la Triestina, che in precedenza
aveva dovuto spostare la sede degli incontri casalinghi o procedere all’inversione
di campo, ma anche l’ Amatori Ponziana, dato che nel frattempo era iniziato il pri-
mo Campionato jugoslavo del dopoguerra con la squadra triestina impegnata il 2
novembre a Zagabria contro la Lokomitiva. A seguito della decisione del G.M.A.
le partite Triestina-Sampdoria e Amatori Ponziana-Hajduk Spalato potevano essere
giocate allo Stadio di San Sabba!°”.
Dopo la partecipazione del triestino Giuseppe Grezar all’incontro della Na-
zionale disputato a San Siro il 1.0 dicembre contro l’Austria, per il calcio l’anno si
concludeva il 22 dicembre con una aggressione alla stazione di Livorno ai danni dei
giocatori della Triestina.
Il movimento sportivo giuliano aveva raggiunto livelli che attiravano sempre
più attenzione, di conseguenza anche la stampa fu interessata al fenomeno, tanto
che il 18 novembre iniziò ad essere pubblicata l’edizione giuliana della Gazzetta
dello Sport, periodico del lunedì, alla quale seguì il 2 dicembre l’uscita del primo
numero del periodico Trieste Sportiva, di orientamento politico analogo al Corriere
di Trieste.
5.5. I primi passi dell’U.C.E.F.
All’attività delle società affiliate al C.O.N.L. e alle sue Federazioni, ’U.C.E.F.,
ai primi mesi di attività, non poteva rispondere che con un’attività internazionale
limitata a qualche trasferta di singoli o di rappresentative! e con una attività ter-
ritoriale in cerca di espansione. Direttamente, o tramite società affiliate, l’attività
organizzativa coinvolse il calcio con la disputa delle Coppe Unità Operaia, Cover-
lizza, Fontanot, Vattovaz e del Campionato della stagione 1946/47, dei Campionati
!57 Il G.M.A. autorizza lo svolgimento di importanti incontri di calcio in Il Corriere di Trieste, 13 dicembre 1946.
!5* Meritano di essere citati la partecipazione al Saggio ginnico che si svolse il 23 giugno a Lubiana, dove a luglio si
recarono atleti, calciatori e cestisti di Monfalcone e in settembre venne disputata una partita di calcio fra le rappre-
sentative slovena e dell’UCEF. A livello individuale si ebbe la partecipazione del ciclista muggesano Antonio Strain
al Giro di Romania, nel quale arrivò ad occupare il quarto posto della classifica finale e fu primo fra gli isolati. I
lottatori furono impegnati in tre incontri internazionali, due in Jugoslavia e uno a Trieste. Al raggruppamento istriano
(Unione Fisicultura dell’Istria) del Campionato di calcio 1945/46 dell’ UCEF furono presenti: Associazione Partigia-
ni Giuliani e C.S. Valconi di Pola, Rudar Arsia, S.U. Pisino, S.U. Rovigno, S.U. Dignano, Fulmine Verteneglio, Piè
d’ Albona, Cittanova e Forza e Valore Parenzo.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 99
e Tornei di pallavolo, pallacanestro e bocce!. In agosto fu organizzato a Muggia il
Triangolare di nuoto fra le rappresentative di Monfalcone, Trieste e Muggia con l’as-
segnazione della Coppa Frausin e, in settembre, i Campionati regionali di nuoto ai
quali poterono prendere parte solo gli atleti iscritti ai Circoli di Cultura Popolare. Per
l’atletica leggera, non avendo la possibilità di accedere a pista e pedane dello Stadio
di San Sabba, furono allestite prevalentemente gare podistiche, come il Giro di Pon-
ziana e di San Giovanni, e verso fine anno manifestazioni polisportive ad Aidussina,
nel corso del Festival del Lavoro, a Opicina e all’ Ippodromo di Montebello. Molto
impegno fu dedicato anche al ciclismo, che in conclusione della stagione 1946 fece
disputare la Coppa Boris Skarlavaj, la Coppa della Gioventù e la corsa a tappe Trie-
ste-Aidussina-Fiume-Trieste, mentre il 3 novembre il triestino Carlo Coretti/Curet
vinceva il Circuito di Fiume. L'attività del pugilato vide i triestini misurarsi contro le
rappresentative di Fiume e di Bologna e, a fine stagione, la selezione di pallacanestro
di Trieste prese parte ad un triangolare con i cestisti di Fiume e Monfalcone.
Il clima nell’ambito sportivo era peggiorato, come testimonia l’attacco al
C.O.N.I. presente in un articolo pubblicato dal Lavoratore in settembre:
Molto si parla in giro (meravigliandosene), perché mai il G.M.A. non ha preso ancora
posizione nei confronti delle squadre triestine che partecipano ai campionati italiani.
Pare si sia scordata la decisione presa a Parigi di istituire un Libero Territorio di Trieste,
il che vuol dire cessazione immediata dell’influenza del C.O.N.I. nella nostra città,
mentre ulteriori infiltrazioni di esso, significherebbero speculazioni politiche oltre che
finanziarie?
Un atteggiamento critico che si può rilevare anche dai toni usati dal periodico
Il Progresso, organo dell’U.A.I.S. per la città di Trieste:
Non tutti sanno cos'è l’UCEF e che compiti esso abbia e che svolga nella nostra città
e regione, UCEF intanto vuol dire Unione dei Circoli di Educazione Fisica. Scopo
principale dell’UCEF (che è sorto nell’agosto 1945) è quello di raccogliere intorno a sé
tutti gli sportivi indifferente la loro nazionalità ed indirizzarli nei vari settori dello sport
senza alcuna pregiudiziale. L’UCEF è sorto ed è oggi in opposizione al locale CONI
(ente prettamente fascista con disposizioni ancor più fasciste), non nazionalmente ma
!5° Parteciparono al Campionato regionale di calcio 1946/47 dell’UCEF le formazioni di A.P.G. Pola, FD. Postu-
mia, Cantieri Navali Istria Capodistria, C.E.F. Isola, FD. Rudar Arsia, C.P. Cormonese, USO CRDA Monfalcone,
Fabbrica Macchine Trieste, U.S.R. Montebello, S.C.F. Torpedo Fiume, U.S. Servolana, G.S. Gaslini, U.S. Olimpia
Ronchi, F.D. Gorizia, U.S.0. Gradisca, C.C.P. Muggia, F.D. Aidussina (ritirata il 20 marzo 1947). Nel Torneo di
pallacanestro dell’UCEF per i Circoli di Cultura Popolare parteciparono le squadre maschili del Rinaldi, Tomasi,
Cermeli, Rauber, Dugolin, Zol, e femminili del Rinaldi, Tomasi, Barcolana, Zol e Servola. Il Campionato vide schie-
rate le formazioni maschili dello Zol (vincitrice), Tomasi, Cermeli, Dugulin, Vesna, Acegat, Fabbrica Macchine,
Scamperle e i quintetti femminili del Barcolana (vincitore), Tomasi, Zol, Rinaldi, Servola.
160 Campionati italiani e Stato Libero in Il Lavoratore, 23 settembre 1946.
100 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 41 - La formazione calcistica della Servolana nel 1946
conquistò il primo torneo calcistico indetto dall’U.C.E.F. e la Coppa Coverlizza.
PL *
VARE
è 4
Fig. 42 - Cestisti dell’U.C.E.F impegnati in un incontro di pallacanestro.
(Fototeca Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, foto De Rota).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 101
socialmente, perché lo sport dev’essere libero a tutti e non monopolio di pochi con
scopi prevalentemente politici. L’UCEF ed è bene lo si sappia una volta per sempre non
è legato agli organi jugoslavi come si vuol far credere alle società sportive ed ai suoi
alleati. Le manifestazioni indette ed organizzate dall’UCEF sono libere a tutti. (...) La
mancanza di fondi (se l’UCEF fosse agganciata alla Jugoslavia i fondi non manche-
rebbero di certo) ha impedito sin d’ora d’affermarsi maggiormente a Trieste e nella
regione, ma le adesioni in numero sempre crescente assicurano e permettono all’UCEF
di guardare con successo al domani, in quanto non poche società ed atleti hanno identi-
ficato nell’UCEF un’organizzazione prettamente sportiva e soprattutto popolare!?!.
La risposta di Edoardo Strudthoff, presidente del C.O.N.I. triestino, fu espres-
sa in una riunione con la stampa locale:
Allo scopo di chiarire i reali scopi e funzioni del C.O.N.I., in questi ultimi tempi fatto
segno ad ingiustificati attacchi, il Comitato provinciale dello stesso C.O.N.I. ha invitato
la stampa locale ad una conferenza. (...) Va d’altro canto precisato che il C.O.N.I. non
ha mai ostacolato alcuna attività sportiva locale fuori dall’ambito del C.O.N.I., pur
sapendo che altre organizzazioni sportive locali cerchino con ogni mezzo di ostacolare
manifestazioni sportive del C.O.N.I. (vedi Pieris, regata di Barcola, partita Triestina
Milan). Seguendo pertanto le direttive emanate dal C.O.N.I. anche domani, nel nuovo
Stato libero di Trieste, le società sportive locali potranno partecipare se lo desiderano,
ai campionati italiani, come del resto quelle slave o filo slave potranno liberamente, se
farà loro piacere, prendere parte a quelli jugoslavi!??.
L’analisi della situazione da parte di Gino Nadali, segretario generale del
C.O.N.I. provinciale di Trieste, è contenuta in una lettera inviata al conte Bonacossa:
La lotta che gli slavi fanno contro tutto quello che è italiano non occorre che glielo
ricordi, perché lei l’avrà conosciuta attraverso la stampa; tale lotta non è solamente
politica, ma in gran parte anche sportiva e svolta soprattutto dall'Unione dei Circoli
di Educazione Fisica. (...) Durante tutto l’anno trascorso l’UCEF, che noi chiamiamo
il CONI jugoslavo di Trieste, ha cercato in tutti i modi di crearsi una certa attività in
contrasto con la nostra, e ogni qual tanto apparivano sulla stampa slava degli articoli
contro di noi. L’attività slava veniva praticata da sedicenti sezioni sportive dipendenti
da quei famosi circoli di cultura sloveni creati nei 40 giorni di occupazione titine e
tollerati dagli alleati ancora oggi. L'attività dell’UCEF si è limitata a dei Campionati di
calcio, pallacanestro ed alcune gare di nuoto e non altro, tra squadre dei sunnominati
circoli e squadre dei paesetti del contado, inoltre squadre dei Cantieri e di altre aziende
industriali. (...) Da un po’ di tempo la campagna contro di noi, e per noi si intende lo
sport italiano, è in atto, difatti ogni settimana si possono leggere articoli contro il CONI
perché per gli slavi sport italiano vuol dire CONI. (...) Diverse volte '’UCEF ha portato
!6! UCEF in Il Progresso, 14 ottobre 1946.
162 Scopi e funzioni del C.O.N.I. illustrati alla stampa locale in La Voce Libera, 8 ottobre 1946.
102 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
squadre di calcio in Jugoslavia facendole figurare come rappresentative triestine, natu-
ralmente per andare in Jugoslavia tali squadre non hanno bisogno di nessun passaporto
o permesso perché è casa loro!9.
5.6. Il riconoscimento olimpico negato
Già nel settembre 1946 l’U.C.E.F. aveva inviato una lettera al C.I.0. chieden-
do l’ammissione a titolo di membro permanente. Dato che I’U.C.E.F. non poteva
presentarsi come Comitato Nazionale Olimpico, il C.L.O. tagliò corto considerando
la domanda come questione interna all’Italia, anche se 1’U.C.E.F. aveva precisato
che la sua attività era estranea sia all’influenza politica jugoslava che a quella italia-
na. Il conte Alberto Bonacossa, incaricato d’interessarsi della vicenda, fece prevalere
le tesi italiane espresse dal C.O.N.I. durante le riunioni del 20 e 21 novembre 1946:
La Giunta, presa in esame la situazione del futuro Stato libero di Trieste nei rapporti
col CIO, esprime il parere che tale Stato non debba essere riconosciuto come nazione
autonoma e che invece i suoi cittadini, dal punto di vista sportivo, siano considerati
italiani o jugoslavi a seconda della loro libera scelta. Prega il Conte Bonacossa di voler
sostenere tale tesi presso il Comitato Olimpico Internazionale!
Fallito questo primo tentativo, a due anni dalla fine della guerra la situazione
sportiva societaria e soprattutto dirigenziale triestina si presentava in una fase di
stallo. Il dualismo fra C.O.N.I. e U.C.E.F. continuava con un persistente stato di
polemica non esente da strumentalizzazione politica, senza che si fosse presentato
qualcosa che potesse modificare questo equilibrio evidentemente meno precario di
quanto si pensasse.
La firma del Trattato di Parigi con la conseguente istituzione del Territorio
Libero di Trieste diviso nella Zona A, retta dal Governatore Militare Alleato, e nel-
la Zona B, amministrata dagli jugoslavi, creava la prospettiva di una entità statale
indipendente riconosciuta internazionalmente. Ma ancora prima della creazione del
T.L.T. si erano avute le prime avvisaglie per la creazione di un nuovo organismo:
Sempre più evidente diventa la necessità di creare una nuova istituzione sportiva che
raccolga tutte le forze sportive in un solo blocco di attività. Questo è quanto, l’istituzio-
ne fascista del C.O.N.I. rende necessario dopo il suo operato improntato non certo dal
bisogno dello sport delle masse in genere. Ormai il C.O.N.I. non conta più nella nostra
!63 Lettera di Natali a Bonacossa del 20 ottobre 1946. Cfr., Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera
nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit., pp. 422-423.
!4 CONI, Giunta 20-21 novembre 1946. Cfr., Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del
secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit., p. 424.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 103
zona. Con tutto ciò vuole ancora imporre la sua mentalità di pretta marca fascista!°.
Un ulteriore segnale di quanto stava maturando in conseguenza degli eventi
politici si ebbe nel marzo 1947 sulle colonne del Lavoratore, in un articolo che ana-
lizzava la situazione sportiva triestina:
Parecchie volte, e da diverse parti, si è levata la voce di accordare tutte le forze sporti-
ve, di salvaguardare il patrimonio sportivo della nostra città (...). L'unione fa la forza.
Su questo motto tutti, dirigenti, atleti, sportivi, dovrebbero ben ponderare e se il buon
nome sportivo della città è in bilico, la colpa ricade appunto sulla mancata attuazione
dello stesso. (...) Mettiamo una pietra sugli avvenimenti di questi ultimi tempi, che
hanno nauseato sportivi vecchi e nuovi, e guardiamo di tirare diritto il nostro colpo:
quello della unità sportiva. (...) Perché non si potrebbe, per esempio, istituire un Ente
triestino che regoli tutta questa marcia disorientata di atleti e società!*?
Pochi giorni dopo, sulla medesima testata giornalistica i toni cambiavano ra-
dicalmente. L’organo del Partito Comunista locale, commentando i provvedimenti
di squalifica adottati dalla F.I.D.A.L. nei confronti di atleti che avevano preso parte
a gare non autorizzate, tornava sul concetto dell’indipendenza dello sport triestino:
Dunque agli atleti del Territorio Libero si vuole forzare la mano costringendoli a di-
sputare gare organizzate da enti sportivi dipendenti dal C.O.N.I. la cui sede centrale
risiede fuori dai limiti del Territorio Libero. Si cerca così di impedire lo sviluppo di
altri organismi sportivi più popolari e veramente sportivi. (...) Negli ambienti locali
del C.O.N.I. è radicata la decisione di continuare così anche per il futuro. Senza te-
ner conto della volontà degli atleti e dei dirigenti triestini i quali vogliono avere una
organizzazione sportiva triestina indipendente, riconosciuta dal Comitato olimpionico
internazionale!9?.
In entrambi gli articoli erano presenti i segnali premonitori di quanto avvenne
nel mese di maggio del 1947, quando nacque una iniziativa che in effetti avrebbe
potuto scardinare la situazione, partendo da presupposti giuridicamente più solidi
al fine di arrivare a quel riconoscimento da parte del C.I.O. che era stato negato
all’U.C.E.F. In un articolo su tre colonne nella rubrica sportiva Il Lavoratore scrisse:
Il titolo sembrerà un po’ strano per chi, in omertà con tutta un’attività sportiva di un
passato poco pulito, non si sente d’ingoiare la pillola che il C.O.N.I. il tanto discusso
apparato sportivo che solleva ondate di proteste in tutta Italia per il suo operato, non
ha più nulla da fare con lo sport del Territorio Libero. (...) Anche noi abbiamo lanciato
più volte l’appello alla realtà della situazione, comprovando la necessità di una reale
!65 Necessità sportive in Il Lavoratore, 18 ottobre 1946.
166 Accordare le forze sportive in Il Lavoratore, 10 marzo 1947.
1? Prime squalifiche in Il Lavoratore, 19 marzo 1947.
104 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 43 - Alberto Bonacossa. Fig. 44 - Sifgrid Edstròm, presidente
del Comitato Olimpico Internazionale
dal 1946 al 1952.
fusione di tutta l’attività per salvare baracca e burattini dello sport triestino. Niente.
Orecchie da mercante. Si prosegue sulla strada vecchia che ha portato quasi alla vergo-
gna il nostro patrimonio sportivo.
Questo è quello che tutti vogliono. Un Comitato Triestino che difenda i loro interessi,
che sia ufficialmente riconosciuto della Federazione internazionale, sì da poter parteci-
pare come “nazionale” del Territorio Libero a qualunque competizione internazionale,
anche alle Olimpiadi. U.C.E.F. e C.O.N.I., le due organizzazioni che esistono in città,
devono fondersi, devono sparire e dar luogo al Comitato Olimpionico Triestino, se vo-
gliono incrementare e qualificare l’attività sportiva di casa nostra!®8.
Il 29 maggio fu pubblicato l’annuncio: “Si è costituito il Comitato Olimpioni-
co Triestino”. La necessaria concisione che deve avere un titolo di giornale presenta
un equivoco di fondo che spesso farà capolino: quello che era nato era un Comitato
promotore di un futuro ente olimpionico locale, non l’ente stesso.
La reazione del C.O.N.I. fu immediata ed incisiva con una nota inviata al
Comitato Olimpico Internazionale che sollevava il problema di eventuali richieste di
!8 Comitato Olimpionico Triestino in Il Lavoratore, 4 maggio 1947.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 105
adesione al C.I.O. da parte di organismi rappresentanti il Territorio Libero di Trieste.
Secondo il C.O.N.I. queste iniziative al momento non avevano ancora le credenziali
per il riconoscimento, non essendo ancora in vigore lo Statuto del T.L.T!®,
L’iniziativa per la nascita del Comitato Promotore del Comitato Olimpionico
Triestino (C.O.T.) era dovuta a un gruppo di organizzatori sportivi e di vecchi atleti,
e mosse i primi passi con la convocazione di una prima seduta 1’ 11 giugno presso la
sede provvisoria sita nella saletta del Caffè Secession in viale XX Settembre 32. I
commenti apparsi sulla stampa triestina nei giorni successivi lasciano intendere che
l’iniziativa preferì bruciare i tempi per il riconoscimento internazionale a seguito
dell’istituzione del T.L.T., piuttosto che preparare il terreno con opportuni contatti
preliminari per evitare l’ennesima contrapposizione C.O.N.I.-U.C.E.F.
Il C.0.T., che inizialmente vantava una ventina di aderenti, aveva alla presi-
denza Umberto Bazzanella (delegato allo sport dal Centro Cultura del T.L.T.), con la
qualifica di segretario Giuseppe Valdisteno/Walderstein (dirigente dell’U.C.E.F.) e
in qualità di membri Giorgio Bonazza (del giornale Trieste Sportiva di orientamento
comunista e successivamente filo-cominformista), Bruno Stefilongo (direttore dello
S.C. Olimpia 1909, società aderente all’U.C.E.F.), Carlo Marega (presidente del Club
Alpino Triestino), Emilio Giassetti/Jaksetiè (campione di pallacanestro vincitore di
5 scudetti che aveva partecipato ai Giochi Olimpici di Berlino e a due Campionati
d’Europa, dirigente dell’U.C.E.F.), Francesco Ludovisi (segretario dell’U.C.E.F.),
Edoardo Boltar (presidente dell’ Amatori Ponziana), Romano Poggiolini (campio-
ne italiano della 50 km di marcia nel 1929), Ezio Corsi (marciatore e dirigente
dell’U.C.E.F.) ed Ernesto Glerean (presidente dell’U.V.I. triestina)!”°. Il Lavoratore
si occupò della prima riunione pubblica del Comitato promotore commentando:
Ieri sera nella saletta del bar Secession si è avuta la prima riunione di contatto tra il
gruppo promotore del Comitato Olimpionico Triestino e i rappresentanti delle società
locali. I convenuti, una sessantina, rappresentanti una buona parte delle società affiliate
al CONI e all’UCEF, hanno dato vita ad una vivace ed aperta riunione, terminata dopo
quasi tre ore di discussione.
La seduta è stata aperta dal signor Bazzanella del gruppo promotore, il quale ha breve-
mente ed esaurientemente tratteggiato i motivi che hanno determinato l’iniziativa della
1° Cfr., Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op.
cit., pp. 425-426.
!?0 Elenco nominativo dei componenti del Comitato Promotore del Comitato Olimpionico Triestino. Archivio Bi-
blioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fascicolo
19. Parteciparono alla fondazione del Comitato promotore del COT anche Nino Flender (direttore sportivo dell’ A.S.
Edera), Dino Censki (campione italiano della categoria dei medio-leggeri di lotta libera dal 1932 al 1934 e com-
missario a Trieste della Federazione Italiana Atletica Pesante) e Riccardo Calza (ex lottatore). Cfr. Memorandum
del Comitato Promotore del COT al CIO. Archivio Biblioteca Slovena Trieste, fondo UCEF, scatola 5, fascicolo 19.
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costituzione del COT. Fu subito ribattuto con domande oziose, che lasciavano spesso
trapelare fini non del tutto sportivi da alcuni interessati intransigenti nell’ammettere
che a nulla valgono gli sforzi dei promotori. Hanno poi parlato cercando di trovare un
punto costruttivo e non di polemica, i signori Censchi, Poggiolini, Valenti e Slustos!?!.
In conseguenza delle riserve espresse da Eletto Contieri (rappresentante locale
della Federazione Italiana di Atletica Leggera), Ferluga (della Federazione Italiana
Gioco Calcio e dirigente dell’ A.S. Edera) e Grassi (della Gazzetta dello Sport) non
fu trovato l’accordo, ma per il momento non c’era ancora una rottura, tanto che fu
deciso di convocare una nuova riunione. Il Comitato promotore del C.0.T. si ritrovò
il 20 giugno per discutere una proposta di Contieri sulla possibilità di istituire un
organismo finalizzato a favorire i rapporti fra C.O.N.I. ed U.C.E.F. L'iniziativa fu
bocciata con la motivazione che una simile proposta non era d’interesse per il futuro
C.0.T. ma tutt’al più per le due organizzazioni sportive. Scrisse Il Lavoratore:
E stato fatto presente che l’UCEF non rappresenta l’attività jugoslava, come certa stam-
pa e certi circoli tendono a dimostrare, e che, avendo un programma ben definito nelle
sue finalità, rende necessaria l’unificazione di tutti gli sportivi triestini sotto un unico
Ente, in stridente contrasto quindi con la proposta, che dividerebbe vieppiù i due campi,
a tutto danno dello sport. Fissati i compiti futuri, definite in chiaro interpretazioni di un
programma chiaro e laborioso, la seduta ebbe termine!??.
La riunione della Commissione esecutiva del C.I.O. avvenuta a Stoccolma il
15 giugno 1947 e la successiva sessione plenaria, iniziata tre giorni dopo, stabilì di
negare il riconoscimento ad un eventuale Comitato Nazionale Olimpico del T.L.T.
Questa decisione, oltre a provocare una lettera di chiarimenti da parte del Comitato
promotore del C.O.T., ebbe risonanza anche nella stampa filo-italiana che annunciò
la bocciatura della candidatura triestina. Bocciatura che fu evidenziata da un articolo
comparso il 23 giugno sul Giornale di Trieste!?, al quale Il Lavoratore rispose per le
rime dando diversa interpretazione della missiva il cui testo riportava:
Signori, abbiamo l’onore di dichiarare ricevuta della Vostra lettera del 26 giugno che
ha avuto la nostra attenzione. Noi possiamo dirvi che l’articolo comparso sul Giornale
di Trieste non corrisponde alla realtà. In effetti nella Sessione di Stoccolma del giugno
scorso il CIO ha preso la decisione per i giochi Olimpici di St. Moritz e Londra 1948 di
!?! La prima seduta per la costituzione del COT in Il Lavoratore, 12 giugno 1947.
!?? La seduta del Comitato per il COT in Il Lavoratore, 21 giugno 1947.
73 Nato il 6 marzo 1947, Il Giornale di Trieste sostituì Il Giornale Alleato. L'orientamento politico fu ben definito
dall’articolo // nostro compito pubblicato in prima pagina il giorno dell’uscita del numero d’esordio: «Il Giornale di
Trieste è anzitutto un giornale italiano; intende cioè corrispondere alle esigenze di una popolazione che è in massima
parte italiana per lingua, cultura e sentimento». Il 26 ottobre 1954 il quotidiano triestino divenne Il Piccolo.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 107
lasciare agli atleti triestini la scelta del Paese per il quale essi vogliono essere rappre-
sentanti, l’Italia o la Jugoslavia.
Il CIO ha preso questa risoluzione dopo aver consultato la cartella formata dalle diverse
Vostre lettere, così come quelle del CONI a questo riguardo. Esso ha tenuto conto della
situazione politica della città di Trieste che non ha ancora ricevuto la sua forma defini-
tiva, e del fatto che le questioni olimpiche sono ancora allo studio. Noi pensiamo che
questa soluzione debba soddisfare gli atleti triestini, almeno per i Giochi del 1948!7.
Pur prendendo le distanze da quanto pubblicato dal Giornale di Trieste, nella
sostanza il C.I.O riconfermava il diniego alla domanda presentata, o quanto meno
teneva in sospeso la questione. La lettera in oggetto era anche la risposta al memo-
randum inviato al Comitato Internazionale Olimpico, nel quale, dopo una premessa
contenente severe critiche alla storia e all’operato del C.O.N.I., e dettagli sulle mo-
dalità di costituzione del Comitato promotore del C.O.T., veniva sottolineato che il
conte Bonacossa, essendo delegato italiano, non aveva titolo per parlare a nome di
triestini, precisando che egli non si era mai presentato a Trieste per valutare di per-
sona la situazione, e rimarcava che la possibilità data agli atleti locali di gareggiare
con i colori italiani o jugoslavi contraddiceva il principio secondo cui lo sport deve
unificare 1 popoli invece che dividerli, accennando anche al fatto che a Trieste era
presente una “filiale” del C.O.N.I. ma non ne esisteva una jugoslava e che una parte
degli sportivi triestini non desiderava gareggiare sotto i colori dell’Italia o della Ju-
goslavia. Il documento terminava con la richiesta di ammissione al C.I1.0.!5.
Con una successiva missiva il Comitato promotore del C.O.T. presentava nuo-
vamente la richiesta di ammissione al C.L.O.:
Dopo avervi esposto con il memorandum inviato lo scorso giugno, del quale alleghiamo
copia, con l’illustrazione della situazione creatasi nel nostro territorio dopo la guerra
ed essendo stato ratificato il Trattato di pace con il quale viene costituito legalmente lo
Stato del Territorio Libero di Trieste e di conseguenza cessa il potere giuridico del Co-
mitato Olimpico Nazionale Italiano, questo Comitato, in sostituzione di quello italiano,
invia rispettosa richiesta di affiliazione a questo Comitato Olimpico Internazionale!?.
È da rilevare il riferimento all’esistenza del potere giuridico del C.O.N.I. più
volte negato nelle ricorrenti polemiche. Le schermaglie sulle colonne della stampa
triestina proseguirono, ma il lavoro del Comitato promotore del C.O.T. si trovava
174 Lettera del Comitato Promotore COT al CIO. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste,
sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 19.
!75 Cfr. Memorandum del Comitato Promotore del COT al CIO. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli
Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fascicolo 19.
!76 Lettera del Comitato Promotore del COT al CIO del 2 ottobre 1947, Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e
degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fascicolo 19.
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frenato dalle decisioni prese dal Comitato Olimpico Internazionale che restava in
attesa dell’evoluzione della situazione giuridica del T.L.T., posizione ribadita in una
lettera il cui testo era citato dal Lavoratore:
Questo CIO non può accettare l’affiliazione di codesto Comitato Olimpionico Triestino
fino a che il TLT non è legalmente costituito. Tutti gli atleti in caso di creazione di un
nuovo Stato possono automaticamente prender parte alle Olimpiadi sotto i colori del
nuovo Stato di cui vengono a far parte!”.
Confidando in una imminente definitiva costituzione del T.L.T. anche Stanko
Bloudek, il neoeletto rappresentante della Jugoslavia nel Comitato Olimpico Inter-
nazionale all’inizio del 1948, ribadì questa posizione. Avendo trovato finalmente
un dirigente che perorasse la causa del Comitato promotore triestino e valutando
gli esiti della sessione del C.I.O. di St. Moritz, alla quale i triestini avevano fatto
richiesta di poter inviare due delegati'”*, Il Lavoratore ancora una volta diede voce
alle speranze dell’erigendo C.O.T.:
Con visibile soddisfazione, gli sportivi triestini, hanno appreso, tra le varie delibera-
zioni, quella dell’accoglimento nella grande famiglia olimpionica di altri cinque Stati,
che fino a poco tempo fa non potevano dirsi tali. E ciò in riferimento all’atteso rico-
noscimento che non può mancare a tardare, del Comitato Olimpionico Triestino, che
darà finalmente il vero volto allo sport triestino e preserverà da ogni sopruso squadre
ed atleti rosso-alabardati!”.
Le decisioni del C.I.O. nei confronti delle richieste dell’U.C.E.F. e del Co-
mitato promotore del C.O.T. ebbero un effetto domino sulle domande di riconosci-
mento che le organizzazioni triestine fecero alle singole Federazioni internazionali.
Se la Fédération Internationale de Football Association (F.I.F.A.) con notevole len-
tezza rifiutò l’affiliazione dell’U.C.E.F. già alla prima richiesta, 1’ Unione Ciclistica
Internazionale rilasciò ai corridori del TLT delle licenze provvisorie!80
parziali che furono interpretate come definitive:
, concessioni
«L'Unione Ciclistica Internazionale nella sua riunione dell’8 aprile 1948, ha accolto la
richiesta di affiliazione della Sezione Ciclismo dell’Unione Circoli Educazione Fisica
del Territorio Libero di Trieste». La grande notizia sarà accolta con vivissimo entusia-
17? Sportivismo politico a Trieste in Il Lavoratore, 18 settembre 1947.
178 Cfr. Lettera del CIO al Comitato Promotore del COT del 31 dicembre 1947. Archivio Biblioteca Nazionale Slo-
vena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 19.
17 Ottimismo per il COT in Il Lavoratore, 10 febbraio 1948.
!80 Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit.,
p. 428.
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smo dalla vasta famiglia sportiva triestina e dagli appassionati del pedale in particolare.
Finalmente, lo sport triestino ha il suo primo riconoscimento in campo internazionale
e potrà partecipare a qualsiasi competizione ciclistica in veste ufficiale, con la rossa
maglia alabardata. (...) Il ciclismo triestino deve farsi onore e sia ai Giochi Balcani-
ci-centro europei e sia ai Campionati mondiali!8!.
Cadute le speranze di ottenere il riconoscimento del Comitato Olimpionico
Triestino in tempo per la partecipazione ai Giochi Olimpici del 1948, l’attenzione
si rivolse alle Olimpiadi di Helsinki che avrebbero avuto luogo quattro anni più
tardi. Alla fine di maggio 1948 giunse al Comitato promotore del C.O.T. una lettera
proveniente da Helsinki scritta dal Comitato organizzatore dei XV Giochi Olimpici:
Il Comitato organizzatore sceglie con piacere questa occasione per presentare al vo-
stro Comitato Promotore (COT) i suoi migliori saluti, assicurando che egli è a vostra
completa disposizione per tutte le questioni concernente i giochi d’estate di Helsinki!8?,
Fu una missiva ricevuta con grande soddisfazione dai promotori del C.0.T.,
ma non si trattava ancora del riconoscimento del Comitato Olimpico Internazionale.
Nello stesso periodo la politica di Tito entrò in collisione con il Cominform, indebo-
lendo la posizione del Comitato triestino anche in virtù del fatto che il Partito Comu-
nista di Trieste non appoggiò le decisioni jugoslave, ma rimase fedele alle direttive
di Mosca. Eventi che causarono più tardi una scissione all’interno dell’U.C.E.F. con
inevitabili ripercussioni sulle aspirazioni in relazione al riconoscimento del C.I.O.
Inoltre la definizione dello Statuto del T.L.T. e la nomina del Governatore tardavano
ad arrivare, annullando ogni possibilità per il riconoscimento del C.0.T.
Fra le varie cause per cui prima l’U.C.E.F. e successivamente il Comitato pro-
motore del C.O.T. non riuscirono ad ottenere il riconoscimento da parte del C.I.O. vi
è anche l’orientamento politico della maggioranza dei rappresentanti che facevano
parte della struttura olimpica.
Nell’anno delle Olimpiadi di Berlino, il 1936, il Comitato Olimpico Interna-
zionale (C.I1.0.) contava 68 componenti in rappresentanza di 45 nazioni (con l’as-
senza dell’Unione Sovietica). Fra i membri dell’organizzazione erano inclusi 25
aristocratici e 4 militari, mentre il Comitato esecutivo, presieduto dal belga conte di
Baillet-Latour, fra le otto persone che lo costituivano aveva 5 nobili ed un militare!8?.
Otto anni dopo il C.L.O. era composto da 63 membri provenienti da 42 nazio-
!8! La Sezione ciclismo dell’UCEF riconosciuta dall'Unione Ciclistica Internazionale in Il Lavoratore, 6 maggio
1948.
!8 Il Comitato di Helsinki al C.O.T. in Il Corriere di Trieste, 1 giugno 1948.
!83 The XI Olympic Games Berlin 1936 Official report, Editor Friedrich Richter, Berlino, 1937, p. 18.
110 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
ni. All’assenza dell’Unione Sovietica si era aggiunta quella degli altri Paesi dell'Est
europeo con l’eccezione della Cecoslovacchia, che nel 1946 riuscì ad inserire Josef
Gruss nel Comitato dove, all’epoca dei Giochi di Londra, risultavano essere ancora
presenti rappresentanti d’ante-guerra della Lettonia, Ungheria, Romania ed il gene-
rale Svetomir Dukié per la Jugoslavia. Persone che nulla avevano a che fare con la
situazione politica e sportiva nel dopoguerra nelle rispettive nazioni. La presenza di
dirigenti provenienti dalla nobiltà era scesa a 18 persone e 4 erano i militari. Il Co-
mitato esecutivo aveva come presidente lo svedese Sifgrid Edstròm ed era costituito
da 6 membri, dei quali tre aristocratici ed un militare!**,
L’organico del C.I.0. del 1952 presentò sensibili novità, essendo entrata
l’URSS nella “famiglia” olimpica e con l’inserimento dei rappresentanti di tutti i
paesi dell’ Europa orientale, ad eccezione dell’ Albania. Il Comitato Olimpico restava
però con una chiara maggioranza occidentale e presentava un numero di nobili e mi-
litari analogo a quattro anni prima. Il Comitato esecutivo era composto da Edstròm
(presidente), dallo statunitense Avery Brundage (vicepresidente) e dai membri Lord
Burghley, presidente della Federazione Internazionale di Atletica Leggera (I.A.A.F.),
Pieter Wilhelmus Scharroo, colonnello dell’esercito olandese, il conte Alberto Bo-
nacossa e Armand Massard!#., Gli ultimi due, oltre ad essere rappresentanti di pri-
mo piano dello sport italiano e francese, avevano in comune anche un importante
rapporto con la stampa: il transalpino era stato capo redattore a Le Figaro, mentre
Bonacossa era proprietario della Gazzetta dello Sport.
Questa panoramica sulla dirigenza del Comitato Olimpico Internazionale evi-
denzia l’orientamento conservatore della struttura ed i rapporti di forza esistenti al
suo interno, elementi determinanti in molte vicende della politica sportiva del dopo-
guerra.
Mentre era scontata l’esclusione di Germania e Giappone ai Giochi del 1948,
per la presenza dell’Italia fu di grande importanza il ruolo del conte Bonacossa che
ben sapeva muoversi all’interno del C.I.O. Inoltre ebbe un ruolo determinante nella
questione triestina facendo approvare al Comitato Olimpico una linea favorevole al
C.O.N.I. a discapito delle istanze dell’U.C.E.F. e del Comitato promotore del C.O.T.
In una situazione per certi versi analoga, quella riguardante il Saarland, le
cose andarono diversamente. La regione tedesca, sottoposta ad occupazione ed am-
ministrazione francese, ebbe accoglienza all’interno del C.I.O. e, grazie ai buoni
uffici della dirigenza sportiva transalpina, ottenne un riconoscimento sportivo anche
!84 The Official report of the organizing Committee for the XIV Olympiad, McCorquodale & Co. Ltd., Londra, 1951,
p. 13.
!85 The Official report of the organizing Committee for the Games the XV Olympiad Helsinki 1952, Werner Sòder-
stròm Osakeyhtiò, Porvoo, 1955, p. 16.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 111
nell’ambito delle Federazioni sportive internazionali che durò fino alla sua confluen-
za nella Repubblica Federale Tedesca. I suoi atleti parteciparono ai Giochi Olimpici
di Helsinki del 1952 ed era prevista la loro presenza anche alle Olimpiadi di Mel-
bourne del 1956, ma nell’imminenza della riunificazione alla Repubblica Federale
Tedesca il Comitato Olimpico del Saarland si sciolse e di conseguenza i suoi atleti
entrarono a far parte della rappresentativa tedesca unificata!*°.
!86 The Olympic Committee of East Germany was recognized by the I.O.C. on the condition that Germany sent
one united team, which was done. Just prior to the Games, the Saar Olympic Committee which had accepted the
invitation, was dissolved, and Saar athletes were included in the combined German team. Cfr. The Official report of
the organizing Committee for the Games the XV Olympiad Melbourne 1956, W. M. Houston Government Printer,
Melbourne, 1956, p. 37.
112 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
6. 1947. ANNO DI NUOVI CONFINI
L’anno ebbe inizio con le interferenze politiche nello sport: la squadra di pal-
lacanestro dell’Unkas Praga, che al termine di una tournée in Italia avrebbe dovuto
disputare un incontro con la S.G. Triestina, venne improvvisamente fatta rientrare in
Cecoslovacchia.
Era cominciato l’arrivo dei contributi dal Governo italiano, che sarebbero
proseguiti anche negli anni successivi. Contributi importantissimi per le casse delle
società sportive e senza dubbio concessi anche per interessi politici e propagandisti-
ci, ma sarebbe riduttivo attribuire solo a questi aiuti il merito dei risultati conseguiti
dagli sportivi giuliani. Il finanziamento cadeva su di un terreno fertile e metteva at-
leti e squadre della Venezia Giulia in condizione di esprimersi al meglio, e i risultati
non mancarono.
La situazione politica viveva un momento fondamentale con la firma del Trat-
tato di Pace a Parigi il 10 febbraio 1947. L’11 ed il 13 febbraio la sede di una delle
più note società sportive dell’Istria, la Libertas Capodistria, subì danni:
Una nuova distruzione della canottiera, la confisca non motivata del parco natante e
del materiale nautico. La previdenza dei soci consentiva tuttavia di sottrarre fortuno-
samente alla confisca tutto l’archivio e il preziosissimo patrimonio di coppe, targhe,
trofei, medaglie, stendardi e diplomi, che vennero posti in salvo a Trieste. E a Trieste
la «Libertas» riprendeva l’attività tra grandissime difficoltà grazie all’aiuto di società
consorelle, in particolare del Circolo Ferroviario!8”.
Altri sodalizi chiusero i battenti o si trasferirono: già alla fine del 1946 la For-
za e Valore di Parenzo! aveva cessato l’attività; il 21 gennaio 1947 a Pola la S.N.
!87 Cherini A., La «Libertas» in I cent'anni del Circolo Canottieri Libertas di Capodistria, Zipo Arti Grafiche,
Milano, 1998, p. 10. Nella stessa pubblicazione è riportato il verbale redatto il 16 febbraio con la relazione della
riunione per l'inventario del materiale della società “in seguito all’asporto, da parte di incaricati dell’ Autorità Mi-
litare Jugoslava (Vojna Uprava) del materiale del Circolo Canottieri «Libertas». (...) Il Comando della Guardia del
Popolo ed il Comitato Cittadino, per quanto invitati, non hanno ritenuto opportuno inviare un loro fiduciario”. Dopo
il trasferimento della Libertas a Trieste, l’attività di canottaggio a Capodistria avrebbe dato vita al V.K. Nautilus nel
1953, cfr. Stener F., Michelazzi L., 60.0 esagonale. Anni di amicizia all’insegna del canottaggio, Comitato Regio-
nale F.I.C., Trieste, 2018, p. 14.
!88 Nel mese di agosto 1945 si era svolta una riunione per la ripresa dell’attività sportiva con la costituzione della
Polisportiva Forza e Valore che aveva come referenti Albano Albanese (atletica leggera), Ottavio Derni (calcio),
Giovanni Marussi (canottaggio), Ferruccio Albanese (ginnastica), Guido Perusino (nuoto), Andrea Servi (pallacane-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 1 13
Pietas Julia! e il Moto Club organizzarono la cerimonia dell’ammainabandiera. La
Società Nautica trasferì vele e scalmi a Trieste, e il sodalizio motociclistico portò
medagliere e trofei a Milano!%,
Per contro ad altro livello stavano arrivando segnali importanti che qualcosa
stava cambiando: il tennis italiano era riammesso nella Federazione internazionale
su proposta della delegazione jugoslava. Fu l’inizio una serie di gesti distensivi che
portarono all’organizzazione dell’incontro Milano-Belgrado!. Con il progressivo
rientro dell’Italia nel consesso internazionale, aumentò di conseguenza anche la
presenza degli atleti giuliani in Nazionale. L'importanza dello sport della Venezia
Giulia venne sottolineato dalla visita che il presidente del C.O.N.I. Giulio Onesti
fece a Trieste in marzo. La nascita del Territorio Libero di Trieste creò un nuovo
assetto giuridico entro il quale il C.O.N.I. doveva operare, per cui il Comitato pro-
vinciale di Trieste dovette trasformarsi in Delegazione ed Ente autonomo aderente al
C.O.N.I.'°, potendo così legittimare la propria presenza in un territorio che era fuori
dai confini dell’Italia.
È da mettere in evidenza la numerosa partecipazione giuliana ai Campionati
d’Europa di nuoto a Montecarlo con Aldo Ghira e Cesare Rubini primi nella palla-
nuoto. Carlo Bertetti, Riccardo Vittori, Romana Calligaris, Mirella Santoro, Rosetta
Giurco, Roma Mengaziol, Sara Scipioni, Adalgisa Kushnig furono impegnati nelle
gare di nuoto, Renzo Petronio nella piattaforma con Carlo Ghetz riserva. Le nuo-
tatrici della Triestina Nuoto! riuscirono a conservare il titolo italiano di società
battendo nella finale disputata al Bagno Ausonia le concittadine della Rari Nantes.
La riconferma del titolo non fu possibile invece ai maschi che, pur nuotando in casa,
si piazzarono al terzo posto davanti ai portacolori dell’ Edera, fra i quali era presente
il vecchio campione Nino Perentin. La Sezione maschile della Triestina Nuoto riuscì
comunque a prevalere nel Campionato di società di tuffi grazie a due elementi di
valore quali Petronio e Ghetz.
Nel calcio Ezio Loik e Giuseppe Grezar parteciparono a tre dei quattro incontri
stro, Attilio Barzelogna (scherma), Eugenio Sgubin (sport popolari), Romanita Cuzzi (sport femminile). Cfr. Per la
rinascita dello sport in La Voce del Popolo, 21 agosto 1945.
!8° La Piesta Julia tornò in attività il 13 giugno 1948 stabilendosi a Marina Nuova di Panzano. Nel 1961 si trasferì a
Sistiana. Cfr., http://www.pietasjulia.it/la-societa/la-nostra-storia.
!90 Zanetti Lorenzetti A., Olympia Giuliano-Dalmata, Unione Italiana-Università Popolare di Trieste, Rovigno-Trie-
ste, 2002, pp. 521, 527.
!°! In programma dal 20 al 22 dicembre 1947, dopo un primo rinvio l’incontro ebbe luogo dal 16 al 18 gennaio 1948
con la partecipazione dei migliori tennisti delle due nazioni: il fiumano Gianni Cucelli, Marcello Del Bello, Josip
Palada e Dragutin Mitié.
!92 Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit.,
p.431.
193 Nel corso del Campionato di società femminile la Triestina nuoto fece gareggiare Giurco, A. e L. Tolloy, Calli-
garis, Scipioni, Bercan e Mayer.
114 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
GORIZIA (®
TRIESTE (®
Fig. 45 - Carta geografica con la sistemazione dei confini dopo il Trattato di pace del 1947
e la creazione del Territorio Libero di Trieste suddiviso in Zona A e Zona B.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 115
disputati dalla Nazionale nel 1947. In un Campionato europeo non particolarmente
brillante, la Nazionale di pallacanestro schierò Rubini, Pellarini, Miliani, Cattarini e
Radici, che si trovarono ad affrontare la formazione jugoslava comprendente Ottone
Olivieri, emigrato da Monfalcone l’anno precedente, i fiumani Tertan e Srebernich, e
Tullio Rochlitzer, cestista di Zara che si trasferì in Italia nel 1951 arrivando a giocare
con la nazionale azzurra nel 1954!*. Il valore della pallacanestro giuliana fu però
confermato dal secondo posto della S.G. Triestina nel Campionato di Serie A e dalla
terza piazza ottenuta dalle ragazze della Lega Nazionale!?.
In occasione della manifestazione che assegnava il titolo europeo e mondiale
di hockey a rotelle la formazione italiana, che si piazzò al quarto posto, aveva in
squadra Cergol, Torre e Poser a conferma del valore dei triestini, forti della presenza
dell’ A.S. Edera (seconda) e dell’U.S. Triestina alla finale del Campionato italiano e,
nel pattinaggio, dei successi di Giorgio Venanzi nelle gare su strada!?.
Nel canottaggio in seguito al primo successo ai Tricolori del dopoguerra, la
Libertas Capodistria (con Giovanni Steffè, Aldo Tarlao, timoniere Alvino Grio) pre-
se parte ai Campionati d’Europa di Lucerna, nel corso dei quali i vogatori istriani
conquistarono l’argento.
Per la vela si ebbe il quarto posto di Giorgio Rinaldi e Nino Favretto ai Mon-
diali della Classe Snipe e la vittoria di Tito Nordio e Nicolò Rode agli Europei della
Classe Star, dove Dario Salata raggiunse la terza piazza. Importanti anche 1 risultati
ottenuti da Silvia Strukel, che ai Mondiali di Lisbona fu seconda nella gara di fioretto
individuale e terza nella prova a squadre, dopo essersi imposta nel Campionato ita-
liano disputato a Trieste. Alla rassegna iridata prese parte anche Alberta Lorenzoni
che diede il suo contributo al conseguimento del bronzo da parte della rappresenta-
tiva azzurra.
Al Giro d’Italia per la prima volta si ebbe la presenza di Guido De Santi; Gior-
dano Cottur vinse la tappa Firenze-Perugia, ma non riuscì a concludere la manife-
stazione, rifacendosi con un ottimo ottavo posto al Tour de France. Dopo un’annata
piuttosto anonima, Pino Cressevich tornò alla ribalta venendo inviato a Londra dalla
!% Per Olivieri cfr. http://www.sportallarovescia.it/sarS/storie/videointerviste-2/309-linternazionale-del-canestro.
Per Rochlitzer cfr., Talpo O., Rustia Traine E.D., Detoni N., / cento anni della Società Ginnastica Zara, Associazio-
ne Nazionale Dalmata, Roma, 1976, p. 907.
!95 Formazione della S.G. Triestina: Bernini, Bocciai, Brunetti, Cattarini, Caracol, De Feo, De Gobbis, Radici,
Novelli. Formazione della Lega Nazionale: Rocco, Parovel, Plet, Jermanis, Giamporcaro, Vaccari, Vido, Zucchi,
Ballaben.
196 Fu organizzato anche il Trofeo internazionale Città di Trieste con Triestina, Edera, Novara, Corniglianese, Klop-
stokia (Belgio) e Bordeaux. Nel pattinaggio su strada Venanzi vinse il titolo italiano dei 300, 500, 1.000 e staffetta
20.000 metri. Inoltre stabilì i primati mondiali delle distanze dei 5.000, 10.000, 15.000, 20.000, 25.000 e 30.000
metri a Campoformido e dell’ora ad Anversa.
116 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 46 - La sede della Libertas Capodistria con il parco natante confiscato nel 1947.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 117
Federazione di atletica leggera e classificandosi terzo nella gara delle 2 miglia. In
seguito venne battuto da Giuseppe Dordoni al Giro di Trieste, ma si prese la rivincita
sul campione piacentino vincendo a Milano il Gran Premio Pavesi. La Nazionale B
italiana di boxe fece visita a Trieste misurandosi con i pugili della Venezia Giulia.
Tornò la grande motonautica per iniziativa dello Yacht Club Adriaco, precedendo di
un anno la ripresa della classica gara motoristica Trieste-Opicina. Le ginnaste della
S.G. Triestina rappresentarono l’Italia il 12 luglio alla manifestazione internazionale
femminile di Berna. La squadra, formata da 71 atlete, si comportò brillantemente
vincendo il Concorso!”.
Rientrato dai campi di prigionia, aveva ripreso la partecipazione alle gare Ot-
tavio Missoni diventando campione italiano dei 400 metri ad ostacoli. Il suo impe-
gno non si limitò all’attività sportiva: a Trieste fondò con Livio Fabiani e Giorgio
Oberweger!* il maglificio Venjulia, trampolino di lancio in un settore che lo vide
diventare una tra le più prestigiose firme della moda. Fu di tutto rispetto l'elenco dei
vincitori ai vari Campionati italiani assoluti, con il nuoto che assegnò i titoli fem-
minili al Bagno Ausonia di Trieste, e dei giuliani che gareggiarono per le Nazionali
italiane!”.
Nel loro barcamenarsi fra gare legate ora all’U.C.E.F., ora al C.O.N.I., gli
atleti della lotta libera parteciparono ai Campionati italiani, riuscendo ad arrivare al
!97 Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, op. cit., p. 312.
!*8 Giorgio Oberweger, nato a Trieste il 22 dicembre 1913, era stato discobolo ed ostacolista di valore. Arrivò a
conquistare la medaglia di bronzo nel lancio del disco alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Dal 1946 aveva assunto
l’incarico di Commissario Tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera, ruolo che mantenne fino al 1968.
!99 Campioni d’Italia assoluti del 1947:
Atletica leggera - Ottavio Missoni nei 400 ostacoli. Calcio - Giuseppe Grezar ed Ezio Loik con il Torino. Canottag-
gio - Due con della Libertas Capodistria (Giovanni Steffè, Aldo Tarlao, timoniere Alvino Grio), Doppio canoè della
Saturnia (Benussi, Fiorentino). Ginnastica - Laura Micheli. Lotta libera - Giusto Fidel nella categoria medio-leggeri.
Nuoto - Carlo Bertetti nei 200 rana, Romana Calligaris nei 100 metri stile libero, Roma Mengaziol nei 200 rana, Mi-
rella Santoro, fiumana accasata a Trento, nei 400 s.1., le staffette della Triestina Nuoto 3x100 metri mista (composta
da Alessandro Cambissa, Carlo Bertetti, Roberto Prekop), la 4x100 metri s.l. (Rosetta Giurco, Adriana e Luciana
Tolloy, Fiora Mayer) e la 3x100 mista (Rosetta Giurco, Sara Scipioni, Romana Calligaris). Pallanuoto - Cesare
Rubini con la Canottieri Olona. Pattinaggio a rotelle su strada - Giorgio Venanzi nei 300, 500, 1.000 e 20.000 metri.
Guido Galessi nei 10.000 metri. Venanzi-Galessi nei 20.000 metri a coppie. Scherma - Silvia Strukel nel fioretto.
Tennis - Gianni Cucelli nel singolo e nel doppio. Vela - Giorgio Rinaldi e Nino Favretto nella Classe Snipe.
Azzurri del 1947:
Atletica leggera - Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Gabre Gabric, Ottavio Missoni, Egidio Pri-
betti, Michele Tito. Calcio - Giuseppe Grezar, Ezio Loik. Canottaggio - Giovanni Steffè, Aldo Tarlao, Alvino Grio.
Ginnastica - Laura Micheli. Hockey a rotelle - Giovanni Poser, Mario Cergol, Lucio Torre. Nuoto - Carlo Bertetti,
Riccardo Vittori, Giancarlo Paulon, Romana Calligaris, Rosetta Giurco, Roma Mengaziol, Mirella Santoro, Sara
Scipioni, Adalgisa Kuschnig, Sergia Toso, Renato Petronio (tuffi). Pallacanestro - Mario Cattarini, Duilio De Gob-
bis, Giovanni Miliani, Valentino Pellarini, Severino Radici, Cesare Rubini, Luigi Sotte/Sumberaz. Pallanuoto - Aldo
Ghira, Cesare Rubini. Pattinaggio a rotelle - Giorgio Venanzi, Giovanna Mazzoncini. Pugilato - Mario Minatelli.
Scherma - Silvia Strukel, Alberta Lorenzoni. Tennis - Gianni Cucelli.
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titolo nazionale con Fidel, ed alla medaglia di bronzo con Verona e Mersini.
6.1. Interessi sportivi e convenienze politiche. Le retrocessioni evitate
La classifica finale del Campionato italiano e di quello jugoslavo per la stagio-
ne 1946/47 decretava la retrocessione per le formazioni di calcio della Triestina, al-
lenata da Mario Varglien?®, e dell’ Amatori Ponziana. Un verdetto stabilito dai campi
di gioco che fu corretto dalla politica.
La società rosso-alabardata aveva richiesto l'annullamento della retrocessione
in considerazione delle difficoltà affrontate durante il Campionato, essendole stato
negato dalle autorità militari alleate l’uso dello Stadio comunale per molte partite
casalinghe. Ma all’ Assemblea generale delle società di Serie A e B che si svolse a
Milano il 12 e 13 luglio la risposta fu negativa:
Cade, purtroppo ma necessariamente, la possibilità di considerare i casi speciali della
Triestina e della Pro Gorizia. Un ordine del giorno a loro favore non è stato messo in
votazione, ma gli umori dell’ Assemblea, pur con la più cordiale accoglienza alla pero-
razione dell’avvocato triestino, non lasciano dubbi, ed anzi più di una Società di Serie
B ha fieramente detto che anch’esse sono degne di continuare con i disgraziati fratelli
giuliani i rapporti calcistici. Ripetiamo che, indipendentemente dalla possibilità mate-
riale, anche in linea morale il problema triestino non esiste, non potendosi confondere
la solidarietà nazionale con l’appartenenza alla Serie A o alla Serie B?%,
Preso atto dell’orientamento delle società calcistiche, arrivò in soccorso dei
triestini la politica. Il 26 luglio i deputati della Democrazia Cristiana Angelo Sa-
lizzoni e Benigno Zaccagnini intervennero con un’interrogazione parlamentare ri-
chiedendo l’interessamento del Governo presso il C.O.N.I. perché fosse riveduta la
situazione dell’Unione Sportiva Triestina nel Campionato italiano. Queste pressio-
ni orientarono le decisioni dell’ Assemblea della Federazione Italiana Gioco Calcio
svoltasi il 29 luglio a Perugia. La Triestina riuscì ad evitare la retrocessione?®, ma
nell’ambiente dirigenziale del calcio rimasero alcune perplessità:
Per conto nostro, e anche nella valutazione di molti dirigenti, il prestigio di Trieste cal-
cistica — che non fa tutt'uno con la martoriata città, queste identificazioni appartenendo
a certa politica sportiva che dovremo superare se non vorremo incorrere in altri guai —
sarebbe stato salvo anche con la partecipazione al Campionato di Serie B, e più dignito-
200 Mario Varglien, nato a Fiume il 26 dicembre 1905, era stato campione del mondo vincendo con la rappresentativa
italiana la Coppa Rimet del 1934. Giocò con la Juventus nel periodo dei cinque scudetti consecutivi. Aveva concluso
la carriera agonistica nel Campionato 1943/44 vestendo la maglia della Triestina.
201 Saggezza in Il Calcio Illustrato, 17 luglio 1947.
20 Anche la Pro Gorizia, che avrebbe dovuto retrocedere in Serie C, fu riammessa d’ufficio al Campionato di
Serie B.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 1 19
Fig. 48 - Ottavio Missoni.
Fig. 50 - Incontro di rugby per la
Coppa Libertas. (Fototeca Civici Musei
Fig. 49 - Albano Albanese. di Storia ed Arte, foto De Rota).
120 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
so ci pareva che la Triestina accettasse, anche se per molti aspetti discutibile, il verdetto
del campo; visto però che Brescia e Venezia rinunziarono nobilmente a pretendere, pur
precedendo gli alabardati in classifica, l’identico trattamento, e che pertanto non veniva
messo in gioco il girono unico, ma solo l’aumento di un mese nella durata del massimo
torneo, fu azione degna e affettuosa accogliere l’accorata istanza della società giuliana,
tanto più che la stessa ha esplicitamente attestato che anche se dovesse ripetersi, o addi-
rittura aggravarsi la situazione dell’anno scorso, accetterà senza discussione la sua sorte
(«la condizionale si applica una volta sola», commentò il battagliero avv. Moscolin)?®®.
La stampa locale accolse favorevolmente la decisione a favore della Triestina.
Lo stesso Lavoratore assunse una posizione pragmatica:
Nella giornata di ieri, nel congresso calcistico di Perugia, si è addivenuto alla conclusio-
ne di riammettere la Triestina in serie A. Così il prossimo campionato vedrà prendere il
via 21 squadre, delle quali quattro dovranno conoscere l’amarezza della retrocessione.
(...) Ora a sistemazione avvenuta (come non importa), bisogna pensare al futuro?%.
Grazie anche alle disponibilità finanziarie giunte dall’Italia, la Triestina ebbe
la possibilità avere a disposizione un tecnico competente quale era Nereo Rocco, che
avrebbe allenato i rosso-alabardati per tre Campionati consecutivi, e formò una rosa
di calciatori composta da giocatori giuliani di prim’ordine. E la squadra non deluse.
Dal canto suo l’ Amatori Ponziana, dopo una diffida della F.I.G.C. e ulteriori
dissidi interni che portarono al distacco dal C.S. Ponziana, visse una vicenda ana-
loga, venendo ripescata e ricevendo dalla Jugoslavia contributi che le permisero di
rinforzare la squadra. Le vicissitudini della Triestina e dell’ Amatori Ponziana rap-
presentarono una delle più palesi interferenze della politica nello sport nel periodo
della “guerra fredda”, preludio alla più nota vicenda del boicottaggio effettuato in
occasione delle Olimpiadi di Mosca del 1980 e Los Angeles 1984.
6.2. La questione triestina ai Giochi Internazionali Universitari
L’influenza della politica non mancò di riversarsi anche nello sport universi-
tario internazionale. A fine agosto l’ormai morente Confédération Internationale des
Étudiants (C.I.E.) e l'International Union of Students (I.S.U.-U.I.S.), fondata a Praga
nel 1946, organizzarono a Parigi la prima edizione del dopoguerra degli Internatio-
nal University Games?0®,
In Francia fu proprio la situazione di Trieste a creare la prima grana. Oggetto
203. Il più lungo Campionato in Il Calcio Illustrato, 4 settembre 1947.
20 La Triestina in Serie A in Il Lavoratore, 29 luglio 1947.
205 Negli anni immediatamente successivi si ebbe la scomparsa della CIE. L'accusa rivolta all’ISU-UIS di essere
troppo legata politicamente ai Paesi dell'Est creò le condizioni per la nascita nel 1948 dell’International University
Sports Federation (FISU), che raccolse l’attività sportiva universitaria dei Paesi occidentali.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 121
Fig. 51 - La rappresentativa universitaria italiana, con in testa il triestino Enzio Civelli,
sfila nello stadio parigino del Parc des Princes in occasione dei Giochi Internazionali Universitari.
122 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
del contendere fu la presenza di un gruppo di atleti triestini inviati dalla Federazione
Universitaria Triestina (F.U.T.) per partecipare alle gare di pallacanestro, pallavolo,
nuoto, atletica e ciclismo a provocare le proteste della delegazione italiana, che nel
suo organico aveva la presenza di dieci atleti giuliani?0:
L’Italia si presentò con una squadra di 98 atleti in sei sport (assente nel calcio, palla-
volo e pallamano) sotto l’egida del neonato organismo che presiedeva al movimento
sportivo universitario, il Cusi (Centro Universitario Sportivo Italiano). (...) La rappre-
sentativa, capitanata da Enzo Civelli, uno dei promotori del Cusi, si trovò suo malgrado
al centro di un caso diplomatico, che la portò a sfilare senza bandiera nella giornata di
apertura allo stadio Colombes. Il comitato organizzatore aveva accettato l’iscrizione di
una squadra giuliana composta da «filotitini». (...) Lo stesso Cio aveva già rigettato la
pretesa del Territorio libero di Trieste di partecipare ai Giochi olimpici. Perché la Ule li
aveva accettati? Si domandava la stampa italiana. (...) Sfila un’unica rappresentativa,
un’unica squadra azzurra, quelle «98 unità» tra le quali spiccano dieci giovanotti trie-
stini. Enzo Civelli, fisico possente, è in prima fila. (...) Dopo un intervento dell’ Amba-
sciata italiana, la Uie estromise i giuliani dissidenti dai Giochi?®.
La Gazzetta dello Sport diede ampio risalto alla manifestazione universitaria,
inviando a Parigi anche Gianni Brera che, al riguardo della cerimonia d’apertura,
scrisse:
Renzo Nostini, presidente del C.U.S.I., e Garroni, rappresentante del C.O.N.I., sono in
allarme: il Comitato organizzatore dei Campionati ha accolto l’iscrizione di una rappre-
sentativa triestina di indubbio colore slavo. Ora, dovrà l’Italia incontrare in campo la
rappresentativa di una città che, almeno «de jure», le appartiene ancora? O non ha deci-
so il Comitato olimpico internazionale a Stoccolma che Trieste non verrà rappresentata
nemmeno alle Olimpiadi? Il reclamo dei dirigenti italiani è esplicito: o l’Italia o Trieste
in campo, ai campionati mondiali. E allora l’illegittima rappresentativa è ignorata nella
sfilata del pomeriggio al Parco dei Principi?®.
La versione secondo la quale venne negata alla rappresentativa di Trieste la
possibilità di sfilare fu contestata dal Lavoratore:
Riceviamo e pubblichiamo: Il Comitato esecutivo della F.U.T. comunica che domenica
24 corr. alle ore 6.30 è partita per Parigi la rappresentativa triestina che parteciperà alle
olimpiadi universitarie internazionali. Purtroppo dato il ritardo di un giorno nella par-
206 Gli atleti giuliani presenti erano: Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Michele Tito, Egidio Pri-
betti, Giorgio Zitelli, Romeo Romanutti, Enzo Civelli, Silvana Rocco e Irene Camber. Giorgio Oberweger faceva
parte dello staff tecnico.
207 Impiglia M., Lang P. Goliardi in gara. i Giochi Mondiali universitari prima delle Universiadi in Lancillotto e
Nausica, n. 1, 1997, pp. 23-24.
208 Brera G., I campionati mondiali universitari — Inizio promettente in La Gazzetta dello Sport, 25 agosto 1947.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 123
tenza, causato da alcune pratiche per i passaporti, la nostra delegazione non ha potuto
partecipare alla sfilata di inaugurazione tenutasi ieri nel pomeriggio. A quell’ora i nostri
sportivi erano ancora in viaggio.
Per il Comitato esecutivo della F.U.T. - segue firma?,
Le proteste della delegazione universitaria italiana alla fine furono efficaci:
Si racconta che per raddrizzare la situazione, ed evitare un vero e proprio incidente
diplomatico, sia dovuta intervenire anche l’ambasciata italiana: proprio da quegli uffici
sarebbe partito l’ordine di depennare dai campionati il drappello di filo-titini. Ma questi
non si danno per vinti. (...) Ottengono di poter affrontare in un’amichevole la nazionale
transalpina di basket, salvo uscire dal campo letteralmente annichiliti con il punteggio
fissato sul 103 a 6219.
Nella manifestazione, che vide in azione un grande della storia dell’atletica
mondiale, Emil Zatopek, il parentino Albano Albanese vinse la gara dei 110 ostacoli.
Michele Tito prese parte alla gara della staffetta 4x100 metri che si classificò secon-
da, medesimo piazzamento ottenuto da Armando Filiput nei 400 ostacoli. L’atleta di
Ronchi dei Legionari si aggiudicò anche la medaglia di bronzo con la staffetta 4x400
metri alla quale aveva preso parte pure Giorgio Zitelli.
Nella parte conclusiva della stagione i rapporti con i Paesi dell’Est ebbero
vicende contraddittorie: se da una parte ci fu la partecipazione della nazionale un-
gherese di lotta ad un incontro con la formazione dell’ Internazionale Trieste, dall’al-
tra il confronto di atletica fra la Giovinezza-Lega Nazionale (rinforzata da Adolfo
Consolini) e la rappresentativa di Budapest fu interrotto dall’arrivo di un telegramma
che ordinava agli ungheresi il ritiro dalla manifestazione?!!.
6.3. L’U.C.E.F. e il Territorio Libero di Trieste
La nascita del Territorio Libero di Trieste ridisegnò il campo d’azione
dell’U.C.E.F. limitandone l’area sulla quale aveva competenza organizzativa, dato
che i territori ceduti dall’Italia in seguito al Trattato di Parigi, l'Alto Isonzo, la parte
orientale del Carso, l’Istria, Pola compresa, e Fiume, entrarono a far parte, ovvia-
mente anche per l’attività sportiva, della Jugoslavia. Non solo. Aree e città di note-
vole interesse sportivo, precedentemente facenti parte del territorio di occupazione
militare definito come Zona A della Venezia Giulia quali Gorizia, Gradisca e Mon-
falcone, tornarono all’Italia.
Già nel mese di gennaio Il’ U.C.E.F. aveva alzato la voce lamentando continui
20 Le menzogne della Gazzetta dello Sport. Perché la delegazione triestina non ha partecipato alla sfilata di Parigi
in Il Lavoratore, 25 agosto 1947.
210 Scozzai M., Diario gialloblù, Centro universitario sportivo, op. cit., p. 49.
2!! Brillante esibizione degli ungheresi in Il Corriere di Trieste, 9 ottobre 1947.
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Fig. 52 - La rappresentativa triestina di nuoto ai Giochi Balcanici di Budapest 1947:
il dirigente Pertot, Cerlienco, Pescatori, Doles, Blasevic, Bonetti e Giovanna Scherl/ Skerlj.
(Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi/Odsek za
zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 125
ostacoli allo svolgimento della propria attività parte del Governo Militare Alleato:
Il G.M.A. e gli enti da esso dipendenti stanno a dimostrare con i loro atti che non c’è
nei confronti dell’ U.C.E.F. e delle sue società la minima comprensione. AIlU.C.E.F.
non si vuole concedere, dopo quattro anni di continue promesse, l’uso della palestra di
via della Valle alle squadre di pallacanestro partecipanti al Campionato triestino dell’
U.C.E.F. (...). A Monfalcone all’U.C.E.F. non è stato concesso di svolgere l’incontro
dilettantistico di pugilato fra la rappresentativa di Monfalcone e quella di Arsia. Le
squadre di calcio a Trieste sono costrette da mesi a svolgere le loro attività sui campi
meno attrezzati, mentre lo Stadio comunale e il campo di S. Giovanni vengono talora
messi a disposizione di squadre di rango inferiore non aderenti all’U.C.E.F. A Gorizia la
società partecipante al Campionato regionale di calcio è costretta a disputare le sue par-
tite sul campo di Merna, mentre non può usufruire dello Stadio comunale. Per ottenere
il permesso di svolgere una riunione internazionale di lotta in un teatro cittadino, mille
sono le difficoltà, infiniti gli ostacoli che 'U.C.E.F. incontra. L’U.C.E.F. (...) chiede
al G.M.A. una chiarificazione di quanto sopra esposto e chiede che il G.M.A. dimostri
quella imparzialità di cui ’U.C.E.F. ha diritto?!
Il problema degli impianti restava una spina del fianco per tutta l’attività spor-
tiva. Anche per la Palestra la situazione non si sbloccava, anzi, nel corso dell’anno
furono messe in atto ulteriori restrizioni, annullando anche le poche ore in cui l’ac-
cesso all’edificio era consentito agli atleti?!5. I numerosi appelli al “Town Major” af-
finché la struttura tornasse alla S.G. Triestina non sortirono effetti, anzi, in ottobre le
autorità militari procedettero alla requisizione anche della sede della Rari Nantes?!4.
Il mese successivo, in seguito all’annuncio che Trieste avrebbe ospitato gli
allenamenti degli atleti candidati alla nazionali italiane A e B di pattinaggio a rotelle
e il Campionato italiano di Gran fondo di pattinaggio su strada, Il Lavoratore colse
l’occasione per esprime il parere della propria parte politica sulla gestione dell’atti-
vità sportiva triestina:
Ben vengano a Trieste società e squadre delle Nazioni vicine a disputare singole gare
di campionato. Siamo però contrari che a Trieste si svolgano serie complete di campio-
nati che mettano di fronte società extra triestine, escludendone le locali, perché troppo
deboli, appunto per la mancanza di una organizzazione triestina che curi e salvi il suo
patrimonio sportivo. Siamo contrari poiché non permetteremo che si faccia dello sport
un mezzo di provocazione, un’arma politica che divida invece di affratellare e ridare
volto e credito al buon nome della nostra città?!5.
ISS
D
Una protesta dell’U.C.E.F. al G.M.A in Il Lavoratore, 20 gennaio 1947.
Senza palestra i ginnasti triestini in La Voce Libera, 24 settembre 1947.
La sede della Rari Nantes requisita in Giornale di Trieste, 8 ottobre 1947.
Lo sport dev’essere tale in Il Lavoratore, 19 febbraio 1947.
SÌ
14
215
126 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
La persistente conflittualità fra U.C.E.F. e C.O.N.I. ebbe modo di riproporsi
quando, a seguito di un invito proveniente da Fiume recapitato all’U.C.E.F. per la
partecipazione di rappresentative di pallacanestro maschili e femminili a un “Torneo
intercittadino” che sulla stampa fiumana era definito “Torneo fra città jugoslave””?!°.
L’U.C.E.F. inviava alla Federazione Italiana di Pallacanestro (F.I.P.) di Trieste una
missiva contenente la richiesta di poter inviare alla manifestazione squadre con i
“migliori atleti di Trieste appartenenti alle società dell’U.C.E.F. e del C.O.N.I.???!7,
Non ci fu risposta diretta, ma la F.I.P. inoltrò ai propri tesserati una diffida in cui
veniva ribadito il divieto a partecipare ad attività organizzata da società, enti o cir-
coli non aderenti al C.O.N.I. La presa di posizione della F.I.P. triestina non bastò.
A Fiume qualche cestista triestino tesserato in società affiliate alla Federazione di
pallacanestro andò comunque e di conseguenza scattarono le sanzioni. Dal canto suo
l’U.C.E.F. stabiliva che con decorrenza dal 16 maggio 1947 1 calciatori tesserati per
la Serie C della F.I.G.C. non avrebbero più potuto firmare i cartellini per le squadre
partecipanti alla propria attività?!8.
La partecipazione non gestita dal C.O.N.I. a manifestazioni internazionali,
che fino al 1946 era stata costituita dalla presenza a eventi di relativa importanza,
iniziò a prendere consistenza grazie alle richieste di adesione provenienti da organiz-
zazioni facenti riferimento ai Paesi dell'Est: la Segreteria dei Giochi Balcanici invitò
le rappresentative sportive di Trieste a partecipare all’edizione del 1947?! e subito
dopo fu la volta di Praga:
Il Comitato Internazionale del Festival ha il piacere di autorizzare la Gioventù Antifa-
scista della Regione Giulia a preparare e prendere tutte le disposizioni necessarie per
la partecipazione della Gioventù Antifascista di Trieste al Festival Internazionale della
Gioventù organizzato dalla Federazione Mondiale della Gioventù??0,
I Giochi Balcanici, ai quali le rappresentative del T.L.T. prendevano parte con
la qualifica di ospiti, si disputarono nella stagione 1947 in date e località differenti,
per cui Tirana, Budapest, Bucarest e Lubiana ospitarono di volta in volta cestisti, nuo-
tatori (fra i quali ricomparve Giovanna Scherl/Skerlj), atleti, pugili, ciclisti, lottatori
e ginnasti. Al Festival mondiale della gioventù di Praga si classificò terza la squadra
di calcio del Ma.Ro.Co (selezione di giocatori tesserati per 1' U.S. Maddalena, l’U.S.
26 Giovedì prossimo avrà inizio a Fiume il torneo di pallacanestro fra città jugoslave in La Voce del Popolo, 25
marzo 1947.
2? Da che parte si vuole sabotare lo sport in Il Lavoratore, 15 aprile 1947.
218 Unione Circoli Educazione Fisica, Comunicato n. 38 in Il Lavoratore, 17 maggio 1947.
21° Atleti triestini ai Giochi Balcanici in Il Lavoratore, 9 maggio 1947.
220 La Gioventù del T.L. al Festival di Praga in Il Lavoratore, 10 maggio 1947.
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Roianese e il C.S. Costalunga) e Carlo Coretti/Curet — dominatore nelle gare di ci-
clo-cross nella stagione invernale — ottenne lo stesso piazzamento nel ciclismo; nella
pallacanestro furono impegnate la squadra maschile dello Zol e le ragazze del Rinal-
di, nella lotta libera ci furono esibizioni di Sartori e Verona, nel canottaggio gareggiò
la jole a quattro di Isola d’Istria. I triestini furono presenti anche in altre specialità,
quali il pugilato, il pattinaggio e l’atletica leggera. Ma evidentemente le aspettative
erano ben maggiori, come testimonia una lettera pubblicata dal Lavoratore:
Dal popolare marciatore concittadino Ezio Corsi?! abbiamo ricevuto la seguente let-
tera:
Ultimate le selezioni sportive per il Festival di Praga, con la proclamazione dei vinci-
tori delle gare, tutti i triestini sono rimasti sorpresi notando la mancanza fra questi dei
campioni. (...) E allora come si spiega l’assenteismo dei... campioni? Vediamone le
cause: A Trieste quando un atleta riesce a mettersi in luce viene subito accaparrato da
quelle tre o quattro società che fanno capo al CONI. (...) Un’altra causa: la campagna
svolta da vari dirigenti sportivi del CONI e Federazioni affiliate con la minaccia della
squalifica e conseguente impossibilità di prender parte a gare in Italia verso quegli atleti
che partecipano a gare non autorizzate dal CONI e perciò filo slave, secondo loro???.
Si concluse l’ultimo Campionato regionale di calcio dell’U.C.E.F. con la fi-
nale, vinta dall’ Arsia sul Gaslini, disputata a Rovigno il 15 agosto. Dalla stagione
successiva la principale manifestazione calcistica si sarebbe chiamata Campiona-
to del Territorio Libero di Trieste??3, denominazione che nel 1947 assunsero an-
che il Campionato di pallacanestro?°* e tutte le manifestazioni istituzionali allestite
dall’U.C.E.F.
Furono organizzati anche eventi internazionali: si gareggiava in casa o in tra-
sferta prevalentemente con atleti dell’Est. A Trieste giunsero i lottatori del F.C. Zele-
zniéar di Maribor, i ciclisti pedalarono a Zagabria, Lubiana e sulle rive del Quarnaro,
i pugili si recarono a Belgrado, Praga e Fiume, i lottatori ricambiarono la visita degli
2! Ezio Corsi fu uno dei migliori marciatori triestini negli anni Quaranta. Fra i suoi migliori risultati vi furono
la vittoria del titolo italiano di marcia a squadre del 1940 con la Giovinezza e del 1943 con la V Legione Milizia
Ferroviaria Trieste. L'atleta era stato espulso dall’ A.S. Edera perché aveva partecipato a manifestazioni organizzate
dall’U.C.E.F. e, pochi giorni prima dell’invio della sua lettera al Lavoratore, aveva vinto il Giro di Trieste di marcia
alla Settimana sportiva del 1.0 Maggio. Successivamente fu dirigente dell’ UCEF.
222 Lettera di uno sportivo. Perché i campioni non hanno partecipato al Festival della Gioventù a Praga in Il La-
voratore, 31 luglio 1947.
223 A] Campionato di calcio 1947/48 presero parte: Servolana, Dreher, U.S. Maddalena, C.S. S.Anna, C.S. Fabbrica
Macchine, Portuale, C.S. Costalunga, Ponziana, Aurisina, U.S. Montebello, Roianese, Muggia, Isola d’Istria, Aurora
Capodistria, Pirano, Umago.
224 Parteciparono al Campionato del TLT di pallacanestro maschile: Cermeli, Fabbrica Macchine, Tomasi, Zol,
Gradisca, Isola d’Istria, Quarnero Fiume. Le squadre femminili impegnate furono: Redivo, Rinaldi, Isola d’Istria,
Quarnero Fiume. Nel corso della stagione si disputarono i tornei per l'assegnazione delle Coppe Tomasi, Morgan
e Rauber.
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sloveni a Maribor e gareggiarono a Fiume, il capoluogo della Croazia fu meta di
motociclisti e giocatori di pallacanestro, la capitale jugoslava ospitò il saggio ginnico
dei triestini, i pattinatori si esibirono a Praga, l’hockey a rotelle, durante la breve vita
della sua Sezione, inviò la rappresentativa del T.L.T. a Fiume e Pola, città che furono
meta anche dei cestisti.
L’attività locale ripropose in linea di massima quanto fatto l’anno preceden-
te, ma ebbe nella Settimana sportiva popolare del 1.0 Maggio”? e nelle selezioni
per la partecipazione al Festival Internazionale della Gioventù due eventi partico-
larmente impegnativi. Nonostante 1 ricorrenti ostacoli posti dalle autorità all’attività
dell’U.C.E.F., i Campionati di atletica leggera del T.L.T. ebbero la possibilità di svol-
gersi allo Stadio comunale. Per la pallavolo venne disputata la Coppa U.C.E.F. e per
il tennis da tavolo la Coppa Tomasi, inoltre furono organizzate 22 gare ciclistiche.
Si dovette registrare una importante defezione: in luglio si aprì una crisi che
interessò, portando gravi conseguenze, la Sezione atletica pesante, che comprendeva
l’attività della lotta:
Nella metà di luglio in seno a questa Sezione subentrò una crisi, in quanto gli atleti,
sobillati da persone non identificate avanzarono delle pretese verso lo Segreteria Cen-
trale, la quale purtroppo non era in grado di soddisfare. In considerazione dei fatti su
accennati, il presidente dell’USO-Sindacati Unici sig. Destradi Alessandro accettò la
tesi degli atleti permettendo loro di costituirsi in società autonoma aderente al CONT?6.
Di conseguenza non solo erano stati persi alcuni degli atleti migliori in asso-
luto dell’U.C.E.F., ma la vicenda costituì un grave danno d’immagine a tutto favore
del C.O.N.I.
Pur potendo contare sul sostegno di parte della stampa (più diretto ed esplicito
quello del Lavoratore, un po’ più sfumato quello del Corriere di Trieste), infastidiva
la discontinua e parziale attenzione di altre testate, in particolare della Gazzetta dello
Sport:
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera dell’Unione Circoli Educazione Fisica:
Potremo sembrare bruschi e forse scortesi ma diciamo subito ancora una volta alla
Gazzetta dello Sport edizione Est: Vi abbiamo scritto tempo addietro che se desiderate
parlare dell’UCEF Vi preghiamo di farlo con la massima imparzialità e di dare alle
225 L'organizzazione delle manifestazioni sportive in occasione del 1.0 Maggio risentirono delle divisioni politiche
e sindacali, che determinarono la divisione fra le gare allestite dagli organismi vicini ai rispettivi orientamenti ide-
ologici. Sotto l’egida dell’UCEF si svolsero il saggio ginnico-sportivo, gare di pattinaggio, un torneo di calcio fra
rappresentative sindacali, il Giro di Trieste di marcia, mentre nel ciclismo il Trofeo Il Lavoratore, conquistato da
Branko Kette di Opicina, si contrappose alla Coppa 1.0 Maggio, che andò all’ederino Enzo Longanesi.
26 Riassunto della relazione organizzativa in Trieste Sport, 8 agosto 1949.
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manifestazioni organizzate dall’UCEF quell’importanza che le medesime oggi hanno
nella vita sportiva cittadina. In caso contrario Vi abbiamo pregato di non parlarne affat-
to. Non l’avete fatto. Continuate a parlare dell’UCEF soltanto per denigrarla, per smi-
nuirne l’importanza per farla apparire una cosuccia da «campagnetta». (...) Una cosa
sola vogliamo dirvi: se non avete da essere più sportivi, più imparziali e più «Edizione
Est» (Triestina) potete togliere dal vostro giornale quel sottotitolo «Edizione Est». Così
almeno saranno giustificati i vostri falsi e le vostre insinuazioni che a quanto sembra
avete ereditato o meglio avete appreso da altri giornali. Salutandovi. Segue firma?”?.
2 Parzialità di certa stampa sportiva in Il Lavoratore, 6 maggio 1947.
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7.1948. I GIULIANI A LONDRA
E UN CORAZZIERE A TRIESTE
Il 1948 è l’anno di due avvenimenti importanti: l’uscita della Jugoslavia dal
Cominform e le Olimpiadi di Londra, ma è anche l’anno in cui si registrano fatti no-
tevoli come la nascita dell’Unione Italiana Sport Popolari (U.I.S.P.) e la costruzione
dello Yankee Stadium.
La nuova posizione politica jugoslava ebbe gravi ripercussioni a Trieste
con la spaccatura del fronte comunista. Inevitabilmente anche la struttura sportiva
dell’U.C.E.F. si divise, creando una contrapposizione interna fra la corrente fedele
alle posizioni jugoslave e il numeroso gruppo di dirigenti che rimaneva orientato
verso le posizioni del P.C.T.L.T., che aveva aderito alla risoluzione del Cominform.
Si giunse inevitabilmente ad una resa dei conti che però non fu immediata: la rottura
definitiva avvenne nel corso del 1949.
Nello sport più popolare, il calcio, la Triestina fu autrice di un sorprendente
risultato arrivando ad occupare il secondo posto nel Campionato di Serie A a pari
merito con Juventus e Milan, alle spalle del Torino di Grezar e Loik. Sotto la guida
tecnica di Nereo Rocco, che da poco aveva iniziato la carriera di allenatore, la squa-
dra passò dal ruolo di cenerentola della stagione precedente, con una retrocessione
evitata grazie all’intervento della politica, a quello di prim’attrice grazie a un orga-
nico privo di stranieri, composto esclusivamente da calciatori originari del Friuli e
della Venezia Giulia, con le uniche eccezioni costituite dall’attaccante varesino Ma-
rio Begni e dal portiere Guerrino Striuli di San Donà di Piave, in forza alla squadra
alabardata dal 1940°8,
Un’altra prestigiosa affermazione di squadra venne dalla vittoria nel Campio-
nato di società dell’atletica leggera. Anche la Giovinezza Sportiva-Lega Nazionale
contava su una rosa di atleti in larga parte composta da giuliani con l’aggiunta di
alcuni elementi veneti (il velocista Santon di Padova, l’astista Conchi di Vicenza e il
giavellottista Bessone di Conegliano). Nella formazione del 1948 l’unico atleta non
proveniente dal Nord-Est dell’Italia era il discobolo Giuseppe Tosi, che al momento
228 La rosa della Triestina nel Campionato 1947/48 era composta da Guerrino Striuli, Aldo Vitti, Dino Antonini, Iva-
no Blason, Enrico Radio, Antonio Sessa, Corrado Zorzin, Gerardo Bernard, Euro Giannini, Mario Mlacher, Cesare
Presca, Mario Tosolini, Guglielmo Trevisan, Mario Begni, Antonio Gordini, Bruno Ispiro, Licio Rossetti.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 131
=
EE, A)
bE
di
.
Fig. 53 - Una formazione della Triestina del Campionato 1947/48: l’allenatore Nereo Rocco,
Radio, Blason, Begni, Rossetti, Bernard, Trevisan, Presca, Antononi, Tosolini, Striuli e Claut.
Fig. 54 - Adolfo Consolini e Beppone Tosi, oro e argento olimpico nel lancio del disco a Londra nel 1948.
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Fig. 55 - Giorgio Oberweger, commissario tecnico Fig. 56 - Il 1948 fu l’anno d'esordio in azzurro
della nazionale italiana di atletica leggera. di Romeo Romanutti.
Fig. 57 - Tiberio Mitri in combattimento a Parigi
contro Laurent Dauthuille.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 133
del trasferimento alla società triestina poteva vantare tre titoli italiani ed un secondo
posto al Campionato d’Europa del 1946, vinto dall’amico-rivale Adolfo Consolini???,
L’arrivo di Tosi propone alcune riflessioni: se da una parte la Giovinezza
aveva certamente le possibilità economiche, dovute anche ai contributi provenienti
dall’Italia, per ingaggiare il lanciatore, c’è da considerare però il fatto che Tosi non
solo era un militare, ma addirittura faceva parte della Guardia del Presidente della
Repubblica, i Corazzieri. Questo avrebbe potuto creare problemi al tesseramento
dato che la società triestina, anche se affiliata alla F.ILD.A.L., aveva sede in una città
al di fuori del confine italiano allora riconosciuto. D’altro canto il fatto che uno dei
campioni italiani più popolari dell’epoca indossasse una maglia alabardata poteva
essere cosa molto gradita ad un Governo che seguiva con molta attenzione le vicende
locali anche nello sport, come abbiamo visto nella vicenda che evitò la retrocessione
della Triestina dalla Serie A di calcio. Nei due anni di permanenza nelle fila della
Giovinezza, Tosi gareggiò a Trieste solo in quattro occasioni, ma la conquista del
secondo posto alle Olimpiadi di Londra, la vittoria ai Campionati italiani e le sfide
con Adolfo Consolini certamente costituirono buone occasioni di propaganda.
Per contro nell’ambito della F.I.D.A.L. la posizione di Trieste non era da tutti
gradita. In occasione del Congresso nazionale che si tenne a Napoli il 18 gennaio, il
delegato lombardo Bonaccini fu autore di un intervento citato da Trieste Sportiva:
Il delegato lombardo Bonaccini, oltre che a criticare certi atteggiamenti e dirigenti
della F.I.D.A.L. stessa ha fatto comprendere «che l’appartenenza alla F.I.D.A.L. del
C.R. di Trieste, Zara e Fiume era antigiuridica» (parole riportate dall’ Europeo Sport).
Ma non l’avesse mai detta simile frase, perché se la questione impostata da Bonaccini
era prettamente sportiva, ben presto si trasformò in una questione «più sentimentale e
patriottica che giuridica» e che «ciò fornì materia al delegato triestino che sedeva al
tavolo della presidenza [Eletto Contieri] per fare certe dichiarazione molto applaudite
dall’assemblea»?0.
La questione sollevata da Bonaccini non solo fu respinta, ma venne riconfer-
mata la posizione che la Federazione di atletica aveva già precedentemente assunto:
In sede di modifica degli articoli dello statuto, dopo un caloroso applauso a Trieste, si è
stabilito di conservare, ad honorem, le sedi FIDAL di Fiume, Pola e Zara”.
Le Olimpiadi di Londra permisero al C.O.N.I. giuliano di dimostrare non
22 Gli atleti scesi in campo nella finale disputata all’ Arena di Milano il 12 e 13 giugno erano: Santon, Zitelli, Cosu-
lich, Burlo, Furlan, Albanese, Amodeo, Bernes, Gobet, Conchi, Galassi, Tosi, Bessone, Longhi, Salvagno.
230 AI Congresso della F.I.D.A.L. il delegato lombardo ha detto così in Trieste Sportiva, 13 febbraio 1948.
3! Proficuo lavoro a Napoli al Congresso della FIDAL in Il Corriere dello Sport, 19 gennaio 1948.
134 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
DE MISTI Fieviue PASQUINI E
L* fmcnto = Vasi
ira
Fig. 58 - La squadra italiana partecipante al Tour de France del 1948
vinto da Gino Bartali (il primo ciclista da destra).
Al centro della fotografia sono ritratti i triestini Giordano Cottur e Guido De Santi.
Fig. 59 - Manifesto dei Campionati Fig. 60 - La premiazione degli azzurri
mondiali di pattinaggio su strada di- Lazzari, Venanzi e Galessi
sputati a Monfalcone nel 1948. ai Campionati mondiali disputati a Monfalcone.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 135
TENNIS
Mitic e Palada
contro Cucelli e M. Del Bello
call 1 tennisti, jugoalavi MIUS & Pe:
lada, di cui 0 risSasanitao ll valore
cha segna la ripresa poorti
sportivi tra «l
mel glorni sà IE
incontro tra le due forti ra
tativo assumerà la
Alilano Zagabria
.
Fig. 61 - Marciatori impegnati Fig. 62 - L'annuncio del giornale “Il Lavoratore”
nel Giro di Trieste del 1948. dell’incontro di tennis che segnò la ripresa
delle relazioni sportive fra Italia e Jugoslavia.
solo la propria adesione allo sport italiano, ma anche la forza nell’ambito agonistico
nazionale grazie alla presenza di ventinove atleti. Un dato quantitativo al quale si
affiancarono 1 risultati, con la conquista del titolo olimpico di Cesare Rubini, Aldo
Ghira e Alfredo Toribolo nella pallanuoto, il secondo posto di Giuseppe Tosi nel
lancio del disco e dei capodistriani Luciano Tarlao, Giovanni Steffè e Alberto Radi
nel canottaggio, e il bronzo di Michele Tito con la staffetta 4x100 metri? Di con-
seguenza i Giochi olimpici furono una occasione per chiarire, ammesso che ve ne
fosse il bisogno, i rapporti di forza in ambito locale. Del tutto singolare la presenza
nella pedana del lancio del disco di Giorgio Oberweger: il Commissario tecnico
della formazione italiana di atletica leggera considerò che la soluzione migliore per
poter essere il più vicino possibile a Consolini e Tosi durante la gara olimpica era di
prendere parte alla competizione. Pur non potendo aspirare a prestazioni come quella
che gli diede il bronzo a Berlino nel 1936, il triestino fece registrare una misura che
2° Gli atleti giuliani di origine o tesserati per società triestine presenti alle Olimpiadi del 1948 furono: Giuseppe
Tosi, Ottavio Missoni, Giorgio Oberweger, Michele Tito, Gabre Gabric (atletica), Cesare Presca (calcio), Luciano
Tarlao, Giovanni Steffè, Alberto Radi, Francesco Dapiran, Mario Ustolin (canottaggio), Laura Micheli, Norma Icar-
di (ginnastica), Oscar Verona (lotta libera), Valentino Pellarini, Romeo Romanutti (pallacanestro), Cesare Rubini,
Aldo Ghira, Alfredo Toribolo (pallanuoto), Mario Minatelli (pugilato), Irene Camber (scherma), Nicolò Rode, Ago-
stino Straulino, Luigi De Manincor, Dario Salata, Livio Spanghero (vela). Riserve: Mario Chicco, Elio Demarin
(canottaggio), Livio Urbani (ginnastica).
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comunque lo metteva fra i migliori discoboli nella graduatoria italiana del 1948.
Nell’attività istituzionale delle Federazioni italiane l’anno fu ricco di soddi-
sfazioni a cominciare dalle manifestazioni di squadra: al brillante comportamento
della Triestina nella Serie A di calcio e alla vittoria della Giovinezza Sportiva-Lega
Nazionale nel Campionato di società di atletica, vanno aggiunti gli scudetti ottenuti
dall’Edera nell’hockey a rotelle, dall’ H.C. Trieste nell’hockey su prato e dall’Invicta
Trieste nella pallavolo femminile. Successi ai quali si affiancarono numerosi titoli
italiani individuali e convocazioni in Nazionale??3,
Il pugile Tiberio Mitri, passato al professionismo solo da un anno, il 14 marzo
conquistò il titolo italiano dei pesi medi battendo Michele Marini. Per quanto ri-
guarda il ciclismo, i triestini Giordano Cottur e Guido De Santi presero parte al Giro
d’Italia ed al Tour de France. Nella corsa a tappe italiana Cottur vinse la frazione
iniziale ed indossò la maglia rosa nelle prime otto giornate di corsa, concludendo al
terzo posto della classifica generale.
Giogio Venanzi vinse a Monfalcone (dove era presente anche Guido Galessi)
il titolo mondiale di pattinaggio su strada sulla distanza dei 5.000 e dei 10.000 metri,
diede un determinante contributo alla rappresentativa italiana per la vittoria al Trofeo
253 La squadra di hockey a rotelle dell’ Edera era composta da: Tamaro, Zennaro, Maritati, Poser, Torre, Gini, Sossi.
La formazione dell’H.C. Trieste era: Dario Bais, Emilio Bertuzzi, Antonio Comin, Antonio Cosentino, Aldo De
Bortoli, Livio Del Piero, Sergio Grisovelli, Italo Maiola, Primo Meozzi, Oreste Verin, Sergio Valussi, Edoardo De
Vecchi. L'organico dell’Invicta Trieste era formato da: Biecher, Faccin, Ferrarese, Nordi, Rubini, Penco, F. Torre,
L. Torre.
Atleti giuliani campioni d’Italia del 1948:
Atletica leggera - Albano Albanese nei 110 ostacoli, Ottavio Missoni nei 400 ostacoli, Ovidio Bernes nell’alto,
Giuseppe Tosi nel disco. Calcio - Giuseppe Grezar ed Ezio Loik con il Torino. Canottaggio - Due con della Libertas
Capodistria (Giovanni Steffè, Aldo Tarlao, timoniere Alberto Radi), Doppio della S.G. Triestina (Mario Ustolin e
Francesco Dapiran), Mario Chicco con l’Otto della S.C. Varese. Ginnastica - Laura Micheli. Lotta libera - Giusto
Fidel nella categoria medio-leggeri, Oscar Verona nei massimi. Nuoto - Egidio Massaria nei 100 metri dorso, Ro-
mana Calligaris nei 400 metri stile libero, Sara Scipioni nei 200 metri rana, la staffetta della Triestina Nuoto 4x100
metri stile libero con Adriana Tolloy, Sara Scipioni, Fiora Mayer, Romana Calligaris. Pattinaggio a rotelle - Giorgio
Venanzi nei 1.000, 5.000 e 20.000 metri su strada. Pugilato - Tiberio Mitri nei pesi medi. Tennis - Gianni Cucelli
nel singolo e doppio. Tennis tavolo - Francesca Rabarri nel singolo. Vela - Agostino Straulino e Nicolò Rode nella
Classe Star, Livio Spanghero nella Classe Firefly.
Azzurri nel 1948:
Atletica leggera - Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Michele Tito, Ottavio Missoni, Giuseppe Tosi,
Giorgio Oberweger, Gabre Gabric. Calcio - Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Cesare Presca. Canottaggio - Giovanni
Steffè, Aldo Tarlao, Alberto Radi, Francesco Dapiran, Mario Ustolin, Mario Chicco. Ginnastica - Laura Micheli,
Norma Icardi. Hockey a rotelle - Giovanni Poser, Mario Cergol, Emilio Bertuzzi, Romano Tamaro. Lotta - Giusto
Fidel, Oscar Verona. Nuoto - Carlo Bertetti, Riccardo Vittori, Giancarlo Paulon, Romana Calligaris, Rosetta Giurco,
Roma Mengaziol, Mirella Santoro, Sara Scipioni, Carlo Ghetz (tuffi). Pallacanestro - Valentino Pellarini, Cesare
Rubini, Romeo Romanutti, Carlo Salvi, Livio Fabiani. Pallanuoto - Aldo Ghira, Cesare Rubini, Alfredo Toribolo.
Pallavolo - Giovanni Ceppile, Bruno Lollis. Pattinaggio a rotelle - Giorgio Venanzi, Guido Galessi. Pugilato - Mario
Minatelli. Rugby - Giovanni Favretto. Scherma - Silvia Strukel, Irene Camber. Tennis - Gianni Cucelli. Vela - Luigi
De Manincor, Agostino Straulino, Nicolò Rode, Dario Salata, Livio Spanghero.
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delle Nazioni e stabilì i primati mondiali dei 300, 500, 1.500 metri e dei 50 km su
strada. Straulino e Rode si rifecero delle disavventure olimpiche andando a vincere il
Campionato d’Europa, disputato a Trieste, e a occupare il secondo posto ai Mondiali
di vela nella Classe Star. Due pallavolisti triestini, Bruno Lollis e Giovanni Ceppile,
parteciparono ai Campionati d’Europa di volley classificandosi al terzo posto e il
monfalconese Mario Chicco si aggiudicò il titolo continentale di canottaggio facen-
do parte dell’Otto dello S.C. Varese. Poser, Cergol, Bertuzzi e Tamaro si aggiudica-
rono il bronzo ai Mondiali di hockey a rotelle disputati a Montreux e le ginnaste della
S.G. Triestina, con in testa Laura Micheli, si imposero nel Concorso internazionale
di Venezia. A novembre fu organizzato all’Idroscalo di Trieste l’incontro di boxe
ufficioso fra le Nazionali di Italia e Austria al quale presero parte il fiumano Nello
Barbadoro, il polese Remigio Bollana e il triestino Mario Minatelli.
Nel corso della stagione furono organizzate manifestazioni di alto livello:
a Monfalcone vennero disputati i Campionati mondiali di pattinaggio su strada, a
Trieste gli Europei della Classe Star di vela unitamente al Campionato italiano dei
beccaccini e la prima prova della rassegna per l’assegnazione del titolo italiano di
pattinaggio artistico. Oltre alle tradizionali manifestazioni come la Regata nazionale
di canottaggio e la corsa automobilistica in salita Trieste-Opicina, vennero disputate
anche altre importanti riunioni. Il Tennis Triestino, in occasione del 50.0 anniversa-
rio della sua costituzione, allestì un torneo nazionale che segnava la ripresa del Cam-
pionato di Trieste, con la partecipazione di Marcello e Rolando Del Bello, Mario Be-
lardinelli, Vanni Canepele e nella competizione femminile Nicla Artigiani Migliori e
Lucia Manfredi. Il 19 settembre allo Stadio di San Sabba, con pista e pedane rinno-
vate per l’evento, e per le strade triestine era presente il meglio dell’atletica leggera
italiana: fondisti e marciatori si contesero il successo nel Giro di Trieste, mentre le
migliori sei società di atletica davano vita al Trofeo Steno della Pergola. La presenza
dei più quotati atleti richiamò il pubblico delle grandi occasioni che assistette alla
vittoria di Adolfo Consolini su Beppone Tosi nel lancio del disco ed al successo del
C.S.I. Brescia. Questa manifestazione venne riproposta per alcune stagioni, ma la
sede di svolgimento fu spostata a Milano.
Fu l’anno del cambio di denominazione della principale società aderente alla
F.I.N. che da Triestina Nuoto divenne U.S. Triestina, Sezione nuoto. Analogamente
anche la seconda forza del nuoto triestino variò la denominazione sociale diventan-
do Internazionale Rari Nantes. Entrambe le formazioni scesero di un gradino nel
Campionato di società femminile, pur ribadendo la superiorità delle atlete triestine
nell’ambito del nuoto azzurro. La mancata presenza di nuotatori di Trieste all’incon-
tro fra le nazionali giovanili di Italia e Jugoslavia disputato a Lubiana costrinse il Co-
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mitato regionale giuliano della F.I.N. a precisare che non si trattava di una esclusione
tecnica decisa dai selezionatori, ma del rifiuto delle società di metterli a disposizione.
Non era certo di un atto di cortesia all’indomani del “disgelo” sportivo fra Italia e
Jugoslavia, avvenuto ufficialmente proprio con una manifestazione natatoria fra le
rispettive rappresentative di nuoto a Genova il 10 e 11 luglio. L’attività sportiva della
Polizia civile del T.L.T. fu presente in diverse discipline: le cronache riportano la
disputa di incontri di pallacanestro, anche con gli americani, e di pallavolo.
7.1. Strutture sportive e divieti
Il Comando militare anglo-americano si preoccupò di fornire ai propri soldati
le attrezzature per l’attività sportiva, costituite da strutture requisite e da nuove co-
struzioni. All’impianto di pallacanestro costruito dagli americani presso gli hangar
dell’Idroscalo, che aveva impressionato 1 cestiti triestini per la qualità del pavimento
di gioco, seguì lo Yankee Stadium, centro sportivo per incontri di baseball, softball,
football americano, tennis e altri sport costruito per il TR.U.S.T. all’interno dello
Zaule Country Club.
Uno dei più importanti progetti di risanamento urbano della Divisione comunale lavori
in economia sotto il Governo Militare Alleato fu lo sbancamento del monte San Pan-
taleone e la bonifica della pianura paludosa di Zaule, utilizzando tra l’altro le macerie
delle case bombardate. In cambio della concessione di bulldozer e altri mezzi pesanti
da parte degli americani, la SELAD (Sezione lavoro aiuto disoccupati) costruì un centro
sportivo, lo Yankee Zaule Stadium - con campo di baseball, hockey, cricket e golf - e
un club, lo Zaule Country Club. Nello stadio gli incontri di baseball rispettavano tutto
il rituale dello sport americano. Più tardi il centro sportivo e il club furono trasferiti a
Opicina e Padriciano e al loro posto sorsero le fabbriche della zona industriale?4.
Questi impianti sportivi, inaugurati il 16 ottobre con una partita di football
americano, furono importanti per lo sport triestino grazie ai numerosi incontri che
gli atleti locali sostennero con le rappresentative delle truppe alleate e per la nascita
delle squadre di Trieste di baseball.
Come è già stato rilevato, la disponibilità delle strutture sportive per lungo
tempo costituì un grave problema per le società giuliane nei i territori occupati mi-
litarmente. Palestre, campi da gioco e Stadi erano stati requisiti ed messi a disposi-
zione dei militari alleati. Nei primi anni successivi alla fine del conflitto gli sportivi
locali poterono accedere a molti impianti con pesanti limitazioni.
L’inadeguatezza delle strutture fu in più occasioni denunciata dalla stampa,
234 http://biblioteche.comune.trieste.it/Record.htm?idlist=1&record=19239594124910577769.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 139
Fig. 63 - La squadra di pallacanestro del Tomasi, vincitrice del Campionato del T.L.T. 1947/48.
140 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
sottolineando in modo particolare lo stato dei campi destinati al calcio”. Veniva
evidenziato anche quanto fatiscente era ormai l’edificio della Sacchetta, alla quale
facevano capo la Società Triestina della Vela, la Canottieri Adria, la Canottieri Trie-
ste e la Sezione canottaggio della S.G. Triestina.
Finalmente nel corso del 1948 l’edificio simbolicamente più importante, la
Palestra della S.G. Triestina, cessò di esser occupato dai militari alleati, ma non
mancavano le proteste dell’U.C.E.F. per le difficoltà continuamente frapposte alla
sua attività sportiva”. L’annullamento delle partite del Campionato di calcio del
T.L.T. in programma il 25 gennaio ci permette di valutare come la stampa locale si
comportava in queste occasioni: Il Lavoratore reagì con la consueta veemenza, La
Voce Libera ignorò l’accaduto e Il Corriere di Trieste dette la notizia in questi laco-
nici termini:
La sezione calcio dell’UCEF rende noto quanto segue: le partite valevoli per il Cam-
pionato del Territorio Libero di Trieste che il G.S. Dreher, C.S. Fabbrica Macchine,
U.S. Montebello ed U.S. Servolana dovevano disputare a Trieste il giorno 25 gennaio,
vengono sospese causa la mancanza di campi sportivi???.
In aprile anche l’attività dell’Amatori Ponziana si trovò a fare i conti con i
divieti delle autorità, che impedirono l’ingresso al Hajduk Spalato nel T.L.T. per lo
svolgimento della partita in calendario per il Campionato jugoslavo?. La preoccu-
pazione del G.M.A. di evitare disordini aveva portato alla creazione a Trieste di una
«zona Gardner» per dividere le parti a prevalenza italiana del territorio dalle altre:
Teri mattina il segretario generale dell’UCEF si è recato dal col. Gardner per protestare
in seguito alle interferenze nella attività ciclistica che si sono verificate in questi ultimi
giorni. Dopo aver chiaramente dimostrato l’assurdità di voler creare anche nello sport
una «zona Gardner» il segretario dell’UCEF si è visto esplicitamente dichiarare dal col.
Gardner che tale linea di condotta sarà osservata anche per il futuro, adducendo a ciò
che il GM ha impedito l’arrivo in via Rossetti alla corsa ciclistica, perché il viale XX
Settembre che la stessa doveva attraversare è prettamente italiana e che quindi poteva
nascere qualche incidente. Poi, sempre per il col. Gardner, l’UCEF farebbe arrivare i
propri ciclisti nel centro della città con finalità politiche e non sportive, al che il rap-
presentante degli sportivi triestini (...) ha precisato quindi che si era recato da lui non
per trattare questioni politiche ma bensì sportive. In merito agli incidenti è bene fare
presente al col. Gardner dimostratosi un pessimo sportivo, che nel Territorio di Trieste
25 Insostenibile la situazione a Trieste per le condizioni degli impianti sportivi in Il Corriere di Trieste, 7 ottobre
1948.
20. Gare sospese per non concessione dei campi in Il Lavoratore, 22 gennaio 1948.
27 Gare per il campionato T.L.T sospese per mancanza di campo in Il Corriere di Trieste, 23 gennaio 1948.
28. Perché l’Hajduk non ha giocato a Trieste in Il Lavoratore, 19 aprile 1948.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 141
nessun incidente sportivo è successo. Il Giro di Italia nel 1946 era stato fermato a Pieris,
cioè in Italia??.
Senza peli sulla lingua il Governatore Militare della Zona A del T.L.T. aveva
detto come la pensava riguardo del ruolo svolto dall’U.C.E.F.
7.2. Speranze e delusioni per un riconoscimento internazionale
Se le speranze della partecipazione di una rappresentativa dell’erigendo Co-
mitato Olimpico Triestino, ormai sostenuto solo dall’U.C.E.F., ai Giochi di Londra
era andata delusa, il 1948 fu un anno di speranze e di impegni di livello interna-
zionale: a febbraio fu annunciata la presenza di atleti triestini al cross organizzato
dal giornale comunista 1’ Humanité di Parigi, in marzo la rappresentativa triestina di
pallavolo prese parte a Lubiana ad un triangolare con le formazioni di Jugoslavia e
Ungheria, e finalmente si apriva qualche spiraglio per ciò che riguardava 1 riconosci-
menti internazionali. Le aspettative date dalla notizia dell’accettazione dell’affilia-
zione della Sezione ciclismo dell’U.C.E.F. da parte dell’Unione Ciclistica Interna-
zionale (U.C.I.) dovevano però fare i conti con l’orientamento della controparte, che
era favorevole a concedere ai corridori dell’U.C.E.F. solo licenze provvisorie fino
a che il T.L.T. non avesse ottenuto uno Statuto definitivo? Comunque un primo
risultato positivo venne annunciato dalla stampa triestina in giugno:
L’UCI ha fatto pervenire alla Sezione Ciclistica dell’UCEF regolare invito per la par-
tecipazione ai Campionati mondiali dell’anno corrente. Prende veste così il riconosci-
mento dato, da parte della stessa autorità internazionale, alla sezione ciclistica dell’ U-
CEF, che vede premiata la sua opera di organizzazione e di propaganda, ispirata ai più
sani principi del dilettantismo?”!.
Si trattava di un notevole successo per la diplomazia dell’U.C.E.F., raffor-
zato dall’invito alla partecipazione al Congresso dell’U.C.I. programmato per il 20
agosto a Maastricht?*, ma i corridori triestini non riuscirono ad essere presenti alla
massima rassegna ciclistica internazionale:
In questa settimana a Valkemburg si svolgeranno i campionati mondiali di ciclismo.
Agli stessi, come tutti gli sportivi triestini lo sapranno, doveva partecipare anche una
29 Sport non politica col. Gardner in Il Lavoratore, 15 giugno 1948.
240 Sbetti N., Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra (1943-1953), op. cit., p.
428. Venne anche pubblicata una nota dell’U.C.I. che smentiva il riconoscimento dell’U.C.E.F. Cfr. Non riconosciu-
ta dall’U.C.I. la sezione ciclistica dell’U.C.E.F. in La Voce Libera, 3 luglio 1948.
24! I ciclisti del T.L.T. ai campionati mondiali in Il Corriere di Trieste, 15 giugno 1948.
22 Un invito all’U.C.E.F. per il Congresso dell’U.C.I. in Il Corriere di Trieste, 7 luglio 1948.
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Fig. 64 - I ginnasti triestini dell’U.C.E.F. al Sokol di Praga del 1948.
(Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi/Odsek za
zgodovino in etnografijo Narodne in Studijske knjiznice, Fototeka ZVU)
rappresentativa del nostro Territorio, regolarmente invitata dalla Federazione Ciclistica
Internazionale, senonchè la partecipazione è stata sospesa all’ultimo momento per la
mancata concessione dei passaporti da parte delle autorità italiane.
Nello scorso mese di aprile s’iniziarono le pratiche per ottenere il passaporto per gli
atleti che erano stati preposti per la scelta della rappresentativa da inviare ai campionati
mondiali. I corridori erano Stibel, Sossi, Ciok, Kravos, Bartoli, Rebulla e Cesen. Nel
mese di maggio le pratiche vennero portate nella locale Questura per essere inoltrate
alla Questura di Udine. L’attesa fu lunga e un bel giorno l’incaricato dell’UCEF di
ritirare i documenti si sentì dire dal responsabile dell'Ufficio Passaporti della Questura
di Trieste a cui si era rivolto per sollecitare il rilascio, che ci voleva il nulla osta del
CONP?4.
Di conseguenza tutto andò a monte. Una rappresentativa triestina di sei corri-
dori fu inviata al Giro di Slovenia e Croazia, classificandosi terza nella graduatoria
riservata alle squadre e ottenendo il quarto posto individuale con Eugenio Bartoli,
preceduto di una piazza dal muggesano Antonio Strain, che però gareggiava per la
24. Non concessi i passaporti per l’intervento del CONI in Il Lavoratore, 18 agosto 1948.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 143
formazione croata. I ciclisti dell’U.C.E.F. presero parte anche al Giro della Serbia e
al Giro della Romagna. Per le altre discipline sportive restavano i Giochi Balcanici
Centro Europei ai quali gli atleti e le squadre triestine poterono questa volta parte-
cipare quali espressione di un membro effettivo dell’organizzazione e non più come
ospiti. Oltre al ciclismo su pista e su strada, la presenza alabardata comprese anche
gare di lotta, atletica, pallacanestro?*, pallavolo, ginnastica, pugilato, canottaggio,
nuoto e pallanuoto.
L’attività locale era principalmente incentrata nell’organizzazione delle ma-
nifestazioni sportive legate alla celebrazione del 1.0 Maggio?* — ma a Trieste non
poterono presenziare i ginnasti della Zona B a causa del divieto posto dal G.M.A.
e si tennero saggi ginnici a Capodistria, Buje e Muggia — e alla disputa di numerosi
Trofei e dei Campionati del Territorio Libero di Trieste?*.
A seguito dello strappo politico fra Jugoslavia e Mosca, a partire dalla seconda
metà dell’anno si ebbero le iniziali frizioni fra le due anime presenti nell’U.C.E.F.,
con un progressivo distacco della dirigenza della Zona B e una crescente conflittua-
lità nella Zona A, e si ebbe a registrare una notevole diminuzione degli incontri sia
casalinghi che in trasferta dei triestini con le rappresentative jugoslave, praticamente
cessati con il mese di agosto, quando la squadra di pallacanestro del Tomasi si recò a
Spalato e a Zara. Vennero mantenuti i contatti con i Paesi cominformisti e crebbero
24 Ai Giochi Balcanici di Sofia presero parte, preparate da Giassetti/Jaksetiè, le rappresentative maschile e fem-
minile di Trieste che la Gazzetta dello Sport definì “due formazioni di giocatori slavi”, provocando la reazione del
Lavoratore. Cfr., Sorpresa dell'Ungheria ai Giochi Balcanici in La Gazzetta dello Sport, 2 luglio 1948 e Malafede
in Il Lavoratore, 5 luglio 1948.
245 Erano previste una staffetta, la maratonina S. Sabba-Bagnoli-S. Sabba, il Trofeo Il Lavoratore di ciclismo, l’in-
contro Trieste-Lazio di pugilato, il Torneo sindacale internazionale di calcio con triestini, ungheresi, cecoslovacchi,
italiani e jugoslavi, il triangolare di pallavolo Trieste-Roma-Lubiana e Trieste-Piemonte-Rappresentativa sindacale
di pallacanestro, gare di tennis tavolo, pattinaggio a rotelle, scacchi, bocce e il saggio ginnico allo Stadio S. Sabba
con la partecipazione di attrezzisti cecoslovacchi, fra i quali era presente Zdenék RiZitka, che avrebbe conquistato
pochi mesi dopo la medaglia di bronzo olimpica al corpo libero e agli anelli. All’organizzazione delle manifestazioni
allestite dall’U.C.E.F. si contrapponeva il programma della Festa del lavoro e dello sport facente capo all’A.S. Edera
e al C.S. Internazionale. Erano in calendario una riunione di pugilato, il torneo di pallacanestro maschile e femmi-
nile, gli incontri di lotta libera e greco-romana, una esibizione di ginnastica artistica, gli incontri internazionali di
hockey a rotelle (Torneo internazionale del 1.0 Maggio, vinto dall’Edera), l’esibizione di pattinaggio artistico, gare
ciclistiche (Coppa 1.0 Maggio vinta da Sellier dell’Internazionale; Turitto vinse la riunione su pista per il Bracciale
d’onore a Montebello), un torneo di tamburello, gare di atletica (Zerial si aggiudicò la gara di marcia), di motoci-
clismo, hockey su prato, tennis (Trieste contro Torino), gare di calcio per ragazzi e un raduno di vela e canottaggio.
246 AI Campionato di pallacanestro maschile parteciparono: Tomasi (vincitore), Zol Ilva, S. Luigi, Scoglietto, Se-
volana, U.S. Operaia-Sindacati Unici, Arsenale, Fabbrica Macchine. Le squadre femminili furono: Rinaldi, Tomasi
(vincitore), U.S. Operaia-Sindacati Unici, Barcola, Isola d’Istria. Disputarono i Campionati di calcio 1948/49:
Maddalena, Amatori Ponziana, Fabbrica Macchine, OMMSA, Roianese, Umago, Costalunga, S. Anna, Portuale,
Aurora Capodistria, Muggia, Pirano, Dreher, Arrigoni Capodistria, Medusa e Servolana. Al Campionato di pallavolo
presero parte: Poligrafico, San Marco, FMSA, C.S. Studenti, Arsenale, Gretta.
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quelli con l’Italia?. Quest’ultimo aspetto era dovuto anche ad un altro motivo: in
aprile a Roma aveva avuto luogo il Convegno per la fondazione dell’ Unione Italiana
Sport Popolare. La nascita di questa organizzazione sportiva italiana era dovuta a
diverse sollecitazioni:
quella dei partiti della sinistra, attenti alle potenzialità di “controllo sociale” insite nel
governo della pratica sportiva; quella di decine di Comitati per lo sport popolare nati
dal FdG, che sollecitano la costruzione di un’organizzazione capace di coordinamento
del movimento; quella nata dalla sensibilità e dalla motivazione di singoli dirigenti po-
litici della sinistra, che percepiscono l’imminenza di un cambiamento di clima politico
e dello scontro ideologico. L’Uisp è un prodotto del frontismo, dello scontro politico
totalizzante che caratterizzerà la “guerra fredda” internazionale e interna?*8.
Per arrivare alla investitura definitiva dell’U.I.S.P. nell’ambito dei movimenti
giovanili della sinistra furono necessari alcuni passaggi fondamentali che si prolun-
garono fino al 1950:
La gioventù comunista, socialista, la Commissione giovanile della CGIL, l’ARI ecc. si
unirono a dar vita, con Enrico Berlinguer presidente, all’ Alleanza Giovanile Naziona-
le. Un altro ennesimo soggetto di transizione verso la ricostituzione della Federazione
Giovanile Comunista Italiana (FGCI). (...) Col Congresso di Livorno del 29 marzo — 2
aprile 1950, la FGCI (che già a luglio contava 214.677 iscritti e 2224 sezioni) tornò in
campo sempre con Berlinguer alla sua guida. Illustrandone gli indirizzi immediati egli
li fissò in questi obiettivi: «Suscitare una partecipazione organizzata dei giovani alla
lotta politica; promuovere la lotta per la pace (...); organizzare la lotta rivendicativa
di tutte le categorie della gioventù lavoratrice e studiosa; aiutare la gioventù a crescere
sana, istruita e gioiosa per sviluppare lo sport, lo svago e la cultura; diffondere fra i
giovani le idee maestre del marxismo leninismo». Lo sport quindi veniva fatto rientrare
a pieno titolo nei programmi di PCI e FGCI, ma per curarne meglio la promozione sul
territorio essi delegarono tale compito a una nuova, apposita organizzazione in campo
sin dal 1948: 1’ UISP.?®
Molti erano i punti in comune con |l’U.C.E.F.: l’impegno per il diritto allo
sport e per lo sport popolare, la critica alla commercializzazione, al fenomeno del
247 In giugno l’U.C.E.F. fece partecipare una rappresentativa di atleti a Budapest in occasione delle celebrazioni per
il “Centenario della libertà ungherese”. Il mese successivo furono inviati 110 ginnasti al Sokol di Praga e a settem-
bre fu organizzata una trasferta per i pallavolisti a Sofia e una rappresentativa triestina partecipò a Bologna ai primi
Campionati nazionali dello sport popolare, noti anche come le “Piccole Olimpiadi”. In seguito il C.S. Arsenale parte-
cipò al raduno provinciale dell’ UISP a Padova, le cestiste si recarono in due occasioni a Udine e i pugili incrociarono
i guantoni con i rappresentanti dell’ UISP di Padova e Gorizia. In dicembre furono disputati a Trieste incontri con le
squadre di calcio, pallavolo e pallacanestro dell’UISP di Udine.
248 http://www.uisp.it/nazionale/pagina/iii-1948-la-nascita-delluisp.
2° Giuntini S., L’oppio dei popoli, sport e sinistre in Italia (1892-1992), Aracne, Roma, 2018, p. 210.
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campionismo, alla esasperazione della competitività, e infine il collateralismo par-
titico e, fino al momento della scissione, il filosovietismo. I rapporti con 1’U.I.S.P.
divennero man mano sempre più saldi e, con il ritorno all’Italia di Trieste, avrebbero
portato alla logica, inevitabile confluenza dell’organizzazione giuliana nell’ente di
promozione sportiva italiano.
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8. 1949. LA POLITICA STRINGE I CORDONI DELLA BORSA
Fu l’anno della tragedia di Superga. Il 4 maggio, al rientro da Lisbona dove
era stata disputata una partita amichevole contro il Benfica, l’aereo che trasportava
la squadra di calcio del Torino a causa delle pessime condizioni atmosferiche si
schiantò contro il terrapieno posteriore della basilica che sorge sulla collina tori-
nese causando 31 vittime. Nella sciagura morirono anche il fiumano Ezio Loik, il
triestino Giuseppe Grezar e Aldo Ballarin, terzino chioggiotto che aveva giocato
nella formazione rosso-alabardata dal 1941 al 1943. L’avvenimento provocò grande
impressione anche a livello internazionale a seguito del valore di una formazione che
aveva conquistato cinque Campionati italiani consecutivi: al momento dell’istituzio-
ne della Giornata mondiale del gioco del calcio la F.I.F.A. scelse la data del 4 maggio
proprio per onorare la memoria della leggendaria squadra granata. Giunta a Trieste,
la salma di Grezar fu collocata nella camera ardente allestita presso la Palestra della
S.G. Triestina. Dopo la funzione funebre le spoglie furono sepolte presso il cimitero
di Sant'Anna.
L’attività dei campioni più popolari vide il pugile Tiberio Mitri conquistare il
titolo europeo dei pesi medi battendo il belga Cyriel Dellanoit, Il Giro d’Italia partì
da Palermo con Achille Campanile, ospite della vettura del Corriere di Trieste, che
lanciava una aperta sfida al bandito Giuliano, ed è ricordato per le manganellate della
Celere a giornalisti e al direttore di corsa Ambrosini sul traguardo della tappa giunta
a Genova. Giordano Cottur si classificò al terzo posto nella graduatoria finale, dietro
a Fausto Coppi e Gino Bartali, indossando per cinque tappe la maglia rosa e parte-
cipando poi al Giro della Svizzera, atto conclusivo di una grande carriera. Guido De
Santi si impose nella terza frazione del Giro e vinse la Milano-Modena; Agostino
Straulino e Nicolò Rode si laurearono campioni europei di vela nella Classe Star,
Gianni Cucelli fu decisivo per la vittoria della rappresentativa italiana nella finale eu-
ropea di Coppa Davis contro la Francia al Roland Garros, perdendo poi lo spareggio
interzonale contro 1’ Australia. L'apporto triestino alla Nazionale di hockey a rotelle
fu, come al solito, consistente con Mario Cergol, Giovanni Poser, Emilio Bertuzzi e
Lucio Torre che diedero il loro contributo alla conquista del terzo posto al Campio-
nato del mondo. Nel pattinaggio Guido Galessi prese parte ai Mondiali di Lisbona.
Stagione maiuscola per il canottaggio: i giuliani vinsero il Campionato euro-
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Fig. 65 - La squadra azzurra che nel 1948 disputò l’incontro Italia-Inghilterra.
Erano presenti Loik, Ballarin e Grezar (nella fotografia rispettivamente secondo, quarto e sesto
da sinistra), deceduti il 4 maggio 1949 nel disastro aereo di Superga.
Fig. 66 - La prima pagina
del giornale Trieste sport
con le notizie della scomparsa
di Giuseppe Grezar
e della vittoria
del titolo europeo dei pesi medi
da parte di Tiberio Mitri.
GE Lao Rei DI
148. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 67 - Il Due con della Libertas Capodistria (Marion, Tarlao, e Ramani)
alla premiazione dei Campionati europei del 1949.
Fig. 68 - Remigio Bollana.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 149
peo nel Quattro con la Timavo Monfalcone (Vladimiro Bobig, Mario Tagliapietra,
Mario Delise, Renato Giurissa, Eugenio Suzzi timoniere) e il Due con della Libertas
Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, Luciano Marion timoniere); nel Due di
coppia Mario Ustolin giunse secondo con il milanese Silvio Bergamini. Il pallavoli-
sta dalmata Bruno Dorich prese parte al Campionato mondiale maschile. A Palermo
si disputarono per la prima volta i Giochi del Mediterraneo, edizione limitata agli
atleti di Italia, Francia e Spagna, facendo registrare il successo nei pesi welters del
pugile originario di Pola Remigio Bollana.
L’attività femminile registrò il quinto posto di Silvia Strukel ai Mondiali di
scherma, disciplina che aveva visto la triestina prevalere sulle concittadine Camber
e Lorenzoni, rispettivamente seconda e quarta, ai Campionati italiani. Francesca Ra-
barri e Imperia Marchione parteciparono al Campionato mondiale di tennis tavolo,
e Laura Micheli si classificò settima ai Campionati europei di ginnastica. Nei Tor-
nei nazionali che assegnavano lo scudetto, l’Invicta Trieste vinse il titolo italiano
femminile di pallavolo con la squadra formata da Biecher, Faccin, Ferrarese, Nordi,
Rubini, F. Torre, L. Torre, Penco. Ottavio Missoni fu determinante per il successo
della S.G. Gallaratese nel Campionato di società, prendendo parte alle gare dei 400
metri, 110 e 400 metri ad ostacoli. La formazione varesina schierava anche un altro
zaratino, il discobolo Antonio Kenk.
La squadra junior di pallacanestro della S.G. Triestina vinse il primo titolo
italiano di categoria che, con l’eccezione del 1952, conserverà fino al 1954. Da que-
sto vivaio uscirono campioni del valore di Giordano Damiani, Carlo Furlani, Stelio
Posar, Nicola Porcelli e Gianfranco Pieri.
Le nuotatrici dell’Internazionale Rari Nantes non solo riuscirono a prevalere
sulle concittadine dell’U.S. Triestina, che si erano rafforzate con l’arrivo di Dragusa
Finc Gamacchio, ma riuscirono nell’impresa di occupare il primo posto di classifica
del Campionato italiano di società? La classifica del Campionato italiano di nuoto
dei 100 metri stile libero riportò il secondo posto di Riccardo Vittori, giunto alle
spalle di Carlo Pedersoli, indicando la Fiumana Nuoto quale società di appartenenza
dell’atleta. Questo dato indicherebbe una ripresa dell’attività da parte del sodalizio
presumibilmente attraverso un trasferimento della sede, come avvenne per la Pietas
Julia, ancora oggi attiva a Sistiana, 1’ Eneo di Fiume, che venne rifondata a Como nel
1962, anno in cui al Lido di Venezia riprese l’attività la zaratina Diadora, e la Pullino
di Isola d’Istria che trovò definitiva sistemazione a Muggia.
La Triestina, dopo il secondo posto del Campionato di calcio precedente, riu-
250 La formazione dell’Internazionale Rari Nantes era composta da Benini, Longo, Furlan, Flaminio, Mazzuccato,
Relli, Vernazza e Toso.
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Fig. 70 - Marciatori del G.S. San Giacomo.
Da sinistra: Terconi, Scalamera, Crasso, Bitesnik, Chermoli, Scalchi.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 151
sciva nella stagione 1948/49 ad occupare l’ottava piazza a pari merito con Fiorentina
e Lucchese, ma non riuscì ad evitare polemiche interne che portarono alla dimissione
del Consiglio in carica. Tornava ad essere disputato sulle strade di Trieste il Cam-
pionato italiano di una “classica”, la 50 chilometri di marcia, che prese il via 111
settembre con starter il sindaco ing. Gianni Bartoli. Il piacentino Giuseppe Dordoni
sfoderò la classe che lo avrebbe portato al titolo olimpico e europeo della specia-
lità. Data la deludente prestazione di Kressevich, il migliore dei triestini, sesto, fu
Rodolfo Crasso, atleta e presidente del G.S. San Giacomo, società organizzatrice
dell’evento. Fra le altre manifestazioni di spicco organizzate, sono da segnalare il
Campionato di Trieste di tennis”, vinto da Renato Scaunich, l’incontro di atletica
leggera fra la Giovinezza-Lega Nazionale e la squadra francese del Racing Club Pa-
rigi, il Gran Premio internazionale Golfo di Trieste di motonautica e il Trofeo Lilina
Cappelli di ginnastica femminile, vinto dalle atlete della S.G. Triestina capitanate
dalla campionessa italiana Laura Micheli???,
Il 5 giugno 1949 si disputò la prima partita ufficiale dei giocatori del baseball
triestino allo Yankee Stadium di Zaule contro la rappresentativa americana dell’in-
31 Iniziato nel 1901, il Campionato di Trieste di tennis subì una interruzione dal 1938 al 1948, riprendendo in occa-
sione del Torneo del Cinquantenario del Tennis Club Triestino, vinto da Canepele, Si registrarono dal 1949 al 1951
i successi di Scaunich, Merlo e Gardini. Seguì una nuova pausa che durò fino al 1960.
2 Atleti giuliani campioni d’Italia del 1949:
Atletica leggera - Albano Albanese nei 110 ostacoli, Armando Filiput nei 400 ostacoli, Ovidio Bernes nell’alto,
Loredana Simonetti negli 800 metri. Calcio - Giuseppe Grezar ed Ezio Loik con il Torino. Canottaggio - Due con
della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, timoniere Luciano Marion), Doppio della S.G. Triesti-
na (Mario Ustolin e Alessandro Novich), Quattro con della Timavo (Vladimiro Bobig, Mario Tagliapietra, Mario
Delise, Renato Giurissa, timoniere Eugenio Suzzi). Ginnastica - Laura Micheli. Lotta libera - Albino Vidali nella
categoria medio-leggeri, Giorgio Raicevich nei medio-massimi. Nuoto - Gianni Paliaga nei 200 metri s.1. e con la
staffetta 4x200 s.1. dell’ Aurora Chiavari, Dragusa Finc Gamacchio nei 100 metri s.1., Romana Calligaris nei 400
metri s.l., la staffetta della Triestina Nuoto 4x100 metri stile libero (Adriana Tolloy, Dragusa Finc Gamacchio, Fiora
Mayer, Romana Calligaris) e 3x100 misti (Dragusa Finc Gamacchio, Romana Calligaris, Pierina Dorati), Renzo
Petronio (piattaforma). Pallanuoto - Rubini con la Rari Nantes Napoli. Pugilato - Remigio Bollana nei pesi welter.
Scherma - Silvia Strukel nel fioretto. Tennis tavolo - Imperia Marchione nel singolo, doppio femminile e misto,
Alessandro Cambissa nel doppio misto. Vela - Agostino Straulino e Nicolò Rode nella Classe Star, Danilo D’Isiot e
Libero Pavanello nella Classe Snipe, May De Marchi nella Jole Olimpionica.
Azzurri nel 1949:
Atletica leggera - Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Ottavio Missoni, Giuseppe Tosi, Gabre Ga-
bric, Loredana Simonetti, Marzia Torresi. Calcio - Ezio Loik. Canottaggio - Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, Luciano
Marion, Mario Ustolin, Vladimiro Bobig, Mario Tagliapietra, Mario Delise, Renato Giurissa, Eugenio Suzzi, Gio-
vanni Gabrovez, Sergio Rinaldi. Ginnastica - Laura Micheli, Livio Urbani. Hockey su prato - Dario Bais. Hockey
a rotelle - Giovanni Poser, Mario Cergol, Emilio Bertuzzi, Lucio Torre. Nuoto - Gianni Paliaga, Giorgio Grilz,
Riccardo Vittori, Romana Calligaris, Dragusa Finc Gamacchio, Giuliana Flaminio, Renzo Petronio (tuffi). Palla-
canestro - Cesare Rubini, Romeo Romanutti, Livio Collini, Marisa Bovolato, Egida Parovel. Pallanuoto - Cesare
Rubini, Aldo Ghira. Pallavolo - Bruno Dorich. Pattinaggio a rotelle - Guido Galessi. Pugilato - Remigio Bollana.
Rugby - Giovanni Favretto. Scherma - Silvia Strukel. Tennis - Gianni Cucelli. Tennis tavolo - Francesca Rabarri,
Imperia Marchione.
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crociatore Bordillon 881. Venne costituita la formazione del Royco Trieste B.C., di
breve vita. Dopo il suo scioglimento iniziarono l’attività Giants, Yankees, Inter-Zau-
le e Valmaura. L'impianto dei militari alleati riuscì ad evitare il ritiro della Giovinez-
za Sportiva-Lega Nazionale dal Campionato di Serie A 1948/49, quando la squadra
rugbistica si era vista negare la disponibilità all’uso dello Stadio di San Sabba. Nel
corso della stagione si aggiunsero segni di difficoltà economiche: la Lega Nazionale
annunciò di rinunciare alla presenza nel Campionato di Serie A delle formazioni di
pallacanestro femminile e rugby. La redazione sportiva del Corriere di Trieste, soli-
tamente refrattaria a critiche e polemiche, in questa occasione punzecchiò l’operato
dei dirigenti della società:
Non sembra ai dirigenti della L.N. che sarebbe più giovevole e più sano devolvere una
certa somma per le sue già fiorenti sezioni sportive anziché sperperare sproporziona-
tamente cifre per esagerata politica. (...) Prima di chiudere i battenti questi dirigenti ci
pensino ancora, e chissà che non capiscano che le battaglie sportive valgono quanto 0
forse più di quelle politiche, quando si ha da difendere un vessillo che se ammainato
una volta, riesce difficile inalberarlo più?”?.
Alla fine il Campionato 1949/50 di rugby vide regolarmente in campo la squa-
dra della Giovinezza Sportiva-Lega Nazionale e 1’Edera, che sembrava anch’essa
voler abbandonare l’attività per problemi di bilancio, ma che alla fine partecipò alla
Serie B, dove era presente anche il C.U.S. Trieste. Nonostante il momento felice per
i risultati ottenuti dai suoi canottieri, anche la Timavo Monfalcone ebbe problemi
di cassa, e per l’acquisto di un’imbarcazione dovette ricorrere ad una sottoscrizione
popolare. È da presumere che, a seguito dei risultati delle elezioni che si svolsero il
12 giugno con il netto successo della Democrazia Cristiana?” l'opportunità politica
del sostegno finanziario a favore delle società sportive fosse divenuta meno impor-
tante e di conseguenza il flusso dei contributi dall’Italia abbia avuto una riduzione.
A ciò faceva da contraltare l'annuncio fatto in agosto dal Presidente della F.I.N. che
dichiarava l’intenzione del C.O.N.I. di finanziare la costruzione di una piscina coper-
ta, il cui completamento era previsto inizialmente per il 1950. Difficoltà burocratiche
ne ritardarono la costruzione, per cui la posa della prima pietra avvenne il 6 giugno
1951 e l’inaugurazione nel 1954.
33 Rugby e pallacanestro femminile rinunciano al campionato di serie A in Il Corriere di Trieste, 14 settembre 1949.
25 Le elezioni portarono al seguente risultato: Democrazia Cristiana 39,1%, Partito Comunista del TLT 21,1%,
Fronte Indipendentista 6,8%, Partito Socialista della Venezia Giulia 6,4%, Movimento Sociale Italiano 6,1%, Partito
Repubblicano Italiano 5,4%, Blocco Italiano 4,9%, Blocco Triestino 2,9%, Fronte Popolare Italo-Sloveno 2,4%,
Partito Liberale Italiano 1,8%, Lega Democratica Slovena 1,7%, Trieste Libera 1,4%. Cfr. Trieste ha votato per
l’Italia in Il Giornale di Trieste, 14 giugno 1949.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 153
8.1. La crisi dell’U.C.E.F.
Gli eventi politici che avevano portato all’uscita della Jugoslavia dal Comin-
form e la loro ricaduta sul P.C.T.L.T. inevitabilmente ebbero conseguenze anche
sul movimento sportivo facente capo all’U.C.E.F.; ma la rottura non fu immediata,
anche se fu possibile notare i primi effetti che portarono già nel corso nel 1948 a una
sensibile diminuzione dei rapporti con le società sportive jugoslave, e che all’inizio
del 1949 furono limitati a una trasferta della rappresentativa calcistica del T.L.T. in
Slovenia, all’incontro di boxe fra pugili di Trieste e di Lubiana, e alla partecipazione
degli atleti di Pirano a gare che ebbero luogo a Maribor.
L’attività dell’U.C.E.F. riuscì a proseguire unita fino a luglio, con l’assegna-
zione dei titoli di pallacanestro alla squadra femminile dell’U.S.O.-Sindacati Unici
e alla formazione maschile del Tomasi. Le rappresentative di atletica leggera delle
Zone A e B del T.L.T. si confrontarono per due volte a Capodistria e si registrò atti-
vità di canottaggio a Pirano, Capodistria e Isola d’Istria. Si concluse il Campionato
di calcio 1948/49 del T.L.T., con l’Aurora di Capodistria in vetta alla classifica spo-
destando i servolani, e fu particolarmente intensa l’attività ciclistica con in evidenza
Rodolfo Sossi, vincitore della Coppa della Gioventù e della Coppa del Lavoratore,
e Renato Fontanot, che tagliò primo il traguardo della Coppa Skerlavaj, della Coppa
Arsenalotto sportivo e della Trieste-Portorose e ritorno. La disputa del primo Giro
del T.L.T.-Coppa Trieste Sport, che costò la squalifica ai ciclisti triestini tesserati
per l’U.V.I. presenti alla manifestazione, diede la vittoria al piemontese Giovanni
Carena.
Il dichiarato intento di non voler dividere l'U.C.E.F. in seguito alle questioni
politiche non era comunque sufficiente a evitare una serie di schermaglie all’inter-
no della Direzione. Dopo aver organizzato non senza difficoltà, come vedremo più
avanti, le manifestazioni per il 1.0 Maggio”, fu ventilato il ritiro delle cinque squa-
dre istriane presenti nel Campionato di calcio del T.L.T.? e i ciclisti Enrico Vrabez,
255 Manifestazioni del 1.0 Maggio patrocinate dall’ENAL: partita di hockey a rotelle Edera-Mirabello e esibizione
di pattinaggio artistico con Franca Rio e Lidia Pelli. Gara allievi di ciclismo e riunione pugilistica. Coppa Dimini
di marcia. L’UCEF organizzò nella Zona A alcune partite di calcio, La Coppa della Pace (maschile) e la Coppa
Frausin (femminile) di pallacanestro, il Torneo 1.0 Maggio di pallavolo, la gara di marcia Trieste-Bagnoli, la Coppa
Il Lavoratore di ciclismo, i saggi ginnici allo Stadio 1.0 Maggio, a Opicina. Nella Zona B si disputarono incontri
di calcio con la partecipazione dell’ Armata Jugoslava, UISP Padova, Volga Salcano, Lokomotiva Fiume, Arrigoni
Isola d'Istria, Aurora e Partizan di Capodistria, tornei di tennis da tavolo, pallavolo e pallacanestro. Incontri di basket
con le squadre Lokomotiva Fiume, Pola, Flent e Tomasi Trieste, Scuola Nautica, Aurora, Club Studentesco Trieste,
rappresentative di Capodistria, sindacale e degli studenti della Zona B. A Buje la partita Lokomotiva Fiume-Buje di
pallavolo e a Capodistria la manifestazione polisportiva quadrangolare Trieste-Istria-Pola-Fiume e il saggio ginnico.
256 A seguito della minaccia di ritiro, vennero emanate nuove disposizioni della Commissione di appello della sezio-
ne calcio dell’UCEF che portano 1’ Aurora Capodistria ad affiancare in classifica la capolista Servolana. Il Campio-
nato fu vinto dalla formazione istriana.
154 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Rinaldo Di Luciano, Renato Fontanot e Pio Sellier furono sanzionati per aver parte-
cipato senza il nulla-osta della Sezione ciclismo dell’U.C.E.F. alla corsa Pola-Bel-
grado. L’invito della Gioventù Antifascista del T.L.T. per partecipare alla formazione
di un Comitato per la selezione della rappresentativa da inviare al Festival Mondiale
della Gioventù e degli Studenti in programma a Budapest significativamente fu ac-
cettato dall’U.C.E.F. a maggioranza e non all’unanimità?”. Seguirono le vicende
della trasferta di una squadra di pallacanestro in Jugoslavia:
La direzione del CCP Tomasi rende noto che la squadra Tomasi A di pallacanestro è
dimissionaria dal 28 giugno 1949. Pertanto le partite giocate a Belgrado il 1 e 2 luglio
sono state disputate a titolo personale non avendo la Direzione del Circolo dato il suo
consenso per questi incontri?58.
Che il punto di rottura fosse ormai vicino fu evidenziato al momento di af-
frontare l’organizzazione della celebrazione del 1.0 Maggio, la prima dopo l’uscita
della Jugoslavia dal Cominform. Entrambe le parti in causa (anche a livello sportivo)
dichiararono di essere disponibili all’allestimento di una manifestazione unitaria,
ma nel contempo si accusavano a vicenda di voler sabotare l’evento. Un memoriale
dell’U.C.E.F. riassunse le prime fasi della vicenda:
La direzione dell’UCEF ha risposto compattamente al primo invito del compagno Val-
disteno che l’UCEF assieme all’UGA organizzassero questo anno il saggio del I mag-
gio. Ha risposto a questo invito perché anche quest’anno tutta la popolazione democra-
tica del Territorio di Trieste potesse compatta celebrare il Primo Maggio. (...) Quando
più tardi nella direzione dell’UCEF — contrariamente alle deliberazioni prese — fu deci-
so di non aderire a tale forma di celebrazione del Primo Maggio, la maggioranza della
direzione decise di fare un ultimo tentativo per giungere alla celebrazione unitaria del
Primo Maggio mandando 4 suoi delegati presso le direzioni di tutte le organizzazioni
democratiche del Territorio di Trieste. Parte di queste organizzazioni ha nuovamente e
categoricamente rifiutato di celebrare come proposto il Primo Maggio, pretendendo che
l’UCEF mandi tre consiglieri tecnici presso il Comitato per la celebrazione del Primo
maggio 1949, costituito da organizzazioni che raccolgono attorno a sé parte delle masse
democratiche di Trieste. (...) L’UCEF non può deliberare di inviare tre consiglieri tec-
nici presso il menzionato comitato per le seguenti ragioni:
1. L’UCEF ha organizzato negli anni precedenti i saggi del I maggio e con ciò ha
l’esperienza ed il diritto di organizzarli anche per l’avanti.
2. L’UCEF era rappresentata nei comitati precedenti per la celebrazione del Primo
Maggio come membro paritetico con le altre organizzazioni democratiche. Per
quanto riguarda le manifestazioni ginnico-sportive l’UCEF era il fattore decisivo
nel comitato. Perciò l’UCEF a condizioni diverse non può assumersi alcuna respon-
sabilità nelle manifestazioni ginnico-sportive nella celebrazione di quest’anno.
257 Atleti triestini al Festival Mondiale della Gioventù in Il Corriere di Trieste, 14 giugno 1949.
258 Il CCP Tomasi smentisce in Il Lavoratore, 8 luglio 1949.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 155
3. L’UCEF può partecipare solo ad una celebrazione del Primo Maggio che sia in
armonia all’attività da essa fin qui svolta e non può perciò partecipare ad una mani-
festazione che dà la possibilità di celebrare il Primo Maggio soltanto ad una parte
del movimento democratico stesso??.
Con l’acuirsi delle polemiche, il 5 marzo la parte filo-jugoslava aveva iniziato
a distribuire un volantino indirizzato ad atleti e dirigenti che, denunciando il disagio
all’interno dell’U.C.E.F., prendeva posizione sulla questione:
Siamo andati, negli ultimi tempi, informando degli intrighi e delle macchinazioni degli
emissari di Vidali, Vadisteno, Cicogna, Malalan, ecc. che questi elementi svolgono nel-
la direzione della nostra Unione già dal luglio dell’anno scorso e specialmente negli ul-
timi mesi in relazione al saggio ginnico sportivo che dovrebbe aver luogo in occasione
dei festeggiamenti del prossimo I maggio. (...) Accuratamente preparano il piano per
sfruttare i festeggiamenti del I maggio, ai fini della loro attività disgregatrice. In un pri-
mo tempo essi stessi proposero che l’UCEF insieme all’UGA organizzi il saggio ginni-
co sportivo. In seguito ritirarono le loro stesse proposte e accusarono noi che avevamo
sinceramente desiderato il pieno successo del saggio del I maggio e che perseveravamo
sulle prime decisioni concordate. Ciò lo facevano evidentemente con lo scopo di far
perdere agli sportivi la fiducia nella direzione, nella stessa Unione, per demoralizzarli
e con ciò prepararli alla liquidazione della nostra organizzazione sportiva. (...) Esigete
che l’UCEF organizzi il saggio ginnico sportivo del I maggio, diffondete fra gli sportivi
la parola d’ordine del saggio unitario. Rispondete all’appello del Comitato della sezio-
ne ginnica dell’UCEF, preparatevi negli esercizi per il prossimo I maggio, allargate la
cerchia dei ginnasti che vi si dedicano?90!
Alla fine il saggio della Festa del Lavoro si svolse nel nuovo Stadio di San
Giovanni, detto anche Stadio 1.0 Maggio e oggetto di violente polemiche, così come
ebbe luogo sia nella Zona A che nella Zona B la Settimana sportiva con le relative
gare. Ma l’accordo altro non era che una temporanea tregua. Non poteva restare
estranea dalle polemiche la squadra dell’ Amatori Ponziana con il suo presidente
Edoardo Boltar, al quale un dirigente dell’U.C.E.F. indirizzò una serie di domande:
Come intende lui lo sport popolare quando ha una squadra di circa 15 giocatori men-
silmente stipendiati?
Che mi dica lui chi sarebbe quel fesso (anche se contrario al regime dittatoriale di Tito)
che non andrebbe a fare lo sport in Jugoslavia avendo da mangiare e bere, divertimenti,
gite a Bled ecc. in più le giornate pagate e forse qualche premio in danaro o altro?
Giusto che il C.O.N.I. a Trieste è un’organizzazione sportiva sciovinista perché rappre-
25 Memoriale. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia,
fondo UCEF scatola 5, fasc. 2.
260 Volantino. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo
UCEF scatola 5, fasc. 20.
156 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 71 - La squadra di pallacanestro dell’U.S. Operaia-Sindacati Unici vincitrice del Campionato
femminile del T.L.T. nel 1949. (Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena
e degli studi/Odsek za zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 157
senta una nazione straniera nel T.L.T. e 1’ Amatori Ponziana chi rappresenta?
Il campo di S. Giovanni spetterà a tutti gli sportivi di Trieste o solo agli aderenti all’ A-
genzia di Tito a Trieste?
Chi ha dato i milioni per la costruzione del campo?
Chi sarebbe il proprietario del campo sportivo (cosiddetto) popolare. È forse di qualche
Società Sportiva oppure di qualche grosso finanziatore della Banda Babiî?
L’organizzazione popolare è sorta per dare a tutti i giovani triestini la possibilità di
sviluppare la cultura fisica o solo per quelli che appoggiano la linea del tradimento
Babiciano a Trieste?9!?
Il 18 luglio, con un articolo pubblicato da Trieste Sport, Francesco Ludovisi
buttò altra benzina sul fuoco, accusando i dirigenti filo-cominformisti di essere di-
sposti a sacrificare 1’ U.C.E.F. pur di servire gli interessi di partito:
Questi dirigenti pseudo sportivi, con il loro atteggiamento, non tengono fede ai postu-
lati di mantenere in vita e di incrementare sempre più il sano sport popolare, ma, contro
l’interesse di esso, tendono a portare nel suo seno una politica innaturale che tende,
come già fece il fascismo italiano, al soffocamento graduale fino alla scomparsa totale.
Si verifichi questa con il farne un ramo del CONI, come hanno già manifestatamente
dimostrato specialmente in occasione dell’invito fatto alla sezione scacchi dell’UCEF,
di svolgere attività in seno all’ENAL, oppure con l’annientamento totale???.
La decisone di convocare il 7 agosto 1’ Assemblea dell’U.C.E.F. portò alla resa
dei conti. La posta in gioco era il controllo della gestione dell’attività nel T.L.T.,
unitaria se si fosse arrivati ad un accordo fra le parti, molto più complessa se si fosse
verificata una frattura. La delicata situazione vedeva la parte filo-cominformista in
posizione di forza per quanto riguarda la maggioranza dei voti, mentre dal canto loro
1 filo-jugoslavi avevano un ruolo importante per la garanzia delle entrate finanziarie a
favore dell’Unione. Dalle colonne del Lavoratore si ebbe la conferma dell’esistenza
di un clima era tutt’altro che sereno in un articolo che analizzava, con interessanti
spunti critici, le vicissitudini dell’organizzazione:
La tanto richiesta Assemblea Generale è necessaria, soprattutto per chiarire la posizione
di certi dirigenti che, da un anno a questa parte, col pretesto di aiutare l’organizzazione,
fanno il buon e cattivo tempo. L’U.C.E.F. sorse nel 1945 per desiderio di molti sportivi
di dare incremento ad un nuovo schieramento sportivo popolare, onde aumentare ed
allargare le varie attività fino allora monopolizzate dal CONI. Gli artefici di questa or-
ganizzazione, animati da onesti sentimenti e da uno spirito sportivo sano, poco dopo un
anno di attività sono stati trascinati invece su una strada che ha deviato da quella prefis-
26! Lettera di un dirigente dell’UCEF a Edoardo Boltar. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di
Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF scatola 5, fasc. 21.
262 L'attività dell’UCEF e le sue funzioni in Trieste Sport, 18 luglio 1949.
158. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
sa. Ne derivò che l’UCEF fu incuneata e classificata fra quelle organizzazioni politiche
anti Italia. Successe, allora, che il CONI ebbe il compito di difendere apertamente il
nazionalismo italiano, mentre 1’ UCEF difendeva, sotto l’insegna dell’indipendentismo
territoriale, il nazionalismo sloveno. (...) Su questa strada ci troviamo, oggi, a poco
meno di un mese dalla assemblea. Con la differenza che la situazione in seno all’UCEF
è migliorata. Parte dei dirigenti dell’UCEF si sono accorti dell’errore, un’altra parte,
fortunatamente molto piccola, cerca di continuare sull’errata strada al punto di bilan-
ciare il CONI. È intenzione però di questi primi dirigenti di riorganizzare la società su
basi sane, popolari, con possibilità di relazioni con altre società onde por fine a questo
stato d’animo acceso, che purtroppo ha invaso atleti e dirigenti.
Di nazionalismi non vogliamo e non vorremo sapere. Siamo e saremo contrari a spe-
culazioni perpetrate dagli agenti sia del governo di Belgrado che del governo di De
Gasperi. Omaggi di quadri di Tito e baci alla mano del sommo Pontefice non devono
intercalarsi prima e dopo le varie gare?9.
Un altro segnale della tensione esistente fu dato dal comunicato della Commis-
sione tecnica della Sezione ciclismo dell’U.C.E.F. che precisava la propria estraneità
all’organizzazione del Giro del T.L.T. - Coppa Trieste Sport, allestita dal giornale
ritenuto filo-jugoslavo?9. Avvicinandosi alla data dello svolgimento dell’ Assemblea
1 toni polemici divennero sempre più accesi:
Ora però, una parte dei dirigenti, quella legata al traballante carro del nazionalismo
titino e abbondantemente foraggiata da Belgrado, ha rotto ogni indugio mettendo in
atto un piano mirante ad assoggettare l’UCEF ai suoi interessi politici che sono poi
quelli imposti da Belgrado. Si vuole cioè fare dell’UCEF uno strumento di propaganda
pro Tito, per giungere forse, attraverso la passione sportiva, ad una riabilitazione dello
sclassificato regime. A tale fine i mezzi finanziari non mancano, né fà difetto la spu-
dorata decisione di gentaglia pronta ad ogni infamia pur di raggiungere i suoi intenti.
La via migliore, e più sicura, per questi signori sta nella corruzione. In poche parole si
cerca di «comperare» la coscienza degli atleti a suon di dinari trasformati, allestendo
competizioni, sul tipo del recente «giro ciclistico del TLT — Coppa Trieste Sportiva»
i cui premi furono cospicui al punto da far invidia a quelli stabiliti per i professionisti
dal Giro di Francia. Dinari a palate dunque, ed altri allettamenti di non minor conto?9.
Nella riunione della Direzione per la preparazione dell’ Assemblea, che si
svolse il 21 luglio, Emilio Giassetti/Jaksetié fu indicato quale candidato unico da
indicare per la presidenza dell’ Assemblea dell’U.C.E.F., proposta che ebbe la mag-
gioranza dei voti, ma non l’unanimità, per cui l’interessato richiese di rimandare
direttamente all’ Assemblea la sua eventuale elezione. La verifica delle società in
26. Quattro parole sull’Assemblea dell’UCEF in Il Lavoratore, 13 luglio 1949.
26 Il giornale sportivo era un inserto del Progresso, già settimanale dell’UAIS, poi edito con la definizione di quo-
tidiano politico.
265 All’Assemblea dell’UCEF funzionerà il bisturi in Il Lavoratore, 19 luglio 1949.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 159
regola per esercitare il diritto al voto portò alla rottura. Era stato accertato che nella
zona di Trieste i sodalizi erano 34, nella zona carsica 5, a Muggia 7 ed in Istria erano
26 ma con in sospeso un buon numero di affiliazioni giunte a termine scaduto. La
discussione, che vide la maggioranza orientarsi verso l’esclusione di queste ultime
società, causò l’abbandono della riunione dei dirigenti del gruppo di Danilo Turk,
Francesco Ludovisi e Juernej Humar?*,
Sulla vicenda tornò ad interessarsi anche il giorno successivo il giornale orga-
no del Partito Comunista del T.L.T., trattando sia delle questioni riguardanti il diritto
al voto delle società che della situazione dirigenziale esistente nel Comitato per la
Zona B:
E appunto è saltato fuori il previsto tentativo di frode da parte dei «babiciani». Alle 26
società dell’Istria finora riconosciute, l’ineffabile «clan» ha tentato di affiancare, con
una manovra a... scoppio ritardato (tanto ritardato da risultare fuori termine di tempo)
basandosi su una richiesta di affiliazione, una trentina di nuove società istriane. Da dove
queste siano spuntate lo sanno solo quei signori ché nessuna relazione è mai giunta alla
segreteria centrale su una loro pretesa attività. Ma, anche concedendo l’esistenza delle
stesse, cosa possibile nell’ambito del Comitato Istriano dell’UCEF dichiaratamente au-
tonomo (tant'è vero che ne furono estromessi, senza complimenti, i delegati del Centro
giustamente contrari ad una linea di condotta in netto contrasto coi principii dello sta-
tuto), con quale fondatezza giuridica si vorrebbe ora estendere loro in extremis il diritto
di intervenire al voto dell’assemblea logico essendo che un tale diritto spetta esclusiva-
mente alle società debitamente riconosciute, a quelle cioè che in effetti svolgono una
regolare attività e che pertanto sono le sole autorizzate a decidere del loro domani?9.
Furono celebrate due Assemblee dell’U.C.E.F. che si svolsero contemporane-
amente. Una fu convocata dal vicepresidente Giuseppe Valdisteno/Walderstein, l’al-
tra dal segretario Francesco Ludovisi. Seguì, il 7 agosto, la cronaca dell’ Assemblea
dell’U.C.E.F. “cominformista”:
Presentate le proprie dimissioni, la parte sana della vecchia Direzione, propone a
presidente dell’ Assemblea il sig. Furlani, il quale, dopo il saluto d’uso, si rammarica
dell’assenza, dai lavori, dei rappresentanti delle società sorelle dell’Istria i quali, evi-
dentemente sono stati impediti dalla coercizione che le autorità della zona B conducono
attraverso la polizia. (...) Prende poi la parola il vice-presidente uscente sig. Giuseppe
Valdisteno, il quale fa la storia dell’Ucef dal 1945 in poi. (...) Nessuna meraviglia,
continua il sig. Valdisteno, se pur invitati, i signori Ludovisi, Turk, Pregarc, Jerni, Sossi,
i fratelli Pertot, abbiano disertato 1’ Assemblea nel corso della quale avrebbero dovuto
render conto dei tanti soprusi ai danni delle società da loro in parte amministrate. (...)
«Da quanto avete inteso — chiarisce riassumendo Valdisteno — è facile comprendere che
266 Primi contatti per l’Assemblea dell’UCEF in Il Lavoratore, 23 luglio 1949.
267 Non intaccano l’UCEF le manovre dei dissidenti in Il Lavoratore, 24 luglio 1949.
160 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
i mestatori di Tito seguirono, in tutte le loro mosse un piano prestabilito dal quale hanno
dovuto derogare non per loro volontà. Che questo sia stato tracciato nelle loro menti
sin dall’inizio, dalla costituzione dell’Ucef cioè, lo prova la loro avversione per ogni e
qualsiasi contatto fra le nostre società e quelle dell’Unione Italiana Sport Popolare fino
ad arrivare a definire agenti del CONI i dirigenti Fabro, Cicogna, Roman, Valdisteno
ed altri (...). Non è nostra intenzione vendere 1’ Ucef al Coni italiano ma non ci assog-
getteremo mai, d’altra parte, a vendere i nostri atleti ai nazionalisti jugoslavi, come
forse poteva far credere l’eccessiva attività con quella nazione (...). Lo sviluppo futuro
dell’Organizzazione si compendia nei seguenti punti: continuazione dei campionati e
tornei come per il passato, non escludendo la Zona B, parte integrante del Territorio; in-
cremento al massimo dell’attività con l’UISP e solleciti contatti con i movimenti spor-
tivi popolari di altre nazioni; riorganizzazione delle società su basi solide in modo che
le stesse non abbiano a degenerare nel professionismo».
A conclusione dei lavori venne approntata una risoluzione che venne approva-
ta all’unanimità dall’ Assemblea:
L'Assemblea Generale dell’U.C.E.F., udite nella sua riunione del 7 agosto le relazioni
della Direzione, riconosce la giustezza dell’analisi della situazione interna ed interna-
zionale, particolarmente per quanto riguarda il tentativo di singoli elementi individuali
di far scivolare la nostra organizzazione sul campo nazionalistico jugoslavo a grave
danno dello sport popolare;
approva l’operato della Direzione di espellere coloro che hanno operato contro la nostra
organizzazione e di continuare ogni attività con la Zona B;
accoglie in pieno le proposte della Direzione per una continuazione dell’UCEF basata
sullo sport di massa;
dà mandato alla Direzione di riorganizzare le competizioni locali e di incrementare
l’attività con l’estero:
invita tutti gli organizzati a stringersi intorno alle proprie società e lottare con fermezza
contro ogni tentativo di corruzione e speculazione politica?99.
L’espulsione decretata dall’ Assemblea ufficializzò, qualora che ne fosse stato
bisogno, la nascita di un terzo polo nel panorama sportivo del T.L.T., un nuovo con-
corrente da fronteggiare nell’azione di tesseramento degli atleti e promotore di uno
sgradito attivismo organizzativo.
Contemporaneamente presso lo Stadio 1.0 Maggio si svolse 1’ Assemblea con-
vocata dai dirigenti filo-jugoslavi. Nella relazione del vicepresidente Danilo Turk vi
sono spunti interessanti riguardanti la ricaduta degli eventi politici sull’U.C.E.F. e
sulla sua presenza alle manifestazioni internazionali, in particolare ai Giochi Balca-
nici:
268 La nuova direzione dell’U.C.E.F. incrementerà lo sport di massa nelle due Zone in Il Lavoratore, 8 agosto 1949.
26° Ibidem.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 161
A queste attività sportive è stato posto fine dalla nota Risoluzione dell'Ufficio Infor-
mazioni in seguito alla quale alcuni Paesi hanno rotto tutti i legami che li univano
nell’organizzazione delle manifestazioni sportive balcaniche. Con lo scioglimento di
questo unico organo internazionale veramente democratico è stata tolta la possibilità
agli sportivi democratici triestini di partecipare a competizioni internazionali favorendo
così i circoli sciovinistici locali nei loro disegni di predominare nel campo dello sport
internazionale e di spezzare l’unità delle forze sportive democratiche??°.
L’Assemblea elesse il gruppo dei dirigenti elencati dalla Direzione?” e accettò
la proposta di modificare lo statuto in modo che le Sezioni sportive diventassero fe-
derazioni e autorizzò l’espulsione dalla Direzione di quei membri che si rendessero
colpevoli di sabotaggio nei confronti dell’UCEF e della sua attività ostacolando i
rapporti sportivi con la Jugoslavia e con l’Italia.
A questa Assemblea seguì il 19 agosto la prima riunione della nuova direzione
che elesse Stanko Pertot presidente, Danilo Turk (Joco) e Giovanni Ferri vicepresi-
denti, Francesco Ludovisi segretario.
8.2. L’U.C.E.F. «M» e 1U.C.E.F. «L»
L’articolo apparso sul Lavoratore del 22 agosto, prendendo spunto dall’in-
tenzione di alcuni dei migliori ciclisti facenti parte di società aderenti all’U.C.E.F.
filo-cominformista di abbandonare i propri sodalizi, accusò i dirigenti sportivi fi-
lo-jugoslavi Ludovisi e Joco di usare ingenti somme di danaro ed elargizioni di bene-
fici, come soggiorni ad Abbazia, per sabotare l’attività dell’U.C.E.F. concorrente. A
riprova di ciò furono pubblicate alcune parti di una lettera inviata dalla Federazione
Croata ai dirigenti filo-jugoslavi al fine di dimostrare la loro dipendenza alle direttive
provenienti dalla Jugoslavia per il reclutamento di partecipanti al Giro di Slovenia e
Croazia??, Significativi gli ultimi due paragrafi:
«Per definire la questione organizzativa, ci incontreremo, con voi, a Capodistria. Sarà
presente il Comitato del quale fa parte il col. Lenac, comandante delle truppe della zona
jugoslava del T.L.T.». Evidentemente quest’ultimo ordine avrà provocato una stratta al
cuore di Ludovisi e complici, i quali, se non avranno portato a compimento gli ordini
290 Riassunto della relazione del vicepresidente dell’UCEF in Trieste Sport, 8 agosto 1949.
27! Furono eletti: Carlo Abram, Onorato Cerne, Marcello Kuffersin, Augusto Ferfoglia, Graziano Govorcin, Jernej
Humar, Francesco Ludovisi, Giovanni Micheli, Stanko Pertot, Aldo Plaino, Urbano Ploteca, Valentino Pregarc,
Oreste Premolin, Carlo Skerlavaj, Alessandro Sossi, Milos Stragar, Danilo Turk, Matteo Zadanic, Giovanni Ferri.
Revisori: Stanko Babic, Vok, Ivan Fuks. Sindaci: De Vecchi, Angelo Gruden, Mario Suplina. Cfr. In un’atmosfera
tranquilla e familiare gettate le basi del futuro programma in Trieste Sport, 8 agosto 1949.
29? La manifestazione fu vinta dal piemontese Luigi Malabrocca, buon corridore piemontese che nel 1947 aveva
vinto la Parigi-Nantes, ma che è ricordato per la sua determinazione a indossare la maglia nera al Giro d’Italia,
quella destinata all’ultimo in classifica generale, piazzamento che permetteva il guadagno di premi evidentemente
interessanti. Nel 1949 Malabrocca vinse anche il Giro della Jugoslavia.
162 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
SF Cameno
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MONTETOSO,
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CASTELVENERE
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traguardo con punteggio
CASTELVENERE:
traguardo con ubbuono
PORTORUSE:
troguardo con abbnono
CHIUSA:
troguordo con punteggio
Fig. 72 - Il percorso del primo Giro ciclistico del Territorio Libero di Trieste.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 163
ricevuti, avranno ben poco da discutere e programmare col piccolo dittatore della Zona B.
«Dovete fare la massima propaganda, per questa corsa, tramite la vostra stampa sulla
quale — qui sta il nocciolo — pubblicherete i nominativi dei corridori italiani. Questi
nominativi — ripetiamo — li pubblicherete sui vostri giornali, «Trieste Sport» e «Corriere
di Trieste».
Quest’ultimo capoverso si commenta da sé e commenta in specie perché il «Corriere
di Trieste» si astenga sistematicamente dal pubblicare l’attività svolta nel Territorio
dall’ Ucef— quella vera! —. Siamo certi che dopo questa dichiarazione della Federazione
Jugoslava i dirigenti del «Corriere di Trieste» non potranno più negare di essere una
delle ruote del carro sul quale Tito mena la sua costosa anche se inutile propaganda”?3.
Le successive gare organizzate prestarono il fianco ad aspre critiche nei con-
fronti dei filo-jugoslavi e della stampa che era accusata di appoggiarli:
In data 8 ottobre la Segreteria Centrale dell’UCEF (...) inviava, con preghiera di
pubblicazone al «Corriere di Trieste» rubrica sport, un comunicato col quale rendeva
noto che la corsa «Coppa della Pace» non era stata autorizzata dalla Sezione Ciclismo
dell’UCEF, essendo al contrario indetta da un sedicente «Veloce Club Triestino» artifi-
ciosa emanazione della combutta pseudo sportiva che fa capo ai noti mestatori Ludovisi
e Turk (Joco). Il «Corriere di Trieste» (...) ha riportato un sunto del comunicato in que-
stione sviandone a bella posta la parte conclusiva ed essenziale (che mirava a mettere in
luce il fatto che esiste un UCEF unico, quello cioè che non si riconosceva la paternità
di questa «Coppa della Pace») chiamando in causa, come già da qualche tempo un
fantomatico UCEF «L». (...) Suona a disonestà il voler dar vita ad un altro organismo
che porti la stessa sigla pensando che un «W» o un «L» riescano a far dimenticare che
i signori Ludovisi e Joco («L») furono espulsi per indegnità in quanto al soldo del go-
verno di Tito?74.
Per poter distinguere le due U.C.E.F., il Corriere di Trieste aveva iniziato ad
indicare come U.C.E.F. «Ly l’organizzazione filo-jugoslava e U.C.E.F. «W» quella
“cominformista”, riferendosi ai personaggi più rappresentativi di ciascun ente, Lu-
dovisi e Walderstein. Questo provocò la reazione dell’U.C.E.F. «W», che inviò una
lettera di diffida. Per risposta il quotidiano sostituì la «W» con la medesima lette-
ra rovesciata, cioè una «My?”5. Non mancarono le occasioni per proseguire con le
polemiche. Si partì facendo i conti in tasca all’organizzazione delle manifestazioni
ciclistiche dei rivali:
Male siano stati spesi i dinari sborsati da Belgrado per far della «Coppa della Pace» una
gara ciclistica a carattere internazionale, con sfondo titista. (...) richiamare allo start
293 Corrompono il dilettantismo con i dinari di Tito in Il Lavoratore, 22 agosto 1949.
294 Emuli di Fregoli gli “sportivi” del Corriere in Il Lavoratore, 10 ottobre 1949.
25 Che cosa vorrà dire? in Il Corriere di Trieste, 19 ottobre 1949. Nessuno dei due gruppi nati dalla scissione rinun-
ciò alla denominazione sociale per cui, spesso con tono dispregiativo, una parte fu definita titina, titoista, babiciana,
l’altra vidalista, con evidenti riferimenti ai personaggi politici di spicco dell’epoca.
164 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
altri, che non fossero i pochi prezzolati di un fantomatico «Veloce Club Triestino» e
i «borsaneristi» del pedale affiliati a Franco Giordano, un «esule» dell’UVI e dell’UI-
Sp?7,
Lo stesso dicasi per l’allestimento di manifestazioni calcistiche:
Con un altro di quei giochi di prestigio che sono ormai la loro specialità gli agenti
«sportivi» della banda Babic sono riusciti ad impiantare una parvenza di campionato
calcistico, chiamato del TLT, contrabbandandolo, con la faccia tosta che li distingue,
x
sotto l’egida di quell’UCEF che li espulse per indegnità?”?.
Le travagliate vicende dell’U.C.E.F. inevitabilmente indebolirono l’organiz-
zazione sportiva, che nel frattempo aveva messo in secondo piano l’ambizione per
altri riconoscimenti internazionali. Inoltre 1 U.C.E.F. «M» si trovava isolata ad ope-
rare in una Zona A dove aveva perso l’appoggio di quanti erano legati alla parte
filo-jugoslava. In suo aiuto 1'8 dicembre scese in campo il Fronte della Gioventù
Comunista (F.G.C.), che nella riunione del Comitato Centrale si occupò anche delle
questioni sportive nel secondo punto all’ordine del giorno: per uno sport popolare di
massa, relatore Luciano Muggia:
Nelle sezioni della Gioventù comunista si debbono organizzare le più varie attività
sportive di massa che mobilitino decine e centinaia di nuovi giovani e ragazze, si deb-
bono formare nuove squadre, nuovi circoli sportivi ed in tal modo si rafforzerà l’unica
organizzazione sportiva popolare triestina: )’UCEF. Per iniziare veramente un’azione
concreta tesa a rafforzare lo sport popolare di massa il Comitato Centrale ha deciso la
costituzione di un Circolo Sportivo Centrale della FGC: la convocazione di una Confe-
renza di Giovani Comunisti che praticano lo sport??8.
Per quanto riguarda l’attività agonistica, anche con la nuova situazione poli-
tica determinata dalle elezioni il tema dell’uso degli impianti sportivi continuava ad
essere motivo di proteste nonostante in precedenza si fosse addivenuti ad un accordo
di uso delle strutture secondo un criterio di proporzionalità:
Ieri sera si sono presentati nella nostra sede un gruppo di atleti i quali si erano recati
in serata alla Stadio di S. Sabba, per i consueti allenamenti di atletica leggera. Ma non
poterono entrarvi in quanto il custode dello stesso aveva ricevuto un ordine tassativo
(da parte di chi?) in base al quale non si doveva più permettere l’entrata ad atleti che
296 Dicono che Joco...- Su una “quasi” Coppa della Pace in Il Lavoratore, 17 ottobre 1949. Alla manifestazione,
approvata dall’U.C.I., presero parte ciclisti triestini, italiani e austriaci.
2" Ci sta il “Gorizia” - nel campionato di calcio di Branko Babic in Il Lavoratore, 31 ottobre 1949.
2î8 Gioventù in lotta in Il Lavoratore, 26 dicembre 1949.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 165
non fossero muniti di tessera del C.O.N.I. (...) Chiediamo ora: perché se il Governo Mi-
litare Alleato durante la sua amministrazione ha riconosciuto la nostra attività dandoci
la possibilità di poter usufruire dello Stadio come pure di tutti gli altri campi in rapporto
di 3 a 1, non è stata mantenuta tale regola? (...) Ora, ci si permetta l’espressione, che
c'entra il C.O.N.I. in casa nostra??”.
Cinque mesi dopo, la sospensione di due partite del Campionato territoriale
di calcio dell’U.C.E.F. «M». dovuta al fatto che gli impianti comunali erano stati
concessi a incontri fra squadre affiliate al C.O.N.I., causò nuove vibranti proteste:
In breve, mentre al «Coni» è riservato l’uso di tutti gli impianti sportivi veri e propri esi-
stenti nella Zona, l’attività dell’U.C.E.F., sabotata in ogni modo, si vede confinata sugli
improvvisati terreni del circondario, non certamente tali da consentire uno sviluppo ed
un miglioramento dell’attività stessa.
Eppure, senza nulla togliere al robusto organismo del «Coni», di accurata organizza-
zione e di ancor più solido finanziamento, non si dovrebbe dimenticare che, alla fin
fine, anche l’U.C.E.F. non rappresenta un’entità trascurabile coi suoi oltre diecimila
soci e tremila atleti impegnati in costante attività. (...) Analoga funzione compie, nella
Repubblica italiana, l'Unione italiana sport popolari, la quale, al contrario di quanto
qui avviene, gode dell’aiuto del «Coni» e delle singole amministrazioni comunali. (...)
L’U.C.E.F., è bene ficcarselo in testa, è composta anch’essa da cittadini che, per paga-
re regolarmente le tasse, hanno, come qualsiasi altro, il pieno diritto di usufruire del
patrimonio pubblico. A meno che certa gente non pensi che gli operai sono al mondo
soltanto per pagare le tasse! Questo deprecabile stato di cose, già scottante al tempo
dell’amministrazione militare s'è ancor più acuito col trasferimento dell’amministra-
zione all’autorità civile?8°,
L’articolo proseguiva con un interessante elenco di impianti sportivi di pro-
prietà pubblica in uso in quel periodo: lo Stadio comunale con l’annesso campo di
sfogo, i terreni di gioco di S. Andrea, S. Giovanni (requisito) e S. Luigi, la palestra di
via della Valle e una piscina comunale. Da poco era disponibile lo Stadio 1.0 Maggio
di Guardiella, il cui finanziamento e utilizzo, come abbiamo già riportato, erano stati
oggetto di polemiche all’interno dell’Unione.
L’attività organizzativa dell’U.C.E.F. «M» continuò con la disputa di Coppe,
Trofei, e naturalmente dei Campionati del T.L.T. La Coppa U.C.E.F. di tennis da ta-
volo fu vinta dallo Zol Ilva, il Trofeo Caduti fu conquistato dalla squadra di pallavolo
del Cantiere S. Marco. Iniziò il Campionato di calcio della stagione 1949/50 con la
partecipazione delle squadre del Primorje P.K., Frausin (vincitrice del torneo), Roia-
nese, FMSA, S. Anna, S. Marco OMMSA, Costalunga, Aurisina, Arsenale, Portuale,
Dreher, Maddalena, Servolana.
2° Esclusi dallo stadio gli atleti dell’U.C.E.F. in Il Lavoratore, 7 luglio 1949.
280 Patrimonio del CONI i campi di gioco? in Il Lavoratore, 26 dicembre 1949.
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Fig. 73 - Italo Corsi, atleta e allenatore di giovani talenti a Pirano.
(Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi/Odsek za
zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 167
Nella pallacanestro le squadre del Tomasi, Arsenale, Scoglietto, Studenti, Zol
Ilva e FMSA dettero vita al Campionato maschile, Rinaldi, USO-SU, Zol Ilva, Capo-
distria e Maddalena disputarono il girone femminile, inoltre fu organizzata la Coppa
U.S. Operaia-Sindacati Unici maschile e femminile. Il ciclista Renato Fontanot si
aggiudicò la Coppa Frausin. Nella Coppa della Pace e nel Trofeo del Lavoro-Coppa
Caduti muggesani il successo andò al corridore di Opicina Rodolfo Sossi, mentre il
titolo di campione triestino fu assegnato a Galliano Donadel del C.S. Frausin, per-
sonaggio di rilievo dello sport muggesano che aveva contribuito alla nascita delle
squadre calcistiche dell’ Alma Vivoda e del C.S. Arsenale Triestino, assumendo poi
la presidenza della società nata dall’acquisizione della triestina Fortitudo da parte
del Frausin di Muggia?8!. Secondo quanto auspicato dal nuovo corso dell’U.C.E.F. i
pugili triestini si impegnarono in incontri con le rappresentative U.I.S.P. di Reggio
Emilia e di Gorizia.
Da parte sua, l’U.C.E.F. «L» organizzò il suo Campionato di calcio con la
partecipazione di 14 formazioni: Arrigoni Isola d’Istria, che avrebbe vinto il tor-
neo, Aurora Capodistria, S. Anna, Pirano, Medusa Capodistria, Umago, Montebello,
S. Giovanni, Cittanova, Gorizia, Nuova Gorizia, Verteneglio, Opicina, Ponzianina.
Nella Zona B, dove l’associazione operava senza concorrenti, si disputò un incontro
di atletica fra le rappresentative di Trieste e Lubiana a Capodistria. Nel ciclismo
Giorgio Javornik si impose nel Circuito del Carso. Gli atleti si recarono a Maribor
e Lubiana, ed ebbero un confronto con gli atleti di Celje, ospitarono lo Zelezniéar
Zagabria e disputarono i Campionati del T.L.T. a Capodistria. Furono organizzate
manifestazioni di nuoto e canottaggio a Pirano, la Coppa d’ Autunno di pallavolo e
una rappresentativa di calcio della Zona B disputò il Torneo di Lubiana. Il miglior
atleta di Pirano, Tullio Venturin, corse con la società di Pirano e partecipò anche ai
Campionati italiani di III Serie gareggiando per i colori del G.S. San Giusto Trieste.
Era il primo, ma non ancora definitivo, contatto degli atleti di Italo Corsi con le so-
cietà triestine affiliate alla F.I.D.A.L.
Un effetto della scissione nell’ambito dell’U.C.E.F. fu un miglioramento dei
rapporti dei dirigenti filo-jugoslavi con il C.O.N.I. triestino, cosa resa possibile an-
che dal riavvicinamento fra lo sport jugoslavo e italiano ormai in atto dalla fine del
1947. Uno degli ostacoli a questa operazione era l’esistenza della squadra di calcio
dell’Amatori Ponziana. La squadra triestina chiese la riammissione al Campionato
italiano:
28! Cfr. Eterne passioni a cura di Donadel Igor, Donadel Ivana, Trieste, 2011, pp. 96-102.
168. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
L’Amatori Ponziana, la squadra di calcio triestina che lo scorso anno ha partecipato al
massimo campionato jugoslavo, ha deciso di chiedere di essere ammessa al campionato
italiano promozione. Nel caso che tale richiesta non potesse essere accolta, il sodalizio
bianco-celeste si adatterebbe anche all'ammissione in prima divisione?8?.
Il Corriere di Trieste dedicò un lungo articolo alla vicenda, interpretando il ge-
sto come un atto importante nelle vicende che stavano portando alla normalizzazione
dei rapporti sportivi fra Italia e Jugoslavia?#?. Quanto stava avvenendo e la ricostru-
zione delle vicende dell’ Amatori Ponziana presenti nell’articolo non potevano certo
trovare d’accordo i sostenitori dell’altro U.C.E.F.:
Le contorsioni dei vari articolisti, nella loro apparente incompatibilità, mirano in effetti,
quasi per comune accordo, ad innalzare un solido piedistallo su cui erigere, nella atmo-
sfera dell'ormai avvenuto baratto, il monumento dei rapporti sportivi fra le due nazio-
ni qui presso confinanti, nel quadro di un avvicinamento sia pur forzato, ma imposto
dall’alto, da interessi di indole politica, imprescindibili. La palma dell’incoerenza ed
insieme, dell’improntitudine, spetta indubbiamente al redattore sportivo del «Corriere
di Trieste», il quale (...) attribuisce niente meno all’ Amatori Ponziana il merito di aver
operato da ponte, in campo sportivo, fra Italia e Jugoslavia. (...)
A questo punto abbiamo da fare una piccola obbiezione: non essere cioè affatto vero
che 1’ Amatori Ponziana sia (...) un figlio sia pur degenere del Circolo Sportivo Pon-
ziana, ma bensì una società calcistica formata «ex novo», con uno scopo preciso dai
nazionalismi sloveni, con i dinari di Belgrado, sfruttando semmai un nome suggestivo
nella sua origine popolare. (...) Molto più facile sarebbe stato per lo zelante articoli-
sta spiegare le reali ragioni per cui si impone oggi l’avvicinamento sportivo fra i due
paesi, come cioè contro la volontà dei due nazionalismi spinti, è necessario che le due
Potenze (o «impotenze») camminino di pari passo sul tracciato obbligato della politica
occidentale.
(...) E del resto come si potrebbero avviare i famosi rapporti sportivi di buon vicinato,
qui nella zona, se non disponendo, di un complesso su misura, quale 1’ Amatori Pon-
ziana, pronto a tutti gli impieghi senza scrupoli di ordine morale? Con un Amatori in
veste di squadra italiana ma «titista» di fatto e di sentimenti, sarebbero all’ordine del
giorno gli scambi con le... consorelle della vicina di oriente. La direzione ed i fondi,
come si capisce, continuerebbero ad essere forniti da Tito. Nessuno si illude infatti circa
una diversa soluzione: chi mai, altrimenti, potrebbe assumersi il mantenimento di una
squadra in un’avventura come un campionato di calcio?8.
Lo sport italiano intervenne direttamente nella trattativa con uno dei suoi di-
rigenti più prestigiosi, l’avv. Giovanni Mauro°*, giunto a Trieste sia per arrivare ad
282
La Ponziana si iscrive al campionato italiano in Il Corriere dello Sport, 14 settembre 1949.
L’Amatori Ponziana al Campionato italiano ponte sportivo tra Italia e Jugoslavia in Il Corriere di Trieste, 15
settembre 1949.
28. Costruito da Tito il “ponte” dell’Amatori Ponziana in Il Lavoratore, 19 settembre 1949.
28 Giovanni Mauro, dapprima calciatore dell’ Ausonia, Milan e Inter, poi arbitro, fu presidente dell’ Associazione
283
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 169
una soluzione per la questione, sia per “ammorbidire” l’avversione esistente in molti
ambienti del calcio legati alla Federazione italiana alla riammissione del sodalizio
militante nel Campionato italiano:
Teri mattina egli ha convocato nella sede del locale Comitato della F.I.G.C. i rappresen-
tanti delle società triestine, onde chiedere il loro parere su tale eventuale ammissione.
Le Società presenti hanno dato parere sfavorevole, mentre l’avv. Mauro è sembrato
propenso ad accettare la richiesta dell’ Amatori?8°.
Nonostante le dichiarazioni del presidente Boltar, che a fine settembre si osti-
nava ad affermare che la sua squadra avrebbe continuato regolarmente con l’attivi-
tà nel Campionato jugoslavo?8”, la storia dell’ Amatori Ponziana si concluse con il
ritorno alla F.I.G.C. confluendo nel C.S. Ponziana e con la squalifica di sei mesi ai
giocatori tesserati per la società.
Italiana Arbitri poi divenuta C.LT.A.. Nel 1930 fu vice-presidente della F.IL.F.A., decadendo dalla carica in conse-
guenza degli eventi bellici, ma restando della Federazione internazionale fino al 1952 e divenendo nello stesso anno
presidente della Commissione Arbitraggio della FI.F.A. Nominato reggente della F.I.G.C. nel breve periodo in cui
il conte Bonacossa assunse per conto del governo Badoglio la gestione del C.O.N.I., al termine del conflitto dal
C.L.N. gli venne affidato l’incarico di Commissario straordinario della FI.G.C. per l'Alta Italia. A riconoscimento
dell’attività svolta, nel 1955 la Federazione calcistica gli assegnò la presidenza onoraria, e la F.I.F.A. lo inserì fra i
Membri d’onore. Cfr.: Mauro, mezzo secolo per il calcio in Il Calcio e il Ciclismo Illustrato, 22 maggio 1958, p. 2.
286 L’avv. Mauro ha ascoltato i pareri sul caso dell’“Amatori Ponziana” in Il Corriere di Trieste, 14 settembre 1949.
287 L’Amatori Ponziana non ha chiesto l’ammissione alla F.I.G.C. in Trieste Sport, 26 settembre 1949.
170 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
9. 1950. INFRANTO IL SOGNO MONDIALE DI MITRI
L’avvenimento sportivo più ricordato del 1950 è costituito dal tentativo di
Tiberio Mitri di conquistare la corona mondiale dei pesi medi. In un memorabile
incontro disputato a New York il 12 luglio, Mitri fu sconfitto da Jake LaMotta. Meno
edificanti furono le polemiche che seguirono fra il pugile triestino e il suo procura-
tore Saverio Turiello. Giovanni Poser, Mario Cergol, Emilio Bertuzzi, Lucio Torre
furono impegnati con la Nazionale ai Mondiali di hockey a rotelle classificandosi
al secondo posto. Parteciparono a Campionati iridati anche Irene Camber, Silvia
Strukel, Alberta Lorenzoni nella scherma, Imperia Marchione e Francesca Rabarri
nel tennis tavolo, Natale Scherli venne convocato per la rassegna iridata di tiro a volo
in programma a Madrid. Ai Mondiali disputati a Basilea l’istriano Livio Urbani con-
tribuì al quarto posto della formazione azzurra, e ancora meglio fece Laura Micheli,
piazzata in settima posizione nella classifica individuale e terza con la formazione
delle azzurre, che aveva in squadra anche Laura Gulie.
Ottennero il titolo europeo il Due con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao,
Giuseppe Ramani, timoniere Luciano Marion) nel canottaggio, Agostino Straulino
e Nicolò Rode nella Classe Star di vela e Armando Filiput nei 400 metri ad ostacoli,
che allo Stadio Heysel di Bruxelles assieme a Ottavio Missoni guadagnò anche il
secondo posto nella staffetta 4x400 metri. Nella stessa manifestazione Albano Alba-
nese sfiorò il podio nei 110 ostacoli, Per Filiput il 1950 fu l’anno migliore della car-
riera di atleta, arrivando nel corso della stagione a migliorare il primato mondiale dei
400 metri yarde e, nella stessa gara, il record europeo dei 400 metri ostacoli. Laura
Sivi nel Campionato europeo partecipò alla gara dei 200 metri e giunse quinta con la
staffetta 4x100 metri. Nel lancio del disco Gabre Gabric raggiunse il settimo posto.
Vienna ospitò la massima rassegna continentale degli sport d’acqua, nel corso
della quale Cesare Rubini fu quarto con il “settebello” e la staffetta della 4x100 metri
stile libero con in squadra Romana Calligaris, Dragusa Finc Gamacchio e Nives Be-
nini giunse quinta in finale. Completavano la presenza triestina Giorgio Grilz, Renzo
Petronio (settimo nella piattaforma) e Carlo Ghetz. Agli Europei di pallacanestro
femminile l’Italia ottenne il quinto posto con una rosa di atlete comprendenti Silvia
Giamporcaro, Foscarina Rozzo, e Licia Bradamante. Nel Campionato italiano di
pallavolo le atlete della Lega Nazionale si sostituirono nella posizione di vertice del-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 171
Fig. 74 - Jake LaMotta
(a sinistra)
e Tiberio Mitri
al termine dell'incontro
per la corona mondiale
dei pesi medi.
yITAL ver 5 pu mu
Fig. 75 - La squadra italiana che partecipò ai Campionati mondiali di tennis da tavolo a Vienna.
Furono presenti Francesca Rabarri (la seconda persona da destra)
e Imperia Marchione (al centro nella fila in basso).
172 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 77 - La squadra femminile della Lega Nazionale vincitrice del Campionato 1950. Da sinistra
in piedi: Musina, Spanò, Soccol, Slobec, Ceriani; in ginocchio: Poni, Angelucci, Suppani, Matiassi.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 173
la classifica alle concittadine dell’Invicta, vincitrici nelle due stagioni precedenti?8*.
La superiorità determinata dalla presenza in squadra di Silvia Strukel, Irene Cam-
ber e della romana Margherita Avanzi permise alla S.G. Triestina di aggiudicarsi il
titolo italiano di società femminile senza colpo ferire. Grazie al parentino Albano
Albanese, e agli zaratini Ottavio Missoni, Antonio Kenk e Andrea Dall’Olio, la S.G.
Gallaratese ebbe modo di conservare lo scudetto dell’atletica leggera. Nella stagione
in cui si affermarono a livello nazionale la velocista Laura Sivi e la mezzofondista
Loredana Simonetti, sulla pista dello Stadio di San Sabba il 14 e 15 ottobre si svol-
sero i Campionati italiani di atletica leggera femminile???,
Nel corso dell’anno a Trieste ebbero luogo anche i Campionati italiani di vela
per le Classi Jole olimpionica e Beccaccini, seguiti pochi giorni dopo dalle regate
che assegnarono il titolo europeo della Classe Jole olimpionica. Monfalcone ospitò
la manifestazione che assegnava le maglie tricolori di pattinaggio su pista. Nell’in-
contro fra i lottatori di Stoccolma e la selezione rosso-alabardata si ebbe solo il
successo di Ruan e Verona. Da Piazza Unità d’Italia il 27 luglio prese il via la Trie-
ste-Sanremo ciclistica, chiamata anche la Corsa dei due mari, gara di quattro tappe
per un totale di circa 800 chilometri riservata ai professionisti indipendenti che vide
288 La rosa delle atlete della Lega Nazionale comprendeva: Angelucci, Ceriani, Mattiassi, Musina, Poni, Slobec,
Soccol, Spanò, Suppani.
2° Atleti giuliani campioni d’Italia del 1950:
Atletica leggera - Albano Albanese nei 110 ostacoli e salto in alto, Armando Filiput nei 400 ostacoli, Ottavio Missoni
nella staffetta 4x400 metri della S.G. Gallaratese, Laura Sivi nei 100 e 200 metri, Loredana Simonetti negli 800
metri e nella corsa campestre. Canottaggio - Due con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani,
timoniere Luciano Marion). Lotta libera - Giordano De Giorgi nella categoria mosca, Albino Vidali nei medio-leg-
geri, Giorgio Raicevich nei medio-massimi. Nuoto - Gianni Paliaga nei 200, 400 e 1.500 metri s.l., Dragusa Finc
Gamacchio nei 100 metri s.1., Romana Calligaris nei 400 metri s.1., Giuliana Flaminio nei 100 dorso, la staffetta della
Triestina Nuoto 4x100 metri stile libero (Diana Cardea, Dragusa Finc Gamacchio, Fiora Mayer, Romana Calligaris)
e 3x100 misti (Dragusa Finc Gamacchio, Nives Bortoluzzi, Pierina Dorati), Renzo Petronio (piattaforma). Pallaca-
nestro - Giovanni Miliani, Cesare Rubini, Luigi Sumberaz con la Borletti Milano. Pallanuoto - Cesare Rubini con la
Rari Nantes Napoli. Pattinaggio su pista - Luciano Cavallini nei 1.000 e 10.000 metri, Guido Galessi nei 5.000 metri
su pista, Pugilato - Remigio Bollana nei pesi welter. Scherma - Silvia Strukel nel fioretto. Tennis - Gianni Cucelli
nel doppio. Tennis tavolo - Imperia Marchione nel singolo, doppio femminile e misto. Vela - Agostino Straulino e
Nicolò Rode nella Classe Star, Danilo D’Isiot nella Classe Snipe, Giorgio Rinaldi nella Jole olimpionica, Adelchi
Pelaschier nella Classe Dinghy.
Azzurri nel 1950:
Atletica leggera - Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Ottavio Missoni, Gabre Gabric, Laura Sivi,
Marzia Torresi, Mariuccia Herzig, Maria Netzbrandt. Canottaggio - Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, Luciano Ma-
rion, Mario Ustolin, Bruno Cressa. Ginnastica - Laura Micheli, Laura Gulie, Livio Urbani. Hockey su prato - Egidio
Cosentino. Hockey a rotelle - Giovanni Poser, Mario Cergol, Emilio Bertuzzi, Lucio Torre, Romano Tamaro. Nuoto
- Gianni Paliaga, Giorgio Grilz, Romana Calligaris, Dragusa Finc Gamacchio, Nives Benini, Fiora Mayer, Giuliana
Flaminio, Renzo Petronio e Carlo Ghetz (tuffi). Pallacanestro - Giovanni Miliani, Cesare Rubini, Romeo Romanutti,
Livio Collini, Silvia Giamporcaro, Foscarina Rozzo, Licia Bradamante. Pallanuoto - Cesare Rubini. Pugilato - Re-
migio Bollana. Scherma - Irene Camber, Silvia Strukel, Alberta Lorenzoni, Margherita Avanzi. Tennis - Gianni
Cucelli. Tennis tavolo - Imperia Marchione, Francesca Rabarri. Tiro a volo - Natale Scherli.
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Fig. 78 - Laura Sivi impegnata durante i Campionati italiani di atletica leggera
allo Stadio di San Sabba.
Fig. 79 - Nino Benvenuti nel 1950 iniziava a muovere i primi passi di una splendida carriera.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 175
la vittoria del pistoiese Soldani. In due occasioni ciclisti di valore assoluto si esibiro-
no all’ Ippodromo di Montebello: il 20 giugno scesero in pista campioni del calibro
di Bartali, Magni, Martini, Pasotti, De Santi, Bevilacqua, Leoni e il belga Van Steen-
berger; mancava all’appello Fausto Coppi alle prese con i postumi di un infortunio.
Il “campionissimo” si presentò il 2 ottobre vincendo la gara individuale, mentre il
fratello Serse con Mario Ricci si impose nell’americana a coppie. Stavolta era as-
sente Bartali e si registrarono sonori fischi diretti allo starter Tiberio Mitri, in cattiva
luce a seguito delle polemiche con il procuratore Turiello. Sempre a Montebello
di disputò un Concorso internazionale di equitazione con la presenza di Raimondo
D’Inzeo. Alla conclusione del Campionato di calcio 1949/50 la Triestina occupava
nuovamente l’ottava posizione a pari merito con l’Atalanta, ma le alterne vicende
della squadra erano costate il posto all’allenatore Nereo Rocco, che si era dimesso
a fine aprile. Il 9 maggio moriva Nino Favretto in seguito ad un incidente stradale
mentre si stava recando ad un raduno della Nazionale di rugby. Ad inizio stagione
nasceva l’A.S. Fiamma con l’olimpionico di vela Luigi De Manincor alla presiden-
za e al Congresso della F.I.D.A.L. svoltosi in febbraio a Palermo il Comitato della
Venezia Giulia fu incaricato d’ospitare «ad honorem» Zara, mandato ambito anche
da Ancona?”, e in settembre il presidente del C.O.N.I. giuliano in carica, Eletto Con-
tieri, lasciava Trieste per il Sud America a causa di motivi di lavoro. A fine stagione
cessava l’attività una delle più importanti società di nuoto, la Rari Nantes, che con-
fluiva nell’U.S. Triestina.
9.1. Collaborazione sempre più intensa con 1’ U.I.S.P.
Alla vigilia dell’ Assemblea dell’U.C.E.F. «M», indetta per il 6 agosto, l’orga-
nismo si era impegnato nell’allestimento di trasferte per i pugili in Emilia, a Ponteb-
ba e Gradisca, per i cestisti a Reggio Emilia, Campobasso, Udine, Aquileia e Fiumi-
cello. Le squadre di pallavolo si erano recate a S. Pietro d’Isonzo, i ciclisti a Firenze,
Empoli e avevano partecipato alla Varsavia-Praga?”!. I calciatori giocarono nel Friuli
e a Fabbrico, in Emilia. Atleti e ginnasti gareggiarono a Villesse e in Emilia. A Trie-
ste erano state ospitate due squadre di pallacanestro di Reggio Emilia. Questa intensa
attività con lo sport italiano era possibile grazie alle relazioni sempre più strette
con l’U.I.S.P. Come sempre era stato profuso un notevole sforzo organizzativo da
tutti gli organismi sportivi per le celebrazioni del 1.0 Maggio”. Si era concluso il
290 L’attività nazionale e la struttura della F.I.D.A.L. nelle decisioni del Congresso in Il Corriere dello Sport, 13
febbraio 1950.
29! Galliano Donadel, Rodolfo Sossi, Enrico Di Luciano, Livio Zanolla e Giovanni Crovatin parteciparono alla corsa
a tappe Varsavia - Praga.
2° Vennero organizzati dall’UCEF «M» il saggio ginnico alla Stadio S.Sabba, l’incontro di pugilato fra UCEF Trie-
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Fig. 80 - La rappresentativa triestina al Giro dell’Austria 1950.
Da sinistra: Ciok, Fontanot, Sclauzero e Zollia.
Fig. 81
Incontro di pallavolo
dell’U.C.E.F
(Fototeca Civici Musei
di Storia ed Arte,
foto De Rota).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 177
Campionato di calcio del T.L.T. con la vittoria del Frausin ed avevano preso il via i
Campionati di pallacanestro”.
Le relazioni del presidente Marega, del segretario Roman e del tesoriere Bo-
nazza aprirono l’ Assemblea dell’U.C.E.F. «M» facendo rilevare gli ottimi risultati
dell’attività calcistica, ciclistica, e dell’atletica, forzatamente limitata alle manifesta-
zioni su strada stante il divieto per l’utilizzo della pista e delle pedane dello Stadio
di San Sabba. Qualche nota critica fu invece riservata ai settori della pallacanestro
e della pallavolo, mentre fu evidenziato lo stato di sofferenza del pugilato per via
del divieto dato dalla Federazione Italiana Pugilato alle società dell’U.I.S.P. per lo
svolgimento di incontri con atleti dell’U.C.E.F «M».
In particolare fu interessante il passaggio riguardante la situazione economica
esistente dopo la spaccatura con i dirigenti filo-jugoslavi:
Questi meriti indiscutibili assumono un aspetto addirittura prodigioso, se si consideri
che hanno potuto realizzarsi ad onta di mille difficoltà di ordine finanziario e soprattutto
burocratico, stante la aperta opposizione delle autorità di Governo e comunali e l’astio-
so sabotaggio dei traditori babiciani. (...) Quanto alle possibilità finanziarie, 1’ UCEF
con una disponibilità di fondi ridotta a 1 quinto da quella ch’era stata ai tempi della
gestione titina, ha saputo purtuttavia far fronte alle severissime spese di una sì vasta
attività conferendole, sia pur in un piano di economia necessaria, una veste indiscutibile
di decoro e di pieno adeguamento alle varie esigenze?”.
Al termine della riunione si passò all’elezione del nuovo Consiglio direttivo,
che risultò essere composto da Carlo Marega, Carlo Roman, Giorgio Bonazza, Ma-
rio Bisia, Luciano Malalan, Giovanni Furlani e Danilo Mihalich. Poche settimane
dopo veniva pubblicata la notizia di un nuovo riconoscimento internazionale:
Un altro passo in avanti per un più proficuo inserimento nell’organizzazione sportiva
internazionale è stato compiuto dai dirigenti dell’U.C.E.F., la cui Sezione atletica leg-
gera ha ottenuto, mediante affiliazione, il riconoscimento dell’I.A.A.F. (Federazione
ste e UISP Modena, la Coppa 1.0 Maggio di bocce, pallavolo e pallacanestro, la Coppa Il Lavoratore di ciclismo,
il Trofeo Grandi Fabbriche di podismo e gare di atletica leggera allo Stadio di San Sabba. Le manifestazioni curate
dall’UCEF «L» furono il saggio ginnico allo Stadio 1.0 Maggio, un torneo e la Coppa 1.0 Maggio di pallavolo, il
triangolare di basket fra il Circolo Pallacanestro Trieste, Zeleznitar Belgrado e S.S. Torino, un torneo di tennis da
tavolo, l’incontro di calcio della rappresentativa del TLT contro l’Odred Lubiana e la corsa ciclistica che assegna-
va la Coppa 1.0 Maggio. Gli atleti tesserati per le Federazioni italiane presero parte alla Coppa Dimini di marcia.
Nella giornata dedicata alla Festa del Lavoro si disputarono anche la Coppa Duca d’ Aosta di vela e il Trofeo Nadi
di scherma.
29. AI Campionato maschile parteciparono: Unione Sportiva Operaia-Sindacati Unici (vincitore), S. Luigi, Mad-
dalena, Scoglietto, ECA, FMSA, Arsenale. Al torneo femminile furono presenti: USO-SU (vincitore), Maddalena,
Portuale, Scorcola, FLENT.
294 L'Assemblea annuale dell’U.C.E.F. del T.L.T. in Il Lavoratore, 7 agosto 1950.
178. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Internazionale dell’Atletica leggera) nel corso dei lavori che il Congresso dell’Ente ha
tenuto in questi giorni a Bruxelles, in concomitanza con lo svolgimento dei campionati
continentali.
Ma a questa soddisfazione si sarebbe presto contrapposta una grande delu-
sione. A fine ottobre Il Lavoratore pubblicava un corposo articolo su Tiberio Mitri,
il popolarissimo pugile che l’organo del P.C.T.L.T. seguiva con benevolo interesse
nonostante lo status di professionista, mettendolo in guardia in più occasioni dalle
insidie del mondo della boxe ed in particolare dall’ambiente americano. Lo stesso
articolo, nella parte conclusiva, dava una notizia di interesse locale che rappresenta-
va una svolta importante nella storia dell’U.C.E.F. «My:
Di questi giorni il passaggio della Sezione pugilistica dell’Ucef nei ranghi della Fede-
razione Pugilistica Italiana. Il provvedimento, reso necessario dalla situazione precaria
del dilettantismo pugilistico locale, ampiamente dimostrata negli ultimi campionati che
videro, per mancanza di atleti, titoli lasciati vacanti od assegnati senza combattimento,
non mancherà di ovviare a tale deficienza apportando nuova preziosa linfa ad un orga-
nismo minato?”.
Era la seconda sconfitta, dopo la defezione dei lottatori del 1947, che l’orga-
nizzazione sportiva triestina riportava nei confronti del C.O.N.I.: non si trattava della
creazione una forma di collaborazione, ma era una delle principali Sezioni che lette-
ralmente cambiava casacca. Successivamente venne costituita 1’ Unione Pugilistica
Triestina, che comunque operò nell’ambito della F.P.I. Ironia della sorte, 1°8 ottobre
1950 il giovanissimo Nino Benvenuti disputava, e vinceva, a Capodistria un incontro
nella categoria pesi mosca contro il conterraneo Gigi Viezzoli.
Nella relazione dell’attività presentata dalla Sezione ciclismo dell’U.C.E.F.
«M» per il 1950 oltre all’ormai rituale accenno alla subdola concorrenza titoista,
venne illustrato il dettaglio del lavoro e dei risultati relativi alla stagione: furono
organizzate 25 corse con un totale di 648 presenze, e fu ricordata la partecipazione
di cinque corridori alla Varsavia-Praga a tappe?”?.
L’inizio del Campionato calcistico del T.L.T. 1950/51 presentava due novità:
era in programma lo svolgimento del torneo in due gironi?’ e le squadre avrebbero
25 Riconosciuta dalla Federazione Internazionale la sezione di atletica leggera dell’U.C.E.F. in Il Corriere di Trie-
ste, 28 agosto 1950.
2% Il tanto discusso Tiberio Mitri affronterà il “cogneur” Ritter in Il Lavoratore, 30 ottobre 1950.
297 A passi felpati nel piccolo mondo della sezione ciclismo dell’U.C.E.F. in Il Lavoratore, 29 gennaio 1951.
29 Nel primo girone parteciparono: le squadre del S. Marco, Portuale, Rosandra, Costalunga, Primorje PK, Madda-
lena, Roianese. Al secondo girone presero parte il Frausin, S. Giacomo, Servolana, Arsenale, Inter, FMSA, Aurisina,
Dreher. Vinse per il secondo anno consecutivo il Frausin.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 179
potuto godere solo dell’apporto organizzativo dell’U.C.E.F. «M», come spiegò Il
Lavoratore:
Come una più gloriosa conquista il nuovo campionato si appresta al via nel segno di una
più completa autonomia delle singole società, le quali, questa volta, in omaggio ad un
dilettantismo intransigente vogliono poter contare solo su sé stesse. Ognuno vivrà del
suo, insomma, fiere della propria capacità. Il patrocinio dell’UCEF sarà pertanto pura-
mente organizzativo. L'esperimento, ché tale può definirsi questa innovazione, merita
di essere seguito con la più viva simpatia ed incoraggiato. Rappresenta esso il «non plus
299
ultra» del dilettantismo sportivo?”.
Ma all’origine di questa decisione è plausibile che ci siano anche le ristrettez-
ze economiche dell’U.C.E.F. «M» conseguenti alla scissione avvenuta l’anno pre-
cedente.
9.2. Stretti rapporti con lo sport jugoslavo
L’U.C.E.F. «L» svolse la propria attività organizzativa in entrambe le Zone
del T.L.T., in particolare a Trieste e a Capodistria, indicendo anche i propri Campio-
nati del T.L.T. ed iniziando a far svolgere gare di ciclocross, la Coppa d’Inverno di
pallavolo e corsa campestre — con il Campionato disputato a Buie — il Giro podisti-
co di Pirano e la Coppa Trieste Sport di cross. Fu particolarmente intensa l’attività
ciclistica, con Zollia vincitore e della Coppa Skerlavaj, la Coppa 1.0 Maggio e del
Circuito di Semedella. Fontanot si aggiudicò la Coppa d’ Apertura e il Gran Premio
Velo Club, mentre il Circuito di Opicina andò a Javornik e la Coppa La Nostra Lotta
a Sclauzero. Si procedette alla collaborazione per l’allestimento del Giro dell’Istria
e all’organizzazione della seconda edizione del Giro del Territorio Libero di Trieste.
Gli atleti del settore maschile della ginnastica disputarono i Campionati a Capodi-
stria, mentre le ginnaste gareggiarono a Trieste. La Sezione calcistica, che aveva
radiato la società calcistica del S. Anna, diede vita alla Coppa del Carso prima di dare
il via ai due gironi del Campionato 1950/515%, nel contempo per la pallacanestro fu
allestita la Coppa d’ Apertura. Fu dato risalto anche all’attività di tennis da tavolo, di
ginnastica e, per gli avvenimenti svoltisi a Capodistria, alle gare di motociclismo si
aggiunsero la Coppa Triennale di vela, riunioni di canottaggio, pugilato e i Campio-
nati di atletica leggera, con in bella evidenza Tullio Venturin, reduce dalla partecipa-
zione ai Campionati italiani dove, con la maglia della S.G. Triestina, aveva raggiunto
le semifinali nei 110 ostacoli.
29 Il campionato di calcio del T.L.T. in Il Lavoratore, 2 ottobre 1950.
300 Il Campionato di calcio dell’U.C.E.F. «L» fu organizzato con due gironi su base geografica. Al torneo della Zona
A presero parte: Montebello (vincitore), Aurisina, Contovello, Opicina, Mesghez, Servola, Olimpia, San Giusto,
Nel girone della Zona B furono presenti: Pirano, Aurora, Umago, Strugnano, Arrigoni, Verteneglio, Medusa, Buie,
Cittanova. Le prime due squadre classificate di ciascun girone disputarono il torneo finale.
180 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 82 - Alcuni dirigenti dell’U.C.E.F «L» in una riunione a Okroglica nel 1950:
Milos Strgar,; Danilo Turk (Joco), Angel Gruden, Francesco Ludovisi, Marjan Zerjal, Avgust Ferfolja
e Stanko Pertot. (Sezione di storia ed etnografia presso la Biblioteca nazionale slovena e degli studi/
Odsek za zgodovino in etnografijo Narodne in $tudijske knjiznice, Fototeka ZVU)
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 181
Dopo la scissione, 1’U.C.E.F. «L» riprese i contatti con lo sport jugoslavo. A
Belgrado si disputò la Coppa 1.0 Maggio, corsa di tre tappe alla quale presero parte
12 ciclisti triestini. Il 24 giugno fu la volta del Giro di Croazia e Slovenia, con pre-
sente una rappresentativa del T.L.T. che si piazzò al secondo posto della classifica
generale a squadre, posizione di classifica che fu raggiunta anche al Giro dell’ Au-
stria. In ottobre la formazione triestina vinse la 100 km a cronometro disputata sul
circuito del lago di Bled?" e ai primi di novembre il capodistriano Attilio Gardoz
conquistò il Circuito di Fiume. I calciatori del Milicioner Zagabria giocarono contro
la selezione della Zona B a Capodistria. La squadra del Circolo Pallacanestro Trie-
ste non potendo contare su validi competitori nel T.L.T. ebbe numerosi confronti
formazioni jugoslave iniziando a misurarsi in trasferta con il Proleter Zagabria e
l’Enotnost Lubiana, partecipando poi al triangolare con Zeleznitar Belgrado e S.S.
Torino nella manifestazioni del 1.0 Maggio, sostenne un doppio incontro, a Trieste e
a Capodistria, con il Polet Zagabria al quale restituì al visita, e andando a Belgrado
per misurarsi con lo Zeleznitar. La rappresentativa studentesca giocò contro quella
slovena a Trieste e a Lubiana, e infine i cestisti del T.L.T. affrontarono gli sloveni
dell’Enotnost. La selezione di atletica leggera del Territorio si misurò a Capodistria
dapprima con le squadre di Pola e Fiume e successivamente con lo Kladivar Celje,
per poi essere ospitata dallo Zelezniéar Lubiana. L’8 ottobre a Capodistria ebbe luo-
go l’incontro triangolare fra Zelezniéar Lubiana, S.D. DomZale e rappresentativa
U.C.E.F. «L». Sempre a Capodistria, le selezioni maschile e femminile del T.L.T.
furono impegnate in un incontro di ginnastica contro la rappresentativa di Maribor e
furono presenti alla riunione ginnico-sportiva di Savogna d’Isonzo. Venne allestita
anche una gara di tiro a segno con l’incontro maschile e femminile fra Proleter Ca-
podistria e Celje.
Il 19 novembre, presso lo Stadio 1.0 Maggio, ebbe luogo 1° Assemblea, aperta
con la relazione del presidente Stanko Pertot:
Da parte delle autorità della zona A, non abbiamo avuto il minimo aiuto, al contrario,
se potevano tentavano di ostacolare il nostro lavoro. Tutta l’attività è appoggiata sull’i-
niziativa nostra, così riguardo i campi, i mezzi finanziari ecc. Non un campo ci è stato
dato a disposizione dal Comune di Trieste, come nemmeno da quelli periferici, perché
elementi contrari al nostro sport popolare governano oggi i vari comuni (...). Lo Stadio
301 Alla manifestazione di Belgrado i triestini, che presentavano due formazioni, ottennero la vittoria e il terzo posto
nella classifica a squadre, Fontanot e Zollia vinsero una tappa. Zollia ottenne il secondo posto nella classifica gene-
rale. Il Giro di Croazia e Slovenia fu vinto dal valtellinese Franco Fanti. La squadra del T.L.T. era composta da Boris
Zolla, Renato Fontanot e Milan Ciok. Parteciparono al Giro dell’ Austria Nemorino Sclauzero, Boris Zollia, Renato
Fontanot, Milan Ciok, Carlo Coretti/Curet, Walter Rinaldi. Alla 100 km a cronometro del lago di Bled erano presenti
Coretti/Curet, Gardoz, Rinaldi, Della Santa e Sellier.
182 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
comunale di Trieste, ci è stato rifiutato anche per le nostre manifestazioni ginniche del
1.0 Maggio, così pure la pista per le gare atletiche. (...) È grazie all’iniziativa privata
che oggi l’UCEF può disporre di due campi sportivi, che però non sono sufficienti alle
esigenze della nostra vasta attività. (...) I ciclisti in Austria, Italia, Jugoslavia con le loro
affermazioni hanno dimostrato che abbiamo atleti di qualità internazionale. Ricono-
scenti? Certa stampa non ha nemmeno menzionato i nostri successi. (...) Le società del-
la zona B che tutte possiedono dei campi sportivi nonché aiuti dalle autorità popolari,
non sanno approfittare di questo beneficio. (...) Non poco influisce, sul miglioramento
e lo sviluppo dello sport nella zona B la mancanza dei quadri organizzativi e quelli a
disposizione purtroppo non sono all’altezza del loro compito?°.
Seguì la lettura della relazione di Francesco Ludovisi, che illustrava al situa-
zione dell’UCEF a un anno dalla scissione:
Posso affermare che molto più bene sono organizzate le società della zona B, ove grazie
specialmente agli aiuti delle autorità popolari, quasi tutte le società hanno le loro sedi,
campi sportivi e impianti sportivi, le società vivono da sole senza alcun finanziamento
da parte del Comitato coordinatore dell’UCEF per l’Istria.
(...) Oggi la nostra Unione conta complessivamente 55 società delle quali 28 con giu-
risdizione nella zona A e 27 nella zona B. Sezioni attive esistenti n. 11 e precisamente:
Associazione Triestina Arbitri, Atletica leggera, Calcio, Ciclismo, Ginnastica, Palla-
volo, Pallacanestro, Scacchi, Tennis da tavolo e Canottaggio. (...) Per quanto riguarda
la regolarizzazione delle nostre sezioni verso le Federazioni sportive internazionali la
nostra segreteria centrale ha già inoltrato le domande di affiliazione alla Federazione in-
ternazionale calcio ed a quella della pallacanestro, e sta inoltre completando le pratiche
per l’effettivo riconoscimento della sezione ciclistica attualmente tutelata dall’ Unione
Ciclistica Internazionale. Pure al comitato Olimpionico Internazionale è stata fatta la
richiesta per il riconoscimento dell’UCEF, anzi lo stesso Comitato Internazionale ci ha
assicurato che la nostra domanda verrà sicuramente discussa in occasione del prossi-
mo Congresso Internazionale del CIO che avrà luogo a Vienna il prossimo 5 maggio
1951593.
Ludovisi descrisse anche le problematiche della Zona A partendo dalle conse-
guenze causate dalla divisione avvenuta all’interno dell’UC.E.F.:
Dopo la scissione provocata dai vidalisti in seno all’U.C.E.F. la nostra frazione ne è
uscita molto indebolita, restando solamente con qualche società, senza tecnici, senza
campi sportivi (all’infuori di quello di S. Giovanni in quel tempo non usabile) e senza
materiale sportivo impadronitosi dai vidalisti. (...) Al campionato di calcio del T.L.T.
partecipano solamente 5 squadre di Trieste, mentre altre 10 squadre non hanno potuto
302 Relazione del presidente all’ Assemblea del 19 novembre 1950. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli
Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 2.
303 Relazione di Francesco Ludovisi all’ Assemblea del 19 novembre 1950. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena
e degli Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 2.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 183
iniziare il torneo minore per la mancanza di campi di gioco. (...) La sezione atletica
leggera è rimasta una delle meno colpite dopo la scissione perchè tutti i dirigenti e
quasi tutti gli atleti al completo rimasero dalla nostra parte. Questa sezione conta circa
un centinaio di atleti, e le più grandi difficoltà per questa sezione è la mancanza di una
pista a Trieste, e deve limitare la sua attività sulla pista di Capodistria?.
Inoltre fu rilevato che i ginnasti e i cestisti non avevano palestre a disposizione
e che tutte le società della Sezione ciclismo erano passate dall’altra parte, ma i mi-
gliori corridori erano rimasti. AI momento 1’ U.C.E.F. poteva contare sulle Sezioni di
calcio, atletica leggera, ginnastica, ciclismo, pallavolo, scacchi e caccia; erano in via
di costituzione pallacanestro e sport invernali. Un elemento positivo era costituito
dal fatto che da poco tempo era pronto il campo dello Stadio 1.0 Maggio. La succes-
siva discussione ebbe interventi che evidenziavano la mancanza di attività di nuoto,
canottaggio e vela nella Zona A e delle difficoltà di coordinamento fra le due Zone
del Territorio Libero di Trieste. Seguì l’elezione della nuova direzione.
30 Relazione sull’attuale situazione dell’ UCEF nella Zona A. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi
di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 2.
305 Relazione stenografica dell’ Assemblea del 19 novembre 1950. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli
Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 2. Furono eletti alla Direzione: Lu-
dovisi Francesco, Turk Danilo, Claver Desiderio, Ferri Giovanni, Pertot Stanko, Suplina Mario, Olivieri Nerone,
De Grassi Carlo e Guido, Sossi Alessandro, Steregar Miro, Skerlavaj Carlo, Stoka Carlo, Pregarz Valentino, Zollia
Luciano, Govorcin Graziano, Gruden Angelo, Siviz Luciano, Potleca Urbano, Zerial Mario.
184 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
10. 1951. IL RITORNO DEL GIRO A TRIESTE
Il 7 giugno Trieste tornò ad ospitare un arrivo di tappa del Giro d’Italia. Dopo i
fatti di Pieris del 1946, la corsa a tappe era transitata lungo le strade triestine nel 1949
concludendo la corsa a Udine, ma dovettero passare altri due anni per avere a Trieste
la conclusione di una frazione. Anche questa volta si ebbe una tappa travagliata, ma
non per motivi politici. Provenienti da Venezia, nella discesa da Villa Opicina verso
il traguardo 1 ciclisti dovettero fare i conti con il maltempo che aveva reso viscido il
fondo stradale, provocando numerose cadute. Praticamente tutti i ciclisti finirono a
terra, compresi Coppi, Bartali e Magni, creando una situazione caotica. Commentò
Bruno Roghi:
Nel °46 la tappa di Trieste, a seguito degli incidenti di Pieris, venne considerata chiusa
in quella località per quanto riguardava il tempo impiegato dai concorrenti, tutti a pari
merito, mentre il traguardo di Trieste ebbe un valore limitato soltanto ai premi di tappa,
che ne direste, da un punto di vista rigorosamente sportivo, se anche la tappa di oggi
fosse stata conclusa con una classifica a pari merito di tutti i concorrenti arrivati ai piedi
della salita di Opicina, neutralizzando di conseguenza il tratto da Opicina al traguardo?
Il pattinaggio sul ghiaccio è forse una specialità dello sport ciclistico?°.
La proposta del noto giornalista, che dopo essere stato direttore della Gazzetta
dello Sport aveva assunto il medesimo incarico al Corriere dello Sport, non fu ac-
colta, per cui fu confermato vincitore Luciano Frosini, il primo ad essere transitato
sul traguardo dell’ippodromo triestino precedendo di nove secondi il campione sviz-
zero Ferdi Kiibler, il vincitore del Tour de France del 1950 che, poco dopo essersi
classificato al terzo posto del Giro d’Italia del 1951, conquistò la maglia iridata del
Campionato mondiale professionisti disputato a Varese. Fu un’ottima stagione anche
per il triestino Guido De Santi che si aggiudicò la tappa Genova — Venezia, successo
al quale seguirono le vittorie del Giro di Germania, e della “classica” Tre Valli Vare-
sine, concludendo la stagione agonistica con la partecipazione al Mondiale di Varese
dove giunse ventitreesimo al traguardo.
Gianni Cucelli vinse con l’Italia la finale europea di Coppa Davis contro il
Belgio, ma il cammino degli azzurri nel prestigioso trofeo tennistico fu interrotto
300 Caotico taboga finale in Il Corriere dello Sport, 6 giugno 1951.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 185
Fig. 83 - Guido De Santi
primo al traguardo
della “classica”
Tre Valli Varesine.
Fig. 84 - Il Due con
della Libertas Capodistria
impegnato nella vittoriosa gara
del Campionato d'Europa
del 1951.
186 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 86 - Tullio Rochlitzer.
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nelle semifinali, dove la rappresentativa italiana fu battuta dagli Stati Uniti.
Le partecipazioni degli atleti giuliani ai Campionati mondiali videro le vittorie
di Giorgio Venanzi nei 1.000 e 5.000 metri strada a Monfalcone e, sempre nel patti-
naggio, il terzo posto degli hockeysti Emilio Bertuzzi, Lucio Torre, Romano Tamaro
e Romano Cataletto con la Nazionale. Silvia Strukel fu quarta nel torneo iridato a
squadre di fioretto al quale presero parte anche Irene Camber e Alberta Lorenzo-
ni. Tre triestini vennero inviati a Helsinki per prender parte al primo Campionato
mondiale di lotta libera a dimostrazione del valore degli atleti di Trieste: Giordano
De Giorgi (ottavo nella categoria dei pesi mosca), Albino Vidali (settimo nei pesi
medio-leggeri) e Oscar Verona (quinto nei medio-massimi). Infine Lucia Pontini si
classificò al decimo posto nel pattinaggio artistico, manifestazione alla quale parte-
cipò anche Lidia Cioppi; Roberto Roberti, militare nato a Pola e cresciuto a Fiume,
fu diciassettesimo nel pentathlon moderno, e Imperia Marchione fu impegnata ai
Mondiali di tennis tavolo a Vienna.
Si contarono due vittorie ai Campionati europei: Agostino Straulino e Nicolò
Rode — che gareggiavano per la Sezione Velica della Marina Militare — nella Classe
Star e, per il terzo anno consecutivo, l’armo del Due con della Libertas Capodistria
(Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, timoniere Luciano Marion). Alla Nazionale di pal-
lacanestro, che arrivò il quinto posto nella classifica continentale, furono convocati
Cesare Rubini e Romeo Romanutti. Nella pallavolo, che da poco aveva cominciato
ad impegnarsi in incontri della Nazionale femminile, le triestine Grandich e Penco
ebbero l’occasione di prendere parte agli Europei che ebbero luogo a Parigi.
Si disputarono, con sede ad Alessandria d’Egitto, i Giochi del Mediterraneo.
Giuseppe Ramani e Aldo Tarlao ottennero due medaglie d’oro, grazie ai successi del
formidabile equipaggio della Libertas Capodistria del Due con (che ora aveva Lucia-
no Marion come timoniere) e dell’Otto con dell’Italia formato da atleti capodistriani,
della Sebino e della Redaelli. Sul gradino più alto del podio salì anche Armando
Filiput, vincitore dei 400 metri ad ostacoli e sesto nei 400 metri piani. Nel nuoto
ottennero la piazza d’onore Egidio Massaria nei 100 metri dorso e Giorgio Grilz nei
200 metri rana e confermarono lo stesso piazzamento prendendo parte alla staffetta
3x100 metri mista. Renzo Petronio gareggiò nei salti dalla piattaforma concludendo
in quarta posizione. La rappresentativa italiana di pallacanestro, terza classificata,
schierava anche Sergio Macoratti, Oscar Zia e Fabio Presca. Ottenne la medaglia di
bronzo anche il lottatore Albino Vidali.
La presenza del movimento sportivo triestino nei Campionati di società fu
significativa in particolare nel nuoto, con la conquista del titolo italiano sia maschile
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Fig. 88 - Manifesto dei Campionati mondiali di pattinaggio su strada disputati a Monfalcone.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 189
che femminile da parte dell’U.S. Triestina?, successi ai quali va aggiunto il terzo
posto ottenuto dalle nuotatrici dell’Edera. Ormai era finito il buon momento della
Triestina nel Campionato di calcio. A partire dalla stagione 1950/51, conclusa sotto
la guida dell’ungherese Bela Guttman al quindicesimo posto, i rosso-alabardati do-
vettero impegnarsi per non retrocedere
E Trieste si riconfermò ai vertici della scherma femminile italiana con la vitto-
ria nel Campionato femminile, ma questa volta ad aggiudicarsi lo scudetto fu il Cen-
tro Marina Mercantile con Alberta Lorenzoni, Loredana Perini e M. Rosa Picotti. Lo
scudetto sfuggì invece alle ragazze dell’Invicta che chiusero il Campionato di palla-
volo a pari punteggio con le bresciane della Fari, vincitrici della competizione. Per la
terza volta la S.G. Gallaratese prevalse nel Campionato di società di atletica leggera,
grazie al contributo di Ottavio Missoni e Albano Albanese, impegnati in cinque gare.
Un ottimo risultato di squadra fu ottenuto dall’E.N.A.L. Chimici Petrolieri di solle-
vamento pesi, che si impose nel Trofeo Galimberti. In questa disciplina si segnalò
Gratton con la vittoria nel Campionato italiano di III categoria nei medio-massimi.
Duilio Loi, che manteneva forti legami con la città natale Trieste, conquistò il titolo
italiano dei professionisti nella categoria pesi leggeri e in questa stagione lo zaratino
Tullio Rochlitzer, già nazionale di pallacanestro nella formazione jugoslava, riuscì
a trasferirsi in Italia. Nel mondo dei motori il vicentino Vincenzo Marzotto, vinci-
tore nel 1951 del Giro di Sicilia, una “classica” dell’automobilismo su strada, con
la Ferrari si impose nella corsa in salita Trieste-Opicina}®. La lotta libera giuliana
30 Il cambio del regolamento del Campionato maschile impose alle società di partecipare con due atleti per ogni
gara. La formazione maschile schierata in finale era composta da Massaria, Grilz, Cambissa, Bertetti, Bonetti, Mia-
ni, Ledo, Pescatore e Ruttino Facevano parte della squadra femminile Bertuzzi, Belluschi, Fine Gamacchio, Benini,
Calligaris, Dorati, Sain, Bressanin, Mayer e Cardea.
308 Atleti giuliani campioni d’Italia del 1951:
Atletica leggera - Albano Albanese nei 110 ostacoli, Armando Filiput nei 400 ostacoli e nella staffetta 4x400 metri
dell’Atletica Brescia. Loredana Simonetti negli 800 metri e nella corsa campestre. Canottaggio - Due con della
Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, timoniere Luciano Marion), Doppio canoino del Dop. Ferro-
viario (Sergio Rinaldi, Benito Capecchi). Lotta libera - Giordano De Giorgi nella categoria mosca, Albino Vidali nei
medio-leggeri, Giorgio Raicevich nei medio-massimi. Nuoto - Egidio Massaria nei 100 metri dorso, Giorgio Grilz
nei 200 metri rana e 200 metri farfalla, Romana Calligaris nei 100 e 400 metri s.1., la staffetta della Triestina Nuoto
4x100 metri stile libero (Diana Cardea, Dragusa Finc Gamacchio, Nives Benini, Maria Grazia Bressanin, Romana
Calligaris) e 3x100 misti (Nives Benini, Nives Bortoluzzi, Pierina Dorati). Pallacanestro - Giovanni Miliani, Cesare
Rubini, Romeo Romanutti con la Borletti Milano. Pattinaggio - Giorgio Venanzi nei 1.000 metri su strada, Luciano
Cavallini nei 1.000 metri su pista, Antonio Radollovich nei 20.000 metri su pista. Pugilato - Bruno Berardinello nei
pesi welter pesanti dilettanti, Duilio Loi nei pesi leggeri professionisti. Sci di fondo - Ildegarda Taffra nella 10 km.
Vela - Agostino Straulino e Nicolò Rode nella Classe Star, Giorgio Rinaldi nella Jole Olimpionica.
Azzurri nel 1951:
Atletica leggera - Albano Albanese, Ovidio Bernes, Armando Filiput, Ottavio Missoni, Luciano Patelli, Loredana
Simonetti, Maria Netzbrandt. Canottaggio - Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, Luciano Marion, Giovanni Radovani.
Hockey a rotelle - Emilio Bertuzzi, Lucio Torre, Romano Tamaro, Romano Cataletto. Hockey su prato - Egidio Co-
sentino. Lotta libera - Giordano De Giorgi, Albino Vidali, Oscar Verona. Umberto Ruan, Giorgio Raicevich, Pietro
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organizzò i Campionati italiani e una manifestazione — il Festival dello Sport — per
aiutare uno dei più famosi atleti di Trieste, Giovanni Raicevich, in gravi difficoltà
finanziarie. Gli atleti ebbero due occasioni di confrontarsi con gli austriaci; dappri-
ma la Giovinezza incontrò la squadra del Wiener, poi la S.G. Triestina si misurò con
il Klagenfurter. Particolarmente deludente fu il mancato accordo fra il C.O.N.I. e
l’Ente Fiera, che portò alla rinuncia all’organizzazione del Campionato mondiale di
pattinaggio artistico, trasferito a Torino? Nel frattempo erano iniziati i lavori della
piscina coperta sulle Rive.
Si acuivano i problemi economici, in particolare per la Giovinezza Sportiva,
che non solo aveva deciso di concentrarsi sul settore giovanile dopo il negativo ri-
sultato di classifica nel Campionato di rugby, ma si trovava in difficoltà anche nello
sport che le aveva dato le maggiori soddisfazioni, l’atletica leggera:
È nota a questo riguardo la crisi che travaglia la gloriosa «Giovinezza» staccatasi dalla
Lega Nazionale per dissidi di carattere amministrativo, e in procinto di fallire: un buon
incasso fatto nell’incontro contro il Wiener servirebbe a immettere un po’ di ossigeno,
come si suol dire, nelle casse sociali?!9,
Il sodalizio riuscì a evitare di chiudere battenti, ma dovette ridimensionare
l’attività abbandonando ogni velleità di poter competere ad alto livello al Campio-
nato di società. Gli anni gloriosi dei due scudetti erano ormai alle spalle e il suo
impegno fu limitato ancora per qualche anno al sostegno dell’attività individuale di
qualche atleta. Cessato il ruolo di punta nell’atletica leggera maschile triestina, la
Giovinezza dovette passare il testimone alla S.G. Triestina ed alla Libertas. Le cose
non andavano certo meglio nel baseball, con la squadra del B.C. Trieste che dovette
ritirarsi durante lo svolgimento del Campionato di Serie A. Difficoltà economiche
furono lamentate anche dall’ A.S. Trieste (società calcistica erede dell’A.S. Dreher)
e dal G.S. S. Giacomo:", inoltre la rinuncia delle squadre maschili della Lega Na-
Mersini. Nuoto - Egidio Massaria, Giorgio Grilz, Romana Calligaris, Dragusa Finc Gamacchio, Nives Benini, Nives
Bortoluzzi, Renzo Petronio, Carlo Ghetz, e Laura Conter (tuffi). Pallacanestro - Cesare Rubini, Romeo Romanutti,
Ciro Zimolo, Carlo Furlani, Giordano Damiani, Silvio Lucev, Fabio Presca, Achille Canna, Sergio Macoratti, Oscar
Zia, Silvia Giamporcaro, Foscarina Rozzo, Licia Bradamante, Cecilia Zupancich, Ester Baitz. Pallanuoto - Cesare
Rubini. Pallavolo - Grandich, Lidia Penco. Pattinaggio a rotelle - Giorgio Venanzi, Luciano Cavallini, Guido Ga-
lessi, Antonio Radollovich, Gino Zanfrà. Pattinaggio artistico - Lucia Pontini, Lidia Cioppi. Pentathlon moderno
- Roberto Roberti. Pugilato - Bruno Berardinello. Scherma - Irene Camber. Silvia Strukel. Sci di fondo - Ildegarda
Taffra. Tennis - Gianni Cucelli. Tennis tavolo - Imperia Marchione.
30° Perché non si faranno a Trieste i campionati mondiali di “artistico” in Il Corriere di Trieste, 6 ottobre 1951.
310 Per il 9 settembre sono in programma molti episodi sulla ribalta atletica in Il Corriere dello Sport, 5 settembre
1951.
3!! Rodolfo Crasso, fondatore della società, riuscì a partecipare alla 100 km di marcia, una delle “classiche” orga-
nizzate dalla Gazzetta dello Sport, grazie a una sottoscrizione organizzata da Oreste Preti.
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zionale e del Dopolavoro Ferroviario alla partecipazione al Campionato di serie B
di pallacanestro costituisce la riprova del fatto che i sostegni economici ai sodalizi
aderenti al C.O.N.I. si erano notevolmente ridotti.
La necessità della Triestina di reperire fondi per rinforzare la squadra di calcio
causò la cessione del trevisano Pietro Grosso, in forza alla società dal 1948, che fu
ceduto al Milan e nel mese di novembre disputò la prima delle tre partite che giocò
con la Nazionale.
10.1. L’arrivo dell’U.I.S.P. a Trieste
Con la motivazione del diniego posto dalle autorità italiane allo sconfinamento
delle gare ciclistiche organizzate dalla Sezione ciclismo dell’U.C.E.F. «M», fu presa
una decisione che, volenti o nolenti, portava ad un avvicinamento allo sport italiano:
Malgrado gli ottimi risultati organizzativi e tecnici della passata stagione ciclistica,
il problema costituito dalla necessità di un allargamento dell’attività fin qui soffocata
nell’ambito di uno schema ridotto data la particolare formazione del nostro territorio,
s’è ripresentato anche quest’anno in tutta la sua urgenza inducendo la Direzione della
Sezione ad un passo che troverà, ne siamo certi, l’incondizionata approvazione di tutti
gli sportivi. (...) La Direzione suddetta è addivenuta alla determinazione, in seguito a
regolare responso dato dalla assemblea, di affiliarsi all’Unione Italiana Sport Popolari,
la quale a sua volta è legata alla Unione Velocipedistica Italiana.
Sono stati raggiunti degli accordi per cui la Sezione dell’UCEF continuerà a godere di
una certa autonomia che le permetterà di avere un proprio programma al quale potran-
no prendere parte tutte le società affiliate all’UISP così come quelle affiliate all’UVI. I
cinquanta e più corridori che fino ad oggi sono stati costretti in una botte senza uscita
potranno misurarsi con i dilettanti di tutta Italia e qui, nel territorio, Donadel, Sossi,
Malich, Suraci, Zanolla e compagni potranno formare un carosello solo con gli amici
Turitto, Longanesi e tanti altri ancora?"?.
Come detto, con questa decisione una delle più importanti Sezioni dell’U.C.E.F.
«M», aderendo all’U.I.S.P. e all'Unione Velocipedistica Italiana (U.V.I.), iniziava in
modo indiretto a intrattenere relazioni con lo storico avversario, il C.O.N.I., ma si era
ancora ben lungi dall’arrivare a una pacifica convivenza. Restava immutato il pro-
blema della fruibilità degli impianti. All’arrivo della corse a tappe del Campionato
di corsa campestre e del Giro podistico del T.L.T. gli atleti trovarono chiusi i cancelli
dello Stadio comunale:
Essi [gli amministratori] hanno ritenuto opportuno di impugnare uno o l’altro articolo
di un trattato di pace eternamente provvisorio per la nostra zona e per quella vicina?"3.
3? Correranno con gli amici dell’UISP tutti i ciclisti affiliati all’U.C.E.F. in Il Lavoratore, 12 febbraio 1951.
313 Gli «amministratori» vogliono strozzare lo sport popolare in Il Lavoratore, 10 settembre 1951.
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Fig. 89 - Renato Fontanot, uno dei più rappresentativi corridori del ciclismo triestino.
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Il G.M.A. in precedenza aveva seguito un sistema di attribuzione proporzio-
nale degli impianti sportivi con un rapporto di uno a tre a favore del C.O.N.I.; con il
passaggio all’amministrazione civile 1’ U.C.E.F. «M» segnalava che su 14 impianti
solo 2 le erano stati concessi*!4. Veniva lamentata la scarsità dei campi da gioco, resa
ancora più grave dalla persistenza delle requisizioni degli impianti sportivi dell’ A-
cegat e di Cologna.
All’inizio dell’anno Il Lavoratore pubblicò un articolo firmato da Carlo Ro-
man sul ruolo degli sportivi comunisti:
Vi sono ancora oggi dei compagni che non vedono di buon occhio l’attività sportiva in
genere perché dicono che lo sport distoglie la gioventù dalla lotta per le rivendicazioni
economiche e politiche. Ciò non risulta vero. È un fatto ormai riconosciuto che diversi
compagni una volta entrati nella vita sportiva si sono disinteressati, o quasi, dei proble-
mi economici o politici, ma questo succede perché essi non sono capaci di porre questi
problemi nelle loro società a fianco degli altri problemi quotidiani. Mi si risponderà che
la società sportiva è apartitica. Certo non si è mai preteso di andare nella società sporti-
va a cantare «bandiera rossa» o altro inno proletario, a raccogliere sottoscrizioni per il
Partito o girare con il blocchetto per le iscrizioni allo stesso. Noi dobbiamo conquistare
la fiducia degli sportivi in altro modo, cioè con la difesa dei loro diritti sportivi, batten-
doci ed invitandoli a battersi per avere la possibilità di usare il campo, la palestra, le
strutture sportive comunali e di farne costruire delle altre; segnalando ai nostri compa-
gni consiglieri nei Comuni le necessità e le richieste degli sportivi; comportandoci nella
società in modo da destare l'ammirazione degli sportivi e dei tifosi che simpatizzano
per il nostro movimento?!.
Sullo stesso giornale, alla vigilia del Congresso della Federazione Giovanile
Comunista, seguì un intervento di Luciano Muggia che si distaccava in parte da
questa linea:
Nell’avviarsi verso il Congresso della Federazione Giovanile Comunista è bene fare un
esame di ciò che abbiamo fatto e in primo luogo, ciò che non abbiamo fatto nel campo
dello sport. Noi abbiamo un determinato numero di compagni che militano in circoli e
in squadre sportivi in seno all’UCEF e in circoli affiliati al CONI. È da constatare che
non sempre questi compagni hanno svolto un lavoro soddisfacente, come comunisti, tra
gli sportivi loro compagni di squadra. Un giovane comunista che pratica lo sport o che
è dirigente di organizzazioni sportive non deve dimenticarsi di essere un giovane comu-
nista e non deve aver timore di fare sapere che appartiene alla FGC, anzi deve esserne
orgoglioso. È opinione errata quella che un giovane comunista non deve parlare con gli
sportivi di politica, al contrario, parlarne è un suo dovere specifico. Egli deve portare la
politica sportiva della FGC tra gli sportivi. (...) Questo non è stato fatto dai compagni
che praticano lo sport. (...) Le organizzazioni di base della FGC che più volte si sono
314 Gli amministratori comunali e lo sport popolare in Il Lavoratore, 8 ottobre 1951.
35 I comunisti e lo sport in Il Lavoratore, 1 gennaio 1951.
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proposte di organizzare qualche attività sportiva e poi non l’hanno fatto, bisogna che si
mettano di impegno®'’.
Pur esprimendo valutazioni non univoche, ci troviamo di fronte ad argomen-
tazioni di stimolo all’ambiente sportivo in un momento delicato per ’U.C.E.F. «M».
A seguito della scarsa presenza di dirigenti delle società ad una riunione indetta dalla
Direzione, il 22 febbraio i sodalizi furono nuovamente convocati con un comunicato
pubblicato dal Lavoratore, a corredo del quale si trovava un energico richiamo:
Ed invero sembra strano che si debba richiamare ad una maggiore consapevolezza e ad
una più sentita responsabilità uomini che molto hanno dato per lo sviluppo e la sempre
più accentuata affermazione della nostra Unione, fino a far di essa una delle forze più
rigogliose dello sport territoriale: eppure è necessario se si vuole, come non dubitiamo
si voglia, che tanta messe di realizzazioni non vada frustrata per imperdonabile legge-
rezza?!?.
Il 5 agosto su svolse I° Assemblea dell’U.C.E.F. «M», durante la quale Italo
Viva, rappresentante degli sportivi dell’U.I.S.P. friulana si fece interprete del pro-
posito del Comitato Centrale dell’U.I.S.P. di Roma di procedere a una sempre più
stretta collaborazione fra le due organizzazioni. Nelle successive relazioni, oltre alla
consueta identificazione dei titini quali principali nemici e alla denuncia del sabotag-
gio all’attività sportiva di massa operato dalle autorità civili e militari, fu ricordata la
costituzione della Commissione ciclismo dell’U.I.S.P. di Trieste. Seguì un riepilogo
dell’attività: 11 società nell’atletica leggera, 15 squadre di 1.a categoria e dieci di 2.a
categoria nel calcio con complessivamente 673 tesserati; 450 tesserati alla Sezione
bocce. La ginnastica stava vivendo una fase di sviluppo e la Sezione pugilato si era
trasformata in Unione Pugilistica Triestina, che però svolgeva l’attività sotto l’egida
della Federazione Italiana Pugilato. Gli atleti tesserati per la pallacanestro erano 427,
mentre dopo due anni di inattività si era ricostruita la Sezione pallavolo. Infine fu ap-
provata all’unanimità la decisione di espellere quanti avessero partecipato ad attività
agonistiche in Jugoslavia o nel T.L.T. per conto dei titini3!5.
L’attività degli sport invernali vide prevalere nella classifica complessiva,
il G.S. Portuale. Come di consueto le celebrazioni del 1.0 Maggio costituirono un
importante evento sportivo, comprendendo il saggio ginnico, il Giro di Trieste di
marcia (vinto da Giovanni Posar), la gara podistica Trofeo Grandi Fabbriche (dove
316 I giovani comunisti e gli interessi degli sportivi in Il Lavoratore, 19 febbraio 1951.
3? Convocati i dirigenti delle società affiliate all’U.C.E.F. in Il Lavoratore, 19 febbraio 1951.
318 Decisi a lottare per l’affermazione dello sport popolare i delegati delle società affiliate all’U.C.E.F. del T.L.T. in
Il Lavoratore, 6 agosto 1951.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 195
si impose Casasola), gare di atletica su pista, prove di escursionismo, il Trofeo “Il
Lavoratore” di ciclismo (andato a Giovanni Krovatin), il Torneo Coppa 1.0 Maggio
di pallacanestro (dove prevalse il Frausin con le squadre maschile e femminile), e il
Torneo di pallavolo (1’U.S. Servolana vinse la Coppa 1.0 Maggio). Venne organiz-
zata la selezione per la partecipazione della rappresentativa di ginnastica al Festival
della Gioventù di Vienna indetta dalla F.G.C. Altro impegno internazionale fu la
partecipazione alla Coppa della Pace, manifestazione ciclistica a tappe che da Praga
arrivava a Varsavia. Dei sei corridori rappresentanti 1’ U.I.S.P. di Trieste, al traguardo
finale giunse solo Giuseppe Bordon.
L’edizione 1950/51 del Campionato di calcio del T.L.T. vide il successo del
Frausin, società che prevalse anche nel torneo maschile di pallacanestro. Il Cam-
pionato femminile andò alle ragazze del Portuale. Al campionato cestistico presero
parte le squadre maschili del Frausin, Inter, Maddalena, Servolana, S. Luigi, Sco-
glietto, Portuale, S. Marco, e le femminili del Frausin, Portuale, Servolana, Scorcola
e Aquileia. Nella seconda metà dell’anno prese il via il Campionato di calcio di 1.a
Categoria del T.L.T. con la presenza delle formazioni del Vesna, S. Marco, FMSA,
Rosandra, Cologna, S. Giacomo, Portuale, Arsenale, Primorje PK, Frausin, Costa-
lunga. La pallavolo fece svolgere il Torneo dell’U.C.E.F. «M» con impegnati gli at-
leti del S. Marco, Primorje, FMSA, Mercandel e Servolana, squadra vincitrice della
manifestazione.
10.2. Le dimissioni di Ludovisi
Per quanto riguarda l’U.C.E.F. «L», nel 1951 si registrarono le dimissioni
di uno dei principali dirigenti, Francesco Ludovisi, e la costituzione della Sezione
motociclismo. Corsa campestre e ciclocross inaugurarono la stagione organizzativa,
con l’attività più qualificata prevalentemente svolta in Istria (la Coppa Nostra Lotta
e la Coppa Città di Pirano), ma con l’assegnazione dei titoli del T.L.T. di cross avve-
nuta a Trieste. In primavera fu la volta del Torneo Precampionato di pallacanestro,
che era iniziato pochi giorni prima del Torneo calcistico 1.0 Maggio. La principale
attività locale estiva fu costituita dall’organizzazione della Coppa La Nostra Lotta di
ciclismo a Capodistria, della Coppa del Carso di calcio, del Campionato del T.L.T. di
motociclismo (in tre prove, la prima delle quali disputata a Capodistria) e di atletica
leggera. La Coppa Matteotti di ciclismo, organizzata in ottobre dall’Inter 1904 e in-
serita nel calendario delle Federazione ciclistica italiana, ebbe la partecipazione dei
corridori del Velo Club, vicenda non estranea alle dimissioni di Ludovisi.
Altro elemento da sottolineare riguarda l’inizio della stagione calcistica della
stagione 1951/52, con il cambio della qualifica del Campionato del T.L.T. (che si era
sdoppiato a causa della scissione all’interno dell’U.C.E.F.), in quella di Torneo. A
196 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 90 - L’U.S. Servolana di pallavolo, vincitrice del Campionato 1951.
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dicembre la pallacanestro concluse l’attività con la disputa della Coppa Progresso,
alla quale presero parte formazioni triestine ed istriane3!9.
L’attività internazionale era limitata a incontri con formazioni jugoslave. Già
nella stagione della corsa campestre gli atleti triestini erano stati invitati ai Campio-
nati sloveni di Litija, dove corsero fuori classifica. A Capodistria la rappresentativa
di atletica dell’U.C.E.F. si confrontò con le formazioni di Karlovac, Jesenice, Zele-
znitar Belgrado e degli studenti di Lubiana, gareggiando anche con le squadre di
Pola e di Fiume, restituendo la visita sulle sponde del Quarnaro in ottobre, mese
in cui una rappresentativa si piazzò al secondo posto nel triangolare di Lubiana.
I ginnasti, che nel T.L.T. si erano misurati con gli sloveni di Jesenice, Trbovlije e
Maribor oltre che con i belgradesi, presero parte a trasferte in Jugoslavia, restituendo
la visita agli atleti di Maribor, Jesenice e Belgrado. In incontri casalinghi 1 cestisti
del Circolo Pallacanestro giocarono contro la Lokomotiva Zagabria e lo Zeleznitar
di Nova Gorica. A seguito del mancato riconoscimento dell’U.C.E.F. per il 1952 da
parte dell’U.C.I., venne data facoltà ai ciclisti della Zona B di tesserarsi presso la Fe-
derazione jugoslava e alcuni corridori della Zona A si rivolsero all’U.V.I.; ’ U.C.E.F.
reagì istituendo un Comitato riordinatore. Ad ogni modo fu proprio il ciclismo che
propose i risultati di maggiore interesse con Boris Zollia secondo al Criterium inter-
nazionale di Belgrado. Il 6 settembre si registrò la presenza di un nutrito gruppo di
ciclisti triestini, composto da Coretti/Kuret, Fontanot, Luglio, Sellier, Gardos, Lon-
zaric e Apollonio, al Giro della Croazia e Slovenia, dove nella classifica a squadre
Fontanot, Apollonio e Coretti/Curet occupano il terzo posto. In ottobre seguì la vit-
toria della squadra di Capodistria (Luglio, Gardos, Rinaldi, Cimoroni) alla 100 km
a cronometro del lago di Bled. Al secondo posto si piazzò la formazione di Trieste
(Javornik, Samez, Apollonio, Coretti/Curet).
Nel corso della Direzione Centrale del 20 giugno si manifestarono critiche
all’attività della Zona B, accusata di essere concentrata sul calcio e di non incremen-
tare altri sport. Venne risposto che si stava già provvedendo e fu citato ad esempio
quanto si stava verificando nel canottaggio a Isola d’Istria, località che era stata uno
dei maggiori centri dello sport del remo per lungo tempo. Tutto questo portò al
cambio di denominazione della società del posto, la Pullino:
319. Nella pallacanestro parteciparono al Precampionato. S. Croce, Polet, Aurora, Armata, Circolo Pallacanestro Trie-
ste, Isola d’Istria e alla Coppa Progresso le squadre del S. Giovanni, Circolo Pallacanestro Trieste e due formazioni
dell’ Aurora Capodistria. Per quanto riguarda il calcio, disputarono il Torneo 1.0 Maggio: Mladnost, Sistiana, Illirija,
Zarija. Alla Coppa del Carso furono presenti le rappresentative di Opicina, Contovello, Sistiana, S. Croce, Ilirija, Za-
rija, la vittoria del Torneo calcistico (denominazione assunta dal Campionato) fu contesa fra le squadre dell’ Aurora,
Olimpia, S. Anna, Giuliana, Polet, Inter (vincitrice), Ilirija, Zarija, Servola, Studenti.
320 Verbale della Direzione Centrale dell’ UCEF del 20 giugno 1951. Archivio Biblioteca Nazionale Slovena e degli
Studi di Trieste, sezione di Storia ed Etnografia, fondo UCEF, scatola 5, fasc. 2.
198 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
La società venne consigliata a cambiare nome, in quanto quello di S.N. Pullino risul-
tava troppo legato con il passato, con lo sport italiano. Pertanto dal 15 gennaio 1951
venne deciso di continuare con il nome di “Giovanni Delise”, a ricordo del campione
olimpionico deceduto il 20 maggio 1947. Iniziava così in modo deciso l’attività in un
nuovo contesto politico??!.
Il sodalizio intitolato al canottiere vincitore delle Olimpiadi del 1928 non si
limitò alla disciplina del remo, ma provvide anche alla costituzione di una squadra di
pallacanestro che iniziò l’attività partecipando al Torneo Precampionato.
321 Stener F., Remi di gloria, Associazione delle Comunità Istriane, Trieste, 2017, p. 17. La S.N. Pullino tornò in
attività nel 1960. Dal momento della ricostituzione, avvenuta a Trieste, la società venne ospitata dalla S.G. Triestina,
S.C. Saturnia, Circolo Marina Mercantile, S.T.C. Adria, Vigili del Fuoco e nuovamente S.T.C. Adria. Nel 1967 trovò
sistemazione definitiva a Muggia. Il sodalizio intitolato a Giovanni Delise fu attivo fino al 1954, successivamente
l’attività di canottaggio a Isola d’Istria proseguì con la società V.K. Argo, cfr. Stener F., Michelazzi L., 60.0 esago-
nale. Anni di amicizia all’insegna del canottaggio, Comitato Regionale F.I.C., Trieste, 2018, p. 14.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 199
11. 1952. L’ANNO D’ORO DI STRAULINO E RODE
Vinsero tutto quello che c’era da vincere. Ormai affermatisi fra i migliori ve-
listi della Classe Star, nel 1952 Agostino Straulino e Nicolò Rode fecero proprie la
gara olimpica di Harmaja, il titolo mondiale ed europeo a Cascais e il Campionato
italiano a Venezia. La vittoria olimpica li ripagò dell’amarezza patita quattro anni
prima ai Giochi di Londra, dove per un disalberamento dell’imbarcazione nella fase
conclusiva dell’ultima regata dovettero rinunciare ad una medaglia ormai quasi si-
cura. La seconda medaglia d’oro giunse dalle pedane della scherma ad opera di Irene
Camber, consentendo alla fiorettista di essere la prima donna triestina a fregiarsi di
una vittoria olimpica. Sul podio salì anche Cesare Rubini per ricevere la medaglia di
bronzo ottenuta dalla squadra italiana di pallanuoto.
Lo sport giuliano fu presente a Helsinki con una nutrita rappresentativa che,
oltre agli atleti vincitori di medaglie, portò ad una finale — con risultati al di sotto del-
le aspettative — l’armo del Due con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giusep-
pe Ramani, timoniere Luciano Marion), classificatosi al quarto posto, e l’ostacolista
Armando Filiput, che certo non poteva dirsi soddisfatto per essersi piazzato sesto
nella prova dei 400 metri ad ostacoli. Gli altri partecipanti all’Olimpiade furono
Silvia Strukel nella scherma, i velisti Adelchi Pelaschier nella Classe Finn, Egon
Jachin e Dario Salata nella Classe 5.50, Pino Kressevich nella 50 km di marcia, i
cestisti Giordano Damiani, Fabio Presca e Achille Canna, i nuotatori Giorgio Grilz
nei 200 metri rana, Gianni Paliaga nella staffetta 4x200 metri s.1., Romana Caligaris
nei 100 metri s.l. e, con l’altra triestina Nives Benini, nella staffetta 4x100 metri s.l.,
il lottatore Giordano De Giorgi, il calciatore Aredio Gimona, i giocatori di hockey su
prato Egidio Cosentino e, riserva, Primo Meozzi. Un saldo legame con Trieste ebbe
Ildegarda Taffra, che ai Giochi invernali disputati a Oslo fu presente nella 10 km di
sci di fondo. Il siciliano Francesco La Rosa prese parte ai Giochi con la rappresenta-
tiva italiana di calcio quando formalmente era ancora in forza alla Pro Patria Busto
Arsizio, ma nel Campionato 1952/53 vestì la maglia della Triestina.
Ai Campionati mondiali di vela nella gara della Classe Star vinti da Straulino
e Rode, presero parte anche Tito Nordio e Livio Sangulin che raggiunsero il quinto
posto. Irene Camber, Silvia Strukel e Alberta Lorenzoni portarono l’Italia al bronzo
nel fioretto; nell’hockey a rotelle la formazione italiana, con Romano Cataletto ed
200 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 91 - Agostino Straulino
e Nicolò Rode con Leone Reggio,
il timoniere dell’imbarcazione Italia
che vinse l’oro olimpico
a Kiel nel 1936.
Fig. 92 - La fiorettista Irene Camber
sul gradino più alto del podio
alle Olimpiadi del 1952.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 201
Emilio Bertuzzi, fu seconda a Oporto; infine Licia Pontini si piazzò ottava nel Cam-
pionato iridato di pattinaggio artistico.
Agli Europei Dario Salata terminò sesto le regate della Classe Star, vinte da
Straulino e Rode, identico piazzamento fu ottenuto dalla squadra italiana femminile
di pallacanestro che comprendeva Foscarina Rozzo, Licia Bradamante, Cecilia Zu-
pancich ed Ester Baitz.
Il 1952 fu un anno memorabile per la partecipazione ai Campionati Italiani???
con i pattinatori Luciano Cavallini, Guido Galessi e Antonio Radollovich che gua-
dagnarono tutti e 4 1 titoli su pista, impresa che sarebbe riuscita a Cavallini nel 1955,
1956, 1957 e 1959. Nelle manifestazioni di squadra si ebbe il successo dell’U.S.
Triestina (Cataletto, Emilio ed Ermanno Bertuzzi, Sanguanini, Brezigar, Forti, Po-
ser, Torrenti) nell’hockey a rotelle, nel nuoto e nei tuffi femminili**. Dal canto suo
l’ Edera conquistò lo scudetto del pattinaggio artistico femminile grazie a Lucia Pon-
tini, Luisa Gioni e Silvana Trani. Gianni Cucelli ottenne il titolo di campione italiano
con la squadra del T.C. Ambrosiano.
La Triestina rischiò grosso. Dopo aver iniziato il Campionato 1951/52 sotto la
giuda tecnica di Guttman, poi esonerato e sostituito dal padovano Mario Perazzolo,
alla fine del torneo i rosso-alabardati dovettero sostenere ben tre incontri di spareg-
322
Atleti giuliani campioni d’Italia del 1952:
Atletica leggera - Albano Albanese nei 110 ostacoli, Armando Filiput nei 400 ostacoli e nella staffetta 4x400 metri
della S.G. Gallaratese assieme a Ottavio Missoni, Danilo Cereali nel lancio del martello, Loredana Simonetti negli
800 metri. Canottaggio - Due con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, timoniere Luciano
Marion), Jole a otto della Saturnia (Antonini, Tomasi, Bradamante, Doles, Tomsich, Pregaz, Mamolo, Scheimer, ti-
moniere Rovatti). Lotta libera - Oscar Verona nella categoria medio-massimi. Nuoto - Gianni Paliaga nei 1.500 metri
s.1., Giorgio Grilz nei 200 metri farfalla, Dragusa Finc Gamacchio nei 100 metri s.1., Laura Conter nel trampolino 3
metri. Pallacanestro - Giovanni Miliani, Cesare Rubini, Romeo Romanutti con la Borletti Milano. Pallanuoto - Cesare
Rubini con la Rari Nantes Camogli. Pattinaggio - Giorgio Venanzi nei 1.000 metri su strada, Luciano Cavallini nei
1.000 metri su pista, Guido Galessi nei 5.000 e 10.000 metri su pista, Antonio Radollovich nei 20.000 metri su pista.
Pattinaggio artistico - Lucia Pontini. Pugilato professionisti - Nello Barbadoro nei pesi piuma, Duilio Loi nei pesi
leggeri. Sci di fondo - Ildegarda Taffra nella 10 km. Tennis - Gianni Cucelli nel doppio. Vela - Agostino Straulino e
Nicolò Rode nella Classe Star, Giorgio Rinaldi nella Jole Olimpionica.
Azzurri nel 1952:
Atletica leggera - Albano Albanese, Armando Filiput, Ottavio Missoni, Pino Kressevich, Gabre Gabric. Calcio -
Aredio Gimona, Canottaggio - Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, Luciano Marion. Hockey a rotelle - Emilio Bertuzzi,
Romano Cataletto, Romano Tamaro. Hockey su prato - Egidio Cosentino, Primo Meozzi (riserva).. Lotta libera -
Giordano De Giorgi, Albino Vidali, Oscar Verona. Nuoto - Gianni Paliaga, Giorgio Grilz, Romana Calligaris, Nives
Benini, nei tuffi Laura Conter, Germana Bertolini Sguinzo. Pallacanestro - Giovanni Miliani, Romeo Romanutti,
Antonio Calebotta, Giordano Damiani, Silvio Lucev, Fabio Presca, Achille Canna, Foscarina Rozzo, Licia Brada-
mante, Cecilia Zupancich, Ester Baitz. Pallanuoto - Cesare Rubini. Pattinaggio artistico - Lucia Pontini. Pentathlon
moderno - Roberto Roberti. Scherma - Irene Camber. Silvia Strukel, Alberta Lorenzoni. Sci di fondo - Ildegarda
Taffra. Tennis - Gianni Cucelli. Vela - Agostino Straulino, Nicolò Rode nella Classe Star, Adelchi Pelaschier nella
Classe Finn, Egon Jachin e Dario Salata nella Classe 5.50.
323 La formazione femminile di nuoto dell’U.S. Triestina era composta da Bortoluzzi, Benini, Calligaris, Andreani,
Finc Gamacchio, Cardea. Nelle specialità dei tuffi gareggiarono Laura Conter, Germana Bertolini Sguinzo.
202 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 93 - Gianni Paliaga, campione di nuoto
originario di Rovigno d'Istria.
Fig. 94 - Foscarina Rozzo, portabandiera delle
Azzurre ai Campionati europei di Budapest.
Fig. 95 - La squadra di hockey su pista della
Triestina, campione d’Italia. Da sinistra: Tor- Fig. 96 - Umberto Usmiani, commissario tecnico
renti, Ermanno Bertuzzi, Forti, Brezigar, Emilio della nazionale italiana di nuoto, con Gianni
Bertuzzi, Cataletto, Posar. Paliaga e Angelo Romani.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 203
gio per evitare la retrocessione in un clima di grande ansia, al punto da invocare
l’aiuto, almeno per il sostegno morale dei calciatori, di Nereo Rocco:
Lucchese e Triestina, finito il campionato a pari punti, disputarono un primo spareggio
a Milano il 29 giugno, chiudendo alla pari (3-3). La domenica successiva a Bergamo la
Triestina vinceva (1-0) acquistando il diritto di incontrare il Brescia, secondo classifi-
cato della Serie B, per l’assegnazione del 18.0 posto in Serie A. A Valdagno il 13 luglio
la Triestina vinceva per 1-0?°4.
L’arrivo di Armando Filiput alla S.G. Gallaratese permise alla società varesina
di ottenere per il quarto anno consecutivo il primato nel Campionato per sodalizi di
atletica leggera, grazie anche al contributo di Ottavio Missoni e Albano Albanese. In
questa stessa società era approdato anche Danilo Cereali/Zerjal, che aveva deciso di
rientrare in Italia.
Il Cereali che fu partigiano nella guerra di liberazione, rimase in Jugoslavia dopo il
1945, assumendo la doppia cittadinanza. Nel 1950 chiese il passaporto italiano che gli
è stato concesso nel 1951 ed ora ha ricevuto il «visto di uscita». (...) Lo scorso anno
Cereali ha lanciato il martello a metri 58.80 (quarta misura del mondo)”.
L’atleta di Duttogliano vinse la gara di lancio del martello ai Campionati ita-
liani, battendo Teseo Taddia che si rifiutò di salire sul podio.
La vittoria nel Campionato di Serie B di baseball consentì alla formazione de-
gli Yankees di ottenere la promozione alla massima divisione italiana per la stagione
1953, nel corso della quale si sarebbe classificata al terzo posto a pari merito con il
C.U.S. Bologna.
Fra le manifestazioni di rilievo disputate a Trieste meritano di essere ricordate
il Campionato europeo di motonautica fuoribordo, che assegnava il Trofeo Battagli-
ni, disputato dal 6 all’8 giugno, e la sesta edizione dei Campionati italiani universi-
tari che videro gli atleti impegnati dal 2 al 7 settembre. Fu una manifestazione par-
ticolarmente brillante per i goliardi del C.U.S. Trieste, che riuscirono ad affermarsi
in undici gare. Le acque del Golfo di Trieste ospitarono l’incontro internazionale di
vela di Pasqua con equipaggi locali, tedeschi e austriaci, il Campionato italiano della
Classe Jole olimpionica e il Campionato del Mare di canottaggio, con il successo
dell’Otto di punta del C.C. Saturnia. Presso la Fiera Campionaria vennero assegnati
1 titoli tricolori dei pugili dilettanti e la corsa automobilistica a cronometro in salita
Trieste — Opicina costituì la principale gara della specialità del calendario italiano
34 Annuario dello Sport 1953, edizione S.E.S.S.-La Gazzetta dello Sport, Milano, 1952, p. 123.
35 Cereali-Zerjal torna in Italia in Il Corriere di Trieste, 24 aprile 1952.
204 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
CAMPIO NATI |
NAZIONALI
UNIVERSITARI |
PALAZZO DELLO SPORT
(PIERA CAMPIONARIA)
CAMPIONATI ITALIANI DILETTANTI
DI BOXE
TRIESTE 5-6-7-5 Marzo 1952
Fig. 97 - Manifesto dei Campionati italiani di Fig. 98 - Manifesto dei
pugilato che ebbero luogo a Trieste nel 1952. Campionati italiani universitari.
1952 per le Categorie Sport e Gran Turismo internazionale. Il Campionato italiano di
pattinaggio artistico fece disputare la prima prova a Monfalcone, riconoscendo alla
località la grande tradizione nello sport delle rotelle.
Fu anche l’anno delle squalifiche. Alla nuotatrice di origini slovene Dragusa
Fine Gamacchio, una delle migliori atlete del panorama natatorio italiano, fu com-
minata una squalifica fino al 31 luglio e le fu per sempre inibita la partecipazione
alle gare della Nazionale per aver abbandonato la sede di allenamento degli atleti
prima dell’incontro con la rappresentativa austriaca. Secondo alcune versioni per
una questione di indennità economiche, mentre altre fonti indicano le motivazio-
ni della vicenda nell’incompatibilità caratteriale con il fiumano Umberto Usmiani,
responsabile tecnico della Nazionale? La squalifica di 18 mesi inflitta al lottatore
326 Per la versione della Federazione Italiana Nuoto e dell’atleta cfr. Del “caso” Gamacchio e di una sua lettera in Il
Corriere di Trieste, 10 giugno 1952. Sui cattivi rapporti fra Umberto Usmiani e Dragusa Finc Gamacchio (nel 1951
il responsabile tecnico aveva alzato le mani contro la nuotatrice) cfr. Anghileri A. Alla ricerca del nuoto perduto,
Vol. 1, op. cit., pp.278, 281-282.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 205
Albino Vidali per un diverbio con il C.T. Cardinale nel corso dei Campionati italiani
fu l’occasione per il Corriere di Trieste di elencare i torti subiti in quel periodo dallo
sport triestino:
Rammentiamo, a proposito di squalifiche, che molte volte calciatori alabardati, rei di
peccati veniali, vennero squalificati per una o due giornate mentre i giocatori delle
grandi squadre (Lorenzi dell’Inter, ad esempio) per dei peccati ben più gravi se la cava-
rono con la... scalfittura di una sola ammonizione! E non parliamo dell’hockey, della
pallacanestro, del nuoto e via discorrendo. E lo strano modo d’agire, infine, lo si può
constatare da un fatto ben più importante: fino a quando Grosso militava nelle fila della
Triestina mai è riuscito a vestire la maglia azzurra mentre ora che milita nel Milan...
Chiaro, no???7,
A fine anno si tornò a parlare del Palazzo dello Sport. Dopo la rinuncia, nel
1951, allo svolgimento dei Campionati mondiali di pattinaggio artistico a causa del
mancato accordo fra C.O.N.I. ed Ente Fiera, la struttura — il padiglione A della Fiera
Campionaria — in marzo aveva ospitato i Campionati italiani di pugilato. A novem-
bre era stato programmato lo svolgimento del Trofeo internazionale San Giusto di
hockey a rotelle ma, considerato che la costruzione di un campo adeguato è cosa
ben diversa dall’allestimento di un ring, tutto andò a monte quando al Comitato
provinciale della F.I.H.P. mancarono le risorse finanziarie per l'adeguamento della
struttura?8.
11.1. Il passaggio del basket all’U.I.S.P.
e il tramonto dell’ U.C.E.F. filo-jugoslavo
Le vicende successive alla scissione dell’U.C.E.F. inevitabilmente diedero la-
voro agli avvocati, rendendo necessaria una sottoscrizione a favore della parte ‘“co-
minformista”:
La segreteria centrale dell’Unione Circoli Educazione Fisica del T.L.T. presa conoscen-
za della causa intentata contro il gruppo titino per il ricupero del patrimonio della classe
lavoratrice e ricordando come gli stessi titini abbiano fatto causa al Circolo di Cultura
Rinaldi e quindi alla sezione sportiva nostra affiliata, unica sede sportiva popolare del
rione di S. Giacomo, per sloggiarli dall’edificio di via Montecchi (...) si appella alle so-
cietà, ai dirigenti, agli sportivi e tifosi affinché contribuiscano, nell’ambito delle proprie
possibilità, per affrontare le elevate spese della causa in corso?”.
Di conseguenza i toni restavano accesi e le polemiche riportate sulla stampa
riportano interessanti prese di posizione:
3°? Perché Albino Vidali è stato squalificato per 18 mesi in Il Corriere di Trieste, 24 aprile 1952.
38. Rinviato il Torneo internazionale di hockey in Il Corriere di Trieste, 17 ottobre 1952.
329 Appello agli sportivi in Il Lavoratore, 14 gennaio 1952.
206 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 99 - La squadra dei ciclisti triestini impegnati nella Varsavia-Berlino-Praga del 1952:
Zanolla, Sossi, Di Luciano, Donadel e Crevatin.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 207
Giorni or sono abbiamo avuto occasione di leggere sul «Primorski Dnevnik» un artico-
lo dedicato alla costituzione di un Circolo Sportivo ed una serie di giustificazioni circa
la sua partecipazione all’attività sportiva della Lega slovena aderente alla Federazione
Sportiva Jugoslava. Dopo aver attizzato il nazionalismo slavo contro quello italiano,
dopo aver cercato di scindere lo sport popolare nel nostro territorio, cercano di giustifi-
care le proprie malefatte con la scusa che non si può svolgere un’attività sportiva senza
essere riconosciuti internazionalmente e cita la decisione del C.I.0. (Comitato Inter-
nazionale Olimpico) che gli sportivi di Trieste possono essere iscritti alla Federazione
Italiana o quella Jugoslava, scegliendo naturalmente quest’ultima perché a parer loro
dà una maggiore garanzia. Non comprendiamo il perché sia stata sciolta la loro Sezione
ciclismo e — Ludovisi in testa — sia passata quale «Velo Club Trieste» alla U.V.I. (CONI)
come non comprendiamo la richiesta di affiliazione alla F.I.P. della squadra di palla-
canestro l’unica esistente nella loro «grande» sezione. La giustificazione esatta è che
Padron Tito ha chiesto resoconto del finanziamento dato per la propaganda a Trieste e
che «per diminuire le spese» e dimostrare al mondo che Trieste è legata alla Jugoslavia,
qualsiasi pretesto è buono, non escludendo il campo sportivo. Si fanno partecipare gli
sportivi sloveni del TLT ai campionati della Lega Slovena, desiderio questo più volte
espresso dalla F.I.S.A.J. tentato dal signor Boltar, dirigente dell’UAIS con il Ponziana
e fatto con l’ Amatori Ponziana poi, con risultati ben noti.
Anche le Assise della Gioventù, che si svolsero a fine anno, furono l’occasio-
ne per evidenziare le problematiche dell’attività sportiva, segnalando situazioni di
disagio:
Una parte dei lavoratori del CRDA che da anni sono estromessi dal campo sportivo si-
tuato entro la fabbrica stessa; gli sportivi del rione Cologna che hanno visto trasformare
il proprio campo in una polveriera; i barcolani che hanno visto requisire la propria sede;
gli sportivi di Santa Croce che da oltre due anni si vedono gabbati dalle promesse del
sindaco e del prosindaco in merito alla costruzione del campo sportivo locale; gli affi-
liati all’«Edera», che con orgoglio si vantavano della proprietà del costruendo campo
di S. Luigi, oggi trasferito alle forze militari; i pugili, gli hockeisti, ed i pallacestisti che
si vedono menar per il naso in merito alla trasformazione del capannone della Fiera di
Trieste in Palazzo dello Sport33!.
L’attività territoriale del ciclismo precedentemente gestita dall’U.C.E.F. «M»
ed ora collegata all’U.I.S.P., dette la possibilità a corridori giuliani di essere presen-
ti alla corsa a tappe Varsavia-Berlino-Praga: Galliano Donadel, Livio Zanolla e il
friulano Vittorio Zorzenon riuscirono a portare a termine la gara. Nel T.L.T. furo-
no disputati il Trofeo del Lavoratore, la Coppa dell’ Arsenalotto Sportivo, la Coppa
Frausin, e la Coppa della Pace.
In occasione della celebrazione del 1.0 Maggio vennero organizzati a cura
330. Attenzione ai titini! in Il Lavoratore, 1 novembre 1952.
331 Gli sportivi e le Assise della Gioventù in Il Lavoratore, 6 dicembre 1952.
208 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
dell’ U.C.E.F. «M» il saggio ginnico, gare di atletica allo Stadio comunale, la Cop-
pa Grandi Fabbriche di podismo vinta da Silvestro Krisnich (Portuale) per la corsa e
da Vittorio Smervich (Servolana) per la marcia, il Trofeo Il Lavoratore di ciclismo,
andato a Stelio Bolletti (Tomasi) e una gara di escursionismo in montagna. Vennero
disputati tornei per la Coppa 1.0 Maggio di calcio, pallavolo, pallacanestro e bocce.
Fra i vari Trofei messi in palio si svolse la Coppa della Pace nel podismo e nel-
la marcia con il successo di squadra dell’U.S. Maddalena e le vittorie individuali di
Silvestro Krisnich (Portuale) per la corsa e Vittorio Visaggio (U.S. Maddalena) per
la marcia, nella pallacanestro l’omonimo premio ebbe ancora 1’ U.S. Maddalena al
primo posto, e nella Coppa della Pace di ciclismo si affermarono Enrico Verni (S.S.
Opicina) e il C.S. Arsenale.
Il Frausin vinse il Campionato di calcio del TLT della stagione 1951/52. Nella
pallacanestro il titolo andò alla squadra maschile dell’ U.S. Maddalena e alla forma-
zione femminile del Portuale. A seguire venne disputato il Campionato di pallavolo
e prese il via la stagione 1952/53 del Campionato di calcio. La Sezione di atletica
leggera, nel riassunto dell’attività dell’anno, comunicò che ad essa aderivano 185
atleti e 10 atlete.
La pallacanestro riuscì ad avere a disposizione un nuovo campo costruito a
S. Luigi, ma nel mese di dicembre 1’U.C.E.F. «M» perdeva un’altra delle Sezioni
più importanti. Dopo il passaggio all’U.I.S.P. del ciclismo, ora erano le società del
basket ad affiliarsi all’ente di promozione sportiva italiano:
Da un comunicato della neo costituita Commissione pallacanestro dell’Unione Italiana
Sport Popolare apprendiamo che le squadre già aderenti all’Unione Circoli di Educazio-
ne Fisica si sono affiliate all’UISP. Perché tale cambiamento? (...) Da un paio d’anni
a questa parte tale attività ha avuto un notevole sviluppo con conseguente costituzione
di nuove società e squadre di una stessa società (vedi Servolana quattro squadre). I vari
programmi logicamente si riducevano ad un’attività cittadina o al massimo territoriale,
se così si può chiamare, senza possibilità di sfogo. Con la costituzione della Commis-
sione pallacanestro UISP, pur avendo un’autonomia regionale e un proprio programma,
questo ostacolo sarà superato a piè pari potendo partecipare alle varie manifestazioni
indette dall’UISP centrale della vicina Repubblica. Si avrà pure la possibilità, in base
ad un accordo stipulato fra Federazione Italiana di Pallacanestro e UISP, di incontrare
squadre aderenti alla FIP?*.
3 Contemporaneamente, organizzati dalla parte filo-jugoslava, si svolsero il saggio e gare motociclistiche nello
Stadio 1.0 Maggio.
333 Parteciparono al Campionato di calcio del T.L.T. 1952/53: Opicina, S. Marco, Costalunga, Vesna, Rosandra,
Portuale, Picchettini, Primorje PK. Nei tornei di pallacanestro giocarono Frausin, Guardiella, Servolana, Maddalena,
Inter, S. Luigi, Arsenale e Scoglietto nel maschile, Portuale, Servolana, Frausin, Scoglietto, Inter, Aquileia nel fem-
minile. AI Campionato di pallavolo presero parte S. Marco, FMSA, Primorje PK, Servolana, Mercandel.
33 Costituita a Trieste la Commissione pallacanestro UISP in Il Lavoratore, 20 dicembre 1952.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 209
L’attivita dell’U.C.E.F. «M» proseguiva nel calcio, pallavolo, bocce, nuoto,
atletica leggera (podismo e marcia), lotta, ginnastica, pattinaggio, scacchi, canottag-
gio, tennis da tavolo, sport invernali ed escursionismo.
In aprile, con la disputa del Torneo Primaverile dell’U.C.E.F. «L» iniziò l’atti-
vità calcistica?*, ma è dal ciclismo che vennero le notizie e i risultati più interessanti.
A conferma del passaggio all’attività della Federazione ciclistica italiana, 111 mag-
gio il Velo Club organizzò per conto dell’U.V.I. l’eliminatoria triestina del Trofeo
Gardiol. Poche settimane dopo, il 6 luglio, alla Coppa Ponsin, gara giovanile orga-
nizzata dallo S.C. Bartali Trieste, società affiliata alla Federazione ciclistica italiana,
parteciparono alcuni corridori del sodalizio di Ludovisi. L'attività internazionale fu
in larga parte sostenuta dai ciclisti della Zona B. In occasione della corsa a tappe
Zagabria-Belgrado, che ebbe luogo ai primi di maggio, in rappresentanza del T.L.T.
gareggiarono Coretti/Curet, Rinaldi, Sclausero, Apollonio e Grio. Il 23 maggio alla
partenza Giro dell’Istria erano presenti cinque corridori del Proleter Capodistria il
migliore dei quali, Brainic, terminò la corsa a tappe classificandosi al secondo posto
della classifica generale. Ancora in evidenza il 16 agosto i ciclisti istriani: nella Plez-
zo-Capodistria, corsa disputata in due frazioni, vinse Bruno Apollonio e la selezione
capodistriana si impose nella classifica riservata alle squadre grazie ad Apollonio,
Brajnik e Lonzaric.
L’attenzione della stampa nei confronti dell’attività dell’U.C.E.F. si esaurì con
l’articolo pubblicato sul Progresso del 31 maggio che annunciava la vittoria nel Tor-
neo di calcio della squadra del S. Anna, a conferma che nel corso del 1952 V'U.C.E.F.
filo-jugoslavo aveva cessato di esistere?*, facendo confluire la sua attività, come
aveva segnalato Il Lavoratore, nell’ambito del C.O.N.I. e, soprattutto, dello sport
jugoslavo.
335 Parteciparono al Torneo Primaverile le squadre di Opicina, Ilirija, S. Anna (vincitrice), Aurora, Zarija, Olimpia,
Giuliana, Inter.
30 Cfr. Enciklopedija Slovenije, Mladinska Knjiga, Ljubljana, 2001, vol. 15, p. 246.
210 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
12. 1953. CINQUE TITOLI MONDIALI
Le regate della Classe Star di vela ebbero ancora in Agostino Straulino e Ni-
colò Rode i dominatori in campo mondiale, europeo e italiano e finalmente, dopo una
lunga serie di podi, l'hockey a rotelle azzurro, presenti Romano Cataletto, Emilio
Bertuzzi e Claudio Brezigar, riuscì a mettere le mani sul titolo iridato. A un anno di
distanza dal successo olimpico, Irene Camber si aggiudicò il Campionato mondiale
di fioretto e il bronzo nella competizione a squadre, avendo compagne di gara Silvia
Strukel e Alberta Lorenzoni. Il Mondiale di pattinaggio su strada (che assegnava an-
che il titolo europeo) portò al successo Giorgio Venanzi nei 1.000 e 5.000 metri. Di
rilievo nella vela anche il terzo posto Tito Nordio e Livio Sangulin nella Classe Star
e il piazzamento in quinta posizione di Danilo D’Isiot e Mino Scognamiglio nella
Classe Beccaccini.
Alla vittoria nella vela di Straulino e Rode si aggiunse il successo di Annibale
Pelaschier, Piero Gorgatto e Sergio Sorrentino su Tergeste ai Campionati europei
(Coppa Virgini Henriot) nelle regate disputate a Le Havre per la Classe Dragoni e
nel canottaggio quello della Libertas Capodistria grazie al Quattro con (Aldo Tarlao,
Giuseppe Ramani, Pietro Deponte, Mario Cociani, timoniere Luciano Marion), La
massima rassegna continentale di pallacanestro si concluse per l’Italia con un insod-
disfacente settimo posto; al torneo di Mosca parteciparono Cesare Rubini, Achille
Canna, Antonio Calebotta, Antonio Zorzi, Stelio Posar e Nicola Porcelli.
La scherma femminile triestina dominò i Campionati italiani? con il tricolore
37 Atleti giuliani campioni d’Italia del 1953:
Atletica leggera - Armando Filiput nei 400 ostacoli, Loredana Simonetti negli 800 metri. Calcio - Ivano Blason, Se-
bastiano Buzzin e Sergio Morin con il F.C. Internazionale Milano. Canottaggio - Due con della Libertas Capodistria
(Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, timoniere Luciano Marion), Quattro con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao,
Giuseppe Ramani, Pietro Deponte, Mario Cociani, timoniere Luciano Marion), Lotta libera - Giordano De Giorgi
nella categoria mosca. Nuoto - Gianni Paliaga nei 1.500 metri s.1., Giorgio Grilz nei 200 metri farfalla, Romana
Caligaris nei 100 e 400 metri s.1., la staffetta della U.S. Triestina 4x100 metri stile libero (Nives Benini, Dragusa
Finc Gamacchio, Giuliana Flaminio, Romana Calligaris). Pallacanestro - Giovanni Miliani, Cesare Rubini, Romeo
Romanutti con la Borletti Milano. Pallanuoto - Cesare Rubini con la Rari Nantes Camogli. Pattinaggio - Giorgio
Venanzi nei 1.000, 10.000, 20.000 metri e gran fondo su strada, Luciano Cavallini nei 1.000 e 5.000 metri su pista,
Antonio Radollovich nei 20.000 metri su pista. Pattinaggio artistico - Lucia Pontini. Pugilato professionisti - Duilio
Loi nei pesi leggeri. Scherma - Irene Camber. Sci di fondo - Ildegarda Taffra nella 10 km. Tennis - Gianni Cucelli
nel doppio. Vela - Agostino Straulino e Nicolò Rode nella Classe Star, Giorgio Rinaldi nella Jole Olimpionica, Mino
Scognamiglio nella Classe Lightning, Danilo D’Isiot e Mino Scognamiglio nella Classe Beccaccini.
Azzurri nel 1953:
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 211
Fig. 100 - L’equipaggio dell’imbarcazione Aretusa.
Da sinistra: Sergio Sorrentino, Sergio Trevisan e Annibale Pelaschier.
Fig. 101 - Il Quattro con della Libertas Capodistria.
212 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 102 - Cesare Rubini,
giocatore e allenatore
dell’Olimpia Borletti Milano.
Fig. 103
Verona, Vidali,
Ruan e De Giorgi
erano i
punti di forza
della formazione
dell’ACEGAT
che vinse il
Campionato italiano
di società
nel 1953 e 1954.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 213
conquistato da Irene Camber, il secondo posto di Silvia Strukel ed il quarto di Alber-
ta Lorenzoni. Il più famoso dei ciclisti triestini in attività, Guido De Santi, ottenne
l’ottavo posto al Giro d’Italia indossando per tre giornate la maglia rosa, mentre
nel più popolare degli sport, il calcio, Ivano Blason, Sebastiano Buzzin e Sergio
Morin vincevano lo scudetto giocando nell’Inter. La Triestina, riconfermato Mario
Perazzolo come allenatore, terminava il torneo 1952/53 quindicesima a pari merito
con la squadra del Palermo. Concluso il Campionato, la società tornava ad affidare
la squadra nelle mani di Nereo Rocco. La gestione della società fu non poco trava-
gliata, cominciando dalle polemiche innescate da un articolo del Corriere di Trieste
che stigmatizzava l’erogazione di 48 milioni a favore della società rosso-alabardata
da parte del Dipartimento di Finanza ed Economia del G.M.A. a fronte dell’assen-
za di contributi verso lo sport dilettantesco*. A settembre terminava la gestione
commissariale di Leo Brunner con l’elezione alla presidenza dell’avv. Camillo Poil-
lucci. I Campionati di società riportarono ai vertici la lotta libera grazie al successo
dell’ Acegat (Manfrè, De Giorgi, Ruan, Lagatolla, Nacmias, Vidali, Furlani, Verona)
nell’anno in cui fu decisa l’istituzione di una scuola federale a Trieste. Nell’atletica i
giuliani furono determinanti per l’ennesimo successo della S.G. Gallaratese: Arman-
do Filiput fu schierato in tre gare, Danilo Cereali/Zerjal nel disco e martello, Albano
Albanese nei 110 metri ad ostacoli e Ottavio Missoni nella staffetta del miglio. Il TC.
Ambrosiano prevalse con la presenza in squadra di Gianni Cucelli. Il monfalconese
Guido Gratton, centrocampista nella Fiorentina, fece il suo esordio in azzurro nella
partita delle qualificazione per la Coppa Rimet battendo al Cairo l'Egitto per 2-1.
Le rappresentative femminili italiana, austriaca e svizzera di atletica leggera
si confrontarono a Trieste il 13 settembre; Loredana Simonetti non perse l’occasione
di aggiudicarsi gli 800 metri. Un altro atleta azzurro giuliano ebbe una disavventura
dovuta alla situazione politica dell’epoca. Tullio Venturin, atleta della S.G. Triestina,
risiedeva a Pirano nella Zona B del T.L.T. ed era un ostacolista di ottimo valore,
tanto da essere convocato nella Nazionale italiana. Evidentemente con il benestare
della F.I.D.A.L., nelle trasferte in Italia usava il cognome Rizzi, ma in occasione
Atletica leggera - Armando Filiput, Tullio Venturin, Luciano Patelli, Danilo Cereali, Loredana Simonetti. Baseball
- Bruno Canziani, Attilio Malmusi. Calcio - Guido Gratton. Canottaggio - Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, Pietro
Deponte, Mario Cociani, Luciano Marion, Mario Gottardis, Vinicio Tomasi. Hockey a rotelle - Emilio Betruzzi,
Claudio Brezigar, Romano Cataletto, Giovanni Poser. Nuoto - Gianni Paliaga, Pallacanestro - Cesare Rubini, Achil-
le Canna, Romeo Romanutti, Antonio Calebotta, Antonio Zorzi, Stelio Posar, Nicola Porcelli, Giordano Damiani,
Silvio Lucev, Luciano Zia, Azalea Cobelli, Ornella Donda, Licia Bradamante, Cecilia Zupancich, Ester Baitz. Pal-
lanuoto - Cesare Rubini. Pattinaggio a rotelle - Giorgio Venanzi, Guido Galessi, Luciano Cavallini, Antonio Radol-
lovich. Pentathlon moderno - Roberto Roberti. Scherma - Irene Camber. Silvia Strukel, Alberta Lorenzoni. Sci di
fondo - Ildegarda Taffra. Tennis - Gianni Cucelli, Orlando Sirola.
338 Lo scandalo dei 48 milioni in Il Corriere di Trieste, 13 gennaio 1953.
214 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 104
Nel Campionato di Serie A 1952/53
si ebbe l'esordio
del monfalconese Guido Gratton.
Fig. 105 - Tullio Venturin (il primo atleta da destra) impegnato nella gara dei 110 ostacoli
dell’incontro Italia-Germania che gli costò l’arresto al rientro nella Zona B del T.L.T.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 215
Fig. 106
Immagini
dell’incontro
Italia-Francia di basket
disputato a Trieste
nel 1953.
Nella foto a sinistra
Stelio Poser,
a destra
Romeo Romanutti.
Fig. 107
Giovanni Miliani,
cestista
morto in un
tragico incidente
sul lavoro nel 1953.
216 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 108 - Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola.
dell’incontro fra Italia e Germania che si disputò all’ Arena alla fine di giugno qual-
cosa andò storto. La sua partecipazione alla manifestazione trapelò e al suo rientro
venne arrestato per espatrio clandestino, processato e condannato a tre settimane di
carcere’,
Con una bella prova la Nazionale di pallacanestro, con Romanutti, Rubini,
Canna, Calebotta e Posar in squadra, sconfisse i francesi a Trieste al padiglione del-
la Fiera. Poche settimane dopo, il 25 aprile a Milano, si consumò la tragedia di
Giovanni Miliani. Il cestista dell’Olimpia Borletti e più volte azzurro, perse la vita
in un tragico incidente sul lavoro, vittima dello scoppio di una bombola di gas. A
maggio la S.G. Triestina organizzò in incontro di basket con una rappresentativa
americana il cui incasso fu devoluto alla figlia dell’atleta scomparso. Proseguivano i
confronti che vedevano impegnati i militari anglo-americani: la Polizia Civile giocò
contro i soldati del TR.U.S.T. in una giornata dedicata alla pallavolo che propose
anche il confronto fra la selezione triestina e una rappresentativa americana diretta
35° Pagnini C., Cecovini M., / cento anni della Società Ginnastica Triestina, op. cit., p. 318.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 217
in Jugoslavia. L'attività della palla ovale portò la Polizia Civile a vincere il Torneo
delle Forze Armate britanniche e durante il ritiro triestino della Nazionale gli azzurri
fecero una partita di allenamento con i militari inglesi. Venne disputata anche una
manifestazione ciclistica di prestigio: 11 Campionato italiano dilettanti, vinto dal ro-
mano Nello Fabbri. Sulle strade d’Italia per la prima volta si corse il Giro motocicli-
stico, che fece tappa a Trieste, mentre sulle vie di Monfalcone si sfidarono 1 rotellisti
italiani e francesi.
12.1 Ritorno alle origini
L’ Assemblea dell’U.C.E.F. che si svolse il 2 agosto richiamò l’organizzazione
a concentrarsi sui principi fondamentali dell’associazione:
I delegati che rappresentavano le 27 società (su 30 affiliate) hanno trovato necessario
cambiare indirizzo all’organizzazione sportiva popolare. È stata riconosciuta, infatti, la
stagnazione dell’UCEF in tutte le sue attività, salvo miglioramenti di carattere tecnico
in alcune sezioni. (...) L'Assemblea, pertanto, ha riconosciuto la necessità (...) di svi-
luppare iniziative che possano avvicinare nuovi giovani, ragazze e lavoratori allo sport
popolare. L’UCEF deve avere principalmente caratteristica di organizzazione sportiva
di massa (...) senza arzigogolare sulla levatura tecnica di chi desidera praticare lo sport.
È necessario che i dirigenti e i tecnici dell’UCEF abbandonino la tradizione, o peggio,
il vizio, di «provare» un atleta prima di affiliarlo per i propri colori sociali. (...) Ciò si
rende necessario perché tali richieste si fanno più frequenti e perché con l’avanzare del
CONI in un campo professionistico sempre più corrotto le nuove leve giovanili trove-
ranno con difficoltà una adeguata sistemazione in quell’organizzazione. (...) «Attività
principale e attività secondaria in modo particolare»: così si potrebbe sintetizzare il
futuro obiettivo. Nella attività principale, i migliori del rione, del paese o della fabbrica
ecc. in modo che i colori sociali siano ben difesi. In quella secondaria tornei saltuari con
criteri più elementari in modo da soddisfare i più giovani e i principianti?‘°.
In questo impegno per l’attività secondaria si ebbe l’appoggio della Federa-
zione Giovanile Comunista che riconfermò l’impegno preso nelle Assise della Gio-
ventù dell’anno precedente attraverso la creazione della Commissione ricreazione?*!.
Grazie al lavoro della F.G.C. vennero allestite la Festa della Pace a Bosici, il Festival
della Gioventù triestina e un torneo di calcio per giovani non tesserati.
Il Festival della Gioventù triestina che venne organizzato il 19 luglio presso
Zaule fu il preludio alla partecipazione dei rappresentanti del T.L.T. al Festival mon-
diale dei giovani con lo svolgimento di gare sportive nel pomeriggio alla presenza di
Enrico Berlinguer, all’epoca presidente della Federazione Mondiale della Gioventù
Democratica. Come si era verificato nelle precedenti edizioni, la concessione dei
340 I compiti dell’UCEF dopo l'Assemblea generale in Il Lavoratore, 8 agosto 1953.
3! L’attività sportivo-ricreativa della Federazione Giovanile Comunista in Il Lavoratore, 14 agosto 1953.
218 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 109 - I primi tre classificati della corsa ciclistica Trofeo del Lavoro.
Da sinistra: il vincitore Giacomo Luglio, Galliano Donadel e Luciano Tomasi.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 219
passaporti sia per i rappresentanti italiani che per i triestini fu ostacolata. Ebbe parte
attiva in questo boicottaggio il C.O.N.I., che non diede il suo appoggio per il rilascio
dei documenti necessari all’espatrio. Di questa “guerra dei passaporti” era già stato
vittima lo stesso Berlinguer che nel 1951, al rientro dalla manifestazione organizzata
a Berlino Est, si era visto ritirare il passaporto in quanto l’attività svolta dal futuro
segretario del Partito Comunista Italiano appariva, secondo il ministro degli Interni
Scelba, pregiudizievole ai fini della sicurezza interna e internazionale dello Stato?*.
Della trasferta di Bucarest si occupò Il Lavoratore:
Tutti gli sportivi convenuti qui a Bucarest (oltre 4 mila in rappresentanza di 50 Paesi)
sono rimasti vivamente colpiti dal divieto frapposto dal Governo italiano alla partecipa-
zione degli sportivi agli incontri di Bucarest. La delegazione triestina, sebbene inferiore
numericamente alle previsioni a causa del «blocco» dei passaporti effettuato dalla po-
lizia, è composta da giovani di tutti gli strati sociali che rappresentano in degno modo
i nostri giovani**.
Inrealtà l’Italia ebbe comunque modo di essere rappresentata grazie all’U.I.S.P.
che riuscì ad aggirare l’ostacolo frapposto dallo sport federale, cioè dal C.O.N.I., ri-
uscendo a far gareggiare le squadre di pallacanestro, pallavolo, pallamano, calcio e
gli atleti di ciclismo e atletica leggera.
L’azione dell’U.I.S.P. nel T.L.T. consentì di mantenere una intensa attività ci-
clistica con la disputa della Coppa Servolana, della Coppa Tomasi e del Trofeo del
Lavoro durante l’estate e la Coppa 3.0 Congresso Sindacale Mondiale in autunno. Il
miglior corridore fu senza dubbio il muggesano Galliano Donadel, che sottolineò la
propria superiorità aggiudicandosi il titolo di campione individuale su strada U.I.S.P.
per il 1953.
L’8 settembre ebbe inizio la Coppa Città di Trieste per la stampa democratica,
manifestazione di pallacanestro che assegnò la vittoria maschile al quintetto della
Sportiva e quella femminile al Frausin. Seguì ai primi di novembre, con esito insod-
disfacente per le troppe defezioni, il Precampionato. Alla fine del mese la Sezione
U.C.E.F. di pallavolo fece disputare la Coppa Territorio Libero.
L’attività calcistica fu dotata in ottobre di una nuova risorsa, con l’inaugura-
zione a Bagnoli di un nuovo campo sportivo. Struttura che venne utilizzata per il
Campionato 1953/54 dell’U.C.E.F. al quale partecipano le formazioni della Roia-
nese, Trebiciano, San Marco, Opicina, Porto Vecchio, Rosandra, Portuale, Primorie
P.K., Costalunga (squadra vincitrice del torneo), Cologna, Ambrosiana, Primorie
Dazio e Gretta.
32. Giuntini S., Bruno Bonomelli al Festival mondiale della gioventù di Bucarest (1953) in Atti del Convegno “Bru-
no Bonomelli, maestro di atletica”, F. Apollonio & C., Brescia, 2012, pp. 13-14.
38. Uno spettacolo indimenticabile il Festival mondiale dei giovani in Il Lavoratore, 8 agosto 1953.
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13. 1954. LA FINE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE
I Bersaglieri entrarono a Trieste il 26 ottobre ponendo termine alle vicende
storiche che l’avevano allontanata dall’Italia dalla fine della Seconda Guerra Mon-
diale. Al ritorno da Bari, dove aveva vinto l’oro dei 1.000 e 5.000 metri e l’argento
dei 10.000 e 20.000 metri al Mondiale di pattinaggio su pista, Luciano Cavallini così
descrisse la città:
«Arrivai a Trieste un paio di giorni dopo - ricorda Cavallini - e mi ricordo che tutti mi
guardavano perché avevo indosso la maglia iridata. In giro c’erano solo tricolori che
sventolavano e tutti si chiedevano il significato di tutti quei colori su di me. Allora
gareggiavo per l’Edera e un folto gruppo di amici e compagni di squadra era venuto
ad accogliermi per festeggiarmi, creando un grande capannello attorno a me. Quando
spiegarono ai presenti che ero quello che aveva vinto due titoli mondiali nel pattinaggio
donandoli a Trieste e all’Italia la festa si allargò, spostandosi poi lungo le strade della
città»34.
Il pattinatore triestino concludeva una stagione che nelle competizioni iridate
aveva visto le fiorettiste Irene Camber e Silvia Strukel classificarsi al secondo posto
nel torneo a squadre. I velisti Agostino Straulino e Nicolò Rode dovettero acconten-
tarsi di occupare la terza piazza nella Classe Star, come pure Claudio Brezigar con la
Nazionale di hockey a rotelle e Ildegarda Taffra con la staffetta azzurra nella 3x5 km
di sci di fondo. Anche nella Dragon Gold Cup, considerata il Campionato mondiale
della Classe Dragoni, disputata nel 1954 nelle acque danesi di Skovshoved, l’imbar-
cazione Tergeste il cui equipaggio era composto da Sergio Sorrentino, Annibale e
Adelchi Pelaschier, riuscì ad occupare la terza posizione La ginnasta Maria Storici
esordì al Mondiale andando ad occupare la diciannovesima posizione nella specialità
della trave.
Durante il Campionato continentale di vela Straulino e Rode confermarono
essere i migliori in una serie di regate della Classe Star che portarono Tito Nordio e
Livio Sangulin al terzo posto.
Tiberio Mitri riconquistò a maggio il titolo europeo dei pesi medi battendo
l’inglese Randy Turpin, ma cinque mesi dopo fu sconfitto dal francese Charles Hu-
34. Cavallini-story, quando eravamo ragazzi a rotelle in Il Piccolo, 25 ottobre 2004.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 221
Fig. 110 - Luciano Cavallini,
vincitore di due titoli mondiali
di pattinaggio nel 1954.
Fig. 111 - Maria Storici, azzurra ai Campionati del Mondo del 1954.
222 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 112 - Duilio Loi, pugile fra Fig. 113 - Licia Bradamante — Fig. 115 - Abdon Pamich nella
i più celebrati della boxe italia- nella stagione 1953/54 conqui- 50 km di marcia dei Giochi del
na, nato a Trieste. stò il suo primo titolo italiano. Mediterraneo del 1955.
gt emana trent er
Fig. 114 - Laura Simonetti, all’epoca la migliore Fig. 116 - Tre fra i più rappresentativi hockeisti
mezzofondista dell'atletica italiana, della Triestina: Bertuzzi, Cataletto e Brezigar:
fu presente ai Campionati d’Europa del 1954.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 223
mez. Era l’anno in cui Duilio Loi divenne campione d’Europa nella categoria dei
pesi leggeri prevalendo sul danese Jorgen Johanssen, Nello Barbadoro diventava
campione d’Italia nei pesi piuma puntando alla conquista della corona europea a
Milano il 9 ottobre, ma venne sconfitto dal francese Ray Famechon.
Agli Europei di nuoto, che vennero disputati a Torino, furono presenti Gianni
Paliaga, Giorgio Grilz e nella pallanuoto Cesare Rubini, che con il Settebello raggiun-
se la terza posizione. Ornella Donda, Ester Baitz e Licia Bradamante presero parte
al Campionato di pallacanestro che portò le cestiste azzurre alla settima posizione;
nell’atletica a Berna, oltre alla presenza di Armando Filiput nei 400 metri ad ostacoli
e di Loredana Simonetti negli 800 metri, va ricordato l’esordio azzurro di Abdon
Pamich, giunto settimo nella 50 km di marcia, distanza che lo porterà la vincere due
titoli continentali, all’oro e al bronzo olimpico. Il campione di Fiume gareggiò anche
a Trieste, vincendo la quarta prova del Campionato Italiano Podistico di marcia.
Infine i Campionati italiani. Negli sport di squadra conclusero al primo po-
sto di classifica la formazione di hockey a rotelle dell’U.S. Triestina (Cataletto, Forti,
Emilio Bertuzzi, Ermanno Bertuzzi, Brezigar, Torrenti, Loggia) e, per il secondo
anno consecutivo, l’ Acegat Trieste (Martucci, De Giorgi, Rovis, Ruan, Oscarson,
Nacmias, Vidali, Weick, Verona). Fu scudetto anche per le fiorettiste della S.G. Trie-
stina, che schierò Camber, Perini, Di Palo e Menon. La sostituzione di Nereo Rocco
con l’udinese Severino Feruglio:* in qualità di allenatore testimonia il travaglio del-
la Triestina nel Campionato 1953/54, concluso in dodicesima posizione, piazzamen-
35 Atleti giuliani campioni d’Italia del 1954:
Atletica leggera - Armando Filiput nei 400 ostacoli, Loredana Simonetti negli 800 metri e corsa campestre. Calcio
- Ivano Blason e Sebastiano Buzzin con il F.C. Internazionale Milano. Canottaggio - Due senza della S.G. Triestina
(Mario Gottardis, Vinicio Tomasi), Quattro con della Libertas Capodistria (Aldo Tarlao, Giuseppe Ramani, Pietro
Deponte, Mario Cociani, timoniere Luciano Marion), Lotta libera - Giordano De Giorgi nella categoria mosca.
Nuoto - Gianni Paliaga nei 1.500 metri s.l., Giorgio Grilz nei 200 metri farfalla e 200 metri rana indoor, Paliaga e
Grilz nella 4x100 metri mista della Fiat Torino, la staffetta della U.S. Triestina 4x100 metri stile libero (Fiora Mayer,
Dragusa Finc Gamacchio, Nives Bortoluzzi, Carniel). Pallacanestro - Cesare Rubini, Romeo Romanutti con la Bor-
letti Milano. Pattinaggio - Giorgio Venanzi nei 1.000 e 5.000 metri su strada, Luciano Cavallini nei 1.000 e 5.000
metri su pista. Pattinaggio artistico - Lucia Pontini. Pugilato professionisti - Nello Barbadoro nei pesi piuma, Duilio
Loi nei pesi leggeri. Scherma - Irene Camber. Sci di fondo - Ildegarda Taffra nella 10 km. Tennis - Orlando Sirola
nel doppio misto. Vela - Agostino Straulino e Nicolò Rode nella Classe Star, Giorgio Rinaldi nella Jole Olimpionica.
Azzurri nel 1954:
Atletica leggera - Albano Albanese, Tullio Venturin, Armando Filiput, Abdon Pamich, Danilo Cereali, Gianfranco
Fantuzzi, Loredana Simonetti. Canottaggio - Mario Gottardis, Vinicio Tomasi. Ginnastica - Maria Storici. Hockey a
rotelle - Claudio Brezigar. Lotta libera - Oscar Verona. Nuoto - Gianni Paliaga, Giorgio Grilz. Pallacanestro - Cesare
Rubini, Achille Canna, Romeo Romanutti, Antonio Calebotta, Giordano Damiani, Sergio Macoratti, Ornella Don-
da, Licia Bradamante, Cecilia Zupancich, Ester Baitz. Pallanuoto - Cesare Rubini. Pattinaggio a rotelle - Luciano
Cavallini. Pentathlon moderno - Roberto Roberti. Scherma - Irene Camber. Silvia Strukel. Sci di fondo - Ildegarda
Taffra. Tennis - Gianni Cucelli, Orlando Sirola.
36 Severino Feruglio aveva disputato l’ultimo campionato da calciatore nel torneo 1952/53 con la Triestina giocan-
do nella difesa della squadra.
224 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
PRI
Fig. 117 - Cesare Maldini nel Campio-.. Fig. 118 - Per Gianfranco Pieri il 1954 fu l’anno d'esordio
nato di calcio 1954/55 vinse il primo in Serie A con la maglia della S.G. Triestina.
scudetto con la maglia del Milan.
Fig. 119
Lottatori impegnati
nell'incontro
Acegat-Mediolanum.
(Fototeca Civici Musei
di Storia ed Arte,
foto Borsatti).
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 225
to poi confermato al termine della stagione 1954/55. Per il secondo anno consecutivo
gli Yankees presero parte al Campionato di Serie A di baseball, terminando il torneo
in quarta posizione; il prima base dei Giants Mario Caris venne convocato ad un
raduno della nazionale, ma non riuscì ad entrare nella rosa dei giocatori che furono
inviati agli Europei. In settembre la selezione triestina inflisse una secca sconfitta
alla nazionale della Germania Ovest.
Il F.C. Internazionale di Milano fece il bis nel Campionato di calcio avendo a
disposizione il difensore Ivano Blason e Sebastiano Buzzin nel ruolo di interno; nella
stagione 1954/55 lo scudetto andò al Milan, squadra che schierava in difesa Cesare
Maldini. Per la S.G. Gallaratese si giunse al sesto scudetto consecutivo, anche questa
volta con Armando Filiput determinante assieme ad Albano Albanese, impegnato nei
110 metri ad ostacoli, e Ottavio Missoni, per necessità di squadra schierato nella gara
del giavellotto. I problemi finanziari impedirono alla formazione del Trieste Rugby
di concludere il torneo di Serie A; la società, che militava nella massima serie in virtù
della vittoria della formazione dell’Edera nel Campionato di Serie B 1952/53, fece
richiesta di essere iscritta per la stagione successiva, ma la domanda venne respin-
ta; le ristrettezze economiche stavano coinvolgendo anche la Libertas Capodistria,
per la quale fu promossa dalla Federazione canottaggio una sottoscrizione a livello
nazionale”. Nel Campionato di tennis ancora una volta Gianni Cucelli fu campione
italiano con la formazione del T.C. Ambrosiano. Il Campionato femminile di pal-
lacanestro 1954/55 vide la squadra della S.G. Triestina, composta in gran parte da
giovanissime giocatrici, occupare il quarto posto, preludio a una serie di successi che
avrebbe portato alle cestiste tre scudetti consecutivi. Stagione amara invece per il
basket maschile, con l’Itala Gradisca e la Pallacanestro Goriziana retrocesse in Serie
B al termine del Campionato 1953/54. Alla ripresa del torneo di Serie A, il 7 novem-
bre fu ufficialmente inaugurato il Palazzo dello Sport con l’incontro di pallacanestro
S.G. Triestina- Virtus Minganti Bologna, essendo stato raggiunto l’anno precedente
l’accordo fra C.O.N.I. ed Ente Fiera, iniziando i lavori nei primi mesi del 1954 con
un rallentamento dovuto ai danni prodotti dall’eccezionale ondata di maltempo che
si verificò nei primi giorni di febbraio con bora a oltre 170 km/h. Ne subì le conse-
guenze anche la Sacchetta, che andò a fondo, mentre un mese dopo la piscina coperta
finalmente fu inaugurata alla presenza del presidente del C.O.N.I. Giulio Onesti e
con gare che videro all’opera Massaria, Paliaga e Grilz, che aveva lasciato Trieste
per passare al Fiat Torino.
La vela tornò a far disputare nel Golfo di Trieste i Campionati italiani di jole
olimpionica e in città transitò il primo Giro automobilistico d’Italia.
347
Il Canottaggio, Organo ufficiale della Federazione Italiana di Canottaggio, n. 4 aprile 1954, p. 99.
226 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 120 - Nel 1954 tornò nelle alte posizioni della classifica del Campionato di pallacanestro
la squadra femminile della S.G. Triestina, che negli anni a seguire avrebbe vinto lo scudetto
per tre stagioni consecutive.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 227
13.1. Il definitivo passaggio all’U.I.S.P.
Proseguiva il processo di revisione della funzione dello sport popolare nel
territorio triestino. In gennaio un articolo di Giorgio Bonazza nelle pagine del La-
voratore, che ricordiamo era l’organo del Partito Comunista del T.L.T., descrisse un
quadro negativo riguardo al rapporto fra l’attività sportiva e i comunisti triestini,
criticò la politica sportiva intrapresa fin dal 1945 e propose un diverso approccio nei
rapporti con il C.O.N.I.:
Oggi è nostra intenzione entrare nel merito, possibilmente anche nei particolari, delle
ragioni per cui in maggioranza i comunisti di Trieste sono indifferenti o addirittura
osteggiano l’attività sportiva. (...) Nel 1945, dopo la liberazione, si aveva la possibilità
di riedificare, su basi democratiche, tutto ciò che per 25 anni era stato storpiato. Invece
no; venne creata un’altra organizzazione sportiva con lo scopo principale di contrastare
e abbattere il CONI locale anziché riunire quegli sportivi allontanati dalle angherie pre-
cedenti e porli sulla giusta strada. Le battaglie nel settore sportivo nei tre anni dal 1945
al 1947 sono state dure e molto spesso hanno oltrepassato i limiti dettati dallo statuto
olimpionico. Si ricorse ai denari, alle promesse, alle minacce, ecc. pur di strappare gli
atleti all’organizzazione avversaria. Si è arrivati addirittura alla pazzesca aggressione
contro la carovana ciclistica partecipante al Giro d’Italia. (...) Lo sport perdeva ogni
suo scopo fondamentale di fratellanza, di amicizia e di pace. Anzi era stato trasformato
in fattore per approfondire il solco esistente fra i due blocchi di differente ideologia
politica. (...) C’è poi la questione della diffidenza nei confronti del CONI, dei suoi di-
rigenti e anche dei suoi atleti. Il CONI viene tacciato da «fascista» e da «nazionalista».
Non è vero che siano tutti fascisti o tutti nazionalisti. (...) Queste espressioni, questa
mentalità, ostacolano notevolmente il lavoro di distensione, di collaborazione e di com-
prensione. Problema finanziario: (...) lo sport popolare non richiede spese iperboliche
come succede in altre organizzazioni, ma quel minimo indispensabile, vi dev'essere.
«Ma come si fa se in cassa non c’è un soldo!» Eterna risposta di quei rioni o paesi che
non svolgono nessuna attività. Ma come fanno, allora, diciamo noi, quei rioni, quei
paesi che hanno le medesime risorse economiche? Spirito di iniziativa!**8,
Grazie in particolare al lavoro della Federazione Giovanile Comunista pro-
seguiva l’impegno per il reclutamento giovanile allo sport e, in collaborazione con
U.C.E.F. e U.I.S.P., si organizzarono manifestazioni di pallavolo, nuoto, pattinaggio,
tennis da tavolo e calcio, con il punto culminante dell’attività costituito dallo svol-
gimento del torneo dedicato al 3.0 Congresso della F.G.C. del Territorio Libero di
Trieste.
Pallacanestro e ciclismo continuavano ad essere gestiti dall’U.I.S.P. mostran-
do una buona vitalità. Nel basket furono disputati il Campionato maschile e fem-
348. Lo sviluppo dello sport rafforza i legami tra i popoli in Il Lavoratore, 18 gennaio 1954.
228 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 121 - La squadra di pallacanestro del San Marco,
vincitrice del Campionato italiano UISP del 1954.
minile, con il successo rispettivamente di San Marco e Aquileia?, la Coppa Unità
Operaia, il Precampionato, la trasferta delle cestiste a Modena, che si imposero nella
Rassegna nazionale dell’U.I.S.P., e dei maschi a Novellara, dove vinsero il Campio-
nato italiano dell’ente di promozione sportiva.
Come di consuetudine in occasione del 1.0 Maggio si svolsero sia il saggio
ginnico allo Stadio comunale, sia manifestazioni sportive. Nelle gare ciclistiche Gal-
liano Donadel riconfermò il suo valore aggiudicandosi il Campionato dei dilettanti
del T.L.T., la Coppa Caduti dell’ Arsenale Triestino, il Gran Premio del Comune di
Muggia e la Coppa del Lavoro. Giordano Dreossi prevalse nella Coppa Congresso
Confederazione Sindacati Unici e fu l’unico triestino ad essere presente alla Corsa
della Pace, che si svolgeva sul percorso Varsavia-Berlino-Praga, dato che agli altri
corridori, compresi sei ciclisti della Penisola, furono negati i passaporti3. I Campio-
nati di calcio e di pallavolo furono fra le manifestazioni più importanti organizzate
dall’U.C.E.F. nel corso del 19545,
34 AI Campionato di pallacanestro maschile parteciparono San Marco, Maddalena, Portuale, Servolana A e B, San
Luigi. Al torneo femminile presero parte Aquileia, Portuale, San Marco, Tomasi, Servolana, San Luigi.
350 Con una vittoria polacca inaugurata la Varsavia-Berlino-Praga in Il Lavoratore, 3 maggio 1954.
351 AI Campionato di calcio del TLT parteciparono Costalunga, Cologna, Ambrosiana, Portuale, Rosandra, Primorje
PK, Trebiciano, S. Barbara. Nel torneo di pallavolo furono schierate le formazioni di Servolana, Cebulec, Mercan-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 229
Il ritorno all’amministrazione italiana della Zona A del T.L.T. nel 1954 diede
il colpo di grazia all’U.C.E.F. che, pur continuando a promuovere attività sporti-
va fino alla prima metà dell’anno successivo, si trovò ad essere sempre più legata
all’U.I.S.P. Il 13 giugno 1955 fu convocata l’ Assemblea straordinaria:
Lunedì scorso, nella sala del C.C.P.«Mario Kralich», si è tenuta l’assemblea straordi-
naria dell’Unione dei Circoli di Educazione fisica, cui hanno partecipato i delegati di
tutte le società sportive aderenti. Dopo un’analisi della situazione esistente nel campo
sportivo, all’unanimità i delegati hanno deciso lo scioglimento dell’organizzazione ed
è stata eletta una commissione cui è stato affidato il compito di preparate il Congresso
costitutivo locale dell’Unione italiana sport popolare?”?.
L’Unione dei Circoli di Educazione Fisica cessava di esistere lasciando la sua
eredità all’U.I.S.P., organizzazione che il 10 luglio nella sede dell’U.S. Internaziona-
le vedeva svolgersi il Congresso costitutivo. Nell’ampio articolo di cronaca dedicato
agli interventi dei dirigenti, il Lavoratore riportò solo un passaggio riguardante l’at-
tività sportiva del passato, citando la relazione di Mario Bisiak:
Egli ha fatto il punto di quella che è stata l’attività dello sport popolare a Trieste dal
1945 adoggi, ed ha analizzato i motivi che hanno portato alla costituzione dell’ Unione
Italiana Sport Popolari?53.
L’Unione dei Circoli di Educazione Fisica non venne nemmeno nominata, e
da allora sulla sua decennale attività calò l’oblio.
del, San Marco, Portuale.
3 Il Congresso dello sport popolare in Il Lavoratore, 20 giugno 1955.
353 Il Congresso costitutivo dell’U.I.S.P. per la rinascita dello sport triestino in Il Lavoratore, 11 luglio 1955.
230 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
CONCLUSIONI
La complessità delle vicende storiche vissute dalla Venezia Giulia mettono
in evidenza diversi aspetti dell’attività sportiva in un contesto difficile qual è stato
il secondo conflitto mondiale ed il successivo dopoguerra. La tesi secondo cui il
confronto agonistico è un bisogno primario dell’uomo troverebbe dimostrazione in
quanto avvenne nel calcio, con le partite disputate dapprima contro i militari tedeschi
e successivamente contro jugoslavi e inglesi pochi giorni dopo la fine del conflitto.
Inoltre anche in situazioni luttuose e di pericolo, come quella verificatasi all’indo-
mani del bombardamento di Trieste del 10 giugno 1944, parte dello sport giuliano
decise di proseguire l’attività, facendo suo il detto anglosassone ‘the show must go
on”. Una decisione discutibile e anche in quei giorni non da tutti condivisa, solo in
parte comprensibile se si considera il bisogno del ritorno a una parvenza di normalità
dopo eventi così drammatici.
Quanto avvenne nel mese di maggio del 1945, quando ancora gli enti di orga-
nizzazione dell’attività sportiva erano assenti, testimonia che gli sportivi — indipen-
dentemente dal loro valore agonistico — generalmente sono interessati a gareggiare
non appena ce ne sono le condizioni e non importa con quale avversario. Atleti e i
calciatori calcarono rettangoli di gioco, piste e pedane, nonostante il generale diso-
rientamento e il vuoto di autorità che si era creato.
Altro aspetto fu costituito dall’uso dello sport per il miglioramento delle rela-
zioni fra le amministrazioni militari e la popolazione civile attraverso l’organizzazio-
ne di manifestazioni agonistiche, subito dopo seguito dallo sfruttamento dell’attività
sportiva intesa come arma di propaganda da parte della politica. Uno sfruttamento
generalmente non sgradito a tutte le parti in causa in quanto portatore, per qualche
anno, di risorse in un territorio fertile dove lo sport aveva attecchito e si era svi-
luppato già nel corso del XIX secolo. Il sostentamento economico che per ragioni
politiche proveniva dall’Italia e dalla Jugoslavia dette modo allo sport giuliano, e in
particolare a quello triestino, di vivere una stagione florida sia per l’attività di vertice
che per quella promozionale ma, già nel corso del 1949, si evidenziarono segnali che
gli aiuti avevano subito un sensibile ridimensionamento.
Le vicende del dopoguerra mostrarono le possibilità che l’attività agonistica
può avere nel dividere o, al contrario, per riavvicinare. Ne sono esempio la nasci-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 231
ta dell’U.C.E.F., creato anche con la funzione di costituire una contrapposizione al
C.O.N.I., l'episodio di Pieris in occasione del Giro d’Italia del 1946 e l’incontro di
tennis Milano-Zagabria — di fatto Italia e Jugoslavia — che nel gennaio 1948 costituì
un importante episodio per la distensione del rapporto fra i due Paesi e che, cosa non
trascurabile, ebbe nel campione fiumano Gianni Cucelli un importante protagonista.
Se da una parte troviamo sportivi che subirono le conseguenze degli eventi
della storia — in primis l’esodo dei giuliano-dalmati — non mancarono però, come
abbiamo già evidenziato, atleti che furono autori di volontarie e opposte scelte di
campo come il lanciatore Danilo Cereali/Zerjal, il ciclista Antonio Strain, il mon-
falconese Arturo Marsi e il fiumano Nello Barbadoro fra i pugili, i cestisti Tullio
Rochlitzer e Ottone Olivieri.
La contrapposizione politica aveva creato un netto solco fra le fazioni in cam-
po che si estese anche al mondo sportivo ma non sempre in modo rigido, non man-
cando vicende che videro ad esempio calciatori tesserati per la F.I.G.C. passare senza
eccessivi problemi all’ Amatori Ponziana, lottatori e pugili gareggiare contempora-
neamente nei Campionati nazionali italiani e jugoslavi.
Mentre gli atleti tesserati per le Federazioni sportive aderenti al C.O.N.I. della
Zona A pre-1947, inclusa Pola, e della successiva Zona A del T.L.T. potevano acce-
dere a pieno titolo all’attività italiana nazionale e internazionale, diversa e variegata
era la situazione per gli sportivi facenti capo all’U.C.E.F. e ai sodalizi dei territori
amministrati dagli jugoslavi. Nell’attività internazionale fino al 1948 vennero pri-
vilegiate le trasferte nella Jugoslavia, in particolare in Slovenia, Croazia e Serbia.
All’indomani dell’espulsione della R.F.P.J. dal Cominform l’attività esterna al T.L.T.
si trasferì principalmente in Italia, dove la costituzione dell’U.I.S.P., ente ideologica-
mente affine a quella parte dell’ U.C.E.F. diretta da una dirigenza fedele alle direttive
politiche filosovietiche, aveva creato una alternativa agli incontri con gli sportivi ju-
goslavi, i quali invece proseguirono con gli atleti aderenti all’U.C.E.F. filo-jugoslava
che, pur avendo il monopolio dell’attività della Zona B del T.L.T., a Trieste si trovò
a gestire un movimento molto ridimensionato.
Preclusi i Giochi Olimpici, accessibili solo aderendo alle Federazioni sportive
italiane o jugoslave, la partecipazione a grandi eventi internazionali fu limitata ai
Giochi Balcanici (1946, 1947 e 1948), ai Festival Mondiali della Gioventù (Praga
1947, Vienna 1951 e Bucarest 1953) e alle corse ciclistiche a tappe organizzate nelle
nazioni dell’Est.
L’impetuoso sviluppo dell’attività sportiva post-bellica cozzò contro una si-
tuazione impiantistica insufficiente per le esigenze dell’attività promozionale e di
vertice delle Federazioni del C.O.N.I e dell’attività di massa dell’U.C.E.F. alle prese
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con la requisizione di diversi impianti sportivi da parte dei militari non compensata
dalla costruzione di nuovi, e con le vicende che comportarono tempi lunghissimi per
l’adattamento delle strutture della Fiera a Palazzo dello Sport e per l’edificazione
della piscina coperta, inaugurata nel 1954, quando il periodo d’oro del nuoto triesti-
no era ormai in via di esaurimento.
L’attività dell’U.C.E.F. nella Zona A del T.L.T. dovette scontrarsi con una am-
ministrazione che ebbe nel C.O.N.I. un interlocutore privilegiato per motivi politici
e per l’innegabile maggior valore dei risultati agonistici. Le attività sportive che ne-
cessitavano di impianti dovettero superare non pochi ostacoli e la costruzione dello
Stadio 1.0 Maggio a Trieste fu un importante punto d’appoggio che però, essendo
stato inaugurato nel periodo della scissione dell’U.C.E.F., andò a beneficio solo alla
parte filo-jugoslava dell’associazione.
L’insediamento dell’U.I.S.P. a Trieste, attraverso il graduale assorbimento di
Sezioni sportive, permise dell’U.C.E.F. “cominformista” di essere ancora attivo al
momento del passaggio di Trieste all’amministrazione italiana, ma al prezzo di una
perdita sempre più marcata di quell’indipendenza orgogliosamente rivendicata per
molti anni. Con lo scioglimento avvenuto nel 1955 si concluse una vicenda unica
nella storia dello sport.
I PROFILI DEGLI ATLETI
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 235
In questa sezione sono elencati gli atleti nati o militanti nelle società sportive del territorio giu-
liano-dalmata vincitori di un Campionato nazionale assoluto o che furono selezionati nelle rap-
presentative maggiori italiane o jugoslave, e che erano in attività durante il periodo 1945-1954.
Albanese Albano. Atletica leggera. Paren-
zo 30 dicembre 1921 — Trieste 3 dicembre
2010. Il padre Ferruccio per moltissimi anni
fu, in quanto presidente della Forza e Valo-
re, il punto di riferimento dello sport citta-
dino che tanto diede soprattutto all’atletica
ed al canottaggio. Di carattere estroverso e
fraterno amico di Ottavio Missoni, Albano
iniziò l’attività d’atleta nei primi anni Qua-
ranta con un crescendo che lo portò dalla
vittoria nei 110 metri ad ostacoli al Campio-
nato italiano di 3.a Serie del 1941, alle sei
maglie tricolori nella gara degli ostacoli alti
ed a quella del salto in alto del 1950, anno
in cui si classificò quarto nei 110 ostacoli
ai Campionati europei di Bruxelles. Vanno
inoltre citate le sue 15 presenze in Nazionale
negli incontri fra rappresentative del periodo
1947-1954, la vittoria nella gara ad ostaco-
li ai Giochi Internazionali Universitari del
1947 a Parigi, e il successo nel salto in alto
nell’edizione non ufficiale dei Giochi del
Mediterraneo svoltasi ad Istanbul nel 1949.
Fig. 122 - Albano Albanese
Esordì in Nazionale a Praga il 9 luglio 1947
nella gara dei 110 ostacoli dell’incontro fra
Cecoslovacchia e Italia. Vinse il Campiona-
to italiano di società con la Giovinezza nel
1946, gareggiando nei 110 ostacoli e nel tri-
plo, e nel 1948, schierato nella prova delle
barriere alte. Con la formazione della S.G.
Gallaratese si aggiudicò lo scudetto dal 1951
al 1954, sempre impegnato nei 110 ostacoli
e in due occasioni nel salto in alto. Ottenne il
titolo nazionale universitario del 110 ostaco-
li nel 1945, 1947 e 1948, vincendo anche la
gara di pentathlon nel 1949.
Amodeo Fabio. Atletica leggera. Vinse il
Campionato di società nel 1948 con la Gio-
vinezza gareggiando nei 400 metri ad osta-
coli.
Angeli Silvano. Nuoto. Fu campione italia-
no dei 100 metri dorso nel 1945 e 1946 con
i colori della Triestina Nuoto. In preceden-
za era stato azzurro nel 1942 partecipando
all’incontro Italia — Germania disputato a
Genova il 5 e 6 settembre 1942.
Angelucci Gabriella. Pallavolo, Originaria
di Zara, fu campionessa d’Italia nella stagio-
ne 1950 con la squadra della Lega Nazionale
Trieste.
Avanzi Margherita. Scherma. Fioretti-
sta romana campionessa d’Italia nel 1950
della competizione a squadre con la S.G.
Triestina.
Bais Dario. Hockey su prato. Campione d’I-
talia con l’Hockey Club Trieste nel 1948. In
Nazionale disputò la partita Italia — Austria a
Merano il 9 novembre 1949.
236 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Baitz Ester. Pallacanestro. Nata a Trieste il
22 marzo 1934. Nella sua carriera agonistica
indossò la maglia del C.S. San Giusto e della
F.A.R.I. prima del passaggio, avvenuto nel
1950, alla S.G. Triestina. Con la Nazionale
prese parte nel 1952 e nel 1954 ai Campiona-
ti europei che si disputarono rispettivamente
a Mosca (dove le azzurre si classificarono al
6.0 posto) ed a Belgrado (settime). Disputò
l’ultimo incontro con la Nazionale nel 1957.
Ebbe 20 presenze in Nazionale fra il 1951 e
il 1957, esordendo a Nizza il 5 giugno 1951
in Italia — Belgio 41-40.
Fig. 123 - Ester Baitz
Ballaben Etta. Pallacanestro, nuoto, atletica
leggera. Nata a Trieste il 24 febbraio 1921.
Elvira Ballaben detta Etta, maritata Pertot,
è stata una delle sportive triestine che riu-
scì ad eccellere in diverse specialità. Aveva
Fig. 124 - Etta Ballaben
vinto il titolo italiano di pallacanestro asse-
gnato dal Campionato 1939/1940 vestendo
1 colori del Dopolavoro Ilva. Nella stagione
1948/49 era ancora in campo con la squadra
della Lega Nazionale. Nell’attività natatoria,
con la Triestina Nuoto ebbe la sua migliore
annata nel 1938, quando nel confronto con
le rappresentanti della Fiumana abbassò, as-
sieme a Etta Radivo, Bianca Lokar e Grazia
Ruzzier il record italiano della staffetta 4x50
metri stile libero. Tre giorni più tardi stabilì
il nuovo primato nazionale nei 50 metri dor-
so, percorsi in 38”°8 nel Bagno Ausonia di
Trieste. Assieme alle compagne di società
Mafalda Prekop e Bianca Lokar nella me-
desima riunione, nella quale caddero diver-
si primati, migliorò il record della staffetta
3x50 metri mista. Fece esordio in azzurro
nell’incontro fra le rappresentative nazionali
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 237
di Italia e Jugoslavia disputato a Trieste il 10
settembre 1939. Nell’atletica leggera, dove
gareggiò nel lancio del giavellotto, ebbe le
migliori soddisfazioni: cinque titoli italiani
consecutivi (dal 1939 al 1943), tre convo-
cazioni in nazionale (esordì vincendo in Ita-
lia — Polonia a Bergamo il 25 giugno 1939;
successivamente prese parte a due incontri
fra Italia e Germania, e concluse la carriera
in azzurro con il primo posto in Italia — Un-
gheria a Budapest il 19 luglio 1942). Per due
volte migliorò il primato italiano del giavel-
lotto. La prestazione di 41,88 metri ottenuta
a Torino il 28 settembre 1941 fu migliorata
solo dopo 11 anni. Nel 1950 vinse il titolo
nazionale universitario facendo parte della
staffetta 4x100 metri del C.U.S. Trieste.
Ballarin Aldo. Calcio. Chioggia 10 gennaio
1922 — Superga 4 maggio 1949. Terzino de-
stro, militò nella Triestina dal 1941 al 1943,
per poi passare al Venezia e dal 1945 al To-
rino. Con la maglia granata vinse quattro
scudetti. Giocò per nove volte in Nazionale,
esordendo a Zurigo contro la Svizzera 1°11
novembre 1945.
Barbadoro Nello. Pugilato. Orciano 21
aprile 1923 — Trieste 17 marzo 2012. Iniziò
l’attività sportiva a Fiume praticando l’atle-
tica per passare successivamente al pugilato
su suggerimento dell’allenatore Bononci-
ni. Dopo la fine della 2.a Guerra Mondiale
iniziò a mietere successi combattendo nelle
rappresentative fiumane e nella squadra della
Nazionale jugoslava, partecipando ai Giochi
Balcanici e vincendo a Praga il Campionato
panslavo. In seguito si trasferì a Trieste fre-
quentando 1’ Accademia Pugilistica Triestina.
Debuttò fra i professionisti il 22 aprile 1950
battendo a Tramelan (Svizzera) il francese
Charles Nalghelli per k.0.. Campione d’Italia
nei pesi piuma nel 1952, battendo Alvaro Ce-
rasani, e nel 1956, quando finalmente, dopo
Fig. 125 - Nello Barbadoro
due sfortunati tentativi, riuscì a prevalere
su Altidoro Polidori. Ha combattuto per la
conquista della corona europea a Milano il 9
ottobre 1952, venendo sconfitto dal francese
Ray Famechon. Da dilettante vestì la maglia
azzurra. Appesi al chiodo i guantoni, iniziò
l’attività di allenatore, avendo fra i suoi allie-
vi anche il croato Mate Parlov.
Barbariol Fernanda. Canottaggio. Vincitri-
ce con l’armo della S.G. Triestina della gara
di jole a 4 disputata nel corso dei Campiona-
ti Alta Italia che ebbero luogo a Milano nel
1945.
Barcovich Alfredo. Puglilato. Atleta del
fertile vivaio fiumano, nel 1938 si era ag-
giudicato il titolo nazionale della Gioventù
del Littorio nei pesi leggeri. Abbandonò l’at-
tività dilettantesca disputando il 3 dicembre
1941 contro Serafino Riboldi il primo incon-
tro da pugile professionista. Dopo il match
disputato a Trieste il 6 giugno 1946 contro
Fernando Jannilli, a seguito della costituzio-
ne dell’organizzazione sportiva postbellica
nel territorio amministrato dagli jugoslavi,
rientrò fra i dilettanti. Nel 1946, combat-
tendo per la Lokomotiva Zagabria, vinse il
Campionato jugoslavo della categoria me-
dioleggeri e venne convocato per il Cam-
pionato panslavo, senza però salire sul ring.
238 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Partecipò ad alcuni incontri con la rappre-
sentativa nazionale della Jugoslavia.
Bartoli Matteo. Canottaggio. Nato a Trieste
il 30 settembre 1931, Fu campione Italiano
nel 1954 e 1955 assieme a Giuseppe De Cu-
tris con il Due di coppia della S.G. Triestina.
Cessata l’attività sportiva agonistica ricoprì
la carica di presidente della S.G. Triesti-
na dal 1980 al 1997, del Panathlon Club di
Trieste e dell’ Associazione Nazionale Atleti
Azzurri della Venezia Giulia.
Belluschi Anna Maria. Nuoto. Fu impe-
gnata nel corso del 1951 nel Campionato
di società vinto dalla formazione dell’U.S.
Triestina.
Benet Claudio. Pattinaggio su strada. Nato
a Trieste il 30 agosto 1935. Ha iniziato l’atti-
vità nel 1950 gareggiando per l’U.S. Triesti-
na per poi passare alla sezione di pattinaggio
dei Vigili del Fuoco “Ravalico” e specializ-
zandosi sulle distanze maggiori della corsa
su strada. Vanta tre convocazioni in Nazio-
nale.
Benini Fides. Nuoto. Nata a Cittanova d’I-
stria 1°8 settembre 1929. Talvolta viene in-
dicato Nives come nome di battesimo. Ini-
ziò a gareggiare a livello nazionale alla fine
degli anni Quaranta nuotando con i colori
dell’Inter Rari Nantes di Trieste. Fu bronzo
nel 1949 ai Campionati italiani nei 100 me-
tri stile libero e nella staffetta 4x100 metri
s.l. L’anno seguente a Vienna prese parte ai
Campionati d'Europa con la staffetta 4x100
metri s.l. azzurra che giunse quinta in finale.
Con le staffette dell’U.S. Triestina nel 1951
vinse il Campionato Italiano della 4x100
metri s.1. e della 3x100 metri mista; nel 1953
fu nuovamente tricolore nella 4x100 metri
s.l1. Partecipò alle Olimpiadi di Helsinki del
1952 con il quartetto azzurro della 4x100
metri s.l. Fu convocata undici volte in Na-
zionale, esordendo nell’incontro fra Italia
ed Austria che ebbe luogo a Milano il 16 e
17 luglio 1949. Ottenne il primato nazionale
di staffetta 4x100 metri s.l. per tre volte nel
1951. Fece parte della formazione dell’Inter
Rari Nantes che nel 1949 vinse il Campiona-
to di società, impresa riuscita anche nel 1951
con l’U.S. Triestina.
Benvenuti Nino. Pugilato. Nato a Isola d’I-
stria il 26 aprile 1938. Iniziò l’attività della
boxe a Isola d’Istria disputando nel 1950 i
primi incontri. Mentre era ancora residente
nella Zona B, cominciò a frequentare l’ Ac-
cademia Pugilistica di Trieste. Una brillante
serie consecutiva di successi lo portò a indos-
sare la maglia azzurra il 26 maggio 1956 e a
conquistare il titolo italiano dei pesi welters,
Fig. 126 - Nives Benini, Dragusa Finc Gamacchio e la trentina Minnie Belais.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 239
ma non venne inviato ai Giochi olimpici di
Melbourne perché ritenuto troppo giovane.
Seguirono le vittorie nei pesi welters pesanti
ai Campionati italiani dal 1957 al 1960 e agli
Europei del 1957 e 1959. Nel 1960 vinse il
titolo olimpico battendo in finale il sovietico
Radonyak.
Professionista dal 1961, arrivò al titolo ita-
liano dei pesi medi nel 1963 e a quello eu-
ropeo nel 1965. I suoi combattimenti per il
titolo mondiale sono entrati nella leggenda
del pugilato, iniziando con i due incontri con
Sandro Mazzinghi per la corona dei welters
pesanti nel 1965 e il triplice confronto con
lo statunitense Emile Griffith per il titolo dei
pesi medi. Benvenuti sconfisse l’americano
il 17 aprile 1967, perse la rivincita il succes-
sivo 28 settembre per poi tornare in possesso
del titolo il 4 marzo 1968. Le due sconfitte
subite ad opera dell’argentino Carlos Mon-
zon nel 1970 e 1971 chiusero una carriera
agonistica che vantava 119 vittorie e una
sconfitta (revocata) fra 1 dilettanti, 82 vitto-
rie, un incontro chiuso in parità e 7 sconfitte
fra i professionisti.
Bercan Bruna. Nuoto. Vinse con la Triesti-
na Nuoto il Campionato di società femmi-
nile 1947 gareggiando nella staffetta 4x100
metri stile libero.
Bernardinello Bruno. Pugilato. Nato a
Trieste il 29 dicembre 1928. Dopo esse-
re stato campione italiano della categoria
welter pesanti dilettanti nel 1951 e presente
in diverse rappresentative azzurre a partire
dall’incontro non ufficiale Italia — Irlanda
disputato a Trieste il 17 maggio 1950, ebbe
un discreto curriculum anche fra i professio-
nisti nei pesi medi. Divenne allenatore, con-
tribuendo a valorizzare uno dei più grandi
personaggi del pugilato internazionale, Nino
Benvenuti. Da ricordare anche la sua attività
nell’organizzazione di incontri e l’impegno
- x s =: A
Fig. 127 - Bruno Bernardiniello e Tiberio Mitri.
nell’ Associazione Atleti Azzurri d’Italia,
dove arrivò ad essere consigliere nazionale.
Bernes Ovidio. Atletica leggera. Nato a Vi-
signano nel 1922 e cresciuto atleticamente a
Pola, Bernes fu azzurro in otto occasioni nel
periodo 1947-1951 e per due volte campione
italiano nel salto in alto (nel 1948 e 1949).
Esordì in Nazionale a Praga il 19 luglio 1947
nell’incontro Cecoslovacchia — Italia. Fu
ottimo atleta anche nel decathlon (secondo
nei Campionati italiani del 1947) e nei 110
ostacoli (bronzo nel 1948). Gareggiando per
la Giovinezza vinse il Campionato di società
nel 1946, prendendo parte alle gare di salto
in alto e dei 400 ostacoli, e nel 1948, impe-
gnato nel salto in alto. Vinse il titolo italiano
universitario di salto in alto nel 1947, 1948 e
1950. Fece parte della rappresentativa italia-
na che prese parte nel 1947 a Parigi ai Gio-
chi Internazionali Universitari.
Bertetti Carlo. Nuoto. Nato a Capodistria
il 18 maggio 1913. Iniziò l’attività sportiva
con la Libertas Capodistria, trasferendosi
poi alla Triestina Nuoto. Partecipò al Cam-
pionato europeo di Montecarlo nel 1947 ga-
reggiando nei 200 metri rana. Fu incluso nel-
240 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 128 - In primo piano Carlo Bertetti
e Alessandro Cambissa.
la rappresentativa azzurra in 11 incontri tra il
1934 e il 1947. Il suo esordio avvenne a Bu-
dapest nell’incontro Ungheria — Italia svol-
tosi dal 4 al 6 agosto 1934. L’elenco delle
sue vittorie ai Campionati italiani dimostra il
suo valore atletico: primo nei 200 metri rana
nel 1934 (Libertas Capodistria), 1935, 1936,
1938, 1939, 1942, 1945 e 1947. Campione
d’Italia della staffetta 3x100 metri mista del-
la Triestina Nuoto nel 1935, 1936, 1937 e
1947. Titolo nazionale della staffetta 3x200
metri rana della Triestina Nuoto nel 1941.
Nella specialità rana fu tre volte primati-
sta italiano nei 100 metri, cinque volte nei
200 metri, due volte dei 400 metri e stabilì
un primato anche nei 500 metri. Migliorò
il record italiano con la staffetta 3x50 me-
tri mista della Triestina Nuoto per tre volte
e con la formazione della medesima società
migliorò i primati italiani della 3x200 metri
rana, 4x200 metri rana e 3x100 metri mista,
specialità per la quale fu primatista anche
con il quartetto della Nazionale. Prese parte
al Campionato di società che venne conqui-
stato nel 1946 dalla Triestina Nuoto e nel
1951 dall’U.S. Triestina.
Bertuzzi Emilio. Pattinaggio, hockey a ro-
telle e hockey su prato. Nato a Bologna il
13 luglio 1920. Nel pattinaggio fu campione
d’Italia con la staffetta a tre del Dopolavoro
Pubblico Impiego Trieste nella manifesta-
zione disputata a Ferrara il 4 agosto 1940.
Si aggiudicò il titolo italiano di hockey su
prato nel 1948 facendo parte della squadra
dell’Hockey Club Trieste. Ottenne i migliori
risultati nell’hockey a rotelle. Con la forma-
zione del Dopolavoro Pubblico Impiego di
Trieste, dove giocava nel ruolo di centravan-
ti, conquistò lo scudetto dal 1937 al 1942.
Alla ripresa dell’attività dopo la fine della
guerra, con l’U.S. Triestina vinse i cam-
pionati del 1945 (Alta Italia), 1952, 1954 e
1955. Partecipò ai Campionati mondiali ed
europei del 1939 a Montreux (2.0 posto),
1948 a Montreux (3.0), 1949 a Lisbona
(3.0), 1950 a Milano (2.0), 1951 a Barcel-
lona (3.0), 1952 a Oporto (2.0), 1953 a Gi-
nevra (1.0), 1955 a Milano (2.0). Nel corso
della sua lunga carriera ha indossato per 108
volte la maglia della Nazionale in un perio-
do compreso fra il 1939 e il 1963, esordendo
nell’incontro Italia — Portogallo dei Campio-
nati mondiali. Con la squadra dell’U.S. Trie-
stina partecipò alla Coppa Europa organiz-
zata nel 1949 a Montreux piazzandosi al 4.0
posto. Terminata l’attività agonistica arrivò
ad avere l’incarico di Commissario tecnico
della Nazionale di hockey a rotelle.
Bertuzzi Ermanno. Hockey a rotelle. Nato
a Bologna 1°8 gennaio 1913. Giocando nel
ruolo di ala fu campione d’Italia con la squa-
dra del Dopolavoro Pubblico Impiego di
Trieste nel 1940, 1941 e 1942. Con la ces-
sazione dell’attività del sodalizio, fu fra gli
atleti che passarono all’U.S. Triestina e che
vinsero i campionati del 1945 (Alta Italia),
1952, 1954 e 1955. Nel corso del lungo pe-
riodo di attività sportiva fu convocato due
volte per far parte della Nazionale italiana.
Bertuzzi Maria. Nuoto. Specialista della
Triestina Nuoto nei 100 metri dorso, si se-
gnalò nel 1939 quando si classificò al terzo
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 241
posto ai Campionati nazionali, vincendo poi
il titolo nel 1941 e 1942. Esordì in Nazionale
a Sanremo il 24 agosto 1941 nell’incontro
Italia — Ungheria e stabilì il primato italiano
della distanza a lei più congeniale nel 1942.
Dopo la fine della 2.a Guerra Mondiale ripre-
se l’attività gareggiando per l’ Asteria Roma,
riuscendo nel 1946 a vincere nei Campionati
nazionali la prova dei 100 dorso, la staffetta
4x100 metri stile libero e la 3x100 metri mi-
sta. Fu per due volte primatista dei 100 metri
dorso e per tre volte dei 200 metri dorso.
Bessi Ambrogio. Pallacanestro. Nato a Trie-
ste il 1 luglio 1915. Vincitore del Campio-
nato italiano 1939/40 e 1940/41 con la S.G.
Triestina. Prese parte alle Olimpiadi di Ber-
lino nel 1936, esordendo in azzurro e gio-
cando complessivamente 21 partite con la
Nazionale. Alla fine della 2.a Guerra Mon-
diale partecipò al Campionato 1945/46 con
la S.G. Triestina.
Bessone Leonzio. Atletica leggera. Nato a
Susegana il 17 dicembre 1923. Con la squa-
dra della Giovinezza Trieste vinse il Cam-
pionato nazionale di società del 1948 gareg-
giando nel lancio del giavellotto. In questa
specialità si aggiudicò il titolo universitario
ai Campionati italiani dei goliardi nel 1949.
Biecher Liliana. Pallavolo. Campiones-
sa italiana nel 1948 e 1949 con la squadra
dell’Invicta Trieste.
Bizzaro Elvio. Pallacanestro. Nato a Treviso
il 23 agosto 1934. Nel corso degli anni Cin-
quanta ha vestito la maglia della Ginnastica
Triestina. Ha partecipato agli Europei del
1955. Con la Nazionale italiana ha disputato
14 partite con esordio 1°8 giugno 1955 a Bu-
dapest in Italia — Turchia 86-63. Vinse la me-
daglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo
di Barcellona nel 1955. Concluse la carriera
agonistica a Montecarlo, divenendo dirigen-
te del basket monegasco.
Blason. Nuoto. Fu impegnato nel corso del
1951 nel Campionato di società vinto dalla
formazione dell’U.S. Triestina.
Blason Ivano. Calcio. San Lorenzo Ison-
tino, 24 maggio 1923 — Gorizia 13 marzo
2002. Dopo aver iniziato a giocare con la Pro
Gorizia, si trasferì alla Triestina, esordendo
in Serie A nel campionato 1945/46. Fu fra
i protagonisti del secondo posto conquistato
dagli alabardati nel 1947/48, dietro al Tori-
no. Restò a Trieste fino al 1950, quando fu
chiamato a ricoprire il ruolo di centromedia-
no nell’Inter, vincendo lo scudetto nel Cam-
pionato 1952/53 e 1953/54; passato al Vero-
na, fu poi acquistato dal Padova con il quale
disputò sette stagioni in massima divisione.
Nella città veneta fu una delle colonne della
formazione di Nereo Rocco, che ebbe come
miglior risultato il terzo posto nel Campio-
nato 1957/58. Giocò fino all’età di 39 anni.
Prese parte con la squadra della Nazionale
Fig. 129 - Ivano Blason
242 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
nella partita contro il Paraguay disputata il 2
luglio 1950 a San Paolo nel corso dei Cam-
pionati mondiali organizzati in Brasile.
Bobig Vladimiro. Canottaggio. Con l’armo
del Quattro con della Timavo nel 1949 vinse
il Campionato italiano e il titolo europeo.
Bocciai Albino. Pallacanestro. Nato a Trie-
ste il 20 aprile 1920. Ha vinto lo scudetto
nelle stagioni 1939/1940 e 1940/1941 con
la maglia della S.G. Ginnastica Triestina. A
partire dal Campionato 1942/43 ha vestito i
colori della Virtus Bologna. In Nazionale ha
preso parte agli Europei del 1946, edizione
nella quale la squadra italiana si classificò
al secondo posto. In totale ha disputato otto
incontri con la maglia dell’Italia. Esordì in
azzurro a Trieste il 26 gennaio 1941 nell’in-
contro fra Italia e Germania. Fu docente
all’Università di Trieste e venne nominato
Commissario tecnico della Nazionale nel
1950.
Bollana Remigio. Pugilato. Nato a Pola il
26 settembre 1926. Iniziò la carriera pugili-
stica in Istria per poi trasferirsi a Firenze. Fu
Campione d’Italia dei pesi welters nel 1949
e 1950, partecipando in questi anni a sei in-
contri con la Nazionale e al Campionato cu-
ropeo Oslo nel 1949. Vinse l’oro ai Giochi
del Mediterraneo di Palermo nel 1949 (edi-
zione della manifestazione limitata a Italia,
Francia e Spagna) battendo nella finale dei
pesi welters il francese Toupe.
Bonetti Pietro. Nuoto. Fu impegnato nel
corso del 1951 nel Campionato di società
vinto dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Bortoluzzi Nives. Nuoto. Nata a Trieste il
1.0 marzo 1935. Medaglia d’oro ai Campio-
nati tricolori nella staffetta 3x100 metri mista
nel 1950 e 1951 con la formazione dell’U.S.
Triestina. Nel 1954 si impose con la staffetta
4x100 metri s.l. Si piazzò al terzo posto nei
100 metri dorso nel 1952. Esordì in Nazio-
nale a Lucerna il 15 luglio 1951 nell’incon-
tro Italia-Svizzera. Nel 1951 gareggiando
fra le allieve contribuì alla vittoria dell’U.S.
Triestina nel Campionato di società. Vinse il
titolo nazionale universitario con la staffetta
4x100 metri s.1. del C.U.S. Trieste nel 1953.
Bovolato Marisa. Pallacanestro. Nata a Ve-
nezia il 13 maggio 1926. Esordì in Nazio-
nale a Parigi il 9 gennaio 1948 in Francia
— Italia 35-22. Ebbe una seconda presenza
in azzurro il 20 marzo 1949 a Modena in Ita-
lia — Francia 12-30. Fu campionessa d’Italia
nella stagione 1945/46 con la Reyer Venezia.
Nella stagione 1948/49 passò alla Lega Na-
zionale.
Bradamante Licia. Pallacanestro. Trieste,
5 novembre 1930 — Roma, 15 aprile 2016.
Mosse i primi passi nella pallacanestro
nell’Inter 1904, per poi passare alla S.G.
Triestina nella cui formazione militò per
due anni. Con il trasferimento alla Bertocchi
Legnano iniziarono le vittorie nel Campio-
nato italiano con gli scudetti delle stagioni
1953/54 e 1954/55. Dopo aver giocato per
quattro anni nella società lombarda approdò
all’ A.P. Udinese riuscendo a vincere il Cam-
pionato nel 1958/59, 1959/60 e 1960/61. Per
un decennio indossò la maglia azzurra gio-
cando 46 incontri con la Nazionale. Esordì
a Budapest il 16 maggio 1950 in Svizzera
— Italia 18-61. Per quattro volte prese parte
ai Campionati europei: nel 1950 a Budapest
(5.0 posto), nel 1952 a Mosca (6.0 posto),
nel 1954 Belgrado (7.0 posto) e nel 1956 a
Praga (6.0 posto).
Bressanin Maria Grazia. Nuoto. Nata a
Treviso il 3 marzo 1936. Iniziò a gareggia-
re per la Rari Nantes Trieste per poi passare
all’U.S. Triestina, facendo parte del quartet-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 243
to che nei Campionati italiani del 1951 vinse
la gara di staffetta 4x100 metri s.l. Partecipò
all’incontro che il 22 luglio 1950 oppose la
Nazionale italiana alla Svizzera a Sestri Le-
vante gareggiando nella staffetta 4x50 me-
tri stile libero. Con l’U.S. Triestina vinse il
Campionato di società femminile del 1951.
Brezigar Claudio. Hockey a rotelle. Trieste
19 marzo 1930 — Modena 3 gennaio 2012.
Da alcune fonti viene indicato vincitore nel
1947, a 17 anni, del Campionato italiano di
staffetta 4x1.000 metri su strada, specialità
non presente nell’elenco ufficiale dei Cam-
pionati riconosciuti dalla Federazione. Ben
nota invece e di grande valore la sua carrie-
ra nell’hockey su pista nel ruolo di ala. Fu
vincitore del Campionato italiano con l’U.S.
Triestina nel 1952, 1954 e 1955; fu capo-
cannoniere nel 1956. Passato all’ Amatori
Modena si aggiudicò lo scudetto nel 1960.
Divenne campione del mondo con la squa-
dra italiana a Ginevra nel 1953. Seguirono
le partecipazioni ai Mondiali nel 1954 a Bar-
cellona (3.0 posto), nel 1955 a Milano (2.0
posto), nel 1956 a Barcellona (3.0 posto)
e nel 1960 a Madrid (4.0 posto), alle quali
vanno aggiunte le sue presenze agli Europei
del 1957 a Barcellona (3.0 posto) e del 1963
a Porto (5.0 posto). Durante la sua attività
agonistica ha avuto 107 presenze in Nazio-
nale, con esordio nel 1951 nella Coppa delle
Nazioni.
Fig. 130 - Claudio Brezigar, Giorgio Venanzi,
Romano Cataletto ed Emilio Bertuzzi
Brunetti Francesco. Pallacanestro e nuoto.
Nato a Gravina di Puglia 111 maggio 1920.
Campione d’Italia nella pallacanestro con la
S.G. Triestina nel 1941, società nella quale
riprese a giocare anche dopo la fine della
guerra. Nel nuoto, dove era specialista dei
100 metri dorso, esordì in Nazionale a Mi-
lano contro la Cecoslovacchia nel settembre
1935. Si classificò al terzo posto ai Campio-
nati Italiani del 1936, e vinse la medaglia
d’argento nel 1940 con la 3x100 metri dorso
assieme a Marchiò e Rubini.
Buffolo. Nuoto. Fu impegnato nel corso del
1951 nel Campionato di società vinto dalla
formazione dell’U.S. Triestina.
Burlo Romano. Atletica leggera. Nato a
Trieste il 6 novembre 1909, iniziò a farsi no-
tare già nel 1932 e per un decennio riuscì ad
essere uno dei mi-
gliori atleti italiani
sulle lunghe distan-
ze. Gli mancò la vit-
toria di un titolo na-
zionale individuale,
collezionando nel
cross, nei 10.000
e nei 25.000 metri
ben 11 medaglie
fra argenti e bron-
zi. Ebbe comunque
la soddisfazione di
essere convocato in
Nazionale per par-
tecipare all’incontro
fra Italia e Austria
nel 1934. Vinse con
la Giovinezza il
Campionato di società del 1946, prendendo
parte alle gare dei 5.000 e 10.000 metri, e del
1948, correndo la distanza dei 10.000 metri.
Fig. 131
Romano Burlo
Buzzin Sebastiano. Calcio. Nato a Cormons
11 24 dicembre 1929. Nel 1949 fu ceduto dal-
la Pro Gorizia all’Inter, squadra con la quale
244 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
vinse gli scudetti delle stagioni 1952/53 e
1953/54 giocando nel ruolo di interno.
Calebotta Antonio. Pallacanestro. Spala-
to 30 giugno 1930 — Bentivoglio 23 marzo
2002. Con i suoi 204 centimetri di altezza è
stato il primo cestista italiano che superava i
due metri. Ottenne i principali successi gio-
cando per la Virtus Bologna, alla quale fu ce-
duto dal C.U.S. Milano. Con la squadra bo-
lognese della “V” nera fu campione d’Italia
nelle stagioni 1954/1955 e 1955/1956. In 63
occasioni giocò nella Nazionale, esordendo
il 15 settembre 1953 a Istanbul. Fu compo-
nente della formazione azzurra che ai Gio-
chi Olimpici di Roma nel 1960 si classificò
al quarto posto. Nel corso della sua carriera
prese parte al Campionati europei di Mosca
nel 1953 (7.0 posto) e di Istanbul nel 1959
(10.0 posto).
Fig. 132 - Antonio Calebotta
Calligaris Romana. Nuoto. Mariano del
Friuli 15.12.1924 — Trieste 21 aprile 2002. È
considerata la più forte nuotatrice italiana del
dopoguerra. Gareggiò per la Triestina Nuoto
Fig. 133 - Romana Calligaris
e, dal 1949, per l'U.S. Triestina. Partecipò
alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952 dove fu
sesta in batteria nei 100 metri s.l. e quinta in
batteria nella staffetta 4x100 metri s.l. Pre-
se parte a due Campionati europei: nel 1947
a Montecarlo e nel 1950 a Vienna dove fu
quinta in batteria nei 100 metri s.l. e quinta
nella finale della staffetta 4x100 metri s.l.. Fu
atleta azzurra dal 1947 al 1952, esordendo in
Nazionale nell’incontro Italia — Spagna che
ebbe luogo a Barcellona dal 23 al 25 luglio
1947. Lunghissimo l’elenco delle sue vitto-
rie ai Campionati Italiani: nel 1947, 1951 e
1953 nei 100 metri s.1.; nel 1949, 1950, 1951
e 1953 nei 200 metri s.l.; nel 1947 e 1949
con la staffetta 3x100 metri mista; dal 1948
al 1941 e nel 1953 con la 4x100 staffetta
metri s.l. Fu campionessa italiana di società
con la Triestina Nuoto nel 1946, 1947 e con
l’U.S. Triestina nel 1951. Migliorò 14 prima-
ti nazionali in tutte le distanze olimpiche di
stile libero dai 100 ai 1500 metri, oltre alla
staffetta 4x100 metri s.l.
Camber Irene. Scherma. Nata a Trieste il
10 febbraio 1926. Colse il primo significati-
vo successo nel 1941, quando ai Campionati
Italiani di società vinse facendo parte della
formazione della S.G. Triestina, successo
ripetuto anche l’anno successivo. Partecipò
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 245
Fig. 134 - Irene Camber
a quattro Olimpiadi: semifinalista a Londra
nel 1948; vincitrice alle Olimpiadi di Hel-
sinki del 1952; eliminata nei quarti di finale
nella prova individuale e medaglia di bronzo
nel fioretto a squadre a Roma nel 1960; quar-
ta nella gara a squadre ai Giochi di Tokio del
1964. Ai Campionati mondiali si impose nel
1953 a Bruxelles nel fioretto individuale e
nel 1957 a Parigi nella gara a squadre; vinse
l’argento con la rappresentativa italiana in
Lussemburgo nel 1954. Si piazzò al terzo
posto nella prova individuale nella capita-
le francese nel 1957 e nelle gare a squadre
ai Campionati del 1952 a Copenaghen, del
1953 a Bruxelles, del 1955 a Roma e del 1962
a Buenos Aires. Partecipò anche ai Mondiali
del 1949, 1950, 1951 e 1961. Conquistò il
titolo di campionessa italiana individuale di
fioretto nel 1953 e nel 1954. Nei tornei che
assegnavano lo scudetto a squadre si impose
con la rappresentativa della S.G. Triestina
nel 1941, 1942, 1950, 1954 e, dopo il trasfe-
rimento per motivi di lavoro a Milano, con la
formazione della Cassa di Risparmio vinse
il Campionato del 1957. L'attività sportiva
universitaria la vide presente ai Giochi Inter-
nazionali di Parigi nel 1947 e ai Campionati
mondiali del 1953, dove ottenne la vittoria
nel torneo individuale ed a squadre.
Cambissa. Tennis tavolo. Vinse il titolo na-
zionale del doppio misto facendo coppia con
Imperia Marchione a Modena il 15 maggio
1949.
Cambissa Alessandro. Nuoto, Campione
italiano dei 100 metri dorso nel 1946 e con
la staffetta 3x100 metri mista della Triestina
Nuoto nel 1947. Nel 1946 fece parte della
formazione della Triestina Nuoto che vinse
il Campionato di società, successo ripetuto
nel 1951 con I’U.S. Triestina.
Canna Achille. Pallacanestro. Nato il 24
luglio 1932 a Gradisca. Iniziò a giocare
in Nazionale nel 1951 nell’incontro Italia
— Francia giocato a Istanbul il 15 settem-
bre. Complessivamente disputò 70 partite
in maglia azzurra. Partecipò ai Campionati
europei di Mosca nel 1953, concludendo la
manifestazione al settimo posto, e all’edizio-
ne di Istanbul del 1959, terminando in deci-
ma posizione. L’anno successivo fu la volta
dei Giochi Olimpici di Roma, che videro la
squadra azzurra al quarto posto del torneo.
Nel 1953 si trasferì dall’Itala Gradisca alla
Virtus Bologna dove concluse la carriera ce-
stistica nel 1962. Con la formazione emilia-
na vinse lo scudetto nel 1954/55 e 1955/56.
Canziani Bruno. Baseball. Nato il 2 ago-
sto 1930. Ebbe due presenze in azzurro nel
1953, con esordio a Madrid contro la rappre-
sentativa spagnola il 16 agosto 1953.
Capecchi Benito. Canottaggio. Vinse il
Campionato del mare disputato dal 7 al 9 lu-
246 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 135 - Achille Canna
glio 1951 a Siracusa con Rinaldi nel doppio
canoino del Dopolavoro Ferrovieri Trieste.
Cardea Diana. Nuoto. Vincitrice della staf-
fetta 4x100 metri s.1. con l’U.S. Triestina ai
Campionati italiani nel 1950 e 1951. Con le
staffette del C.U.S. Trieste vinse il titolo na-
zionale universitario della 3x100 metri mista
e della 4x100 metri s.1. nel 1952. Fece parte
della formazione dell’U.S. Triestina che nel
1951 vinse il Campionato di società.
Cargnelli. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Carniel Serena. Nuoto. Vincitrice con l’'U.S.
Triestina dei Campionati italiani nel 1954 ga-
reggiando nella staffetta 4x100 metri s.l..
Cataletto Romano. Hockey a rotelle. Nato
11 23 aprile 1929. Fu portiere nella Nazionale
che nel 1953 si aggiudicò il Campionato del
Mondo a Ginevra. Con la presenza in altri
quattro Mondiali salì altrettante volte sul po-
dio: secondo a Oporto nel 1952 e a Milano
nel 1955, terzo a Barcellona nel 1951 e nel
1954. Il suo curriculum vanta 35 presenze
in Nazionale. Indossò per la prima volta la
maglia azzurra nella 1951 nella Coppa del-
le Nazioni. Arrivò all’U.S. Triestina prove-
nendo dall’ Invicta nel 1949 e con la squadra
alabardata riuscì a vincere il Campionato
italiano nel 1952, 1954 e 1955.
Cattarini Mario. Pallacanestro e calcio.
Nato a Trieste, 28 febbraio 1922. Ha vinto lo
scudetto di basket nelle stagioni 1939/1940
e 1940/1941 con la maglia della S.G. Trie-
stina. Con la Nazionale ha preso parte ai
Campionati europei del 1946, conquistando
l’argento, e 1947, classificandosi in nona po-
sizione. In totale ha disputato nove incontri
in maglia azzurra. Esordì il 30 aprile 1946
nell’incontro Italia — Ungheria. Nel calcio
ebbe il ruolo di difensore; ha disputato una
partita con la maglia della Triestina nel cam-
pionato di Serie A 1939/1940 (Torino — Trie-
stina il 10 dicembre 1939).
Cavallini Luciano. Pattinaggio su strada e
su pista. Nato a Trieste il 9 gennaio 1932.
Venne avviato al pattinaggio al ricreatorio
Enrico Toti di San Giusto per poi entrare a
far parte dell’Edera Trieste nel 1947 ed infi-
ne si trasferì alla Triestina. Conquistò sei ti-
toli mondiali su pista a cominciare dal 1954,
quando a Bari nell’ottobre 1954 vinse l’o-
ro dei 1.000 e dei 5.000 metri. Seguirono i
successi nel 1956 del Campionato mondiale
ed europeo a Barcellona nei 1.000 e 10.000
metri, la vittoria nei 1.000 metri su pista a
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 247
Fig. 136 - Luciano Cavallini
con la veneziana Alberta Vianello
Voltregà, in Spagna, nel 1961 e infine fu
campione mondiale dei 1.000 metri su pista
a Venezia nel 1962. Divenne detentore di 27
primati mondiali individuali su pista e 12
nelle distanze a coppie con Giorgio Venanzi,
l’altro grande campione triestino del dopo-
guerra. I primi successi iniziarono ai Cam-
pionati Italiani su pista del 1950. Nelle gare
che assegnavano la maglia tricolore per 38
volte salì sul gradino più alto del podio (30
titoli su pista e 8 su strada). Dal 1955 al 1957
riuscì a vincere tutte la gare individuali su
pista del programma dei Campionati.
Censki Dino. Lotta libera. È stato Campione
italiano della categoria dei medio-leggeri di
lotta libera dal 1932 al 1934. Con la squadra
dell’87.0 Corpo Vigili del Fuoco di Trieste
vinse il titolo nazionale di società. Nel 1946
venne nominato Commissario della Federa-
zione Italiana di Atletica Pesante a Trieste.
Ceppile. Pallavolo. Tesserato per il San
Giusto di Trieste partecipò al Campionato
europeo di Roma nel 1948 ottenendo con la
formazione italiana la medaglia di bronzo.
Esordì il 24 settembre 1948 in Italia — Bel-
gio a Roma. Giocò per 5 volte con la maglia
della Nazionale.
Cereali Danilo (Zerjal Danilo). Atletica
leggera. Duttogliano 11 febbraio 1919 — Ca-
racas 16 agosto 1984. Iniziò l’attività ago-
nistica nel 1939 durante il servizio militare.
Dal 1941 al 1943 si segnalò fra i migliori
specialisti italiani del lancio del peso e del
disco, gareggiando per le Fiamme Gial-
le. Nel 1945 vestì la maglia del Partizan di
Belgrado iniziando un lungo periodo (che
arriverà fino al 1951) nell’ambito dell’at-
letica jugoslava che lo portò a vincere nel
disco tutti i titoli jugoslavi fino al 1950 ed
a partecipare ai Campionati europei di Oslo
nel 1946 e di Bruxelles nel 1950, oltre che
alle Olimpiadi di Londra del 1948. Dopo
aver avuto 12 presenze nella rappresentati-
va jugoslava, 7 titoli nazionali e 2 sloveni,
decise di tornare all’atletica leggera italiana
con il conseguente annullamento di tutte le
benemerenze sportive jugoslave. Dal 1952
gareggiò per la S.G: Gallaratese e s’impose
nella gara di martello dei Campionati italia-
ni. L’anno successivo vinse con la S.G: Gal-
laratese il titolo italiano a squadre ed ebbe
la prima convocazione per gareggiare con
la nazionale azzurra, seguita da una seconda
nel 1954. Chiuse l’attività in Italia nel 1957
e andò in Venezuela. Per la nazionale del
Fig. 137 - Danilo Cereali/Zerjal
e Teseo Taddia.
248 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
paese sudamericano gareggiò 11 volte, mi-
gliorando i record nazionali nel disco e nel
martello, specialità che lo videro vincitore
ai Giochi Centro-americani del 1959. Per
due volte si aggiudicò la gara del lancio del
martello ai Giochi Sud-americani, nel 1961
e 1963.
Cergol Mario. Hockey a rotelle. Barcola, 2
ottobre 1911 — Trieste, 9 giugno 1975. Figu-
ra storica dello sport delle rotelle a Trieste,
fu autore di una lunga carriera da giocatore
alla quale seguì quella di allenatore. Fece
parte della squadra italiana che gareggiò ai
Campionati mondiali del 1936 a Stoccarda
(2.0 posto in classifica), nel 1939 a Mon-
treux (2.0 posto), nel 1947 a Lisbona (4.0
posto), nel 1948 a Montreux (3.0 posto) e nel
1949 a Lisbona (3.0 posto). Partecipò anche
ai Campionati europei del 1937 a Herne Bay
(4.0 posto) e del 1938 ad Anversa (2.0 posto).
Esordì con la Nazionale nel 1936 nell’incon-
tro Svizzera — Italia, prima delle 107 parti-
te disputate con la Nazionale italiana. Con
1’U.S. Triestina fu vincitore del Campionato
Italiano nel 1925 e 1929, per poi conquista-
re consecutivamente lo scudetto dal 1937 al
1942 con la squadra del Pubblico Impiego
Trieste. Alla ripresa dell’attività dopo la fine
della guerra ottenne la vittoria del Campio-
nato Alta Italia del 1945 con l’U.S. Triestina,
Fig. 138 - Mario Cergol
squadra della quale fu allenatore dal 1951 al
1967 conquistando 4 scudetti.
Ceriani. Pallavolo. Campionessa italiana
con la Lega Nazionale nel 1950.
Chicco Mario. Canottaggio. Nato a Isola
d’Istria il 15 dicembre 1920, morto nel 2012.
Ottenne i primi successi con due vittorie ai
Campionati italiani juniores del 1947 e 1948
gareggiando nell’equipaggio dell’Otto con
della Timavo. Fu riserva ai Giochi Olimpici
di Londra 1948. Vinse il titolo di campione
d’Europa a Milano con l’Otto della S.C. Va-
rese nel 1950, anno in cui conquistò anche il
titolo italiano.
Ciceran. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Cioppi Lidia. Pattinaggio artistico. Atleta
del Dopolavoro Ferroviario, ha partecipato
ai Campionati mondiali del 1951.
Cobelli Azalea. Pallacanestro. Fiume il 25
agosto 1927 — Bologna novembre 1986. Pra-
ticò a buon livello nuoto e atletica leggera,
ma ottenne 1 risultati migliori nel basket,
approdando alla Cestistica Bologna. Fu se-
sta con la Nazionale italiana al Campiona-
to europeo di Praga nel 1956. Fra il 1953 e
il 1956 fu in campo per dieci volte con la
maglia della Nazionale. Esordì a Bruxelles
il 10 gennaio 1953 nell’incontro Belgio —
Italia 41-43. In atletica vinse il Campionato
italiano di 3.a serie 1949 nella specialità del
lancio del peso.
Cociani Mario. Canottaggio. Vinse il titolo
italiano facendo parte dell’equipaggio del
Quattro con della Libertas Capodistria nel
1953 e nel 1955. Ottenne la medaglia d’oro
nel 1955 ai Giochi del Mediterraneo sempre
con il Quattro con della Libertas Capodistria.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 249
Fig. 139 - Gino Colaussi, Piero Pasinati
Coelli. Nuoto. Fu impegnato nel corso del
1951 nel Campionato di società vinto dalla
formazione dell’U.S. Triestina.
Colaussi Gino. Calcio. Gradisca d’Isonzo
4 marzo 1914 — Trieste 24 dicembre 1991.
Iniziò l’attività calcistica nell’Itala Gradi-
sca trasferendosi giovanissimo alla Triesti-
na. Con i rosso-alabardati esordì a 16 anni
in Serie A il 28 settembre 1930 contro il Bo-
logna. Rimase nella fila della Triestina per
dieci stagioni, rivelandosi come una delle
migliori ali sinistre del Campionato. Passato
alla Juventus nel 1940, vinse la Coppa Italia
1941/42 per poi essere ceduto al Vicenza.
Terminato il conflitto mondiale tornò ad in-
dossare per una stagione i colori della Trie-
stina. L'esordio in Nazionale avvenne il 27
ottobre 1935, contro la Cecoslovacchia. Pur
non essendo al meglio della condizione fi-
sica, al Campionato del Mondo disputato in
Francia nel 1938 riuscì a infliggere una dop-
pietta all’Ungheria nella finale vinta dall’Ita-
lia per 4-2. Complessivamente ha disputato
26 partite in azzurro.
Colautti Guerino. Atletica leggera. Nato a
Trieste 111 dicembre 1914. Fu Campione
d’Italia dei 400 metri ad ostacoli nel 1943 e
due volte azzurro nel 1940 negli incontri fra
Italia e Germania. Comparve nelle cronache
del 1945 impegnato nelle gare dei 400 metri
piani ed a ostacoli.
Collini Livio. Pallacanestro. Nato a Gorizia
il 28 marzo 1923. Cestista dell’Itala Gra-
disca, giocò nella Nazionale quattro volte,
esordendo a Napoli in Italia — Svizzera 55-
29.
Comin Antonio. Hockey su prato. Campio-
ne d’Italia di hockey su prato nel 1948 con
l’Hockey Club Trieste.
Comotari Gastone. Canottaggio. Vincitore
del titolo italiano ai Campionati del 1946
con l’otto di punta con timoniere e con la
Jole a otto della S.G. Triestina.
Conchi Dino. Atletica leggera. Nato a Cal-
to il 5 dicembre 1922. Campione italiano di
società nel 1948 con la Giovinezza Trieste
gareggiando nel salto con l’asta e nel salto
triplo.
Conter Laura. Tuffi. Atleta piemontese che
gareggiando per i colori dell’U.S. Triestina
nel 1952 si aggiudicò il Campionato italiano
di trampolino da 3 metri. Tornata a Torino
vinse in questa specialità altri 6 titoli na-
zionali, ai quali aggiunsero due vittorie nel
trampolino da 1 metro e 3 nella piattaforma.
Ai Campionati indoor fra il 1954 e il 1960
conquistò il titolo italiano del trampolino da
250 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
3 metri per cinque volte; nel 1959 e 1960 si
impose nella piattaforma. Gareggiò con la
Nazionale dal 1950 al 1960, a partire dall’in-
contro Italia — Austria disputato a Napoli il
10 e 11 giugno 1950. Partecipò ai Campio-
nati europei di Torino nel 1954 e ai Giochi
Olimpici di Roma nel 1960.
Fig. 140 - Laura Conter, a destra,
con Marisa Zambrini
Contieri Eletto. Atletica leggera. Nato a
Venezia 1’ 1 febbraio 1912. Fu Presidente del
Comitato Regionale Giuliano F.I.D.A.L. e
del C.O.N.I. triestino dopo la fine della 2.a
Guerra Mondiale. Come atleta aveva vinto
tre titoli di campione italiano nel decathlon
dal 1932 al 1934. Nel 1930 prese parte all’in-
contro di prove multiple contro la Francia e
nel 1934 e vestì la maglia azzurra ai Cam-
pionati europei di Torino dove si classificò
settimo. Nel 1950 si trasferì per lavoro a Rio
de Janeiro.
Corazzini Liliana. Canottaggio. Vincitrice
con l’armo della S.G. Triestina della gara di
jJole a 4 disputata nel corso dei Campiona-
ti Alta Italia che ebbero luogo a Milano nel
1945.
Coronica Pietro. Nuoto. Fu impegnato nel
corso del 1951 nel Campionato di società
vinto dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Cosentino Egidio. Hockey su prato. Nato a
Genova il 6 marzo 1927. Partecipò ai Giochi
Olimpici di Helsinki nel 1952, nell’incontro
Italia — Francia degli ottavi di finale e in Ita-
lia — Austria nel girone di consolazione. Di-
sputò sette partite con la Nazionale italiana
ad iniziare da Italia — Austria che si svolse a
Verona il 14 maggio 1950. È stato campione
d’Italia nel 1948 con l’Hockey Club Trieste.
Cosulich Alberto. Atletica leggera. Nato a
Trieste il 10 gennaio 1921. Campione italia-
no di società nel 1948 con la Giovinezza par-
tecipando alle gare dei 1.500 e 5.000 metri.
Cottur Giordano. Ciclismo. Trieste 24
maggio 1914 - 8 maggio 2006. È stato uno
dei corridori più famosi nell’epoca domi-
nata da Coppi e Bartali. Corse per la Lygie
dal 1938 al 1940, per la Viscontea nel 1941
e 1942, per la Wilier Triestina dal 1946 al
1949. Da dilettante vinse nel 1935 e 1936 la
corsa in salita Bassano-Montegrappa. Nel
1936 si aggiudicò il Campionato Italiano
Dopolavoristi ferrovieri; nel 1937 fu settimo
al Giro dell’ Appennino e si classificò al se-
sto posto nel Campionato mondiale disputa-
Fig. 141 - Giordano Cottur
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 251
to a Copenaghen. Professionista dal 1938 al
1950. Ha partecipato a 7 Giri d’Italia vincen-
do 5 tappe e vestendo per 14 volte la maglia
rosa (per una tappa nel 1946, per nove fra-
zioni nel 1948 e cinque nel 1949). Vittorie
al Giro: una nel 1938 (Napoli-Lanciano);
una nel 1939 (Venezia-Trieste); una tappa
nel 1946 (Milano-Torino) oltre alla Rovi-
go-Trieste, non valida per la classifica gene-
rale in seguito ai fatti di Pieris; una tappa nel
1947 (Firenze-Perugia); una tappa nel 1948
(Milano-Torino). Occupò la terza posizione
in classifica generale nel 1940, 1948 e 1949.
Nel 1939 vinse il Giro dell’Umbria e nel
1943 il Trofeo dell’Impero. Fu terzo nella
corsa che assegnò il titolo italiano del 1947.
Partecipò a otto edizioni della Milano-San-
remo e del Giro di Lombardia. Fu presente a
tre Tour de France (25.0 nel 1938, ottavo nel
1947 e ritirato nel 1948) e ad un Giro della
Svizzera, classificandosi venticinquesimo.
Crasso Rodolfo. Atletica leggera. Il fon-
datore del G.S. San Giacomo iniziò come
fondista nel 1931 e solo nel 1940 decise di
dedicarsi alla marcia. Pur non riuscendo a
raggiungere i vertici agonistici della marcia
italiana, vanno ricordate le sue 14 presenze
al Campionato della 50 km, dove ottenne il
sesto posto nel 1948 e nel 1949, e la parte-
cipazione a 10 edizioni consecutive della
“classica” 100 km, risultando decimo nel
1951 e nel 1954, quarto degli italiani.
Cressa Bruno. Canottaggio. Nato a Trieste
il 16 giugno 1923. Vincitore del titolo ita-
liano ai Campionati del 1946 con l’otto di
punta e con la jole a otto della S.G. Triestina.
Azzurro nel 1950 con il doppio nell’incontro
quadrangolare di Macon.
Cucelli Gianni. Tennis. Fiume 13 novembre
1916 — Milano 29 aprile 1977. Debuttò in
Coppa Davis nel 1939 giocando sia in sin-
Fig. 142 - Gianni Cucelli
golare che nel doppio. Nel 1949 fu presen-
te nel singolare e nel doppio sconfiggendo
la Francia nella finale della Zona Europea,
impresa ripetuta nel 1952 contro il Belgio
e seguita dalla vittoria contro l’India nella
prima finale interzone. L’ultima partecipa-
zione nel prestigioso torneo fu nel 1955.
Complessivamente ha giocato 55 incontri,
38 vinti, 17 persi. Nel 1953 è stato presen-
te alla Coppa Re di Svezia. In aggiunta alle
partite in Coppa Davis, disputò 54 incontri
con la rappresentativa italiana. Fu protagoni-
sta della “partita del disgelo” fra lo sport ita-
liano e jugoslavo, partecipando al confronto
Milano-Zagabria organizzato nel gennaio
1948 che vide in campo i due migliori ten-
nisti italiani (Cucelli e Del Bello, vittoriosi
per 5-0) contro Palada e Mitié, gli atleti di
punta della Jugoslavia. Le rappresentative
delle due Nazioni in maggio si affrontarono
in Coppa Davis a Zagabria. L’Italia vinse
per 3-2 in un clima di grande cordialità, ma
psicologicamente difficile per il fiumano.
Ai Campionati italiani prevalse per 5 volte
nel singolare (1941 e dal 1945 al 1948) e 10
252 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
volte nel doppio (1938 con Vido, dal 1940
al 1942, nel 1950, 1952 e 1953 con Del Bel-
lo, nel 1946 con Bossi, nel 1947 e 1948 con
Sada). Nella competizione a squadre vinse il
titolo nazionale con la S.S. Parioli nel 1939 e
1940, con la S.S. Bruno Mussolini nel 1941,
con il T.C. Juventus nel 1947 e 1948, con
il T.C. Ambrosiano nel 1952 e 1953, con il
T.C. Milano Bonacossa nel 1954.
Culot Pino. Canottaggio. Timoniere, alle-
natore di canottaggio e pugilato. Fu uno dei
personaggi di spicco dello sport triestino al-
levando numerosi campioni nello sport del
remo e nella “nobile arte”. È stato vincitore,
nella veste di timoniere, del titolo italiano del
1946 con l’Otto di punta e la jole a otto della
S.G. Triestina. Era anche al timone della jole
a 4 femminile che vinse la gara disputata du-
rante i Campionati Alta Italia nel 1945.
Curtolo Lydia. Canottaggio. Vincitrice con
l’armo della S.G. Triestina della gara di jole
a 4 disputata nel corso dei Campionati Alta
Italia che ebbero luogo a Milano nel 1945.
Dall’Olio Andrea. Atletica. Zara 26 luglio
1923. Vincitore del Campionato italiano di
società con la S.G. Gallaratese nel 1950 ga-
reggiando nel salto triplo.
Fig. 143 - Giordano Damiani e Cesare Rubini
Fig. 144 - Francesco Dapiran
Damiani Giordano. Pallacanestro. Nato a
Trieste il 27 giugno 1930. Giocatore della
S.G. Triestina. Ebbe 26 presenze in Naziona-
le fra il 1951 e il 1955 con esordio a Istanbul
il 15 settembre 1951 in Italia — Francia 30-
44. Partecipò ai Campionati europei del
1955 a Budapest, vinti dalla squadra unghe-
rese e con l’Italia classificata al 6.0 posto.
Dapiran Francesco. Canottaggio. Rovigno
d’Istria 15 dicembre 1920 — Trieste 18 aprile
2015. Prese parte alle Olimpiadi Londra del
1948 nel Doppio classificandosi quarto in
semifinale. Fu campione d’Italia nella canoa
ad un vogatore e con la jole a otto della S.G.
Triestina nel 1946. Vinse il Campionato ita-
liano con il Doppio nel 1948.
De Bortoli Aldo. Hockey su prato, portiere.
Deceduto a Trieste il 31 agosto 2008. Fu il
portiere dell’Hockey Club Trieste che vinse
il Campionato italiano del 1948.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 253
De Curtis Giuseppe. Canottaggio. Nato a
Trieste il 15 ottobre 1933. Vinse il Campio-
nato nazionale del mare di canoa a due vo-
gatori nel 1953. Campione italiano nel 1954,
1955 e 1957 con il Due di coppia della S.G.
Triestina. Fu sesto con il Due di coppia ai
Campionati europei di Duisburg nel 1957.
De Feo Umberto. Pallacanestro. Nato a San
Paolo il 13 ottobre 1914. Vinse lo scudetto
nel Campionato 1939/40 e nel 1940/1941
con la squadra della S.G. Triestina. La parti-
ta di esordio in Nazionale, avvenuta il 22 ot-
tobre 1938 a Berlino contro la Germania, fu
la prima delle sue otto presenze in azzurro.
Risultò essere presente nell’organico della
S.G. Triestina nel 1945, all’indomani della
fine della guerra.
De Filipis. Nuoto. Atleta di Fiume, nel 1947
prese parte con la rappresentativa jugosla-
va ai Giochi Balcanici e alle gare dei 400 e
1.500 metri stile libero ai Campionati euro-
pei di Montecarlo.
De Giorgi Giordano. Lotta libera. Nato a
Cassano il 15 febbraio 1919. Iniziò frequen-
tando l’attività agonistica nella Palestra San
Giacomo. Combatteva nella categoria dei
pesi mosca. Partecipò ai Giochi Olimpici di
Helsinki del 1952 gareggiando nei primi tre
turni. Ai Campionati mondiali del 1951 si
classificò ottavo. Prese parte a quattro incon-
tri della Nazionale nel 1951 e a due nel 1952.
Fu campione italiano dei pesi mosca nel
1950, 1951 e 1953; vinse nel 1943 il Cam-
pionato italiano di società con 1'87.0 Corpo
Vigili del Fuoco di Trieste, titolo conseguito
anche nel 1953 e 1954 con l’Acegat Trieste.
Nel 1946 fu primo ai Campionati nazionali
Jugoslavi di lotta greco-romana e terzo a So-
fia nei Giochi Balcanici.
De Gobbis Duilio. Pallacanestro. Trieste 20
febbraio 1924 — 20 dicembre 2003. Cestista
della S.G. Triestina, alla fine della carriera
agonistica fu dirigente e arbitro. Ha vestito
la maglia azzurra a Bologna il 16 febbraio
1947 in occasione dell’incontro fra Italia e
Francia 28-36. Con il CUS Trieste vinse il
titolo universitario nel 1949, dopo aver ot-
tenuto la seconda piazza nel 1948. Entrò a
far parte della Commissione tecnica del-
la Fédération Internationale de Basketball
Amateur (F.I.B.A.) e fu Vice Presidente del-
la Commissione Finanze, sempre nell’ambi-
to della F.I.B.A. Nella Federazione Italiana
Pallacanestro divenne Consigliere Federale
e Presidente del Collegio dei Revisori dei
Conti. Direttore di gara e dirigente di basket
dal 1951, è stato arbitro internazionale dal
1959 al 1964.
Delise Mario. Canottaggio. Nel 1949 con-
quistò il titolo italiano ed europeo con l’ar-
mo del Quattro con della S.C. Timavo di
Monfalcone.
Del Piero Livio. Hockey su prato. Campio-
ne d’Italia di hockey su prato nel 1948 con
l’Hockey Club Trieste.
Del Re. Canottaggio. Vincitore con la jole a
otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
De Manincor Luigi. Vela. Rovigno 14
luglio 1910 — Varazze 13 febbraio 1986.
All’età di otto anni si trasferì da Rovigno a
Trieste. Si diplomò all’Istituto Nautico trie-
stino, raggiungendo nella Marina da guerra
il grado di capitano di corvetta. Nel campo
di regate di Kiel partecipò alle Olimpiadi del
1936 conquistando la medaglia d’oro della
Classe otto metri S.I., al timone dell’im-
barcazione Italia. Alle prime Olimpiadi del
dopoguerra, svoltesi nel 1948 nel campo di
regata di Torquay, si classificò quinto nella
classe Dragoni con l’imbarcazione Ausonia.
Terzo ai Campionati europei del 1936 nella
254 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Classe Star, vinse il Campionato italiano del
1938 e 1939 nella Classe Star e del 1939 nel-
la Classe 6 metri.
L' ;
f sà
Fig. 145 - Luigi De Manincor, al centro,
fra componenti dell’equipaggio vittorioso
alle Olimpiadi del 1936
De Marchi May. Vela. Con i colori della
Società Vela Oscar Cosulich di Monfalco-
ne vinse il Campionato italiano della Clas-
se jole olimpionica nel 1949 e della Classe
Dinghy nel 1958.
Demarin Elio. Canottaggio. Nato a Rovi-
gno il 25 marzo 1926. Fu riserva ai Giochi
Olimpici di Helsinki del 1952.
Deponte Pietro. Canottaggio. Vinse il titolo
italiano del Quattro con della Libertas Capo-
distria nel 1953.
De Santi Guido. Ciclismo. Nato a Trieste il
16 maggio 1923, morto a Trieste il 30 otto-
bre 1998. Nelle cronache del 1946 lo si trova
vincitore del Criterium ciclistico d’apertura
a Trieste e del Gran Premio Friuli con la ma-
glia dell’Edera. A settembre 1946 passò pro-
fessionista. Viene ricordato per essere stato
un gregario “sui generis”, ottimo passista,
possente e grintoso, con un buon spunto di
velocità. Erano tipiche le sue azioni da lon-
tano, spesso non gradite agli assi dell’epoca.
E ne patì le conseguenze. Partecipò a nove
Giri d’Italia, vincendo due tappe (la Villa
San Giovanni-Cosenza nel 1949 e la Geno-
va-Firenze nel 1951). Si aggiudicò il Giro di
Germania del 1951, vinse di prepotenza la
Milano-Modena del 1949 e fu primo al tra-
guardo della Tre Valli Varesine del 1951. In-
dossò tre maglie rosa, fu presente in tre Tour
de France e al Mondiale su strada disputato
a Varese nel 1951.
Fig. 146 - Guido De Santi
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 255
Desenibus Fulvio. Pallacanestro. Nato a
Trieste il 21 luglio 1922. Attivo nella palla-
canestro fin dal 1937, nel dopoguerra giocò
per i colori del C.S. San Giusto. Venne con-
vocato per i Campionati europei disputati a
Praga nel 1947, ma non risulta essere sceso
in campo, probabilmente avendo il ruolo di
riserva. Terminata l’attività agonistica di-
venne allenatore e dirigente di nuoto.
De Vecchi Edoardo. Hockey su prato. Vinse
il Campionato italiano nel 1948 con la squa-
dra dell’ Hockey Club Trieste.
De Zucco Italo. Nuoto. Roma 3 ottobre
1915 — Belluno 14 febbraio 1990. Iniziò
l’attività natatoria nello stile libero stabilen-
do nel 1931 il record nazionale della staf-
fetta 5x50 metri, successivamente migliorò
per il primato italiano nel dorso dei 50, 100
e 400 metri. Fu Campione d’Italia dei 100
metri dorso nel 1935 e 1936 con la Triestina
Nuoto, nel 1939 e 1940 con la S.S. Lazio.
Vinse con la staffetta della Triestina Nuoto
la 3x100 metri artistica nel 1936 e con la
staffetta della Lazio la 3x100 metri dorso nel
1940. Nel dopoguerra fu terzo nel Campio-
nato del 1946 gareggiando per la Romana
Nuoto. Azzurro dal 1933 al 1936, debuttò in
Nazionale a Napoli nell’incontro Italia — Un-
gheria disputato il 26 e 27 agosto 1933. Nel
1958 fu Commissario Tecnico della Nazio-
nale e nel 1965 a capo della Commissione
Tecnica. È stato vice-presidente della Fede-
razione nazionale nuoto.
Di Palo. Scherma. Campionessa d’Italia nel
1954 con la formazione del fioretto a squa-
dre della S.G. Triestina.
D’Isiot Danilo. Vela. Nato a Portole nel
1919. Geniale costruttore e campione di
vela. Vinse per tre volte il Campionato italia-
no di vela nella Classe Snipe, nel 1949 con
Libero Pavanello, nel 1953 e 1961 con Mino
Scognamiglio.
Dodich Bruno. Baseball. Nato a Trieste 111
settembre 1926. Giocatore nella squadra de-
gli Yankees Trieste, fu convocato in azzurro
per l’incontro con la Spagna disputato il 16
agosto 1953, ma non scese in campo.
Dolesi Luciano. Canottaggio. Vincitore del
titolo italiano ai Campionati del 1946 con
l’otto di punta e la canoa a due vogatori della
S.G. Triestina.
Donda Ornella. Pallacanestro. Nata a Trie-
ste il 18 luglio 1936. Fece le sue migliori
stagioni a Torino, vincendo lo scudetto nel
Campionato del 1961/62 e 1962/63 con la
squadra della Fiat. In Nazionale vantò 27
presenze nel periodo che va dal 1953 al
1960. Giocò la prima partita in azzurro a
Bruxelles il 10 gennaio 1953 in Belgio - Ita-
lia 41-43. Nel 1954 fu settima con la com-
pagine italiana al Campionato europeo di
Belgrado e, sempre nel torneo continentale,
due anni dopo fu sesta a Praga.
Doratti Pierina. Nuoto. Campionessa d’I-
talia con la staffetta 3x100 metri mista
dell’U.S. Triestina dal 1949 al 1951. Prima-
tista nazionale dei 200 metri rana nel 1949.
Nel 1951 fece parte della formazione che
vinse il Campionato di società.
Dorich Bruno. Pallavolo. Nato a Sebeni-
co. Iniziò l’attività con la società Dalmazia,
fondata a Trieste da esuli dalmati, per poi
trasferirsi alla Libertas Trieste. Partecipò al
Campionato mondiale di Praga nel 1949,
che vide il successo dell’URSS e l’Italia ot-
tava classificata. Esordì il 10 aprile 1949 in
Italia — Bulgaria a Praga. Collezionò com-
plessivamente 6 presenze in azzurro.
Eliani Alberto. Calcio. Trieste 14 gennaio
1922 — San Benedetto del Tronto 8 genna-
10 2009. Talento cresciuto nel Ponziana nel
ruolo di terzino, nel 1942 passò al Modena,
256 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
contribuendo alla promozione della società
emiliana in Serie A. Dopo aver vestito la
maglia dell’Ampelea di Isola d’Istria nella
stagione 1943/44, riprese l’attività calcisti-
ca post-bellica giocando nella Fiorentina dal
1945 al 1950, anno del passaggio alla Roma,
società nella quale concluse la carriera in Se-
rie A nel 1956. Vestì per due volte la maglia
azzurra debuttando a Parigi contro la Francia
nell’incontro vinto dalla Nazionale per 3 a 1.
Fabiani Livio. Pallacanestro. Nato a Trie-
ste il 26 marzo 1924, deceduto nel febbraio
2012. Cestista della S.G. Triestina nei primi
anni ’40, fu fra i giocatori giuliani che diede-
ro impulso al basket milanese nell’immedia-
to dopoguerra. Negli anni in cui militava per
l'Olimpia Milano fu convocato in Nazionale
per l’incontro che si svolse a Parigi il 9 gen-
naio 1948 fra Italia e Francia 36-35. Dalla
stagione 1948/49 tornò ad indossare la ma-
glia della S.G. Triestina.
Faccin. Pallavolo. Vinse il Campionato Ita-
liano femminile nel 1948 e 1949 giocando
nella formazione dell’Invicta Trieste.
Fantuzzi Gianfranco. Atletica leggera. Go-
rizia 25 maggio 1931- 16 marzo 2003. Atle-
ta della U.G. Goriziana e del G.S. Lanerossi
Schio. Gareggiò nella Nazionale in cinque
occasioni fra il 1954 e il 1956 esordendo nei
400 metri ostacoli al Campionato europeo di
Berna il 26 agosto 1954.
Favretto Giovanni (Nino). Rugby e vela.
Giocatore della Giovinezza Sportiva-Lega
Nazionale. Debuttò con la maglia azzurra il
23 maggio 1948 a Parma in Italia — Ceco-
slovacchia 17-0. Fu ancora in Nazionale a
Praga il 22 maggio 1949 in Cecoslovacchia
— Italia 14-6. Ottenne anche ottimi risultati
nella vela, partecipando con Giorgio Rinal-
di al Campionato mondiale Classe Snipe nel
1947 classificandosi al quarto posto. Nel-
Fig. 147 - Nino Favretto
lo stesso anno fu anche campione italiano,
sempre con Giorgio Rinaldi, gareggiando
per il Circolo velico di Grado. Morì il 9 mag-
gio 1950 in seguito alle lesioni riportate in
un incidente stradale mentre si recava ad un
raduno della Nazionale di Rugby.
Ferlatti Bruno. Canottaggio. Vincitore del
titolo italiano ai Campionati del 1946 con
l’otto di punta con timoniere e la jole a otto
della S.G. Triestina.
Ferlatti Liliana. Pallavolo. Nata a Pola.
È stata campionessa d’Italia nelle stagioni
1948 e 1949 con la’U.S. Invicta Trieste.
Ferrini Giorgio. Calcio. Trieste 18 agosto
1939 — Torino 8 novembre 1976. In campo
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 257
ricopriva il ruolo di mezzala. Cresciuto nel
settore giovanile del Ponziana, nel 1955 pas-
sò al Torino vincendo per due volte la Coppa
Italia (1967/68, 1970/71). Nel 1968 con la
Nazionale vinse il Campionato europeo con
una doppia finale contro la Jugoslavia. Fu
azzurro per 10 volte dal 1960, quando fece
parte della formazione italiana alle Olimpia-
di di Roma nelle quali l’Italia si classificò
al quarto posto, al 1968. Fu presente anche
nella squadra azzurra che partecipò ai Cam-
pionati del Mondo del 1962 in Cile.
Fidel Giusto. Lotta
libera. Campione
italiano nel 1930,
1933 (pari merito)
e 1947 nella cate-
goria medio-leggeri,
nel 1937 e 1938 nei
leggeri, nel 1948 nei
medi. Fu azzurro
nell’incontro Ita-
lia-Svizzera dispu-
tato a Losanna il 10
aprile 1948.
Filiput Armando.
Atletica leggera.
Ronchi dei Legio- Fig. 148
nari 19 dicembre Giusto Fidel
1923 — Monfalcone
30 marzo 1982. Campione europeo dei 400
ostacoli a Bruxelles nel 1950, manifesta-
zione nella quale colse anche la medaglia
d’argento con la staffetta 4x400 metri. Fu
presente ai Giochi Olimpici di Helsinki nel
1952 nei 400 ostacoli, classificandosi sesto,
e nella staffetta 4x400 metri. Nel 1951 si im-
pose nella gara dei 400 ostacoli ad Alessan-
dria d’Egitto nei Giochi del Mediterraneo,
manifestazione che lo vide al terzo posto
nella stessa specialità a Barcellona nel 1955.
Fu semifinalista ai Campionati europei di
Berna 1954 nei 400
ostacoli. Nel corso
dei Giochi Interna-
zionali Universitari
che si svolsero a Pa-
rigi nel 1947 ottenne
la medaglia di bron-
zo nel giro di pista
ad ostacoli e fu terzo
con la staffetta 4x400
metri. Durante la sua
carriera nell’atletica
leggera ha rappre-
sentato l’Italia in 22
occasioni fra il 1942,
quando il 23 agosto
corse a Zurigo, ed
il 1955. L’8 ottobre
1950 stabilì il record
mondiale sulle 440
yarde ad ostacoli in
una gara tenutasi
all'Arena Civica di
Milano nella quale,
al passaggio ai 400
metri, ottenne anche
il record europeo.
Fu più volte primatista italiano nelle gare
ad ostacoli dei 200 e 400 metri. Nel 1950
migliorò il record nazionale della staffetta
4x400 metri. È stato per 8 volte campione
italiano nei 400 metri ostacoli (nel 1942,
1946 e dal 1949 al 1954) e tre volte nella
staffetta 4x400 metri (nel 1949 con il C.S.I.
Brescia, nel 1951 con l’Atletica Brescia e
nel 1952 con la S.G. Gallaratese). Nei pri-
mi anni di attività gareggiò per l'U.G. Go-
riziana. Nel dopoguerra si accasò all’Edera
Trieste per poi passare al C.S.I. Brescia (poi
diventato Atletica Brescia 1950) nel 1949
ed alla S.G. Gallaratese nel 1952. Diede un
contributo determinante alla vittoria della
società varesina nei Campionati di società
del 1952, 1953 e 1954.
Finc Gamacchio Dragusa. Nuoto. Già
nuotatrice affermata in Slovenia, nel 1941
Fig. 149
Armando Filiput
258 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 150 - Dragusa Finc Gamacchio
si trasferì a Torino, tesserata per la Venchi
Unica. Prima dell’arrivo all’U.S. Triestina,
avvenuto nel 1949, aveva gareggiato per la
Rari Nantes Trento. Partecipò ai Campionati
europei di Vienna nel 1950 nei 100 metri sti-
le libero (terza in batteria, rinunciò a dispu-
tare la finale), e nella staffetta 4x100 metri
s.l. classificatasi quinta. Non prese parte alle
Olimpiadi di Helsinki a causa della incom-
patibilità di carattere con il C.T. della Na-
zionale Usmiani. Vinse i Campionati Italiani
dei 100 metri s.1. nel 1942, 1945, 1948, 1949,
1950 e 1952, della staffetta 4x100 metri s.l.
nel 1949, 1950, 1953 e 1954, e della staffetta
3x100 metri mista nel 1949 e 1950. Migliorò
per tre volte il primato italiano dei 100 metri
s.1. e della staffetta 4x100 metri s.l.
Flaminio Giuliana. Nuoto. Nata a Venezia
il 12 aprile 1933. Campionessa italiana dei
100 metri dorso nel 1950, quando gareg-
giava per la Rari Nantes. Conquistò il titolo
nazionale con la staffetta 4x100 metri stile
libero dell’U.S. Triestina nel 1953. Esordì
in Nazionale durante il 1948 a Torino nel
confronto con l’Austria. Fu azzurra dal 1948
al 1950 partecipando complessivamente a
cinque incontri (oltre all’esordio avvenuto
nell’incontro dell’8-9 maggio 1948, fu con-
vocata per Italia — Austria a Milstatt il 16-17
luglio 1949, Italia — Jugoslavia a Spalato il
13-14 agosto 1949, Italia — Austria a Napoli
il 10-11 giugno 1950 ed a Torino per Italia
— Jugoslavia il 25 settembre 1950 dove di-
venne primatista nazionale con la staffetta
3x100 mista). Nel 1949 con l’Internazionale
Rari Nantes vinse il titolo italiano di società
gareggiando nei 100 metri dorso e nella staf-
fetta 3x100 metri mista.
Furlan. Atletica leggera. Vinse il Campio-
nato di società con la squadra della Giovi-
nezza nel 1946 e nel 1948 gareggiando nei
10 km di marcia.
Furlan Hegle. Nuoto. Con la squadra
dell’Internazionale Rari Nantes vinse il
Campionato di società nel 1949, gareggian-
do nei 200 metri rara e nella staffetta 3x100
metri mista.
Furlan Sergio. Vela. Nato a Staranzano il 29
febbraio 1940. Fece parte del Circolo Oscar
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 259
Cosulich Monfalcone. Con Annibale Pela-
schier e Sergio Sorrentino alle Olimpiadi di
Tokio del 1964 nella Classe Dragoni fu sesto
su Argeste. Nel 1963 ai Campionati mondia-
li si aggiudicò, sempre con Annibale Pela-
schier e Sergio Sorrentino, la terza piazza
con Aretusa. Lo stesso equipaggio si classi-
ficò al secondo posto nel 1964 nell’edizione
disputata a Cannes.
Furlani. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Furlani Carlo. Pallacanestro. Nato a Trieste
1°8 gennaio 1931. Cestista della S.G. Triesti-
na, fu sei volte azzurro durante il Torneo In-
ternazionale di Istanbul nel 1951, esordendo
il 15 settembre contro la squadra francese.
Conquistò il titolo nazionale juniores nelle
stagioni 1948/49 e 1949/50 e si aggiudicò
il Campionato italiano universitario con il
CUS Trieste nel 1951.
Furlani Guido. Lotta libera. Conquistò il
titolo di Campione d’Italia nella categoria
medi nel 1930, 1937 e 1941, nella categoria
medio-massimi nel 1933 e nel 1943. Vinse
il titolo nazionale di società nel 1943 con la
squadra dell’87.0 Corpo dei Vigili del Fuo-
co di Trieste, successo ripetuto nel 1954 con
l’Acegat Trieste.
Gabric Gabre. Atletica leggera. Imoschi 14
ottobre 1914 - Brescia 16 dicembre 2015.
Partecipò alle Olimpiadi di Berlino nel 1936
dove fu decima nel lancio del disco, e ai
Giochi di Londra nel 1948 classificandosi
diciassettesima. Ai Campionati europei di
Vienna nel 1938, sempre gareggiando nel
lancio del disco, arrivò alla sesta posizione.
Nella gara di Bruxelles nel 1950 fu settima.
Ha gareggiato 25 volte con la maglia della
Nazionale con esordio a Piacenza il 7 giugno
1936 nell’incontro fra Italia e Austria. Per
Fig. 151 - Gabre Gabric
quattro volte, nel 1937, 1939, 1940 e 1942,
vinse il Campionato nazionale del lancio del
disco. In questa specialità migliorò il record
nazionale ben otto volte. Nel 1942 non le
venne omologato il primato italiano di lan-
cio del peso. Ottenne validi risultati anche
nel salto in lungo (riuscì ad essere seconda ai
Campionati italiani del 1937) e nelle prove
multiple.
Gabrovez Giovanni. Canottaggio. Nato a
Trieste il 19 dicembre 1923, deceduto il 23
dicembre 2014. Vincitore del titolo italiano
ai Campionati del 1946 con l’Otto di punta
e la jole a otto della S.G. Triestina. Vinse il
Campionato nazionale del mare di canoa a
due vogatori nel 1953. Fu azzurro con il Due
senza nel quadrangolare Italia — Francia —
Belgio — Svizzera disputato nel 1949.
260 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Galassi. Nuoto. Fu impegnato nel corso del
1951 nel Campionato di società vinto dalla
formazione dell’U.S. Triestina.
Galassi Giorgio. Atletica leggera. Nato a
Forlì il 7 gennaio 1912. Vinse con la Gio-
vinezza il Campionato di società del 1948
partecipando alla gara di lancio del peso.
Galessi Guido. Pattinaggio su strada e su
pista. Atleta del CRDA Monfalcone. Cam-
pione italiano dei 10.000 metri su strada nel
1947. Nel 1950 vinse il titolo nazionale dei
5.000 metri su pista e nel 1952 si aggiudicò
15.000 e 10.000 metri. Partecipò ai Campio-
nati del Mondo del 1948 disputati a Monfal-
cone vincendo la medaglia di bronzo nella
gara dei 5.000 metri e piazzandosi al quarto
posto nei 1.000 metri ed al quinto nei 10.000
metri.
Gasbarri. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Ghetz Carlo. Tuffi. Atleta della Triestina
Nuoto e dell’U.S. Triestina, specialista della
piattaforma. Fu riserva ai Campionati euro-
pei di Montecarlo nel 1947 e gareggiò nella
rassegna continentale di Vienna disputata
nel 1950. Fu presente in incontri della Na-
zionale in altre quattro occasioni. Divenne
campione universitario di tuffi dal trampo-
lino 3 metri nel 1951, 1952 e 1953, e dalla
piattaforma 10 metri nel 1951. Con il com-
pagno di colori Petronio vinse il Campionato
italiano di società di tuffi nel 1947.
Ghira Aldo. Pallanuoto e nuoto. Trieste
4 aprile 1920 — Roma 13 luglio 1991. Ini-
ziò a partecipare a gare di nuoto a 13 anni,
iscritto alla S.S. Lazio, per poi impegnarsi
anche nella pallanuoto nella posizione di
centrattacco divenendo uno dei più grandi
pallanuotisti di ogni epoca. Già medaglia di
Fig. 152 - Aldo Ghira,
bronzo nei 200 metri rana ai Campionati ita-
liani del 1936, l’anno seguente si aggiudicò
il titolo tricolore della stessa specialità e la
staffetta 3x100 metri artistica. Nel 1940 fu la
volta della staffetta 4x200 metri stile libero.
Con la ripresa dell’attività nel dopoguerra
iniziarono i grandi successi nella pallanuo-
to, culminati con la vittoria al Campionato
europeo di Montecarlo nel 1947 e con la
conquista della medaglia d’oro ai Giochi
Olimpici di Londra. L’annullamento del
Campionato del 1945 per un errore arbitrale
nella finale sostenuta dalla Lazio contro la
Rari Nantes di Napoli lo privò della conqui-
sta di uno scudetto. Le sue presenze in Na-
zionale lo videro esordire giovanissimo nel
nuoto con la partecipazione all’incontro fra
Italia e Cecoslovacchia disputato a Milano il
7 e 8 settembre 1935, mentre disputò la pri-
ma partita in azzurro nella pallanuoto in un
torneo svoltosi in Ungheria nel luglio 1939.
Giamporcaro Silvia. Pallacanestro. Nata a
Trieste 16 gennaio 1925. Cestista della Lega
Nazionale e della S.G. Triestina, ebbe cin-
que presenze in Nazionale fra il 1950 e il
1951, con esordio a Budapest il 14 maggio
1950 nell’incontro fra Olanda e Italia 17-71.
Prese parte al Campionato europeo del 1950
e con la formazione italiana si classificò al
quinto posto. Praticò con buoni risultati an-
che l’atletica leggera vincendo il titolo na-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 261
zionale del lancio del disco nel Campionato
di 3.a serie con la misura di 30,49 metri nel
1949. Nell’attività sportiva universitaria ri-
uscì a conquistare il titolo italiano di basket
nel 1948 e 1949 con la squadra del C.U.S.
Trieste; nel 1950 vinse la gara del lancio del
disco.
Giardoni. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Gimona Aredio. Calcio. Nato a Isola d’I-
stria il 1.0 febbraio 1924, morto nel 1994.
Giocò nel ruolo di ala destra. Azzurro in
Nazionale 1°11 novembre 1951 a Firenze
in Italia — Svezia 1-1, ed alle Olimpiadi di
Helsinki 1952. Ha giocato anche con la Na-
zionale B e la rappresentativa universitaria.
Iniziò la carriera calcistica con la Pro Go-
rizia e disputò il Campionato 1943-44 con
1’ Ampelea. Successivamente indossò la ma-
glia di numerose società fra le quali il Milan
(per 4 campionati) e la Juventus (2 stagioni).
Gioni Luisa. Pattinaggio artistico. Nata a
Trieste il 22 luglio 1937. Campionessa ita-
liana nel 1955 e 1956, vinse il titolo di so-
cietà nel 1952 con l’Edera Trieste. Partecipò
alle due edizioni dei Campionati mondiali
organizzate a Barcellona nel 1955 e 1956,
classificandosi rispettivamente al sesto e set-
timo posto. Fu presente anche ai Campionati
europei disputati nel 1957 a Bologna.
Giurco Rosetta. Nuoto. Nata a Trieste 4
giugno 1927. Fece parte della squadra az-
zurra che partecipò ai Campionati europei
1947 che si disputarono a Montecarlo. È sta-
ta azzurra nel 1947 e 1948 con 5 presenze,
esordendo a Barcellona nell’incontro Spa-
gna — Italia che ebbe svolgimento dal 23 al
25 luglio 1947. Gareggiando per la Triestina
Nuoto vinse ai Campionati Italiani del 1947
le staffette 4x100 metri stile libero e 3x100
metri mista. Specialista dei 100 metri dorso,
ottenne il 2.0 posto ai Campionati nazionali
del 1946 e 1947. Fu presente al Campionato
italiano di società del 1946 e 1947 contri-
buendo al successo della squadra triestina.
Giurissa Renato. Canottaggio. Nel 1949 fu
campione italiano ed europeo facendo parte
dell’equipaggio del Quattro con della S.C.
Timavo.
Giusti Lydia. Canottaggio. Vincitrice con
l’armo della S.G. Triestina della gara di jole
a 4 disputata nel corso dei Campionati Alta
Italia che ebbero luogo a Milano nel 1945.
Praticò anche l’atletica leggera vincendo nel
1948 il titolo nazionale di 3.a serie nel lancio
del disco.
Gobet Lionello. Atletica leggera. Vinse il
Campionato italiano di società del 1948 fa-
cendo parte della squadra della Giovinezza
gareggiando nel salto in lungo.
Gorgatto Piero. Vela. Nato a Trieste il 7
gennaio 1925. Socio dello Yacht Club Adria-
co Trieste. Ottenne il primo successo di pre-
stigio nel 1953 vincendo nelle acque di Le
Havre con Sergio Sorrentino ed Annibale
Pelaschier la Coppa Virginie Hériot, consi-
derata il Campionato europeo della Classe
Dragoni. In questa categoria partecipò alle
Olimpiadi di Melbourne del 1956 classifi-
candosi al sesto posto.
Gottardis Mario. Canottaggio. Nel 1954 con
Vinicio Tomasi ottenne il titolo italiano dopo
le quattro prove del Campionato assoluto e la
prova unica della manifestazione juniores con
il Due senza della S.G. Triestina. Si classificò
al terzo posto al quadrangolare fra rappresen-
tative nazionali a Wijnegen nel 1953.
Grandich. Pallavolo. Atleta della squadra
femminile della Lega Nazionale di Trieste.
262 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Esordì in Nazionale il 16 settembre 1951 ai
Campionati europei di Parigi nell’incontro
Polonia — Italia. Collezionò tre presenze nel-
la rappresentativa azzurra femminile.
Gratton Guido. Calcio. Monfalcone 23 set-
tembre 1932 — Bagno a Ripoli 26 novembre
1966. Dopo aver vestito le maglie del Parma
e del Vicenza si trasferì al Como nella stagio-
ne 1952/53, esordendo in Serie A il 14 set-
tembre 1952 contro l’Inter. La stagione suc-
cessiva passò alla Fiorentina, inserito nella
formazione nel ruolo di centrocampista. Con
1 viola si aggiudicò la scudetto del Campio-
nato 1955/56. In undici occasioni fece parte
della Nazionale, a cominciare dall’incontro
Italia — Egitto disputato il 13 novembre 1953
al Cairo. Fece parte del gruppo degli azzurri
che prese parte ai Mondiali del 1954, ma non
ebbe occasione di scendere in campo.
Gregorutti. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Grezar Giuseppe. Calcio. Trieste 25 no-
vembre 1918 — Superga 4 maggio 1949. Di-
venne titolare nella Triestina giocando come
mediano per passare al Torino nella stagione
1942-43. Dopo la parentesi della militanza
nell’ Ampelea nel 1944, tornò a vestire la ma-
glia della mitica formazione granata fino al
tragico giorno dello sciagura aerea di Super-
ga. Con il Torino vinse lo scudetto nelle sta-
gioni 1942/43, 1945/46, 1946/47, 1947/48,
1948/49 e la Coppa Italia nel 1942/43. Tra
il 1942 ed il 1948 giocò otto volte nella Na-
zionale italiana con il battesimo in azzurro
avvenuto a Genova il 5 aprile 1942 nell’in-
contro che vide la squadra azzurra battere la
Croazia per 4-0.
Grilz Giorgio. Nuoto. Nato a Trieste il 30
luglio 1930. Ha cominciato l’attività agoni-
stica nuotando per l’U.S. Triestina nel 1948.
Fig. 153 - Giuseppe Grezar
Partecipò ai Giochi Olimpici di Helsinki nel
1952 gareggiando nei 200 metri rana. Fu
presente ai Campionati europei di Vienna
nel 1950 e di Torino nel 1954. Prese parte a
incontri con la Nazionale dal 1949 al 1954,
debuttando ad Atene nell’incontro Italia —
Grecia disputato il 10 e 11 settembre 1949.
Si classificò al terzo posto nei 200 rana e fu
secondo nella staffetta 3x100 metri mista
ai Giochi del Mediterraneo di Alessandria
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 263
Fig. 154 - Giorgio Grilz, Alessandro Cambissa,
Egidio Massaria e Carlo Bertetti
d’Egitto nel 1951. Ai Campionati Italiani
vinse nel 1951 i 200 metri rana gareggian-
do per 1’U.S. Triestina, contribuendo anche
alla vittoria del Campionato di società. Fu
campione nazionale nei 200 metri farfalla
dal 1951 al 1954, anno del passaggio al C.S.
Fiat Torino, società con la quale vinse anche
1 200 metri rana al primo Campionato italia-
no indoor e il titolo della staffetta 4x100 me-
tri mista nel 1955 e 1957. È stato primatista
nazionale dei 200 metri rana, 200 metri far-
falla, 400 metri misti e della staffetta 4x100
metri mista. Viene anche ricordato per essere
stato il primo nuotatore ad adottare la virata
con capriola in avanti.
Grio Alvino. Canottaggio. Nato a Capo-
distria. Timoniere. Nel 1947 vinse il titolo
italiano assoluto e juniores con il Due con
della Libertas Capodistria. Di conseguenza
l’armo istriano, che era completato dai vo-
gatori Aldo Tarlao e Giovanni Steffè, parte-
cipò al Campionato europeo che si svolse il
31 agosto a Lucerna ottenendo la medaglia
d’argento.
Grisovelli Sergio. Hockey su prato. Cam-
pione d’Italia di hockey su prato nel 1948
con l’Hockey Club Trieste.
Grknié. Nuoto. Atleta di Fiume, nel 1947
prese parte con la rappresentativa femminile
Jugoslava ai Giochi Balcanici.
Gulie Laura. Ginnastica. Atleta della S.G.
Triestina, fu convocata nella formazione
azzurra che si classificò al terzo posto nei
Campionati mondiali di Basilea.
Herzig Mariuccia. Atletica leggera. Nata il
6 marzo 1930. Specialista degli 80 metri a
ostacoli della S.G. Triestina, vestì la maglia
della Nazionale italiana in due occasioni nel
periodo fra il 1950 e il 1951, con esordio
nell’incontro fra Italia e Svizzera disputato
a Bergamo il 7 ottobre 1950, classificandosi
al secondo posto.
Fig. 155 - Mariuccia Herzig
Icardi Norma. Ginnastica. Nata a Trieste
il 16 agosto 1930. Partecipò alle Olimpiadi
di Londra nel 1948 nella ginnastica classi-
ficandosi con la squadra azzurra all’ottavo
posto. Era, non ancora diciottenne, l’atleta
più giovane dell’intera rappresentativa ita-
liana. Prese parte al Concorso internazionale
264 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 156 - Norma Icardi, a destra,
e Renata Bianchi
di Berna nel 1947, vinto dalla squadra della
S.G. Triestina. Si classificò al secondo posto
nei Campionati italiani del 1947, preceduta
dalla compagna di squadra Laura Micheli.
Jachin Egon. Vela. Nato a Trieste il 22 ot-
tobre 1910, deceduto nel 1953. Si classifi-
cò al decimo posto ai Giochi Olimpici del
1952 nella Classe 5,5 metri con l’imbarca-
zione Mirtala. È stato campione europeo
della Classe 6 metri S.I. nel 1935 a Trieste
completando l’equipaggio composto da Tito
Nordio, Gino Paulin ed Aldo Moscovita.
Jermanis Maria. Pallacanestro. Nata a Trie-
ste 1°8 dicembre 1919. Cestista del G.U.F.
Trieste. Ha giocato nell’amichevole della
Nazionale a Genova il 2 agosto 1942 contro
l’Ungheria vinta per 27-18. Nel dopoguer-
ra ha vestito la maglia dell’U.S. Goriziana e
dell’A.P. Udinese.
Jurasek. Nuoto. Fu impegnato nel corso del
1951 nel Campionato di società vinto dalla
formazione dell’U.S. Triestina.
Kenk Antonio. Atletica leggera. Zara 30
gennaio 1913. Specialista del lancio del di-
sco, ottenne i migliori risultati nel secondo
dopoguerra. Con i colori della S.G. Gallara-
tese vinse il titolo italiano di società nel 1949
e 1950.
Kovatié. Nuoto. Atleta di Fiume, nel 1947
prese parte con la rappresentativa maschile
Jugoslava ai Giochi Balcanici.
Kressevich Pino. Atletica leggera. Trieste
8 febbraio 1916-1994. Ha partecipato alle
Olimpiadi di Helsinki nel 1952 arrivando
decimo nella 50 km di marcia. Fu azzurro
nell’incontro Italia-Svizzera disputato a Lu-
gano il 15 giugno 1946 sulla distanza di 25
km classificandosi sesto. Vinse cinque titoli
nazionali nella 10 chilometri su pista, dal
1939 al 1943 e nel 1945; due nella 25 chilo-
metri su pista (oltre alla vittoria nel non rico-
nosciuto Campionato del 1944 nella stessa
distanza su strada). Fu primo anche nella 50
km su strada nel 1945. Si aggiudicò il titolo
nazionale a squadre nel 1939 e 1940 con la
Giovinezza-S.G. Triestina e nel 1943 con la
Milizia Ferroviaria Trieste. Vestì in due oc-
casioni la maglia azzurra.
Kurtini. Nuoto. Atleta di Fiume, nel 1947
prese parte con la rappresentativa maschile
jugoslava ai Giochi Balcanici.
Kushnig Adalgisa. Nuoto. Originaria di
Fiume. Partecipò ai Campionati europei del
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 265
1947 a Vienna. Azzurra dal 1941 al 1947 con
esordio a Sanremo nell’incontro Italia — Un-
gheria disputato il 24 agosto 1947. Vinse il
titolo italiano dei 100 metri stile libero nel
1940 e 1941. Con il quartetto della Fiumana
Nuoto si aggiudicò per tre volte, dal 1940 al
1942, il titolo nazionale della staffetta 4x100
metri stile libero. Nel 1946 si piazzò al se-
condo posto nei 100 metri s.l. e con la staf-
fetta 4x100 metri s.l. della Canottieri Olona.
Fu primatista della 4x100 stile libero con la
staffetta della Nazionale.
Lagatolla Vinicio. Lotta libera. Campione
italiano di società con l’ Acegat Trieste nel
1953.
Ledo Enrico. Nuoto. Fu impegnato nel cor-
so del 1951 nel Campionato di società vinto
dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Lenardon. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Lepre Dino. Pugilato. Nato ad Ancona il 26
marzo 1930. Nel 1946 iniziò a salire sul ring
vestendo i colori dell’A.S. Edera di Trieste,
per poi passare all’ Accademia Pugilistica
Triestina. Disputò il primo incontro con la
maglia azzurra nei pesi welter a Sanremo
nell’incontro fra Italia e Belgio il 18 febbra-
io 1954 e prendendo parte al confronto fra
Italia e Jugoslavia il successivo 26 settembre
a Belgrado. Il 12 luglio 1955 a Mestre iniziò
gli incontri da professionista combattendo
nella categoria dei pesi medi e battendo ai
punti Enrico Fontana. Dopo 5 incontri e tre
pareggiati nel luglio 1956 abbandonò l’atti-
vità agonistica.
Loi Duilio. Pugilato. Trieste 19 aprile 1929
— Tarzo 20 gennaio 2008. Il suo percorso pu-
gilistico iniziò a Genova dove si era trasferito
prima della 2.a Guerra Mondiale, ma man-
tenne sempre i rapporti con Trieste, dove ri-
siedeva la famiglia materna. Passò al profes-
sionismo nel 1948 disputando 126 incontri
(115 vinti, 8 pareggiati e 3 persi). Fu campio-
ne italiano dei pesi leggeri dal 1951 al 1955,
Dopo un primo tentativo in un incontro perso
ai punti nel 1952, divenne campione d’Euro-
pa dal 1954 al 1958. Passato alla categoria
dei pesi welter conquistò la corona europea
nel 1959, mantenendola fino al 1962. Vinse
il titolo mondiale dei welter leggeri nel 1961
battendo il portoricano Ortiz,
Loik Ezio. Calcio.
Fiume 26 settembre
1919 — Superga 4
maggio 1949. Rico-
prì il ruolo di mezza-
la destra, giocando a
Fiume nella Leoni-
da e nella Fiumana.
Si trasferì nel 1937
al Milan e nel 1940
al Venezia. Con il
Torino vinse lo scu-
detto nelle stagioni
1942/43, 1945/46,
1946/47, 1947/48,
1948/49, e la Coppa
Italia nel 1942/43,
trofeo che si era già
aggiudicato con il
Venezia nell’edizio-
ne 1940/41. Ebbe 9
presenze in Nazionale fra il 1942 ed il 1949,
iniziando a vestire la maglia azzurra a Ge-
nova il 5 aprile 1942 nella partita che diede
il successo alla Nazionale sulla Croazia per
4-0. Morì nella sciagura aerea di Superga.
Fig. 157
Ezio Loik
Lollis Bruno. Pallavolo. Nato a Pola il 12
luglio 1923. Tesserato per la Libertas Pal-
lavolo di Trieste partecipò al Campionato
europeo di Roma nel 1948 vincendo con la
266 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
formazione italiana la medaglia di bronzo.
Esordì il 24 settembre 1948 in Italia — Bel-
gio a Roma. Giocò per 5 volte con la maglia
della Nazionale.
Longhi Sergio. Atletica leggera. Vinse per
due volte il Campionato di società con la
squadra della Giovinezza: nel 1946 corren-
do nei 100 metri e in staffetta, e nel 1948
quando prese parte alla staffetta.
Longo Anna Maria. Nuoto. Con la squa-
dra dell’Internazionale Rari Nantes vinse il
Campionato italiano di società 1949 gareg-
giando nei 400 metri stile libero e nella staf-
fetta 4x100 metri s.l.
Loparié. Nuoto. Atleta di Fiume, nel 1947
prese parte con la rappresentativa femminile
jugoslava ai Giochi Balcanici.
Lorenzoni Alberta. Scherma. Nata a Trie-
ste il 6 gennaio 1918. Partecipò classifican-
dosi al terzo posto nella gara di fioretto a
squadre ai Campionati mondiali del 1947
disputati a Lisbona. Ottenne l’identico piaz-
zamento nel 1952 a Copenaghen e nel 1953
a Bruxelles, inoltre prese parte alla rassegna
iridata del 1950 e del 1951. Nel 1941 e 1942
vinse il titolo nazionale a squadre con la S.G.
Triestina e nel 1951 con il Circolo Marina
Mercantile Trieste. All’inizio della carriera
sportiva vinse il Campionato italiano della
G.I.L. nel 1937 e 1938. Oltre che ad impe-
gnarsi nella scherma fu anche buona nuota-
trice tesserata per il C.R.D.A. Trieste.
Lorenzutta. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Lucev Silvio. Pallacanestro. Nato a Trieste
111 aprile 1934. Soprannominato “Cina”.
Ha militato nella S.G. Triestina dal 1947 al
1952, nel S.C. Gira Ozzano dal 1952 al 1957
e nella Virtus Bologna dal 1957 al 1959. Ha
vestito la maglia della Nazionale agli Euro-
Fig. 158 - Silvio Lucev
pei del 1955 e 1959. Vinse la medaglia d’ar-
gento ai Giochi del Mediterraneo del 1955.
Esordì in Nazionale ad Istanbul il 15 set-
tembre 1951 nella partita contro la Francia.
Complessivamente ha disputato 64 partite in
Nazionale fra il 1951 e il 1959.
Machne Pino. Vela. Socio dello Yacht Club
Adriaco, fu campione italiano universitario
della Classe Dinghy nel 1936, e della Classe
Star nel 1938 e 1940. Nella stagione 1953
vinse la Coppa Vasco De Gama nella Classe
Dragoni ad Archachon (Francia), nel 1967 e
1968 la Regata della Giraglia.
Macoratti Sergio. Pallacanestro. Gradisca
23 luglio 1933 — Monfalcone 13 gennaio
2000. Cestista dell’Itala Gradisca e dello
S.C. Gira di Bologna, terminò la carriera
agonistica a Udine. Fu incluso nella Nazio-
nale per 51 volte, iniziando nel 1951 con il
debutto contro la Siria ad Alessandria d’E-
gitto nei Giochi del Mediterraneo del 1951.
Nella stessa manifestazione, quattro anni
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 267
Fig. 159 - Sergio Macoratti
dopo a Barcellona, arrivò il secondo posto.
Prese parte anche al Campionato europeo
del 1955 a Budapest concludendo in sesta
posizione, al quale fece seguito il decimo
posto del torneo disputato nel 1957 a Sofia.
Maiola Italo. Hockey su prato. Vinse il
titolo di Campione d’Italia nel 1948 con
1’Hockey Club Trieste.
Maldini Cesare. Calcio. Trieste 5 febbra-
io 1932 — Milano 3 aprile 2016. Cominciò
a giocare nel ricreatorio del rione Servola.
A tredici anni entrò a far parte delle forma-
zioni giovanili della Triestina, dove conobbe
un personaggio che avrebbe avuto grande
importanza nella sua carriera: Nereo Roc-
co. Esordì a 21 anni in Serie A giocando a
Palermo contro la squadra locale il 24 mag-
gio 1953. Nel 1954 fu acquistato dal Milan.
Con i rossoneri vinse 4 scudetti (nelle sta-
gioni 1954/1955, 1956/1957, 1958/1959,
1961/1962), la Coppa Latina del 1956 e il 22
maggio 1963 la Coppa dei Campioni batten-
do in finale il Benfica a Wembley. Disputò la
sua ultima stagione agonistica nel Campio-
nato 1966/1967 con il Torino, all’epoca alle-
nato da Rocco. Disputò 14 partite nella na-
zionale italiana, esordendo il 6 gennaio 1960
contro la Svizzera, e partecipò al Mondiale
del 1962 in Cile. Come allenatore vinse con
il Milan la Coppa 1972/1973 e la Coppa del-
le Coppe 1972/1973; diventato tecnico fe-
derale si aggiudicò il Campionato d’Europa
Under 21 del 1992, 1994, 1996. Fu tecnico
in seconda dell’Italia al Mondiale vinto nel
1982. Guidò la Nazionale dal 1996 al 1998
(dimettendosi dopo l’eliminazione ai quarti
di finale del Campionato europeo). Proseguì
l’attività di allenatore all’estero riuscendo a
qualificare la squadra del Paraguay ai Mon-
diali del 2002.
Malez. Pallacanestro. Fece parte della for-
mazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
MalImusi Attilio. Baseball. Esordì in azzur-
ro il 16 agosto 1953 a Madrid contro la na-
zionale della Spagna.
Manfrè. Lotta libera. Vincitore del Campio-
nato italiano di società con l’Acegat Trieste
nel 1953.
Manzin Lucio. Equitazione. Nato a Gradi-
sca il 21 agosto 1913. Partecipò ai Giochi
Olimpici di Helsinki del 1952 nelle prove di
equitazione. Militare, fu istruttore alla Scuo-
la di Cavalleria a Pinerolo e collaborò per
due quadrienni con la Federazione Italiana
Sport Equestri come responsabile del Con-
corso completo riuscendo a valorizzare il
talento di Alessandro Argenton. Fu Direttore
del Centro equestre federale di Portogruaro.
268 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Marchione Imperia. Atletica leggera e ten-
nis tavolo. Nata a Pola il 10 luglio 1924. Con
la sorella Ersilia si dedicò ai lanci. Ottenne
1 migliori risultati nel tiro del giavellotto,
superando i 40 metri di 8 cm nel 1954. Fu
schierata nella formazione della Nazionale
italiana per gli incontri Italia — Austria del
1946 e Italia — Olanda del 1948. Nonostante
fosse salita sul podio dei Campionati italiani
per 7 volte dal 1943 al 1956, non ne occupò
mai il gradino più alto. Vinse la prova del
lancio del giavellotto al Campionato nazio-
nale della Gioventù Italiana del Littorio nel
1942 e nel 1946 fu prima ai Campionati di
1.a e 2.a serie. Contemporaneamente all’at-
letica si dedicò con successo al tennis da ta-
volo, vincendo due titoli italiani nella gara
individuale e quattro nella prova a coppie fra
il 1949 ed il 1950, e partecipando ai Cam-
pionati mondiali disputati a Stoccolma nel
1949, a Budapest nel 1950 e a Vienna nel
1951.
Marchionni Aramis. Atletica leggera. Bor-
go Val di Taro 28 agosto 1898 — Castiglion-
cello ottobre 1975. Tecnico e promotore
dell’attività della Giovinezza Sportiva nel
dopoguerra, era stato un valido lanciatore di
martello, riuscendo a gareggiare in Nazio-
nale nell’incontro disputato a Brescia il 1.0
giugno 1930. Prima della 2.a Guerra Mon-
diale fu collaboratore del direttore tecnico
della F.I.D.A.L. Boyd Comstock per poi
diventare responsabile della Nazionale fem-
minile. Con Rodolfo Isler fu l’artefice delle
vittorie nel Campionato di società ottenute
dalla Giovinezza Sportiva nel 1946 e 1948.
Margan Antonio. Nuoto. Campione d’Italia
con la staffetta 4x200 metri stile libero della
Fiumana Nuoto nel 1939, 1941 e 1942. Alla
ripresa dell’attività agonistica nel dopoguer-
ra era ancora fra i migliori nuotatori italiani
di stile libero: gareggiando per la Romana
Nuoto fu secondo nei 400 metri e 1.500 me-
tri ai Campionati Italiani del 1945.
Marion Luciano. Canottaggio. Nato a Ca-
podistria il 22 settembre 1928. Il suo nome
è legato al leggendario armo della Libertas
Capodistria, di cui fu il timoniere, comple-
tato da Giuseppe Ramani e Aldo Tarlao. Nel
1952 si classificò al quarto posto nelle Olim-
piadi di Helsinki nella prova del Due con.
Dal 1949 al 1951 i vogatori di Capodistria
conquistarono il titolo europeo del Due con.
Seguì la medaglia d’oro ai Giochi del Medi-
terraneo di Barcellona disputati nel 1955 con
il Quattro con. A questi successi va aggiunto
il titolo italiano del Due con nel 1949, 1950,
1951, 1952 e 1953, e del Quattro con nel
1953 e 1955.
Maritati Aldo. Hockey a rotelle. Campione
d’Italia con I’ A.S. Edera Trieste nel 1948
giocando nel ruolo di attaccante.
Marsi Arturo. Pugilato. Atleta di Monfal-
cone, si trasferì a Fiume nel 1947, anno in
cui divenne campione jugoslavo dei pesi
massimi.
Martucci. Lotta libera. Vincitore del Cam-
pionato italiano di società con l’ Acegat Trie-
ste nel 1954.
Marzi Gustavo. Scherma. Livorno 25 no-
vembre 1908 — Trieste 14 novembre 1966.
È stato uno dei più grandi schermitori ita-
liani, prediligendo la specialità del fioretto.
Cresciuto alla scuola livornese, vinse l’oro
olimpico nella prova individuale ai Giochi di
Los Angeles del 1932 e il torneo a squadre di
Berlino nel 1936. Per nove volte conquistò
con la squadra azzurra il titolo iridato. Nei
Campionati di sciabola si aggiudicò il titolo
italiano nel 1933 e 1934. Dopo essersi tra-
sferito a Trieste, si impose nel Campionato
italiano di fioretto del 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 269
Massaria Egidio. Nuoto. Nato nel 1925.
Gareggiò per l’U.S. Triestina nel 1951 vin-
cendo il Campionato di società. Partecipò ai
Giochi Olimpici di Helsinki nel 1952 clas-
sificandosi settimo nella seconda semifinale
dei 100 metri dorso e quinto in batteria con la
staffetta 4x200 metri stile libero. Fu presente
ai Campionati europei del 1947 a Montecar-
lo, del 1952 a Vienna piazzandosi al quinto
posto nella finale dei 100 metri dorso, e del
1954 a Torino. Fu dominatore nel Campio-
nato italiano nella prova dei 100 metri dorso,
aggiudicandosi il titolo nazionale dal 1948
al 1955. In questa specialità fu secondo ai
Giochi del Mediterraneo del 1951 disputati
ad Alessandria d’Egitto, mentre nel 1955 a
Barcellona si piazzò al terzo posto nella gara
individuale e giunse secondo con la staffetta
4x100 metri mista.
Fig. 160 - Egidio Massaria
Mattiassi Giuliana (Matiassich). Pallavo-
lo. Nata a Trieste il 26 giugno 1932. È stata
campionessa italiana con la Lega Nazionale
nel 1950. L’anno successivo è stata selezio-
nata per partecipare ai Campionati europei
disputati a Parigi, ma non scese in campo.
Mayer Fiora. Nuoto. Nata a Trieste il 26
aprile 1932. Gareggiò in Nazionale nel 1950
a Napoli nell’incontro fra Italia e Austria del
10-11 giugno. Vinse la staffetta 4x100 metri
stile libero con la Triestina Nuoto nel 1947
e fece parte dei quartetti dell’U.S. Triestina
che si imposero ai Campionati Italiani con
la staffetta 4x100 metri stile libero dal 1948
al 1950 e nel 1954. Si aggiudicò il titolo na-
zionale universitario dei 100 metri stile li-
bero nel 1949, dei 200 metri rana nel 1950,
dei 100 metri s.1. nel 1951, e delle staffette
3x100 metri mista e 4x100 metri s.l. con le
formazioni del C.U.S. Trieste nel 1952. Fece
parte della formazione della Triestina Nuoto
che nel 1947 vinse il Campionato di società;
successo ripetuto nel 1951 con la rappresen-
tativa dell’U.S. Triestina.
Mazzoncini Giovanna. Pattinaggio. Nata a
Pistoia il 30 ottobre 1925. Formò con la trie-
stina Licia Pischiani una formidabile cop-
pia nelle gara di staffetta. Fece parte della
rappresentativa azzurra nell’incontro Italia
— Germania del 1942 e Svizzera — Italia nel
1947.
Mazzuccato. Nuoto. Con l’Internazionale
Rari Nantes vinse il Campionato italiano di
società femminile nel 1949.
Mengaziol Roma. Nuoto. Nata a Trieste il
19 gennaio 1926. Partecipò ai Campiona-
ti europei del 1947 a Montecarlo. Azzurra
nel periodo 1947-1948, esordì nell’incontro
Spagna Italia che si svolse a Barcellona dal
23 al 25 luglio 1947. Vinse il titolo italiano
nei 200 metri rana nel 1947 gareggiando per
la Rari Nantes Trieste.
Menon. Scherma. Campionessa d’Italia
1954 nel fioretto a squadre con la S.G. Trie-
stina.
Meozzi Primo. Hockey su prato. Nato a
Trieste nel 1928. Fece parte della formazio-
270 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
ne italiana che ai Giochi Olimpici di Helsin-
ki nel 1952 si classificò nona. Partecipò al
Girone di consolazione nella partita persa
dall’Italia contro l’ Austria. Ottenne il titolo
di campione d’Italia nel 1948 con l’Hockey
Club Trieste.
Mersini Pietro. Lotta libera. Vinse il Cam-
pionato italiano della categoria pesi massimi
nel 1938 e nel 1942, guadagnò la medaglia
di bronzo nel 1947, prese parte all’incontro
Italia — Svizzera che si svolse nel 1948 a Lo-
sanna. Con la squadra dell’87.0 Corpo Vigili
del Fuoco di Trieste vinse il Campionato di
società del 1943.
Miani Silvano. Nuoto. Fu impegnato nel
corso del 1951 nel Campionato di società
vinto dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Micheli Laura. Ginnastica. Nata a Trieste
nel 1931. Partecipò ai Giochi Olimpici di
Londra nel 1948 con la formazione azzurra
che si classificò all’ottavo posto. Individual-
mente fu seconda negli anelli e sesta alla tra-
ve, terza nel complesso delle tre prove, ma
all’epoca il regolamento prevedeva solo la
premiazione delle rappresentative nazionali.
Prese parte anche ai Campionati europei del
1950 classificandosi al settimo posto nella
classifica individuale e terza nella compe-
tizione a squadre. A livello nazionale si era
segnalata nel 1946 vincendo il titolo italiano
Juniores. L’anno dopo avvenne il suo esor-
dio in Nazionale nell’incontro con Francia e
Germania. Vinse il Campionato italiano as-
soluto dal 1947 al 1949.
Miliani Giovanni. Pallacanestro. Nato a
Trieste il 22 settembre 1921. Deceduto il
25 aprile 1953. Fu uno dei numerosi cestisti
triestini che approdarono a Milano, dove ha
vinto quattro scudetti con l'Olimpia Borletti
dal 1950 al 1953. Con la Nazionale ha pre-
so parte ai Campionati europei disputati nel
Fig. 161 - Giovanni Miliani
1947 a Praga arrivando in decima posizione.
In totale ha disputato 10 incontri in maglia
azzurra. Il suo esordio avvenne a Bologna 16
febbraio 1947 nell’incontro Italia — Francia
28-36. Perì tragicamente, vittima di un infor-
tunio sul lavoro.
Minatelli Mario. Pugilato. Nato a Ragusa
(Dalmazia) il 29 giugno 1925, deceduto nel
1990. Pugile di origine dalmata, ma cre-
sciuto sportivamente a Trieste, fu convo-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 271
cato in Nazionale nel 1947 per combattere
negli incontri Italia — Svezia a Stoccolma e
con la rappresentativa cadetta in Ungheria.
L’impegno più importante del 1948 fu costi-
tuito dalla partecipazione alle Olimpiadi di
Londra 1948 nella categoria dei pesi leggeri.
Passò al professionismo nel 1950 combat-
tendo a Milano il 7 giugno e costringendo
al k.o.t. il romano Florenzani. La sua carrie-
ra fu breve: disputò pochi incontri e si ritirò
nell’ottobre 1951
Missoni Ottavio. Atletica leggera. Ragu-
sa (Dalmazia) 11 febbraio 1921 — Sumira-
go 9 maggio 2013. Talento precocissimo di
quel fertilissimo vivaio di giovani prodotti
dall’atletica a Zara. All’età di sedici anni,
avendo come credenziale il titolo nazionale
Fig. 162 - Ottavio Missoni
dei 300 metri vinto due mesi prima al Gran
Premio dei Giovani, all’Arena di Milano il
5 settembre 1937 riuscì clamorosamente a
battere nei 400 metri il campione america-
no Elroy Robinson con uno strepitoso 48”°8.
Immediata conseguenza dell’exploit milane-
se fu la convocazione in Nazionale (la prima
di 22 presenze) per i 400 metri dell’incon-
tro Francia — Italia, dove fu secondo solo a
Mario Lanzi. L’anno dopo non riuscì a su-
perare le semifinali agli Europei di Parigi.
Nel 1939 partecipò al confronto fra Italia e
Germania che è entrato nella storia dell’at-
letica per merito di Rudolf Harbig e Mario
Lanzi. Nella prima giornata il tedesco aveva
migliorato il record mondiale degli 800 me-
tri ed il giorno dopo era attesa la rivincita
con Lanzi nei 400 metri. In un arrivo spal-
la e spalla prevalse Harbig sul piemontese.
In questa gara Missoni non fece da spetta-
tore facendo registrare uno splendido 47”°8.
Nello stesso anno vinse il primo titolo na-
zionale e ai Giochi mondiali universitari si
aggiudicò la gara dei 400 metri e fu secondo
in due gare di staffetta. Il 1941 fu l’anno in
cui dimostrò le sue potenzialità come osta-
colista riuscendo a vincere la gara dei 400
metri con barriere ai Campionati italiani.
L’interruzione causata dalla guerra gli im-
pedì una regolare progressione nei risultati,
negando alla sua generazione la possibili-
tà di partecipare a due edizioni dei Giochi
Olimpici. Fu spedito a combattere in Nord
Africa, venendo fatto prigioniero durante la
battaglia di El Alamein. Tornato dal campo
di concentramento riprese l’attività agoni-
stica e contemporaneamente, con i campioni
triestini Giorgio Oberweger e Livio Fabiani,
dette vita al maglificio Venjulia, trampolino
di lancio nel settore dell’abbigliamento che
lo consacrò stilista fra i più prestigiosi. Il ri-
entro alle gare avvenne nel 1947 vincendo
nuovamente il titolo nazionale dei 400 osta-
coli, impresa ripetuta la stagione seguente,
272. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
anno olimpico. Ai Giochi di Londra, dove
la rappresentativa italiana indossava le tute
Venjulia, riuscì a qualificarsi nella finale del-
la prova ad ostacoli, concludendo al sesto
posto, e fu componente della staffetta 4x400
metri nella quale l’Italia aveva ottime pro-
babilità di andare a medaglia. L'infortunio
muscolare di Rocca, il primo frazionista,
fece svanire i sogni di gloria. L’ultima parte-
cipazione a livello internazionale di Missoni
fu ai Campionati europei del 1950 a Bruxel-
les. Nella finale vinta da Armando Filiput si
piazzò in quarta posizione. La sua carriera si
concluse avendo all’attivo la partecipazione
ad una Olimpiade e a due Campionati euro-
pei, oltre a un titolo nazionale dei 400 metri
piani (1939), tre dei 400 metri ad ostacoli
(1941, 1947 e 1948) e due di staffetta 4x400
metri (1950 e 1952). Migliorò il primato ita-
liano della staffetta 4x200 metri e per due
volte quello della 4x400 metri. Con la S.G.
Gallaratese vinse il titolo italiano di società
dal 1949 al 1954 gareggiando nei 400 metri
piani, nei 110 metri e nei 400 metri ad osta-
coli, nelle staffette e perfino nel lancio del
giavellotto.
Mitri Tiberio. Pugilato. Trieste 12 luglio
1926 — Roma 12 febbraio 2001. Iniziò a sali-
re sul ring nel 1941 e alla ripresa dell’attività
alla fine della guerra divenne popolarissimo
a Trieste combattendo come peso medio per
l'Accademia Pugilistica Triestina. Vincen-
do per k.o. l’incontro con Lorenzo Pamio, a
Venezia il 31 luglio 1946 iniziò la carriera
da professionista, arrivando a conquistare
il titolo italiano nella sua Trieste battendo
Michele Marini il 14 marzo 1948. L’anno
seguente ebbe successo il suo assalto alla
corona europea dei pesi medi, avendo la
meglio sul belga Cyrille Delannoit a Bruxel-
les, vittoria che gli aprì la strada per la sfida
contro il campione del mondo Jake LaMotta.
Al Madison Square Garden di New York il
Fig. 163 - Tiberio Mitri, a destra,
e Jake LaMotta alle operazioni di peso prima
dell’incontro per il titolo mondiale dei medi.
12 luglio 1950 in un memorabile incontro
perse ai punti. Tornò alla vittoria battendosi
per il titolo europeo nel 1954, mandando al
tappeto alla prima ripresa il britannico Ran-
dy Turpin, ma sei mesi dopo fu sconfitto dal
francese Charles Humez. Il 21 settembre
1957 disputo l’ultimo incontro a Roma pre-
valendo su Marius Dori.
Morin Sergio. Calcio e vela. Monfalcone 16
settembre 1931 — 12 ottobre 2010. Cresciuto
nella squadra di Monfalcone, passò nel 1950
all’Inter, società con la quale conquistò lo
scudetto nella stagione 1952/53. Praticò at-
tività agonistica nella anche vela, riuscendo
ad essere campione italiano nella Classe Star
nel 1941 con Antonio Rumich, e nella Classe
Snipe per sette volte: nel 1962, 1963, 1968,
1972, 1975, 1977 e 1980.
Moscarda Ruggero. Pattinaggio su strada
e su pista. Nato a Posendorf (Ungheria) nel
1918. È stato fra i migliori rotellisti di Pola.
Partecipò al Campionato europeo di corsa su
strada sulla distanza dei 500 metri nel 1937.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 273
L’anno dopo vinse il Campionato italiano
dei 10.000 metri su pista stabilendo il pri-
mato italiano. Risultava essere ancora in at-
tività nel 1946 quando vinse il Campionato
provinciale a Pola.
Muci. Pallacanestro. Atleta di Fiume, nel
1947 vestì i colori della nazionale femminile
Jugoslava.
Musina Bruna. Pallavolo. Campionessa ita-
liana con la Lega Nazionale nel 1950.
Musina Luigi. Pugilato. Gorizia 18 dicem-
bre 1914 - Cormons 10 febbraio 1990. È co-
nosciuto per essere stato il pugile che mise
termine alla carriera pugilistica di Primo
Carnera, sconfiggendolo tre volte fra il 1945
e il 1946. Si aggiudicò il titolo di campione
italiano dei dilettanti nella Categoria medio-
massimi nel 1935 e nel 1936. Vinse a Mila-
Fig. 164 - Luigi Musina
no il Campionato europeo e a New York il
match dell’incontro Stati Uniti — Europa del
1937, nella trasferta che lo vide conquistare
il Guanto d’Oro, successi ripetuti nel 1939 a
Dublino e a Chicago. Passò al professioni-
smo nel 1940 sconfiggendo per k.o. Primo
Bassi il 27 aprile a Milano. Si impossessò
della corona italiana della categoria dei pesi
massimi a Torino il 27 giugno 1941 mandan-
do al tappeto Preciso Merlo. L’anno succes-
sivo si aggiudicò il titolo europeo dei me-
diomassimi battendo il tedesco Richerd Vogt
alla Deutschlandhalle di Charlottenburg.
Uscì vincitore nei due combattimenti per il
titolo italiano dei mediomassimi, disputati
nel 1943 e 1946, contro Giovanni Martin
per poi impossessarsi anche della corona dei
massimi sconfiggendo il veneto Duilio Spa-
gnolo, ma venendo sconfitto nella rivincita
disputata due mesi dopo. L’anno successivo
decise di appendere i guantoni al chiodo.
Nacmias Maurizio. Lotta libera. È stato
campione italiano di società con la squadra
dell’ Acegat Trieste nel 1953 e 1954.
Nadali Gino. Vela. Nato a Zara il 31 genna-
io 1915. Ottenne il primo risultato di rilievo
classificandosi al terzo posto nella Classe
Dinghy al Campionato Italiano del 1931,
piazzamento ripetuto nel 1935. Il primo ti-
tolo di campione italiano giunse nel 1936
nella Classe Dinghy per poi aggiudicarsi il
titolo nazionale della Classe Star nel 1942
con Giorgio Rinaldi. AI Campionato euro-
peo di vela disputato sul lago Balaton nel
1936 ottenne la vittoria nella Classe Dinghy
e l’anno dopo si aggiudicò sul lago austriaco
di Attersee la medaglia di bronzo nella Clas-
se Jole Olimpionica. Fu azzurro in regate
disputare nel 1940 e 1941. Nel 1965 vinse
la Regata della Giraglia nella classe IOR su
Susanna II. Nell’immediato dopoguerra, ol-
tre a continuare a gareggiare alle regate di
274 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
vela, divenne il principale punto di riferi-
mento del CONI a Trieste.
Netzbrandt Maria. Atletica leggera. Nata a
Gorizia 1°8 marzo 1930. Specialista del lan-
cio del disco, vestì la maglia della Naziona-
le italiana in dieci occasioni nel periodo fra
il 1950 e il 1955, con esordio nell’incontro
fra Italia e Svizzera disputato a Bergamo il
7 ottobre 1950, classificandosi seconda nella
gara vinta da Gabre Gabric. Nel 1949 e nel
1952 ottenne il titolo italiano universitario
nella gara del lancio del disco.
Nordi. Pallavolo. Si aggiudicò il Campiona-
to italiano femminile nel 1948 e 1949 gio-
cando nella squadra dell’Invicta Trieste.
Nordio Tito. Vela. Nato a Trieste nel 1908.
Personaggio autore di una lunghissima car-
riera, nel corso dei Giochi di Amsterdam del
1928 nelle regate disputate a Zuiderzee si
classificò al sesto posto nel singolo (Dinghy
12 pS.I.). Prese parte ai Campionati mon-
diali Classe Star raggiungendo il quinto po-
sto nel 1952 e la terza piazza nel 1953 con
Livio Sangulin. Vinse i Campionati europei
del 1935 della Classe 6 metri S.I. con Gino
Pauli, Egone Jachin ed Aldo Moscovita. Fu
nuovamente campione continentale con Ni-
colò Rode della Classe Star nel 1947. Dopo
il settimo posto del 1952, fu terzo con Li-
vio Sangulin nel 1953 e 1954, sempre nella
Classe Star, nella quale ottenne molti piaz-
zamenti nei Campionati Italiani: secondo
nel 1947, 1948, 1952 e 1953, terzo nel 1946,
1949 e 1954.
Novelli Mario. Pallacanestro. Nato a Pola
il 12 ottobre 1913. Partecipò alle Olimpiadi
di Berlino nel 1936, edizione dei Giochi in
cui l’Italia fu settima. A Kaunas (Lituania)
con la Nazionale si classificò al sesto posto.
Ebbe 14 presenze in azzurro con esordio il
13 agosto 1936 a Berlino in Italia — Filippine
14-32.Vinse il primo scudetto con l’Olim-
pia Milano nella stagione 1938/39. Passato
alla S.G. Triestina contribuì alla vittoria nel
Campionato italiano del 1939/40 e 1940/41.
Proseguì l’attività anche dopo la fine della
guerra giocando con i colori dell’Edera Trie-
ste nel 1945 e della S.G. Triestina nel 1946.
Novich Alessandro. Canottaggio. Si aggiu-
dicò il titolo di campione italiano nel 1949
con il doppio della S.G. Triestina.
Nunzi Liana. Pallacanestro. Nata e Trieste
1’11 agosto 1936. Cominciò a giocare nelle
formazioni giovanili della S.G. Triestina nel
1950, conquistando lo scudetto nelle stagio-
ni 1955/56, 1956/57 e 1957/58. Fu azzurra
in cinque occasioni, ad iniziare dalle partite
del Campionato europeo allestito a Praga nel
1956, manifestazione che vide la squadra
italiana raggiungere il sesto posto.
Oberweger Giorgio. Atletica leggera. Trie-
ste 22 dicembre 1913 — Roma 14 ottobre
1998. Iniziò l’attività sportiva praticando
il canottaggio nella S.T.C. Adria di Trieste.
Dopo aver provato diverse specialità dell’at-
letica si dedicò in modo particolare al lancio
del disco, diventando il miglior specialista
italiano degli anni Trenta, migliorando per
nove volte il record italiano portandolo dal-
la misura di 46,19 metri, stabilita nel 1934,
a 51,49 nel 1938. Fu 17 volte azzurro, con
esordio il 24 luglio 1932 a Udine contro
l’Austria. Vinse il titolo nazionale nel 1934
e dal 1936 al 1938. Prese parte alla prima
edizione dei Campionati europei, svoltasi a
Torino, riuscendo ad entrare in finale e piaz-
zandosi al sesto posto. Due anni dopo giunse
il bronzo delle Olimpiadi di Berlino. Nuo-
vamente impegnato nei Campionati europei,
a Parigi nel 1938 riuscì a salire sul secondo
gradino del podio, per aggiudicarsi l’anno
seguente la vittoria ai Giochi Mondiali Uni-
versitari a Vienna. Poco dopo emersero i ta-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 275
Fig. 165 - Giorgio Oberweger
lenti di Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi,
ma nel frattempo Oberweger aveva iniziato
l’attività di allenatore, diventando nel 1946
Commissario tecnico della Nazionale. Tut-
tavia scese in pedana anche alle Olimpiadi
di Londra del 1948, con lo scopo di aiutare
la fortissima coppia italiana, ma non va tra-
scurato il suo risultato: quindicesimo con un
lancio di 43,13 metri, prestazione che non fu
inserita nella graduatoria stagionale italiana,
ma che lo portò ad occupare il quinto posto.
Ottenne eccellenti risultati anche nei 110
metri ad ostacoli, specialità nella quale par-
tecipò agli Europei del 1938 e fu secondo ai
Giochi Mondiali Universitari nel 1939, anno
in cui vinse il titolo italiano. Stabili il prima-
to nazionale nel 1938 con il tempo di 14”7.
Mantenne l’incarico di guida della naziona-
le azzurra fino al 1961, quando venne elet-
to alla vicepresidenza della F.I.D.A.L., tor-
nando al ruolo di Commissario tecnico dal
1964 al 1968. Nel 1964 entrò a far parte del
Council della I.A.A.F. e quattro anni dopo
gli venne affidato l’incarico di Direttore tec-
nico della Scuola dello Sport del C.O.N.I.
Olivieri Ottone. Pallacanestro. Cestista di
Monfalcone, nel 1946 si trasferì a Fiume e
venne incluso nella nazionale maschile ju-
goslava ai Campionati europei e ai Giochi
Balcanici del 1947,
Oscarson. Lotta libera. Campione italiano
di società con l’ Acegat di Trieste nel 1954.
Paliaga Gianni. Nuoto. Nato a Trieste 1° 11
settembre 1931. Nuotatore di origini rovi-
gnesi. Partecipò alle Olimpiadi di Helsinki
276 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
nel 1952, gareggiando con la staffetta 4x200
metri stile libero. Sempre nella prova di staf-
fetta si classificò al sesto posto nella finale
del Campionato europeo disputato a Torino
nel 1954. L’anno successivo ottenne la me-
daglia d’argento della staffetta ai Giochi del
Mediterraneo organizzati a Barcellona. È
stato Campione d’Italia dei 200 metri stile
libero nel 1949 e 1950, dei 400 metri s.1. nel
1950, dei 1500 metri stile libero nel 1950,
1952, 1953 e 1954. Con il quartetto della
Rari Nantes Chiavari vinse nel 1949 il titolo
della staffetta 4x200 metri stile libero, men-
tre con le formazioni della Fiat si aggiudicò
la maglia tricolore della 4x200 metri s.1. nel
1955, 1957 e 1958, della 4x100 metri mista
nel 1954 e della 4x200 metri s.l. indoor dal
1957 al 1959. Fu primatista italiano dei 200
metri e dei 400 metri stile libero per due
volte, degli 800 e dei 1500 metri stile libero
per tre volte, della 4x100 metri s.l. e mista
della Fiat in una occasione, con la staffetta
della Nazionale nella 4x100 metri s.1. e nella
4x200 metri s.1. due volte, con la 3x100 me-
tri e 4x100 metri mista una volta.
Pamich Abdon. Atletica leggera. Nato a
Fiume il 3 ottobre 1933. Nacque in una fa-
miglia con lo sport nel sangue: lo zio Cesare
è stato un importante dirigente, organizza-
tore e arbitro di uno sport che da Fiume ha
avuto tanti campioni, il pugilato; il fratello
Giovanni aveva mostrato spiccate doti nel-
la marcia, ma sacrificò la carriera sportiva a
quella medica arrivando a diventare prima-
rio in chirurgia. Abdon disputò cinque Olim-
piadi vincendo la 50 km di marcia ai Giochi
di Tokio nel 1964 e il bronzo a Roma nel
1960 nella stessa distanza, affrontata anche a
Melbourne nel 1956 dove si piazzò al quar-
to posto. Nella città australiana prese parte
anche alla marcia dei 20 km concludendo in
11,a posizione. Completano l’elenco delle
sue presenze olimpiche i Giochi di Città del
Fig. 167 - Abdon Pamich
Messico del 1968 e di Monaco di Baviera
del 1972. Scese in gara nei Campionati eu-
ropei per sette volte (marciando in sei edi-
zioni nella 50 km e una volta nella 20 km)
dal 1954 al 1971, e tagliò primo il traguar-
do della “cinquanta” a Belgrado nel 1962
e a Budapest nel 1966. Per tre volte colse
la vittoria ai Giochi del Mediterraneo nella
50 km: a Barcellona nel 1955, a Napoli nel
1963 e a Smirne nel 1971.
Dopo essere riparato in Italia ed aver vissuto
in un campo profughi a Novara, si avvicinò
alla marcia a Genova nel 1952 partecipando
all’eliminatoria di una leva di propaganda
sportiva, il Trofeo Pavesi. Era l’anno in cui il
fratello maggiore Giovanni vinse la gara dei
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 277
5 km di marcia al Campionato Nord Italia di
3.a Serie. La stagione successiva a Spoleto
giunse 17.0 al Campionato della 20 km e a
fine stagione otteneva la quarta posizione ai
tricolori della 50 km. Essendo ormai uno dei
migliori marciatori italiani, nel 1954 fu con-
vocato per disputare a Ponte S, Pietro l’in-
contro Italia — Svizzera di marcia sui 25 km
dove ottenne il secondo posto, preceduto da
colui che sarebbe stato il suo grande rivale,
Pino Dordoni. Fu la prima delle 43 maglie
azzurre che indossò dal 1954 al 1973, quan-
do disputò l’ultima gara in Nazionale al Lu-
gano Trophy. Con la vittoria ai Campionati
italiani della “cinquanta” nel 1955, iniziò
ad inanellare una lunga serie di titoli: nella
10 km in pista vinse nel 1956 e dal 1958 al
1969; sulla distanza dei 20 km prevalse per
13 volte, dal 1958 al 1969 e nel 1970; nella
50 km si impose per 14 anni consecutivi dal
1955 al 1968. È stato primatista mondiale
ed europeo delle 30 miglia e dei 50 km in
pista. Ha stabilito il record olimpico nella
gara vinta ai Giochi di Tokyo e le migliori
prestazioni nazionali della 20 km in pista per
5 volte, della 2 ore di marcia in pista per tre
volte, e della distanza dei 30 km, delle 30
miglia e dei 50 km in pista.
Panicari Oliviero. Hockey a rotelle, Giocan-
do nel ruolo di portiere vinse lo scudetto con
la squadra del Dopolavoro Pubblico Impiego
di Trieste dal 1937 al 1942 e con ’U.S. Trie-
stina si aggiudicò il Campionato Alta Italia
nel 1945. Vestì la maglia azzurra nel 1939 du-
rante l’incontro Portogallo — Italia.
Paolone Alberto. Atletica leggera. Nato a
Campobasso il 7 luglio 1918. Crebbe spor-
tivamente a Fiume prediligendo la specialità
del lancio del peso, ma impegnandosi con
successo anche nelle prove multiple. Iniziò
ad ottenere risultati di rilievo nel lancio del
peso nel 1939, quando vinse la finale nazio-
Fig. 168 - Alberto Paolone
nale dei Ludi Juveniles, il Campionato ita-
liano degli atleti di 2.a Serie, e il Campiona-
to italiano dei Giovani Fascisti, partecipando
inoltre ai Giochi Mondiali Universitari di-
sputati a Vienna il 24 agosto 1939, classi-
ficandosi settimo nella gara del pentathlon.
Nel 1940 si impose ai Campionati Littoriali
nella gara di lancio del peso. All’incontro
Germania — Italia organizzato a Stoccarda
11 4 agosto vestì la prima delle sette maglie
azzurre della sua carriera. Gareggiò per la
Nazionale dal 1940 al 1953. Conseguì l’u-
nica vittoria in un Campionato italiano as-
soluto nel decathlon, successo conquistato a
Milano il 24 e 25 ottobre 1942. Non riuscì a
vestire la maglia tricolore nella specialità del
lancio del peso, ottenendo per sette volte il
secondo posto. Nel 1945 era nella lista dei
migliori atleti di Fiume nel salto triplo e nel
lancio del peso, ma figurava anche nelle liste
278. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
italiane tesserato per il G.A. Mameli di Na-
poli, Trasferitosi definitivamente in Italia nel
1947 gareggiò per la società sportiva univer-
sitaria fino al 1952, passando poi al CUS Ca-
tania. Nel 1942 stabilì con 6.653 il primato
nazionale del decathlon.
Parovel Egida. Pallacanestro. Capodistria 8
febbraio 1922 — Trieste 9 agosto 2009. Ce-
stista della Lega Nazionale, ebbe occasione
di giocare nella formazione della Nazionale
italiana il 20 marzo 1949 a Modena nell’in-
contro Italia — Francia 12-30.
Pasinati Piero. Calcio. Trieste 21 luglio
1910 — 15 novembre 2000. Ricoprì molti
ruoli in campo, ma in prevalenza fu centro-
campista. Frutto del settore giovanile del-
la Triestina, debuttò in prima squadra a 17
anni nella stagione 1927/1928. Venne con-
vocato in Nazionale per il confronto contro
la Svizzera nel 1936, la prima di undici par-
tite in azzurro. Il sesto posto nel Campionato
1937/1938 portò Pasinati e Colaussi a far
parte della squadra italiana che si aggiudicò
a Parigi il Campionato del Mondo del 1938.
Lasciò Trieste per passare dalla stagione
1939/40 prima Milan e poi al Novara. Tornò
ad indossare la casacca rosso-alabardata nel
Campionato 1941/42, giocando per la cit-
tà natale fino al 1946. Per due stagioni, dal
1955 al 1957, fu allenatore della Triestina,
della quale detiene il primato di presenze
con 281 partite disputate.
Paulon Giancarlo. Nuoto. Arrivò all’U.S.
Triestina nel 1948 provenendo dalla Vene-
ziana Nuoto. Con i colori della società di
Trieste si classificò al secondo posto nei 400
e 1.500 metri stile libero, e raggiunse il terzo
posto con la staffetta 4x200 metri ai Cam-
pionati italiani del 1948. Per quattro volte
fu azzurro fra il 1947 e il 1948, esordendo a
Barcellona nell’incontro Spagna — Italia che
si disputò dal 23 al 25 luglio 1947.
Pausich Nidia. Pallacanestro. Trieste, 12
febbraio 1935. È stata un grande personag-
gio del basket femminile. Giocando nel ruolo
di playmaker ha esordito a Trieste all’inizio
degli anni ’50. Si è poi trasferita a Torino,
ma ha riscosso i suoi primi successi ad Udi-
ne nella squadra della A.P.U. In seguito ha
giocato nella Pallacanestro Pavia, nella A.S.
Vicenza e a Treviso. In otto stagioni è sta-
ta campionessa italiana: tre volte con 1’ A.P.
Udine (nel Campionato 1958/59, 1959/60 e
1960/61), con l’A.S. Vicenza (nelle stagio-
ni 1964/65, 1965/66, 1966/67, 1967/68 e
1968/69). Giocò per 136 volte in Nazionale
fra il 1955 e il 1968, con esordio a Faenza il
3 aprile 1955 in Italia — Austria 57-30. Con
la formazione italiana fu nona al Campiona-
to mondiale organizzato nel 1967 a Praga,
Nel Campionato europeo fu presente a Pra-
ga nel 1956, dove le azzurre furono seste.
Seguirono le partecipazioni agli Europei di
Sofia nel 1960 (7.0 posto), di Mulhouse nel
1962 (9.0 posto), di Budapest nel 1964 (9.0
posto), in Romania nel 1966 (10.0 posto) e a
Messina nel 1968 (6.0 posto).
Pavanello Libero. Vela. Gareggiando per
il circolo velico di Grignano, nel Golfo del
Tigullio vinse con Danilo D’Isiot il Campio-
nato italiano del 1949 nella Classe Snipe.
Pelaschier Adelchi. Vela. Nato a Monfal-
cone il 24 ottobre 1921. Socio del Circolo
Oscar Cosulich di Monfalcone, partecipò
alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 nelle
regate della Classe Finn disputate sul cam-
po di gara di Harmaja, ottenendo il settimo
posto. Nelle successive Olimpiadi di Mel-
bourne del 1956 a Port Phillip Bay, sempre
nella Classe Finn ottenne lo stesso piazza-
mento con l’imbarcazione Aretusa. Conclu-
se in terza posizione i Campionali mondiali
del 1954 con Sergio Sorrentino ed Anniba-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 279
le Pelaschier su Tergeste. Prese parte nella
Classe Finn ai Campionati europei del 1957,
concludendo le regate al secondo posto, e
del 1958 conquistando il titolo continenta-
le. I suoi migliori risultati nel Campionato
Italiano furono ottenuti con le vittorie nella
Classe Dinghy nel 1939 e nel 1950, e nella
Classe Finn nel 1959, 1961 e 1962.
Pelaschier Annibale. Vela. Nato ad Orsera il
15 gennaio 1912. Fu socio del Circolo Oscar
Cosulich di Monfalcone. Prese parte alle re-
gate delle Olimpiadi di Melbourne del 1956
che ebbero luogo a Port Phillip Bay, giun-
gendo sesto nella Classe Dragoni su Aretusa.
Ottenne lo stesso piazzamento nel 1964 alle
Olimpiadi di Tokyo sul campo di regata di
Sagami-Enoshima, partecipando nella Clas-
se Dragoni sull’imbarcazione Argeste. Nella
Dragon Gold Cup, considerata il Campiona-
to mondiale della Classe Dragoni, fu terzo
nel 1954 nelle acque danesi di Skovshoved
con Adelchi Pelaschier e Sergio Sorrentino
gareggiando con Tergeste. Seguì il secon-
do posto a Oslo nel 1957 con Sorrentino e
Sergio Trevisan su Aretusa. Lo stesso equi-
paggio e la medesima imbarcazione vinsero
a Goteborg il titolo mondiale nel 1958 e si
classificarono al secondo posto nel 1960 ad
Amsterdam. Infine ai Campionati del 1963
disputati a Marstrand si aggiudicò con Sor-
rentino e Sergio Furlan la terza piazza con
Aretusa. I migliori risultati ai Campionati
europei sono costituiti dalla vittoria nel 1953
a Le Havre nella Classe Dragoni con Piero
Gorgatto e Sorrentino su Tergeste e quella
del 1958 a Kiel, ancora nella Classe Dragoni
su Aretusa con l’equipaggio completato da
Sorrentino e Sergio Trevisan. Assieme ad
Annibale Pelaschier e Furlan su Argeste si
classificò terzo nel 1963 ad Atene e secon-
do nel 1964 a Cannes. Conquistò un titolo
italiano nella Classe Dinghy ai Campionati
disputati a Bari nel 1950.
Pelizzaro Bruno. Canottaggio. Vincitore
del titolo italiano ai Campionati del 1946
con l’Otto di punta e la jole a otto della S.G.
Triestina.
Pellarini Fulvio. Atletica leggera. Nato a
Capodistria il 26 ottobre 1919. Iniziò a farsi
notare nel 1939, quando ai Campionati ita-
liani si classificò al quarto posto nel salto in
lungo e nel triplo, per poi vincere il titolo
italiano dei Giovani Fascisti di salto triplo.
L’anno dopo si aggiudicò agli Assoluti la
medaglia di bronzo nel triplo. A Torino il 19
luglio 1941, nel corso dei campionati nazio-
nali, fu il vincitore in entrambe le prove dei
salti in estensione. Infine nel 1946 conquistò
nuovamente il titolo italiano di salto triplo.
Fu convocato due volte in Nazionale, con
esordio a Stoccarda il 4 agosto 1940 in Ger-
mania — Italia dove gareggiò nel triplo.
Pellarini Valentino. Pallacanestro. Nato a
Capodistria il 26 ottobre 1919, deceduto il
15 maggio 1992. Fratello gemello di Fulvio.
Iniziò a praticare sport facendo atletica leg-
gera, nuoto e basket. Dopo aver scelto defi-
nitivamente la strada della pallacanestro, se-
guì Cesare Rubini alla Triestina Milano e ne
condivise le vicende fino all’approdo all’O-
limpia Borletti. In 16 occasioni è stato pre-
sente in Nazionale. Fu selezionato per parte-
cipare alle Olimpiadi di Londra nel 1948 che
relegarono l’Italia in 17.a posizione. Ottenne
la medaglia d’argento al Campionato euro-
peo di Ginevra nel 1946. Al torneo continen-
tale disputato l’anno successivo a Praga le
cose andarono meno bene, con l’Italia clas-
sificata al nono posto.
Penco Lidia. Pallavolo. Vinse il Campio-
nato italiano femminile del 1948 e 1949
giocando nella formazione dell’Invicta Trie-
ste. Nel 1951 fu convocata per partecipare
al Campionato europeo disputato a Parigi
280 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
esordendo il 16 settembre in Polonia — Ita-
lia. Vestì per tre volte la maglia azzurra.
Non si dedicò solo alla pallavolo: partecipò
ai Campionati italiani universitari nel 1947,
vincendo nel nuoto la gara dei 100 metri stile
libero, e del 1948 conquistando il titolo con
la formazione femminile di pallacanestro del
C.U.S. Trieste.
Perentin Nino. Nuoto. Isola d’Istria 21 feb-
braio 1906 — Trieste 4 marzo 1981. È sta-
to tra i primi nuotatori italiani a competere
ad alto livello internazionale. Gareggiò alle
Olimpiadi di Amsterdam nel 1928 raggiun-
gendo la semifinale del 1500 metri stile libe-
ro. Quattro anni dopo a Los Angeles fu nuo-
vamente semifinalista nei 1500 metri e fece
parte della formazione azzurra della staffetta
4x200 metri s.l. Ai Campionati europei vin-
se due medaglie d’argento nei 1500 metri:
la prima a Bologna il 2 settembre 1927 e la
seconda a Parigi il 30 agosto 1931. Iniziò
a gareggiare in Nazionale in occasione dei
Giochi Olimpici di Amsterdam del 1928,
> 0
Fig. 169 - Nino Perentin fra le ondine triestine.
partecipando agli incontri della rappresen-
tativa azzurra fino al 1936. Fu Campione
d’Italia dei 400 metri s.l. nel 1927 e si ag-
giudicò il titolo nazionale dei 1.500 metri s.l.
per cinque volte: nel 1927, 1928, 1931, 1933
e 1936. Migliorò in più occasioni i primati
italiani dei 400, 800, 1500 metri s.1., della
staffetta 4x200 metti s.1. e sulle distanze non
olimpiche dei 500 e 1.000 metri Alla fine
degli anni Trenta si trasferì in Francia, dove
gareggiò in prove di fondo in acque aperte.
Rientrato in Italia, nel 1949 era ancora in va-
sca per difendere i colori sociali dell’ Edera
Trieste ai Campionati di società.
Perini Loredana. Scherma. È stata campio-
nessa d’Italia nel 1951 nel fioretto a squadre
con il Circolo Marina Mercantile e nel 1954
con la S.G. Triestina.
Persi Nicoletta. Pallacanestro. Nata a Mon-
falcone il 6 dicembre 1935. Cominciò a gio-
care nel 1954 con la S.G. Triestina. Ha vinto
dieci scudetti militando in tre società. Con
la S.G. Triestina conquistò il titolo italiano
dei Campionati 1955/56 e 1956/57; passata
all’ A.P. Udine terminò in vetta alla classifica
del torneo nel 1958/59, 1959/60, 1960/61.
Trasferitasi all’A.S. Vicenza si aggiudicò i
Campionati nazionali delle stagioni 1964/65,
1965/66, 1966/67, 1967/68 e 1968/69. Ha
giocato 131 partite con la Nazionale italiana
fra il 1956 e il 1968 a iniziare dall’incontro
disputato a Praga il 2 giugno 1956 vinto
dall’Italia contro la Scozia per 91 a 32. Par-
tecipò a Praga al Campionato mondiale del
1967 che vide l’Italia al nono posto. Per ben
sei volte disputò il Campionato europeo: nel
1956 a Praga (sesta classificata), nel 1960 a
Sofia (7.0 posto), nel 1962 a Mulhouse (9.0
posto), nel 1964 a Budapest (9.0 posto), nel
1966 in Romania (10.0 posto) e nel 1968 a
Messina, dove ottenne il miglior piazzamen-
to fra i tornei continentali disputati con la
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 281
Fig. 170 - Nicoletta Persi
sesta piazza. Terminata la carriera agonistica
si dedicò all’allenamento, dovendo però in-
terrompere l’attività a causa di una malattia
invalidante.
Pescatore Mario. Nuoto. Fu impegnato nel
corso del 1951 nel Campionato di società
vinto dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Petronio Renzo. Tuffi. Nato a Trieste il 9 lu-
glio 1929. Si dedicò principalmente ai salti
dalla piattaforma. Partecipò ai Campionati
europei di Montecarlo nel 1947 classifican-
dosi all’ottavo posto. Nella graduatoria dei
Campionati continentali disputati a Vienna
nel 1950 si collocò in settima posizione. Ga-
reggiò ai Giochi del Mediterraneo disputati a
Barcellona nel 1955. Vinse i Campionati ita-
liani nel 1949 e 1950. In nove occasioni fece
parte della Nazionale fra il 1947 e il 1951,
iniziando l’attività in azzurro nell’incontro
Italia — Spagna che ebbe luogo a Barcellona
dal 23 al 25 luglio 1947. Con il compagno di
colori Ghetz vinse il Campionato italiano di
società di tuffi nel 1947.
Pfuhl. Pallacanestro. Atleta di Fiume, fece
parte della nazionale femminile jugoslava
che nel 1946 vinse i Giochi Balcanici.
Picotti M.Rosa. Scherma. Vinse il titolo na-
zionale di fioretto a squadre nel 1951 con il
Circolo Marina Mercantile Trieste.
Pieri Gianfranco. Pallacanestro. Nato a Trie-
ste il 6 febbraio 1937. Cestisticamente iniziò
giocando come pivot, per poi proseguire
come playmaker, ruolo nel quale è stato valo-
rizzato dall’allenatore Cesare Rubini, Dopo i
primi approcci al basket al Ricreatorio Giglio
Padovan di Trieste, iniziò l’attività agonistica
ad alto livello nel 1950 con la S.G. Triesti-
na, con la quale nel 1953 e nel 1954 vinse il
titolo italiano nella categoria juniores. Nella
stagione 1954/55 esordì in serie A, trasfe-
rendosi all’Olimpia Milano, giocando con le
“scarpette rosse” dal 1955 al 1968, e successi-
282 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
vamente all’U.G. Goriziana dal 1968 al 1970.
Complessivamente giocò 61 volte in Nazio-
nale, con esordio il 15 settembre 1956 a Bo-
logna in Italia — Svezia 86-30. Conquistò la
medaglia d’argento alle Universiadi di Torino
nel 1959. Con l’Olimpia Milano ottenne lo
scudetto dal 1956/57 al 1959/60, nel 1961/62,
1962/63, e dal 1964/65 al 1966/67. Un’al-
tra prestigiosa vittoria venne nella stagione
1965/66, quando l’Olimpia vinse la finale del
Campionato europeo di club. Partecipò alle
Olimpiadi di Roma nel 1960, classificando-
si al quarto posto con il quintetto azzurro, e
ai Giochi di Tokio del 1964 con la Nazionale
piazzata in quinta posizione. Si classificò de-
cimo ai Campionati europei del 1959 organiz-
zati a Istanbul.
Fig. 172 - Gianfranco Pieri
Pitacco Tullio. Pallacanestro. Trieste 26
febbraio 1925 — 24 dicembre 2010. Cestista
della la S.G. Triestina. Con la Nazionale ha
preso parte ai Campionati europei del 1946
classificandosi al secondo posto. In totale ha
disputato quattro incontri in maglia azzur-
ra, con esordio a Ginevra il 30 aprile 1946
nell’incontro Italia-Ungheria 39-31.
Poni Lidia. Pallavolo. Originaria di Zara.
Campionessa d’Italia nella stagione 1950
con la Lega Nazionale Trieste.
Pontini Lucia. Pattinaggio artistico. Nata
a Trieste il 10 settembre 1937. Partecipò ai
Campionati mondiali del 1951 e 1952. È
stata Campionessa italiana dal 1952 al 1954.
Nel 1952 vinse il titolo italiano di società
con l’Edera Trieste.
Porcelli Nicola. Pallacanestro. Cherso (altra
fonte Kerch in Unione Sovietica) 30 mag-
gio 1935 — Trieste 5 agosto 2010. Nel corso
della carriera ha militato nella S.G. Triesti-
na, nella Virtus Bologna, nella Pallacanestro
Cantù e nella Snaidero Udine. Ha allenato la
Pallacanestro Trieste per un breve periodo,
dal marzo al giugno 1976. Con la Naziona-
le ha preso parte agli Europei di Mosca nel
1953 classificandosi al settimo posto. Ha
esordito in maglia azzurra a 17 anni in Italia
— Svizzera 60-47, partita giocata a Lugano
il 10 maggio 1953; in totale ha collezionato
quattro presenze in Nazionale.
Posar Stelio. Pallacanestro. Nato a Trieste il
25 febbraio 1933. Giocò con la S.G. Triesti-
na fino al 1953, per poi trasferirsi alla Palla-
canestro Livorno, Libertas Livorno, Portuale
Livorno e Fortitudo Bologna. Con la Nazio-
nale ha preso parte a tre edizioni degli Euro-
pei: nel 1953 a Mosca (7.0 posto), nel 1955 a
Budapest (6.0 posto) e nel 1957 a Sofia (10.0
posto). In totale ha disputato 44 incontri in
maglia azzurra, il primo dei quali fu il con-
fronto fra Italia e Francia disputato a Trieste
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 283
Fig. 173 - Nicola Porcelli
il 28 marzo 1953 . Partecipò ai Giochi del
Mediterraneo che ebbero luogo a Barcellona
nel 1955 classificandosi al secondo posto.
Poser Giovanni. Hockey a rotelle. Nato il
24 marzo 1921. La sua lunghissima carriera
abbracciò il periodo a cavallo della 2.a Guer-
ra Mondiale, comprendendo il periodo d’oro
della squadra del Pubblico Impiego Trieste,
vincitrice dello scudetto dal 1937 al 1941,
il Campionato del 1948, vinto con | A.S.
Edera Trieste, e del 1952, che vide prima in
classifica l’U.S. Triestina. Partecipò come
attaccante ai Campionati mondiali ed euro-
pei del 1939 a Montreux (2.0 posto), 1947
a Lisbona (4.0 posto), 1948 a Montreux (3.0
posto), 1949 a Lisbona (3.0 posto). Alla
fine dell’attività agonistica poteva contare
90 presenze in maglia azzurra. Fece il suo
Fig. 174 - Stelio Posar
debutto nel 1939 in occasione dell’incontro
Italia-Belgio.
Pravisani Aldo. Pugilato. Tolmino 23 ot-
tobre 1930, deceduto il 13 maggio 2004.
Iniziò a combattere nel luglio del 1950 bat-
tendo Annibale Negro ai punti. Nel 1954 e
nel 1955 tentò senza successo di togliere il
titolo italiano dei piuma a Altidoro Polidori.
Nel 1958 e 1959 riprovò nuovamente, ma
invano, di conquistare la corona nazionale
contro Sergio Caprari e Giordano Campari.
Alla fine del 1959 emigrò in Australia dove
si aggiudicò la cintura australiana dei pesi
Fig. 175 - Aldo Pravisani
284 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
leggeri. Nel marzo 1964 Pravisani riprese a
combattere in Italia. Nel luglio 1965 conqui-
stò ìl titolo vacante dei pesi leggeri battendo
Armando Scorda e successivamente respinse
la sfida di Alessandro Schiavetta. Nell’aprile
1966 a Lione fallì il tentativo di togliere al
francese Maurice Tavant la corona europea,
mentre in giugno perse il titolo italiano ad
opera di Pietro Ziino. Riuscì vincere il titolo
italiano dei pesi leggeri per la seconda volta
il 28 agosto 1967 a Trieste a spese di Enri-
co Barlatti, Il 16 dicembre 1967 sconfisse lo
sfidante Bruno Melissano, al quale dovette
cedere il titolo nel maggio 1968. Abbandonò
il ring nel 1971.
Prekop Roberto. Nuoto. Nato a Roma l’11
aprile 1925. Con la staffetta 3x100 metri
mista della Triestina Nuoto si aggiudicò il
Campionato italiano del 1947. Fece parte
della formazione triestina che si impose nel
Campionato italiano di società nel 1946.
Prennuschi. Nuoto. Fu impegnato nel cor-
so del 1951 nel Campionato di società vinto
dalla formazione dell’U.S. Triestina.
Prennushi Imelda. Pallacanestro. Nata a
Trieste il 23 aprile 1932. Fece parte del grup-
po di atlete che diede vita alla ripresa della
pallacanestro femminile nella S.G. Triesti-
na alla fine degli anni Quaranta. Contribuì
alla conquista dello scudetto nei Campionati
1955/56, 1956/57 e 1957/58. Iniziò a giocare
con la Nazionale il 21 dicembre 1958 nella
partita Italia — Polonia disputata a Udine. A
fine carriera aveva collezionato sei presenze
in azzurro.
Presca Cesare. Calcio. Nato a Trieste il 24
febbraio 1921, deceduto il 1.0 gennaio 1979.
Centrocampista, nei primi anni di carriera
militò nella Triestina. Scese in campo per
la prima volta in Serie A a Milano il 3 no-
vembre 1940 nell’incontro pareggiato dalla
Triestina contro il Milan. Nel 1944 giocò il
Campionato Alta Italia con il San Giusto,
poi fece ritorno alla Triestina e vi rimase
per altri quattro anni. Vestì successivamente
1 colori del Venezia per tre Campionati, di
cui soltanto il primo in Serie A. Fece parte
della spedizione azzurra ai Giochi olimpici
di Londra nel 1948. In quell’occasione il 2
agosto giocò la sua prima ed unica gara con
la Nazionale italiana superando per 9-0 gli
Stati Uniti negli ottavi di finale.
Fig. 176 - Il cestista Fabio Presca
impegnato contro la squadra francese.
Presca Fabio. Pallacanestro. Trieste 4 di-
cembre 1930 — Selvazzano Dentro 16 feb-
braio 2008. Tesserato per la S.G. Triestina
dal 1947, vestì la maglia del Petrarca Pado-
va dal 1956 al 1960. Fece parte della forma-
zione italiana alle Olimpiadi di Helsinki nel
1952. Nel corso della sua carriera contò ven-
ti presenze in azzurro fra il 1951 e il 1952.
La prima partita in Nazionale fu l’incontro
fra Italia e Francia disputato il 15 settembre
1951 a Istanbul. Fu medaglia di bronzo ai
Giochi del Mediterraneo di Alessandria d’E-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 285
gitto nel 1951. Con il C.U.S. Trieste vinse il
titolo nazionale universitario nel 1949, 1950
e 1951.
Pribetti Egidio. Atletica leggera. Nato a
Villanova di Parenzo il 19 ottobre 1925.
Specialista nel salto in lungo, si era già mes-
so in evidenza nel 1943 classificandosi al
quinto posto nei Campionati italiani e vin-
cendo la finale nazionale del Gran Premio
dei Giovani. Nella massima rassegna italia-
na di atletica del 1945 fu secondo, preceduto
dal triestino Vallon. Nel 1946 si impose nel
Campionato italiano di 2.a Serie e prese par-
te ai Campionati europei di Oslo ottenendo il
quarto posto con la misura di 7,28. Nel 1947
ebbe i migliori risultati nell’attività sportiva
universitaria, imponendosi nel Campionato
nazionale dei goliardi (titolo già conquistato
nel 1945) e prendendo parte ai Giochi Inter-
nazionali Universitari che si svolsero a Pari-
gi piazzandosi in sesta posizione.
Prinz Giuseppe. Hockey a rotelle. Trieste 26
novembre 1937 — 17 febbraio 2006. Hockey
a rotelle, È stato uno dei più prestigiosi atleti
triestini della specialità. In campo ricopri-
va il ruolo di centravanti. Divenne titolare
nell’U.S. Triestina provenendo dalle squadre
giovanili. Nel 1955 a Barcellona disputò con
la nazionale juniores i Campionati europei
di categoria. Partecipò ai Mondiali del 1958
a Oporto (3.0 posto), nel 1960 a Madrid (4.0
posto), nel 1962 a Santiago del Cile (2.0 po-
sto), nel 1964 a Barcellona (3.0 posto), nel
1968 a Oporto (4.0 posto) e ai Campionati
europei del 1957 a Barcellona (3.0 posto),
nel 1959 a Ginevra (3.0 posto), del 1961 a
Torino (3.0 posto) e nel 1971 a Lisbona (3.0
posto). Fu azzurro per 150 volte a iniziare
dalla presenza alla Coppa delle Nazioni del
1956. Riuscì a conquistare il titolo di Cam-
pione d’Italia con la squadra dell’U.S. Trie-
stina nel 1962, 1963, 1964 e 1967.
Punter. Pallacanestro. Cestista attiva a Fiu-
me nel 1946, anno in cui vinse il Campiona-
to jugoslavo e il torneo dei Giochi Balcanici.
Punter Pia. Pallacanestro. Nata a Trieste
il 31 dicembre 1915, deceduta nel 1984.
Ha vinto la medaglia d’oro al Campionato
europeo del 1938 e il Campionato italiano
con l’Ilva Trieste nella stagione 1939/40.
Proseguì l’attività cestistica a Trieste con il
Rinaldi anche dopo la fine della 2.a Guerra
Mondiale.
Rabarri Francesca. Tennis tavolo. Nata a
Trieste il 13 settembre 1911. È stata cam-
pionessa italiana di singolare nel 1948 e nel
doppio femminile nel 1951 con la genovese
Bozano. Partecipò ai Campionati mondiali
nel 1949, 1950 e 1951.
Radi Alberto. Canottaggio. Nato a Capodi-
stria nel 1919, deceduto il 13 luglio 1989.
Ottenne la medaglia d’argento alle Olimpia-
di di Londra del 1948 come timoniere del
Due con della Libertas Capodistria. Nello
stesso anno vinse il titolo italiano sempre
facendo parte dell’equipaggio che aveva ai
remi Aldo Tarlao e Giovanni Steffè.
Radici Severino. Pallacanestro. Nato a Trie-
ste il 23 ottobre 1920. Ha vinto lo scudetto
nella stagione 1940/1941 con la maglia della
S.G. Triestina. Con la Nazionale ha preso
parte agli Europei di Ginevra del 1947 clas-
sificandosi al secondo posto. In totale ha di-
sputato otto incontri in maglia azzurra, il pri-
mo dei quali fu giocato a Monaco di Baviera
il 2 marzo 1941 con il confronto fra Italia a
Germania 26-23. Al termine del 2.0 conflitto
mondiale riprese l’attività agonistica con la
S.G. Triestina.
Radivo Etta. Nuoto. Nata a Pirano nel di-
cembre 1920. Fece parte della Nazionale di
nuoto in quattro occasioni tra il 1936 ed il
286 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
1941, gareggiando per la prima volta in az-
zurro a Napoli nell’incontro Italia — Austria
che si svolse il 26 e 27 settembre 1936. Vinse
il titolo di campionessa d’Italia dei 400 metri
stile libero nel 1938 e 1940. Con la staffetta
dell’U.S. Triestina si aggiudicò 4x100 metri
stile libero nel 1938 e 1939. Vincitrice dei
Littoriali (Campionati universitari) del 1942
nei 100 metri s.l. Fu per due volte primatista
dei 400 metri s.l., migliorò il primato nazio-
nale di società delle staffette 4x50 e 4x100
metri s.l. con le formazioni della Triestina
Nuoto. Con il quartetto azzurro stabilì il re-
cord assoluto della staffetta 4x100 metri nel
1938. Alla fine della 2.a Guerra Mondiale si
tesserò per la Olona Milano.
Radollovich Nino. Pattinaggio su pista.
Nato a Rovigno nel 1929. Fu un fortissimo
pattinatore, campione d’Italia e azzurro, ca-
pace di conquistare negli anni ’50 tre titoli
italiani sulla distanza dei 20.000 metri in pi-
sta dal 1951 al 1953. A scoprirlo come atleta
fu un’altra gloria del pattinaggio monfalco-
nese, Renato Galessi atleta e allenatore che
fu determinante per l’assegnazione dei Cam-
pionati mondiali a Monfalcone. Radollovich
praticò ad ottimo livello anche l’hockey su
pista, altra disciplina di grande tradizione a
Monfalcone.
Radovani Giovanni. Canottaggio. Nato a
Visignano il 24 aprile 1925. Gareggiò per la
Nazionale italiana nel Quadrangolare inter-
nazionale di Milano nel 1949.
Raicevich Giorgio. Lotta. Figlio di Giovan-
ni, figura leggendaria nella storia della lot-
ta, gareggiò nella Categoria medio-massimi
vincendo il Campionato italiano nel 1949,
1950 e 1951. Disputò due incontri con la Na-
zionale nel 1951. Fu presidente del Circolo
Sportivo Studentesco di Trieste.
Ramani Giuseppe. Canottaggio. Nato a Ca-
podistria 1922. Quando nel 1949 si dovette
procedere alla nuova composizione del Due
con della Libertas Capodistria, al posto di
Giovanni Steffè e Alberto Radi arrivarono
in aiuto ad Aldo Tarlao il vogatore Giusep-
pe Ramani e il timoniere Luciano Marion.
Fra nato un equipaggio che avrebbe domi-
nato nell’attività del canottaggio dal 1949 al
1953. Con Tarlao e Marion, Ramani vinse i
Campionati italiani dal 1949 al 1953, anno
in cui, con l’aggiunta di Cociani e Deponte,
la Libertas Capodistria si aggiudicò anche
il titolo nazionale del Quattro con, succes-
so ripetuto nel 1955 con Sandrin al posto di
Deponte. Era l’armo che si impose ai Giochi
del Mediterraneo di Barcellona in quell’an-
no, successo che si aggiungeva alla vittoria
del Due con ad Alessandria d’Egitto nel
1951 e all’oro nell’Otto di punta formato
dalla squadra mista comprendente Ramani,
Tarlao oltre a vogatori della Sebino e della
Redaelli,. I titoli europei conquistati dal Due
con nel 1949, 1950 e 1951 crearono aspettati-
ve che purtroppo andarono deluse: se i Giochi
Olimpici sono da sempre il traguardo di uno
sportivo, per Ramani le Olimpiadi di Helsinki
del 1952 ebbero un gusto amaro per aver solo
sfiorato una medaglia. Il Due con della Liber-
tas Capodistria concluse al quarto posto.
Raunich Mario. Calcio. Portiere del Quar-
nero di Fiume. Fu tra i convocati al raduno
della nazionale jugoslava per l’incontro con
la Cecoslovacchia nel 1947.
Relli. Nuoto. Con la squadra dell’Interna-
zionale Rari Nantes vinse il Campionato di
società femminile del 1949 gareggiando nel-
la staffetta 4x100 metti stile libero.
Riboli Elsa. Tennis. Nata a Fiume. Disputò
5 incontri con la Nazionale fra il 1933 ed il
1940. Fu campionessa d’Italia nel 1932 e
1933 nel doppio femminile con Anna Luz-
zatti, titolo conseguito anche nel 1940 con
Vittoria Tonolli e nel 1946 con Lucia Man-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 287
fredi. Vinse il titolo individuale nel 1945.
Rinaldi Giorgio. Vela. Nato a Trieste il
30 agosto 1921. Fu socio dello Yacht Club
Adriaco. AI Campionato mondiale del 1947
si classificò al quarto posto nella Classe Sni-
pe con Nino Favretto. Ottenne il terzo posto
ai Campionati europei della Jole Olimpio-
nica in Olanda nel 1951. Si aggiudicò il ti-
tolo di campione italiano della Classe Star
nel 1942 con Gino Nadali, della Classe Sni-
pe nel 1947 con Nino Favretto e della Jole
Olimpionica dal 1950 al 1955.
Rinaldi Sergio. Canottaggio. Vincitore del
titolo italiano ai Campionati del 1946 con
l’Otto di punta e con la jole a otto della S.G.
Triestina. Fu azzurro con il Due senza nel
quadrangolare Italia-Francia-Belgio-Svizze-
ra disputato nel 1949. Vinse il Campionato
del mare del 1951 a Siracusa con Capecchi
nel doppio canoino del Dopolavoro Ferro-
viario Trieste.
Roberti Roberto. Pentathlon moderno.
Nato a Pola il 18 aprilel922. Partecipò al
Campionato del mondo a Halsingborg (Sve-
zia) nel 1951 gareggiando nella Categoria
seniores e classificandosi diciassettesimo. Si
aggiudicò il Campionato svizzero a Berna
nel 1950.
Rocco Nereo. Calcio. Trieste 20 maggio
1912 — 20 febbraio 1979. Entrò a far parte
del settore giovanile della Triestina nel 1927
e giocò per la prima volta con la squadra
maggiore contro il Torino il 6 ottobre 1929,
militando come mezzala nella squadra ros-
so-alabardata fino al Campionato 1936/37 e
trasferendosi successivamente al Napoli e al
Padova. Il 15 marzo 1934 esordì con la Na-
zionale a Milano contro la Grecia in una par-
tita valida per qualificazione ai Campionati
mondiali di calcio. Dopo la fine del conflitto
divenne giocatore-allenatore della Libertas
è
Fig. 177 - Nereo Rocco e Cesare Madini
Trieste e, in vista del campionato 1947/48,
fu chiamato alla Triestina dove impostò una
formazione che ottenne un clamoroso secon-
do posto, al quale aggiunse la terza posizio-
ne conseguita con il Padova nella stagione
1957/58. Con Paolo Todeschini assunse la
direzione tecnica della Nazionale olimpica
ottenendo il quarto posto ai Giochi di Roma.
Nel 1961/62 giunse al Milan e fu subito scu-
detto. Allenò la squadra milanese dal 1961
al 1977, con le sole interruzioni del periodo
con il Torino dal 1963 al 1967 e con la Fio-
rentina nel Campionato 1974/75. Conseguì
tutti i suoi successi negli anni di collabora-
zione con il Milan: due scudetti (Campio-
nato 1961/62 e 1967/68), tre Coppe Italia
(tornei del 1971/72, 1972/3 e 1976/77), due
Coppe dei Campioni (nella finale del 1963 e
del 1969), due volte la Coppa delle Coppe
(nel 1968 e 1973) e una Coppa Interconti-
nentale nel 1969.
288 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Rocco Silvana. Pallacanestro. Nata a Trieste
il 12 luglio 1920. Cestista della Lega Nazio-
nale. Giocò nella Nazionale italiana il 9 gen-
naio 1948 a Parigi nell’incontro Francia —
Italia 35-22. Fece parte della rappresentativa
italiana ai Giochi Internazionali Universitari
che si svolsero a Parigi nel 1947. Conquistò
il titolo nazionale universitario nel 1948 con
la squadra del C.U.S. Trieste.
Rocco Tullio. Pugilato e calcio. Pola 1913
— Venezia 1977. Divenne pugile di buona
qualità nella categoria dei medio-massimi
frequentando l’ Accademia Pugilistica Pole-
se, diventando campione italiano dei novizi
nel 1933 e vincendo il titolo croato nel 1945.
Si era dedicato anche al calcio, giocando con
il Fascio Grion di Pola quattro campionati
(dal 1938/39 al 1941/42) nel ruolo di terzino.
Rocco Vanna. Nuoto. Gareggiando nei 100
metri s.l. fece parte della formazione della
Triestina Nuoto che vinse il Campionato di
società nel 1946.
Rochlitzer Tullio. Pallacanestro. Zara 23 di-
cembre 1926 — Pavia 16 agosto 2006. Vestì
la maglia della squadra nazionale jugoslava
e successivamente di quella italiana. Dopo
aver vinto tre campionati con la Stella Rossa
di Belgrado ed esser stato presente nel 1947
ai Campionati europei di Praga, classifican-
dosi al 13.0 posto, nel 1951 riuscì a far va-
lere l’opzione per la nazionalità italiana e si
trasferì a Pavia. Giocò nella Nazionale ita-
liana a Parigi il 18 marzo 1954 nell’incontro
Francia — Italia 73-64.
Rode Nicolò. Vela. Lussinpiccolo 1 genna-
io 1912 — Arbizzano 4 maggio 1998. Leg-
gendario personaggio della vela italiana che
ha legato il suo nome in modo indissolubile
a quello di Agostino Straulino, tanto che il
Comune di Trieste ha intitolato ad entrambi
una piazza presso lo slargo finale delle Rive
Fig. 178 - Nicolò Rode, il presidente del
C.O.N.I. Giulio Onesti e Agostino Straulino
dalla parte di Campo Marzio. Vinse un oro
e un argento olimpico, tre Campionati mon-
diali, dieci titoli europei e nove Campionati
d’Italia.
In dettaglio: Olimpiadi di Londra. Torquay,
5.0. Olimpiadi di Helsinki. Harmaja, 1.0.
Olimpiadi di Melbourne. Port Phillip Bay,
2.0. In tutte le Olimpiadi disputate fece cop-
pia con Straulino gareggiando nella Classe
Star.
Partecipazioni al Campionato mondiale del-
la Classe Star (sempre con Straulino): 1939
Kiel, 2.0. 1948 Cascais, 2.0. 1950 Chicago,
5.0. 1951 Gibson Island, 6.0. 1952 Cascais,
1.0. 1953 Napoli, 1.0. 1954 Estoril, 3.0.
1955 L'Avana, 12.0. 1956 Napoli, 1.0.
Vittorie al Campionato europeo Classe Star:
1938 Kiel, con Straulino. 1947 Napoli, con
Nordio. 1949 Monaco. 1950 Napoli. 1951
Napoli. 1952 Cascais. 1953 Napoli. 1954
Cascais. 1955 Livorno. 1956 Napoli. Dal
1949 1 titoli furono conquistati con Strau-
lino. Nel 1948 a Trieste Rode e Straulino
vinsero il Campionato, ma furono squalifi-
cati per ritardo nel versamento della tassa
d’iscrizione.
Vittorie al Campionato italiano. 1939 Livor-
no, Classe 6 metri (Straulino, Rode, Luigi de
Manincor, Licio Visentini, Luigi de la Pen-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 289
ne). Nella Classe Star in coppia con Strauli-
no: 1948 Napoli, 1949 Taranto, 1950 Napoli,
1951 Napoli, 1953 Taranto, 1954 Riva, 1955
Livorno, 1956 Bari.
Romanutti Romeo. Pallacanestro. Spalato
6 agosto 1926 — Torino 31 dicembre 2007.
Iniziò a giocare con la Lega Nazionale Trie-
ste e, prima di trasferirsi a Milano, fece parte
per una stagione della S.G. Triestina. Con
l’Olimpia Milano partecipò ai Campiona-
ti italiani dal 1950/51 al 1957/58. Dopo un
biennio alla Pallacanestro Varese chiuse la
carriera agonistica alla Pallacanestro Vige-
vano nel 1960/61. Giocando con l’Olim-
pia Milano si aggiudicò quattro scudetti
Fig. 179 - Romeo Romanutti
consecutivi, dal Campionato 1950/1951
al 1953/1954, seguiti da altre due vittorie
nel 1956/1957 e 1957/1958. Partecipò alle
Olimpiadi Londra 1948, durante le quali
l’Italia ottenne un deludente diciassettesimo
posto. Fu certamente di maggior soddisfa-
zione la presenza al Campionato europeo del
1951 a Parigi, con la quinta posizione della
squadra italiana. Sempre nella capitale fran-
cese entrò a far parte della rappresentativa
goliardica italiana presente ai Giochi Inter-
nazionali Universitari che al torneo di pal-
lacanestro raggiunse il quarto posto. Esordì
in Nazionale il 9 gennaio 1948, in occasione
della vittoria per 36-35 sulla Francia. Com-
plessivamente Romanutti ha vestito in 51
occasioni la maglia azzurra. Nel 1949 vinse
il titolo nazionale universitario con la squa-
dra del C.U.S. Trie-
ste.
Rozzo Foscarina.
Pallacanestro. Trie-
ste il 9 agosto 1929
- Abcoude (Olan-
da) 7 luglio 2017.
Cestista presente
nella formazione
che nel Campiona-
to 1948/49 segnò il
ritorno della S.G.
Triestina all’attività
di basket, fu anche
ottima giocatrice di
tennis, riuscendo
a vincere il doppio
femminile ai Gio-
chi Mondiali Universitari disputati a Dort-
mund nell’agosto 1953. Fu presente per 22
volte nella Nazionale di basket fra il 1950 e
il 1952. Fece l’esordio a Nizza il 2 gennaio
1950 in Francia — Italia 18-21. Partecipò al
Campionato europeo del 1950 a Budapest
nel quale l’Italia raggiunse la quinta posi-
Foscarina Rozzo
290 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Fig. 181 - Umberto Ruan
zione, e nel 1952 a Mosca dove si classificò
sesta. Vinse il titolo nazionale universitario
di pallacanestro con la squadra del C.U.S.
Trieste nel 1948 e 1949, riuscendo successi-
vamente ad aggiudicarsi il singolare di ten-
nis nel 1952, 1954 e 1955.
Ruan Umberto. Lotta libera. Fu campione
italiano di società con l’Acegat Trieste nel
1953 e 1954. Partecipò a due incontri, svol-
tisi entrambi a Zurigo, con la Nazionale nel
1951 contro le rappresentative dell’ Austria e
della Svizzera.
Rubini Cesare. Pallacanestro, pallanuoto e
nuoto. Trieste 2 novembre 1923 — Milano
8 febbraio 2011. Si divise principalmente
fra basket e pallanuoto. Nella pallacanestro
durante la guerra ebbe il primo contatto con
l’ambiente milanese e nel 1945 fu tra i pro-
motori della Triestina Milano, passata in
blocco alla Pallacanestro Como l’anno suc-
cessivo, per poi dar vita alla Olimpia Borletti
di Milano, squadra nella quale Rubini militò
per tutta la successiva carriera agonistica.
Agli Europei di basket di Ginevra del 1946
contribuì alla conquista degli azzurri della
medaglia d’argento, mentre non gli sfuggì
l’anno seguente il titolo di campione euro-
peo di pallanuoto a Montecarlo. I Giochi
Olimpici del 1948 portarono Rubini a una
difficile scelta, essendo azzurro sia di palla-
canestro che di pallanuoto. Optò per lo sport
che aveva maggiori possibilità di successo.
E infatti con il Settebello conquistò l’oro
olimpico. Sarebbero poi arrivate anche le
medaglie di bronzo delle Olimpiadi di Hel-
sinki nel 1952 e degli Europei di Torino del
1954, la vittoria ai Giochi del Mediterraneo
del 1955 e il quarto posto ai Giochi di Mel-
bourne nel 1956. Sempre nella pallanuoto
Rubini conquistò sei titoli italiani (con la
Canottieri Olona di Milano, la Rari Nantes
Napoli e la Rari Nantes Camogli). Al termi-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 291
Fig. 182 - Cesare Rubini
ne dell’attività aveva disputato 84 incontri
con la nazionale. Nella carriera agonistica
nel basket poteva vantare la conquista di sei
scudetti (con la vittoria dell’Olimpia Milano
nei campionati dal 1949/50 al 1953/54, e del
1956/57), l’argento al Campionato d’Europa
a Ginevra nel 1946, la partecipazione agli
Europei del 1947, del 1951 e del 1953, oltre
a 39 presenze in azzurro, con esordio a Gine-
vra il 30 aprile 1946 in Italia — Ungheria 39-
31. La grande esperienza acquisita sul cam-
po lo portò ad assumere il ruolo di allenatore
dell’Olimpia Milano ottenendo prestigiosi
risultati: nove scudetti, una Coppa Italia,
una Coppa dei Campioni, due Coppe delle
Coppe. Chiamato dalla Federazione palla-
canestro a rivestire l’incarico di team mana-
ger della Nazionale nel 1976, ha ottenuto il
secondo posto alle Olimpiadi di Mosca del
1980, la vittoria agli Europei di Nantes del
1983, la medaglia d’argento agli Europei di
Roma del 1991 e il terzo posto degli Europei
di Stoccarda del 1985. Molto meno nota è
la sua attività sportiva nel nuoto, sport nel
quale riuscì ad ottenere ai Campionati ita-
liani piazzamenti da podio nei 400 metri
stile libero ed in staffetta, oltre alla vittoria
nel Campionato di società del 1946 facendo
parte della formazione della Triestina Nuoto.
Rubini Laura. Pallavolo. Vinse il Campio-
nato italiano femminile nel 1948 e nel 1949
facendo parte della formazione dell’Invicta
Trieste.
Rugo Flavia. Pattinaggio artistico. Vinse
il titolo italiano di 3.a categoria nel 1952.
L’anno successivo fece parte della rappre-
sentativa azzurra alla manifestazione inter-
nazionale disputata a Rimini.
Ruttino Vittorio. Nuoto. Gareggiando per
l’Internazionale Rari Nantes nel 1948 si
imposte nella finale nazionale della Coppa
Scarioni. Fu impegnato nel corso del 1951
nel Campionato di società vinto dalla forma-
zione dell’U.S. Triestina.
Sain. Nuoto. Nel 1951 fece parte della for-
mazione femminile dell’U.S. Triestina che
vinse il Campionato di società gareggiando
nei 400 metri stile libero.
Salata Dario. Vela. Nato a Lussino il 21
aprile 1913. Nato nella stessa terra di Ago-
stino Straulino e Nicolò Rode, Salata fa
parte di quel folto gruppo di campioni che
diede lustro alla vela italiana negli anni a
cavallo della 2.a Guerra Mondiale. Parteci-
pò alle regate di due Olimpiadi: ai Giochi
di Londra del 1948 fu sesto su Enotria nella
Classe Swallow. Alle successive Olimpiadi
di Helsinki sul campo di regate di Harmaja si
classificò decimo nella Classe 5.5 metri S.I.
con l’imbarcazione Mirtala. Le regate del
Campionato mondiale del 1966 disputate a
Copenaghen gli diedero il nono posto del-
292 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
la Classe 5.5 metri S.I. con Nuvola Azzur-
ra. Ai Campionati europei del 1936 svoltisi
a Napoli lo videro salire sul terzo gradino
del podio della Classe Star nella quale ave-
va gareggiato su Sadalmelek. L’anno dopo
a Kiel ancora nella Classe Star era secondo
su Denebola. Nella regata del 1938 vinta da
Straulino e Rode, si piazzo al quarto posto
su Castore (secondo la Gazzetta dello Sport
fu terzo pari merito). I risultati migliori
ai campionati continentali del dopoguerra
vennero ottenuti sempre nella Classe Star:
fu terzo nel 1947 a Napoli su Vipera II, Se-
condo, dietro a Straulino e Rode nel 1948 a
Trieste, ma entrambe le imbarcazioni furono
squalificate per ritardo nel versamento della
tassa d’iscrizione. Successivamente arrivò il
terzo posto nel 1949 a Monaco su Samba e
il sesto nel 1952 a su Fiadolin. Nei Campio-
nati italiani delle Star raggiunse la vittoria
nel 1937 a Palermo su Dubhe, nel 1939 su
Marte avendo come compagno di regata De
Manincor ed infine nel 1958 a Napoli su Nu-
vola Rossa.
Salvi Carlo. Pallacanestro. Nato a Trieste
il 16 aprile 1925. Vestì 1 colori della Lega
Nazionale e della S.G. Triestina. Giocò nella
Nazionale italiana nella partita che l’Italia
disputò a Parigi il 9 gennaio 1948 contro la
Francia 36-35. Con la formazione del C.U.S.
Trieste vinse il torneo dei Campionati italia-
ni universitari nel 1949, 1950 e 1951.
Sandrin Bruno. Canottaggio. Medaglia
d’oro nel 1955 ai Giochi del Mediterraneo
con il Quattro con della Libertas Capodistria.
Con l’armo della società capodistriana, che
comprendeva anche Aldo Tarlao, Giuseppe
Ramani, Mario Cociani e Luciano Marion,
vinse il titolo italiano del 1955 sempre con
il Quattro con.
Sangulin Livio. Vela. Fu autore di importan-
ti risultati gareggiando nella Classe Star con
Tito Nordio. Si classificò quinto nel Cam-
pionato mondiale del 1952 e terzo nel 1953.
Fu settimo ai Campionati d’Europa del 1952
e terzo nelle competizioni del 1953 e 1954.
Inoltre ottenne vari piazzamenti ai Campio-
nati italiani: secondo nel 1952 e 1953, terzo
nel 1954.
Santon Aldo. Atletica leggera. Nato a Pado-
va il 9 ottobre 1924. Gareggiò per la Gio-
vinezza nel 1948, l’anno della vittoria al
Campionato italiano di società, nel corso del
quale aveva disputato le gare dei 100, 200
metri e la staffetta 4x100 metri. Proveniva
dal G.A. Padovano avendo come credenziali
la vittoria dei 100 e 200 metri al Campionato
italiano del 1945 e due convocazioni in Na-
zionale nel 1946 e 1947,
Santoro Mirella. Nuoto. Nata a Verona nel
1924. Si rivelò ottima nuotatrice di stile li-
bero gareggiando per la Fiumana Nuoto. Al
termine del conflitto riprese l’attività con la
Rari Nantes Trento. Fu azzurra per cinque
volte fra il 1941 ed il 1947, prendendo parte
per la prima volta ad un incontro della Na-
zionale in Ungheria — Italia, manifestazione
organizzata a Budapest 1’8 e 9 agosto 1942.
Partecipò ai Campionati europei di Monte-
carlo nel 1947. È stata campionessa d’Italia
con la staffetta 4x100 stile libero della Fiu-
mana Nuoto nel 1941 e vincitrice dei 400
metri stile libero ai Campionati del 1947.
Stabili il primato nazionale dei 200 metri s.l.
nel 1947 e della 4x100 metri s.l. con la staf-
fetta della Nazionale nel 1941.
Sarovich Antonio. Atletica leggera. Nato
a Zara il 5 giugno 1912. È stato un polie-
drico atleta che si dedicò prevalentemente
al salto con l’asta, ma che ottenne ottimi
risultati anche nelle prove multiple. Iniziò
l’attività ad alto livello nel 1933, quando
vinse il Campionato nazionale dei Giova-
ni Fascisti. Durante la stagione successiva
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 293
si impose nel Campionato nazionale di 1.a
Categoria e venne convocato per la prima
volta in Nazionale partecipando all’incontro
Italia - Austria il 2 ottobre 1934. Fra il 1934
e il 1936 fu presente in sei incontri con la
rappresentativa italiana. Con la formazione
della Giovinezza vinse il Campionato di so-
cietà del 1946 e 1948 gareggiando nel salto
con l’asta.
Sartoretto Mario. Pattinaggio su strada e
su pista. Nato a Parenzo 1°8 giugno 1919.
È stato il miglior esponente del pattinaggio
istriano negli anni a cavallo della 2.a Guerra
Mondiale. Fu convocato come riserva in Na-
zionale. Riuscì al imporsi in diversi Campio-
nati italiani a partire dall’edizione che ebbe
luogo a Pola il 15 agosto 1938 e che gli frut-
tò il titolo dei 1.000 metri su pista. L’anno
seguente nel mese di settembre a Roma non
solo conservò il titolo dei 1.000 metri, ma
si impose anche nella gara dei 5.000 metri
su pista. A Genova il 7 settembre 1940 vin-
se nuovamente il tricolore dei 1.000 metri e
secondo alcune fonti (non confermate dalla
Gazzetta dello Sport) anche i 5.000 metri.
Nello stesso anno a Ferrara ottenne la vitto-
ria al Campionato italiano con la staffetta del
Pubblico Impiego di Trieste. Divenne cam-
pione d’Italia dei 20.000 metri a coppie (con
Gabriele Cernè) su pista nel 1941, Terminata
la guerra lo si ritrova negli articoli di cronaca
sportiva istriana impegnato in manifestazio-
ni locali e regionali.
Scherl Giovanna (Skerlj Ivica). Nuoto.
Trieste 12 luglio 1915 — New York 12 no-
vembre 1960. Fu specialista nella gara dei
100 metri dorso. Alla prima vittoria nel
Campionato italiano ottenuta nel 1932, se-
guirono i successi nel 1933, 1934, 1936,
1937 e 1939. A questi vanno aggiunti i titoli
nazionali ottenuti nella staffetta 3x50 metri
artistica dalla S.G. Triestina nel 1934, nel- t
la 3x100 metri mista della Triestina Nuoto Fig. 183 - Giovanna Scherl/ Skerlj
294 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
dal 1935 al 1939 e nella 3x100 metri dorso
del 1940 e 1941. Gareggiò nella Naziona-
le italiana dal 1935 al 1942, a cominciare
dall’incontro Jugoslavia — Italia che si svol-
se a Lubiana il 14 e 15 agosto 1935. Dopo
la fine della 2.a Guerra Mondiale gareggiò
saltuariamente, prendendo parte ai Giochi
Balcanici Centro Europei del 1947.
Scherli Natale. Tiro a volo. Nel 1950 venne
selezionato per partecipare alla prima edi-
zione dei Campionati mondiali in program-
ma a Madrid.
Scipioni Sara. Nuoto. Nata a Trieste il 22
febbraio 1930. Vinse i Campionati italia-
ni con la staffetta 3x100 metri mista della
Triestina Nuoto nel 1947. L’anno seguente
si impose nella gara dei 200 metri rana e con
la staffetta 4x100 metri stile libero dell’U.S.
Triestina. Stabilì il record italiano dei 200
metri rana nel 1948. Nel 1946 e 1947 con-
quistò il Campionato di società gareggian-
do nella squadra della Triestina Nuoto. Fece
parte della spedizione azzurra ai Campionati
europei di Montecarlo nel 1947. Per cinque
volte, fra il 1947 e il 1948, fu impegnata con
la rappresentativa nazionale italiana, dispu-
tando il primo incontro a Barcellona contro
la Spagna che ebbe luogo dal 23 al 25 luglio
1947.
Scodavolpe Italo. Canottaggio. Vincitore
del titolo italiano ai Campionati del 1946
con la jole a otto della S.G. Triestina.
Scognamiglio Mino. Vela. Si classificò al
secondo posto nei Campionati europei Clas-
se Snipe del 1956 con Settimio Dellacasa.
Si aggiudicò il titolo ai Campionati italia-
ni della Classe Snipe nel 1953 a Rimini su
Punta Salvore avendo come compagno di
regata Danilo D’Isiot. Seguirono i successi
con Dellacasa nel 1960 a Castiglioncello e
con D’Isiot nel 1961 a Rimini, ancora con
l’imbarcazione Punta Salvore. Nel 1953 a
Napoli si impose al Campionato nazionale
della Classe Lightning.
Semeraro Cosimo. Pugilato. Nato a Brindi-
si il 7 aprile 1932. Nel 1954 arrivò alla finale
del Campionato italiano dilettanti nei pesi
leggeri ma fu sconfitto De Jasio. Il titolo non
gli sfuggì l’anno successivo, quando vinse
l’incontro con l’emiliano Ravaglia. Salì per
la prima volta sul ring da professionista il 12
settembre 1955 prevalendo su Fausto Quar-
ta. Si ritirò dall’attività agonistica nel 1961.
Sepich. Pallacanestro. Fece parte della for-
mazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Serchinich Stefano. Atletica leggera. Nato a
Scardona il 28 ottobre 1929. Iniziò a gareg-
giare in manifestazioni di livello nazionale il
19 ottobre 1952 a Bologna, arrivando al 14.0
posto nella 10 km di marcia su pista. Pre-
se parte a nove competizioni con la maglia
della Nazionale, esordendo a Losanna 1°8
giugni 1959 nell’incontro di marcia Svizze-
ra— Italia sulla distanza dei 25 km. Partecipò
ai Giochi olimpici di Roma nel 1960 conclu-
dendo al 21.0 posto. Fu presente anche alla
50 km dei Campionati europei Belgrado del
1962 arrivando al 15.0 posto.
Sergo Ulderico. Pugilato. Fiume il 4 luglio
1913 — Cleveland 20 febbraio 1967. Frutto
del fertile vivaio fiumano, divenne campio-
ne d’Italia nella categoria dei pesi gallo nel
1933 e nel 1938, e nella categoria pesi piu-
ma nel 1934. Il suo successo più importante
fu la vittoria alle Olimpiadi di Berlino del
1936 nella categoria dei pesi gallo batten-
do in finale ai punti lo statunitense Wilson.
Combattendo sempre nei pesi gallo si im-
pose ai Campionati europei di Budapest del
1934, mantenne la corona continentale nel
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333. 295
Fig. 184 - Ulderico Sergo
1936 (in conseguenza della vittoria olimpi-
ca), riconfermò il titolo a Milano nel 1937 e
fu nuovamente campione europeo a Dubli-
no nel 1939. Vinse per tre volte a Chicago
il prestigioso Guanto d’oro. In 25 occasioni
partecipò agli incontri della rappresentativa
italiana. Dopo essere passato al professioni-
smo, nel 1941 cercò invano di conquistare
il titolo nazionale sia nei pesi mosca contro
Antonio Morabito, che nei gallo contro Gino
Bondavalli e Guido Ferracin in cinque in-
contri, perdendone quattro e concludendone
uno in parità. Già subito dopo il termine del
conflitto iniziò una intensa attività agonisti-
ca dapprima a Fiume e successivamente a
Trieste, dove si era trasferito nel 1947, senza
più riuscire ad impossessarsi del titolo na-
zionale. Nel 1952 emigrò negli Stati Uniti.
Sersa Bruno. Nuoto. Vinse il Campionato
di società maschile del 1946 facendo parte
della formazione schierata dalla Triestina
Nuoto.
Sguinzo Bertolini Germana. Tuffi. Prove-
niente dal Dopolavoro Pirelli, gareggiò per
l’U.S. Triestina dal 1950 al 1955, per poi tra-
sferirsi alla Delphinuim di Milano. Duran-
te questo periodo partecipò, classificandosi
ottava nella gara della piattaforma, ai Cam-
pionati europei disputati a Vienna nel 1950,
anno che vide la prima delle sue quattro gare
in Nazionale avvenuta a Genova nell’incon-
tro con l’Austria disputato il 10 e 11 giugno
Simonetti Laura. Atletica leggera. Nata il
29 agosto 1930. Fu la dominatrice del mez-
zofondo italiano dal 1949 al 1954, vincendo
tutte le gare degli 800 metri dei Campionati
italiani del periodo e aggiudicandosi il titolo
nazionale di corsa campestre nel 1950, 1951
e 1954 gareggiando con la maglia dell’ Ede-
ra. Ottenne la convocazione per gareggiare
ai Campionati europei di Berna nel 1954,
296 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
dove fu quinta in batteria. Ebbe sette pre-
senze nella Nazionale dal 1949 al 1954, ri-
cevendo il battesimo di azzurra a Bologna il
9 ottobre 1949.
Sirola Orlando. Tennis. Fiume 30 aprile
1928 — Bologna 13 novembre 1995. Figura
leggendaria del tennis italiano, fu un gioca-
tore dotato di grande potenza. Il suo nome
è legato in modo particolare a Nicola Pie-
trangeli, compagno nelle partite di doppio.
In Coppa Davis esordì nel 1953 e due anni
dopo, nel 1955, portava l’Italia a vincere la
finale della Zona europea battendo la Sve-
zia, impresa ripetuta contro gli scandinavi
anche l’anno successivo. Superata la finale
europea sconfiggendo la Gran Bretagna nel
1958, nella prima finale interzone venne-
ro battuti i filippini, ma il cammino della
squadra azzurra si interruppe alla seconda
finale interzone essendo stati eliminati dagli
americani. Nel 1959 prevalsero sugli spa-
gnoli nella finale della Zona europea, ma fu
nel 1960 che il team azzurrò, superando la
Svezia a conclusione dei torneo europeo e
gli Stati Uniti nella finale interzone, riusci-
rono a raggiungere la finalissima, venendo
però sconfitti dagli australiani. Con le stesse
nazioni come avversarie fu raggiunta la par-
tita che assegnava la Coppa Davis del 1961,
ma anche questa volta prevalsero i campioni
dell’ Australia. Dopo 45 incontri giocati nel
singolare e 43 nel doppio, il 1963 vide la
sua ultima presenza nel prestigioso torneo
tennistico. Partecipò per sei volte alla Cop-
pa Re di Svezia (competizione a squadre fra
nazioni europee). Fu presente in nove incon-
tri della rappresentativa azzurra. Vinse nel
1959 i Campionati internazionali di Francia
a Parigi nel doppio maschile. Ai Campionati
italiani con Nicola Pietrangeli si aggiudicò
il titolo nazionale dal 1955 al 1960, e dal
1962 al 1965. Vinse anche il doppio misto
nel 1954 con Nicla Migliori e nel 1959 con
_ =
Fig. 186 - Orlando Sirola
ro
hi
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 297
Silvana Lazzarino. Fu Campione d’Italia a
squadre con la S.T. Como nel 1956. con il
C.T. Chatillon Edison Milano nel 1957. con
la Virtus Bologna dal 1958 al 1960 e con il
C.T. Ignis Comerio nel 1962.
Sivi Laura. Atletica leggera. Nata a Trieste il
30 luglio 1930. Velocista della S.G. Triestina,
nel 1950 vinse i 100 e 200 metri del Campio-
nato italiano disputato a Trieste. Ai Campio-
nati europei di Bruxelles del 1950 fu schiera-
ta come staffettista nella 4x100 metri che si
classificò in quinta posizione, oltre che parte-
cipare alla gara dei 200 metri. Vestì per tre tre
volte la maglia azzurra, esordendo a Udine il
2 luglio 1950 nell’incontro Italia-Austria.
Fig. 187 - Laura Sivi
Slobec. Pallavolo. Campionessa italiana con
la Lega Nazionale nel 1950.
Smilovich Alba. Pallacanestro. Atleta di
Fiume, vinse con la formazione femminile
Jugoslava i Giochi Balcanici del 1946.
Soccol. Pallavolo. Campionessa italiana con
la Lega Nazionale nel 1950.
Soldo Bruna. Pallacanestro. Fu tra le mi-
gliori cestiste di Fiume, arrivando a vestire
1 colori della nazionale jugoslava e vincendo
l’edizione 1946 dei Giochi Balcanici.
Sorrentino Sergio. Vela. Nato a Trieste il
19 luglio 1924, deceduto il 1.0 luglio 2017.
Partecipò alle Olimpiadi Melbourne nel
1956 a Port Phillip Bay nella Classe Finn
concludendo al settimo posto su Aretusa.
Alle Olimpiadi di Tokio nel 1964 gareggiò
nella Classe Dragone su Argeste piazzandosi
in sesta posizione. Fu impegnato anche nella
Dragon Gold Cup, manifestazione che era
considerata il Campionato mondiale della
Classe Dragoni, raggiungendo il terzo posto
nel 1954 con Adelchi ed Annibale Pelaschier
sull’imbarcazione Tergeste. A Oslo nel 1957
fu secondo con Annibale Pelaschier e Sergio
Trevisan su Aretusa. Lo stesso equipaggio
e la medesima imbarcazione vinsero il tito-
lo mondiale nel 1958 e si classificarono al
secondo posto nel 1960. Infine nell’edizio-
ne del 1963 si aggiudicò con Annibale Pe-
laschier e Sergio Furlan la terza piazza con
Aretusa. Alla Virginie Hériot Cup, regata
considerata come Campionato europeo, vin-
se a Le Havre nel 1953 la Classe Dragoni
con Piero Gorgatto e Annibale Pelaschier
su Tergeste, ripetendo il successo a Kiel nel
1958 con Pelaschier e Sergio Trevisan su
Aretusa. Assieme a Pelaschier e Sergio Fur-
lan su Argeste si classificò terzo nel 1963 e
secondo nel 1964. Difese i colori dell’Italia
contro la Francia nel 1953 ad Arcachon vin-
cendo la Coppa Vasco de Gama.
Sotte Luigi (Sumberaz). Pallacanestro.
Nato a Fiume il 12 ottobre 1921. Giocò in
Nazionale a Bologna il 16 febbraio 1947
nell’incontro fra Italia e Francia. Fu campio-
298 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
ne d’Italia nella stagione 1949/1950 con la
Olimpia Borletti di Milano.
Spanghero Livio. Vela. Nato a Monfalcone
il 7 febbraio 1920, deceduto il 2 aprile 2008.
Prese parte ai Giochi olimpici di Londra del
1948 nella Classe Dinghy piazzandosi al
quattordicesimo posto. Si aggiudicò il titolo
italiano della Classe Dinghy nel 1941 e della
Classe Fire Fly nel 1948.
Spanò. Pallavolo. Campionessa italiana con
la Lega Nazionale nel 1950.
Srebernich. Pallacanestro. Atleta di Fiume,
vestì i colori della nazionale maschile jugo-
slava nel 1946 e 1947, partecipando anche ai
Giochi Balcanici.
Steffè Giovanni. Canottaggio. Capodistria
12 gennaio 1928 — Recco 19 ottobre 2016.
Vogatore della Libertas Capodistria, nel
1947 con Aldo Tarlao e Alvino Grio vinse
il titolo italiano assoluto e juniores del Due
con e si classificò al secondo posto nel Cam-
pionato d’Europa. L’anno successivo, dopo
aver vinto il titolo nazionale, l’armo del Due
con della Libertas Capodistria partecipò ai
Giochi olimpici di Londra, conquistando in
finale la medaglia d’argento.
Storici Maria. Ginnastica. Nata a Trieste il
24 luglio 1938. Atleta della S.G. Triestina,
iniziò a partecipare a manifestazioni di ri-
lievo nazionale nel 1953 disputando il Con-
corso nazionale di Torino nella categoria ju-
niores. L’anno successivo gareggiò a Roma
nel Campionato mondiale disputato dal 28 al
30 giugno, classificandosi al 19.0 posto nel-
la trave e raggiungendo la quinta posizione
nella classifica per nazioni. Nel 1956 indos-
sò la maglia azzurra a Budapest nell’incon-
tro Ungheria — Italia ed entrò a far parte del-
la squadra italiana che partecipò ai Giochi
Olimpici di Melbourne nel 1956, senza poter
scendere in campo a causa di un infortunio.
Fig. 188 - Maria Storici
Strain Antonio. Ciclismo. 5 aprile 1919 —
Trieste 15 dicembre 1997. Campione giu-
liano dei dilettanti, il 26 agosto prese il via
alla corsa a tappe Trieste-Varna alla quale
partecipò come indipendente ottenendo il
terzo posto nella classifica finale. Vinse il
Giro della Jugoslavia del 1947 e si piazzò
in terza posizione nelle due edizioni succes-
sive. Si impose nell’edizione 1949 del Giro
di Dalmazia. Con il nome di battesimo Alek-
sandar, Strain prese parte alla prova su strada
e a squadre alle Olimpiadi di Londra con la
maglia della Jugoslavia.
Straulino Agostino. Vela. Lussinpiccolo 10
ottobre 1914— Roma 14 dicembre 2004. Sto-
rica figura della vela italiana, vinse le princi-
pali manifestazioni avendo prevalentemente
come compagno di regata il conterraneo
Nicolò Rode. Si aggiudicò una Olimpiade,
Campionati mondiali, europei e italiani, ol-
tre a numerose regate internazionali quali la
Settimana velica di Kiel, la Giraglia Cup, la
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 299
Coppa del Re, i Campionati internazionali di
Francia e di Germania.
In dettaglio: Olimpiadi di Londra. Torquay,
Classe Star: 5.0 con Rode. Olimpiadi di Hel-
sinki. Harmaja, Classe Star: 1.0 con Rode.
Olimpiadi di Melbourne. Port Phillip Bay,
Classe Star: 2.0 con Rode. 1960 Olimpiadi
di Roma. Napoli, Classe Star: 4.0. Olimpia-
di di Tokyo. Sagami-Enoshima, Classe 5.5
metri S.I.: 4.0.
Campionati mondiali Classe Star assieme a
Nicolò Rode: 1939 Kiel, 2.0. 1948 Cascais,
2.0. 1950 Chicago, 5.0. 1951 Gibson Island,
6.0. 1952 Cascais, 1.0. 1953 Napoli, 1.0.
1954 Estoril, 3.0. 1955 L'Avana, 12.0. 1956
Napoli, 1.0. 1965 Napoli, Classe 5.5 metri
S.I.: 1965 Napoli 1.0. 1966 Copenaghen,
Classe 5.5 metri S.I.: 1966 Copenhagen, 5.0.
Classe One Ton: 1973, 1.0.
Campionati europei Classe Star: 1936 Na-
poli, 2.0 con De Manincor. 1938 Kiel, 1.0.
1949 Monaco, 1.0. 1950 Napoli, 1.0. 1951
Napoli, 1.0. 1952 Cascais, 1.0. 1953 Napoli,
1.0. 1954 Cascais, 1.0. 1955 Livorno, 1.0.
1956 Napoli, 1.0. 1957 Cascais. 7.0. 1959
Fedala, 1.0. Dall’edizione 1938 fino al 1955
gareggiò assieme a Rode. Nel 1948 conclu-
sero al primo posto ma furono squalificati
per ritardo nel versamento della tassa d’i-
scrizione.
Vittorie ai Campionati italiani: 1939 Livor-
no, Classe 6 metri: con Rode, De Manincor,
Licio Visentini, Luigi de la Penne. Vittorie
nella Classe Star con Rode: 1948 Napoli.
1949 Taranto. 1950 Napoli. 1951 Napoli.
1952 Venezia. 1953 Taranto. 1954 Riva.
1955 Livorno. 1956 Bari. 1959. Altre vitto-
rie nella Classe Star: 1938 Livorno con De
Manincor. 1946 Napoli. 1959 Trieste con
Lapanje.
Strukel Silvia. Scherma, nuoto, atletica
e sci. Trieste, 12 aprile 1916, deceduta nel
1997. Furono molte le atlete triestine che
Fig. 189 - Silvia Strukel
riuscirono a raggiungere i vertici nazionali
in più sport, ma nessuna riuscì a far meglio
di lei: Silvia Strukel ebbe modo di inserirsi
fra le migliori italiane in quattro discipline
sportive. Ottenne i risultati più importanti
nel fioretto, disciplina che la portò a vincere,
fra partecipazioni individuali e di squadra,
due medaglie d’argento e quattro di bronzo
ai Campionati mondiali di scherma. Dopo
la mancata convocazione ai Giochi di Lon-
dra del 1948 (‘“inopinatamente esclusa dalla
squadra, per ragioni che nulla avevano a ve-
dere collo sport e colla scherma” commenta-
rono Pagnini e Cecovini nel libro dei cento
anni della Società Ginnastica Triestina), fu
invece presente ai Giochi Olimpici di Hel-
sinki. Ottenne i migliori risultati internazio-
nali nei Campionati mondiali: fece esordio
nella massima rassegna continentale a San-
remo nel 1936 ottenendo il quarto posto nel-
300 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
la competizione riservata ai team nazionali.
A Lisbona nel 1947 riuscì nell’impresa di
conquistare la medaglia d’argento indivi-
duale e il bronzo a squadre. L’anno dopo le
Olimpiadi londinesi, il 1949, si tolse la sod-
disfazione di dimostrare, con il quinto posto
ottenuto nella prova individuale, l’assurdità
della sua esclusione ai Giochi. Nel 1950 a
Montecarlo e nel 1951 a Stoccolma partecipò
nella prova individuale e in quella a squadre
raggiungendo il quarto posto. A Copenaghen
nel 1952 arrivò al bronzo con la formazio-
ne azzurra, piazzamento ripetuto nel 1953
a Bruxelles e nel 1955 a Roma. La seconda
medaglia d’argento giunse nel torneo a squa-
dre in Lussemburgo nel 1954 e l’anno dopo
a Londra disputò l’ultimo Campionato mon-
diale. Fu fiorettista azzurra dal 1935 al 1956,
vinse il titolo italiano nel 1947, 1949 e 1950,
e si impose nel Campionato a nazionale di
società nel 1941, 1942 e nel 1950 conla S.G.
Triestina. Prima di dedicarsi completamente
alla scherma si cimentò nel nuoto diventan-
do campionessa italiana dei 200 metri rana
e con la staffetta 3x50 metri artistica della
S.G. Triestina nel 1934 e vincendo nuova-
mente i 200 metri rana l’anno successivo. È
stata primatista italiana dei 100 e 200 me-
tri rana e ha partecipato a tre incontri con la
Nazionale nel 1935 con esordio a Lubiana
nell’incontro con la Jugoslavia disputato il
14 e 15 agosto. Ai Campionati italiani di
atletica leggera della stagione 1934 vinse il
titolo con la staffetta 4x75 metri della S.G.
Triestina e si classificò al quarto posto nel
pentathlon.
A completamento del curriculum di questa
poliedrica atleta va citata l’attività negli
sport invernali che praticò divenendo cam-
pionessa mondiale universitaria nella gara di
sci di fondo a Bardonecchia nel 1933.
Superina. Pallacanestro. Fece parte della
squadra femminile del Quarnero che vinse
il Campionato jugoslavo di pallacanestro nel
1946.
Superina Vladimiro. Atletica leggera. Nato
a Fiume il 7 giugno 1918. Si dedicò alle
gare del settore lanci, con particolare pre-
dilezione per il martello, specialità che lo
vide emergere a livello nazionale vincendo
il Campionato italiano dei Giovani Fascisti
e il Campionato della Gioventù Italiana del
Littorio. Si impose nella specialità preferita
ai Campionati italiani assoluti a Milano il 20
luglio 1940. Indossò tre maglie azzurre fra il
1940 e il 1941, esordendo a Stoccarda il 3
agosto 1940 nell’incontro Germania — Italia.
Diede un importante contributo al successo
della Giovinezza nel Campionato di società
del 1946 gareggiando nei lanci del peso, di-
sco e martello.
Suppani. Pallavolo. Campionessa italiana
con la Lega Nazionale nel 1950, vinse anche
1 titoli italiani del 1960, 1961 e 1962 con la
squadra della Casa Lampada Trieste.
Suzzi. Nuoto. Con la squadra della Triestina
Nuoto vinse il Campionato italiano di so-
cietà femminile disputato nel 1947.
Suzzi Eugenio. Canottaggio. Fu il timoniere
degli equipaggi del Quattro con della S.C.
Timavo di Monfalcone che vinsero nel 1937
il Campionato italiano e nel 1949 il titolo na-
zionale ed il Campionato europeo.
Taffra Ildegarda. Sci di fondo. Nata a Tar-
visio il 30 giugno 1934. Assieme a Fides
Romanin è stata la prima donna italiana a
partecipare ad una competizione di sci di
fondo alle Olimpiadi. I suoi rapporti con
Trieste sono stati cementati dalle nozze con
il giornalista Dante Di Ragogna. Gareggiò ai
Giochi di Oslo del 1952 nella gara sui 10 km
e di Cortina nel 1956, dove all’ottavo posto
ottenuto con la staffetta 3x5 km aggiunse il
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 301
Fig. 190 - Ildegarda Taffra
23.0 nella prova individuale dei 10 km. Pre-
se parte ai Campionati mondiali disputati a
Falun (Svezia) ottenendo il sesto posto con
la staffetta 3x5 km. Nel corso della sua atti-
vità agonistica nello sci di fondo fu per cin-
que volte campionessa italiana, vincendo il
titolo nazionale dal 1951 al 1956.
Tagliapietra Mario. Canottaggio. Nel 1949
fece parte del Quattro con della Timavo che
vinse il titolo italiano e il Campionato eu-
ropeo.
Tainer. Pallacanestro. Cestista di Fiume,
giocò nel 1946 e 1947 nella nazionale ma-
schile jugoslava, partecipando anche ai Gio-
chi Balcanici.
Tamaro Romano. Hockey a rotelle. Trieste
20 settembre 1924 — 29 agosto 2010. Giunse
al titolo di Campione d’Italia nel 1948 con
la squadra dell’A.S. Edera Trieste, dove ri-
copriva il ruolo di portiere. La presenza ai
Campionati mondiali gli diede una medaglia
d’argento e tre di bronzo, con il secondo po-
sto ottenuto a Milano nel 1950 e i terzi posti
di Montreux nel 1948, di Lisbona nel 1949 e
di Barcellona nel 1951. Fu impegnato per 20
volte in Nazionale con esordio nei Campio-
nati mondiali del 1948.
Tamborini. Canottaggio. Vincitore con la
Jole a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella
gara disputata al Campionato Alta Italia nel
1945.
Tarabocchia Mirella. Pallacanestro. Nata a
Spalato il 29 settembre 1938. Iniziò l’attivi-
tà cestistica ad alto livello nella prima metà
degli anni ’50 giocando nella S.G. Triestina,
società con la quale è riuscita a vincere lo
scudetto nei Campionati italiani del 1955/56,
1956/57 e 1957/58. Arrivò a collezionare 38
presenze in Nazionale fra il 1956 e il 1963, a
cominciare dall’incontro di Vienna disputato
il 22 aprile 1956 fra Italia e Austria, vinto
dalle azzurre con il risultato di 54-34. Prese
parte a tre Campionati europei: a Praga nel
1956 la squadra azzurra fu sesta, nel 1960 a
Sofia, le azzurre occuparono la settima posi-
zione, e nel 1962 a occuparono il nono posto
della graduatoria. Gareggiò anche nell’atle-
tica leggera conseguendo buoni risultati nel
lancio del peso.
Tarlao Aldo. Canottaggio. Grado 26 marzo
1926. È stato uno dei personaggi di maggior
rilievo del canottaggio nel dopoguerra. Si
trasferì nell’infanzia in Istria, dove si avvi-
cinò allo sport del remo. Salì alla ribalta nel
1947, quando con l’armo del Due con della
Libertas Capodistria, che era completato da
Giovanni Steffè e dal timoniere Alvino Grio,
si impose ai Campionati italiani sia nella
gara juniores che in quella seniores, per poi
302 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
raggiungere il secondo posto ai Campiona-
ti europei disputati a Lucerna il 31 agosto.
L’anno successivo, preceduta dalla vittoria
al Campionato nazionale, venne la medaglia
d’argento alle Olimpiadi di Londra. Oltre
alla vittoria ottenuta nel 1947 e nel 1948,
fu primo (partecipando alla manifestazione
con Giuseppe Ramani e Luciano Marion) ai
Campionati nazionali dal 1949 al 1953 nel
Due con. Altri due titoli vennero nella spe-
cialità del Quattro con, assieme a Ramani,
Cociani, Deponte e Marion nel 1953 e con
Sandrin al posto di Deponte nel 1955. Do-
minò la scena europea conquistando il titolo
continentale del Due con nel 1949, 1950 e
1951 e giungendo quarto nel 1953 a Copena-
ghen. Fu medaglia d’oro ai Giochi del Me-
diterraneo di Alessandria d’Egitto nel 1951
con il Due con e con l’Otto composto da ca-
nottieri della Libertas Capodistria, Sebino e
Redaelli. Successo ripetuto a Barcellona nel
1955 con il Quattro con. Le seconde Olim-
piadi cui prese parte, quelle di Helsinki del
1952, non soddisfecero le ambizioni dell’ar-
mo giuliano, che arrivò quarto al traguardo.
dre pedi
Fig. 191 - Aldo Tarlao, Luciano Marion
e Giuseppe Ramani
Tauceri Adalberto (Tauter Albert). Lotta
libera. Trieste 23 aprile 1908 —-2 marzo 1994.
Partecipò ai Campionati europei di Budapest
nel 1931, edizione alla quale presero parte
quattro italiani allenati dal triestino Raffa-
ele Tripputi, e fu terzo nell’edizione che si
svolse a Bruxelles nel 1935. Ha vestito la
maglia azzurra in due incontri fra rappresen-
tative nazionali prima dello scoppio della 2.a
Guerra Mondiale. Fu campione italiano di
lotta libera nei pesi leggeri nel 1930 e 1934,
e vincitore del titolo per società con 1°87.0
Corpo Vigili del Fuoco di Trieste; proseguì
l’attività anche nel dopoguerra conferman-
dosi fra i migliori lottatori triestini.
Tertan. Pallacanestro. Cestista di Fiume,
giocò nel 1946 e 1947 nella nazionale ma-
schile jugoslava, partecipando anche ai Gio-
chi Balcanici.
Testa Bruno. Atletica leggera. Nato a Zara
11 21 gennaio 1915. Fu specialista del lancio
del giavellotto cogliendo i primi successi al
G.P. dei Giovani nel 1932 e nel 1933, anno
in cui vinse anche il pentathlon del Cam-
pionato degli Avanguardisti. Si aggiudicò il
lancio del peso e del giavellotto al Campio-
nato italiano universitario del 1938. Divenne
campione italiano di lancio del giavellotto
nel 1934, 1937 e 1938. Inoltre prese parte
ai Giochi Mondiali Universitari che furono
organizzati a Vienna il 26 agosto 1939. A te-
stimonianza della sua longevità agonistica,
dal 1934 al 1950 collezionò sette presenze
in Nazionale a partire dalla gara di Budapest
disputata il 19 agosto 1934 contro gli unghe-
resi.
Tito Michele. Atletica leggera. Trieste 18
giugno 1920 — Genova 12 gennaio 1961.
Cresciuto atleticamente a Gorizia e poi pas-
sato alle Fiamme Gialle, fu impegnato 10
volte in Nazionale nel periodo che va dal
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 303
1940 al 1948, a cominciare dalla sua parteci-
pazione alla staffetta 4x100 metri a Torino il
14 settembre 1940 in Italia — Germania. Fu
presente, sempre gareggiando con la staffet-
ta veloce, ai Campionati europei del 1946 a
Oslo e ai Giochi Internazionali Universitari
del 1947 conquistando a Parigi la medaglia
d’argento. Ottenne il successo più importan-
te alle Olimpiadi di Londra del 1948 quando,
con Carlo Monti, Antonio Siddi ed Emilio
Perrucconi, nella finale della staffetta si clas-
sificò al terzo posto. Ottenne il primato na-
zionale con la staffetta 4x100 metri nel 1940.
Tolloy Adriana. Nuoto, Campionessa italia-
na con la staffetta 4x100 metri stile libero
nel 1947 con la Triestina Nuoto, successo
ripetuto nel 1948 e 1949 con I’U.S. Triesti-
na. Prese parte al Campionato di società del
1947, vinto dalle nuotatrici triestine.
Tolloy Luciana. Nuoto, Nata a Trieste il
16 dicembre 1930. Campionessa italiana
con la staffetta 4x100 metri stile libero nel
1947 con la Triestina Nuoto, sodalizio che la
schierò anche nella formazione vincitrice del
Campionato di società nel medesimo anno.
Tomasi Vinicio. Canottaggio. Nato a Trieste
il 5 marzo 1930. Nel 1954 con Mario Got-
tardis vinse il titolo italiano dopo le quattro
prove del Campionato assoluto e la prova
unica della manifestazione juniores con il
Due senza della S.G. Triestina. Si classificò
al terzo posto al quadrangolare fra rappre-
sentative nazionali a Wijnegen nel 1953.
Tomat. Canottaggio. Vincitore con la jole a
otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Toribolo Alfredo. Pallanuoto. Trieste 29 set-
tembre 1919 — giugno 2003. Atleta dell’U.S.
Triestina, fece parte della rosa degli atle-
ti che vinsero i Giochi Olimpici di Londra
nel 1948, ma non
fu possibile il suo
impiego in piscina
a causa della frat-
tura a un dito della
mano riportata in
allenamento. Aveva
un carattere spigo-
loso dentro e fuori
dalla piscina: rice-
vette la medaglia
olimpica, ma non
fu invitato ai festeg-
giamenti organizzati
dal C.O.N.I., dando vita a una polemica non
scevra da conseguenze.
Fig. 192
Alfredo Toribolo
Torre Flavia. Pallavolo. Vincitrice dei Cam-
pionati Italiani femminili nelle stagioni 1948
e 1949 con la squadra dell’Invicta Trieste.
Torre Liliana. Pallavolo. Vincitrice dei
Campionati Italiani femminili nelle stagio-
ni 1948 e 1949 con la squadra dell’Invicta
Trieste.
Torre Lucio. Hockey a rotelle. Nato il 2
giugno 1926. Rivestendo il ruolo attaccan-
te divenne campione d’Italia nel 1948 con
l’A.S. Edera Trieste. Partecipò con la Nazio-
nale italiana a quattro Campionati mondiali,
salendo per tre volte sul podio: nel 1947 a
Lisbona (4.0 posto), nel 1949 a Lisbona (3.0
posto), nel 1950 a Milano (2.0 posto) e nel
1951 a Barcellona (3.0 posto). Ebbe 29 pre-
senze nella rappresentativa azzurra a partire
dai Campionati mondiali del 1947.
Torresi Marzia. Atletica leggera. Nata a
Gorizia il 16 novembre 1928. Atleta impe-
gnata nelle gare di velocità, ebbe sei presen-
ze nella rappresentativa azzurra fra il 1949
e il 1951, con debutto in staffetta a Rotter-
dam il 24 luglio 1949 in Olanda — Italia nella
4x100 metri, e individuale nei 100 metri a
304 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Zlin nell’incontro Cecoslovacchia — Italia il
7 agosto 1949. Ai Campionati italiani uni-
versitari si aggiudicò il titolo dei 100 e 200
metri nel 1949, ripetendo l’impresa nel 1950
con l’aggiunta della vittoria nella 4x100 me-
tri con il quartetto del C.U.S. Trieste.
Tosi Giuseppe. Atletica leggera. Borgo
Ticino 25 maggio 1916 — Roma 10 luglio
1981. Personaggio di grande popolarità gra-
zie anche alle innumerevoli sfide nel lancio
del disco con Adolfo Consolini, ottenne otti-
mi risultati nel periodo in cui gareggiò con la
Giovinezza. Fu tesserato per la società trie-
stina nel 1948 e 1949, partecipando ai Gio-
chi olimpici di Londra nel 1948, giungendo
al secondo posto, preceduto dall’amico-riva-
le Consolini. Nello stesso anno vinse il titolo
italiano (questa volta fu lui a prevalere nella
gara contro il nuovo campione olimpico),
migliorò per due volte il primato europeo e
venne schierato nelle gare del lancio del di-
sco e del martello ai Campionati di società
vinti dalla Giovinezza. I risultati del 1949
furono meno brillanti a causa di un infortu-
nio muscolare e di problemi alle ginocchia:
si classificò in seconda posizione ai Campio-
nati italiano. Sono da aggiungere al suo cur-
riculum l’ottavo posto alle Olimpiadi di Hel-
sinki nel 1952, le tre medaglie d’argento ai
Campionati europei del 1946, 1950, e 1954,
le 26 presenze in Nazionale e le vittorie ai
Campionati italiani nel 1943, 1946, 1947, e
1951 oltre a quella già citata del 1948.
Toso Sergia. Nuoto. Nata a Trieste il 9 feb-
braio 1929. Durante la sua attività agonisti-
ca non riuscì a conquistare un titolo italiano
né individuale né di staffetta, ottenendo una
medaglia di bronzo nei 100 metri dorso e un
secondo posto con la staffetta 3x100 metri
mista della Rari Nantes Trieste nel 1947. Ai
Campionati nazionali del 1948 vinse altre
due medaglie d’argento, salendo sul podio
dei 100 metri dorso e della staffetta 3x100
mista. L’anno successivo si piazzò al terzo
posto nella gara di dorso e con la staffetta
4x100 metri stile libero dell’Internazionale
Rari Nantes. Riuscì invece a conquistare il
titolo nazionale di società nel 1949, quando
fu schierata nella 4x100 metri s.l. Venne
convocata in Nazionale per disputare a Bar-
cellona l’incontro Italia — Spagna che ebbe
luogo dal 23 al 25 luglio 1947.
Trani Silvana. Pattinaggio artistico. È stata
campionessa italiana di società nel 1952 con
l’A.S. Edera Trieste.
Trevisan Guglielmo. Calcio. Trieste 31
gennaio 1918 — 23 dicembre 2003. Iniziò
a giocare con i rosso-alabardati il 31 mar-
zo 1935 nella partita contro il Bologna. Pas-
sò in prestito al Ponziana per due stagioni
rientrando nel 1937 alla Triestina, dove ri-
mase fino al 1941, anno del trasferimento
al Genova. Nel 1944 giocò per il San Giusto
nel Campionato Alta Italia, tornando poi al
Genoa per altri due anni. Nel 1947 fu richia-
mato alla Triestina per far parte della squa-
dra allenata da Nereo Rocco raggiungendo
il secondo posto del Campionato. Nel 1950
passò al Legnano e successivamente al Pia-
cenza, Giocò l’ultima stagione con la maglia
della Triestina nel Campionato 1953/54.
Scese in campo con la Nazionale italia-
na nelle partite disputate nel 1940 contro
la Germania e l’Ungheria. Come allenatore
guidò la squadra di Trieste dal 1959 al 1961
e nel Campionato 1969/70.
Urbani Livio. Ginnastica. Pola il 27 febbra-
io 1915 — Roma 11 giugno 1995. Convocato
per le Olimpiadi di Londra 1948, non gareg-
giò per infortunio e fu tenuto come riserva
della rappresentativa italiana. Prese parte al
Campionato mondiale di Basilea nel 1950
giungendo al quarto posto con la squadra
azzurra. Sempre con la Nazionale italiana
fu secondo al Torneo delle Sei Nazioni, di-
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 305
sputato in Lussemburgo nel 1949. In 17 oc-
casioni indossò la maglia azzurra a partire
dall’incontro Italia — Francia organizzato a
Torino nel novembre 1947. Vinse il titolo
italiano senior a Chiavari nel 1942. Dal 1964
al 1968 ebbe l’incarico di Direttore tecnico
della Nazionale.
Usmiani Umberto. Nuoto. Nato a Fiume.
Da atleta fu primatista italiano della staffetta
5Sx50 metri stile libero della U.S. Fiumana
nel 1928. Nel dopoguerra divenne uno dei
personaggi più influenti all’interno della
Federazione Italiana Nuoto, nella quale fu
consigliere nazionale già nel 1946 assumen-
do anche l’incarico di Commissario tecnico
della Nazionale e successivamente di vice-
presidente della Federazione.
Ustolin Mario. Canottaggio. Trieste 14
aprile 1924, deceduto il 30 dicembre 2006.
Con il Due di coppia fu semifinalista alle
Olimpiadi di Londra nel 1948. Si classificò
al secondo posto ai Campionati europei di
Amsterdam con il doppio nel 1949. Fu az-
zurro nel 1950 con il doppio nell’incontro
quadrangolare di Macon e vincitore del tito-
lo italiano ai Campionati del 1946 con l’otto
di punta e con la canoa a due vogatori della
S.G. Triestina. Divenne campione italiano
nel doppio nel 1948 e 1949. Terminata l’atti-
vità agonistica divenne un valido allenatore.
[inmors,
LV
Valcareggi Ferruccio. Calcio. Trieste 12
febbraio 1919 — Firenze 2 novembre 2005.
Iniziò l’attività di calciatore nella Triestina
disputando con il ruolo di interno i Campio-
nati dal 1937 al 1940 per poi cambiare diver-
se casacche di formazioni importanti quali
Fiorentina, Milan e Bologna. Il suo valore di
allenatore fu riconosciuto quando, nel 1966,
gli fu affidato l’incarico di Commissario
tecnico della Nazionale. Portò l’Italia alla
vittoria nel Campionato europeo del 1968 e
al controverso secondo posto al Mondiale di
Città del Messico nel 1970, quando dall’in-
dimenticabile vittoria in semifinale contro
la Germania si passò alla pesante sconfitta
subita dal Brasile. Il suo compito di guidare
gli azzurrì finì nel 1974 a causa dell’elimi-
nazione dell’Italia nella prima fase del Cam-
pionato del Mondo.
Valente. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Valentini. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Vallon Aldo. Atletica leggera. Nato a Trieste
il 19 ottobre 1919. È stato campione italiano
di salto in lungo nel 1943 e nel 1945. Vestì la
maglia della Nazionale il 22 settembre 1946
a Zurigo nell’incontro Svizzera — Italia, Con
la formazione della Giovinezza si aggiudicò
il Campionato italiano di società del 1946
gareggiando nel salto in lungo.
Valussi Sergio. Hockey su prato. Campio-
ne d’Italia di hockey su prato nel 1948 con
l’Hockey Club Trieste.
Vascotto Laura. Pallacanestro. Nata a Trie-
ste il 16 ottobre 1932. Con la S.G. Triestina
vinse il Campionato italiano nel 1955-56,
1956-57 e 1957-58. Entrò nella rosa delle
306 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
cestiste azzurre nel 1950, ma il primo incon-
tro ufficiale con la Nazionale avvenne il 22
aprile 1956 a Vienna con l’incontro Austria
— Italia 34-54. Fra il 1956 e il 1957 colle-
zionò quattro presenze con la maglia della
rappresentativa italiana.
Vecchietti. Pallacanestro. Fece parte della
formazione maschile del Quarnero che nel
1946 vinse il Campionato jugoslavo.
Venanzi Giorgio. Pattinaggio su strada e su
pista. Nato a Genova il 9 novembre 1924.
Grande personaggio del pattinaggio triestino
assieme a Luciano Cavallini, Venanzi iniziò
l’attività agonistica con il Dopolavoro Fer-
roviario, per trasferirsi poi all’U.S. Triestina.
Nel Campionato mondiale disputato a Mon-
falcone nel 1948 si aggiudicò il titolo mon-
diale nei 5.000 e nei 20.000 metri su strada.
Sempre a Monfalcone nel 1951 vinse le gare
dei 1.000 e 5.000 metri, successi ripetuti
anche nel 1953, a Venezia. Specialista nella
corsa su strada, vinse il titolo di campione
italiano per ben 18 volte. Meno costante fu
la sua attività su pista che lo portò comun-
que alla conquista della maglia tricolore in
due occasioni. Controverso il conteggio dei
primati mondiali da lui stabiliti. Nelle pub-
blicazioni più accreditate risulta aver stabili-
to in 54 occasioni record mondiali fra pista,
strada e a coppie.
Venturin Tullio. Atletica leggera. Nato a Pi-
rano il 15 maggio 1930. Conseguì il primo
importante successo vincendo la gara dei
110 metri ad ostacoli al Campionato italiano
di 2.a Serie nel 1951. Gareggiò per due volte
in Nazionale. Disputò il primo incontro in
azzurro a Milano il 29 giugno 1953 contro la
rappresentativa tedesca e il secondo a Torino
il 25 luglio 1954 nel confronto fra Italia, Au-
stria e Svizzera. Abitando nella Zona B del
Territorio Libero di Trieste, per aggirare i di-
vieti delle autorità gareggiava in Italia con il
nome di Rizzi, ma in occasione dell’incontro
a Milano contro la Germania venne scoperto
e fu arrestato per espatrio clandestino.
Verin Oreste. Hockey su prato. Nato a Pira-
no l’11 febbraio 1923. Militò nelle squadre
triestine dal 1941 al 1954, facendo parte del-
la formazione che riprese l’attività alla fine
del conflitto disputando il Campionato Alta
Italia. Nel 1948, dopo aver partecipato al
Campionato universitario con il C.U.S. Trie-
ste, è stato campione d’Italia con l’ Hockey
Club di Trieste con il ruolo di capitano della
squadra.
Vernazza. Nuoto. Con la squadra dell’In-
ternazionale Rari Nantes vinse il Campio-
nato italiano di società femminile 1949 ga-
reggiando nella staffetta 4x100 metri stile
libero.
Verona Oscar. Lotta libera. Tarvisio 20 giu-
gno 1924 — Trieste 20 marzo 2005. Partecipò
ai Giochi olimpici di Londra nel 1948 com-
battendo i primi tre turni e classificandosi al
settimo posto ex-aequo nella categoria me-
dio-massimi. Fu presente anche ai Campio-
nati mondiali di Helsinki del 1951, attivando
alla quinta posizione, sempre nella categoria
dei medio-massimi. Disputò due gare in in-
contri della Nazionale italiana: nel 1948 con-
tro la Svizzera e nel 1954 contro la Svezia.
Conquistò il titolo di campione nazionale dei
medio-massimi nel 1946 e nel 1952. Ottenne
il tricolore dei pesi massimi nel 1948 e vinse
il Campionato Alta Italia nel 1945. Con la
formazione dell’87.0 Corpo Vigili del Fuo-
co di Trieste si aggiudicò il titolo italiano di
società nel 1943, impresa riuscita anche nel
1953 e 1954 gareggiando con la formazio-
ne dell’ Acegat Trieste. Si classificò al primo
posto ai Campionati jugoslavi di lotta gre-
co-romana nel 1946.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 307
Veschi Renato (Vizcich). Nuoto. Nato a
Fiume il 23 settembre 1909. Fu campione
d’Italia con la staffetta 4x200 metri stile li-
bero della U.S. Fiumana nel 1928 e primati-
sta della 5x50 metri stile libero con la staf-
fetta della U.S. Fiumana nel 1928. Ricoprì
importanti incarichi nella Federazione Italia-
na Nuoto e si dedicò al giornalismo. Nel do-
poguerra fece parte dell’Ufficio stampa del
C.O.N.I. e fu consigliere nella sezione nuoto
della S.S. Lazio.
Vianelli. Canottaggio. Vincitore con la jole
a otto dei Vigili del Fuoco Trieste nella gara
disputata al Campionato Alta Italia nel 1945.
Vidali Albino. Lotta libera, Trieste 22 mag-
gio 1915 — 29 giugno 2007. Conquistò il ti-
tolo di campione italiano dal 1949 al 1951
nella categoria dei pesi medioleggeri, Vinse
il titolo nazionale di società nel 1943 con
la squadra dell’87.0 Corpo Vigili del Fuo-
co di Trieste, successo ottenuto anche nel
1953 e 1954 con l’Acegat Trieste. Vestì la
maglia azzurra nel 1951 e 1952. Ai Campio-
nati mondiali disputati nel 1951 a Helsinki
si classificò al sesto posto nella categoria
dei medio-leggeri. Nello stesso anno vinse
la medaglia di bronzo ai Giochi del Medi-
terraneo che ebbero luogo ad Alessandria
d’Egitto.
Vitali. Atletica leggera. Campione italiano
di società con la Giovinezza nel 1946 gareg-
giando in staffetta.
Vittori Riccardo. Nuoto. Nato a Fiume nel
1920. Partecipò al Campionato europeo di
Montecarlo nel 1947 conseguendo il sesto
posto nella finale della staffetta 4x200 me-
tri stile libero. In Nazionale fu presente in
altre tre occasioni, esordendo nell’incontro
fra Italia e Germania che si svolse a Genova
il 5 e 6 settembre 1942. Ottenne il titolo di
campione d’Italia nella staffetta 4x200 metri
s.1. con il quartetto della Fiumana Nuoto nel
1939 e nel 1941. Fu primatista italiano della
staffetta 4x100 metri s.1. nel 1938 e nel 1949.
Migliorò il record nazionale della staffetta
4x200 s.1. nel 1948.
Weick Bill. Lotta libera. Nel 1954, quando
prestava il servizio militare a Trieste, ga-
reggiò nella formazione dell’ Acegat. L’at-
leta americano presentava ottime creden-
ziali, avendo vinto nel 1952 il titolo della
N.C.A.A. (National Collegiate Athletic As-
sociation), la prestigiosa associazione dello
sport universitario statunitense. Al ritorno
negli U.S.A. riuscì ad impossessarsi nuo-
vamente del titolo e ottenne buoni risultati
anche nella lotta greco-romana. Nel ruolo di
allenatore entrò a far parte dello staff tecnico
olimpico statunitense. Durante il breve pe-
riodo di attività in Italia vinse il titolo nazio-
nale a squadre con l’ Acegat e, dato in presti-
to alla squadra di Faenza per un incontro con
la Svezia, riuscì a battere Per Gunnar Berlin,
argento alle Olimpiadi di Helsinki dell’anno
precedente.
Weiss Italo. Pattinaggio su strada e su pista.
Nato a Trieste il 13 febbraio 1921. È stato
campione italiano nella gara dei 10.000 me-
tri su pista nel 1941, distanza che lo vide an-
che stabilire il primato nazionale. Al termine
del conflitto ricominciò a gareggiare e ad al-
lenare, divenendo scopritore di grandi talenti
come Luciano Cavallini.
Zanella Guido. Hockey a rotelle. Nel ruolo
di attaccante fu Campione d’Italia nel 1948
con l’A.S. Edera Trieste. Vestì la maglia az-
zurra ai Campionati europei del 1937 a Hor-
ne Bay.
Zanfrà Gino. Pattinaggio su strada e su pi-
sta. Nato a Trieste il 7 agosto 1929. Vestì la
maglia azzurra nell’incontro Francia — Italia
— Belgio disputato a Grenade sur Garonne
308 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
il 12 agosto 1951. Vinse la Gran Fondo nel
1954 e il titolo italiano dei 500 metri nel
1956.
Zennaro Abilio. Hockey a rotelle. Aveva il
ruolo di attaccante nell’A.S. Edera Trieste,
squadra con la quale vinse il titolo di Cam-
pione d’Italia nel 1948. Partecipò ai Cam-
pionati europei di Horne Bay nel 1937 ot-
tenendo il quarto posto. Disputò 36 incontri
con la Nazionale, esordendo ai Campionati
europei del 1937.
Zerial Giuseppe. Atletica leggera. Marcia-
tore triestino fra i migliori del dopoguerra, fu
convocato nella rappresentativa italiana che
si confrontò con i marciatori svizzeri sulla
distanza di 25 km il 15 giugno del 1946 a
Lugano.
Zia Luciano. Pallacanestro. Nato a Monfal-
cone il 26 novembre 1932. Fu una colonna
della formazione dell’Itala Gradisca fino al
1954, quando passò alla squadra della Virtus
Bologna e, due anni dopo, alla Pallacanestro
Cantù, società che lo ebbe in squadra fino al
1961. Nel periodo in cui fece parte del so-
dalizio bolognese si aggiudicò lo scudetto
del Campionato 1954/55. Giocò per cinque
volte nella Nazionale, a partire dall’incontro
fra Italia e Spagna disputato a Madrid il 19
dicembre 1952.
Zia Oscar. Pallacanestro. Nato a Monfalco-
ne il 5 agosto 1924. Cestista dell’Itala Gra-
disca. Per sei volte giocò nella Nazionale
italiana, a cominciare dall’incontro disputato
1°8 ottobre 1951 fra Italia e Siria ai Giochi
del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto
che diedero alla formazione azzurra la me-
daglia di bronzo.
Zimolo Ciro. Pallacanestro. Nato a Sagrado
21 maggio 1921. Giocatore dell’Itala Gra-
disca. Per due volte fu schierato nella for-
Fig. 194 - Luciano Zia, Ciro Zimolo,
Enrico Pagani e Oscar Zia
mazione della Nazionale. Esordì il 3 marzo
1951 a Bruxelles nell’incontro Italia — Bel-
gio 55-46.
Zitelli Giorgio. Atletica leggera. Nato a
Trieste il 6 marzo 1924. Specialista della
velocità prolungata e del mezzofondo, par-
tecipò ai Giochi Internazionali Universitari
di Parigi nel 1947 conquistando il terzo po-
sto con la staffetta 4x400 metri. Con la Gio-
vinezza vinse il Campionato di società nel
1946, partecipando alla gara dei 200 e 400
metri, e nel 1948 quando fu schierato nelle
corse dei 400 e degli 800 metri.
Zorzi Antonio. Pallacanestro. Gorizia 10
giugno 1935. Iniziò giocando per i colori
dell’A.G.I. Gorizia e passando alla Pallaca-
nestro Varese nel 1954. Rimase nella città
lombarda fino al 1962 riuscendo a vincere il
Campionato italiano nella stagione 1960/61,
poi tornò a Gorizia. Venne schierato nella
Nazionale italiana per 22 volte, a cominciare
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 309
Fig. 195 - Giorgio Zitelli
dall’incontro fra Italia e Romania svoltosi
a Mosca il 24 maggio 1953, nel corso dei
Campionati europei che videro la rappre-
sentativa azzurra occupare la decima piazza.
Nel 1965, quando a Gorizia stava ricopren-
do il ruolo di giocatore-allenatore, fu inse-
rito nella rosa della rappresentativa italiana
presente agli europei di Mosca, senza però
scendere in campo. Venne eletto miglior
giocatore della Pallacanestro Varese di ogni
Fig. 196 - Antonio Zorzi
tempo. Da allenatore ha conquistato la Cop-
pa delle Coppe con la Partenope Napoli
Zupancich Cecilia. Pallacanestro. Nata a
Fiume il 4 settembre 1931. Per 31 volte fu
presente in Nazionale fra il 1951 e il 1953.
Giocò la prima partita in maglia azzurra a
Nizza il 3 giugno 1951, in Italia - Olanda
32-47. Con la formazione italiana raggiunse
il sesto posto nel Campionato europeo del
1952 disputato a Mosca.
APPENDICI
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 3 13
PRESENZE DELLE SOCIETÀ
NEI CAMPIONATI DI SERIE A
BASEBALL
1950 - Girone di qualificazione. Royco Trieste B.C.
1951 - Serie A. 11.a Royco Trieste B.C.
1953 - Serie A. 3.a p.m. Yankees B.C.
1954 - Serie A. 4.a Yankees B.C.
CALCIO
1945/46 - Serie A, girone Alta Italia - 8.a U.S. Triestina.
1946/47 - Serie A. 20.a U.S. Triestina, retrocessa e ripescata.
Campionato jugoslavo. 9.a Quarnaro Fiume, retrocessa.
11.a Amatori Ponziana, retrocessa e ripescata.
1947/48 - Serie A - 2.a p.m. U.S. Triestina.
Campionato jugoslavo - 7.a Amatori Ponziana.
1948/49 - Serie A - 8.a p.m. U.S. Triestina.
Campionato jugoslavo - 10.a Amatori Ponziana, retrocessa.
1949/50 - Serie A - 8.a p.m. U.S. Triestina.
1950/51 - Serie A - 15.a p.m. U.S. Triestina.
1951/52 - Serie A - 17.a U.S. Triestina.
1952/53 - Serie A - 15.a p.m. U.S. Triestina.
1953/54 - Serie A - 12.a U.S. Triestina.
1954/55 - Serie A - 12.a p.m. U.S. Triestina.
HOCKEY A ROTELLE
1945 - Campionato Alta Italia. 1.a U.S. Triestina, 3.a Edera Trieste.
1946 - Girone A. 6.a Dop. Ferroviario Trieste. Girone C. 1.a Edera Trieste.
U.S. Triestina ammessa direttamente alla finale.
Fase finale. 5.a U.S. Triestina, 6.a Edera Trieste.
1947 - Fase finale. 2.a Edera Trieste, 5.a U.S. Triestina.
1948 - Girone A. 3.a U.S. Triestina. Girone B. 1.a Edera Trieste,
6.a Dop. Ferroviario Trieste.
Fase finale - 1.a Edera Trieste, 2.a U.S. Triestina.
314 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
1949 - Girone A - 1.a U.S. Triestina. Girone B. 3.a Dop. Ferroviario Trieste.
Edera ammessa direttamente alla fase finale.
Fase finale - 2.a Edera Trieste, 3.a U.S. Triestina, 6.a Dop. Ferroviario Trieste.
1950 - Serie A. 3.a Edera Trieste, 4.a U.S. Triestina, 8.a Dop. Ferroviario Trieste.
1951 - Serie A. 2.a U.S. Triestina, 6.a Edera Trieste.
1952 - Serie A - 1.a U.S. Triestina, 5.a Edera Trieste, 8.a Dop. Ferroviario Trieste.
1953 - Serie A - 2.a U.S. Triestina, 4.a Edera Trieste.
1954 - Serie A - 1.a U.S. Triestina, 6.a Edera Trieste, 7.a Dop. Ferroviario Trieste.
HOCKEY SU PRATO
1945 - Serie A, Campionato Alta Italia. S.S. Triestina Hockey Prato.
1946 - Serie A - S.S. Triestina Hockey Prato.
1947 - Serie A - Hockey Club Trieste.
1948 - Serie A - 1.a Hockey Club Trieste, CRDA Monfalcone (Girone A)
1949 - Serie A - Hockey Club Trieste.
1951 - Serie A - 8.a Hockey Club Trieste.
1953 - Serie A - Itala Trieste 4.a nel Girone A.
1954 - Serie A - 4.a Itala Trieste.
PALLACANESTRO
Campionati Maschili
1945/46 - Semifinali. Girone A. San Giusto. Girone B. Edera.
Finale Nord A - 2.a Triestina Milano, 3.a S.G. Triestina.
Finale Nord B. 2.a San Giusto
1946/47 - Gironi eliminatori. Girone IV. 1.a S.G. Triestina,
2.a Itala Gradisca, 3.a Edera.
Girone V - 1.a San Giusto, Lega Nazionale Trieste.
Ginnastica Goriziana, Lega Nazionale Monfalcone.
Gironi di qualificazione per 2.e classificate.
Girone B. 1.a Itala Gradisca, 3.a Lega Nazionale Trieste.
Semifinali. Girone A. 1.a S.G. Triestina,
2.a San Giusto, 3.a Itala Gradisca.
Girone finale. 2.a S.G. Triestina.
1947/48 - Gironi eliminatori. Girone A. 3.a S.G. Triestina, 4.a Itala Gradisca,
6. San Giusto.
1948/49 - Serie A. 7.a S.G. Triestina, 10.a Itala Gradisca, 12.a San Giusto.
1949/50 - Serie A - 4.a Itala Gradisca, 9.a p.m. Lega Nazionale Trieste
e S.G. Triestina, 11.a Polizia Civile Trieste.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 315
1950/51 - Serie A. 5.a Itala Gradisca, 10.a S.G. Triestina,
11.a Lega Nazionale Trieste.
1951/52 - Serie A. 6.a Itala Gradisca, 10.a S.G. Triestina.
1952/53 - Serie A. 4.a Itala Gradisca, 9.a Pallacanestro Goriziana,
10.a S.G. Triestina.
1953/54 - Serie A. 7.a S.G. Triestina, 11.a Pallacanestro Goriziana,
12.a Itala Gradisca.
1954/55 - Serie A. 2.a S.G. Triestina.
Campionati Femminili
1945/46 - Girone finale. 4.a Internazionale Trieste.
1946/47 - Girone finale. Lega Nazionale Trieste.
1947/48 - Girone finale. 4.a Lega Nazionale Trieste.
1948/49 - Serie A. 4.a Lega Nazionale Trieste, 6.a Internazionale Trieste.
1949/50 - Serie A. 4.a S.G. Triestina, 6.a Internazionale Trieste.
1950/51 - Serie A. 3.a S.G. Triestina.
1951/52 - Serie A. 2.a S.G. Triestina.
1952/53 - Serie A. 3.a S.G. Triestina.
1953/54 - Serie A. 6.a S.G. Triestina.
1954/55 - Serie A. 4.a S.G. Triestina.
PALLANUOTO
1946 - Girone finale. 6.a Triestina Nuoto.
1947 - Serie A. 6.a U.S. Triestina.
1949 - Serie A. 7.a U.S. Triestina.
1950 - Serie A. 8.a U.S. Triestina.
1953 - Serie A. 7.a U.S. Triestina.
1954 - Fase finale. 8.a U.S. Triestina.
PALLAVOLO
Campionati Maschili
1947 - Girone dal 1.0 all’8.0 posto. 8.a Libertas Trieste.
Girone del 9.0 al 16.0 posto. 10.a p.m. San Giusto Trieste.
1948 - Serie A. 4.a Libertas Trieste.
1949 - Girone finale. 4.a Libertas Trieste.
1950 - Girone A. 4.a Libertas Trieste, non ammessa al girone finale.
1951 - Girone A. 5.a Libertas Trieste, non ammessa al girone finale.
1952 - Serie A. 5.a C.R.D.A. Trieste.
1953 - Serie A. 3.a C.R.D.A. Trieste.
1954 - Serie A. 4.a C.R.D.A. Trieste.
316 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Campionati Femminili
1948 - Serie A. 1.a Invicta Trieste.
1949 - Serie A. 1.a Invicta Trieste.
1950 - Serie A. 1.a Lega Nazionale Trieste.
1951 - Serie A. 2.a Invicta Trieste, 3.a Lega Nazionale.
1952 - Serie A. 2.a Invicta Trieste, 5.a Libertas Trieste.
1953 - Serie A. 4.a Libertas Trieste.
RUGBY
1946/47 - Girone B. 4.a Giovinezza.
1947/48 - Serie A. 7.a Giovinezza.
1948/49 - Serie A. 8.a Giovinezza.
1949/50 - Serie A. 10.a Giovinezza.
1950/51 - Serie A. 11.a Giovinezza.
1953/54 - Serie A. 10.a Rugby Trieste.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 317
MANIFESTAZIONI SPORTIVE DI RILIEVO
LE CLASSICHE
Fra le manifestazioni più rilevanti che ebbero continuità nel periodo 1945-
1954 vanno citate la Regata nazionale di canottaggio, la Coppa Marcello Bianchi di
nuoto, il Trofeo della Vittoria, la Coppa Matteotti e la Coppa Bar Preti di ciclismo,
il Giro di Trieste di corsa e marcia, la corsa in salita Trieste-Opicina e la Coppa San
Giusto degli sport dei motori, il Concorso internazionale di equitazione, il Premio
Città di Trieste, San Giusto, Presidente della Repubblica e G.P. Rossi di trotto, la
Coppa Città di Trieste di hockey su pista, il Campionato del Golfo e la Settimana
Adriatica di vela e il Campionato di Trieste di tennis. Si svolsero in varie località le
gare organizzate dalla Gazzetta dello Sport, costituite dalle eliminatorie delle “Po-
polari” di atletica leggera, della Coppa Scarioni di nuoto, dei Trofei Nizzola, Raice-
vich e Galimberti di atletica pesante, oltre alle fasi provinciali di gare come il Gran
Premio Pirelli di ciclismo.
Sotto l’egida dell’U.C.E.F. furono disputati Coppe e Trofei intitolati al 1.0
Maggio per tornei riservati agli sport di squadra in occasione della ricorrenza. Con
regolarità nel ciclismo si organizzarono il Trofeo del Lavoratore, le Coppe Skerlavaj,
della Gioventù, Arsenalotto Sportivo, La Nostra Lotta, Frausin e della Pace.
CAMPIONATI INTERNAZIONALI
Vela. Campionato Europeo Classe Star. 1948
Vela. Campionato Europeo della Classe Jole olimpionica. 1950
Pattinaggio su strada. Campionati Mondiali a Monfalcone. 1951
Motonautica. Campionati Europei fuoribordo classe X. 1952
CAMPIONATI ITALIANI
Nuoto. Torneo federale maschile e femminile (Campionato di società). 1945 e 1946
Scherma. Campionati maschili di fioretto. 1946
Pattinaggio. Campionato di gran fondo Trieste-Monfalcone-Trieste. 1946
Scherma. Campionati di fioretto femminile. 1947
Nuoto. Campionato di società maschile e femminile. 1947
Pattinaggio. Campionato su strada a Monfalcone. 1947
Nuoto. Campionati femminili. 1947
Pugilato. Incontro Mitri-Marini e Mitri-Manca per il titolo dei pesi medi. 1948
318. A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Vela. Campionato Classe Beccaccini. 1948 e 1950
Pattinaggio. Campionati di artistico, prima prova. 1948
Vela. Campionato Classe Jole olimpionica. 1949, 1950, 1951, 1952 e 1954
Atletica leggera. Campionato della 50 chilometri di marcia. 1949
Pattinaggio. Campionati su pista a Monfalcone. 1950
Pattinaggio. 2.a prova dei Campionati di artistico. 1950
Atletica leggera. Campionati femminili su pista. 1950
Lotta libera. Campionati italiani. 1951
Pugilato. Campionati dei dilettanti. 1952
Pattinaggio. 1.a prova dei Campionati di artistico a Monfalcone, 1952
Canottaggio. Campionato del Mare. 1952
Campionati universitari. 1952
Ciclismo. Campionato su strada dilettanti. 1953
INCONTRI DELLA NAZIONALE ITALIANA
Pugilato. Incontro Rappresentativa Venezia Giulia-Nazionale italiana. 1947
Pugilato. Incontro Italia - Austria. 1948
Nuoto. Incontro Italia-Germania di tuffi e pallanuoto. 1950
Pallacanestro. Incontro Nazionale italiana-Rappresentativa triestina. 1951
Pallacanestro. Incontro Nazionale italiana-Polizia americana. 1951
Pallacanestro. Incontro Italia-Francia maschile. 1953
Pattinaggio. Incontro Italia-Francia a Grado. 1953
Atletica leggera. Incontro femminile Italia-Austria-Svizzera. 1953
INCONTRI CON RAPPRESENTATIVE NAZIONALI ESTERE
Tennis. Incontro fra le rappresentative di Polonia e Venezia Giulia. 1945
Atletica leggera. Incontro Giovinezza Lega Nazionale contro la rappresentativa un-
gherese. 1947
Lotta libera. Incontro Nazionale ungherese-C.S. Internazionale Trieste. 1947
Lotta libera. Incontro tra selezione triestina e rappresentativa svedese. 1950
Nuoto. Incontro femminile tra rappresentativa triestina e Nazionale della Germania
Ovest. 1951
Pallavolo. Incontro tra rappresentativa triestina e selezione USA. 1953
Baseball. Incontro tra rappresentativa triestina e Nazionale della Germania Ovest.
1954
INCONTRI DI RILIEVO CON FORMAZIONI STRANIERE
Lotta greco-romana. Incontro U.S. Operaia-F.C. Zeleznitar Maribor. 1947
Pallacanestro. Incontro S.G. Triestina-Sokol Brno. 1948
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 3 19
Atletica leggera. Incontro Giovinezza-Racing Club Parigi. 1949
Atletica leggera. Incontro Giovinezza-Klagenfurt. 1950
Nuoto. Incontro femminile Triestina-Marsiglia. 1951
Atletica leggera. Incontro Giovinezza-Wiener. 1951
Atletica leggera. Incontro maschile e femminile S.G. Triestina-Kalgenfurter Athletik
S. C. 1951
Pugilato. Incontro Accademia Pugilistica Trieste-Vienna. 1954
Sia pure con un valore tecnico inferiore, si svolsero anche manifestazioni riguardanti
società e rappresentative dell’U.C.E.F. prevalentemente costituite da incontri con
società sportive slovene, croate e serbe.
MANIFESTAZIONI DI PARTICOLARE IMPORTANZA
Vela. Finali del Gran Premio d’ Estate. 1945
Ciclismo. Partenza della corsa internazionale Trieste-Varna. 1945
Vela. Coppa Gazelle Yacht Club. 1945
Canottaggio. Regate fra armi giuliani e militari alleati a Monfalcone. 1945
Pugilato. Incontro Carnera-Musina. 1946
Ciclismo. Arrivo di tappa del Giro d’Italia a Trieste. 1946
Vela. Regata internazionale delle Classi Star e Jole olimpionica. 1947
Motociclismo. Riunione internazionale. 1947
Motonautica. Regata internazionale G.P. Golfo di Trieste. 1947
Pugilato. Incontro Mitri-Ochoa. 1948
Motociclismo. Riunione internazionale. 1948
Tennis. Torneo nazionale in occasione del 50.0 anniversario del Tennis Triestino.
1948
Atletica leggera. Trofeo Steno Della Pergola. 1948
Vela. Coppa Duca d’Aosta. 1949
Motonautica. Gran Premio internazionale Golfo di Trieste. 1949
Tennis. Coppa S. Giusto. 1949
Ginnastica. Trofeo femminile Lilina Cappelli. 1949
Motociclismo. Gara internazionale di dirt-track a Capodistria. 1950
Ciclismo. Coppa Città di Trieste. 1950
Ciclismo. Coppa Artemio Zamberlan, corsa indicativa per i Mondiali dilettanti. 1950
Ciclismo. Riunione degli Assi, due manifestazioni. 1950
Tennis. Coppa Rossi. 1950
Ciclismo. Corsa dei Due Mari Trieste-Sanremo. 1950
Motociclismo. Riunione internazionale di dirt-track. 1950
Tennis. Coppa De Bellegarde femminile. 1951
320 A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
Ciclismo. Arrivo a Trieste della tappa Trieste - Venezia del Giro d’Italia. 1951
Motociclismo. Criterium dei Due Mari (Sanremo-Trieste-Sanremo). 1951
Pugilato. Incontro Accademia Pugilistica Triestina-Roma. 1951
Tennis. Torneo nazionale. 1951
Vela. Regata internazionale Primaverile di Pasqua. 1952
Ciclismo. Corsa a tappe Milano-Sanremo. 1952
Motociclismo. Arrivo di tappa del primo Giro d’Italia. 1953
Nuoto. G.P. delle Regioni. 1953
Pallavolo. Incontro Polizia Civile-TR.U.S.T. 1953
Nuoto. Manifestazioni internazionali nella nuova piscina coperta. 1954
Tennis. Coppa Luzzatto. 1954
Ciclismo. Coppa Zamberlan. 1954
Automobilismo. Arrivo di tappa del primo Giro d’Italia. 1954
Dove non specificata, la località di svolgimento delle manifestazioni deve in-
tendersi Trieste.
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 321
ACRONIMI
C.LE. - Confédération Internationale des Étudiants.
C.L.O. - Comitato Olimpico Internazionale.
C.L.N. - Comitato di Liberazione Nazionale.
C.0.N.I. - Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
C.0.T. - Comitato Olimpionico Triestino.
C.P.L. - Comitato Popolare di Liberazione.
C.U.S. - Centro Universitario Sportivo.
F.G.C. - Federazione della Gioventù Comunista.
F.I.B.A. - Fédération Internationale de Basketball Amateur.
F.I.D.A.L. - Federazione Italiana di Atletica Leggera.
F.LF.A. - Fédération Internationale de Football Association.
F.L.G.C. - Federazione Italiana Gioco Calcio.
F.I.H.P. - Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.
F.I.N. - Federazione Italiana Nuoto.
F.I.P. - Federazione Italiana di Pallacanestro.
FI.SA.H. - Fiskulturni savez Hrvatske, Alleanza della cultura fisica croata.
F.P.L.N.J. - Fronte Popolare di Liberazione Nazionale Jugoslavo.
F.U.T. - Federazione Universitaria Triestina.
G.I.L. - Gioventù Italiana del Littorio.
G.M.A. - Governo Militare Alleato.
T.A.A.F. - Federazione Internazionale di Atletica Leggera.
1.S.U.-U.I.S. - International Union of Students.
M.I.R. - Movimento Istriano Revisionista.
P.C.T.L.T. - Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste.
P.C.V.G. - Partito Comunista della Venezia Giulia.
R.F.P.J. - Repubblica Federale Popolare Jugoslava.
P.F.R. - Partito Fascista Repubblicano.
S.C.F. - Società Sindacali di Cultura Fisica.
S.U.C.A.I. - Sottosezione Universitaria Club Alpino Italiano.
T.L.T. - Territorio Libero di Trieste.
TR.U.S.T. - Trieste United States Troops.
U.A.I.S. - Unione Antifascista Italo-Slava.
U.C.E.F. - Unione dei Circoli di Educazione Fisica.
U.C.I. - Unione Ciclistica Internazionale.
U.I.S.P. - Unione Italiana Sport Popolari.
U.V.I. - Unione Velocipedistica Italiana.
322 A.ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 323
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SAZETAK
Julijska krajina se u godinama od 1945. do 1954., a posebno Trst, nasla u specifitnom stanju
buduci da je postala svojevrsni laboratorij za sport i politiku u kojem su se odvijali sasvim
osobiti dogadaji. Iako spoj sporta i politike zasigurno nije bila novost, jer vet krajem 19.
stoljeta su se stvorile u Europi situacije u kojima je bavljenje sportom bilo usmjereno na
prihvaéanje preciznih politiékih i nacionalistièkih ideala, okolnosti koje su nastale nakon za-
vr$etka Drugog svjetskog rata dovele su Julijsku krajinu u srediste medunarodnih napetosti,
s neizbjeZnim posljedicama i kod sportskih aktivnosti.
Prva procjena onoga Sto se dogodilo u svibnju 1945., kada joò nisu postojale sportske udruge
i klubovi, svjedoéi kako se veliki dio sportasa — bez obzira na njihovu natjecateljsku vrijed-
nost— Zelio natjecati dim bi se stvorili uvjeti te nije bilo vaZno s kojim protivnikom. Atletitari
i nogometasi su se ubrzo pojavili na igralistima i na atletskim borilistima unatoè opéo] dezo-
rijentiranosti i nedostatku organiziranih sportskih vlasti.
Takoder se sport koristio za poboljSanje odnosa izmedu vojnih vlasti i civilnog stanovnis-
tva kroz organizaciju natjecateljskih manifestacija, a nakon toga je uslijedilo iskoristavanje
sporta kao propagandnog sredstva za polititke ciljeve. Takvo iskoristavanje nije bilo nepo-
Zeljno za sve sudionike jer su, u periodu od nekoliko godina, stizala financijska sredstva za
plodonosno podruèje sporta. Ekonomska podrska je iz polititkih razloga dolazila iz Italije
1 Jugoslavije te je omogucila sportasima Julijske krajine, a pogotovo Trséanima, do dozive
nekoliko uspjesnih sezona za vrhunski sport i promotivne djelatnosti. Medutim, ved tijekom
1949. potpore su znatajno smanjene.
Poslijeratna zbivanja pokazala su moguénosti koje sportska djelatnost moze imati u podje-
lama, odnosno u zblizavanju. Primjeri tomu su nastanak Saveza organizacija fiziéke kul-
ture (U.C.E.F.), stvoren i s namjerom suprostavljanja Talijanskom olimpijskom komitetu
(C.O.N.I.), epizoda u Pierisu tijekom utrke Giro d’Italia 1946. kada je pucano na sudionike,
sudjelovanje nogometnog kluba Amatori Ponziana u Prvoj jugoslavenskoj ligi te teniski su-
sret Milano-Zagreb, u biti je to bio susret izmedu Italije i Jugoslavije, koji je u sijeénju 1948.
bio vazna epizoda u smirivanju odnosa izmedu dviju drZava, i u kojem je Fijuman Gianni
Cucelli odigrao vaZnu ulogu.
Postoje slutajevi sportasa koji su pretrpjeli posljedice povijesnih dogadaja — prije svega eg-
zodus iz Julijske krajine i Dalmacije — ali i primjeri sportasa koji su se dobrovoljno opredi-
jelili za suprotnu stranu kao npr. bacaè Danilo Cereali/Zerjal, biciklist Antonio Strain, bok-
sati Arturo Marsi iz Monfalconea i Nello Barbadoro iz Rijeke, kosarkasi Tullio Rochlitzer i
Ottone Olivieri.
Poltitko suprostavljanje stvorilo je jasnu brazdu izmedu dviju sukobljenih strana koja se
proSirila i na svijet sporta, ali ne uvijek na kruti natin. To potvrduju primjeri nogometasa
koji su bili licenirani za Talijanski nogometni savez (FIGC), a bez problema su nastupali za
Amatori Ponziana, dok su se hrvati i boksati natjecali istovremeno na drZavnim prvenstvima
Italije 1 Jugoslavije.
Savez organizacija fiziéke kulture (U.C.E.F.), stvoren kako bi bio konkurencija Talijanskom
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olimpijskom odboru, obavio je svoju ulogu do 1949., ali je njegovu djelotvornost potkopao
unutarnji raspad uslijed polititke situacije nastale prethodne godine rezolucijom Informbi-
roa. Projugoslavenska frakcija nastavila je svoje djelovanje do 1952., dok je skupina koja
se polititki naslanjala na Komunistiéku partiju Slobodnog trstanskog teritorija raspustena
1955. kada je predala palicu Talijanskom savezu narodnih sportova (U.I.S.P.).
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POVZETEK
Poseben poloZaj, v katerem se je znasla Julijska krajina v letih od 1945 do 1954, je botroval
temu, da je to obmoòje, se zlasti pa Trst, postalo $portna in politiéna delavnica, in sprozil
edinstvene dogodke. Ceprav preplet Sporta in politike seveda ni nov pojav, saj so se Ze ob
koncu 19. stoletja v Evropi posluZevali $portnih dejavnosti, namenjenih povezavi s toèéno
doloéenim politiénim in nacionalistiénim idealom, so razmere, nastale ob koncu 2. svetovne
vojne, ozemlje Julijske krajine postavile v sredisée mednarodnih napetosti. Posledice za
Sport so bile neizogibne.
Prva ocena, temeljeèa na dogodkih, ki segajo v maj 1945, ko Se ni bilo ustanov za organizirane
S$portne aktivnosti, prita o tem, da je bila vetina sportnikov — ne glede na njihovo $portno
vrednost — na splo$no zainteresirana za tekmovanja, takoj ko bi razmere to omogodale. Ni
bilo pomembno, s kom bi se morali pomeriti. Atleti in nogometasi so navkljub splo$ni zmedi
in praznini, ki je nastala na podroèju sportnih ustanov, navduSeno teptali igrista, proge in
odskotista.
Drugi vidik je predstavljala uporaba $porta kot sredstva za izboljSanje odnosov med vojaskimi
upravami in civilnim prebivalstvom z organizacijo $portnih prireditev, sledilo je izkoristanje
S$portnega delovanja za politiéno propagando. Tako izkoristanje pa je bilo vsem udelezenim
stranem na splo$no pogodu, sa] je nekaj let prinasalo sredstva na Sportno plodno obmoòje.
Ekonomsko prezivetje, ki sta ga iz politiénih razlogov omogodali Italija in Jugoslavija, je
$portu v Julijski krajini, se posebej pa v Trstu, prinasalo bogato bero tako na vrhunski kot na
skréil.
Povojni dogodki so pokazali, kako lahko Sport vpliva na razhajanje oziroma nasprotno,
na zbliZevanje. Primer tega so na primer ustanovitev Zveze drustev za telesno vzgojo
(U.C.E.F.), ki je nastala tudi kot antipod Italijanskemu olimpijskemu komiteju (C.O.N.I.),
dogodek v Pierisu na dirki Giro d'Italia leta 1946, sodelovanje ekipe Amatori Ponziana v prvi
Jugoslovanski nogometni ligi in tenisko sreéanje med Milanom in Zagrebom, dejansko pa
med Italijo in Jugoslavijo. Ta dogodek je januarja 1948 pomembno prispeval k popustanju
napetosti v odnosih med obema drZavama, nezanemarljivo vlogo pri tem pa je odigral reski
prvak Gianni Cucelli.
Ce imamo na eni strani $portnike, ki so obèutili posledice zgodovinskih dogodkov — v prvi
vrsti eksodus iz Istre, Reke in Dalmacije — pa so tu $e atleti, ki so prostovoljno sprejeli
nasprotno odlotitev, kot na primer metalec diska, kladiva in krogle Danilo Zerjal (Cereali),
kolesar Antonio Strain, med boksarji Trziéan Arturo Marsi in Reéan Nello Barbadoro ter
kosarkarja Tullio Rochlitzer in Ottone Olivieri.
Politiéna nasprotovanja so ustvarila razkol med frakcijami na prizoristu, ta pa se je razSiril
tudi na podroèje Sporta, vendar ne vedno v strogem smislu. Bili so dogodki, ko so na primer
nogometasi, élani Nogometne zveze Italije, brez pretiranih teZav lahko prestopili k mostvu
Amatori Ponziana, medtem ko so rokoborci in boksarji istotasno tekmovali na italijanskih in
Jugoslovanskih drZavnih prvenstvih.
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Zveza drustev za telesno vzgojo, ki je nastala zaradi konkurenénosti Italijanskemu
olimpijskemu komiteju, je imela to vlogo do leta 1949. Njeno utinkovitost so spodkopale
notranje delitve zaradi politiénih razmer, ki so leto poprej povzrocile izstop Jugoslavije iz
Informbiroja. Projugoslovanski del je z delovanjem nadaljeval do leta 1952, medtem ko
Je del, ki se je politiéno opiral na komunistiéno partijo na Svobodnem trZaskem ozemlju,
razpadel leta 1955 in predal $tafetno palico Italijanski zvezi $porta za vse (U.I.S.P.).
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SUMMARY
From 1945 to 1954, the Julian Region, especially Trieste, was in a specific situation since it
became a kind of sports and politics laboratory in which particular events took place. In this
period, the combination of sports and politics was not a novelty. Already, by the end of the
19th century, cireumstances in which sport was almed towards accepting precise political and
nationalistic ideals were commonplace. These circumstances arose after the end of WWII,
and brought the Julian Region into the center of international tensions. Consequences were
unavoidable even with sport.
The first assessment of what happened in May 1945, when there were no sports associations
and clubs, testifies that a large part of athletes - regardless of their competitive value - wanted
to compete as soon as conditions were created and no matter who the opponent was. Athletes
and football players soon appeared on playgrounds and athletic venues despite the general
disorientation and the lack of organized sports authorities.
Sport was also used to improve the relationship between military authorities and the civilian
population through the organization of competitive events, followed by the exploitation of
sport as a tool for political propaganda. Such exploitation was far from undesirable for all
participants because, over a period of several years, financial resources for sport started flow-
ing in. Economic support came from Italy and Yugoslavia for political reasons, and allowed
athletes from the Julian Region, especially Trieste, to achieve great success in sport and pro-
motional activities. However, during 1949 the support was significantly reduced.
Post-war events have shown the opportunities that sporting activities may have in division or
rapprochement. Examples include the Alliance of Physical Culture Organizations (UCEF),
designed to counterbalance the Italian Olympic Committee (CONI), the episode at Pieris dur-
ing the Giro d’Italia race in 1946, when the participants were fired upon, the Amatori Ponz-
lana football club’s participation in the First Yugoslav League and the tennis match between
Milan and Zagreb, which was essentially an encounter between Italy and Yugoslavia, which
in January 1948 helped calm the relationship between the two countries, in which Gianni
Cucelli from Fiume-Rijeka played an important role.
There are instances of athletes who have suffered the consequences of historical events -
primarily, the exodus from the Julian Region and Dalmatia - but also examples of athletes
who voluntarily opted for the opposite side such as thrower Danilo Cereali / Zerjal, cyclist
Antonio Strain, boxers Arturo Marsi from Monfalcone and Nello Barbadoro from Rijeka,
basketball players Tullio Rochlitzer and Ottone Olivieri.
Political opposition has created a clear gap between two conflicting sides that have spread to
the world of sport, but not always in a rigid way. This is confirmed by the examples of foot-
ballers who were licensed for the Italian Football Association (FIGC), without any problems
for Amatori Ponziana, while wrestlers and boxers competed at the same time at the national
championships of Italy and Yugoslavia.
The Association of Physical Culture Organizations (U.C.E.F.), created to compete with the
Italian Olympic Committee, played its role until 1949, but its effectiveness undermined the
A. ZANETTI LORENZETTI, Sport e Guerra Fredda in Venezia Giulia 1945-1954, MONOGRAFIE, vol. XV, 2018, pp. 1-333 333
internal disintegration of the political situation that came about the previous year with the
Informburo’s resolution. The pro-Yugoslav faction continued its activities until 1952, while
a group politically based on the Communist Party of the Free Trieste Territory dissolved in
1955 when it passed the baton tose the Italian National Sport Association (U.I.S.P.).